“Giulia forse aveva capito di questa mia fantasia, perché una volta durante un rapporto sessuale gli ho chiesto se avesse desiderato scopare ancora con Paolo…”
Quello che vado a narrare é la storia di un confidente trovato
in una chat erotica e che riguarda il suo percorso da maschio orgoglioso alla sua mutazione in cuckold. Per rendere più seguibile la narrazione la descriverò in prima persona.
Ciao a tutti sono Giacomo di 47 anni e vivo con mia moglie Giulia di anni 42 nel Nord-Ovest della Lombardia. Confidarmi in chat, del mio stato di cornuto, per me è rivivere ogni volta una strana sensazione di mix tra umiliazione ed eccitazione. Tutto ha avuto inizio circa dieci anni addietro dopo il primo anno di matrimonio.
Prima di arrivare a questa forma di egocentrico masochismo, ho avuto molte relazioni con molte donne, anche più grandi di me, che mi hanno insegnato molto su quello che le femmine vogliono in un rapporto sessuale, e in un solo caso ho avuto il piacere di essere il terzo di una coppia nella quale il marito godeva solo con la masturbazione nel vedere la sua donna posseduta da me.
Premetto, io e Giulia ci siamo conosciuti nell’azienda dove lavoriamo, e dopo due anni di frequentazione, con l’intesa sessuale appagante, abbiamo deciso di sposarci.
Però dopo un anno dal matrimonio forse per la routine o altro, l’intesa sessuale ha iniziato a vacillare, così per gioco e per stimolare la nostra libidine ho iniziato a farmi raccontare come era il suo rapporto con il sesso prima di conoscermi e con quanti uomini avesse scopato.
Inizialmente Giulia era un po’ riluttante nel raccontarmi, ma poi vista la mai insistenza e forse per la mia libidine perché ogni volta che mi raccontava particolari piccanti avevo una erezione spudorata, ha iniziato a snocciolare con chi aveva avuto relazioni più o meno durature.
La cosa era molto eccitante anche per lei, soprattutto quando i suoi racconti si erano soffermati sulla relazione avuta con un nostro collega Paolo prima che io entrassi a far parte della sua vita. Comunque quella relazione era durata poco, ma intensa; perché Paolo era sposato e aveva due bimbi. A Giulia il ricordo di quella storia gli era piacevolmente rimasta in mente. La cosa che gli piaceva di Paolo e che sapeva scoparla prima mentalmente e poi con il suo cazzo poderoso. Giulia trovava intrigante i luoghi dove si incontravano come: in macchina nei parcheggi e nei camerini dei grandi magazzini, dietro i cespugli dei giardinetti, nei bagni dei cinema, sulla scrivania e le scale di sicurezza dell’ufficio nelle ore serali per lo straordinario.
Negli ultimi tempi di allora non riuscivo ad avere una erezione adeguata se non mi raccontava nei dettagli, anche se ripetitivi, i loro incontri da amanti. Pian piano la libidine era sempre più esigente e si era annidata nella mia mente la voglia di vedere Giulia scopata da Paolo. Inconsapevolmente desideravo essere cornuto.
Rivedevo nella mia mente, con il racconto fatto da lei, ogni singolo fotogramma degli amplessi di Giulia e Paolo e con quelle immagini proiettati nel cervello mi abbandonavo a magnifiche seghe ogni volta che ne avevo la possibilità.
Giulia forse aveva capito di questa mia fantasia, perché una volta durante un rapporto sessuale gli ho chiesto se avesse desiderato scopare ancora con Paolo. A una non sua risposta, gli ho detto apertamente che lo desideravo io, anche perché la cosa mi eccitava moltissimo, e lei ebbe un orgasmo multiplo e poi aggiunse: “lo vuoi veramente?”.
La serata fini così, senza ritornarci sull’argomento, ma in cuor mio mi ero liberato di un qualcosa che covavo dentro di me e che desideravo.
Non sapevo che fare per mettere in atto quello che era diventato un chiodo fisso, ma l’occasione era arrivata quando Giulia era rimasta a casa per una settimana per l’influenza.
