salve , mi chiamo adolfo ho 39 anni sono alto 1.63 cm peso 75 kg e sono un grandissimo cornuto.
mia moglie lauretta e’ una bella figa di 36 anni alta 1.73 cm pesa 59 kg e’ mora e porta una terza di reggiseno , ha un gran bel culo oltre che una gran faccia da troia.
siamo sposati da undici anni e senza figli.
oltre ad essere cornuto sono anche un segaiolo minidotato(6 cm in erezione 4 cm da moscio) e per questi motivi la mia dolce meta’ mi cornifica praticamente da quando siamo sposati.
infatti lei non perde occasione per farsi scopare e ormai non fa niente per nascoderlo, infatti e’ giunta a portarsi gli amanti a casa( anche piu’ di uno alla volta).
inoltre, mi deride davanti a loro , costringendomi a calarmi i pantaloni per far vedere il mio ridicolo pisellino mendre brandisce le enormi mazze dei suoi amanti.
a volte mi costringe a lubrificare i loro cazzoni con la mia lingua mentre mi apostrofa dicendomi che sono solo un frocetto cornuto che devo sentirmi onorato di leccare simili uccelli e di essere il loro cornutone.
anche i suoi amanti si divertono a deridermi mentre fanno sesso con mia moglie , infatti mi dicono ‘guarda cornutone quella troia di tua moglie come si gode i nostri cazzoni ‘ ‘ ‘le stiamo allargando tutti i buchi che con il tuo pisellino avevi lasciato molto stretti’.
lei infatti, da loro si fa fare di tutto, la chiavano, la inculano, anche contemporaneamente, si fanno succhiare il cazzo e le sborrano in bocca facendole bere tutto il loro succo.
i piu’ autoritari usano la sua bocca come un cesso riempedola di piscio che lei beve avidamente.
come da i suoi amanti si fa fare di tutto a me non permette di farle niente, ormai sono ridotto a farmi solo delle interminabili seghe quando la mia signora mi da il permesso, spesso mentre lei si da fare con i suoi occosionali amanti, mi concede di menarmi il pisellino mentre la guardo e mentre me lo meno, devo esclamare ‘sono un pisellino cornuto e segaiolo ‘ per tutta la durata della sega fino a quando vengo nella mia mano , mano che poi mi devo leccare .
a volte mi costringe a leccarle la fica ed il culo quando sono pieni della sborra dei suoi amanti, altre volte fa godere i suoi amanti direttamente nella mia bocca in modo, dice lei ‘ cosi impari a riconoscere i miei amanti dal sapore della loro sborra’ cosa che ormai ho imparato a riconoscere molto bene.
noi lavoriamo nella stessa ditta di cui siamo i titolari e dove lei e’ l’unica donna. naturalmente tutti i dipendenti(20) e anche molti clienti si sollazzano con la mia signora apertamente anche davanti a me.
sulla porta del mio ufficio non c’e’ il mio nome, ma la scritta pisellino cornuto e frocetto che oramai e’ il nome con cui sono chiamato e sbeffeggiato da tutti in azienda.
lei gira in azienda spesso nuda solo con scarpe con tacchi altissimi lasaciandosi palpare da chiunque lo desideri.
naturalemte questo abbigliamento e’ d’obbligo quando distribuisce le paghe ed in tale occasione talvolta la devo seguire con i pantaloni
abbassati alle caviglie e con il mio cazzettino in mano mentre chiede a tutti se vogliono sollazzarsi con lei perche ha un marito panzone e con un pisellino ridicolo come quello di un bambino e che non e’ in grado di soddisfarla, naturalmente durante questi giri vengo deriso ed umiliato da tutti.
in azienda tutti si rivolgono a me con l’epiteto sopra descritto (pisellino cornuto e frocetto) e dandomi del tu, mentre io devo dare del lei e del signore a tutti.
adesso passo a racontarvi cosa e’ successo durante l’ultima distribuzione di buste paga il mese scorso.
ero nel mio ufficio intento a svolgere le mie mansioni, quando e’ squillato il telefono , era il direttore ‘ pronto’ ‘pisellino cornuto vieni nel mio ufficio, mettiti a dorso nudo e con i pantaloni calati alle caviglie, che devi accompagnare quella zoccola di tua moglie a consegnare le buste paga ai dipendenti, farai la solita parte da frocetto cornuto e da calamaio,vieni immediatamente ‘ e riattacca senza aspettare risposta.
fare da calamaio significa che devo fare da ‘ portapenna’ ossia devo portare la biro che servira’ a mia moglie per far firmare i dipendenti
la ricevuta dello stipendio.
la particolarita’ e che la biro ed il foglio da far firmare sono contenuti in un tubetto di 20 cm di lunhezza e 3 cm di diametro con tappo all’estremita’, che mi sara’ infilato nel buco del culo.
insomma io dovro’ fare il giro dell’azienda con il tubetto sopra descritto infilato nel culo a dorso nudo ;con la pancia in evidenza e con i pantaloni calati alle caviglie menandomi il pesellino ridicolo e moscio e seguendo mia moglie completamente nuda ad eccezione di un paio di scarpe con un tacco da 13 cm.
per mantenere il mio cazzettino moscio mi obbligano tutte le mattine a farmi una sega fino a godere in modo (visto la mia scarsa potenza) che non mi si rizzera piu’ per tutta la giornata.
la situazione si presenta molto imbarazzante infatti io faccio una figura molto ridicola, sono gia 10 cm piu’ basso di mia moglie e il tutto e’ ancora piu evidenziato dai tacchi che mia moglie indossa. inoltre la mia signora e’ una bella donna mora e abbronzata , mentre io sono un tappetto cicciottello con delle gambe e delle braccia molto secche che risaltano per contrasto con una evidentissima pancia aggiungiamo che sono anche calvo ed il quadro e’ completo.
quindi cosi conciato esco dal mio ufficio e vado nell’ufficio del direttore. mentre attraverso il corridoio vengo insultato dai presenti: chi mi dice cornuto, chi frocetto, chi pisellino ecc.
busso alla porta dicendo la frase di rito ‘sono pisellino cornuto e frocetto posso entrare ‘
– entra pure ricchione ‘ mi dice il direttore.
– buongiorno signor direttore ‘ rispondo.
qui trovo gia mia moglie nuda come sopra descritto e inginocchiata davanti al direttore che e’ seduto su una poltrona.
la mia signora sta succhiando con maestria il cazzo del direttore, una verga da 23 cm e di buon diametro,veramente notevole soprattutto se paragonata al mio pisellino’.
a questo punto il direttore mi dice: aspetta un attimo che riempo di sborra la bocca di quella gran succhiacazzi della tua signora e poi
andrete a consegnare gli stipendi. mentre osservo con invidia(per il direttore) mia moglie succhiare il gran cazzo del direttore ,questi mi descrive minuziosamente le gradevoli sensazioni che la bagascia gli procura, dicendomi inoltre che sono solo un gran cornuto smidollato e senza palle , mentre dice cio’ inizia a gemere ed ad insultare la mia signora con i peggiori epiteti: troiona,puttanone svuota coglioni zoccola ecc . fino godere ,riempendole bocca con una copiosa sborrata.
a questo punto mi fa avvicinare alla mia consorte, mi dice di aprire la bocca e la mia dolce meta’ mi versa in bocca tutta la copiosa sborrata.
‘ assaggia la sborra di un vero uomo altro che quelle due o tre goccette che escono dal tuo pisellino,dice lei .
a questo punto puliamo insieme con la lingua il cazzo del direttore e solo dopo averlo nettato perfettamente ci alziamo.
poi il direttore mi ordina di chinarmi e la mia mogliettina mi infila quasi interamente in culo il bussolotto (contenente penna e foglio) mentre mi da una pacca sulle chiappe grassocce.
cosi, seguendo mia moglie con il tubetto nel culo e passettini da pinguino (ho i pantaloni calati alle caviglie che mi fanno camminare a passettini ) e menandomi il pisellino moscio, ci avviamo verso il magazzino dall’altra parte dell’azienda dove ci attendono il signor carmelo ed il signor giuseppe, i due magazzinieri.
mentre attraversiamo l’azienda la mia altera consorte mi copre di insulti mi dice che sono uno schifo d’uomo che dovrei vergognarmi a seguirla in quelle condizioni menandomi quel moscio cazzettino , gli insulti di mia moglie aggiunti alla ridicola situazione mi provocano una grande eccitazione che mi portano all’orgasmo pur rimanendo con il cazzettino moscio. la manifestazione dell’orgasmo 1-2 gocce provoca l’ilarita’ della mia signora: sei un verme, uno smidollato, adesso vedrai due veri uomini,.alti, muscolosi e con due cazzoni molte volte piu’ grossi del tuo pisellino da frocetto.
entriamo nell’ufficio del magazzino dove ci accolgono i due signori.
il signor carmelo e’ alto circa 1.85 cm scuro di capelli , muscoloso con due spalle da palestrato ed un eta di 35 anni.
il signor giuseppe anche lui molto alto 1.88 cm castano con due baffoni molto virili ed anch’egli con un fisico da palestrato leggermente piu giovane del suo collega 32 anni.
salutano molto giovialmente la mia signora baciandola e palpeggiandola tutta in maniera molto audace e le dicono ‘ ti sei portato dietro il cornutone ‘ si risponde lei, mi fa da calamaio- e nel mentre mi fa voltare e chinare leggermente in avanti in modo che possano vedere il cilindretto che ho nel culo. alla vista dell’oggetto
che spunta dal mio sedere ridono insieme a mia moglie.
-inoltre, continua la mia signora, gli ho promesso che gli faro vedere che bei cazzoni avete e come sapete usarli bene ,come mi chiaverete ed inculerete senza pieta’ soddisfandomi per quella gran vacca che sono.
a questo punto il signor carmelo mi rivolge la parola dicendomi ‘ non si saluta pisellino ? ‘ scusi signor carmelo buongiorno , buongiorno anche a lei signor giuseppe rispondo ossequioso e con una vocina tremula da frocetto emozionato e proseguo ‘ sono qui per imparare come due veri uomini soddisfano una donna, anche se so che con il pisellino e col fisico da pinguino che mi ritrovo non potro’ mai soddisfare la mia signora e potro solo vedere come gli altri fanno questo al posto mio in fondo non sono altro che un frocetto segaiolo
-bravo risponde il signor giuseppe, vedo che sai stare al tuo posto, stai li a vedere come ti trombiamo la mogliettina mentre ti meni il pisellino ‘
a questo punto si levano i pantaloni esibendo due verghe veramente enormi superiori ai 25cm alla cui vista la mia dolce meta’ si inginocchia e inizia a sbocchinare abilmente mentre i due turpi individui la insultano in maniera molto volgare dandogli della puttana schifosa , scrofa in calore ,cagna zozza-le fanno leccare le verghe toste per poi infilargliele fino in gola facendole strabuzzare gli occhi, per poi farsi ancora leccare, alternado le fasi di leccata e quelle in cui le ingozzano i cazzi fino in gola. dopo dieci minuti di questo trattamento con continui insulti alla mia signora e a me personalmente, sollevano mia moglie e la pongono in mezzo loro infilandogli simultaneamente uno il cazzo nella figa e l’altro il cazzo nel culo, penetrandola di botto.
– guarda frocetto come sfondiamo questa zoccolona , questa troia bagascia questa puttana impestata , guarda cornutaccio ‘
– si maritino ricchione guarda come mi limano la figa ed il culo
come mi fanno godere , guarda come due veri uomini trattano una femmina, come tu pisellino, non saprai mai fare, godo.godo godo godoooo , oh come mi fanno godere questi due maschioni.
quindi i due omoni ,dopo venti minuti di questa ginnastica, le riempono il culo e la figa di una quantita industriale di sborra procurandole una serie di orgasmi.
a questo punto i tre amanti placati i bollenti spiriti mi rivolgono la parola.
inizia la mia signora ‘ vediamo se il frocetto ha studiato,vediamo se in grado di riconoscervi dal sapore della vostra sborra-
cosi vengo bendato e uno alla volta lecco i cazzi dei due maschioni e dopo averli puliti per bene vengo interrogato
– il primo cazzo che ho leccato mi sembra quello del signor carmelo mentre il secondo e quello del signor giuseppe rispondo –
bravo pisellino esclama mia moglie, per premio ti permettero di farmi un bide con la tua lingua e di pulirmi dalla sborra sia la fica che il culo.
cosa che faccio immediatamente e molto diligintemnete .
finita l’operazione di pulizia mia moglie consegna le buste paga ai due energumeni e poi estrae dal mio culo il bussolotto tra l’larita dei presenti e commentando che non sapeva se ero piu cornuto? o piu frocio?
