Sara, Laura e Pamela erano tra ragazze tra i 20 e i 27 anni che lavoravano nello stesso studio commerciale di Milano. Come normali ragazze della loro età , piaceva divertirsi la sera uscendo e frequentando pub e discoteche.
Una di loro era sempre perennemente sigle, le altre due avevano avuto relazioni finite male.. quindi sotto questo punto di vista in comune avevano tanto.
Un giorno Sara, la ragazza più piccola, si presentò a lavoro tutta divertita
– Ciao bellissime, indovinato dove vi porto sabato sera?
Le due donzelle si risvegliarono dal loro trance di prima mattina e prestarono una superficiale attenzione alla giovane eccitata. Sara posò un foglio di carta su un tavolo e le due lessero:
INVITO SERATA ECCITANTEMENTE MOVIMENTATA PER DONNE E UOMINI DI TUTTE LE ETA’, V.M. DI 18 ANNI. Sabato sera alle ore 24:00 presso Villa Rasini(MI). P.S. Mostrare invito all’ingresso. Invito valido per massimo 4 persone.
– Dove l’hai trovato questo? ‘ Chiese Laura
– Mi è arrivato per posta legale da un utente anonimo. Ci andiamo vero? Dice che un invito è valido per 4 persone, noi siamo in 3.. quindi.. ‘ Lasciò finire la frase a loro.
– A me puzza un po’.. ‘ Replicò Pamela ‘ Però perché no? Cosa abbiamo da perdere?
Laura ci pensò su un attimo poi disse – Mi avete convinto, andiamoci!
– Perfetto! ‘ Disse Sara tutta euforica
non parlarono più della serata fino a che la giornata di lavoro non si concluse. Decisero di vedersi il giorno successivo il pomeriggio per preparasi come di dovere.
Passata la sera, arrivò la mattina, e così il pomeriggio. Si ritrovarono a casa di Laura con metà del guardaroba in borsa.
– Come ci vestiamo? Io ho portato tutto quello che potevo! ‘ Disse Pamela
Sara la guardo come per dire, anche io!
Deciso in fine di indossare qualcosa di elegante, poiché l’evento di sarebbe tenuto in una villa di Milano. Sara in rosso, Pamela in bianco e Laura in blu. Scarpe rigorosamente alte e poscette alla mano. Pronte. Mangiarono una cena in un ristorante vicino, poi alle 23:00 si avviarono per arrivare a destinazione. La strada era lunghina, perché la villa in questione si trovava fuori Milano.
Alle 23:45 arrivarono all’ingresso dei cancelli, una volta dentro un autista prese le chiavi dell’auto e andò a parcheggiargliela.
– Eccoci ‘ Disse Pamela.
Si trovarono davanti ad un portone gigante con un atrio enorme. Molto elegante. All’ingresso trovarono un altro inserviente che aspettava l’invito per partecipare alla serata. Una volta che fu convalidato le ragazze si incamminarono ed entrarono. Percorsero un lungo corridoio che le portò ad un nuovo portone dove trovarono un altro dipendente che aprì le ante per farle entrare. Una volta dentro restarono di sasso.
La stanza animata da una decina di persone ed elegantissima, quattro divani enormi erano posizionati in mezzo alla stanza formando una circonferenza, ma la stranezza la davano le tre enormi ruote al centro di essi. Erano colorate e divise in tanti spicchi diversi che contenevano ognuno una figura diversa.
– Benvenute! ‘ Disse una delle persone presenti, a giudicare da come si comportava doveva essere l’organizzatore della festa ‘ sono lieto di vedere tre bellissime donne partecipare alla mia serata. Come potete vedere, non siamo in molti questo sabato. So per certo che siete nuove, quindi prego, accomodatevi e sarò felice di spiegarvi le regole.
Le ragazze ringraziarono e si andarono a sistemare una accanto all’altra sui formosi divani. Notarono che la gente presente era elegante e di bell’aspetto quanto loro.
– Bene ‘ continuò il signore distraendole ‘ Io sono Alberto, organizzo di tanto in tanto queste serate per il puro scopo di rendere una serata noiosa in una piacevole distrazione sessuale aperta a determinate persone. Come potete vedere al centro della stanza vi sono queste tre ruote. Sono fatte in modo da poter essere fatte ruotare complete di freccia in un’estremità che sceglierà lo spicchio destinato al gioco. La scelta dei giocatori sarà casuale la prima volta, poi proseguirà a giro così che tutti almeno una volta possano partecipare. Passiamo ora alla descrizione delle singole ruote.
La prima, deciderà con chi dovete giocare, la scelta può ricadere sia su uomini che su donne. In ogni spicchio, come potete vedere sono affrancati dei piccoli contenitori che conterranno un vostro oggetto personale, così che non ci si possa confondere tra tutti i presenti. Quindi prego, scegliete tre cassettini e infilateci un vostro effetto. ‘
Sara un po’ titubante mise in una delle scatoline un suo rossetto rosso che era abitudinaria a portare. Laura seguendo l’esempio si Sara, mise a sua volta l’orologio che portava al polso. Pamela vi inserì uno dei braccialetti che aveva al braccio.
– Benissimo ‘ Proseguì Alberto soddisfatto ‘ vedo che avete capito che cosa intendevo. Perciò passiamo alla seconda ruota. Essa deciderà il luogo del vostro incontro che può essere scelto tra tutte le stanze e tutti i grandi oggetti presenti in questa casa. La terza ruota deciderà con che abito vi vestirete, voi non avete ancora avuto il piacere di vedere le sale dietro le porte qui a destra, ma contengono ogni genere di abito, che ogni volta che viene usato poi è pulito e pronto per la volta successiva in cui verrà utilizzato. Una stanza è per le signore, l’altra per i signori. Il ruoli sessuali che volete impersonare, ve li creerete al momento che entrerete nella stanza sorteggiata. Benissimo la spiegazione è più o meno conclusa, se avete qualche domanda, o magari volete lasciare la stanza, siete libere di farlo.
Le ragazze si guardarono, ma nessuna, nonostante si chiedesse in che casa di pazzi fosse finita, osò lasciare la casa. Di domande non ce ne furono, solo consensi e fretta di cominciare.
– Da quella urna ‘ Alberto ‘ potete pescare un numero che verrà poi estratto. Il fortunato comincerà il gioco.
Tutti si alzarono e in fila pescarono uno alla volta il proprio foglietto contenente il numero del loro destino della serata. Il numero estratto fu l’8. Le tre ragazze si guardarono per sapere se l’unità di misura apparteneva ad una di loro. La risposta fu negativa. Si alzò un ragazzo giovane in giacca e cravatta, bello da far paura, occhi azzurri, capelli biondi leggermente lunghi e fisico perfetto.
