Fu un anno terribile. Il lavoro aveva creato un infinità di problemi e l’azienda di mio marito, che si occupava allora di costruzioni meccaniche, stava passando in quell’inizio dell’estate 1989 un bruttissimo periodo. Mia figlia, che si chiama Luisa e a quei tempi aveva 15 anni, aveva dato il tocco finale alla situazione gia poco rosea facendosi bocciare al primo anno di liceo.
La prospettive per quell’estate erano quindi piuttosto funeree e già mi ero rassegnata a passare quella che si preannunciava come una stagione terribilmente afosa in città. Stesso destino spettava certamente anche a mio marito, che non poteva assolutamente permettersi si di abbandonare la ditta anche per un solo giorno e a mia figlia, le cui ‘brillanti’ performance scolastiche avevano precluso ogni possibilità di poter realizzare la tanto desiderata vacanza in Romagna con gli amici.
In un pomeriggio di assoluta depressione squilla il telefono. Rispondo e mio marito, che telefonava dal cellulare mi dice di trovarsi a casa di Angela, sua sorella, e me la passa.
‘Senti Alice che ne diresti di passare qualche giorno al mare con me. Avevo prenotato con Franco un appartamento in un residence in Costa Azzurra per tutto il mese di luglio e avendo ormai pagato mi spiacerebbe non sfruttarlo. Porta anche Luisa’.
Doveva essere un fatto di famiglia la sfortuna quell’anno. Angela infatti aveva da poco rotto con Franco, l’uomo con il quale viveva da tre anni ormai quando, il giorno dopo San Valentino, l’aveva scoperto nei garage del loro palazzo con il pisello in bocca a una ragazzina di nemmeno 18 anni. La loro storia finì in quell’istante. Infatti, nonostante mia cognata sia una donna decisamente di mentalità aperta che aveva già perdonato qualche scappatella del suo compagno, e che a sua volta si era resa colpevole di qualche tradimento, non potè passare sopra quell’episodio.
La proposta per quella vacanza arrivava davvero inaspettata e quella sera ne parlai con Giulio, mio marito.
‘Credo dovreste andare sai. E’ una buona occasione e poi Angela mi assicurato di non voler assolutamente del denaro per l’affitto. Io non posso venire ma vorrei tanto che almeno voi possiate rilassarvi un po”.
E così cominciammo a prepararci alla partenza. Il mattino concordato Angela venne a prenderci con la sua station wagon e partimmo alla volta del residence che si trovava in una località un po’ isolata nei pressi di Saint Rafael.
‘Sono molto felice che siate venute. Almeno ci godremo insieme un po’ di ferie dopo un periodo tanto brutto per tutti noi’.
La sera ci sistemammo nel bell’appartamento che aveva due camere da letto. Io pensavo che avrei diviso la mia con Luisa che invece si impuntò per poter avere la propria indipendenza e utilizzò il divano letto per ricavare in salotto una stanza propria e poter stare sola.
La mattina seguente partimmo subito per la spiaggia. Il sole era stupendo e trovammo una spiaggetta davvero incantevole, poco frequentata e un po’ fuori dal paese. Dato che avevamo intenzione di fermarci li tutto il giorno ci procurammo al mattino bibite e panini.
Fui stupita dal fatto che appena arrivati in spiaggia e piazzato l’ombrellone Angela si mise sdraiata su un asciugamano e si tolse immediatamente il reggiseno. Io non ero abituata a prendere il sole in topless. L’avevo fatto solo raramente e in situazioni particolari come ad esempio in barca o nel giardino di casa mia. Angela invece doveva essere abituata dato che non si notava il minimo segno sul suo petto. Non dissi nulla finchè non fu Angela a parlare: ‘ma perché non vi mettete in topless anche voi due, non vedete che siete le sole donne con il reggiseno in tutta la spiaggia’.
Non me ne ero neppure resa conto quando, prima che potessi rispondere in qualche modo manifestando il mio imbarazzo Luisa disse: ‘Perché no?’.
Mi girai vero mia figlia e vidi che si era già liberata del suo reggiseno mostrando senza il minimo imbarazzo le sue mammelle davvero generose.
‘Ma Luisa!’ esclamai io ‘non credo sia il caso sei ancora un bambina e poi noi due abbiamo il seno troppo grosso per queste cose. Fa bene invece tua zia Angela che ha un seno decisamente più aggraziato’.