– una cosa e’ certa, disse il signor giuseppe a mia moglie , tuo marito e’ sicuramente un pisellino ridicolo ‘
a questa battuta risero sguaiatamente tutti e tre mentre la mia signora mi riintroduceva il bussolotto nel mio culo ed io con non avevo smesso di menarmi l’uccelletto godetti nuovamente emettendo una piccola goccia di liquido seminale . il tutto avvenne sotto gli occhi divertiti e beffardi di mia moglie e dei due maschioni e cosi, mentre la mia signora mi diceva di ringraziare i suoi amanti che tanto la avevano fatta godere, cosa che feci senza farmelo ripetere :
‘ grazie signor giuseppe , grazie signor carmelo di aver fatto godere la mia signora ‘ non c’e’ di che pisellino, quella troia della tua signora te la trombiamo anche tutti i giorni ‘ mi misi in cammino dietro mia moglie nella ridicola postura che ben sapete.
ci rechiamo quindi, verso la produzione, dove lavorano 8 operai extracomunitari 4 arabi e 4 senegalesi , tutti molto ben messi fisicamente e sotto i trenta anni.
giunti al cospetto di questi signori, mia moglie si lascia palpeggiare da tutti salutandoli molto calorosamente e estraendo dai rispettivi pantaloni il cazzo ad ognuno ed iniziando cosi un fontastico pluri pompino. nel frattempo i signori si erano portati verso il divano dello spogliatoio , dove si sedettero.
quindi lo spettacolo era il seguente : i quattro senegalesi ed i quattro arabi comodamente seduti su un divano con le mazze svettanti ,tutte oltre i 25 cm, dei veri superdotati , mia moglie in ginocchio tutta presa a sbocchinare abilmente i fortunati signori ed io di fronte in piedi con calzoni calati alle caviglie, il tubetto nel culo e il cazzetto in mano. cazzetto che visto le precedenti godute e’ ridotto proprio ai minimi termini: meno di tre cm.
gli energumeni la prendevono violentemente per i capelli e se la passavano da un cazzo all’altro, spingendogli le cappelle fino in gola o facendole leccare con rapidi colpi di lingua sia l’ asta che le palle.
durante tali operazioni, ricoprono di insulti la mia dolce meta ,sciorinando un repertorio di improperi sia in italiano, che nelle loro lingue madri.
il cui significato non dava adito a dubbio alcuno.
risulta anche molto evidente ai miei occhi lo sguardo di disprezzo che questi uomini hanno nei miei confronti e nei confronti della mia signora.
nel volgere di trenta minuti lauretta fa sborrare tutti i maschioni nella sua bocca e alla fine di ogni pompino divide con me la sborra del maschione di turno.
poi consegna le buste paghe e facendomi chinare estrae dal mio culo il bussolotto , tra l’ilarita’ sua e dei presenti,e fa firmare il foglio che ripone con la penna nel bussolotto e quest’ultimo nuovamente nel mio culo.
durante tale operazione naturalmente la mia signora tende a rimarcare con i maschioni il mio stato di frocetto pisellino e cornutone e cosi’ ci apprestiamo a toranare verso gli uffici non prima di aver ringraziato ciascuno dei signori per la sborra che hanno regalato alla mia amata signora.
poi gli operai, ci accompagnano fino all’entrata degli uffici, con sonore sculacciate sulle nostre chiappe e continuando ricoprirci di insulti , questa volta solo in italiano , in modo da essere certi del nostro comprendimento.
arrivato agli uffici troviamo tutti ad aspettarci in sala riunioni , mia moglie consegna le buste paga,naturalmente le pacche sul culo le palpate alle tette ed alla fica sono la cosa piu’ normale, il tutto accompagnato da una fioritura molto variegata di insulti .
a questo punto io mi reco davanti ad ognuno di loro e con voce in falsetto esclamo ‘ prenda il tubetto signore e dopoaver firmato il foglio lo riponga nuovamente nel mio culo signore ‘
questi svolgono l’operazione con studiata indifferenza e conversando con mia moglie le dicono che merda di ometto sono e che solo merde d’uomo come me possono sottoporsi a simili trattamenti .
inoltre le ribadiscono che e’ stata una fortuna per una gran troia come lei trovare un omuncolo cosi minidotato , segaiolo e frocio.
a queste parole dal mio cazzetino moscio e che non ho mai smesso di menare , esce una piccolissima goccia di sborra provocata dall’ennesimo orgasmo, cio provoca le risate di scherno di tutti i presenti che prendono ad insultarmi e frocetto segaiolo e’ l’epiteto meno volgare che mi viene rivolto.
la mia signora mi promette che prima o poi mi fara’ inculare da qualche maschione e mi chiede se sono d’accordo . io le rispondo che faro’ tutto quello che il mio amore mi chiede di fare .
a queste parole il direttore rivolgendosi a me dice : – grasso frocetto pisellino vatti a sedere infondo alla sala menati il cazzettino e mentri te lo meni ripeti ‘sono un pisellino frocetto e cornutone’ poi guarda come facciamo godere quella grandissima bagascia di tua moglie.
mentre mi appresto a fare questo, loro iniziano a spogliarsi esibendo dei cazzi da paura nessuno e’ inferiore ai 23 cm . si buttano su mia moglie iniziando a scoparla,incularla e ficcargli i cazzi in bocca.
sono tutti (8 ) tra i trenta e i trentacinque anni, sono alti , palestrati
e molto virili,infatti il personale viene assunto direttamente da mia moglie.
la mia signora mi rivolge la parola chidendomi che me ne pare ed io rispondo con la cantilena che mi era stata imposta dal signor direttore e cioe’ ‘ sono un pisellino frocetto e cornutone’- ‘ sono un pisellino frocetto e cornutone’- ‘ sono un pisellino frocetto e cornutone ‘.
questa risposta provoca la derisione e lo scherno di tutti gli astanti
che riprendono ad insultarmi pesantemente dicendomi che una una merdaccia e che mi avrebbero sputtanato con tutti i clienti , mostrando a tutti che razza di smidollato ero io e che razza di troiona e vacca era la mia signora.
mentre l’orgia impazza il signor direttore invita tutti i presenti a fare la prima sborrata dentro un piccolo contenitore colorato , in modo da poter organizzare poi una particolare degustazione in favore del pisellino frocetto’..
l’orgia prosegui per due ore e tutti sborrarono altre volte chi in figa chi in culo e chi bocca alla mia signora, che si comporto come la piu’ consumata e laida delle troie.
finita l’orgia si passa la degustazione . essa consiste nel dover bere ,
il contenuto dei vasetti colorati precedentementi riempiti di sborra dai maschioni partecipanti all’orgia e poi nell’assegnare a ciascun liquido seminale l’autore della sborrata.
do dimostrazione di grandi capacita’ e indovino tutte le accoppiate sborra / sborratore e cio’ provoca una ovazione fatta di insulti e epiteti irripetibili.
come ‘premio’ vengo obbligato a scendere in produzione a procurami il cacciavite con il manico grosso 25 cm di lunghezza e 5 cm di diametro.
naturalmente in produzione ci devo andare addobbato come al solito, cioe’ pantaloni alle caviglie e passo da pinguino lardoso.
giunto in produzione mi rivolgo a un operaio arabo e gli chiedo: signor mustafa puo’ gentilmente porgere a questo pisellino frocetto e cornutone il cacciavite con il manico grosso?
mentre dico cio’, mi giro e mi chino leggermente in avanti ed il signor mustafa me lo infila con decisione nel culo e aggiunge ‘ fatto adesso,frocetto, puoi andare a farti ammirare da quella scrofa di tua moglie ‘
cosi ritorno in ufficio con il palo nel culo e smanettandomi il moscio pisellino.
arrivato in ufficio mi dirigo in sala riunioni e li giunto mi giro, mi chino leggermente e sculettando e menandomi l’uccellino esclamo ,con una voce strozzata dall’emozione e per questo sempre piu stridula quasi in falsetto :
– il pisellino frocetto e cornutone vi ha portato il cacciavite con il manico grosso ed e’ a vostra disposizione ‘
tutti i presenti sghignazzano divertiti , la mia signora si avvicina afferra il cacciavite e gli imprime un movimento a stantuffo nel mio buco del culo che unito alla sega che mi stavo facendo mi provoca l’ennesimo orgasmo, ormai completamente a secco.
accortasi dell’accaduto la mia signora mi apostrofa dicendomi che sono un frocio depravato e mi invita a rivestirmi che dobbiamo tornare a casa.
questa e’ una mia giornata tipo dove vengo umiliato deriso da mia moglie e dai suoi molti e dotatissimi amanti.
comunque io sono felicissimo di essere il suo pisellino,frocetto e cornutone .
Salve sono sempre Adolfo il cornutone minidotato(PISELLINO).
Per chi non avesse letto il primo racconto: io sono un trentanovenne panzone alto 1.63 cm per 75 kg di peso calvo e con un pisellino di 6 cm quando e’ duro(raramente) e 4 cm quando e’ moscio(quasi sempre).
Mia moglie, trentaseienne, e’ una bella donna mora, alta 1.73 cm per 59 kg di peso terza misura di seno , un culo da favola e una faccia da grandissima troia.
Vi scrivo per raccontarvi un’altra storia a riguardo di me e di quella troia della mia signora.
L’avventura riguarda le scorse vacanze .
Per questa occasione la mia amata signora(Lauretta) ,propose a tutti i dipendenti di passare tre giorni di queste vacanze con noi, presso la nostra azienda .
In questi tre giorni avrebbero potuto usufruire dei nostri servigi a loro piacimento .
Infatti noi saremmo stati disposti a presentarci in azienda abbigliati come da loro stabilito ed ad esaudire ogni loro desiderio , anche il più perverso.
Essi aderirono tutti a patto che per il prossimo fine anno, la mia signora si fosse prestata a posare per un calendario in cui doveva comparire nuda e a volto scoperto.
Calendario finanziato dall’azienda e che loro sarebbero stati liberi di distribuire a loro piacimento.
Naturalmente la mia signora accettò e prima del periodo di ferie sopradescritto si presto a posare per le foto che avrebbero dato origine al calendario.
E’ inutile dire, che il calendario era poco artistico ma molto pornografico.
Infatti le foto ritraevano mia moglie con i buchi ben in vista, le foto più soft, o mentre si introduceva vari oggetti sia nella figa che nel culo,le foto più hard.
Esaudito questo loro desiderio accettarono la nostra proposta e ci imposero le loro condizioni :
1) quella troia della tua signora deve essere completamente nuda ad eccezione delle scarpe.
2) le scarpe devono avere tacchi non inferiori ai 13 cm meglio se 15 cm
3) tu frocetto dovrai indossare solo dei pantaloni, però calati alle caviglie in modo da avere un passo molto buffo (tipo pinguino).
4) tu pisellino ti devi far tatuare sulle chiappe la scritta ‘cornutone’
5) quella grandissima bocchinara della tua signora deve farsi tatuare sulle chiappe la scritta ‘sono una troia’
6) dovete obbedire ad ogni nostro ordine per tutti i 3 giorni non
rifiutando nulla di quanto imposto.
Accettammo le condizioni sopraelencate ed al primo lunedì d’agosto ci presentammo in azienda.
Appena arrivati ci fecero parcheggiare la macchina a circa 500 m dall’entrata dell’azienda e da qui nudi (mia moglie solo con delle scarpe nere con tacco da 13 cm ed io con i pantaloni alle caviglie)fummo costretti raggiungere il cancello a piedi. Lungo la strada fummo insultati da un camionista di passaggio e quindi allungammo il passo (per quanto possibile) in modo da sottrarci il più presto possibile da questa imbarazzante situazione e mentre ci avvicinavamo al cancello mia moglie inizio ad insultarmi :
– vedi frocetto cosa sono costretta a fare per farmi chiavare da dei veri maschioni, visto che tu sei solo un frocetto con un pisellino insignificante , che non e’ in grado di farmi godere ‘
Arrivati al cancello citofonammo e ci presentammo :
– sono pisellino,frocetto e cornutone ,insieme a me c’e’ quella grandissima zoccola di mia moglie ‘
– siamo qui per soddisfare ogni vostro desiderio.
Ci accolse il signor Direttore, che per prima cosa controllò i tatuaggi e quindi ci fece entrare mettendo così iniziò al mio calvario.
Per cominciare , il signor direttore , mi rimproverò immediatamente dicendomi che non mi potevo permettere di dare certi epiteti alla mia signora (citofonando mi ero riferito a mia moglie dandole della grandissima zoccola) perché questo era un loro diritto , in quanto veri uomini, mentre io ero solo un pisellino frocetto e dovevo avere un comportamento rispettoso ed ossequioso con tutti compreso quella scrofa della mia signora.
Aggiunse poi che per questo mio sbaglio dovevo essere punito e ci invitò a raggiungere la sala riunioni , dove avremmo ritrovato tutti gli altri dipendenti dell’azienda (20 compreso il direttore).
Giunti in sala riunioni salutammo ad uno ad uno i nostri dipendenti mostrando il culo e quindi i tatuaggi .
Mia moglie si rivolgeva ai nostri dipendenti modo cameratesco mentre io dovevo rivolgermi a loro in maniera molto ossequiosa, dando a tutti del signore.
In compenso tutti e due venivamo insultati in maniera molto volgare, lei veniva definita sempre con epiteti tipo : troia,grandissima troia.,zoccolona,scrofa,bagascia impestata,puttanone ecc.
A me invece mi apostrofavano con ‘complimenti’ del tipo : cornutone,pisellino,frocetto,ricchione ecc.
Dopo la presentazione prese la parola il signor Direttore il quale spiegò a tutti i presenti che era necessario punirmi e aggiunse che aveva già in mente che punizione infliggermi ed inizio ad illustrarla:
– Il cornutone deve recarsi nelle condizioni in cui si trova ora al bar sull’altro lato strada dove,dopo essersi mostrato sia davanti(il ridicolo pisellino) che di dietro (le chiappe con tatuato cornutone) deve rivolgersi ai due gestori(marito e moglie) dicendo di essere un frocetto pisellino e cornutone e se per favore potevano introdurgli nel buco del culo qualunque cosa a loro piacimento e con questo oggetto nel culo il cornutone ritornerà in azienda.
Dopo tale spiegazione il direttore chiese a tutti i presenti se trovavano la punizione sufficiente e ad un loro segno di assenso si rivolse a me dicendomi ‘ vai ed esegui frocetto ‘
A questo punto è necessario spiegare la nostra azienda è ubicata lungo una strada provinciale e che il bar/trattoria dove mi dovevo recare era frequentato prevalentemente da camionisti e dai nostri dipendenti e dalla mia signora come mensa(io rimango a mangiare in azienda)
Quindi uscii come ordinatomi dal signor Direttore e mi recai al alla bar/trattoria di fronte.
Per fortuna cerano solo i due gestori che appena mi videro iniziarono a sghignazzare e prendermi in giro.La signora Rosanna inizio a prendersi gioco di me facendo comiche osservazioni sulle dimensioni del mio pisellino e sul fatto che oltre ad essere piccolissimo era anche moscio nonostante me lo stessi menando.
Quando mi voltai e mostrai il culo e soprattutto il tatuaggio posto sulla chiappa la signora inizio a ridere rumorosamente e rivolgendosi al marito gli fece notare che non solo ero un cornutone ma che me lo ero fatto pure tatuare. Aggiunse che era giusto visto quanto troia fosse mia moglie e mi disse una cosa di cui non ero al corrente. Mi fece vedere che nel menù aveva aggiunto una voce in fondo : POMPINO DELLA SIGNORA LAURETTA Z” AMMINISTRATRICE DELEGATA DELLA DITTA ”’ – 20 EURO normale 30 EURO con l’ingoio, disponibile solo il mercoledì ed il venerdì. A fianco c’era la foto del viso della mia signora con una chiazza di sborra che le colava dal naso alle labbra.