‘ Sono sicura che ce l’ha piccolo! ‘ disse Sara alle amiche ‘ Non può avete tutto.
– Ma va che dici! ‘ disse Pamela ‘ secondo me ha una palla sola, adesso sentiamo come parla!
– Fate la serie ragazze! ‘ Le riprese Laura
Risero tutte sotto i baffi.
Il razzo si avvicinò alla prima ruota.
Girò.. La compagna era una donna che aveva lasciato una collana. Si alzò. Capelli bruni lunghi, fisico snello e seno formoso. Cristina.
Successivamente uscì che lei doveva indossare un abito da infermiera e lui faceva un impiegato che voleva un consulto medico. Il luogo dell’incontro si trovava al secondo piano nella stanza numero 10. Nessuno sapeva cosa ci fosse stato.
I due si avviarono. Quando furono usciti dalla stanza per infilarsi nei ‘camerini’, il gioco riprese. Toccò ad un signore più su di età del ragazzo, a vederlo avrà avuto 40 anni, ma bell’uomo rimaneva. A lui capitò di giocare con una ragazza di una trentina d’anni e di finire in cucina. Le ragazze notarono che una volta entrati nei camerini, la gente non usciva più, si vede che c’erano altri passaggi per arrivare a destinazione.
Il ragazzo successivo, 25 anni circa, capelli corti castani e occhi verdi, sorteggiò un rossetto rosso. ‘ Ooooooh! ‘ Pensò Sara.. ‘ Ci siamo! ‘
Si alzò in piedi sotto gli occhi delle ragazze preoccupate, e si fece avanti.
Il ragazzo girò la ruota del luogo.. la freccia si fermò su : STANZA NUMERO 20 PIANO 3.
– Che emozione ‘ Pensò la ragazza ‘ Inizio ad essere eccitata di scoprire che c’è la dietro!
Come abito la punta si fermò esattamente su un body lungo fatto completamente a rete. Al ragazzo toccò un costume da militare.
‘ Mmm direi che c’è poca scelta di gioco con questi due abiti.. praticamente io sono già nuda… ‘ penso Sara un po’ amareggiata.
Perfetto ragazzi potete andare.
Sara si incamminò verso la porta dello spogliatoio. La varcò e si trovò davanti ad due lunghissime file di ometti appesi ad una barra, su cui si appendevano miriadi di vestiti di colori diversi. Sopra ad ogni muro c’erano disegnati i reparti degli abiti, ovvero il disegno riportato sulla ruota. Lei andò in quello raffigurato i body a rete. Eccoli.. c’erano tante forme e colori diversi, di tutte le taglie. Sara ne scelse uno rosso, data la sua chioma scura, e lo indossò. Era a buchi grandi, sotto era nuda, quindi i seni e tutto il resto del corpo erano imprigionati tra di essi. Tra le gambe non passavano fili, c’era direttamente un foro nella rete che escludeva tutta la zona buchini e il sedere. ‘ Senza troppi sforzi ‘ Pensò la ragazza.
Guardando sull’omino prescelto fu lieta di vedere che c’era anche un piccolo perizoma. Se lo infilò e poi si guardò allo specchio. Era abituata a vedersi, ma mai così. Si sentiva propri sexy.. ed all’idea si addentarsi in una stanza che non aveva mai visto insieme ad un ragazzo sconosciuto vestito da soldato, la faceva eccitare da matti. Sentiva già muoversi qualcosa dentro di lei ‘ mmm.. e iniziò a bagnarsi. Era il momento di cercare l’uscita secondaria. Eccola, in fondo dietro gli abiti. Presto si accorse che l’uscita era un ascensore! Wow..! pensò.. Entrò e digitò il terzo piano. Uscita cercò la camera numero 10 all’interno del corridoio. Una volta vista aveva le mani che tremavano per l’agitazione. Varcò la porta. E vide lo stesso ragazzo che c’era di sotto spaparanzato su un letto gigante a cui erano appese manette e lacci.
– O mio dio dove sono capitata? ‘ Pensò lei
– Ciao bella topolina ‘ disse il ragazzo già visibilmente eccitato ‘ Il mio nome è Marco e adesso noi due ci divertiamo stanne certa. Ti farò provare che non hai mai avuto nella tua vita. Pensa che non devo nemmeno fare lo sforzo di spogliarti.
Sara a quelle parole restò un attimo impietrita, ma l’eccitazione prese possesso di lei, il luogo e la persona con cui era capitata, nessuno lo sarebbe mai venuto a sapere, quindi, perché non fare la troia per una sera per puro piacere? La sua eccitazione crebbe ancora di più. Si chiuse la porta alle spalle e si avvicinò a Marco che era in piedi vicino al letto.
– Dai in ginocchio topolina e succhiamelo bene ‘ disse lui
Sara obbedì anche perché era proprio quello che voleva fare. Si inginocchio e gli aprì la patta dei pantaloni rivelando l’oggetto a cui mirava. Però! Era bello grande, a guardare saranno stati un 20 cm.. Iniziò a prenderlo in bocca, e a leccarlo a dovere. Poi aiutandosi con le mani lo massaggiò continuando a leccarlo e piano piano affondò le labbra fino a metà asta e iniziò a succhiare dolcemente, poi sempre più forte. Marco godeva, si sentiva dai gemiti che faceva. Una sua mano gli fini sul una tetta che cominciò a palpare, poi tirò Sara in alto per farla rialzare a far sedere sul letto. Si tolse la maglietta. L’occhio cadde sulle mutandine che la ragazza indossava e le ordinò ti levarsele.
– Brava bambina ‘ disse
Un piccolo ciuffetto bruno spuntava sul pube si Sara, sotto era completamente rasata. Questa volta fu lui ad inginocchiarsi avvicinando la testa tra le gambe di lei.
– Mi hai fatto venire voglia di leccartela un pò piccola, apri bene le gambe. ‘ Le disse Marco
Sara ubbidì e dopo pochi secondi senti la lingua di Marco entrare dentro di lei ed assaggiarla con gusto. Gli umori di lei uscirono corposi data l’eccitamento che provava, i fianchi le si inarcarono mentre la lingua del suo lui continuava imperterrita a tormentarla. Si spostò sul clitoride che venne succhiato ripetute volte assieme alle labbra, poi massaggiato con le dita. L’altra mano di Marco era ferma su uno dei due seni della ragazza e premeva decisamente il capezzolo imprigionato. Le dita di Marco di spostarono dalle labbra all’esterno della vagina. Entrando e uscendo piano fino a che i tutto fu lubrificato a dovere. Iniziò con foga a scoparla con le dita e a leccarle il clitoride con la lingua che nel frattempo era diventato gonfio di piacere. Sara chiuse accidentalmente le gambe per gli spasmi che l’orgasmo avuto le hanno provocato.