‘Ma non dire sciocchezze ‘ mi rispose Angela ‘ voi siete bellissime e il seno di Luisa è splendido e tutt’altro che da bambina. Le avessi io due tette così grandi e sode, le farei vedere a tutti. E anche tu non fare la timida per niente. Sei una donna bellissima e secondo me se metti in mostra le tue grandi tette non farai fatica a trovare qualche bel passatempo durante questo mese’.
‘Ma io sono sposata e amo mio marito. Non sono alla ricerca di nessun passatempo’.
‘Ma smettila di fare la santarellina e poi me lo ha detto Giulio di sentirsi tremendamente in colpa in questo periodo perché, con i problemi che sta affrontando sul lavoro non ha più pensato al sesso da un sacco di tempo. Anzi mi ha fatto quasi capire che se durante queste ferie tu dovessi fare qualche amicizia lo capirebbe e non se la prenderebbe’.
A questo punto mi sentivo veramente in imbarazzo. In più parlare di queste cose davanti a Luisa.
‘Ma si mamma faresti bene a trovarti qualche svago ‘ disse poi mia figlia ‘ e inoltre hai un corpo molto più bello del mio quindi”.
Mi sorprese, e allungando una mano dietro la mia schiena in un batter d’occhio mi sganciò e sfilò via il reggiseno che non aveva spalline.
Ora mi trovavo li, in mezzo a un sacco di gente sconosciuta con le tette al vento e ad aggravare la situazione c’era il fatto che erano bianchissime, al contrario del resto del corpo già un po’ abbronzato. Anche Luisa si trovava nella mia stessa situazione ma non ne soffriva anzi ci scherzava su: ‘mamma, ma guarda come siamo ridotte. A me sembra di avere due mega mozzarelle appese davanti. Vorrà dire che si noteranno di più e magari anche io troverò qualche bel ragazzo”.
‘Smettila Luisa ‘ risposi ‘ ti sembrano discorsi da fare? E poi sei ancora vergine per cui lascia certe cose a noi adulti’. In quel momento guardai Angela e scoppiammo a ridere. Erano passati solo pochi minuti da quando mi avevano sfilato la parte alta del costume e soprattutto dal momento in cui Angela mi aveva riferito le parole di mio marito, ma mi resi conto di essermi già rilassata.
Mi resi conto che quella sarebbe dovuta essere una vacanza senza pensieri. Una vacanza dove non mi sarebbe importato nulla di far vedere le tette e dove se fosse capitata anche qualche sana avventura sessuale non ci sarebbe stato nulla di male.
Giulio aveva ragione. Ormai noi due non facevamo l’amore da mesi e per una donna passionale come me non era una situazione facile, anche se capivo i problemi di mio marito. Il fatto di non fare mai sesso mi faceva inoltre innervosire sempre più, soprattutto in casa, non aiutando certo mio marito. Mi resi conto che se durante quella vacanza avessi avuto l’occasione per farlo le cose sarebbero andate meglio per entrambi e credo lo comprendesse anche lui.
Chi invece voleva la sua parte di divertimento era Luisa e non tardò a farlo capire.
Nei giorni successivi in spiaggia non perdeva occasione per chiacchierare, beata lei che conosceva un poco di francese, con qualche bel ragazzetto, e sempre cercando di mettere il più possibile in vista le sue grandi tette.
Io ero un po’ infastidita da questo ma ci pensò Angela a tranquillizzarmi: ‘Ascolta Alice. Siamo qui per divertirci e non dobbiamo proibire a Luisa di farlo. Se poi conoscerà qualche bel ragazzo e ci farà pure l’amore non succede mica niente di male in fondo. Tornerà a casa con un pizzico di esperienza in più e basta. Piuttosto pensiamo a noi. Ho visto un paio di ragazzotti un po’ più maturi degli adolescenti che frequenta tua figlia al chioschetto. Vieni che andiamo a fare conoscenza’.
Mi sembrò una buona idea e mi alzai subito ma Angela mi bloccò: ‘ma che fai? Non ti vorrai davvero mettere il pareo? Andiamoci così non ammetto repliche’.
‘Ma Angela…’. ‘Ho detto niente ma, andiamo!’.