Allora che ne pensi gran cornuto mi chiese la signora Rosanna, io risposi che non ne sapevo niente ma che non potevo oppormi a quello che faceva la mia signora perché non ero altro che un pisellino frocetto e di conseguenza cornuto, la signora si fece un’altra risata e poi mi chiese che cosa ero venuto a fare e in quelle condizioni nel suo locale. Le spiegai che per punizione dovevo farmi infilare nel culo un oggetto a loro piacere e con questo conficcato nel culo dovevo tornare in azienda .
Rise nuovamente e rivolgendosi al marito disse ‘ cosa possiamo infilare nel culo di questo schifoso pederasta?- Il marito rimase un attimo a pensare poi si recò nel retro e tornò con una scopa .
L’estremità del manico di questa scopa era veramente particolare . Era di diametro maggiore rispetto al resto del manico circa 4 cm ed una lunghezza di 25 cm inoltre la superficie era zigrinata e intorno a 22 cm c’era un restringimento di 1 cm per una lunghezza di un cm .Questo restringimento
aveva lo scopo, una volta ficcato nel culo, di far serrare per bene il buco del culo attorno al manico della scopa , in modo da poter trascinare a volontà la scopa una volta ficcato il manico nel culo.
A questo punto mi fecero girare e chinare un poco e con una certa irruenza mi ficcarono detto manico nel culo.
Quindi mi ingiunsero di camminare per il locale come se lo stessi scopando ed io obbedii immediatamente.
La signora Rosanna rideva divertita e mi scherniva dicendomi che ero proprio una brava camerierina ,quando poi vide che mi tirava pure il pisellino, si fece un’altra risata constatando che nonostante l’erezione era rimasto proprio piccolo 6 cm (meno di un dito mignolo).Nel mentre nel locale entrarono nel locale 2 energumeni, erano alti più di 1.80 m ed erano anche molto corpulenti intorno ai 100 kg ,questi appena mi videro chiesero chi ero.La signora Rosanna rispose che ero il marito cornuto di quella bocchinara della signora LAURETTA Z’, e mi fece girare con le chiappe verso di loro in modo che potessero leggere il tatuaggio.
Uno dei due si rivolse a me dicendomi che mia moglie era proprio una grandissima zoccola e che proprio settimana scorsa aveva usufruito dei servigi di quella troia della mia signora ed insieme al suo amico la avevano quasi affogata sborrandole in bocca, ma lei da consumata succhiacazzi era riuscita a bere tutto senza perderne neanche una goccia.Poi mi chiese cosa ci facevo li così conciato con quel manico di scopa nel culo e con il mio cazzettino ridicolo in mano , gli spiegai che me lo avevano ordinato i dipendenti della mia azienda e che stavano aspettando che tornassi così conciato in fabbrica e aggiunsi che mia moglie era insieme a loro completamente nuda e che probabilmente se la stavano anche scopando.In quel momento giunto al culmine dell’eccitazione godetti emettendo 2-3 gocce di sborra che andarono a finire per terra.
Ciò fece incazzare il marito della signora Rosanna il signor Antonio, che mi fa inginocchiare a terra (non senza difficoltà ,visto la scopa nel culo)e mi intima di pulire con la lingua il pavimento.
Eseguito l’ordine rimango in ginocchio con la scopa nel culo e con il cazzettino moscio in mano.Quando improvvisamente fa la sua comparsa nel locale la mia signora. E’ completamente nuda e cammina sopra un paio di tacchi altissimi che la fanno sculettare in maniera molto arrapante.Mi guarda in maniera molto sprezzante e mi dice ‘ che cazzo ci fai li inginocchio e con la scopa nel culo frocetto? ‘ gli rispondo che stavo pulendo il pavimento da 2 gocce di sborra che erano cadute dal mio pisellino perché mi avevano fatto eccitare i 2 signori li presenti che mi avevano raccontato di come avevano usufruito dei suoi servigi la settimana precedente e aggiunsi che io ero d’accordo ad essere il suo cornuto, pero secondo me aveva esagerato a far stampare sul menu il suo nome e cognome (da sposata) accanto alle prestazione che elargiva e il tutto corredato pure da una foto molto eloquente perché così rischiava di sputtanarci dappertutto.
Lei mi rispose che non dovevo preoccuparmi, perché ormai in azienda avevano deciso che lei si sarebbe comportata da troia con tutti, clienti compresi e che d’altronde se io sul culo avevo tatuato cornutone e lei sono una troia, un motivo doveva pur esserci.
A questo punto i due energumeni la salutarono dandole una pacca sul culo e chiesero alla signora Rosanna se quella troia della mia signora li poteva spompinare anche se non era in calendario(infatti era lunedì).La signora Rosanna rispose che non c’era problema , si fece dare i soldi e disse a mia moglie : dai troia visto che sei qui e per giunta nuda peggio di una puttana succhia il cazzo ai signori e mi raccomando con l’ingoio visto che hanno pagato la tariffa completa (30 EURO).
Così assistetti alla mia signora che spompinava i due omoni , i quali le infilavano gli enormi cazzi(22-23 cm) fino in gola,facendole strabuzzare gli occhi la insultavano pesantemente dandole della troia, vaccone,puttanone bevisborra,bocchinara poi si rivolgevano a me e mi raccontavano che delizia fosse scopare in bocca quella troia di mia moglie e che stavolta la avrebbero veramente affogata con la sborra e nel giro di venti minuti le scaricarono in gola 2 sborrate veramente copiose.
Poi gli pulimmo insieme i cazzi a colpi di lingua e i due omoni uscirono dandole una pacca sul culo e salutandoci con un ciao troia ci vediamo mercoledì , ciao cornutone non godere troppo con quel manico nel culo.
Quindi ci apprestammo anche noi ad uscire: io sempre con i pantaloni alle caviglie la scopa nel culo e menandomi il cazzettino e la mia signora completamente nuda sculettando sugli alti tacchi sotto lo sguardo irridente della signora Rosanna che disse a mia moglie : ricordati puttanone che ti aspetto mercoledì e tu frocetto se vuoi venire o goderti lo spettacolo di quella vacca di tua moglie sei il benvenuto,quindi uscimmo.
Attraversammo la strada e suonammo al citofono della nostra azienda , stavolta parlo mia moglie che disse: sono io con quel cornutone di mio marito che ha una scopa piantata nel culo.
Salii le scale con molte difficoltà visto che la scopa sbatteva in terra e mi dava dei bei contraccolpi nel culo e i pantaloni alle caviglie mi impicciavano i piedi, fortunatamente erano solo 6 gradini,
quindi raggiungemmo nuovamente la sala riunioni dove tutti ci aspettavano con ansia e quando mi videro con quella coda particolare scoppiarono in una fragorosa risata ed iniziarono a coprirmi di insulti.
Riprese a parlare il signor direttore e rivolgendosi a me disse:
– Vedi caro il mio cornutazzo prima in trattoria avrai iniziato a scoprire la nuova linea programmatica dell’azienda, infatti a differenza di quanto accadeva prima, abbiamo deciso che quella troia di tua moglie non dovrà esibirsi nella sua troiaggine solo con in un ristretto numero di persone, come è stato fino ad ora, cioè i dipendenti e solo qualche cliente, ma dovrà professare la sua arte di puttanona alla luce del giorno con chiunque l’azienda desideri farglielo fare e soprattutto nell’interesse dell’azienda stessa.
– Faremo della tua signora un’icona della TROIA MANAGER DI SUCCESSO. Faremo un forte lancio pubblicitario in cui magnificheremo le sue arti di grande scrofa e questo avverrà per mezzo dei depliant dei prodotti aziendali ,dove verranno aggiunte lubriche foto ritraenti la zoccolona nelle pose più oscene,per mezzo di CD ROM e CASSETTE ,dove la troiona farà la presentazioni dei prodotti vestita come adesso la vedi o con l’aggiunta di oggettini come calze molto troiesche,reggicalze,giarrettiere e mentre eseguirà particolari performance.
In questi filmati faremo vedere come la tua signora sarà offerta agli operai che producono con buoni standard qualitativi e quantitativi; ad esempio un pompino per uno standard più che sufficiente, una chiavata per un risultato buono, il culo per un ottimo risultato e per risultati più che eccezionali gli si potranno pretendere le cose più schifose.
Queste cose come già sai, caro il mio cornutone , le facciamo da anni l’unica differenza e che saremo meno riservati o per meglio dire non lo saremo per nulla.manderemo delle foto che ritraggono la troia anche a tutti i condomini del vostro palazzo.
– La offriremo ad ogni cliente .quando lo riterremo utile o anche solo dilettevole ,lo stesso varrà per i fornitori sia di servizi che di merci, tutte le volte che sarà utile e non all’azienda e lo stesso varrà anche per il tuo stato di pisellino,cornutone e frocetto.
Infine aggiunse che adesso che mi era stato chiarito tutto, di esprimere il mio pensiero.
Allora io dissi che inizialmente ero rimasto molto scioccato, ma ora ero felice di esprime al mondo liberamente il mio stato essere così schifoso e riprovevole e pronto a subire ogni sorta di umiliazione davanti a chiunque mi fosse richiesto.
Quindi arrivati a questo punto, continuò il direttore, tu e la troia dovete ora andare dalla squadra composta dai quattro operai senegalesi, che il mese scorso hanno ottenuto dei risultati valutati come eccezionali e soddisfarli in ogni loro richiesta sarete alla loro mercé per le prossime 4 ore.
Arrivammo dalla squadra mentre questa si apprestava a mangiare, appena giunti , io sempre con i calzoni alle caviglie e il manico di scopa nel culo , e la mia signora nuda e sempre più sculettante su i suoi altissimi tacchi.
Ci invitarono a mangiare con loro e me riservarono un piatto molto speciale era una pastina in brodo molto particolare.
Infatti la pastina era stata cotta, il tutto davanti ai miei occhi,invece che nell’acqua nel loro piscio e mi spiegarono visto che ero un cesso d’uomo, questo sarebbe stato il mio degno pasto.La mia signora si congratulò con loro per la splendida idea , che lei condivideva,e mi invitò a mangiare assaporandola e gustandola come una prelibatezza che un essere cosi pisellino e frocetto doveva sentirsi molto onorato di assaporare le deiezioni organiche di uomini così belli e potenti.
Chiesi se potevo estrarre dal mio culo il manico di scopa, in modo da potermi sedere per mangiare,
ma non mi fu permesso, anzi aggiunsero , che dovevo stare in piedi davanti piatto e con una mano brandire il cucchiaio e con l’altra menarmi il pisellino e anche che avrebbero gradito vedermi godere nel piatto.
Per aiutarmi in questa operazione iniziarono a stantuffarmi nel culo il manico di scopa.
La mia dolce metà , che ben mi conosce, cominciò ad insultarmi pesantemente : – pensa a che razza di pisellino segaiolo che sei , pensa a quando eri poco più che un bambino (13 anni) e ai scoperto quella troia di tua madre a farsi limare fica e culo contemporaneamente da due operai della ditta di quel cornuto di tuo padre e tu invece di intervenire per farli smettere ti sei nascosto, per menarti il tuo patetico pisellino ed ai iniziato ad appostarti per spiarla in tutte le porcate che ha fatto quella grandissima troia di tua madre ed è lì che diventasti il cornuto pipparolo che sei.
Queste parole mi portarono alla mente tutti gli appostamenti che facevo a mia madre quando papà andava via per lavoro e mamma credendo che io fossi fuori si spogliava nuda e iniziava a passeggiare sculettando su scarpe con tacchi a spillo per tutto lo stabilimento facendosi insultare dagli operai, o quando andava cosi ‘vestita’ a ricevere i camionisti e questi se la trombavano li davanti a tutti.Al pensiero di queste seghe meravigliose ebbi un orgasmo che pero produsse solo un piccola goccia di sborra che non raggiunse nemmeno il piatto.
Ciò provocò l’ilarità della mia consorte e dei quattro negroni,che iniziarono a darmi del frocio cornuto segaiolo e figlio di puttana e impotente.
Comunque come ordinatomi mangiai tutta la ‘pastina’ facendo felici i quattro negroni e la mia adorata signora, che mi osservavano con quello sguardo misto di scherno e di disprezzo, che tanto mi eccitava.
Finito di mangiare i 4 maschioni si spogliarono completamente e dissero a mia moglie, per cominciare, inizia a ciucciarci i cazzoni e tu frocetto, quando quella zoccolona di tua moglie ci avrà fatto godere in quella cloaca di bocca che si ritrova , ci pulirai con la lingua le verghe, in modo da farcele indurire nuovamente .Così potremo iniziare a incularcela e a chiavarcela a ripetizione fino a rompere a quella grandissima troia sia il culo che la fica.
Mentre si succedevano i cazzi dalla sua bocca alla mia . poi al suo culo e alla sua fica , i 4 maschioni si divertivano a schiaffeggiare le chiappe della mia signora o anche a dargli sonori ceffoni sia sul buco del culo che sulla fica , il tutto condito con variegate serie di insulti irripetibili.
Ogni tanto sospendevano le inculate e le scopate per farci camminare a quattro zampe. Io sempre con la manico di scopa infilato nel culo, e la mia signora sculettante come una gattina in calore e tutti e due percossi mediante frustini da cavallo o robuste cinghie.
Alla mia signora gli facevano prendere le pose più oscene tipo : sdraiata sulla schiena con le gambe sollevate e larghe (tipo una rana ,ma appoggiata sulla schiena), a la posa di cagnolina sollevata su due zampette (in realtà le ginocchia) o sempre sulla schiena con il buco del culo esposto( a volte anche penetrato con strani oggetti) tutto mentre la percuotevano sulle chiappe o con le mani o mediante attrezzi vari.La costringevano non più a gridare bensì a guaire , proprio come una cagnetta,e proprio come ad una cagnetta gli lanciavano oggetti che lei sculettando a quattro zampe doveva andare a recuperare con la bocca .
Per finire mi tolsero dal culo il manico di scopa e due maschioni iniziarono a stantuffarmi uno in culo e l’altro in bocca , ero come un porcellino sullo spiedo.Altrettanto fecero gli altri due con la mia signora e vennero quasi tutti e quattro simultaneamente riempiendoci intestino e gola con caldi fiotti di sborra.