– No no topolina, questo non lo dovevi fare, ti avevo detto di tenerle sempre aperte le tua bellissime gambe ‘ Marco le disse
La prese, quando era ancora grondante di umori perduti con l’orgasmo avuto, e la mise sul letto voltata a pancia in giù. Le prese mani e caviglie e le cominciò a legare al letto così che tenesse entrambe le estremità sempre aperte.
– Immagino che ti sia piaciuto l’orgasmo che ti ha fatto godere pochi minuti fa ‘ Marco le disse ‘ Io ho fatto godere te, adesso ora tu fai godere me.. Giusto piccola troietta?
Vedendo che Sara non rispose la incitò.
– Rispondimi! ‘
Le arrivò una sculacciata sul culo forte da farla sussultare.
Sara era tutta bagnata! Tutta eccitata!
– Si si, rendimi oggetto dei tuo desideri! Sono la tua scopata stasera, fammi tutto ciò che vuoi, sono tua! Fammi godere! –
Non sapeva perché quelle cose le fossero uscite dalla bacca, ma quella sera si sentiva troia, e voleva fare la troia.
– Perfetto ‘ rispose lieto Marco ‘ allora cominciamo a giocare.
Le prese il culo con due mani e con lo teneva fermo con l’altra la sculacciò per tre volte, poi fece lo stesso dell’altra parte.
Le allargò bene la chiappe e poi ci posizionò l’uccello vicino. Cercò il buco della passera con le dita e ve le infilò cercando di allargarlo bene, ma era tutto ben lubrificato. Pensò che quella proietta che aveva davanti si stava godendo davvero la serata, e lui, era felice di potergliela migliorare ancora di più.
Con un colpo di fianchi il crosso cazzo fu entrato nella passerina di Sara che era sempre distesa a pancia in sotto bloccata dalle cinture. Godeva! Ah se godeva! Sentiva le mani di Marco appoggiate sul suo culo, che facevano contrappeso per poter infilare più comodamente la grossa asta dentro di lei. Ogni tanto una si alzava e le tirava una pacca sul culo.
– Ah ah.. ah.. ‘ Continuava a gridare Sara, vinta dagli orgasmi
– O si godi lurida troia, sono o che ti faccio godere! Quindi vedi di urlare più che riesci, anzi, ora ti faccio urlare come si deve.
Diede altri 6 colpi di reni, poi le slegò le mani e la fece voltare davanti. Aprì un cassetto e ci trovò dentro un dildo da culo. Lo prese e lo lubrificò bene con la crema che trovò affianco..
– Guarda qui che ho per te, sdraiati così te lo posso mettere nel culo!
Sara ubbidì perennemente eccitata di ciò che le veniva fatto.
Marco lo mise vicino al buchino e spinse delicatamente fino a vederlo entrare del tutto.
Lei emise un gemito di piacere e di goduria.
– Sono contento che ti piaccia ‘ disse con un sorrisino ‘ Ora ferma così che ti scopo, e vedi che differenza.
Iniziò a scoparla da davanti infilandosi tra le sue gambe aperte dai lacci e reggendogliele. Sara era sdraiata sul materasso e si sentiva trafitta con violenza da un palo gigante. Il suo sederino dava sensazioni mai provate prima e unite alla passera scopata non la facevano più resistere! Perciò venne urlando forte, prima una volta, poi una seconda volta! Incitata ogni volta da Marco che continuava a dirle:
– Sei la mia troia, e le mie troie urlano sempre, quindi devi urlare anche te puttanella, coraggio, sentilo che ti entra nelle viscere il mio cazzone. Urla!
E Sara urlava, e urlava anche tanto.
Marco con le dita le incominciò a massaggiarle in clitoride voracemente. Intanto che la scopava e la sentiva urlare, speva di essere quasi al limite, ma voleva sentire venire anche lei, sennò sarebbe stata una cosa incompiuta.
Sara non ci mise tanto ad accontentarlo.. Sentiva tutte le parti esplodere di puro piacere, non sapeva più deve stavano le sua gambe o le sue braccia. Guardò Marco per un istante, lo guardò essere padrone di tutte le parti del sue corpo e questo le fece partire un calore estremo salire dal ventre e tra un spasmo di piacere e l ‘altro urlo per annunciare l’orgasmo che la sfinì del tutto. Il letto era un bagno dei suoi umori. Marco usci da dentro di lei e si mise a cavalcione sul petto di Sara. Le mise il cazzo davanti alla bocca e le tiro i capelli per fargliela aprire.
– Coraggio proietta che voglio venire anche io, succhiamelo e fatti scopare la bocca –
Sara l’aprì e si preparò a ricevere l’asta rosea tra i denti. Marco le fu dentro in un baleno e iniziò a muoversi avanti e indietro tenendola schiacciata sul materasso. La scopava da sopra così che le non si potesse muover più di tanto. Con una mano le afferrava una tetta e la schiacciava. Era al limite, ma voleva vedere un altro po’ la faccia di lei con il suo cazzo in bocca.
Sara non ne poteva più. Era li distesa mentre veniva scopata. Però voleva anche far felice il ragazzo che l’aveva fatta godere così tanto, quindi lo aiutò a raggiungere ciò che voleva. Marco ansimò l’ultima parola e poi disse
– Prendilo tutto puttanella ‘
e così le schizzo un po’ in bocca per poi uscire ed imbrattarle la faccia di liquido bianco.
Ripresi si ricomposero e si fumarono una sigaretta offerta dalla stanza..
– E’ stato fantastico, grazie. ‘ Disse Sara
– Se tornerai la prossima volta, potrebbe ricapitarci .. ‘ disse lui senza scherzare ‘ e’ bello scoparti.
Sara sorrise ‘ e’ bello farsi scopare da te!
Poi la sua mente andò alle sue due amiche..
– chissà dove sono finite loro due’- Pensò..
Continua’.
Laura e Pamela videro la loro amica allontanarsi dentro al camerino con un po’ di agitazione nel volto. Però quando a girare la ruota tocco a Laura, i loro pensieri abbandonarono la sorte di Sara.
Laura si alzò e si avvicino ad una ruota, e la fece girare. L’oggetto nel casettino’… un ciondolo d’argento! Laura si appresto a rigirare la ruota, ma venne bloccata da Alberto che le ricordò la regola che non si poteva in nessun caso rigirare la ruota, nemmeno se i prescelti avessero avuto il sesso uguale. La ragazza si rassegnò a vedersi venire incontro una donna sui 40 anni, molto bella e formosa, fisico asciutto e magro.