Ci sedemmo sugli sgabelli che trovavano attorno al bancone circolare del chiosco proprio di fianco ai due tipi adocchiati da Angela e, sentendoli parlare, capimmo subito che erano italiani. Non dovemmo fare nulla comunque. Ci bastò ordinare due aperitivi perché anche loro capissero le nostre origine e attaccarono bottone: ‘Ma che fortuna. Venire fino in Francia per incontrare due meravigliose donne italiane. Di dove siete?’.
‘Vicino a Milano’ rispose Angela e cominciammo a fare amicizia. Erano toscani e si trovavano li in vacanza per una settimana in un albergo. Dopo numerosi complimenti e molti convenevoli restammo d’accordo per incontrarci quella sera stessa dopo cena per una passeggiata nel centro.
Ci incontrammo nel centro del paese e, dopo una breve passeggiata nelle poche vie ci fermammo a bere qualcosa. Erano molto simpatici e entrammo subito in una buona confidenza.
Luisa intanto, che aveva detto di non sentirsi troppo bene causa un piccolo principio di insolazione, manco a dirlo, al seno, era rimasta a casa sola.
La serata per noi invece trascorreva veloce e quando ci alzammo ci rendemmo conto di esservi scolati ben due bottiglie di champagne più un paio di bicchieri di brandy a testa. Non si può dire che fossi completamente ubriaca ma certo un bel po’ brilla si così, quando ci proposero un giretto in spiaggia, non ci tirammo indietro, anzi, accettammo con un entusiasmo che forse da lucide avremmo un po’ trattenuto.
Una volta in spiaggia ci sedemmo e i due uomini cominciarono a coccolarci in uno strano abbraccio a quattro dove in pratica eravamo tutti fisicamente in contatto.
Non ci volle molto perché dalle carezze si passasse prima a qualche bacetto sulla guancia e quindi sulla bocca. La situazione era davvero strana perché, alternativamente mi ritrovavo a baciare prima Massimo e, subito dopo, Aldo, senza ben capire come questo potesse accadere. Angela, che si trovava in pratica con le sua gambe di traverso sulle mie riceveva lo stesso trattamento e la scena era davvero incredibile. Comunque mi sentivo benissimo. Rilassata e completamente disponibile a quella strana promiscuità.
Angela poi si era completamente lasciata andare. Vedevo la sua lingua avvinghiarsi con quella dei ragazzi che, a un certo punto, stavano cominciando a trascurarmi un pochino per lei. Allora non so cosa mi prese ma, probabilmente un po’ ingelosita dalla situazione o forse semplicemente perché avevo un desiderio folle di maschio, feci quasi casualmente sgusciare fuori un seno dal mio vestitino di cotone.
Ovviamente, come Angela del resto, non portavo il reggiseno (mia figlia aveva chiuso tutti i reggiseni della casa in una valigia cambiando la combinazione che ci avrebbe rivelato solo alla fine della vacanza) e feci maldestramente finta di rimettere al suo posto la tetta ‘ribelle’ per poi dire: ‘caspita con questo vestito non riesco a rimettermi in ordine, vi spiace se lo slaccio completamente per sistemarmi’.
Angela si mise a ridere a crepapelle e noi facemmo subito lo stesso. Io mi slaccia i vestito e immediatamente mi ritrovai Aldo e Massimo attaccati ai miei capezzoli. Intanto anche Angela si tolse la maglietta e poi si avvinghiò su di noi.
Le mani cominciarono ad andare ovunque e noi stessi ormai ci rotolavamo nella sabbia con baci e palpate che arrivavano da ogni dove. A un certo punto io stessa mi ritrova con un capezzolo di Angela in bocca.
Avevamo tutti una voglia pazza di fare sesso e i ragazzi ce lo dissero apertamente: ‘Andiamo a fare l’amore da voi. Nel nostro albergo non possiamo assolutamente far entrare altra gente’.
E’ un bel problema. A casa nostra c’è Luisa che può anche essere aperte di vedute e spregiudicata ma credo non accetterebbe troppo serenamente che sua madre e sua zia di lanciassero praticamente sotto i suoi occhi in un’orgia con due perfetti sconosciuti.