E spossati ma soddisfatti ci mandarono verso gli uffici e naturalmente a me fu reinserito il manico di scopa nel culo.Durante queste esibizioni fummo fotografati e ripresi dalle telecamere , le prime fotografie furono spedite ai condomini del palazzo dove abitavamo io e la mia signora.
CONTINUA”. Salve sono sempre Adolfo il cornutone minidotato(PISELLINO).
Per chi non avesse letto il primo racconto: io sono un trentanovenne panzone alto 1.63 cm per 75 kg di peso calvo e con un pisellino di 6 cm quando e’ duro(raramente) e 4 cm quando e’ moscio(quasi sempre).
Mia moglie, trentaseienne, e’ una bella donna mora, alta 1.73 cm per 59 kg di peso terza misura di seno , un culo da favola e una faccia da grandissima troia.
Vi scrivo per raccontarvi un’altra storia a riguardo di me e di quella troia della mia signora.
L’avventura riguarda le scorse vacanze .
Per questa occasione la mia amata signora(Lauretta) ,propose a tutti i dipendenti di passare tre giorni di queste vacanze con noi, presso la nostra azienda .
In questi tre giorni avrebbero potuto usufruire dei nostri servigi a loro piacimento .
Infatti noi saremmo stati disposti a presentarci in azienda abbigliati come da loro stabilito ed ad esaudire ogni loro desiderio , anche il più perverso.
Essi aderirono tutti a patto che per il prossimo fine anno, la mia signora si fosse prestata a posare per un calendario in cui doveva comparire nuda e a volto scoperto.
Calendario finanziato dall’azienda e che loro sarebbero stati liberi di distribuire a loro piacimento.
Naturalmente la mia signora accettò e prima del periodo di ferie sopradescritto si presto a posare per le foto che avrebbero dato origine al calendario.
E’ inutile dire, che il calendario era poco artistico ma molto pornografico.
Infatti le foto ritraevano mia moglie con i buchi ben in vista, le foto più soft, o mentre si introduceva vari oggetti sia nella figa che nel culo,le foto più hard.
Esaudito questo loro desiderio accettarono la nostra proposta e ci imposero le loro condizioni :
1) quella troia della tua signora deve essere completamente nuda ad eccezione delle scarpe.
2) le scarpe devono avere tacchi non inferiori ai 13 cm meglio se 15 cm
3) tu frocetto dovrai indossare solo dei pantaloni, però calati alle caviglie in modo da avere un passo molto buffo (tipo pinguino).
4) tu pisellino ti devi far tatuare sulle chiappe la scritta ‘cornutone’
5) quella grandissima bocchinara della tua signora deve farsi tatuare sulle chiappe la scritta ‘sono una troia’
6) dovete obbedire ad ogni nostro ordine per tutti i 3 giorni non
rifiutando nulla di quanto imposto.
Accettammo le condizioni sopraelencate ed al primo lunedì d’agosto ci presentammo in azienda.
Appena arrivati ci fecero parcheggiare la macchina a circa 500 m dall’entrata dell’azienda e da qui nudi (mia moglie solo con delle scarpe nere con tacco da 13 cm ed io con i pantaloni alle caviglie)fummo costretti raggiungere il cancello a piedi. Lungo la strada fummo insultati da un camionista di passaggio e quindi allungammo il passo (per quanto possibile) in modo da sottrarci il più presto possibile da questa imbarazzante situazione e mentre ci avvicinavamo al cancello mia moglie inizio ad insultarmi :
– vedi frocetto cosa sono costretta a fare per farmi chiavare da dei veri maschioni, visto che tu sei solo un frocetto con un pisellino insignificante , che non e’ in grado di farmi godere ‘
Arrivati al cancello citofonammo e ci presentammo :
– sono pisellino,frocetto e cornutone ,insieme a me c’e’ quella grandissima zoccola di mia moglie ‘
– siamo qui per soddisfare ogni vostro desiderio.
Ci accolse il signor Direttore, che per prima cosa controllò i tatuaggi e quindi ci fece entrare mettendo così iniziò al mio calvario.
Per cominciare , il signor direttore , mi rimproverò immediatamente dicendomi che non mi potevo permettere di dare certi epiteti alla mia signora (citofonando mi ero riferito a mia moglie dandole della grandissima zoccola) perché questo era un loro diritto , in quanto veri uomini, mentre io ero solo un pisellino frocetto e dovevo avere un comportamento rispettoso ed ossequioso con tutti compreso quella scrofa della mia signora.
Aggiunse poi che per questo mio sbaglio dovevo essere punito e ci invitò a raggiungere la sala riunioni , dove avremmo ritrovato tutti gli altri dipendenti dell’azienda (20 compreso il direttore).
Giunti in sala riunioni salutammo ad uno ad uno i nostri dipendenti mostrando il culo e quindi i tatuaggi .
Mia moglie si rivolgeva ai nostri dipendenti modo cameratesco mentre io dovevo rivolgermi a loro in maniera molto ossequiosa, dando a tutti del signore.
In compenso tutti e due venivamo insultati in maniera molto volgare, lei veniva definita sempre con epiteti tipo : troia,grandissima troia.,zoccolona,scrofa,bagascia impestata,puttanone ecc.
A me invece mi apostrofavano con ‘complimenti’ del tipo : cornutone,pisellino,frocetto,ricchione ecc.
Dopo la presentazione prese la parola il signor Direttore il quale spiegò a tutti i presenti che era necessario punirmi e aggiunse che aveva già in mente che punizione infliggermi ed inizio ad illustrarla:
– Il cornutone deve recarsi nelle condizioni in cui si trova ora al bar sull’altro lato strada dove,dopo essersi mostrato sia davanti(il ridicolo pisellino) che di dietro (le chiappe con tatuato cornutone) deve rivolgersi ai due gestori(marito e moglie) dicendo di essere un frocetto pisellino e cornutone e se per favore potevano introdurgli nel buco del culo qualunque cosa a loro piacimento e con questo oggetto nel culo il cornutone ritornerà in azienda.
Dopo tale spiegazione il direttore chiese a tutti i presenti se trovavano la punizione sufficiente e ad un loro segno di assenso si rivolse a me dicendomi ‘ vai ed esegui frocetto ‘
A questo punto è necessario spiegare la nostra azienda è ubicata lungo una strada provinciale e che il bar/trattoria dove mi dovevo recare era frequentato prevalentemente da camionisti e dai nostri dipendenti e dalla mia signora come mensa(io rimango a mangiare in azienda)
Quindi uscii come ordinatomi dal signor Direttore e mi recai al alla bar/trattoria di fronte.
Per fortuna cerano solo i due gestori che appena mi videro iniziarono a sghignazzare e prendermi in giro.La signora Rosanna inizio a prendersi gioco di me facendo comiche osservazioni sulle dimensioni del mio pisellino e sul fatto che oltre ad essere piccolissimo era anche moscio nonostante me lo stessi menando.
Quando mi voltai e mostrai il culo e soprattutto il tatuaggio posto sulla chiappa la signora inizio a ridere rumorosamente e rivolgendosi al marito gli fece notare che non solo ero un cornutone ma che me lo ero fatto pure tatuare. Aggiunse che era giusto visto quanto troia fosse mia moglie e mi disse una cosa di cui non ero al corrente. Mi fece vedere che nel menù aveva aggiunto una voce in fondo : POMPINO DELLA SIGNORA LAURETTA Z” AMMINISTRATRICE DELEGATA DELLA DITTA ”’ – 20 EURO normale 30 EURO con l’ingoio, disponibile solo il mercoledì ed il venerdì. A fianco c’era la foto del viso della mia signora con una chiazza di sborra che le colava dal naso alle labbra.
Allora che ne pensi gran cornuto mi chiese la signora Rosanna, io risposi che non ne sapevo niente ma che non potevo oppormi a quello che faceva la mia signora perché non ero altro che un pisellino frocetto e di conseguenza cornuto, la signora si fece un’altra risata e poi mi chiese che cosa ero venuto a fare e in quelle condizioni nel suo locale. Le spiegai che per punizione dovevo farmi infilare nel culo un oggetto a loro piacere e con questo conficcato nel culo dovevo tornare in azienda .
Rise nuovamente e rivolgendosi al marito disse ‘ cosa possiamo infilare nel culo di questo schifoso pederasta?- Il marito rimase un attimo a pensare poi si recò nel retro e tornò con una scopa .
L’estremità del manico di questa scopa era veramente particolare . Era di diametro maggiore rispetto al resto del manico circa 4 cm ed una lunghezza di 25 cm inoltre la superficie era zigrinata e intorno a 22 cm c’era un restringimento di 1 cm per una lunghezza di un cm .Questo restringimento
aveva lo scopo, una volta ficcato nel culo, di far serrare per bene il buco del culo attorno al manico della scopa , in modo da poter trascinare a volontà la scopa una volta ficcato il manico nel culo.
A questo punto mi fecero girare e chinare un poco e con una certa irruenza mi ficcarono detto manico nel culo.
Quindi mi ingiunsero di camminare per il locale come se lo stessi scopando ed io obbedii immediatamente.
La signora Rosanna rideva divertita e mi scherniva dicendomi che ero proprio una brava camerierina ,quando poi vide che mi tirava pure il pisellino, si fece un’altra risata constatando che nonostante l’erezione era rimasto proprio piccolo 6 cm (meno di un dito mignolo).Nel mentre nel locale entrarono nel locale 2 energumeni, erano alti più di 1.80 m ed erano anche molto corpulenti intorno ai 100 kg ,questi appena mi videro chiesero chi ero.La signora Rosanna rispose che ero il marito cornuto di quella bocchinara della signora LAURETTA Z’, e mi fece girare con le chiappe verso di loro in modo che potessero leggere il tatuaggio.
Uno dei due si rivolse a me dicendomi che mia moglie era proprio una grandissima zoccola e che proprio settimana scorsa aveva usufruito dei servigi di quella troia della mia signora ed insieme al suo amico la avevano quasi affogata sborrandole in bocca, ma lei da consumata succhiacazzi era riuscita a bere tutto senza perderne neanche una goccia.Poi mi chiese cosa ci facevo li così conciato con quel manico di scopa nel culo e con il mio cazzettino ridicolo in mano , gli spiegai che me lo avevano ordinato i dipendenti della mia azienda e che stavano aspettando che tornassi così conciato in fabbrica e aggiunsi che mia moglie era insieme a loro completamente nuda e che probabilmente se la stavano anche scopando.In quel momento giunto al culmine dell’eccitazione godetti emettendo 2-3 gocce di sborra che andarono a finire per terra.
Ciò fece incazzare il marito della signora Rosanna il signor Antonio, che mi fa inginocchiare a terra (non senza difficoltà ,visto la scopa nel culo)e mi intima di pulire con la lingua il pavimento.
Eseguito l’ordine rimango in ginocchio con la scopa nel culo e con il cazzettino moscio in mano.Quando improvvisamente fa la sua comparsa nel locale la mia signora. E’ completamente nuda e cammina sopra un paio di tacchi altissimi che la fanno sculettare in maniera molto arrapante.Mi guarda in maniera molto sprezzante e mi dice ‘ che cazzo ci fai li inginocchio e con la scopa nel culo frocetto? ‘ gli rispondo che stavo pulendo il pavimento da 2 gocce di sborra che erano cadute dal mio pisellino perché mi avevano fatto eccitare i 2 signori li presenti che mi avevano raccontato di come avevano usufruito dei suoi servigi la settimana precedente e aggiunsi che io ero d’accordo ad essere il suo cornuto, pero secondo me aveva esagerato a far stampare sul menu il suo nome e cognome (da sposata) accanto alle prestazione che elargiva e il tutto corredato pure da una foto molto eloquente perché così rischiava di sputtanarci dappertutto.
Lei mi rispose che non dovevo preoccuparmi, perché ormai in azienda avevano deciso che lei si sarebbe comportata da troia con tutti, clienti compresi e che d’altronde se io sul culo avevo tatuato cornutone e lei sono una troia, un motivo doveva pur esserci.
A questo punto i due energumeni la salutarono dandole una pacca sul culo e chiesero alla signora Rosanna se quella troia della mia signora li poteva spompinare anche se non era in calendario(infatti era lunedì).La signora Rosanna rispose che non c’era problema , si fece dare i soldi e disse a mia moglie : dai troia visto che sei qui e per giunta nuda peggio di una puttana succhia il cazzo ai signori e mi raccomando con l’ingoio visto che hanno pagato la tariffa completa (30 EURO).
Così assistetti alla mia signora che spompinava i due omoni , i quali le infilavano gli enormi cazzi(22-23 cm) fino in gola,facendole strabuzzare gli occhi la insultavano pesantemente dandole della troia, vaccone,puttanone bevisborra,bocchinara poi si rivolgevano a me e mi raccontavano che delizia fosse scopare in bocca quella troia di mia moglie e che stavolta la avrebbero veramente affogata con la sborra e nel giro di venti minuti le scaricarono in gola 2 sborrate veramente copiose.
Poi gli pulimmo insieme i cazzi a colpi di lingua e i due omoni uscirono dandole una pacca sul culo e salutandoci con un ciao troia ci vediamo mercoledì , ciao cornutone non godere troppo con quel manico nel culo.
Quindi ci apprestammo anche noi ad uscire: io sempre con i pantaloni alle caviglie la scopa nel culo e menandomi il cazzettino e la mia signora completamente nuda sculettando sugli alti tacchi sotto lo sguardo irridente della signora Rosanna che disse a mia moglie : ricordati puttanone che ti aspetto mercoledì e tu frocetto se vuoi venire o goderti lo spettacolo di quella vacca di tua moglie sei il benvenuto,quindi uscimmo.
Attraversammo la strada e suonammo al citofono della nostra azienda , stavolta parlo mia moglie che disse: sono io con quel cornutone di mio marito che ha una scopa piantata nel culo.
Salii le scale con molte difficoltà visto che la scopa sbatteva in terra e mi dava dei bei contraccolpi nel culo e i pantaloni alle caviglie mi impicciavano i piedi, fortunatamente erano solo 6 gradini,
quindi raggiungemmo nuovamente la sala riunioni dove tutti ci aspettavano con ansia e quando mi videro con quella coda particolare scoppiarono in una fragorosa risata ed iniziarono a coprirmi di insulti.
