“Uscii subito dalla doccia e mi rivestii pronto per accogliere il calciatore…”
Completamente al buio non riuscii a captare i suoi movimenti, mi accorsi
che andò in bagno cautamente cercando di non far rumore e quando tornò in stanza, prima di infilarsi a letto, non so bene che fece, lo sentii in piedi alle mie spalle. Aspettai e desiderai ardentemente la sua mano accarezzare la schiena sino ai glutei, ma questo non accadde. Qualche minuto più tardi si infilò sotto le coperte e addirittura lo sentii russare “Che pacco” pensai. Fu difficile prendere sonno quella notte li. Ero deluso e voglioso, mi consolò il fatto che il giorno seguente avrei preso il bus che mi avrebbe riportato in metropoli. Quella mattina, nonostante le delusioni, mi svegliai con un erezione pazzesca, Luca era giù uscito, con un leggero ritardo mi vestii di corsa e filai dritto in mensa per la colazione –“Buongiorno”- salutarono Vincenzo e Andrea –“Vieni qui, ti abbiamo già preso il cappuccino con la briosce al cioccolato –“Grazie”- e mi sedetti accanto –“Fatto le ore piccole stanotte?”- chiese Andrea –“Ho preso sonno tardi e mi è venuta tutta la stanchezza”- risposi cercando di non pensare alla scena della notte prima nel suo bungalow –“Stamattina i prof hanno stabilito che avremmo solo un’ora di tempo, poi si pranza e si parte”- aggiornò la situazione Vincenzo , -“Finalmente”- dissi a gran voce –“Come finalmente? Vuoi già andar via?”- domandò Andrea sbalordito -“Tu hai il tuo cazzo qui, io no”- avrei voluto rispondere, ma in realtà mi contenni –“Si, non vedo l’ora di vedere Lulù”- , -“E chi sarebbe?”- , -“La mia gatta”- replicai senza destar sospetto, peccato però che Lulù viveva a casa con i miei –“Su ragazzi andiamo!”- gridarono dal fondo i maggiori! Durante la mattinata tra me e Luca poche occhiate e, francamente, in quelle ore mi stava anche antipatico perché quell’ultima notte insieme non mi sistemò il culetto a dovere. Trascorsi tutta la spedizione in compagnia di Andrea, Vincenzo e i loro tutor, appuntammo tutto e finalmente potemmo rientrare alla base, goderci un pranzo delizioso e salire sul bus. Prima della partenza però sostammo negli alloggi per recuperare i bagagli e fare le doccie –“Vado prima io?”- domandai –“Si tranquillo, io faccio la valigia”-. Fu l’ultima buona occasione, nonostante ce l’avessi a morte con lui, avevo voglia di scopare perciò senza batter ciglio mi spogliai lentamente davanti ai suoi occhi, questa volta però sfilai giù anche le mutandine, ma non solo, mi chinai a raccoglierle ponendo ben in risalto il fondoschiena, afferrai l’asciugamano e senza girarmi a guardarlo sfilai verso il bagno muovendo bene le chiappe, lasciai la porta aperta e cominciai a insaponarmi da per tutto aspettando il suo arrivo che però non avvenne. Maledetto! Con l’asciugamano legato in vita –“Fatto”- esclamai andandogli incontro e trovandolo a torso nudo con addosso il boxer –“Entro allora”- sparì via. Cominciai a rivestirmi doppiamente deluso e, mentre infilavo i calzini, il suo telefono sul comodino continuò a ricevere messaggi, non potei resistere e allungai la mano. Incredibile!!! Appena illuminai lo schermo trovai un’immensa chat con Andrea, cercai di leggere più messaggi possibili e trovai delle cose davvero scioccanti. Andrea non mi stava appresso, ma stava appresso a Luca. Due sere prima non cercava me, ma lui