‘Non si può’ disse Angela e spiegò tutta la storia e poi nessuno aveva dei preservativi. Le cose non si stavano mettendo bene. Eravamo tutti vogliosi ma non di poteva far l’amore in nessun modo.
Aldo poi disse: ‘Nooo’ Dopo tutto questo se non vengo muoio’. E aveva ragione ma a questo si poteva provvedere e poi la trovai una buona idea per dare un’occhiata ai ragazzi prima di organizzarci mari per la sera dopo.
‘A questo possiamo provvedere anche senza andare case e anche senza preservativi ‘ dissi io ormai più audace che mai ‘ seguitemi dietro quelle cabine e scommetto che Angela viene con noi’.
E mi incamminai sculettando come una ballerina di night club e senza ricoprirmi le mammelle verso alcune cabine che si trovavano in una zona particolarmente buia.
I due ragazzi si misero a seguirmi ma Angela, forse perlplessa, partì dopo sorpassandoli in corsa e raggiungendomi: ‘che intenzioni hai?’. ‘Ancora non lo so ‘ dissi ‘ voglio farli venire, magari con le mani altro, non so’.
Io sapevo bene quello che volevo però infatti appena giunta in mezzo alle cabine mi misi con la schiena contro una di queste. Massimo si fermò davanti a me e io senza pensarci più di tanto mi abbassai davanti a lui finchè non ebbi il viso proprio di fronte al suo ‘pacco’. Gli slacciai la cintura e poi gli sbottonai i jeans e glieli abbassasi. Il suo pene, premeva fortissimo sulla stoffa dei boxer che abbassai subito liberando il suo organo sessuale.
Non era enorme ma ben proporzionato e, soprattutto, durissimo. Mi girai verso Angela e notai che, mentre Aldo le massaggiava il seno da dietro lei palpeggiava il suo pisello da sopra i pantaloni, mi stava guardano come rapita.
Mi voltai di nuovo verso Massimo, o forse dovrei dire verso il suo cazzo, e comincia a baciarlo e leccarlo.
Mi era sempre piaciuto il sesso orale. D’altra parte la mia prima esperienza di tipo sessuale era stata proprio un rapporto orale quando avevo 15 anni e da allora si può dire io non abbia più smesso di praticarlo anche se dal mio matrimonio, cioè da 17 anni, non avevo più avuto altri al di fuori di mio marito e di un mio collega d’ufficio una sola volta una decina di anni prima quando ancora lavoravo.
Il Pisello di Massimo mi piaceva tantissimo e provai un piacere intenso a esplorarlo in tutte le sue pieghe con la lingua. Aveva un odore piuttosto forte, credo dovuto al caldo e a una eccitazione prolungata, cosa che mi eccitava ancora di più. Avevo la vagina in un bagno e sentivo di aver inzuppato tutte le mie mutandine.
Dopo questa lunga fase preliminare, quando ero pronta a prenderlo finalmente in bocca, mi girai un istante per vedere cosa stesse facendo Angela e la vidi pochi metri più in la mentre succhiava anche lei il pisello di Aldo.
Una volta preso in bocca in realtà non ci volle molto per far venire Massimo. Dopo una ventina di secondi al massimo avvertii che il primo schizzo di sperma stava per arrivare e lo tolsi dalla bocca. La sua sborra mi colpì comunque in pieno viso e anche i numerosi altri che seguirono.
Mi sentivo sporca di sperma ovunque. Lo sentivo vicino agli occhi, sulla fronte, sulle guance e sul naso. Inoltre ne era colato un bel po’ lungo il collo fino al solco tra le tette ancora nude.
Continuai a tenere il pene di Massimo in mano masturbandolo ancora leggermente. Quando sentii Aldo ansimare molto forte e lo vidi schizzare in faccia a Angela che, come colpita da un raptus, masturbava violentemente e velossimamente quel pisello indirizzandoselo prima sul viso e poi sul seno.
I Ragazzi si rivestirono velocemente mentre noi due ci aiutammo a vicenda con dei fazzolettini a toglierci lo sperma di dosso.
Massimo disse: ‘Ci dispiace che sia andata così questa sera. Ci sarebbe piaciuto che anche voi provaste la vostra parte di piacere’.
Gli dicemmo di non preoccuparsi e che ci saremmo rivisti prossimamente, con una migliore organizzazione.