Riprese a parlare il signor direttore e rivolgendosi a me disse:
– Vedi caro il mio cornutazzo prima in trattoria avrai iniziato a scoprire la nuova linea programmatica dell’azienda, infatti a differenza di quanto accadeva prima, abbiamo deciso che quella troia di tua moglie non dovrà esibirsi nella sua troiaggine solo con in un ristretto numero di persone, come è stato fino ad ora, cioè i dipendenti e solo qualche cliente, ma dovrà professare la sua arte di puttanona alla luce del giorno con chiunque l’azienda desideri farglielo fare e soprattutto nell’interesse dell’azienda stessa.
– Faremo della tua signora un’icona della TROIA MANAGER DI SUCCESSO. Faremo un forte lancio pubblicitario in cui magnificheremo le sue arti di grande scrofa e questo avverrà per mezzo dei depliant dei prodotti aziendali ,dove verranno aggiunte lubriche foto ritraenti la zoccolona nelle pose più oscene,per mezzo di CD ROM e CASSETTE ,dove la troiona farà la presentazioni dei prodotti vestita come adesso la vedi o con l’aggiunta di oggettini come calze molto troiesche,reggicalze,giarrettiere e mentre eseguirà particolari performance.
In questi filmati faremo vedere come la tua signora sarà offerta agli operai che producono con buoni standard qualitativi e quantitativi; ad esempio un pompino per uno standard più che sufficiente, una chiavata per un risultato buono, il culo per un ottimo risultato e per risultati più che eccezionali gli si potranno pretendere le cose più schifose.
Queste cose come già sai, caro il mio cornutone , le facciamo da anni l’unica differenza e che saremo meno riservati o per meglio dire non lo saremo per nulla.manderemo delle foto che ritraggono la troia anche a tutti i condomini del vostro palazzo.
– La offriremo ad ogni cliente .quando lo riterremo utile o anche solo dilettevole ,lo stesso varrà per i fornitori sia di servizi che di merci, tutte le volte che sarà utile e non all’azienda e lo stesso varrà anche per il tuo stato di pisellino,cornutone e frocetto.
Infine aggiunse che adesso che mi era stato chiarito tutto, di esprimere il mio pensiero.
Allora io dissi che inizialmente ero rimasto molto scioccato, ma ora ero felice di esprime al mondo liberamente il mio stato essere così schifoso e riprovevole e pronto a subire ogni sorta di umiliazione davanti a chiunque mi fosse richiesto.
Quindi arrivati a questo punto, continuò il direttore, tu e la troia dovete ora andare dalla squadra composta dai quattro operai senegalesi, che il mese scorso hanno ottenuto dei risultati valutati come eccezionali e soddisfarli in ogni loro richiesta sarete alla loro mercé per le prossime 4 ore.
Arrivammo dalla squadra mentre questa si apprestava a mangiare, appena giunti , io sempre con i calzoni alle caviglie e il manico di scopa nel culo , e la mia signora nuda e sempre più sculettante su i suoi altissimi tacchi.
Ci invitarono a mangiare con loro e me riservarono un piatto molto speciale era una pastina in brodo molto particolare.
Infatti la pastina era stata cotta, il tutto davanti ai miei occhi,invece che nell’acqua nel loro piscio e mi spiegarono visto che ero un cesso d’uomo, questo sarebbe stato il mio degno pasto.La mia signora si congratulò con loro per la splendida idea , che lei condivideva,e mi invitò a mangiare assaporandola e gustandola come una prelibatezza che un essere cosi pisellino e frocetto doveva sentirsi molto onorato di assaporare le deiezioni organiche di uomini così belli e potenti.
Chiesi se potevo estrarre dal mio culo il manico di scopa, in modo da potermi sedere per mangiare,
ma non mi fu permesso, anzi aggiunsero , che dovevo stare in piedi davanti piatto e con una mano brandire il cucchiaio e con l’altra menarmi il pisellino e anche che avrebbero gradito vedermi godere nel piatto.
Per aiutarmi in questa operazione iniziarono a stantuffarmi nel culo il manico di scopa.
La mia dolce metà , che ben mi conosce, cominciò ad insultarmi pesantemente : – pensa a che razza di pisellino segaiolo che sei , pensa a quando eri poco più che un bambino (13 anni) e ai scoperto quella troia di tua madre a farsi limare fica e culo contemporaneamente da due operai della ditta di quel cornuto di tuo padre e tu invece di intervenire per farli smettere ti sei nascosto, per menarti il tuo patetico pisellino ed ai iniziato ad appostarti per spiarla in tutte le porcate che ha fatto quella grandissima troia di tua madre ed è lì che diventasti il cornuto pipparolo che sei.
Queste parole mi portarono alla mente tutti gli appostamenti che facevo a mia madre quando papà andava via per lavoro e mamma credendo che io fossi fuori si spogliava nuda e iniziava a passeggiare sculettando su scarpe con tacchi a spillo per tutto lo stabilimento facendosi insultare dagli operai, o quando andava cosi ‘vestita’ a ricevere i camionisti e questi se la trombavano li davanti a tutti.Al pensiero di queste seghe meravigliose ebbi un orgasmo che pero produsse solo un piccola goccia di sborra che non raggiunse nemmeno il piatto.
Ciò provocò l’ilarità della mia consorte e dei quattro negroni,che iniziarono a darmi del frocio cornuto segaiolo e figlio di puttana e impotente.
Comunque come ordinatomi mangiai tutta la ‘pastina’ facendo felici i quattro negroni e la mia adorata signora, che mi osservavano con quello sguardo misto di scherno e di disprezzo, che tanto mi eccitava.
Finito di mangiare i 4 maschioni si spogliarono completamente e dissero a mia moglie, per cominciare, inizia a ciucciarci i cazzoni e tu frocetto, quando quella zoccolona di tua moglie ci avrà fatto godere in quella cloaca di bocca che si ritrova , ci pulirai con la lingua le verghe, in modo da farcele indurire nuovamente .Così potremo iniziare a incularcela e a chiavarcela a ripetizione fino a rompere a quella grandissima troia sia il culo che la fica.
Mentre si succedevano i cazzi dalla sua bocca alla mia . poi al suo culo e alla sua fica , i 4 maschioni si divertivano a schiaffeggiare le chiappe della mia signora o anche a dargli sonori ceffoni sia sul buco del culo che sulla fica , il tutto condito con variegate serie di insulti irripetibili.
Ogni tanto sospendevano le inculate e le scopate per farci camminare a quattro zampe. Io sempre con la manico di scopa infilato nel culo, e la mia signora sculettante come una gattina in calore e tutti e due percossi mediante frustini da cavallo o robuste cinghie.
Alla mia signora gli facevano prendere le pose più oscene tipo : sdraiata sulla schiena con le gambe sollevate e larghe (tipo una rana ,ma appoggiata sulla schiena), a la posa di cagnolina sollevata su due zampette (in realtà le ginocchia) o sempre sulla schiena con il buco del culo esposto( a volte anche penetrato con strani oggetti) tutto mentre la percuotevano sulle chiappe o con le mani o mediante attrezzi vari.La costringevano non più a gridare bensì a guaire , proprio come una cagnetta,e proprio come ad una cagnetta gli lanciavano oggetti che lei sculettando a quattro zampe doveva andare a recuperare con la bocca .
Per finire mi tolsero dal culo il manico di scopa e due maschioni iniziarono a stantuffarmi uno in culo e l’altro in bocca , ero come un porcellino sullo spiedo.Altrettanto fecero gli altri due con la mia signora e vennero quasi tutti e quattro simultaneamente riempiendoci intestino e gola con caldi fiotti di sborra.
E spossati ma soddisfatti ci mandarono verso gli uffici e naturalmente a me fu reinserito il manico di scopa nel culo.Durante queste esibizioni fummo fotografati e ripresi dalle telecamere , le prime fotografie furono spedite ai condomini del palazzo dove abitavamo io e la mia signora.
CONTINUA”. Salve sono sempre Adolfo in cornutone minidotato e seguito a scrivere delle avventure mie e di quella grandissima ed adorabile troia di mia moglie Lauretta.
La storia precedente si era conclusa mentre avevamo ordinato 2 pizze per la cena.
Naturalmente quando il fattorino ci consegnò le pizze, a riceverlo ci andò la mia signora (ovviamente era completamente nuda).Il fattorino alla vista della mia signora a momenti svenne.
Come mancia,la mia signora, gli regalò un gustosissimo pompino.
La pratica fu espletata da mia moglie in un paio di minuti perché , il ragazzo le godette in bocca in pochissimo tempo.
Con ancora tracce di sperma sulle labbra la mia signora arrivò al tavolo della sala riunioni recando con se le due pizze.
Posò le pizze sul tavolo e disse:
– vieni qui cornutone ‘
si chinò (è alta 10 cm più di me e poi bisogna aggiungere i 13 cm di tacchi) e presami la testa tra le mani , mi bacio amorevolmente sulla bocca, passandomi lo sperma che aveva ancora tutto in bocca .
– ti è piaciuto l’aperitivo tesorino ? ‘ mi chiese, con tono di scherno, dopo avermi baciato
– si amore l’ ho gradito veramente molto ‘ gli risposi
– sei proprio un frocetto ‘ aggiunse lei.
Quindi ci mettemmo a mangiare le pizze.
Sulla mia pizza il pizzaiolo aveva scritto con la mozzarella cornuto mentre su quella di mia moglie c’era scritto troia.Naturalmente ci conosceva e aveva avuto il piacere di godere delle prestazioni di mia moglie.
Dopo mangiato rimanemmo una mezz’oretta a discutere tra di noi e poi decidemmo di andare perché l’indomani avremmo avuto un’altra faticosa e favolosa giornata.
Dormimmo profondamente e ci svegliammo la mattina dopo verso le 7.30.Dopo il caffè, facemmo una bella doccia e tutti i lavaggi del caso poi la mia signora si truccò il viso, si profumò accuratamente e si ritoccò anche lo smalto sulle unghie.
Era veramente bellissima le scarpe con quei tacchi vertiginosi la slanciavano ulteriormente.Come vi ho già detto la mia signora è proprio una bella donna.
I suoi seni,terza misura, sono molto tonici stanno tranquillamente su anche senza reggiseno.
Le sue gambe,molto lunghe ed il suo culo, sono un vero spettacolo a cui si aggiunge l’abbronzatura integrale che la rendono veramente un gran bel pezzo di figa .Io la adoro e sono felicissimo di essere il suo cornuto.
Mentre la contemplavo estasiato e con il cazzetto in erezione (6 cm) lei se ne accorse e mi disse:
– frocetto ti piaccio proprio eh ? peccato che questo corpo è per tutti , ma non per te ‘
– si amore ‘ risposi io
– bene, fatti pure una sega, mentre mi ammiri ‘
e mentre mi menavo il cazzettino, lei si avvicinò e toccandomi con due dita, il piccolo sacchetto dei coglioni, iniziò ad incitarmi.
– bravo frocetto menati il cazzetto ‘
– guardami tutta, pensa a quando gli altri mi oltraggiano , mi toccano e riempiono di cazzi o a quando vedevi la tua mamma in mezzo a più maschioni mentre la trombavano in ogni maniera ‘
a queste parole non resistetti e iniziai a godere li in piedi, davanti a mia moglie che mi fissava negli occhi con uno sguardo tra il disprezzo,la compassione e la derisione e mi invitava a sborrare.
– dai frocetto sborra, si così bravo spruzza tutto il tuo semino con il tuo pistolino ‘
Mentre mi diceva tutto questo rideva e naturalmente mi insultava , facendo così aumentare il mio godimento. Quando vide che dal mio pisellino uscirono addirittura 5 goccettine di sperma in tono canzonatorio iniziò a complimentarsi con me.
– ma che bravo il mio ometto , addirittura cinque gocce di sperma ha prodotto con il suo ridicolo pisellino ‘
e aggiunse :
– dai andiamo, che adesso ho voglia di cazzi veri ‘
Erano ormai le 9 e quindi ci recammo, con il nostro solito abbigliamento, in magazzino dove ci aspettavano il signor Carmelo e il signor Giuseppe.
Giunti al loro cospetto iniziarono con i saluti
– ciao Carmelo, ciao Giuseppe ‘
disse mia moglie mentre gli buttava le braccia al collo e li baciava.
– Ciao Lauretta , che figona che sei stamattina ‘
Risposero loro mentre la palpeggiavano tutta.
Poi la fecero girare e notarono la scritta tatuata sulle chiappe (sono una troia) e commentarono che mai cosa era stata tanto corrispondente a verità e gli diedero un sonoro sculaccione.
Il signor Carmelo ed il signor Giuseppe, come ho già detto nel mio primo racconto,erano due veri maschioni, alti più di 1.85 cm , molto muscolosi e soprattutto erano dotati di due cazzoni veramente enormi più di 25 cm grossi e nodosi.
Io al loro cospetto ero una proprio un nanetto grassoccio e questo mi poneva molto in soggezione .
Infatti mi notarono mentre me ne stavo in un angolo, a capo chino e con il cazzettino in mano.
Appena accortisi di me mi rivolsero la parola in tono canzonatorio :
– ma bravo frocetto , stai lì in un angolo a goderti lo spettacolo dei nostri palpeggiamenti a quella grandissima troia di tua moglie e non ti degni neppure di salutare ‘
– scusate ma non volevo disturbarvi, comunque buon giorno signor Carmelo e buongiorno anche a lei signor Giuseppe ‘ risposi tenendo gli occhi bassi
A questo punto mi fecero avvicinare e dissero di girarmi.
Appena videro tatuata sulle mie chiappe la scritta cornutone,si misero a ridere e dissero alla mia signora che mi aveva sottomesso proprio bene, visto quello che mi ero lasciato fare.
Aggiunsero che mancava ancora qualcosa ed estrassero da un cassetto una candela ,lunga almeno 50 cm e con un diametro di almeno 3 cm.Mi fecero chinare e mela infilarono per buoni 10 cm in culo dicendo :
– così potremo dire che regge il moccolo, sto cornutone ‘
Poi ci comunicarono che stavano per arrivare due amici loro, due camionisti.