‘ Ciao biscottino, sono Maria ‘
Laura rispose un po’ imbarazzata, – Piacere, io sono Laura ‘
Di ruote da girare ne mancavano due. Adesso Laura si sentiva lo sguardo penetrante della misteriosa donna addosso, uscendo dai suoi pensieri si concentrò a quello che doveva fare. La ruota girò, il primo vestito sorteggiato era un aderentissimo costume in pelle nera, con un frustino al suo fianco. Ovviamente, non poteva che prenotarselo la signora Maria. Il secondo giro di ruota, si fermò su ciò che sembrava un classico corpetto con perizoma e reggi calze.
Si vedeva che signora maliziosa non stava più nella pelle.. stava iniziando già a toccare dolcemente le sue forme, emettendo dei bassi mugolii di piacere..
Bene, l’ultima ruota finalmente, pensò Laura. Gli spicchi giravano e giravano, piano piano rallentarono e alla fine si fermarono. La ragazza non credette hai suoi occhi, non era possibile. Non voleva, stava quasi per abbandonare la stanza. Piena di vergogna riguardò la freccia. Si, si era fermata sulla foto di quel meraviglioso dove erano loro adesso. Ciò significava sogliarsi e godere davanti ad altre persone. Non sapeva se ce l’avrebbe fatta.
La signora Maria vedendola in difficoltà le si avvicino e disse:
‘ Non ti preoccupare Laura, non è niente, anzi, te ne dimenticherai prima di quando pensi ‘
Si avviarono assieme nel camerino.
Maria si diresse subito verso le sue tute di pelle, ne scelse una con i bottoni dietro al collo che si scioglieva in una scollatura che le copriva a malapena i seni e finiva sotto l’ombelico. La schiena rimaneva nuda. La stoffa le avvolgeva i fianchi e terminava con una gonna stretta addolcita da un grande spacco laterale che partiva dall’inizio della coscia. Laura la guardò vestirsi, e con un po’ di coraggio anche lei si guardò attorno cercando un vestito che le piacesse.
Ve ne erano di tutti i tipi e colori diversi. La colpì un corsetto dal color rosso acceso, pieno pizzi e dettagli molto appaganti all’occhio. Lo prese e se lo provò. Non aveva le spalline, ma i suoi seni abbondanti non avevano problemi a reggerlo bene. Le scendeva dolcemente sui fianchi e seguiva le curve del suo corpo senza difetti. Guardandosi allo specchio, Laura si sentì perfettamente in sintonia con il momento, le stava salendo anche una certa eccitazione perché si vedeva bella e sensuale senza nemmeno aver completato il completo. Prese le calze color corallo che le indossò sentendo tutta la loro morbidezza. Infine le fermò con i gancetti del corpetto. Mancavano solo le mutandine. Si innamorò di un paio di piccole culottes di pizzo anch’esse rosse. Mano a mano che si vestiva l’agitazione che l’aveva invasa aveva dato spazio all’euforia di essere toccata. Le coulotte appena indossate voleva già essere strappate via dal suo corpo. Poi si accorse che le mancavano ancora le scarpe ma, ne vide un paio altissime, nere e lucide. ‘Mie!- Pensò subito. Una volta messe, si sentì proprio un’altra donna. Guardò Maria, pronta nella sua bellezza bionda, che le si avvicinò. Era davvero superba. Al vestito aveva aggiunto un paio di decolté da 15 cm rosse. Le stavano d’incanto.
-Bene vedo che sei pronta ‘ le disse Maria ‘ E sei anche eccitante.. mmmm’ –
Le mise una mano sul seno e lo strinse. Lo stomaco di Laura era in subbuglio.. non lo aveva mai fatto con una donna, e la ignoranza del fatto la rendeva nervosa, ma nello stesso istante la eccitava.
– Sei pronta per me anche tu a quanto pare ‘ Disse Laura all’orecchio di Maria.
– Oooooh.. non sai quanto amica mia. ‘ replicò la signora
Si avviarono piene di fantasiosa goduria fino all’uscita, dove Maria con un sorriso malizioso, senza farsi scorgere la Laura afferrò un paio di vibratori che stavano sullo scaffale accanto alla porta.
Una volta uscite tutti gli sguardi furono su di loro. Le ammirarono. Si sistemarono nell’angolo della sala su un divanetto in pelle verde. Si guardarono. Laura era un po’ intimorita dalla gente presente, pensava di essere in gradi di superarla, ma una volta sotto i riflettori sembrava molto più complicato. Fu Maria a prendere l’iniziativa e a baciarla con dolcezza. Laura assaporò il suo odore e il suo sapore. Le due lingue si toccarono risvegliando una moltitudine di sensi ancora celati dietro alle insicurezze. La mano di Laura era sui seni della compagna, accarezzandoli, e quella di Maria si stava avvicinando alle mutandine delle ragazza. Il massaggio che le fece al clitoride fu solo attraverso la stoffa, ma Laura lo senti ugualmente svegliare le voglie nascoste. Si strusciarono sul divano per altri 10 minuti, poi Laura scopri un seno di Maria e le morse piano un capezzolo. Erano grossi e scuri, con l’aureola grande anch’essa. E morbidi.. proprio da succhiare a mordicchiare. A Maria scappò un gridolio di godimento, le fu sopra a cavalcioni e le slacciò la parte superiore del corpetto, così da denudarle il seno. Vi ci immerse il viso mordendolo e leccandolo. Le mani lo stringevano fortemente e con le dita stimolò i capezzoli piccoli e rosei. Entrambe ora, avevano la parte superiore del corpo scoperta.
Gli spettatori ormai dimenticati erano intenti ad osservare le due donne che si avvinghiavano una all’altra. Il loro eccitamento saliva, c’era gente con la mano ormai in mezzo alle proprie gambe che cercava di confortarsi come meglio poteva.
– Guarda cosa ho portato? ‘ Disse Maria agitando il piccolo vibratore tra le dita
– E con quello che ci fai scusami? ‘
– Ihihih ‘
Il vibratore si appoggiò su un capezzolo di Laura che si mise a vibrare per la sorpresa di quanto fosse eccitante quel piccolo tubino rosa. La signora MAria però non si voleva fermare di certo li, scese piano col vibratore sempre acceso e percorse il ventre di Laura fino a raggiungere il pizzo delle culottes ancora intatte. Si fermo sopra al clitoride andando in su in giù e poi fermandosi poi in un punto.
