“Eravamo seduti vicini e lei aveva appoggiato la borsetta tra noi, nel momento in cui si è presa un fazzolettino, mi è caduto l’occhio, non ci credevo, ho…”
L’idea me l’aveva data una mia collega, così, colta da un lancio
di entusiasmo durante una cena di lavoro ….
Eravamo seduti vicini e lei aveva appoggiato la borsetta tra noi, nel momento in cui si è presa un fazzolettino, mi è caduto l’occhio, non ci credevo, ho strabuzzato gli occhi, in quella borsetta teneva un fallo di plastica!!!
Ho subito distolto lo sguardo, facendo finta di niente, ma ormai mille pensieri mi avevano invaso la testa, lei sembrava invece non essersi accorta della mia scoperta …
La cena è proseguita normalmente, io un po’ più silenzioso del solito, mi sono nascosto dietro alla scusa di non essere in perfetta forma, e che qualche recente eccesso alcoolico mi aveva un po’ fiaccato, ma che tutto era ok, ed invece ….
Non riuscivo a togliermi l’immagine della mia collega che usava quel fallo, la immaginavo chiusa in bagno al lavoro, la immaginavo sopra la fotocopiatrice, in mensa, in ascensore, stavo letteralmente impazzendo!!!
Non vedevo l’ora che finisse la cena per andare a casa e sfogarmi, anche perché detto tra noi, la mia collega è proprio un gran pezzo di figliola!!!
Il weekend post cena mi ha regalato un po’ di tempo per recuperare le energie e farmi passare la voglia, sembrava tutto apposto, ma il rientro è stato traumatico ….
Valentina, la mia collega, si è presentata in minigonna, in bella mostra le sue gambe ben modellate dal lavoro della palestra, devo dire anche che Madre Natura ci ha messo del suo per farla bene, è alta sempre, almeno un metro e 75 senza tacchi, pancia super piatta, una seconda di seno onesta ma ben fatto, i capelli lunghi e neri fino a metà schiena, mai un filo di trucco perché è proprio bella di suo, un sorriso che avrà almeno 50 denti, tutti bianchi e dritti, due manine sante e due piedini …..
Sempre curata, sempre in ordine, sempre sorridente, e lunedì mi si presenta così, come se nulla fosse, non sapendo che la mia mente l’ha fantasticata per tutto il weekend ….
La mattina scorre piuttosto velocemente, di lavoro ce n’è e il tempo per cazzeggiare è poco, ma basta un attimo, vederla alzarsi con la borsetta per andare al bagno e subito scatta la voglia, dopo qualche secondo mi precipito anch’io, sperando di sentire chissà che rumore, movimento, lamento di piacere, faccio piano per non farle capire che sono li, ma non sento niente, nessun gemito, nessun sospirone, rimango un po’ deluso, mi ero immaginato di avere una collega ninfomane che aspettasse la prima occasione per soddisfare le sue voglie, invece niente, mi lavo le mani, me le passo ancora umide sul collo e sulla fronte per rinfrescarmi un po’ e poi me ne torno alla mia scrivania, Vale mi raggiunge poco dopo …
Le giornate passano un po’ così, le va al bagno e qualche volta al seguo, cercando di non farmi scoprire, ne da lei ne dai nostri colleghi, ma non scopro niente, chissà che mi ero immaginato, ho il dubbio di aver visto male quella sera adesso ….
Oggi Valentina si è seduta di fianco a me in mensa, la borsetta tra di noi, un accenno di starnuto da parte sua, le sue mani che frugano in cerca di un fazzolettino, il mio sguardo che scende ed eccolo li, in bella mostra questa volta, come fosse stato messo li apposta, un fallo che sembrava vero da quanto era ben fatto!!!
Distolgo subito lo sguardo, cerco di riprendere a mangiare ma è un po’ difficile, ho le guance rosso fuoco, sento una vampata di calore salire su per la schiena, perché Vale mi sta guardando, soffiandosi il naso mi sorride e mi fa l’occhiolino, adesso non ci capisco più niente, sul serio!!!!
Il fatto che sia sposata è un dettaglio puramente trascurabile, il fatto che suo marito lo conosco è un altro dettaglio trascurabile, il fatto che suo marito sia “capo de capis” colui il quale mi elargisce lo stipendio ogni mese, questo è un dettaglio un po’ meno trascurabile …
Ma non riesco a resisterle, è desiderabile perché è una gran bella ragazza, ma è desiderabile anche perché è la moglie del capo, e lei si presta a farsi adorare, sa di essere bella, sa che ci può rovinare in un qualsiasi momento e questo la diverte tremendamente, diciamo che c’è una rotazione di colleghi maschi piuttosto movimentata da noi, penso che alla fine ci goda anche Lui a giocare in questo modo ….