Riassestate alla ben e meglio, tornammo verso casa in auto e notai subito dalla luce accesa che Luisa era ancora sveglia benché fossero ormai le tre e mezza.
Una volta entrate nel soggiorno, ormai trasformato nella stanza da letto di mia figlia, ci accolse completamente nuda e ci salutò chiedendoci come era andata la serata.
Prima di rispondere alla sua domanda fui io a intervenire: ‘Ma che ci tessi così senza vestiti addosso?’.
‘Ho un caldo terrificante ‘ rispose lei ‘ e poi non riesco a mettere nulla a contatto con il seno, appena lo sfioro mi viene da piangere dal bruciore’.
In effetti, le sue tette erano di un colore rosso fuoco, si scorgevano appena le punte capezzoli.
‘Sì ma le mutande mica ti faranno male al seno?’
‘Hai ragione, ma prima mi sono depilata la passerina e poi sono rimasta così’.
Quando Luisa disse questo gettai lo sguardo sul suo monte di venere e notai che aveva lasciato giusto una strisciolina minima di peli proprio sopra la vagina e la cosa mi fece una certa impressione anche perché sia io che lei abbiamo un pelo decisamente folto sulle zone intime e non ero ceto abituata a vederla in quelle condizioni.
‘Ma non ti sembra di aver esagerato? Praticamente l’hai depilata del tutto”.
‘Oh ma non rompermi ‘ rispose lei ‘ sono stufa di aver paura che i peli mi sfuggano fuori dagli slip in spiaggia, è imbarazzante, e poi adesso la mia passerina mi piace proprio’.
‘Ma insomma Alice smettila di fare la madre retrograda ‘ irruppe Angela ‘ e poi dopo questa sera non puoi certo atteggiarti a santarellina no’. E scoppia in una rumorosa risata.
‘Già come è andata la serata?’ Tornò a chiedere Luisa.
‘Direi benone ‘ rispose Angela ‘ ci siamo divertite e credo che anche i nostri nuovi amici non abbiamo di che lamentarsi’. E rise ancora.
‘Si ma cosa è successo?’
‘Cose da grandi ‘ dissi io non riuscendo a mia volta a trattenere il riso ‘ ti racconteremo tra qualche anno’.
‘Ma dai non sono mica una bambina, e poi lo so che papa non ha nulla in contrario se tu ti trovi qualche svago, come dire, maschile durante la vacanza’.
‘E tu che ne sai di queste cose?’ Chiesi un po’ scossa.
‘Me lo ha detto lui. Mi ha detto che ti ha trascurato ultimamente e che quindi trova naturale che possa accadere. Lo a detto anche a me perché non pensassi male se mi fosse capitato di vederti con qualcun altro’.
Ero interdetta. Mio marito aveva detto queste cose sia a Luisa che ad Angela e io non ne sapevo nulla. Comunque non ero per nulla pentita per quello che avevo fatto quella sera e nemmeno per quel che avevo intenzione di fare nei giorni a seguire. Dato il via libera di Giulio avevo intenzione di dar sfogo a tutti quei desideri che avevo represso in me per tanto tempo.
‘Dai ditemi cosa avete fatto con quegli uomini ‘ incalzò ancora Luisa ‘ altrimenti io non vi racconto quello che ho fatto io con i miei amici stasera’.
‘Quali amici?’ chiesi io incuriosita e anche un po’ infastidita per quella novità.
‘Due ragazzi che ho conosciuto in spiaggia in questi giorni e che, sapendo che ero a casa malaticcia, mi sono venuti a trovare’.
‘E cosa avete combinato?’ Chiesi sempre più preoccupata.
‘Eh eh, niente da fare. Se non raccontate voi resto zitta anch’io’.
Ero con le spalle al muro. Non sarei certo riuscita a dormire senza sapere cosa era successo in poco prima in quella stessa casa, ma d’altra parte non potevo certo raccontare a mia figlia che avevo fatto un pompino a un tizio appena conosciuto dietro una cabina della spiaggia. Per fortuna mi venne in aiuto Angela.
‘Io e la mamma siamo usciti con quei tipi che hai visti oggi alla spiaggia ma non è successo niente di particolare, anche se non escludo che nei prossimi giorni questa amicizia possa approfondirsi’.
