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“Ascolta: lei me lo confiderebbe, sono la sua migliore amica…”
Giuliano era da poco tornato a casa da lavorare e trovò un
biglietto lasciato sul tavolo della cucina. “Ciao Giuly, sono dovuta andare a fare la spesa, devo passare da due o tre supermercati, preparati la cena da solo perché ci metterò molto, visto il casino per le feste di Natale… baci, Alessia”. Giuliano aveva molta fame, quindi mise una pentola piena d’acqua sulla cucina e cominciò a farla bollire; nel frattempo suonarono alla porta. Giuliano andò ad aprire, era l’amica di Alessia.
“Ciao, c’è la Ale?”
“No, è andare a far spese.”
“Posso aspettarla? Devo consegnarle un regalo.”
“Ci metterà un po’, ma per me non c’è problema, avanti.”
Francesca, l’amica di Alessia, si accomodò sul divano. Era una donna avvenente, capelli color rame, bocca carnosa, seno non troppo grosso ma molto sodo e un fondoschiena strepitoso. D’altro canto anche Alessia non era certo da buttare via, anzi. L’unica grossa differenza era quella di essere bionda e molto più alta di Francesca.
“Sai cosa le ho regalato? Un perizoma rosso!”
“Ah, davvero?” esclamò Giuliano sorridendo
“Si, anche se è un regalo fatto per lei, forse lo sarà di più per te”
“Eh beh, sicuramente. O per quello con cui mi fa le corna”
“Come?” domandò sorpresa Francesca.
“Purtroppo non scherzo, temo che mi tradisca.”
“Ascolta: lei me lo confiderebbe, sono la sua migliore amica. Sai, quando non la conoscevi ancora ed era fidanzata con Anselmo, circa cinque anni fa, mi raccontò che fece un pompino all’idraulico per non pagare, visto che in quel periodo era in cattive acque. Ma se devo essere onesta ti devo dire cosa è successo tre mesi fa, anche se la Ale non mi parlerà più”
“Avanti, sputa il rospo” disse Giuliano che era impaziente.
“Beh, tre mesi fa ero a casa mia e, sai, essendo da sola avevo una voglia matta e così mi stavo trastullando con un cetriolo, lo infilavo fino in fondo nel mio culo e poi lo facevo uscire piano, la mia fica era fradicia e avrei voluto che qualcuno si occupasse di lei.” disse arrossendo Francesca, che si sentiva molto imbarazzata, ma poi trovò il coraggio di andare avanti.
“Si, scusa se mi sono soffermata sui particolari, insomma, mi stavo masturbando, quando arrivò Alessia. Ero al culmine dell’eccitazione, stavo per avere un orgasmo, così mi rimisi un attimo a posto e corsi ad aprire il portone. Non ricordo nemmeno perché ma sai, lo fate soprattutto fra uomini, mi ha detto una frase del tipo “come te la passi bella gnoccolona” dandomi una bella tastata in mezzo alle gambe, manco avessi il cazzo e le palle, e non riuscì a trattenermi. Venni copiosamente e siccome avevo indosso una gonna senza mutande il mio nettare cadde tutto in terra. Alessia rimase stupita, poi cominciò a ridere e a dire “caspita, ti basta una palpata per venire subito? Accidenti sei messa male”. Io non ci ho più visto e le ho detto “mi stavo infilando un cetriolo in culo, poi sei arrivata tu e la mia figa era eccitatissima ed è bastata una palpata” poi le presi la testa con le mani e la feci inginocchiare sulla mia passera e le chiesi di leccarmela. Lei accettò e poi ci divertimmo a infilarci qualunque cosa nei nostri orifizi come due pornostar, e questo è tutto.”
Giuliano era choccato, ma al tempo stesso aveva avuto un erezione evidente sotto i jeans, poi trovò le parole e disse:
“Beh, con la sua amica, non immaginavo proprio che fosse lesbica! In fondo non mi ha tradito, lo facesse con un uomo sì, ma con una donna per me non è tradimento”
“Oh, wow, sono contentissima che per te non sia così brutta la situazione, quindi non le dirai niente?”