Ci spiegarono che erano i due trasportatori abituali di cui ci servivamo per le consegne.
E tu troia non ti preoccupare che anche loro hanno dei cazzoni da spaccarti tutta.
Detto questo si spogliarono completamente esibendo il loro muscoli e soprattutto i loro cazzoni da paura.
– Dai troiona vieni qui che giochiamo alla maialina messa allo spiedo ‘
– Tu fai la maialina e noi gli spiedi ‘
Così uno le infilò il cazzone nel culo e l’altro le infilo la nerchia in bocca, mentre lei stava accovacciata alla pecorina e tutti e due stantuffavano vigorosamente ‘
– guarda che maiala è tua moglie, non c’è proprio niente che questa troia non si faccia fare, caro il mio cornutone ‘
– dai menati il cazzettino e guarda come la facciamo godere la maialona ‘
Mentre tutto questo stava accadendo sentimmo suonare il campanello .
– devono essere i nostri amici ‘
disse il Signor Carmelo, mentre continuava ad inculare la mia signora e aggiunse :
– pisellino vai tu a riceverli che noi siamo impegnati-
Così nudo con i pantaloni alle caviglie il cazzettino in mano e una candela nel culo mi recai ad accogliere i due camionisti.
– buon giorno signori , vi prego di seguirmi ‘
appena mi girai i due maschioni videro il tatuaggio e la candela che avevo infilato nel culo ‘
– ma guarda sto frocione se le fatto scrivere sul culo che è un cornutone ‘
poi mi chiesero
– cosa rappresenta quella candela che ti sei ficcato nel culo-
– il signor Giuseppe ed il signor Carmelo hanno voluto che mi infilassi questa candela nel culo perché io possa reggere il moccolo mentre loro e voi vi divertite con la mia adorata signora-
sentite queste parole i due si misero a ridere e ad insultarmi :
– brutto pervertito , grasso maiale pederasta per reggere il moccolo manca ancora una cosa : è necessario che la candela sia accesa ‘
e tirato fuori un accendino, mi fecero fermare posizionandomi con il culo in fuori ed accesero la candela .
– adesso va bene ‘
Così li precedetti con la candela accesa ficcata nel culo verso l’ufficio dei magazzinieri.
Entrammo nell’ufficio e ci trovammo davanti la scena in cui la mia signora prendeva il cazzo del signor Carmelo in culo e in figa quello del signor Giuseppe.
– Siamo arrivati ‘ disse uno dei due
Proprio in quel momento il signor Carmelo e il signor Giuseppe fecero il pieno di sborra alla mia signora.
– ti riempiamo di sborra troiona ‘
– si bei cazzoni fatemi affogare con la sborra , mettetemi in cinta ,riempitemi tutta-
Ripresesi dall’orgasmo, mia moglie e suoi due amanti si accorsero della nostra presenza nel locale.
I due magazzinieri accortisi che la candela era stata accesa mi ordinarono di fargli accendere le sigarette.
Loro erano comodamente seduti su delle poltroncine io dovetti sdraiarmi sulla schiena e sollevare gambe e culo verso l’alto, in modo che l’estremità accesa della candela , arrivasse vicino ai loro viso e quindi gli consentisse di accendere le sigarette.
Mentre loro fumavano gli altri due, che nel frattempo si erano già spogliati, si avventarono sulla mia signora e gli ficcarono insieme tutti e due i cazzi in bocca-
– dai troiona è da tanto tempo che volevamo farti questo servizietto, sei meno altezzosa adesso che tutta nuda ed in ginocchio a ciucciarci i cazzoni ‘
– ti piacciono le nostre minchie eh? ‘
– si che mi piacciono e vedrete come sono brava a prendere le vostre belle minchie in tutti i buchi ‘
Anche questi due , che naturalmente erano forniti di enormi cazzi, presero a pistonarla in entrambi i buchi e dopo neanche 15 minuti, pure loro la riempirono quasi all’unisono, di sborra.
Io dovevo tenere il culo sempre all’infuori, altrimenti sentivo la fiamma che mi scaldava il culo.
Dopo essersi riposati un poco i quattro maschioni, mentre io reggevo il moccolo con lo sfintere,loro iniziarono a scopare inculare e ficcare cazzi in bocca alla mia signora, senza soluzione di quantità.
Le sborrarono dovunque e più volte, mentre la coprivano da ogni genere di insulti, questo trattamento portò la mia amata signora ad avere numerosi orgasmi.
Durante tale orgia furono fatte numerose fotografie sia alla mia signora, mentre veniva sbattuta in ogni modo o da sola mentre si esibiva in audaci pose, sia al sottoscritto facendo particolare attenzione a riprendere la candela accesa ficcata nel mio culo.
Dopo innumerevoli sborrate i maschioni sentendosi appagati decisero , anche loro di pisciarci in bocca.
Vollero farci bere tutto il loro piscio e l’ultima parte delle loro pisciate la riversano in un bicchiere .
Con il contenuto di questo bicchiere fummo costretti a fare dei gargarismi, passando il liquido più volte dalla bocca al bicchiere, per permettere all’altro di fare nuovamente le proprie abluzioni.
Alla fine bevemmo anche quest’ultimo bicchiere.
Completamente soddisfatti i quattro maschioni ci salutarono ,naturalmente per mezzo dei soliti insulti, e se ne andarono.
Erano ormai l’una del pomeriggio e alla mia signora venne in mente che aveva appuntamento nella trattoria di fronte all’azienda con la signora Rosanna (vedi racconto precedente).
Così in fretta e furia ci facemmo la doccia , la mia signora si rifece il trucco e immediatamente ci recammo presso la trattoria.
Arrivammo alla trattoria nel nostro solito abbigliamento che erano le 2 passate.
Appena entrammo fummo aggrediti dalla signora Rosanna :
– lurida baldracca lo sapevi che avevi dei clienti che ti aspettavano , ti sembra questa l’ora di presentarti ‘ disse la signora Rosanna.
– Si scusami ma solo ora sono riuscita a liberarmi, farò qualunque cosa per farmi perdonare ‘ rispose mia moglie.
– Lo credo bene lurida zoccolona, adesso inizia a sculettare per il locale ‘
E mentre la mia amata sculettava per il locale la signora Rosanna si rivolse così ai signori presenti :
– Questa zoccolona è la signora LAURETTA Z. AMMINISTRATRICE DELEGATA DELLA DITTA’.sita qui di fronte , la signora è disponibile per succhiarvi il cazzo e ingoiare la vostra sborra, prestazione che già mi avete pagato.
Essendo però anche arrivata in ritardo la signora dovrà essere punita e lo spettacolo della punizione è completamente gratuito. E servirà a titolo di indennizzo per il tempo che vi ha fatto perdere.
Il signore che l’accompagna, quel pisellino con i calzoni calati alle caviglie, altri non è che il suo legittimo cornuto,come si può constatare osservando quanto scritto sulle sue chiappe-
Invitò il marito a prendere la scopa con manico particolare che mi avevano introdotto nel culo il 2 giorni prima (vedi racconto precedente) e me la introdussero nuovamente e la signora Rosanna ricominciò a parlare o per meglio dire ricominciò a canzonarmi :
– bravo pisellino adesso cammina per il locale e intrattieni gli ospiti mentre prepariamo la punizione per quella vacca di tua moglie-
– e tu grande vacca guarda cosa c’è in serbo per te ‘
e gli fece vedere il bottiglione con i rubinetti e le cannule che avevano usato il giorno prima in azienda per farci i clisteri.Poi continuò:
– lo hai visto troia ? Lo riconosci? Bene, l’altro giorno vi siete divisi 6 litri in due persone oggi farò una dose ridotta di solo 4 litri ma solo per te ‘ ed aggiunse
– vedi cara la mia troiona rispetto a quanto successo ieri, ho pensato anche di modificare la miscela di quanto ti infileremo nell’intestino, non sarà tutta spumante ma ‘ spumante e ‘ vodka, sei contenta? ‘
A sentire queste parole mia moglie iniziò a protestare e tentò pure di scappare, ma fu subito ripresa dal marito della signora Rosanna, il signor Antonio.
Fu riportata al centro del locale in prossimità del bottiglione la misero a quattro zampe e poi le incatenarono polsi e caviglie a 4 anelli, immobilizzandola.
– bene cara la mia troia purtroppo ti sei comportata male nei miei confronti e ora sono costretta a punirti, capisci che se per te è un gioco venire a succhiare i cazzi nel mio locale, per me invece rappresenta un buon affare e quindi devo essere certa della tua affidabilità ‘
E mentre diceva questo il marito aveva versato 2 litri di spumante e 2 litri di vodka nel bottiglione .
Gli infilò la cannula ben profondamente nel culo e si fermò.In questo preciso istante la signora Rosanna riprese la parola:
– allora troiona sei pronta ?
– No ti prego ,farò quello che vuoi ma non farmi questo ‘ e disse ciò con le lacrime agli occhi
– Basta con questa lagna troiona , apri il rubinetto Antonio.
Il signor Antonio aprì il rubinetto e la miscela iniziò a fluire nel culo della mia signora.Dopo pochi secondi mia moglie inizio ad urlare , siccome le sue urla erano veramente troppo fastidiose chiusero momentaneamente il rubinetto e gli misero in bocca uno di quei particolari bavagli, composti da una palla di gomma (la parte che andava in bocca)e da due lacci legati alla nuca (come una maschera), poi riaprirono il rubinetto e i suoi urli ora erano più discreti. Poi la signora riprese a parlare :
– visto troia cosa succede ad arrivare in ritardo sul posto di lavoro ? Si perché fare bocchini nel mio locale è il tuo lavoro non un divertimento per signore annoiate e questo voglio che ti sia ben chiaro e per questo ti punisco.
– Brucia eh ? vorresti un asta di ghiaccio nel culo al posto di quella cannula. Su resisti
Manca solo l’ultimo quarto e poi il bottiglione è vuoto.
Nel mentre a mia moglie si contorceva nel tentativo di sopportare sial il bruciore che il senso di riempimento, strabuzzava gli occhi e emetteva grida che venivano soffocate dal particolare bavaglio.
Finito il liquido le estrassero la cannula dal culo e al suo posto misero un tappo di gomma.
Le slegarono polsi e le caviglie, le tolsero il bavaglio e la fecero alzare in piedi. Aveva la pancia gonfia, sembrava in cinta, ed una espressione sofferente.
– Allora Troiona non fare tante smorfie e cammina verso quei signori , è a loro che devi chiedere scusa per il tuo ritardo ‘ disse la signora
Mia moglie iniziò lentamente ad avvicinarsi agli uomini seduti in fondo al locale, camminava molto lentamente sopra i suoi altissimi tacchi, aveva la pancia in fuori mentre il busto era arretrato rispetto al culo.Avanzava camminando a gambe larghe , con un andatura che la facevano assomigliare ad una papera.
I signori in fondo al locale guardavano quasi senza parole la scena che si svolgeva davanti ai loro occhi erano letteralmente attoniti ed ammutoliti da quanto stava accadendo.
Quando arrivò in fondo al locale iniziò a scusarsi con i presenti.
– Signori scusatemi se vi ho fatto perdere tempo ma sono trattenuta in azienda da impegni improvvisi e improrogabili ‘
– Impegni ? vorrai dire cazzi gran puttanone che non sei altro ‘ intervenne il signor Antonio.
– Si erano cazzi, ma per carità fate terminare questo supplizio, non resisto proprio più ‘
– Per carità, per pietà , vi prego bastaaa-
Il suo viso era segnato dal dolore si trascinava a fatica e gli uomini iniziarono anche a percuoterla con dei frustini da fantino sul culo.
STACK una nerbata STACK un’altra e poi ancora STACK STACK STACK altre e altre ancora il suo bellissimo culo veniva segnato da decine di striature rosse.
A questo punto la signora Rosanna gli disse di tornare verso il bancone e mentre raggiungeva la sua meta veniva accompagnata da una serie irripetibile di insulti, da parte degli uomini.
Giunta al bancone fu fatta accovacciare su un catino, le fecero togliere il tappo dal culo e sotto lo sguardo depravato di tutti , poté finalmente liberare l’intestino.
Quando ebbe finito di svuotarsi le fecero un altro clistere sempre di 4 litri, ma questa volta d’acqua molto fresca, quasi gelata.
Questo sia, per lenirle il bruciore e sia per torturarla ancora un po’ .
Infatti anche in questo caso, finito il clistere, le fu messo il tappo al culo ed ancora fu fatta camminare fino in fondo al locale , dove venne presa un’altra volta a nerbate.
Poi tornata al bancone le fu permesso finalmente di scaricarsi nuovamente, dopo esseri tolta il tappo dal culo, nel solito catino.
Bene, disse la signora Rosanna , – ora che la troia è stata punita può iniziare a succhiare il cazzo ai signori-
Poi rivolgendosi a me – tu avvicinati a quella puttana di tua moglie e baciala in bocca alla fine di ogni pompino e non ti toccare il pisellino, che non voglio che mi sporchi il pavimento con le tue goccettine di sborra-
La mia signora eseguì con maestria dieci i pompini e alla fine di ognuno mi baciava amorevolmente sulla bocca, dividendo con me il frutto delle sue leccate.
Finito anche l’ultimo pompino, era ormai sera, mi tolsi la scopa dal culo e insieme alla mia amata signora tornammo in azienda, io sgambettando goffamente e lei, sculettando maestosamente.
Qui la mia adorata signora si accorse che avevo il pisellino in erezione, tutte quelle scene nella trattoria mi avevano enormemente eccitato.Si inginocchiò e mi prese il cazzettino in bocca, bastarono poche sapienti leccate, che le venni in bocca (che gioia, che libidine).
Alzò lo sguardo e fissandomi negli occhi disse ‘ non ti ci abituare frocetto ‘ si alzò e mi baciò sulla bocca .Stavolta il sapore non era molto intenso come quando dividevamo le sborrate di uomini veri comunque, io ero felice lo stesso.
Così dopo esserci rivestiti , finalmente tornammo a casa.
Dove ci aspettavano altre sorprese ma questa, è un’altra storia.
