“I miei boxer erano sempre più bagnati…”
Racconto tratto da esperienza reale e non di fantasia.
Non
potrò mai dimenticare quel viaggio all’estero.
Decisi che era ora di uscire dall’ordinario e poiché viaggiavo da solo era tempo di provare qualcosa di nuovo.
Mi inserii in un sito di incontri e mi si aprii un mondo. Era tutto così oltre le righe (immaginatevi che vengo da un paesino di poco più di mille persone) che iniziai persino a sudare freddo.
Ero disteso nudo sul letto della mia camera d’albergo fino a quando non arrivò la sua notifica.
Luka mi aveva appena inviato un messaggio di saluto corredato da 2 sue foto… e che foto ragazzi… Era vestito ma immaginatevi un tizio alto 1.90, fisico asciutto e un po’ di barbetta sul quel viso angelico e sorridente. Mi venne duro solo a vederlo.
Abbiamo iniziato a parlare del più e del meno come si usa nelle solite circostanze scoprendo che entrambi eravamo nuovi a quel mondo… fino a che mi chiese se riuscivamo ad incontrarci sul serio…. E che domanda pensai io… certo che si e per conferma gli inviai la foto del mio peloso torso, coperto in basso solo da un asciugamano. Quando mi rispose “sexy” non ci pensai due volte.
Mi vestii di tutta fretta e scesi in reception pretendendo ed ottenendo una bici. Lui distava circa 3 km da dove mi trovavo. Gli mandai una foto mentre pedalavo cosicché fosse chiaro che stavo andando a provare quel fisico statuario che mi si presentava e per tutta risposta ottenni un’altra sua foto; questa volta era riflesso allo specchio completamente nudo appena uscito dalla doccia e con la mano che gli copriva la dotazione.
Faceva freddino, erano circa le 00.30 quando arrivai in un quartiere residenziale totalmente nuovo. Ma c’era un problema… dovevo pisciare! Mi fermai qualche isolato prima del civico indicato e pisciai contro un muro, poi gli scrissi ed attesi.
Mi rispose che era impegnato a dare la buonanotte alla ragazza al telefono quindi dovevo pazientare ancora un po’ li fuori. Iniziai a tremare… non tanto per il freddo quanto perché stavo realizzando quanto fosse reale quella situazione. Chissà cos’avrei fatto di li a poco… Non avevo mai toccato un pisello che non fosse il mio.
Assorto nei miei pensieri il tempo passava… Ad un tratto il comando elettrico del portone fece scattare la serratura. Era tutto buio… era il mio momento. Entrai nell’androne del condominio e le luci si accesero automaticamente. Imprecai. Era così bello al buio… Salii i gradini sino al primo piano con passo pesante, lentamente… volevo che mi sentisse arrivare… volevo che mi desiderasse, volevo che fosse chiaro ad entrambi quello che stavamo per fare. I miei boxer erano sempre più bagnati.
Una porta si aprì, e da li fece capolino la sua testa. Ho subito intuito che fosse nudo. Intravedevo i suoi piedi scalzi, la mancanza di pantaloni e una volta aperta la porta il suo fisico in tutta la sua possanza. Continuava a coprirsi l’attrezzo con una mano. Chiusi la porta. Ci guardammo e lui in italiano esclamò “Cazzo” e rimase a bocca aperta.
Sorrisi, ma allo stesso tempo rimasi impalato, lui entrò in bagno (con la porta aperta) e sentii che stava indossando qualcosa poi… il silenzio… Forse dovevo raggiungerlo, ma non lo feci. Rimasi impalato sull’uscio ad aspettarlo. Dopo qualche secondo che mi sembrò un’eternità lui uscì dal cesso con una canotta. Sto giro niente mano davanti all’uccello. Riconobbi un pisello del tutto normale… né enorme, né piccolo.
Lo seguo con lo sguardo mentre va a coricarsi sotto le coperte nel suo letto matrimoniale. In tutto ciò il mio cazzo pulsava.. pulsava come non mai… voleva uscire dai miei boxer e fu solo allora che iniziai a svestirmi abbandonando con foga tutto sul pavimento. Rimasi in boxer e maglietta e mi sdraiai sopra le coperte affianco a lui.
Il mio cuore batteva all’impazzata tanto che presi una botta nella testiera del letto… Che figura… Ero sicuramente rosso in viso ma speravo non si notasse. Le luci in camera erano a led e di diversi colori ma molto tenui. Un’atmosfera fantastica.
Rimanemmo entrambi a guardare il muro per qualche secondo poi lui avendo notato quel rigonfiamento sotto i miei boxer mi mise una mano nella coscia. Dio mio com’ebbi un sussulto! Quelle sue dita morbide mi stavano accarezzando con una grazia assurda. E pian piano si muovevano verso l’inguine. Non resistetti oltre e infilai la mia mano sotto le coperte che gli scese dritta dal petto all’uccello. Come glielo toccai lui inserì completamente la mano sotto i miei boxer. Cristo ! Il mio uccello continuava a pulsare… bramoso di ricevere attenzioni. Il suo, invece, era ancora a riposo. “I’m a bit nervous “ si giustificò. Fu li che con un movimento fulmineo mi levai gli ultimi vestiti di dosso e lui aprì finalmente le sue coperte…
Fine prima parte –
Ps. è la prima volta che scrivo un racconto quindi se avete suggerimenti in merito allo stile ben venga.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.