“- Bene, allora possiamo passare al gioco finale, quello che ti avevamo promesso, diciamo all’unisono io e Nevio, adesso faremo la galoppata finale…”
Iniziò tutto con una gita in barca. Parte terza, il trio
Non passa molto tempo che una sera io e Nevio ci incontriamo al nostro circolo. Appena siamo un po’ soli, il club è sempre molto affollato, mi parla dei suoi incontri con Alessandra, lodando la sua bravura a letto e l’idea di proseguire in tre.
– Non credevo alle mie orecchie quando Sandra mi ha detto che tu sapevi tutto, mi fa Nevio, pensavo che avresti potuto prendertela e rompere la nostra amicizia. Visto come stanno le cose potremo senz’altro organizzare qualche incontro piacevole.
– Certamente, è un buon modo per cementare un’amicizia. Tu non ti sei approfittato di Sandra (nel qual caso sì che mi sarei arrabbiato), ma lei era consenziente e quindi il problema non si pone: noi siamo dell’idea che fare all’amore è la cosa più bella che ci sia e ci raccontiamo le scappatelle che facciamo.
Ci mettiamo d’accordo per la settimana seguente – anche le donne hanno il loro periodo di pausa – e ci salutiamo.
Giunge finalmente il pomeriggio fissato: siamo soli in casa, non è previsto l’arrivo di amici o parenti per cui ci prepariamo all’incontro stabilito; l’attesa è un po’ intrigante, non è la prima volta che con Alessandra abbiamo fatto lo scambio di coppia concluso con il trio finale, ma è sempre una novità; Nevio sembra essere molto pratico di questi giochini e chissà che non abbia qualche innovazione da introdurre.
Per l’occasione io indosso boxer e maglietta, Alessandra l’abitino versiliese, senza nulla sotto: fascia molto bene il culetto, non nasconde le tette e lascia intravvedere la peluria della ciccina: un bon bon da mangiare, e non solo con gli occhi.
Alle 16 il nostro amico arriva, perfettamente agghindato e con sottobraccio il solito pacchetto.
Un abbraccio e una palpatina al culo di Alessandra:
– Ciao carissima, sei sempre un figone, fai tirare il cazzo a solo vederti.
– Cosa dici, non essere ordinario, sono vestita come sempre, risponde Alessandra.
– Va bene, va bene, ma sei bellissima ed il vestito che indossi ti sta molto bene: te l’ho detto, solo guardandoti mi tira il cazzo.
– Beh, fa Alex, alcuni vestiti sono nati per coprire e nascondere il corpo, altri per valorizzarlo: questo è fatto per la seconda funzione e come vedi valorizza molto bene.
– Valorizza, replica Nevio, altro che valorizza, è una bomba sexy.
Alessandra intanto ci prepara un caffè: nessuno di noi ha bisogno di alcol per togliere le inibizioni, ci siamo trovati per giocare ad uno dei giochi più antichi e più belli del mondo, non c’è nulla da nascondere o dissimulare.
Bevuto il caffè ci rechiamo in camera dove, mentre mi levo boxer e maglietta Nevio toglie a Alessandra l’abitino che la copre: sotto non ha nulla, se non le sue tettone, il suo culetto sodo e impertinente e all’inguine il boschetto che nasconde la patatina. Io comincio subito a baciare Alessandra sulla bocca andando con la mano sulla fessurina che comincia a inumidirsi; Nevio si spoglia in un baleno e, accarezzandosi l’uccello per portarlo in tiro, si avvicina a noi. Ora sul letto matrimoniale siamo in tre, Alessandra in centro e noi due ai lati che con le mani le accarezziamo tutto il corpo, a cominciare dal culetto, liscio e sodo, per passare poi alle tette che Nevio strizza e manipola sino a far indurire i capezzoli e quindi alla patatina ove ogni tanto le mie dita si incontrano con quelle di Nevio. Scaldato così l’ambiente Alessandra inizia a farmi un pompino allargando bene le gambe in modo che Nevio possa leccare la fichetta, cosa che fa con maestria e grande soddisfazione di Alessandra. Dopo una decina di minuti io e Nevio invertiamo i ruoli, non dando tregua alla povera Alessandra che ben presto ha il primo orgasmo.
