“A quel punto, a sorpresa delle due ragazze, infilò il suo cazzo senza far uscire il tubetto del burrocacao, facendo quasi svenire dal piacere Elena, che si…”
Terzo atto: Non sono sola mentre scrivo, qui a fianco a me
c’è sempre il meraviglioso Ramando e una persona misteriosa. Il ragazzo da inconcludente con le donne è diventato in pochi mesi un vero e proprio playboy, e deve ringraziare un perizoma e un reggiseno rosso. Faccio anche fatica a scrivere in questo momento perché mi sta succhiando un capezzolo e con la mano mi sta massacrando il clitoride, rigonfio e ritto come un minuscolo pene. Tra poco bagnerò la tastiera con i miei umori… ma che ci posso fare, noi ci lasciamo trasportare dalla passione. Dopo un mese dalla mezza conquista di Jessica da parte di Ramando, avvenne ancora qualcosa di clamoroso durante il lavoro. Era il periodo che faceva un freddo incredibile nonostante fossimo oramai a metà marzo, addirittura quasi nevicò. Elena, 37 anni (uno più di me), è una donna molto affascinante: capelli lunghi, lisci e castano scuro, abbastanza piatta ma con un culo favoloso, devo proprio ammetterlo.
La persona misteriosa qui a fianco di Ramando vi descriverà ora come sono andati i fatti.
Purtroppo la crisi stava investendo anche l’azienda in cui lavoriamo, e ci trovavamo con poco lavoro da fare e soprattutto i più furbi non facevano un cazzo. Così Jessica ed Elena, grandi amiche, si ritrovarono sedute a chiacchierare.
Elena aveva dei problemi con le labbra per il freddo, gli si screpolavano, così Jessica le regalò un burrocacao rosso alla ciliegia, visto che di lì a poco avrebbe compiuto gli anni. Poi le due affettuosamente si scambiarono un bacio sulle labbra, lo facevano spesso, ma non sono lesbiche, lo fanno solo perché si vogliono molto bene. Ramando entrò nel reparto e le beccò, ma non era certo la prima volta che le vedeva baciarsi a labbra serrate: solo che dopo essersi fatto una sega davanti alle tettone della Jessica era cambiato qualcosa, perché potevano convincere Elena a “giocare” con loro. Sarebbe stato difficile, non era una donna facile anche se spesso si divertiva a fare allusioni o creare simpatici doppi sensi. Jessica sapeva già delle intenzioni del ragazzo, perché glielo aveva confidato, e quel burrocacao non era certo stato un regalo fatto a caso. La tettona si leccò le labbra e disse:
– Sa effettivamente di ciliegia. Buono!
Ramando: – Cosa? Le labbra di Elena sanno di ciliegia?
Elena: – Sì, perché Jessica mi ha regalato un burrocacao rosso alla ciliegia!
Ramando: – Ah, capisco. Infatti mi sembrava strano che avessi il rossetto, non lo usi mai.
Ramando si avvicinò a Jessica e cominciò a palparle il seno destro. Elena rimase stupita dalla non reazione della sua amica/collega.
Ramando: Stavolta voglio qualcosa di più e non lo pretendo solo da te.
Disse rivolgendosi a Jessica.
Elena si mise a ridere, e chiese: – Si, e cosa ti ha dato Jessica?
Ramando: – Ma come, non te l’ha detto? Sul montacarichi mi sono fatto una sega e le ho schizzato su questo magnifico balcone!
Elena: – Jessica!!! Ma sta scherzando?
Jessica: – No, no! È tutto vero, dovessi vedere che randello che ha! Stavolta lo voglio spompinare!
Elena: – E se entra qualcuno?
Jessica: – Tu farai il palo, anzi no, lo farò prima io.
Elena: – C-cosa?
Intanto Ramando aveva già l’uccello bello duro in mano e fuori dalla patta dei jeans.
Jessica: – Cominci tu, ok?
Ramando: – Dai, fammi assaggiare le tue labbra!
Iniziò a leccarle le labbra assaporando la ciliegia, all’inizio era riluttante, ma Jessica la convinse a cedere e godersi un po’ la vita ogni tanto.
Jessica: – Dài, ora gli faccio un bel pompino, così poi sarà pronto per mettertelo nel culo!
Elena la guardò incredula ma obbedì e andò alla porta a controllare se arrivava qualcuno, mentre Jessica cominciò un laborioso bocchino, era fenomenale; riusciva a ingoiarsi l’uccello come se niente fosse, nonostante non fosse piccolo, con apparente facilità ed esperienza, estasiando Ramando. Dopo averlo lubrificato con la sua saliva si scambiarono nuovamente i ruoli le due porche perché gli toccava di inculare Elena. Quest’ultima abbassò i pantaloni ben aderenti, che risaltavano le sue stupende curve, e calò gli slip, facendo finalmente vedere al ragazzo ciò che aveva sempre sognato da quando era lì.
Elena: Fai piano per favore, è un po’ di tempo che non lo piglio in culo. Comincia ad aprire il varco col tubetto del burrocacao.
Ramando fece come le disse Elena e pian piano il tubetto si infilava sempre di più, facendo gemere Elena di piacere, finchè non le entrò tutto dentro. A quel punto, a sorpresa delle due ragazze, infilò il suo cazzo senza far uscire il tubetto del burrocacao, facendo quasi svenire dal piacere Elena, che si sentì proprio mancare per un attimo. Era messa a 90° mentre lui in piedi cominciò a penetrarla voracemente, dandogli la sensazione di essere trapanata da due cazzi, anzi no, uno dietro l’altro. Ramando sentiva la sua punta del pisellone premere contro il tubetto freddo e non riuscì a resistere a lungo, perché dopo poche pompate venne copiosamente. Dopo qualche secondo sfilò il cazzo dal culo di Elena ed uscì un fiotto di sperma con il burrocacao. Prontamente Jessica venne a prendere il tubetto del burrocacao per succhiarne avidamente la sborra. Dimenticandosi, dopo una scena così, che doveva fare il palo nel momento più opportuno.
Infatti arrivai io, Marta, e li beccai seminudi e soddisfatti e le due ragazze arrossirono vistosamente, ma non sapevano che io stavo con Ramando e che accettavo l’idea che loro potevano pure farselo!
Elena: – Non è come pensi!
Marta: – Invece è proprio così… ma tranquille, non ne farò parola con nessuno.
Quindi ora sono qui a scrivere e dopo un paio di orgasmi grazie alla mano di Ramando la persona misteriosa è Elena, che ha ricevuto il mio stesso trattamento. Il giovane ragazzo vorrebbe che io, Jessica ed Elena fossimo lesbiche, ma temo per lui che ciò non avverrà, almeno da parte mia non sono attratta da un’altra donna, ma forse può sperare fra le altre due, perché come già detto si vogliono molto bene.
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