L’azienda dove lavoriamo è una multinazionale e per le sue attività i dipendenti sono disposti su più piani, per fortuna anche se io e Paolo lavoriamo su piani diversi la macchinetta del caffè è ubicata sul mio piano. Così avevo iniziato ad osservare le abitudini di Paolo, l’ora che arrivava al lavoro e dove parcheggiava abitualmente la macchina, con chi prendeva il caffè alla macchinetta e con chi andana in pausa pranzo.
Il parcheggio mi era sembrato il luogo giusto per abbordarlo, così un mattino volutamente sono arrivato qualche secondo prima di lui lasciando a Paolo il primo parcheggio disponibile, e lui per ringraziarmi mi aveva invitato a prendere un caffè.
Non mi sembrava vero, che lo avevo agganciato, perché da quel caffè ci siamo rivisti nella pausa pranzo e a fine giornata per un aperitivo.
Ci siamo raccontati della nostra vita privata e l’occasione ha voluto che gli ho detto che sapevo che aveva frequentato Giulia. Paolo arrossendo, mi aveva risposto che era stata un’amicizia per un breve periodo, senza aggiungere altro. Da parte mia gli ho detto: “non ci sono problemi la vita è fatta anche di piccoli segreti”, aggiungendo che mi sarebbe piaciuto rivederlo anche a casa con Giulia.
La sera a casa ho raccontato a Giulia di Paolo e che lo avevo invitato a casa, facendogli intendere quello che avevo in mente, ma lei mi aveva fatto capire che le mie fantasie potevano starci solo nella nostra immaginazione a letto e che mai avrebbe esaudito le mie voglie di porco.
Qualche giorno dopo alla macchinetta del caffè con me e Paolo si era aggregata anche Giulia che, dopo il matrimonio con me, non aveva più avuto modo di parlare con Paolo. Inizialmente mi sembravano imbarazzati, ma poco dopo io stesso gli avevo ricordato della loro breve frequentazione, così da renderli più sciolti e disinvolti quando ho rinnovato l’invito a Paolo per una cena a casa, se non avesse avuto impegni famigliari.
Paolo, titubante e a tratti quasi balbettando, imbarazzato aveva declinato l’invito adducendoc che aveva poca possibilità di uscite, perché sua moglie nei giorni a seguire avrebbe partorito il loro terzo figlio.
Sia io che Giulia gli abbiamo fatto i nostri auguri, promettendo che alla nascita della loro bimba gli avremmo fatto visita a casa sua.
Qualche giorno dopo, Paolo ci chiama a casa e ci comunica la nascita di Carlotta e che gli altri due figli erano a casa dei nonni, altrimenti non sapevano come conciliare lavoro con il resto della famiglia.
Fummo felicissimi di fargli gli auguri e contemporaneamente ci siamo offerti per la sera dopo per una cena a casa nostra, visto che si era reso libero da impegni famigliari e che gli altri figli erano dai nonni.
Questa volta Paolo non ha saputo dire di no, così la sera dopo essere passato in ospedale, per far visita a sua moglie e Carlotta, è arrivato a casa nostra puntualmente alle 20,30 con una bottiglia di spumante Ferrari Extra per festeggiare la nascita della figlia.
Non ero più nella pelle, perché forse potevo realizzare il mio sogno di vedere Giulia tra le braccia di Paolo.
Giulia nel pomeriggio aveva preparato un menù a base di crostacei e che Paolo aveva già mangiato e apprezzato nella loro breve storia.
Giulia per l’occasione aveva indossato un vestitino a tubetto di colore nero con tacchi alti, facendo esaltare ancora di più la sua gran forma di donna, mentre il suo trucco appena marcato metteva in evidenza il suo viso dolce e i suoi occhi verde smeraldo. In gergo quando si dice, un gran pezzo di gnocca!!