– Aaaaahhh ‘ Scappò a Laura ‘ Ah ah ah.. non resisto.. ‘ Mentre si agitava
– oh come sei sensibile piccola ‘ disse Maria
La donna smise di torturarla di piacere e si abbassò con la testa fino a toccarle con le labbra l’interno cosce e si avvicinò piano con la lingua alle mutandine bagnate.. profumavano di buono.. la lingua leccò una parte di stoffa fino a lasciare l’alone si saliva che si intravedeva. Poi Laura la aiutò a levarsele così restò con solo le calze autoreggenti. La lingua di Maria le fu subito addosso. Le leccò dolcemente le grandi labbra, succhiandole e mordendole a dovere, poi passò a quelle piccole e alla fine al clitoride gonfio di piacere per quel sensuale movimento. Lo prese in bocca e lo massaggiò tra le labbra, succhiando quando era il momento giusto per farla godere di più, fino a quando non inarcò le anche. Dopo di che due dita di Maria si bagnarono degli umori abbondanti fuoriusciti, ed entrarono dolcemente nella passerina pronta di Laura che godeva sotto le mani esperte di Maria. Le dita entrarono più velocemente creando un movimento costante e forte..
– Ah’ ah’ Maria sei fantastica, tesoro. ‘ Le disse Laura mugugnando.
Per la folla poco distante erano un attrazione continua, adesso volavano palpeggiamenti e baci. L’atmosfera si era resa erotica. In tanto che le due donne giocavano tra di loro, i turni andavano avanti, Pamela era rimasta da sola con due uomini, uno sui 27 anni, l’altro sui 34. Uno biondo e l’altro castano. Chissà quale sarebbe stato il suo prescelto, non riuscì a scegliere nessuno perché in quel momento si presentò Alberto.
– Perfetto ragazzi, vedo che siete rimasti in tre.. Succede qualche volta che si rimanga in numero dispari, in questi casi, tutti quelli rimasti si incontrano assieme nelle stesso momento, vale a dire che farete una cosa in tre. ‘
Pamela non lo aveva mai fatto, ma l’idea non la spaventò affatto, anzi, sembrava più contenta. Girarono la ruota dei vestiti a turno e lei doveva vestirsi da segretaria, mentre Andrea quello moro, e Fabio quello biondo, ottennero uno, un vestito da uomo d’affari, e l’altro da pompiere.
Si guardarono già maliziosamente e si avviarono verso i camerini..
Intanto le due donne si erano scambiate i posti, ora c’era Laura che la leccava a Maria, che fu molto lieta di accettarla tra le sue cosce.
– Si brava piccola, fammi godere ‘ Disse Maria ‘ Tieni usa anche questo. ‘ e le passo il vibratorio
Laura acconsenziente, accese il piccolo aggeggio e lo spine contro il clitoride della compagna che urlo di piacere, Laura continuava a fare andare la lingua proprio al di sotto di dove il vibratore stava facendo il suo massaggio.
– Aahh!, che meraviglia, ah!… Ah!.., Non ti fermare piccola’ – Maria ansimava ‘ Mettimi dentro due dita! Ti prego! ‘
– Così?, così ti piace tesoro? ‘ Rispose Laura esaudendo il suo desiderio ‘ Voglio che vieni per me tesoro, avanti, – continuando a spingere le dita più veloce all’interno e muovendo il vibratore a circolo sul clitoride ‘ vieni tesoro!
– Ooo siiiiii!!! ‘ Esplose Maria ‘ Ora vai più piano!..
Laura rallentò la marcia staccano il vibratore e tenendo solo le dita.
– oh! Bellissimo! ‘ disse Maria ‘ mica abbiamo finito Laura vieni, ora tocca a te, guarda cosa ti ho portato. ‘ ed estrasse un fallo vibrante ‘ vieni, vieni, che te lo metto dentro adesso.
Laura eccitatissima si girò di schiena e si accovacciò in avanti a gambe aperte ‘ Spaccami! ‘ Le disse
– mmmmm’ sarò molto lieta di farlo ‘ le rispose Maria.
La punta del fallo entrò in contatto con la fighetta bagnata di Laura, ed una volta inumidita con gli umori dispersi, venne spinto all’interno.. Laura ansimò già . Il grosso fallo entrava e usciva, lei non poteva vederlo, ma sebrava proprio qualcosa di vero!
– Ah.. si, si.. tesoro! ‘ disse la ragazza
Il movimento era contante e forte, bam bam bam bam bam, e Maria non si fermava.. così che Laura venne urlando più di una volta!
– Ah! Ah! Ah!!!! Siii Maria.. Si!! ‘ Gridò Laura, e venne un altra volta.
Maria fu soddisfatta.. Laura dopo che si riprese afferrò il fallo da dentro la sua fighetta, lo estrasse e lo porse a Maria..
– Vuoi leccare? ‘ Le chiese Laura molto sensualmente
Maria non se lo fece ripetere e prese il fallo umido in bocca, e lo assaporò appieno mandando gridolii di piacere. Laura lo tirò fuori dalla bocca di Maria. Mise il fallo eretto sopra il divano, e invitò Maria a mettercisi sopra. Quando la donna fu pronta, iniziò a scendere dolcemente con il bacino, ed ecco che il primo grido di piacere uscì dalla sua bocca. Maria si muoveva in su e in giù con ritmo costante.. decidendo lei l’andatura, Laura glie lo teneva ben fermo ed intanto leccava la passera di Maria che si muoveva davanti alla sua faccia.
– Ti piace tesoro, – le chiese Laura ‘ ne vuoi ancora?
– mmmm.. ah.. ah.. ah’ mi piace.. mi piace’ – Le disse Maria ‘ Non ti fermare..
Laura ebbe uno scatto e la sua mano da ferma iniziò a muoversi insieme al fallo, aiutandolo ad entrare meglio dentro.
– Ah! Ah! Ah! ‘ Gemette Maria
La mano di Laura andò più veloce e più veloce! ‘ Vengo! ‘ Disse Maria
Laura diminuì l’andatura e piano piano si fermò.
Maria, prese Laura, la fece sdraiare sul divano si estrasse il fallo dalla passera, e lo infilò nella sua.
Lo mosse rapidamente e accese il vibratore al suo interno.
