Mi chiamo Giulio e ho 44 anni. Sono vedovo da uno con una figlia di 19.
Mi figlia si chiama Alessia, è una ragazza allegra e solare. Alta, snella con un seno abbondante. Capelli neri lunghi e due splendidi occhi verdi.
Da quando è morta la madre, Alessia frequenta le scuole presso un collegio gestito da monache. Io non mi sentivo pronto ad affrontare una figlia diciottenne e tutte le sue problematiche.
L’anno scorso, durante le vacanze natalizie accadde un avvenimento di cui io stesso sono ancora stupito.
Alessia arrivò a casa tutta contenta di vedermi, aveva pacchi e pacchettini da mettere sotto l’albero. Già parlava del pranzo, di cosa avremmo cucinato e di cosa avremmo fatto la notte di Capodanno. Non ha mai avuto molti amici la mia Alessia e col fatto del collegio, probabilmente, non ha nemmeno mai avuto occasioni per uscire.
– Papà , ti ricordi quando era viva la mamma e a Natale giocavamo sempre a fare la lotta?-
– Eheh.. sì che mi ricordo. Ci divertivamo molto, finchè la mamma non veniva a sgridarci-
– Ora ti faccio il solletico papà ! Ricordo che ti dava molto fastidio.. ahahah-
– Eh no! Il solletico no, altrimenti’ se ti prendo’!!
Ridevamo contenti, era quasi Natale e i bei ricordi si accavallavano gioiosi. Mentre cominciavamo a fare quello strano gioco che chiamavamo ‘la lotta’ vidi la camicetta di mia figlia che si era sbottonata. Uscivano rosei i seni, con i capezzoli giovani e duri, chiari. Erano davvero splendidi. Non potei fare a meno di osservarli. Ebbi immediatamente un’erezione, mia figlia mi stava eccitando?
Lei non curante della cosa disse:
– papà , che fai? Dormi? Dai, facciamo la lotta-
– ehm.. no no.. è che mi hai fatto male-
– male? Oh papino scusami! Dov’è che ti fa male?-
Schifosamente stavo approfittando della situazione. Inoltre ero convinto che mia figlia non sapesse minimamente cosa fosse il sesso. Non era mai stata con ragazzi e certamente, in collegio, le suore la tenevano ben lontana da certi argomenti.. infatti’
– Mi hai fatto male qui- indicando il cazzo durissimo- vedi come si è gonfiato-
– Uh, papà ! Mi spiace! Posso fare qualcosa? Vuoi che ti accarezzi?-
– Sì, dammi la mano-
Poggia la mano di mia figlia sul mio cazzo duro e dissi:
– Massaggiami Alessia.. per farlo sgonfiare bisognerà massaggiarlo bene e anche leccarlo, come fanno gli animali che si leccano le ferite-
– Va bene papà , ma devi levarti tutti questi vestiti. Altrimenti come faccio a leccarti?-
Mi tolsi i pantaloni, ero stupefatto, davvero mia figlia non conosceva il sesso fino a questo punto?
Prese il mio cazzo in mano e cominciò ad accarezzarlo, diventava sempre più duro. Piano si chinò e cominciò a leccarlo. Leccava la cappella con la punta della lingua, scendeva poi sull’asta per finire a leccarmi le palle mentre con la mano continuava a toccare.
– Va meglio papà ?-
– Andrà meglio quando si sarà sgonfiato Alessia-
– Ma quand’è che si sgonfia?-
– Beh.. deve uscire un liquido bianco’ vuoi assaggiarlo? Faresti stare bene il tuo papà -
– Ma certo! Per il mio papino questo ed altro!-
Cominciò a succhiare mentre mi masturbava’ non sembrava poi tanto inesperta ma a parole sembrava non ne sapesse nulla davvero.
Io stavo per esploderle in bocca’
– ahhhhh, Alessia, amore’ ahhhhhh-
– che hai papà ? Ti fa male?-
– no no, continua’ ahhhhhhh, siiiiiiii, oh Alessia non ti fermare. Succhia bene, così.. ahhhhhh-
Una sborrata immensa le inondò la bocca, beveva con gusto. Pulì il mio cazzo fino all’ultima goccia. Si staccò e mi guardò con i suoi occhioni.