che nel frattempo si masturbava in bagno visionando proprio un video dello stesso Andrea mentre si palpava il culetto e il cazzo che trovai in chat, ma non solo, scoprii anche che la sera prima Luca fece una foto al mio culo e la inviò ad Andrea che apprezzò notevolmente. Non ne potevo più di leggere, ero davvero disgustato, stranito, incavolato e spiazzato. Un gran senso di confusione avvolse lo stato d’animo. Non vedevo l’ora di andar via da quel dannato posto. Quando Luca uscì dalla doccia infatti non mi trovò in stanza, ma direttamente al piazzale con la valigia a fumare una sigaretta –“Tieni, hai scordato questo”- disse avvicinandosi e porgendomi un bracciale che avevo dimenticato sul lavandino –“Ah si, grazie prof”- e lo liquidai salendo a prendere posto sul bus. Durante il viaggio di ritorno Vincenzo e Andrea si sedettero accanto e chiacchierammo lungo tutto il viaggio, durante la sosta all’autogrill mandai un sms a Bachisio –“Dimmi che stasera sei libero”- e dopo aver svuotato la cisterna tornai sul pullman –“Posso liberarmi se vuoi”- finalmente tornò il sorriso e il buon umore. Appena scendemmo in città con Vincenzo, Andrea e Paolo ci trattenemmo a fumare una sigaretta, scambiammo i numeri e ci promettemmo di rimanere in contatto per vederci ogni tanto. Tutti eravamo contenti dell’esperienza fatta e del rapporto che si era creato tra noi. –“Ci vediamo ragazzi”- presi il bagaglio alla mano e mi incamminai verso casa pronto per una vera e propria sessione di sesso. Finalmente! In appartamento feci un’altra doccia, ma prima avvisai Bachisio –“Ci vediamo alle diciannove”-. Non so come feci a trattenermi dal segarmi, tre giorni senza farlo fu un’eternità per me, ma non potevo scaricarmi proprio in quel momento. Uscii subito dalla doccia e mi rivestii pronto per accogliere il calciatore. –“Buonasera”- salutai facendolo entrare –“Buonasera a lei puttanella”- si scaldò subito l’aria. Finalmente sentivo profumo di maschio –“E allora sempre vogliosa?”- , -“Sempre”- , -“Vuoi giocare stasera?”- , -“Si, fammi giocare un po’..”- , -“Mettiti giù”- ordinò sbragandosi il jeans senza perdere tempo. Il pacco non era gonfio, ancora moscio, ma con la voglia matta che era in me in quel momento ci misi poco a gonfiarlo completamente nella bocca –“Mmmm oggi sei proprio vogliosa”- disse godendosi la lingua salire e scendere lungo quei deliziosi centimetri –“Siii”- , -“E allora ciuccia troia”- spinse con forza il capo contro il bacino –“Cosii brava”- continuava ripetermi mentre salivo e scendevo con la bocca –“Sbattimelo in faccia”- supplicai –“Tieni, cosi ti piace eh? Troia!”- lo picchiettava duro sul viso –“Si mi piace”- ansimavo oramai in calore –“Ciuccia ciuccia cosii cosiii”- spintonava dentro la verga facendola arrivare in gola –“Non ne hai preso cazzi in questi giorni?”- , -“No”- , -“Ti sistemo io ora!”-. –“Vieni qui”- disse entrando in camera da letto –“Seguimi senza alzarti”- voleva giocare il porco –“Cosi brava, a gattoni”- mentre lo stavo raggiungendo si spogliò del pantalone e delle mutande e si accomodò sul divano, afferrò i capelli e cominciò a martoriarmi la bocca –“Ssii troia”- era davvero infuriato –“Togliti i vestiti”- ordinò tirando fuori il cazzo e segandolo mentre mi ammirava spogliarmi sensualmente –“Quanto sei troia”- , -“Siii”- , -“Mettiti giù”- eseguii l’ordine e tornai a pecorina sul