Laura godeva! ‘ Ah.. ah.. ah.. si si tesoro così!.. – Maria si mise a cavalcioni sopra Laura e appoggiò la sua fighetta vicino a quella di lei, così appena il vibratore usciva, sfregava anche sulla sua. La ragazza fece arrivare una mano sul culo di Maria e cercò di inserirle due dita nella passerina. Ci riuscì e cercò di creare un movimento che avrebbe potuto darle piacere. A Maria piaceva eccome.. godeva, anzi godevano assieme perché nel frattempo il grosso fallo era sempre nella fighetta di Laura. Erano quasi al culmine così entrambe si masturbarono il clitoride con la mano libera che le era rimasta..
– Oh! Oh! Si tesoro! Scopami così!, Sto per venire! Ah! Ah! Ah!! ‘ Urlò Laura
– Anche io sto per venire! Ancora, si massaggiami bene li!! Ah! Ah! Ah!!! ‘ Urlò Maria
Ed ecco che un mare di umori si liberò su tutto il divano verde di pelle che era la base del loro divertimento. Una volta riposate si accorsero che in sale non c’era più nessuno, ma loro non se ne erano accorte.
– Te l’ho detto che si sarebbe piaciuto piccola ‘ Parlò Maria
– Hai ragione.. mi è piaciuto da matti ‘ Rispose Laura ‘ Andiamo a cambiarci?
– Si andiamo ‘ concluse Maria
Continua…
Con il suo completo da segretaria, Pamela era favolosa. La camicetta bianca era aderente sulla sua bellissima terza di seno, i primi bottoni slacciati per fare intravedere il corpetto di pizzo color verde petrolio che continuava fino in vita completo di reggicalze, le quali erano nere a rete piccola. La piccola minigonna nera a balze copriva il sedere, ma lasciava notare appena i gancetti che sostenevano le calze. Per finire la veste, ecco che trovò un paio di scarpe alte lucide con un motivo bianco e nero. I capelli corti non avevano bisogno di cure particolari, quindi si accontentò di sistemarli con un po’ di cera per capelli. Si sedette davanti allo specchio e al suo trucco serale, ci aggiunse un forte rossetto rosso acceso sulle labbra carnose e una marcata matita nera attorno agli occhi neri. Il mascara era perfetto, ma un’ altra passatine non avrebbe di certo guastato! Era pronta. Si alzò e si diresse verso l’uscita, ma ad un tratto si ricordò che aveva dimenticato un accessorio importantissimo! Un meraviglioso finto paio di occhiali da vista con le asticelle rosse.
– Ora sono perfetta ‘ Si disse.
Cercò di ricordarsi dove fosse il posto dell’incontro.. A si! Stanza numero 8, secondo piano. Almeno non avrebbe dato show come aveva fatto Laura. Sorrise tra se ricordando l’amica nuda e bagnata sul divano di pelle. Le vennero i brividi per l’eccitazione ed affrettò il passo.
– Ci siamo! ‘ Pensò. Aprì la porta e la varcò.
Ed ecco i due uomini li pronti ad aspettarla.
– Ben arrivata Pamela, non ti sei ricordata di portarmi il caffè oggi? ‘ Le disse Andrea, il ragazzo moro seduto su una scrivania. Era vestito in giacca e cravatta gessate grigie, con camicia nera sbottonata sul collo e scarpe di pelle nera. La guardava con aria interrogativa, aspettandosi seriamente una risposta a quella domanda.
– Ehmm, no signore non glie l’ho portato oggi, mi sono dimenticata. ‘ Rispose lei stando al gioco.
– Male male Pamela, però oggi è il tuo giorno fortunato. Ti perdono se me lo porti adesso, di la c’è la macchinetta per gli espressi, e già che ci sei, fanne uno anche per questo mio amico ‘ disse indicando Fabio che stava seduto di fronte a lui ‘ vieni te lo presento. Lui è Fabio. Fabio, lei è la mia segretaria Pamela.
I due ragazzi si guardarono e si dissero ‘ Piacere ‘ a vicenda stringendosi la mano. Fabio era alto e biondo, occhi chiari. Indossava una tuta gialla e arancione aderente su tutto il corpo, ed è chiaro che aveva un bel corpo. Sotto non indossava niente. Forse solo i boxer. Chiusero il completo un paio di scarponi e un casco giallo che rimase appoggiato sul tavolo.
– Allora vado subito a fare i caffè ‘ Disse Pamela dirigendosi nella stanza accanto, che in effetti assomigliava ad una cucina.
Trovò subito la macchina espresso e le cialde li accanto. Accese la macchina ed aspettò che si fermasse la cucina verde del ‘VIA’ e azionò il play. Intanto che il caffè usciva un aroma si diffuse nella stanza e l’eccitazione di Pamela stava iniziando a farsi sentire dentro di lei. Pensava continuamente di star facendo una pazzia, ma era una pazzia che aveva un buon sapore dato che il suo corpo era un brivido unico. Voleva essere toccata e voleva essere baciata. Con questa idea in testa sistemò due cucchiaini e due bustine di zucchero sul vassoio e si di diresse con i due caffè nella tazzina in ‘salotto’, il quale era un po’ un misto tra ufficio e sala da pranzo. C’era un divano rosso ed una poltrona rossa sistemati su di un tappeto grigio contro la parete. Un piccolo tavolino bianco laccato era li di fronte ad essi e dall’altro lato, c’era una tavolo rotondo anch’esso bianco con due sedie grigie attorno, dove vi erano sistemati i sue giovanotti. Pamela si diresse verso di loro ed appoggiò il vassoio sul tavolo abbassandosi più di quello che richiedeva il movimento per fare intravedere la scollatura e la riga del suo seno. Poi prendendo le tazzine sistemò ognuna davanti al proprio proprietario. I ragazzi la stavano ancora guardando.
– Ecco, i caffè sono pronti ‘ disse Pamela
– Grazie’ – rispose Andrea allungando una mano verso la gamba di lei ed iniziando ad accarezzargliela.
– Mmm signore, non dovrebbe toccarmi, io non sono mica la sua ragazza. ‘ disse la donna.
– Eh eh, no che non lo sei, ma in compenso sei la mia segretaria, e a toccarti non ci metto tanto. ‘ rispose lui salendo con la mano verso il sedere.
Finì in un sorso il caffè, che desiderava davvero, e si dedicò alla ragazza che aveva davanti. La prese con entrambe le mani e le palpò il sedere ascoltando con piacere la sensazione che provocavano le calze a rete sulla pelle. La sua asta era già dura da un pezzo.
– Poi insieme dobbiamo divertirci no ? ‘ terminò lui la frase con tono malizioso.
– Non me lo ripeterà due volte ‘ Pamela lasciò che Andrea la toccasse ovunque volesse, e lo fece alzare in piedi per arrivare ai seni.
Il ragazzo fece un cenno a Fabio che si alzò di scatto per unirsi alla festa.