– Ora stai bene papino? Vedo che si è sgonfiato’-
Ero allibito.. mia figlia mi aveva appena fatto un pompino e si comportava normalmente, come davvero mi avesse aiutato a sollevare le mie pene!
Continuava a fissarmi..
– Cosa c’è amore?-
– Beh.. anche tu prima mi hai fatto male papà ..-
– Ah sì? Dove?-
– Nello stesso punto dove ti sei fatto male tu-
Cazzo’. Era tutta una tattica.. ero caduto nella trappola di mia figlia’ o no? ‘Bella troietta’ pensai’ Ovviamente stetti al gioco..
– Vuoi che ti accarezzi?-
– No leccami con la lingua, così come gli animali si curano le ferite’-
Rise maliziosa.. poi si alzò e si mise esattamente sopra la mia bocca, cavalcioni mentre io ero rimasto inerme, disteso sul letto.
Sentii l’odore della sua figa, era inebriante. Mi stavo eccitando di nuovo. Era meraviglioso vedere da sotto la vagina aperta di mia figlia. Cercai di allargarla con le mani per leccare meglio.
– Alessia! Ma sei bagnatissima!!-
Rise ancora e sottovoce:
– Lecca-
Comincia a leccarle la figa, iniziai a passarle lentamente la punta della lingua sul clitoride.. mugolava’ andai più in profondità , ora la mia lingua era dentro di lei..
– Papà , fermo. Stai fermo con la lingua, voglio muovermi io-
Tirai fuori la lingua più che potevo e la tenni immobile. Mi eccitava molto il suo modo di fare deciso.
Cominciò a muoversi sulla mia lingua, la scopava come fosse un cazzo. Andava su e giù e godeva da morire. Bevevo tutti i suoi umori, era bellissimo. Cominciò quasi a saltarmi sulla faccia, stavo soffocando ma non volevo interrompere quel momento’
– ahhh, papà ! E’ bellissimo’ ohhh, lecca lecca! Ahhhh! Siii, ti vengo in bocca papà , dai.. ahhh-
Ebbe in quel momento un orgasmo, urlava come una vacca’ ero impressionato.
Poi cadde distesa sul letto, stanca’
-Alessia, dimmi.. ma hai architettato tutto questo?-
Mi guardò con malizia, sorrise brevemente:
– Ahahah, certo paparino! Penso al tuo cazzo da quando ti vidi masturbarti in bagno qualche tempo fa’-
– Cosa? Mi spii?-
– Beh.. sono una donna, mi hai chiuso in quel collegio.. cosa vuoi che faccia? Mica posso chiudere gli occhi con un cazzo grosso come il tuo-
– Ah si, eh? Fammelo appoggiare sulla figa, dai.. non entro dentro.. Fammi solo sentire quanto ce l’hai calda’-
Allargò immediatamente le gambe’ mi aspettava. Salii sopra di lei’ era caldissima e ancora bagnata tra la mia saliva e i suoi umori.
Cominciai ad accarezzarle la figa con la cappella, stavo per esplodere. Lei mi guardava, era come in attesa. Eccitatissima. Ad un tratto, mentre continuavo a massaggiarla col mio membro, tirò su il bacino e prese il cazzo con la mano e se lo infilò dentro.
– Fammelo sentire papà .. fino all’utero. Spingi-
– ahhh. Tieni!-
Non me l’avesse mai detto, pompavo come una furia e lei godeva sotto i miei colpi. La trombavo come non avevo mai fatto, ero fuori di me. Mia figlia, lì, sotto i colpi del mio cazzo che faceva la puttana.
Venni di nuovo, contemporaneamente a lei. Il mio sperma le inondava la vagina.. mi tolsi e la osservai, col viso arrossato e ancora ansimante mi disse:
-Papà ’ ora ogni volta che ti fai male puoi venire da me’ahahahah’.-
Ecco il regalo più bello che ricevetti durante quelle vacanze.
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