Angela era stata molto abile perché Luisa non si sarebbe certo accontentata di una risposta vaga come ‘niente di niente’.
Ma mia figlia si dimostrò più sveglia di quanto credessi. ‘E quella roba appiccicosa che c’è sui vostri vestiti e sui vostri capelli?’
Guardai Angela e mi resi conto che aveva ancora delle tracce di sperma orami seccato tra i ricci neri dei capelli mentre io avevo delle macchie sul vestito e, toccandomi i capelli, mi resi conto di averne anche li. Probabilmente, data la violenza e l’abbondanza della sborrata di Massimo, non ero riuscita a controllare bene dove andasse a finire e poi, durante la masturbazione fatta con la mano alla fine, alcune gocce dovevano essermi fine sul vestito senza che me ne accorgessi.
‘Sai non è successo niente di particolare ho detto ‘ rispose prontamente Angela ‘ il che significa che qualcosina è successa. Vedi eravamo un po’ alticce per via dello champagne e ci siamo lasciate un po’ andare tutti. Alla fine avremmo anche potuto fare sesso con loro ma non ci è sembrato il caso.’
Un lato della mia mente era impietrito e pensava con terrore al punto fino a cui si sarebbe potuto spingere il racconto di Angela. Dall’altro provavo una specie di sollievo al pensiero che Luisa sapesse tutto perché non era certo mia abitudine quella di tenere dei segreti a mia figlia.
‘Però quando conoscerai gli uomini ‘ proseguì Angela ‘ ti renderai conto che non si accontentano di guardare e non toccare per cui hanno comunque voluto la loro parte di piacere fisico e noi glielo abbiamo dato’.
‘Cosa gli avete dato?’
‘Non credo sia il caso che tu sappia di più’. Disse Angela, credo più per tutelare il mio pudore che altro. Fu allora che intervenni io: ‘Abbiamo fatto una cosa molto bella e naturale sai. Ora ti dirò cosa ma tu non devi interpretare male le mie parole perché questo genere di cose, nonostante siano viste di cattivo occhio dalla morale comune, sono in realtà gesti semplici e piacevoli che non fanno male a nessuno ma anzi procurano solo delle stupende sensazioni sia agli uomini che alle donne’.
‘D’accordo, ho capito cosa intendi ‘ replicò attentissima Luisa ‘ però ora dimmi cosa avete fatto, non ne posso più dalla curiosità.’
‘Semplicemente ‘ dissi sentendomi quasi un automa, in una specie di trance psicologica provocata da un mix tra alcool, stanchezza e buone intenzioni ‘ abbiamo fatto godere quegli uomini con la bocca e le tracce che tu vedi su di noi sono il risultato di quell’azione’.
‘Vuoi dire che avete preso in bocca i loro piselli?’ Chiese ancora la ragazzina.
‘Si, ed è una cosa normalissima ‘ dissi ancora io ‘ oltre che molto piacevole. Con questo non voglio dire tu lo debba fare. Lo farai quanto ti sentirai pronta, quanto capirai che è il momento giusto’.
Ero molto sollevata dopo quel piccolo discorso. Guardando la mia piccola Luisa così, seduta sul tappeto completamente nuda mi resi conto che nonostante i suoi 15 anni era ormai una vera donna e che avrebbe potuto benissimo anche lei avere avuto delle esperienze di carattere sessuale.
E mentre stavo facendo questi pensieri fu proprio lei a ricominciare a parlare: ‘A questo punto credo sia giusto che racconto io quello che ho fatto stasera con quei due miei amici’.
‘Appunto ‘ intervenne Angela ‘ dai che siamo curiose anche noi. E’ per caso successo qualcosa di piccante anche qui?’.
‘In effetti si. Io me ne stavo qui beata a guardare la tv quando verso le 10,30 qualcuno ha suonato alla porta. Io ero cortissima che si trattasse di voi due che vi eravate dimenticate le chiavi e che tornavate deluse dal vostro appuntamento, così sono andata ad aprire con indosso solo le mutandine.