– Non ti dispiace se partecipa anche il mio amico vero? ‘ Andrea le chiese
lei in risposta si girò verso Fabio e si tolse gli occhiali. Con un movimento lo attirò a se strattonandolo e iniziò a baciarlo sensualmente. Pamela sentì l’alsta di Fabio sulla gamba davanti e quasi subito quella di Andrea pronta sul sedere. Uno la baciava e le toccava il sedere, l’altro le leccava il collo e le strizzava le tette.
– Mille volte no!! ‘ rispose Pamela ‘ vi voglio tutte e due
Eccitata continuò a baciare vigorosamente Fabio alternando anche Andrea. La gamba sinistra di lei era sollevata da una mano di Fabio. La sollevò e la mise seduta sul tavolo. Insieme le slacciarono la camicetta e scoprirono il delicato corpetto di pizzo. Liberarono i seni abbassando una coppa per uno ed entrambi si tuffarono tra essi. Fabio quello di destra ed Andrea quello a sinistra. Succhiarono e leccarono i capezzoli fino a farli inturgidire ed arrossire. Intanto le mani strizzavano delicatamente i seni. Alla fine aveva le tette tutte bagnate. Ma di bagnato non c’era solo quello dato che la sua micetta reclamava qualcosa. Pamela era eccitatissima, iniziò a cercare di spogliare i due uomini che aveva davanti prima la camicia, poi la tuta, cercando di fare più veloce possibile. Era affamata. Andrea riuscì a levarle il corpetto, intanto che Fabio le tolse le mutandine. Gonna e calze rimasero.
– Mmmh.. Pamela, vedo che sei una bambina eccitata ‘ disse Fabio ‘ ora ti insegnamo noi a godere. Coraggio, apri queste gambine porca segretaria.
– ah’ mmmm.. ‘ Pamela mugugnava di piacere ‘ Si ragazzi oggi sono vostra.. fatemi quello che volete ‘
Così aprì le gambe come le era stato chiesto e si ritrovò seduta sul tavolo con le tette di fuori e senza mutandine. I due ragazzi avevano già il cazzo duro in mano. Entrambi con ancora i pantaloni. Fabio fece che calarsi direttamente le bretelle dei pantaloni e fu libero. Sotto non indossava nulla. Le scarpe le aveva eliminate da prima del caffè. Andrea si levà i pantaloni e rimase in boxer. Iniziò a tastare le tette di Pamela e come se guardasse una mela da mangiare iniziò a baciarla infilando la lingua da tutte le parti della sua bocca, assaggiando qualsiasi cosa ci fosse’ l’asta gli si indurì ulteriormente.
Fabio invece si dedicò al sotto. Si inginocchiò e alzò leggermente la gonnellina, ed eccola lì, perfettamente rasata, rosea e con un piccolo clitoride già gonfio per essere succhiato. Il suo viso si tuffò tra le gambe per gustare la fighetta piena di squisiti umori. Pamela emise un forte sospiro insieme ad un flebile ‘ Siii ‘ che si spense rotto dalla lingua di Andrea che le occupava la bocca. La ragazza tremò per la voglia e la goduria.
– Ah’ ti piace eh? ‘ La guardò Andrea ‘ Ti piace farti leccare la passera dal nostro Fabio, bene allora sdraiati bene così lo sentirai meglio. ‘ Quindi la spinse facendole appoggiare la schiena sul tavolo.
Fabio si ritrovò ad avere le cosce perfettamente aperte di Pamela sulle spalle, così la sua lingua potè finalmente esplorarlaa dovere. Le succhiò avidamente il clitoride, sentendo che le piaceva, poi passò al buchetto entrando ed uscendo con la lingua, cercò di spingersi all’interno attirandola a sé tramite i fianchi, poi passo a ciucciarle le labbra e infine tornò al clitoride. Fabio mosse le dita fino a trovare il buchetto della passera completamente allagato dalla sua saliva e dagli umori della ragazza, e si addentrarono all’interno facendola ansimare di piacere. Nel frattempo Andrea si mise a cavalcioni sopra di lei. Le sfiorò le labbra con le dita guardandole attirato, dopo di che le disse:
‘ Apri questa bellissima bocca che ti do qualcosa di buono
Pamela ubbidì, mentre ansimava a causa delle leccate di Fabio. Andrea si protese verso di lei e le sputò all’interno, poi si avvicinò ancora con i boxer, e le porse il suo enorme pene per farglielo prendere. Pamela con la bocca ancora aperta accettò la grande asta e iniziò a leccare e succhiarne la punta morbida. Ad Andrea sfuggi un rantolo di godimento.
Pamela iniziò ad ansimare più forte, perché Fabio aveva iniziato a scoparla con le dita, sempre più forte. Appena Andrea ne ebbe la possibilità , iniziò a spingere anche lui il suo grosso cazzo dentro la bocca di lei. E la scopò in bocca da sopra. I gemiti vennero quindi ostacolati. Fabio si alzò e quindi anche Andrea si fermò per far spazio all’amico.
– Coraggio Pamela, ora succhia anche il suo cazzo
La ragazza si girò ed afferrò l’asta di Fabio, portandosela vicino alla bocca. Aveva appoggiato un piede sul tavolo per stare più comoda, quindi ora era girata su un fianco.
– Mmmm’ O si.. continua così troiettina ‘ Le disse Andrea
– Si’ ah’ ah’ è proprio una bella toriettina ‘ ribattè Fabio ‘ ed è anche brava ‘
Pamela non si era mai sentita chiamare troia, ma la cosa in quel caso le piacque a tal punto che disse:
– Si, sono la vostra troia stasera, fatemi godere, ed io farò godere voi ‘
intanto continuò a succhiare.
– Bene, è tempo di passare a qualcosa di meglio allora.- disse Andrea scendendo dal tavolo dirigendosi tra le gambe di Pamela. ‘ e vedo che Fabio è stato bravo con te. Ora è meglio che togliamo anche la gonna.
Le levò l’indumento, mentre lei stava ancora succhiado il cazzo di Fabio. Si tolse i boxer e si avvicinò a lei. Le massaggiò il clitoride velocemente sentendola sobbalzare e le mise le mani sui fianchi.
-Fabio, non hai voglia di sederti? Magari su quella poltrona?
Lui fece cenno di si e sorrise. Pamela venne fatta scendere dal tavolo. L’unica cosa che le era rimasta addosso erano le scarpe. Si mosse anche lei verso la poltrona, ondeggiando e facendosi vedere vogliosa. Si ritrovò in piedi di fronte a Fabio che si era già seduto. Pamela sollevò la gamba e appoggiò il tacco sul petto di lui centrando il capezzolo. A Fabio scappò un ringhio di dolore e la guardò sorpreso.