Fine Salve sono ancora Adolfo il segaiolo minidotato e continuo a raccontarvi degli eventi accaduti nel lontano 1983 , e riguardanti me (allora diciottenne) e la mia dolce mammina (allora trentaseienne).
Questa volta tralascio le descrizioni fisiche e per queste vi rimando ai racconti precedenti.
Dopo aver pulito il viso di mia madre dalla sborra dell’ingegnere, mia madre mi comunicò che la situazione che gli aveva imposto il responsabile di produzione andava un pochino modificata e che l’indomani mattina glielo avrebbe spiegato.
Quindi la mattina, convocò l’ingegnere a rapporto e lo ricevette in casa nel solito salone.
Per l’occasione si era vestita in maniera molto sexy : aveva indossato un paio di calze blu con la riga sostenute da 2 giarrettiere anch’esse dello stesso colore, un paio di ciabattine blu e bianche con tacco a spillo lungo 12 cm , un reggiseno a balconcino blu , che gli lasciava gran parte del seno scoperto, un paio di mutandine, molto sgambate e del medesimo colore del reggiseno.Sopra tutto questo una vestaglietta trasparente di color celeste.
Alle sette e trenta del mattino bussa alla porta di casa l’ingegnere e va ad aprire la signora Lucia :
– Buongiorno ingegnere , la prego entri pure la signora la sta aspettando di la –
– Cosa vuole la troia ? – rispose lui molto autoritariamente
Nel frattempo era giunto alla porta del salone ed entrò, appena vide la mamma ripeté la domanda fatta alla cameriera stavolta rivolgendosi direttamente a lei :
– cosa vuoi troia ?
– volevo appunto parlarle di quanto accaduto ieri ingegnere e più precisamente volevo modificare leggermente il nostro accordo in questa maniera : rimane la clausola che il mio corpo e le mie prestazioni siano concesse come premio ai dipendenti più meritevoli secondo il suo insindacabile giudizio ingegnere,però modificheremo la frequenza di questa gara , essa non sarà settimanale ma quindicinale.Inoltre varrà la regola che quando al collo indosserò il nastrino, sarò disponibile ai palpeggiamenti e agli insulti da parte degli operai e sarò oggetto sessuale a sua completa disposizione, ma rispetto a prima sarò io che deciderò quando indossare il nastrino e non lei. I mi impegno a garantirle, che indosserò questo simbolo di sottomissione almeno una volta alla settimana.Lei invece mi deve garantire il più completo rispetto da parte sua e dei suoi sottoposti , quando non indosserò questo simbolo di sottomissione, anche se girassi per la fabbrica nuda e su quest’ultimo punto non sono disposta a tollerare nulla.
– Spero che le sia tutto chiaro, ingegnere.
– Certo signora e lo spiegherò subito anche agli operai.
Chiarita la questione la mamma congedò l’ingegnere mi disse di scendere a fare colazione e di recarmi a scuola.Questa ultima notizia (andare a scuola) non mi entusiasmava molto.Non tanto per la scuola ma per i tre miei compagni di classe, che il sabato precedente, si erano scopati e molto di più la mamma (vedi racconto 1).Infatti temevo che questi ragazzi ,che già mi infastidivano parecchio, adesso che si erano fatti la mamma , avrebbero rincarato la dose.
La mamma sentite le mie rimostranze , mi disse che anche questo faceva parte al mio addestramento di segaiolo-cornuto.Poi aggiunse che quella di sabato non era stata la prima volta che si era intrattenuta con i miei compagni di classe.
– inoltre caro figliolo devi imparare ad essere felice quando gli uomini fanno apprezzamenti pesanti su di me , così ti sarai pronto quando questo accadrà con tua moglie in futuro.
Ed aggiunse :
– Sai ,forse ti ho trovato la fidanzata , è la figlia di Lucia (la cameriera), e va allo stesso liceo dove vai tu. E’ una bellissima ragazza alta e con un bel corpo e ha tre anni meno di te.
Lei e la madre sono disponibili al fidanzamento , naturalmente tu la dovrai rispettare mentre lei sarà libera di fare le sue esperienze sessuali con chi gli pare.
– sei contento ?
– si mamma sono contento e mi sono pure eccitato.
– Allora per premio ti permetto di masturbarti qui davanti a me e Lucia .
Quindi chiamò la cameriera
– Venga signora Lucia che le faccio vedere mio figlio che razza pisellino-segaiolo che è
La signora Lucia quando mi vide con i calzoni alle caviglie con il cazzettino in mano si mise a ridere ed esclamò :
– Signora Concetta suo figlio ha proprio un cazzettino piccolo-piccolo, penso che sarà proprio un bravo cornuto per mia figlia Lauretta , che nonostante la giovane età è gia una discreta troietta.Sono certa che già non è più vergine, credo che l’abbia sverginata uno di quei tre ragazzotti che sabato le hanno fatto la festa.
– Hai sentito , segaiolo , la tua fidanzata ha già provato il cazzo di un tuo compagno di classe,
se non addirittura di tutti tre, adesso si che sei un vero cornuto – ribatté mia madre.
A sentire queste parole e mentre guardavo le cosce di mia madre e della signora Lucia che per favorirmi la sega si era sollevata la gonna , sborrai tutto il mio sperma nella mia mano.
Poi mi madre mi disse che appunto nel pomeriggio, sarebbe venuta a casa Lauretta per fare la mia conoscenza.Dopo tutte queste notizie uscii di casa e mi recai a scuola.
Qui trovai i tre ragazzotti che discutevano animatamente tra di loro e facendo finta di niente mi misi ad ascoltarli di nascosto :
– ti dico che è vero, è proprio una puttanella io e Mario ce la siamo già fatta, si chiama Lauretta , dice che vuole provare a succhiare tre cazzi contemporaneamente e che se oggi ci facciamo trovare in palestra durante l’intervallo ci fa un pompino a testa.
– Tra l’altro è pure una bella figa e devi vedere che labbra sembrano quelle della madre di quel barilotto di Adolfo.
Suonò la campanella ed entrammo in classe.
Io ero rimasto folgorato, avrei visto la mia fidanzata per la prima volta e l’avrei vista mentre spompinava quei tre.Cinque minuti prima che suonasse l’intervallo chiesi di uscire e ottenuto il permesso , mi recai di corsa in palestra. Appena giunto trovai un buon nascondiglio e aspettai.
Dopo cinque minuti arrivò lei , era bellissima . Alta, quasi quanto mia madre (1.73 cm), capelli lunghi e neri raccolti in una coda di cavallo, due belle tette almeno una terza e con un culo da favola ( assomigliava un casino a mia madre). Indossava un miniabito bianco molto aderente e calzava un paio di sandaletti molto scollati e con dei tacchi di almeno 10 cm , senza calze.
Aveva dei grandi occhi neri e delle labbra carnose che erano un reclame del pompino.
Dimostrava molto di più dei suoi 15 anni.
Appena arrivata si sfilò il vestito rimanendo nuda solo con le scarpe (non indossava biancheria intima).Poco dopo arrivarono i tre ragazzi che appena la videro nuda la salutarono così :
– ciao troietta ti sei già spogliata non vedevi l’ora eh ?
– no è che non vorrei sporcarmi il vestito – rispose lei
– ma che brava donnina di casa – incalzò uno dei ragazzotti
– comunque siamo qui per un altro motivo , che discutere di abiti e di economia domestica,siamo qui per farti succhiare i nostri bei cazzoni –
E detto questo estrassero le loro tre minchie di oltre 25 cm , la ragazza si inginocchio ai loro piedi e afferrò 2 cazzi con le mani e uno lo mise in bocca quindi inizio a segare e spompinare contemporaneamente. I ragazzi prima la lasciarono fare per un po’ ,poi le afferrarono la testa ed iniziarono a scoparla in gola .Gli ficcavano, alternandosi, cazzi in bocca con cattiveria e la insultavano pesantemente :
– grandissima troia sucaminchia volevi tre cazzi insieme –
– bene ora che ce li hai ,suca , che ti riempiamo di sborra –
– dai succhiacazzi adesso ti faccio bere lo sciroppo di cazzo –
Dopo un po’ di questa musica i tre ragazzotti uno dopo l’altro iniziarono a sborrare , il primo gli riempì la bocca di sborra mentre gli altri due finirono segandosi sulla sua faccia e ricoprendogliela completamente di sborra.Si fecero nettare per bene i cazzi con la lingua si ricomposero e se ne andarono senza dire una parola.
Lei rimase sdraiata sui materassi , si passava le dita sulla faccia per raccogliere lo sperma e portarselo alla bocca.Io nel frattempo nel mio cantuccio continuavo a segarmi il cazzettino quando nella foga dell’ennesimo orgasmo scivolai facendo un gran casino.Lei si alzo di scatto e venne verso di me. Mi trovò per terra e col cazzettino in mano e mi disse :
– brutto segaiolo ti piace fare il guardone
– ma che pisellino sembra quello di un neonato, non ti vergogni ?
– scusa Lauretta – blaterai io
– come cazzo sai il mio nome brutto segaiolo ciccione ?
Gli spiegai chi ero e che ci saremmo dovuti conoscere nel pomeriggio a casa mia per poi fidanzarci ufficialmente.Lei a questo punto mi fece alzare e mi venne accanto.Ero molto ridicolo , gli arrivavo a stento alla spalla e avevo un cazzettino mignon, mi guardò e disse:
– tirati giù i pantaloni alle caviglie
esegui immediatamente l’ordine e lei scoppiò a ridere e mi rivolse la parola :
– anche come ometto fai schifo, sei uno schifoso tappetto adiposo con pisellino mignon
– comunque piacere di conoscerti , spero che ti piaccia essere cornuto, perché io ti riempirò di corna e se farai il bravo ti permetterò di farti tante seghe guardandomi, questo però solo quando avrò compiuto 18 anni.Quindi adesso non mi devi spiare più quando faccio porcate con qualche maschione. Ti è tutto chiaro pisellino ?
– Si Lauretta, mi è tutto chiaro tesoro , posso chiamarti tesoro?
– Si basta che non lo fai in pubblico
Ci rivestimmo e tornammo nelle nostre rispettive classi, nel salutarmi mi diede un bacetto sulla fronte mentre mi diceva che ero un pisellino segaiolo.
Arrivato in classe non riuscii a seguire nessuna delle lezioni perché non facevo che pensare a quanto successo in palestra.
Finalmente suonò la campanella dell’ultima ora ed io potetti andare a casa.
Arrivato in casa andai a cercare la mamma e vidi che era nel capannone era nel capannone era nuda ad eccezione delle calze e delle ciabattine che indossava stamattina per ricevere l’ingegnere. Pero a differenza di quanto accaduto nella mattinata , non indossava mutandine,reggiseno e neanche la vestaglietta trasparente.
Vidi , comunque che non aveva al collo il nastrino indicante la sottomissione, infatti gli operai pur guardandola con cupidigia , non osavano insolentirla.
Quando si accorse della mia presenza affretto il passo e tutta sculettante mi raggiunge a casa.
Prima di uscire dal capannone salutò tre operai li vicini e questi le risposero con un educatissimo buongiorno signora.(evidentemente quello che aveva detto all’ingegnere la mattina era stato recepito).
Appena la vidi iniziai a raccontargli con molto entusiasmo quanto successo a scuola la mattina.
– bene sono felice che ti piaccia la tua fidanzata , ma ricordati che devi imparare ancora molto per diventare un bravo segaiolo-cornuto –
– perché ,vedi Adolfo, lei adesso gode solo dei cazzoni dei suoi amanti , quando sarai completamente addestrato lei godrà anche dell’idea di cornificarti e quindi, anche tu sarai parte integrante del suo piacere.Tu dovrai imparare a godere soffrendo per i suoi tradimenti.
Solo così con il pisellino ed il fisico che ti ritrovi la potrai fare felice.
L’effetto di questo discorso e il suo abbigliamento fu un nuovo stato di eccitazione che mamma notò subito.
– ti sei di nuovo eccitato eh ? togliti il pantalone , ma non toccarti il pisellino , riceverai così la tua fidanzata – e dopo una breve pausa aggiunse .
– La signora Lucia diventerà tua suocera , quindi ho deciso di promuoverla, per cui da cameriera passerà a governante e avrà sotto il suo controllo 2 camerieri uomini uno bianco ed uno nero.Questi signori saranno scelti anche in base alle loro caratteristiche fisiche e alle loro capacità sessuali , in modo che possano soddisfare me e la signora Lucia.
– Inoltre tu dovrai rispettare la signora Lucia come rispetti me , quindi le dovrai obbedire in qualunque occasione.
Mentre mamma mi catechizzava a riguardo della mia nuova condizione suonò il campanello :
– è mia figlia Lauretta – disse la signora Lucia
– è già pronto Adolfo ? Concetta posso farla salire ?
– Certo Lucia falla salire pure –
Mia madre e la signora Lucia erano ormai passate a darsi del tu.
Entrarono tutte e 3 nel salone e la mamma mi disse di raggiungerle che era arrivata la mia fidanzata.
Io entrai nel salone con i calzoni alle caviglie ed il cazzettino in tiro (6 cm ,un dito mignolo) e le vidi al centro del locale in piedi e bellissime.
Anche la signora Lucia era abbigliata come mamma (solo scarpe e calze) mentre Lauretta aveva il medesimo miniabito bianco di stamattina.Erano bellissime alte quanto mia madre e grazie ai notevoli tacchi le loro figure erano ancora più slanciate,io confronto a loro sembravo un nanetto ciccione, appena mi videro cominciarono a ridere poi mia madre, fece le presentazioni:
– questa è la tua fidanzata Lauretta , visto che bella ragazza che è ? Vedi di comportarti come si deve con lei – e poi rivolgendosi ad essa
– Questo è il tuo fidanzato Adolfo, come vedi è un tappetto, grasso, minidotato e segaiolo però è umile e servizievole tu sarai libera di cornificarlo liberamente e lui sarà contento.