– Siete matti, mi farete morire, riesce a dire nonostante abbia in bocca il cazzo di Nevio, siete due mostri.
– Non preoccuparti, fa Nevio, questo è solo l’inizio, aspetta di vedere il seguito.
Il seguito è che mentre lei spompina Nevio io glielo infilo nella fessurina e comincio a scoparla; quando sento che sto per venire mi fermo e cedo il posto a Nevio che le infila il cazzo nella figa e subito due dita nel culo.
– Va meglio così Sandra? dice Nevio, aspetta un attimo e ti assicuro che vedrai il paradiso.
Allargato un pochino il buchetto, apre il pacco e levate le dita le sostituisce con il cazzo di gomma.
– Ecco carissima Sandra, ora hai qualcosa che non credo abbia mai avuto: tre cazzi in corpo, uno in bocca, una nella fica ed uno nel culo.
Alessandra voleva rispondere a Nevio ma non ci riusciva perché il mio uccello le occupava tutta la bocca; la risposta la dà comunque il suo corpo che vibra e si scuote squassato da un paio di orgasmi e la ciccina da cui scende abbondante la prova del piacere. Dopo un po’ ci fermiamo perché siamo anche noi maschietti vicini all’orgasmo; per riprendere fiato scendiamo a leccare, alternandoci un po’ per uno, la figa ed il culetto.
– Basta, basta, fermatevi, mi avete fatto venire di nuovo, non ne posso proprio più, esclama Alessandra, finalmente con la bocca libera.
– Bene, allora possiamo passare al gioco finale, quello che ti avevamo promesso, diciamo all’unisono io e Nevio, adesso faremo la galoppata finale.
Io mi distendo supino sul letto mentre Alessandra mi si adagia sopra baciandomi e infilando il mio uccello nella patatina; Nevio sale su tutti e due inserendo il suo cazzo nel culetto. Dopo un momento di pausa in cui i due randelli si sistemano bene negli orifizi, molto ben lubrificati dagli interventi precedenti, io e Nevio cominciamo a spingere, con colpi sempre più forti al punto che mi pareva addirittura di sentire la sua cappella toccare la mia. Intanto le sue mani stringono le tette di Alessandra mentre le mie sono schiacciate fra la sua pancia e le chiappe della mia consorte.
– Dai, dai, spingete, spingete, non fermatevi, grida Alessandra, scuotendosi tutta mentre io le mordo il collo da una parte mentre Nevio lo fa dall’altra, mi fate godere da matti, mi fate morire.
Dopo un po’ io non resisto più e vengo inondando di sperma la passerina di Alessandra che mi segue subito squassata da un orgasmo inaudito, non riuscendo a soffocare le grida di godimento; qualche minuto dopo viene anche Nevio che si abbandona esausto sopra di noi scaricandole nel culo una buona dose di liquido. Rimaniamo per alcuni minuti sfiniti sul letto, sudati e impiastricciati, pronti per una doccia.
– E’ stato un pomeriggio bellissimo, ma ora avrò bisogno di qualche giorno per riprendermi; mi avete fatto avere tanti di quegli orgasmi da bastare per un mese, si compiace Alessandra andando in bagno per rinfrescarsi un po’, mi avete inondata di sperma, ho la bocca indolenzita, il collo martoriato, mi avete massacrato le tette, ho la patata in fiamme e mi brucia il culo.
– Sempre a tua disposizione, risponde Nevio, potremo ripetere ancora l’esperienza, che è stata piacevole per tutti.
Siamo veramente soddisfatti sia io che Alessandra, lo rifaremo non appena ne avremo l’opportunità: le cose belle vanno ripetute, se possibile. Naturalmente è stato possibile.
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