“Una sensazione di bruciore mi fece gridare per il dolore…”
La mia storia con Daniela stava procedendo molto bene, tanto che un
bel giorno decidemmo di andare a convivere.
Lei diventava sempre più bella, aveva fatto un intervento al seno per aumentare ancora di più la sua femminilità e per sembrare sempre di più una bellissima donna.
La sua femminilità era impressionante, tanto che nessuno si era accorto che era un trans. La sua voce femminile, i suoi fianchi morbidi, il seno prosperoso, i lineamenti da bella ragazza e la sua corporatura minuta facevano di lei una bella figa, e quando camminavamo per strada vedevo gli sguardi dei maschi eccitati su di lei.
La portai anche a far conoscere i miei genitori e subito mia mamma si affezionò a lei dicendomi che avevo fatto un’ottima scelta, che era una ragazza davvero bella.
Il suo segreto però lo svelava solo a me, e cioè 18 cm di cazzo. Ce l’aveva poco più lungo del mio, solo che era di circonferenza inferiore. Infatti quando la penetravo le dilatavo l’ano a dismisura.
Nell’intimità però ero io che facevo l’uomo, io che la scopavo, lei che mi faceva dei pompini eccezionali, talvolta anche con ingoio. Io mi limitavo a masturbarla e farla sborrare sulla sua pancia mentre la inculavo.
Ogni tanto però soprattutto quando facevamo la doccia e mi giravo di spalle, sentivo il suo cazzo penzolante che mi strusciava in mezzo alle chiappe e sentivo come una specie di fremito, di voglia di provare. Che male c’era, era la mia fidanzata.
Una sera d’estate, dopo aver fatto la doccia ci stravaccammo sul divano a guardare la televisione e a mangiare i pop corn. La sua pelle rifletteva i colori dello schermo e più la guardavo, più mi eccitavo. L’erezione fece inclinare la ciotola con i pop corn i quali si rovesciarono sul divano e alcuni andarono a posarsi in mezzo alle sue cosce, alla base del suo cazzo già semi eretto.
Lei si mise a ridere, io la guardai e mi chinai per raccogliere con la bocca i pop corn caditi su di lei. Per farlo presi il suo cazzo con la mano e lo spostai. Sentivo il profumo della sua pelle e nello stesso momento l’erezione le fece diventare il cazzo duro come una mazza. Iniziai a masturbarla e sentii le sue mani poggiarsi sulla mia testa e dirigermela verso la cappella lucida dalla quale già usciva una goccia di liquido.
Aprii la bocca e iniziai a succhiare. Succhiavo e masturbavo, prima piano e poi più veloce. Non sapevo se stavo facendo bene perchè era la prima volta, ma basandomi su quelli che mi erano stati fatti cercai di imitare. A giudicare dai sui mugugni e dall’intensità della sua presa su i miei capelli, stavo facendo bene. Non so per quanto tempo andai avanti, so solo ce ad un certo punto sentii il cazzo irrigidirsi, le sue mani che mi spingevano la testa verso la radice del cazzo e all’improvviso un lunghissimo e caldissimo getto di sborra mi riempì la bocca.
Ne ingoiai un po’ e il resto stavo per sputarlo, quando lei mi disse di baciarla. Mi avvicinai alla sua faccia e iniziammo a limonare e a scambiarci saliva e sborra. Andammo avanti così per un tempo imprecisato.
Io però avevo il cazzo che stava per scoppiare e così iniziai a masturbarmi. Daniela fermò il movimento della mia mano, si accovacciò su di me, mi abbracciò e scivolò con il mio cazzo dentro di lei. Iniziò un lento saliscendi, le nostre lingue sempre avvinghiate, sentivo i piccoli capezzoli che strusciavano sul mio petto e la pressione delle grandi tette al silicone. Andava su e giù e a poco a poco aumentava il ritmo fino a quando non potei più trattenermi e le venni copiosamente dentro. Fu una sborrata lunghissima tanto che anche Daniela ci rise su dicendomi che un clistere ne conteneva di meno.
Estrassi il membro da dentro il suo culo e sentivo che la mia sborra iniziava a fuoriuscire e mi colava sulle cosce. Daniela iniziò a baciami e a leccarmi dietro le orecchie, sul collo, mi passò la lingua sulle labbra e poi iniziò a scendere verso il petto, sull’ombelico, sui peli pubici, e appena si accorse della mia nuova erezione se lo prese in bocca. Ad un certo punto si staccò e mi disse di girarmi che voleva leccarmi l’ano se ne avevo voglia. Io le dissi che non vedevo l’ora e mi girai sul divano quasi a pecorina. Iniziò a fare un lavoro che definire eccitante è dir poco. Pensavo che l’erezione dovesse ridursi e invece quelle nuove sensazioni non faceva che aumentare il piacere.
Sentii prima un dito che si faceva strada e andava dentro e fuori, poi le dita divennero due e dopo un po’ divennero tre. Iniziò a stantuffarmi nell’ano con movimenti sempre più veloci. Ogni tanto mi diceva: Ti amo amore mio, ti amo tantissimo. E io, che iniziavo a non sentire più dolore le risposi di prendersi il mio culo, che per lei avrei fatto tutto. Lei si allontanò un attimo e tornò con la vaselina, si lubrificò bene e mi lubrificò l’ano. Mi disse: Visto che è la prima volta ci aiutiamo un po’. Per me ormai non ce n’è più bisogno!- E dopo aver detto così sentii che il suo cazzo iniziava a penetrarmi. Una sensazione di bruciore mi fece gridare per il dolore. Allora Daniela lo estrasse e lo rimise dentro e fece così per un numero imprecisato di volte, fino a che da dolore diventò piacere.
Iniziò la sua penetrazione prima per metà membro e poi a poco a poco me lo infilò tutto. Io ogni tanto stringevo per sentire meglio quel randello che mi stava inculando. I suoi colpi divennero più frequenti e potenti, la presa delle sue mani sui miei fianchi era molto stretta tanto che avevo più dolore li che da altre parti.
Mi disse se volevo mi venisse dentro e le risposi di si e così dopo qualche altro colpo mi sborrò dentro e allora mi accorsi che anch’io stavo sborrando! Ero così eccitato che ero venuto senza neanche toccarmi! Era una sensazione strana ma estremamente eccitante e piacevole. Ci guardammo in faccia, l’accarezzai e la baciai e la portai sotto la doccia e li continuammo i nostri amplessi.
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