Una volta aperta la porta ho visto Marcello e Giorgio e mi sono come pietrificata. Giorgio ha detto . Io ero imbarazzatissima e gli spiegai che non mi aspettavo visite. Poi sono corsa dentro a cercare una maglietta ma appena me la sono messa il solo contatto del cotono con i seni mi faceva impazzire dal dolore. Comprendendo questa situazione mi hanno detto di non preoccuparmi se volevo restare a seno nudo, che capivano al situazione e che non mi avrebbero più messo in imbarazzo. Io ho cercato di resistere ancora un po’ ma poi il dolore era davvero diventato troppo e ho deciso di togliermela’.
‘Si ma poi che avete fatto insieme mezzi nudi?’ Chiese ancora Angela ridacchiando.
‘Per un’oretta niente di speciale ‘ ha proseguito Luisa ‘ Ho offerto loro da bere e poi abbiamo giocato un po’ a scala 40, poi abbiamo deciso di guardare la tv e su un canale privato davano un film decisamente sexy ambientato in un collegio di una ventina di anni fa. Un po’ per gioco abbiamo preso a guardarlo e, dopo un po’, ci siamo eccitati.’
‘Una scena che ci ha particolarmente colpito e stata quella di una alunna del collegio che veniva depilata sulla passerina ed è li che è nato tutto’.
‘Tutto cosa?’ Chiesi io cercando di mantenere il più possibile la calma. Infatti, nonostante i miei discorsi responsabili di prima, facevo una gran fatica ad accettare che Luisa potesse aver avuto esperienze sessuali, per di più con due ragazzi contemporaneamente.
‘Marcello ‘ ha raccontato Luisa ‘ ha incominciato a scherzarmi dicendo che anche io, a occhio e croce, avrei avuto bisogno di un trattamento simile alla mia passera. E con mio grande imbarazzo mi sono guardata le mutandine e ho visto che hai lati spuntavano dei piccoli ciuffettini di peli. Allora per sdrammatizzare ho cominciato a scherzarci anche io e dicevo cose del tipo . Cominciammo a ridere tutti assieme e fu allora che Giorgio disse .’
‘A Quel punto io volevo quasi fuggire ma poi Marcello ha detto rispondendo a Giorgio . Queste parole mi hanno particolarmente colpito e dopo esserci guardati in faccia abbiamo deciso di seguire il suggerimento di Marcello. Inoltre eravamo tutti e tre molto eccitati e io ero davvero curiosa di vedere un pisello dal vero’.
‘Mi sembra naturale ‘ dissi io quasi tranquillizzata dalle ultime parole di Luisa ‘ essere curiosa. Pure noi alla tua età avevamo di questi pensieri’.
‘Altroché ‘ confermò Angela ‘ io alla tua età ero una vera bomba innescata che aspettava solo di esplodere’.
‘Comunque ‘ raccontò ancora Luisa ‘ dopo pochi minuti ci siamo ritrovati tutti nudi, ma solo dopo che io dessi l’ultima condizione da rispettare. Vietato toccarmi le tette’.
Ridemmo tutti e poi mia figlia andò avanti con il suo racconto.
‘La visti di quei piselli mi ha davvero eccitato. Hanno un odore molto forte ma piacevole secondo me’. ‘Ho perfettamente presente’ disse Angela maliziosamente.
‘Eravamo talmente eccitati da non renderci ben conto di quello che facevamo e io mi ritrovai a baciare alternativamente prima uno e poi l’altro mentre le loro mani mi toccavano ovunque, le gambe, i capelli, il sedere e anche la passera. Ero veramente fuori di me dall’eccitazione così quando Giorgio ha detto non ho opposto resistenza. Allora mia hanno detto tu siediti che ci pensiamo noi, e sono andati in bagno a prendere crema e rasoio. Seguendo le loro istruzioni io mi sono sdraiata sul divano/letto e ho aperto le gambe sentendo una gran umidità tra le mie labbra vaginali ma senza potermela vedere. Non so come spiegare, ma mostrarmi così tanto a quei due ragazzi mia dava una incredibile eccitazione. Poi Giorgio mi ha spalmato la crema su tutta la zona pelosa fin sulle grandi labbra, mentre Marcello ogni tanto mi titillava il clitoride. Credevo di impazzire dal piacere. Dopo qualche minuto Giorgio disse che aveva finito e che potevo guardare’.
‘Accidenti ‘ mi sfuggì ‘ come esperienza non deve essere stata davvero niente male. So che una madre non dovrebbe parlare così ma mi sto davvero eccitando sentendo il tuo racconto’.