Non mi ero mai permesso di chiedere ai colleghi informazioni su Valentina, perché ci tengo al mio lavoro e perché ne ho bisogno del mio lavoro, non posso permettermi di perderlo, ma la natura, porca miseria, ti mette di fronte a situazioni in cui non vorresti trovarti, e poi dove la mettiamo l’adrenalina che ti regala una situazione così?
Nel giro di una settimana mi sento rinato, stavo attraversando un periodo di apatia, sta cosa dello sbavarle dietro un po’ mi stava risvegliando, solo che il gioco era piuttosto pericoloso, chissà se ne vale la pena alla fine ….
Dopo pranzo torniamo al lavoro, io testa china e lei no, sempre a guardarmi, a sorridermi, innocentemente per carità, ma si sa che all’uomo basta solo una scintilla per prendere fuoco, e io stavo bruciando come il migliore dei falò!!!
Valentina si alza per andare al bagno con la borsetta ….
No, non devo alzarmi, non devo alzarmi, come un mantra mi ripeto queste parole, non devo alzarmi, mi ritrovo nell’anticamera del bagno, mi sto guardando allo specchio, vedo le due porto alle mie spalle, destra uomini, sinistra donne, destra aperto, sinistra chiuso, mi gira la testa, mi appoggio al lavandino, tiro le orecchie per sentire meglio, non sento porca miseria, non sento niente, nessun gemito, niente di niente, mi avvicino alla porta, origlio come una spia sovietica, niente, nessun movimento, mi rassegno, faccio per uscire, un colpo di tosse leggero, le orecchie mi si drizzano e non solo le orecchie, la fronte comincia ad imperlarsi di sudore, qui se mi scoprono è la fine, mi chino sulla porta come se così si potesse sentire meglio, ma niente, Vale non si muove, non respira, quasi da preoccuparsi, meglio che vada, non voglio destar sospetti, prima però mi occorre far la pipì, la tensione nervosa, l’eccitazione del momento, fatto sta che mi chiudo la porta alle spalle, mi ritrovo eccitato, non riesco a farla, resto li qualche secondo, non ce la faccio, mi sistemo ed esco, meglio darsi una rinfrescata e nel momento in cui le mie mani passano sulla nuca, vedo dallo specchio uscire Vale dal suo bagno, le guance appena arrossate, il vestito quasi in ordine ….
L’acqua al contatto con la mia pelle evapora, lei si avvicina e con un colpo di fianchi mi fa spostare, ridendo mi chiede come mai sono così accaldato, che posso risponderle?
“Qui in bagno non c’è l’aria condizionata e la peperonata di oggi a pranzo mi sta facendo diventare matto …” le ho detto la prima boiata che mi è venuta in mente, la peperonata …. Che deficiente!!!!
“Pensavo di metterti in imbarazzo io, ma se è la peperonata … “ e lascia li frase in sospeso, con una luce strana negli occhi …. Mi sta provocando? Sono fottuto ugualmente, perché le salterei addosso seduta stante!!!
“Ma no Vale, che dici, tu? Ci conosciamo da tempo, come puoi mettermi in imbarazzo ….” Spero che la mia faccia di bronzo si sufficiente ….
“Peccato però sai, mi piaceva questo gioco del bagno, ma magari è solo la peperonata …”
Mi ha lasciato in bagno come un ebete da solo, a pensare ai perché della vita, e a come non rischiare la vita col capo ….
Per qualche giorno ho smesso di seguirla in bagno, è stato difficile perché la tentazione era forte, molto forte, ma qualcuno li in ufficio cominciava a sospettare, e si sa, le voci girano più veloci delle palle quando si è arrabbiati, quindi meglio star calmi ….
E’ venerdì, il capo mi chiede se il mattino dopo posso fare uno strappo alla regola e venire al lavoro che c’è bisogno di personale per finire delle cose urgenti, è stato un po’ sul vago ma non sono stato li a discutere e la mattina dopo sarei andato volentieri, anche perché non ce lo chiede mai, e quelle rare volte che l’ha fatto, poi ci ha sempre ricompensato bene con un pranzo a base di pesce e litri di vino, risate e una piccola gratificazione per la disponibilità data.