– Certo signora questo l’ ho constatato con i miei occhi questa mattina , suo figlio sta venendo su un bravo cornuto segaiolo e io sarò contenta di sposarlo in futuro ed riempirlo di corna naturalmente-
Quindi brindammo per festeggiare l’evento poi Lauretta disse che doveva andare perché aveva un appuntamento con un suo amante salutò sua e mia madre e poi avvicinandosi a me , mi prese la testa tra le mani , si chinò in avanti e mi baciò sulla fronte , come una mamma con il suo bambino e ad alta voce mi disse :
– vado a farti le prime corna da quando siamo fidanzati, unisco l’utile al dilettevole, mi diverto con un bel maschione e miglioro la mia situazione scolastica , si perché lui , è un mio professore – quindi aggiunse,
– se vuoi, potrei andare a letto anche con qualche tuo professore , in modo da migliorare anche la tua situazione scolastica , pensaci e ciao-
Dopo che se fu andata ,mamma mi disse, in tono sarcastico, che probabilmente sarei diventato il primo alunno della scuola .Questo perché già lei andava a letto con i miei professori ed il preside se ci sarebbe andata pure la mia fidanzata , io avrei avuto solo 10 in pagella e proseguì
– Anzi giovedì sera verranno a cena qui il professore di matematica , quello di filosofia ed il
preside.Dopo cena farai finta di andare su a dormire e dalla solita finestrella mi vedrai
all’opera.Fino ad allora ti proibisco di toccarti , che tutte queste seghe rischiano di farti
male-
Tentai di protestare facendogli vedere il pisellino in erezione , mi guardo con aria severa mi girò le spalle e tutta sculettante usci dalla mia vista.
I due giorni seguenti furono per me un vero tormento , sia mia madre che la signora Lucia mi scorazzavano davanti praticamente nude, i capi che indossavano le rendevano più conturbanti e sconce, che se fossero state completamente nude.Le telefonate di Lauretta dove mi narrava qualche sua avventura o mi descriveva qualche suo amante che aggiunti alla proibizione, che mi aveva imposto la mamma,di non tirarmi le mie amatissime seghine, mi stava facendo letteralmente impazzire.
Finalmente arrivo il fatidico giovedì sera.
Mamma si era vestita o per meglio dire era svestita , in maniera molto succinta.
Indossava un paio di calze nere con la riga, sorrette da due giarrettiere nere con una bordatura rossa,
un paio di scarpe nere con un tacco a spillo di 12 cm e un grembiulino che le copriva appena il pelo pubico, la cui pettorina lasciava debordare le sue generose tette .Dietro era allacciato con un bel fiocco, che incorniciava il suo bel culo facendolo apparire come un grosso pacco regalo.
Inoltre era stata dal parrucchiere e aveva raccolto i suoi splendidi capelli neri in uno chignon, un leggero trucco le incorniciava i neri occhioni e un sensualissimo rossetto di colore rosso sangue le adornava le splendide labbra.
Alle otto in punto i tre signori arrivarono insieme a casa nostra.
La mamma fece andare me a riceverli alla porta.Ci andai con uno stato d’animo contrastante, infatti da una parte ero eccitato e teso come una corda di violino dall’altra ero preoccupato per come la mamma era “vestita “ per ricevere i signori professori.
– ciao Adolfo , ci fai entrare ?
– dov’è la mamma ?
– è di la in cucina , mi ha detto di farvi accomodare nel salone che poi ci raggiunge pure lei –
Anche loro avevano un’aria abbastanza eccitata ,chi sa , forse già sapevano del dopocena che li attendeva, quello che sicuramente non si aspettavano, era il particolare abbigliamento che mamma aveva scelto per la prima parte della serata. Infatti dopo che li feci accomodare sul divano del salone
Fece ingresso nel salone sculettando peggio di una troia da strada , la mamma, lasciando lor signori letteralmente basiti.
Arrivata al centro del locale fece un paio di giri su se stessa, per meglio farsi ammirare e cinguettò :
– buonasera signori , spero che il mio abbigliamento non vi metta in imbarazzo –
– ho pensato che tra amici non ci sarebbero stati problemi –
– ma certo signora Concetta , si lasci pure ammirare – rispose il preside
– lei è un’opera d’arte e come tale va ammirata –
Tutta la cena si svolse in questo clima surreale dove la mamma civettava come una puttanella in calore, non perdendo occasione di esporre il proprio corpo, ai lubrici sguardi dei tre signori.
I quali invece, se non fossero stati traditi dagli occhi , che erano veramente spiritati e guardavano la mamma con una cupidigia degna di un maniaco sessuale, sarebbero potuti sembrare , per le poetiche esternazioni che facevano, dei nobili signori quasi indifferenti ai piaceri della carne.
In realtà si vedeva chiaramente la loro insofferenza , tanto che mentre sorseggiavano il caffè, iniziarono a fare strani discorsi sulla necessità per gli adolescenti di andare a letto presto la sera e sostenendo senza mezzi termini dei numerosissimi vantaggi di questa disciplina.
La mamma si divertiva a torturarli, mentre gli serviva le portate , ponendogli una tetta in faccia o mettendo ben in vista le sue splendide chiappe o addirittura facendo far capolino da sotto il grembiulino, il pelo o lo spacco della fica stessa.
Quando ritenne di essersi divertita abbastanza si rivolse a me e disse :
– basta Adolfo, adesso è ora di andare a dormire , dai la buonanotte ai tuoi professori e al signor preside e vai a nanna da bravo figliolo –
Diedi al buonanotte e salii sopra, dove mi appostai dietro la mia finestrella pronto a non perdermi una virgola di quanto sarebbe accaduto da li a poco e con il cazzetto turgido in mano.
Infatti appena rimasti soli con mamma i tre uomini cambiarono completamente tono :
– lurida troia ti sei divertita tutta sera a provocarci e adesso vedi che bella festa abbiamo in serbo per te –
– per prima mettiti a quattro zampe sul pavimento poi inizia scodinzolare come un cagna, come ti abbiamo insegnato a fare.
La mamma sembrava che seguisse un copione , infatti i suoi movimenti era proprio quelli di una cagnetta che giocava con i propri padroni: trotterellava allegramente sulle zampette, ad un loro cenno si alzava sulle ginocchia (le zampette posteriori) e sollevando le mani proprio come una cagnetta quando si tira su due zampe tirando fuori la lingua e con il respiro affannoso tipico dei cani quando puntano.Rimaneva li immobile in quella posizione, finché uno dei tre uomini non gli lanciava un oggetto da riportare, a questo punto con uno scatto sgambettava verso l’oggetto e lo prendeva in bocca e con la bocca lo riportava nelle mani dei suoi padroni.
Questi quindi le carezzava la testa o gli dava una pacca sul culo come premio per il lavoro.
Fecero questo giochino tre o quattro volte e i commenti si sprecavano :
– ma che brava cagna è la “signora Concetta “-
– hai ragione dovremmo usarla a scopi didattici nei laboratorio di scienze –
– fa la parte della cagna ma sembra sempre una troia ah ,ah,ah,ah –
–
Poi iniziarono un nuovo giochino un poco più cruento infatti comparvero in mano ai tre aguzzini ,quasi come per incanto,tre frustini da fantino ed iniziarono a colpirla vigorosamente sulle chiappe .
Il culo della mamma venne solcato da innumerevoli striature rosse , poi la fecero alzare in piedi e con il busto chinato in avanti, in modo da avere il culone esposto in fuori . Quindi ripresero
a colpire e sempre sulle chiappe. Dopo si fermarono e mentre tutti e tre le giravano intorno il signor preside gli mise la mano nella figa :
– cazzo è bagnata , noi la torturiamo e questa gode – disse
– una troia come questa non l’avevo mai vista –
Gli insulti continuavano a abbattersi sulla mamma mentre i tre uomini che si erano nel frattempo spogliati e la invitarono a succhiargli i loro cazzi.
Erano dotati di tre cazzi di buone dimensioni ma non eccezionali (18-20 cm)
Loro stavano comodamente seduti sul divano e la mamma in ginocchio ai loro piedi passava da un cazzo a l’altro.Se la contendevano afferrandola per lo chignon ed infilandogli violentemente i cazzi in gola.Lei si affannava per riuscire a soddisfare tutti e tre i maschioni mentre loro si dilettavano a coprirla di insulti :
– dai datti da fare troiona schifosa vedi di farmi sborrare –
– zoccola di ti sei divertita ad attizzarmi per tutta la serata , adesso ho i coglioni cosi pieni di sborra che quando te la sparo tutta in gola ti faccio affogare-
– si leccami pure i coglioni e il buco del culo lurida vacca
Due finirono segandosi nella sua bocca aperta , lei sdraiata in terra e loro intorno con i cazzi i mano che gli dirigevano i getti di sborra diritti in bocca. Riuscì a fatica ad ingoiarla tutta dopo qualche colpo di tosse.Il terzo invece gli fece serrare la bocca con le labbra in fuori , come quando si da un bacio con lo schiocco, poi sempre segandosi diresse gli schizzi di sborra sulle labbra protese , lordandole tutte di sborra e poi usando il cazzo come un cucchiaio raccolse lo sperma e glielo fece cadere nella bocca ora aperta.
Naturalmente lo chignon era completamente disfatto , quindi si fecero ripulire i cazzi con la lingua e poi dissero che ora potevano continuare a giocare , prima di iniziare a scoparla.
Le chiese se poteva andarsi riassettare e ottenuto il loro assenso andò in bagno dove rimise in sesto lo chignon e rinfrescò il trucco.
Quando rientrò era più bella che mai . E sculettandogli in contro arrivo dinnanzi a loro , qui iniziò a girare su se stessa come per farsi ammirare, fermandosi con il culo proteso verso di loro e con una vocina molto civettuola quasi in falsetto gli disse :
– l’agnellina è pronta per essere sbranata da voi lupi cattivi –
La fecero accovacciare a terra come se dovesse pisciare , gli dissero di impugnare le caviglie con le mani e con del nastro adesivo saldarono questa impugnatura intimandole poi , di camminare .
Sembrava uno strano animale era veramente molto goffa nel suo incedere , gli uomini la incitavano con insulti vari e ridevano veramente divertiti. Quando uno di loro tirò fuori due aggeggi : un vibratore di plastica rossa, lungo 22 cm e con 3 cm di diametro e un radiocomando. Ovviamente quest’ultimo azionava il vibratore.
– vieni qui troia – disse il preside
la mamma camminando in quella goffa maniera (sembrava l’incedere di un ragno gigante), raggiunse il preside, che con aria molto divertita, gli infilò quasi per intero il vibratore in figa .
– e adesso spostati verso il centro della sala troia –
Lei si mise in moto come le era stato ordinato ed il preside aziono il radio comando.
Vista la posizione a gambe larghe della mamma cioè con la figa aperta, lo stato di lubrificazione della fica stessa e aggiuntesi poi le vibrazioni del cazzo artificiale , il vibratore schizzo fuori dalla fica di mamma.
– cazzo bisogna bloccarlo dentro , questa troia è troppo bagnata –
– ho un’idea ,prendi ancora il nastro adesivo –
La fecero ritornare sui suoi passi , le ficcarono nuovamente il vibratore in fica , poi con del nastro adesivo le chiusero la fica in modo da evitare la fuoriuscita del vibratore quindi azionarono il vibratore per una trentina di secondi poi lo spensero e poi lo riaccesero di nuovo alternando continuamente le fasi vibrate con quelle non vibrate.
La mamma nel frattempo doveva continuare a camminare.Era in una situazione molto particolare era, oscena,eccitante e ridicola al tempo stesso e credo che anche lei si sentisse eccitata, provocante e umiliata nel medesimo momento.
Uno degli aguzzini ancora non soddisfatto andò in cucina e ve ne tornò con una carota, che ficco nel buco del culo di mamma.
Dopo qualche minuto la mamma inizio a godere, cadde su un fianco e inizio proprio ad ululare, mentre i suoi amanti , avevano messo il radiocomando sulla posizione di acceso definitivamente.
Ebbe un orgasmo lunghissimo e spettacolare che diverti moltissimo i suoi torturatori.
– ma guarda come gode la troia – dissero i tre tra una risata e l’altra
In effetti mamma era presa da strane convulsioni per non parlare delle strane espressioni del suo viso ed erano proprio queste, a divertire maggiormente i tre signori.
La mamma rimase li spossata in terra ,con le mani legate alle caviglie ed i buchi pieni.
I tre ormai estremamente eccitati , le strapparono il nastro adesivo liberandole sia le mani che i buchi ed iniziarono a scoparla ed incularla contemporaneamente , stavolta con i loro cazzi.
La mamma stravolta dall’orgasmo appena avuto reagiva appena, quindi loro utilizzandola come una bambola gonfiabile , eccitati com’erano , le scaricarono nel giro di pochi minuti la loro sborra in corpo.
Finito di godere i tre signori si rivestirono fecero alzare la mamma e le ordinarono di andarsi a dare un’altra volta una rinfrescata .
Tornata fresca come una rosa chiese cosa volessero ancora.
– andiamo a fare un giro troia –
– visto che sei una cagna come tale ti trattiamo –
– infatti ti portiamo cosi svestita a un paio di chilometri da qui e come una cagna ti abbandoniamo , saranno poi cazzi tuoi riuscire a tornare a casa –
Si fecero qualche risata e la strattonarono fuori.
Io a questo punto corsi in garage presi il motorino e a fari spenti, per non essere visto, li segui.
A circa 5 chilometri da casa , non un paio come avevano detto, la lasciarono in mezzo alla strada e se ne andarono, salutandola con un ciao troiona , tanto qualcuno che ti riporta a casa lo trovi.
La lasciarono in una strada buia alle 2 di notte , a piedi, praticamente nuda (aveva solo le scarpe e le calze ) e a 5 chilometri da casa.
Quando fui certo che se ne fossero andati, mi avvicinai a mamma e visto che al buio non mi aveva riconosciuto, tentò di nascondersi nei campi ai bordi della strada.
– mamma vieni fuori sono io Adolfo –
– sei tu figliolo grazie al cielo –
Così la caricai sulla moto e nella notte tornammo a casa.
Quando giungemmo in garage , lei scese dalla moto e notammo sulla sella una chiazza mista di sperma e umori vaginali .
Lei mi sorrise e disse :
– Adolfo caro, adesso da bravo segaiolo, con la lingua pulisci quella macchia –
Pulii con molta solerzia e con la lingua naturalmente la macchia e stanchi ma felici ce ne andammo a dormire.
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