‘E non è ancora tutto perché non ho fatto in tempo ad alzarmi che Giorgio ha infilato la faccia tra le mie gambe cominciando a leccare tutta la mia vagina bagnata. E’ stato incredibile, mi sono sentita come rapita da un vortice di sensazioni incontrollabili finch’è un brivido pazzesco mi ha percorso tutto il corpo come in una esplosione di sensi. Mi è sembrato di finire su un altro pianeta per un attimo. E’ stato davvero incredibile’.
‘Wow ‘ disse Angela, che poi chiese ‘ ma tu non ti sei mai masturbata in vita tua’.
‘No, non ho mai sentito l’esigenza di farlo anche se so che molte mie amiche lo fanno’.
‘Allora stasera c’è da festeggiare ‘ disse ancora Angela ‘ il primo orgasmo della mia nipotina’. Dicendo questo si chinò per dare un bacio a Luisa che poi volse lo sguardo verso di me.
‘Non c’è nulla di male ‘ ribadii io sorridendole ‘ anzi sono felice se hai provato piacere, quello che hai fatto è una cosa bellissima e dovresti ringraziare i tuoi amici’.
‘Beh si può dire che in qualche modo io l’abbia già fatto ‘ prese ancora a raccontare Luisa ‘ Infatti mi sono sentita come in dovere di ricambiare e ho fatto loro una cosa’.
‘cosa?’ Chiesi.
‘Sai Paolo, mio cugino, tempo fa mi ha raccontato come la sua ragazza gli facesse le seghe e di come a lui piaceva da impazzire. Allora ho cercato di ricordare la spiegazione e ho proposto . Loro ovviamente hanno accettato con entusiasmo e io ho notato che i loro piselli, che sono stati duri e lunghi per tutta la sera, si erano forse ingrossati ancora di più.
Ho cominciato con Giorgio che mi ha dato anche dei consigli su come afferrarlo e su che ritmo tenere. A un certo punto poi è venuto e il suo schizzo è stato così forte che mi è finito sui capelli. Per questo avevo intuito le vostre pratiche di stasera’.
‘Hai capito la ragazzina’. Disse Angela quasi a sottolineare la cosa.
‘Avevo intenzione di fare una doccia ma poi ho pensato prima faccio la sega anche a Marcello poi mi lavo per benino. E così ho fatto. Anzi, per impedire che lo sperma di Marcello mi colpisse di nuovo o sporcasse in giro ho fatto in modo di raccoglierlo tutto nelle mani’.
‘Ti è piaciuto far godere quei due ragazzi?’ Chiesi io.
‘Si. E’ stato divertente e anche eccitante. Infatti alla fine avevo di nuovo tutta la passera bagnata ma oramai si era fatto tardi così loro sono andati a casa e io mi sono fatta la doccia’.
Il racconto di Luisa mi aveva davvero eccitato ma data l’ora decidemmo di tornare a parlarne il mattino seguente e ce ne andammo tutte a letto.
Andai a dormire nuda quella sera, come Angela e Luisa e l’eccitazione non mi abbandonò. Il racconto della serata di mia figlia, il sapore di Massimo che sentivo ancora in bocca e poi mi resi conto che non mi ero neppure fatta la doccia e quindi ero ancora tutta impiastricciata di sperma.
Non resistetti e cercando di fare più piano possibile cominciai a toccarmi ma Angela si accorse praticamente subito di quello che stavo facendo e mi chiese: ‘Ti stai masturbando è?’
‘Si, questa serata mi ha eccitato come una matta, se non ho un orgasmo non credo che riuscirò a chiudere occhio’.
A quel punto Angela accese la luce della camera e disse: ‘Anch’io sono nelle tue stesse condizioni. Facciamo insieme così non ci pensiamo più’.
Detto e fatto. Ci tirammo su sedute sul letto cominciammo a strofinarci le lebbra e il clitoride. Angela venne dopo pochi minuti e io la seguii subito dopo.
Ci guardammo sorridenti e, con mia immensa sorpresa, Angela si sporse verso di me appoggiando le sue labbra sulle mie e disse ‘buonanotte mammina’.
Io un po’ inebetita ma felice per quella tenera complicità che si era creata tra noi ricambiai bacio e buonanotte.
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