mattone, si alzò inginocchiandosi alle mie spalle e BANG! Sculacciò forte le chiappe prima di morderle e aprirle bene con forza per farmi sentire la lingua nel buchetto –“Aaaahhh siiiiiii”- ansimai invasa di piacere BANG! Ancora un’altra manata possente. Dopo aver lubrificato a lungo e bene il buchetto si alzò in piedi –“Ora ti sfondo”- , -“Si, sfondami cazzo”- allargò le gambe sistemandosi sopra di me e puntò il cazzone facendolo penetrare lentamente dall’alto verso il basso –“Tira su bene il culetto”- ordinò –“Aaaaahhmm”- gemetti sentendolo entrare sempre più –“Aahhm siiii”- finalmente mi sentivo di nuovo piena –“Vuoi che ti sfondi?”- , -“Si sfondami cazzo, sfondami”- risposi in foga dal momento BANG! BANG! Una sculacciata a sinistra e una a destra prima della partenza –“Aaaaaaahhhhhh”- gridai in maniera disumana sentendolo partire in quarta spingendo tutto il palo affondo –“Aaaaahhh si cazzo”- provavo dolore e piacere allo stesso tempo –“Ti piace eh cosi?”- , -“Si si si cazzo”- sbatteva forte il martello che continuava a martellarmi con esperienza. –“Sii cosi brava, prendilo tutto”- gemeva impazzito –“Siiii sono tua, sono tua”- gridavo in preda a quel favoloso godimento. Le due mani si portano dai fianchi alla pancia unendosi cosi poteva tenermi ben stretto e spingere più affondo –“Si cazzo”- continuavo a gridare –“Vieni qui porca”- mi fece alzare e sdraiare pancia all’aria sul letto, sollevò le gambe portandole alle sue spalle e senza perdere tempo infilò dentro l’arnese e spinse forte –“Siii iiii iiii iiii”- ansimavamo a turno tra un colpo e l’altro –“Siii iii iiii”- , -“Ancora”- , -“Non fermarti”- ero impazzita, Bachisio riusciva sempre a farmi sua totalmente –“Sono tua sono tua”- continuavo a ripetergli mentre infuriato come un toro spanava il culo –“Vuoi anche i coglioni dentro vero?”- , -“Siii mettimeli, mettimeli ti prego!”- allentò le spinte e lo sentii che tentò di infilarli dentro, dopo tre vani tentativi alla fine ci riuscì –“Aaaaaaaahhhhhhh”- godetti come una maiala, peccato durarono dentro solo tre spinte, ma fu una sensazione piacevolissima sentirli insieme al cazzo –“Chi sei tu?”- domandava guardandomi e tenendomi stretto per le gambe all’aria –“La tua troia”- , -“Chi sei?”- , -“La tua troia”- continuai a ripetere aumentando la sua eccitazione e facendolo sbattere ancor più forte –“Sei mia?”- , -“Si, sono tua”- , -“Dillo ancora”- , -“Sono tua”- con una velocità pazzesca fece uscire il cazzo e cominciò a schizzare sull’addome –“Oooooh siii”- gemeva –“Siii riempimi tutta”-. Che goduria, finalmente, e che toro! Mantenendo la posizione prese il mio cazzo –“Sborra dai”- cominciò a segarmelo velocemente –“Sborra maiala”- , -“Dai voglio vederti tutta bagnata”- , -“Oooh si”- iniziai a grugnire –“Sii sii siii ii ii iii”- inondai l’addome con quattro forti schizzi –“Sei la mia maiala”- disse lasciando andare le gambe e sdraiandosi sopra a baciarmi –“Voglio che sii solo mia e di chi voglio io”- sussurrò alle orecchie –“Si sono tua”-. Ripresi dal momento di follia sessuale restammo un po’ a letto a coccolarci finché non dovette scappare via –“Mia moglie mi attende”- lo salutai senza alzarmi , oramai conosceva casa mia, e dopo averlo sentito chiudere la porta presi il telefono alla mano –“Ci vediamo domattina alle nove”- recitava il messaggio
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.