– Vuoi che te lo succhio? ‘ Disse lei sorridendo ‘ bel pompiere?
Fabio guardandola avidamente fece solo segno di si con la testa. Allora lei in risposta si inginocchio guardandolo, e continuando a guardarlo iniziò a succhiarglielo sensualmente, per poi aumentare il ritmo costantemente.
Andrea seguì la scena e sorrise soddisfatto. Ora voleva scoparsela davvero. Si avvicinò al suo culo e si inginocchio dietro di esso, per quello non era ancora il momento, quindi si accontentò di trovare la fichetta bagnata e pronta e ad inserirvi la propria asta venosa. Appena lo fece Pamela gridò.. e continuò a gridare perché Andrea la scopava violentemente dando sfogo alla sua voglia.. Pamela gridava ancora e godeva.
– Su, non ti fermare troia succhiagli l’uccello ‘ Le disse Andrea ‘ Mi sono solo sfogato un attimo, volevo scoparti e non stavo più nella pelle
Fabio rise e prese la testa di Pamela facendola salire e scendere..
– Mmmm si.. così, succhiamelo bene. ‘ Le disse
Ora Andrea la scopava più piano, prima l’aveva già fatta venire tre volte, e lei ne voleva ancora.
I due ragazzi si scambiarono di posto.. ora era Fabio che voleva metterglielo dentro. Restò seduto al suo posto, e fece alzare e girare Pamela. Lei salì con i piedi sulle ginocchia di Fabio e si abbassò sopra di lui. L’uccello di Fabio entrò piacevolmente e comodamente all’interno della passerina di Pamela
– Dai troia ora scopami tu ‘ Le disse
Lei non se lo fece ripetere e iniziò a muoversi appoggiandosi con le mani sullo schienale della poltrona.
Andrea si godette la scena, e mentre gli diventava ancora più duro si accovacciò e iniziò a leccarle il clitoride in bella mostra. Pamela aumentò il ritmo sentendosi quasi mancare le forze. Sentiva la lingua di Andrea che le succhiava via il suo centro di piacere e il cazzo di Fabio che le entrava fino in vita. Iniziò ad ansimare e poi a gridare quando iniziò a muoversi anche Fabio sotto di lei.
– si è così che dovete farmi godere ‘ disse lei.- ah.. ah.. ah..!
e continuarono finchè lei non venne per la seconda volta e dopo le cedettero le forze.
– Non è ancora finita mia cara ‘ disse Andrea – ora dobbiamo scoparti insieme
Detto questo la sollevarono e l’aiutarono a mettersi carponi sul tappeto. Fabio le si mise di dietro. Andrea si mise a cavalcioni sopra di lei dandole la schiena. Lui le mise le mani sul sedere e lentamente lo allargò mostrando meglio il buchetto del sedere. La sua saliva lo centrò perfettamente. Anche Fabio Vi sputò dentro e iniziò a massaggiarlo con il dito inserendolo piano piano, uno alla volta e poi due. Cercando di allargarlo per bene.
– Sei stretta mia cara puttanella ‘ Disse Fabio ‘ ma non ti preoccupare che ora ci pensiamo noi.
Andrea continuò a tenerle aperto il sedere e Fabio, dopo due botte nella fighetta si preparò ad inserire l’asta nel buchetto.
Piano piano lo fece entrare fino a quando non avvolse tutto il suo uccello. Pamela senti tutto bruciare forte. Faceva un male diavolo. Però appena Fabio cominciò a muoversi, il dolore a poco a poco scomparve facendo spazio ad una piacevole sensazione. Ora Fabio la scopava forte, e Pamela iniziava a gridare. Provava qualcosa di diverso dal solito. Era qualcosa di più forte, che la faceva urlare. Ed invatti cominciò ad urlare sempre più forte.
– Prendilo troia ‘ le disse Fabio ‘ ti sfondo adesso!
Pamela non riuscì nemmeno a parlare, sentì solo che la sollevarono e la portarono sul divano. Un attimo dopo e si ritrovò Andrea che la guardava. Era sotto di lei. E lei era inginocchiata sul divano. Andrea glie lo mise dentro e iniziò a scoparla da sotto. Una gamba di lei dovette spostarsi e reggersi sul pavimento. Un attimo dopo, Fabio fu dietro di lei. Con il cazzo in mano pronto per essere messo nel suo culo.
– Eccomi ‘ Disse Fabio ‘ Non sentivi che mancava qualcosa?
Detto questo le reinfilò l’uccello nel culo, stavolta già aperto, e iniziò a scoparla insieme ad Andrea.
Pamela urlava e urlava, sentiva due cose ormai dentro di lei.. la sensazione fu così forte che si sentiva stremata.. veniva e continuava a venire. E appena finiva di venire, ecco un’altra scarica di brividi che la riempivano la passera. Il divano era completamente bagnato in quel punto. Si masturbò violentemente perché voleva venire da farsi scoppiare i polmoni.. e quasi subito si senti un urlo acuto di piacere.
– Brava.. vedo che te la spassi.. Ormai’ ci siamo troia’. goditi gli ultimi momenti ‘ le disse Andrea
Fabio voleva venirle in bocca quindi disse:
– Ma’ ah.. se le ricopriamo’ la faccia di bianco? Non sarebbe.. una figata?
Andrea lo guardò e annui. Riposandosi un attimo uscirono da Pamela e la fecero sedere sul divano. Lei era goduriosa e vogliosa di assaggiare la loro crema. Aveva goduto così tanto..
I grossi cazzi le si presentarono davanti alla bocca lei li prese e cominciò a succhiarli assaggiando il proprio sapure su entrambi.. Li alternava e li succhiava tutti e due. I ragazzi ansimarono più forte, erano arrivati al limite. Si misero a masturbarsi continuando comunque a farseli succhiare.. poi alla fine insieme le vennero in bocca, in faccia, sul collo e sulle tette. Pamela, assaggiava e leccava ciò che aveva attorno alla bocca.
– Mmm’ e’ stato favoloso.. ‘ disse Pamela’
Ripresi i tre si lavarono e si avviarono verso l’uscita.
Pamela, Laura e Sara si ritrovarono nell’atrio del palazzo tutte contente.
– E’ stata un esperienza fuori dal normale ‘ disse Sara ‘ Dobbiamo rifarlo!
– Io ci sto! ‘ disse Pamela ‘ Mi sono divertita!!
– Diamoci da fare allora! ‘ disse Laura
E avviandosi verso la macchina tornarono appagate nelle l’oro case.
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