Quando ci siamo accomodati a tavola si percepiva l’imbarazzo dei due e per sbloccarli gli ho detto: “ragazzi, siamo adulti e sappiamo tutti e tre che una relazione per quanto breve ci avete dato dentro!” e poi: “so benissimo che avete scopato, questo non vuol dire che siete colpevoli, anzi…….., se volete parlare del vostro passato, fate pure!”
Intanto avevo già una erezione bestialeeeeeeeeeeeeeee.
Alla fine della cena, mentre io sono andato in cucina a preparare il caffè, Giulia e Paolo conversano con molta scioltezza, ridacchiando delle loro scorribande tra camerini dei negozi e carezze sulla scrivania del lavoro.
Quando sono entrato in sala da pranzo erano seduti sul divano, dove Paolo faceva rivedere le foto della piccola Carlotta e che Giulia si complimentava con lui e sua moglie.
Dopo aver servito ad entrambi il caffè, mi sono seduto anch’io sul divano, lasciando Giulia tra me e Paolo.
Forse i crostacei cucinati da Giulia, il vino o lo spumante che abbiamo bevuto, sono stati la concausa della scintilla che desideravo, perché ho visto Paolo che ha adagiato la sua mano sul ginocchio di Giulia senza che lei avesse una reazione negativa, ma quando Paolo è andato con la mano sotto il tubino Giulia ha avuto una reazione scostandosi da lui.
Oramai per quella situazione che si era venuta a creare, ero talmente preso e eccitato che ho preso il viso di Giulia e l’ho girato verso Paolo che l’ha subito baciata in bocca.
Giulia forse era quello che si aspettava da me, oppure i bei ricordi trascorsi con Paolo l’avevano indotta ad abbandonare ogni tentativo di resistenza, perché subito dopo si è trasformata in una donna vogliosa, e gli scoppi dei baci erano così rumorosi che mi avevano invaso la tesa di emozioni forti.
Quando erano quasi completamenti svestiti, gli ho proposto di trasferirci in camera da letto per essere più comodi. Paolo in effetti aveva un signor membro, ed io ho sgranato gli occhi alla vista di quel magnifico esemplare di cazzo, mentre Giulia ancora in autoreggenti e senza reggiseno mostrava il suo seno con i capezzoli belli sgrossi e duri, avvolti da aureole di color cioccolata di circa cinque centimetri di diametro, formavano una splendida quarta misura.
Inutile dire che mentre loro erano adagiati sul letto, io ero accovacciato ai loro piedi per non perdermi ogni singolo movimento dei due amanti che davano sfogo alle loro vecchie perfamance amatoriali.
Giulia si era messa a succhiare il cazzo di Paolo fino alla base dei suoi circa 22 cm, mentre con le mani accarezzava le palle grosse quanto due susine giganti.
Ero in estasi vedere come Giulia riuscisse a farsi arrivare in gola quella mazza, quando poi messosi a novanta ha invitato Paolo a prenderla e farla sua. Paolo a sua volta, sfoderato il cazzo dalla bocca di Giulia, si è messo dietro di lei e con colpi prima lenti e poi poderosi la faceva squirtare sulle cosce a fiume, mentre io ero arrivato alla terza sega. Quando Giulia era arrivata al suo terzo, quarto o infiniti orgasmi, Paolo si era messo con il cazzo in mano davanti alla faccia di Giulia che tendo la bocca aperta aspettava il nettare, che non tardò ad arrivare copioso e denso, da gustare come dessert.
Mentre loro erano stremati e appagati io ero al settimo cielo per essere riuscito a diventare un cornuto. Poi siamo andati in doccia per rinfrescarci, e mentre Giulia era rimasta a letto appagata io ho accompagnato Paolo, che nel frattempo si era rivestito, verso la porta per far ritorno a casa.
Arrivati alla porta, Paolo mi ha detto di aver ritrovata la medesima Giulia di allora, ed io da parte mia gli ho detto che poteva venire a casa a scoparla quando gli faceva piacere.
Quando ho chiuso la porta dietro Paolo, tornando a letto da Giulia mi sono detto: “Che bello essere cornuto”!
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