Si udì un rumore provenire dalla porta, era una chiave che si infilava nella serratura e si trattava di Alessia.
“Oh, ciao Fra!” esclamò Alessia
“Ciao topolona, auguri.” Disse Francesca mostrando il pacchetto regalo all’amica.
“No, grazie, non dovevi. Ma sai, sono stata a fare shopping natalizio e non mi sono neanch’io dimenticata di te.” Fece Alessia, che aprì una borsa con un regalo per Francesca.
“Ciao amore, ci sono anch’io, anche se eri troppo presa con la tua amica del cuore” disse Giuliano un po’ stizzito.
“Guarda che ti ho visto, tesoro, ciao. Ma cosa ti devo fare, le feste?” disse ridendo Alessia scambiandosi un’occhiata per cercare complicità con Francesca.
“Intanto comincerei con un pompino, visto che la tua amichetta mi ha raccontato le vostre porcate che me lo hanno fatto venire duro.” Tuonò Giuliano.
“C-cosa?” balbettò Alessia.
Giuliano aprì la patta dei jeans e mise in mostra un pene di 22 centimetri in piena erezione.
“Avanti, non ce l’ho con te, ti perdono, ma devi dimostrare alla tua amica che tu ami me, e devi farlo davanti a lei!” disse Giuliano.
“Ok amore, ma prima voglio scartare il mio regalo” fece Alessia.
Era appunto un perizoma rosso, e Alessia disse:
“Me lo metto subito, grazie tesoro”
Nel frattempo anche Francesca scartò il suo regalo. Si trattava di un… dildo.
Giuliano andò su tutte le furie:
“Ah, è così. Allora sei veramente innamorata di lei, visto che le regali un dildo, immagino che lo userete insieme!”
“Tesoro, non ci posso fare niente, ho scoperto di essere bisex da poco ed è bellissimo, dai, ora ti faccio un bel bocchino!”
“No, no. Piuttosto mi vado a fare una sega, ma tu non mi tocchi” disse deciso Giuliano.
“Oh, non fare lo scontroso. Di la verità che se ti fai una sega pensi a me e a Francesca che facciamo le porcelline e che vorresti che ci dividessimo il tuo enorme randello ma non hai il coraggio e vuoi fare la morale!”
“Francesca, mettiti quel fallo, che la sfondiamo in due a ‘sta troia!” ordinò Giuliano.
“Adesso si fa sul serio, stallone! Il tuo cazzo lo voglio in culo, voglio che mi ci sborri dentro amore” chiese Alessia.
“Intanto Francesca fammi un pompino, con quelle labbra che ti ritrovi sei sicuramente meglio di Alessia.” disse Giuliano.
Francesca, che si era messa il dildo sopra il pantalone, si avvicinò al pene dell’uomo e cominciò a ciucciarlo avidamente, usando tanta saliva. Dopo dieci minuti, una volta inzuppato per bene il randello, cominciarono la doppia penetrazione.
“Oddio, sì, sfondami, bastardo. Fra, baciami, limoniamo.” disse Alessia che era tenuta sospesa dalle braccia di Giuliano e davanti a se si ritrovava Francesca.
Le due cominciarono ad intrecciare le loro lingue, anche se risultava difficile dati gli scossoni delle stantuffate della doppia penetrazione.
“Ora ti sborro in culo!” disse Giuliano.
L’uomo venne con sei potenti spruzzate.
“No, no. Aspetta a sfilarlo. Fra, amore, mettiti sotto il mio culo e apri la bocca, preparati a ricevere la sborra.” Ordinò Alessia.
Lo sperma finì per buona parte nella bocca di Francesca che si divertì a scambiarlo con la bocca di Alessia, e dopo un paio di travasi fecero a metà e bevvero tutto il seme.
“Sia chiaro: se te la fai con Francesca mi tradisci, se io me la faccio con lei non è tradimento” osservò Alessia.
“Non ti preoccupare tesoro, visto che ci ho preso gusto a sfondare culi andrò da qualche gay a sfondarglielo, così non è tradimento!” ironizzò Giuliano.
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