Mi presento al lavoro e mi ritrovo solo, stranamente, di solito siamo almeno in 4, trovo un post it sullo schermo del mio computer, leggo e mi dirigo li, in quell’anticamera che ultimamente ho frequentato con assiduità, le porte sono chiuse, nessun rumore, apro la porta degli uomini e mi chiudo dentro, di li a poco comincio a sentire dei movimenti, dei sospiri, piccoli ansimi che cominciano ad eccitarmi, sento la sua voce sussurrare qualcosa di incomprensibile, avvicino l’orecchio alla parete ma no capisco quello che dice, sento due respiri distinti, diversi, uno leggero e sensuale, l’altro più pesante, la mia mente comincia a volare, mi immagino lei, con un piede sopra al water, le gambe aperte quel tanto che consentano a lui di tuffarsi li sotto a baciarla, vedo la sua testa che si muove freneticamente, immagino la sua lingua che le passa sul clitoride, immagino le sue dita che la stuzzicano, che umide dei suoi piaceri si insinuano nella sua intimità, poi oso immaginando che non siano solo le dita, ma quel fallo che ha sempre nella borsa, immagino lei col capo rivolto indietro che si fa penetrare da quel pene, la immagino tenere la testa del suo lui con le mani, a spingerla contro di se, la immagino bagnata, eccitata, ansimante di piacere, sono eccitato al pensiero, non vedere quello che succede mi sta facendo impazzire, lo sento spingere dentro ai miei slip, mi fa male, lo libero ….
La mente lavora freneticamente, gli occhi chiusi e la mano che scende, la pelle del mio membro che accompagnata dalla mano va su e giù, regalandomi un piacere diverso dal solito, in questo gioco dove non posso partecipare attivamente, sono relegato al ruolo di comparsa, mi eccita, tanto ….
Non mi accorgo che intanto la porta si è aperta, sono li ad armeggiare col mio pene che due occhi mi stanno fissando, la mia mente vede che è Vale a farlo, la realtà dice un’altra cosa, il mio capo ….
Non so se per fortuna o purtroppo, la mente e l’uccello di un uomo sono due entità separate e ragionano ognuna modo proprio e indipendente, penso che farmi vedere così sia la fine, ma il mio pene dice il contrario, non l’ho mai sentito così ….eccitato, pulsa di maledetto, lo sento più grosso del solito, resto li con quel coso in mano, si affaccia Vale, sono nudi entrambi, lei è uno spettacolo, lui è ben messo, ma lei… ma anche lui…
Che confusione!!!!
Mi invitano ad uscire, mi prendono mi appoggiano al lavandino, Vale si mette in ginocchio davanti a me, sono pietrificato, sento un calore avvolgere la punta del mio pene, mani sapienti cominciano a massaggiarmi i testicoli, la bocca che inizia ad andare su e giù, lui che ci guarda con fare complice, si mette di fianco a me, lei glielo prende in mano e inizia a masturbarlo sempre concentrata sul mio pene, io non ce la faccio più, mi esplode la testa se non vengo prima, lei si stacca, poggia un asciugamano per terra, fa sdraiare lui, mi porge il suo fallo di plastica, si mette in ginocchio e ricomincia a spompinare so marito, mi offre la visione del suo di dietro, la vedo luccicante da quanto bagnata è, sono un po’ imbarazzato, ma attratto al tempo stesso, senza farmi pregare la penetro col suo vibratore, ci metto un po’ di foga perché la sento rantolare, cerco di trovare un ritmo che le dia più piacere che fastidio, intanto mi lancio sul suo buchetto, con la lingua me lo gusto per bene, ci gioco infilandola dentro, la sento pronta, le sfilo il vibratore, mi appoggio io adesso ed entro senza nessuno sforzo, è calda, bagnata, stretta, una patatina sublime, bella quanto lei, ma sono comunque preso da questa situazione eccitante, le appoggio il fallo che ho in mano li, suo quel buchetto che tanto ci fa impazzire noi maschietti, oggetto di desideri proibiti, con un po’ di fatica entra, lei si blocca, cerca distare calma per non sentire male, io non mi faccio scrupoli e spingo l’affondo, ce l’ha dentro, si inarca tutta, qualche istante così, il tempo di sentirselo bene dentro, poi ricomincia il movimento, la sua bocca che lavoro il pene di suo marito, il mio che la prende da una parte, e il vibratore piantate nel secondo canale, io non resisto, mi sfilo e le vengo sulla schiena, uno, due, tre schizzi pieni fin quasi alla testa, le sfilo il vibratore e la sento tremare scossa dal piacere, suo marito le viene in bocca e la trattiene con le mani, in modo che non se ne perda nemmeno una goccia ….
Sono esausto ….
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