Io e Eleonora stavamo insieme da molto tempo ed eravamo una coppia molto affiatata con un rapporto molto bello, vario e fantasioso. Ci definivamo molto caldi entrambi.
Eleonora era mora, longilinea, aveva un culo da favola, che adoravo, belle gambe snelle ed una fica con una bella peluria nera.
Ci piacevano molto i giochi porcelli: tipo farci la doccia a vicenda con la nostra pipì oppure con lo spumante ed a Eleonora piaceva essere scopata in fica ed in culo anche con oggetti, magari insieme al mio cazzo che non è certo piccolo. Le piaceva essere scopata in tutti e due i buchi contemporaneamente con il mio uccello ed un vibratore oppure riusciva a prendere nella sua fica vogliosa e sempre fradicia il mio cazzo ed il mitico vibratore.
Le nostre fantasie mai realizzate erano fare sesso io con 2 donne e lei con 2 uomini. Non avevamo mai messo in pratica questi desideri, nonostante ne avessimo parlato molto insieme, perché avevamo paura che il nostro bellissimo rapporto potesse incrinarsi per sempre e la nostra gelosia reciproca bloccava il tutto.
I nostri incontri, per motivi pratici, avvenivano in un albergo molto discreto frequentato per la maggior parte da coppie clandestine e non.
Diverse volte era capitato di essere in camera a scopare e sentire nelle stanze accanto mugolii, grida, gemiti e altre manifestazioni di godimento sfrenato fra coppie o ‘triangoli’ vari.
Questi ‘suoni’ particolari spesso e volentieri contribuivano ad aumentare la nostra eccitazione o mentre scopavamo o mentre Eleonora si faceva inculare come la peggior zoccola!
Un giorno eravamo in camera ed Eleonora era messa a pecorina con il suo bel culo tutto aperto all’aria ed io che gli stantuffavo il mio cazzo nel suo culo, togliendolo ogni tanto per vedere come rimaneva aperto il suo buco (perché è una cosa che mi eccita da morire) e per poi rimetterlo dentro di botto spaccandole il culo mentre lei godeva come una troia in calore.
Ad un certo punto sentimmo bussare alla porta della nostra camera, al che ci fermammo e non sapevamo che fare, se aprire oppure no. Non era mai successa una cosa del genere.
Pensando che fossero i proprietari che avevano bussato perché c’era qualche problema, andai ad aprire mettendomi boxer e maglietta, mentre la mia donna si nascondeva sotto le lenzuola.
Invece a bussare era stata una coppia: lui sui 50 anni e lei sulla trentina che dissero che non sapevano se la loro chiave era per la porta N. 6 o 9, perché il cartellino era poco chiaro. Avevano provato ad aprire la 6 ma non si apriva ed allora prima di provare con la nostra camera, che era la N. 9, avevano bussato.
Mentre mi dicevano tutto ciò notai che entrambi guardavano con interesse me e la mia compagna che languidamente spuntava dalle lenzuola, in particolare la donna guardava molto i miei boxer, dove si notava una macchia fresca frutto della mia recente eccitazione.
Al che dissi loro che, ovviamente, quella non era la loro camera e quindi, salutandoli gentilmente, chiusi la porta, notando un sorriso malizioso sul viso della donna.
Tornato a letto, mi buttai su Eleonora che non perse tempo a spogliarmi ed a prendere il mio cazzo nella sua bocca avida e usando la sua lingua con molta maestria lo fece diventare subito grosso e duro.
Mentre la mia donna leccava cazzo e palle e mi faceva un bagno di saliva calda molto molto arrapante ed io le avevo ficcato tutta una mano nella fica sbrodolosa e 3 dita dell’latra mano in culo, sentimmo bussare nuovamente alla porta.
A questo punto cominciai ad innervosirmi e feci finta di niente. Però il bussare continuò e sentii la voce della donna di prima che ci chiese di aprire perché avevano un problema.
Andai ad aprire incuriosito, scocciato ma al tempo stesso eccitato dalla situazione e i due di prima mi spiegarono che la loro camera non si apriva perché si era rotta la serratura, che i proprietari dell’albergo avevano chiamato l’operaio, ma ci sarebbe voluto del tempo e che altre camere libere non ce n’erano. Quindi, siccome non avrebbero voluto perdere quell’occasione per stare insieme, che non capitava da molto tempo, avrebbero voluto dividere il nostro letto con loro, visto che sembravamo una coppia simpatica e disponibile. Tutti e due promisero che non avrebbero dato fastidio e che sarebbero stati dalla loro parte nel letto, se però noi avessimo avuto qualcosa in contrario allora, a malincuore, sarebbero andati via.
Di fronte al tono supplichevole ed allo stesso tempo conturbante della donna rimasi confuso e guardando la mia compagna le chiesi che fare. Lei mi disse che potevamo provare e se la cosa ci avesse infastidito allora gliel’avremmo detto sinceramente e quindi a quel punto se ne sarebbero andati.
Con questo accordo chiudemmo la porta ed io mi catapultai a letto, dove sotto le lenzuola mi tolsi i boxer mentre la situazione un po’ mi imbarazzava e un po’ mi eccitava, visto che il mio pene aveva già una mezza erezione.
Senza perdere altro tempo i nostri 2 ospiti iniziarono a baciarsi con le lingue che saettavano fameliche, mentre con le mani cercavano frenetiche di spogliarsi a vicenda.
Poi lei che si chiamava Adriana, tra l’altro caratterizzata da due labbra molto carnose, si buttò ad aprire i pantaloni di Lorenzo e tirò fuori una mazza, che anche se non completamente dura risultò essere enorme. Prese a fare un pompino mai visto: con la bocca che si apriva al massimo per accogliere quel glande enorme e con la lingua che percorreva tutto il cazzo e le palle.
A quella vista Eleonora non resistette e, buttando via le lenzuola, prese anche lei la sua dose di cazzo facendomi una pompa con una tale maialaggine che mi stupì. Sentii la sua fica che era già aperta e fradicia, colava umori come una fontana, si era già eccitata come una cagna, la mia dolce troia.
Adriana e Lorenzo, nel frattempo, si erano spogliati a vicenda e si erano buttati sul letto a pochi centimetri da noi iniziando un sessantanove incredibile.
Adriana era longilinea, bionda, un culo un po’ largo ma invitante, seno piccolo ma con 2 capezzoli scuri e grossi ed un’aria da porca vissuta.
Lorenzo aveva sicuramente sui 55 anni, aveva la pancia, puzzava di sudore e di urina, ma aveva un cazzone di 28/30 centimetri tutto nodoso e con delle vene grosse in rilievo e con una cappellona enorme e palle depilate grosse da scoppiare.
Iniziai a scopare Eleonora a pecorina dandole dei colpi forti forti come piacevano a lei, tutti e due guardavamo gli altri e vedevo che Eleonora sbavava alla vista di quel cazzone che stava sfondando Adriana e non sembrava infastidita dall’odore di maschio non lavato che proveniva da Lorenzo.
Vedevo inoltre che Adriana, che stava prendendo quel tronco di carne tutto dentro la sua fica depilata gridando frasi oscene ‘dai spaccami maiale sudicio, fammi vedere che bestia sei, dammelo tutto e non lasciare fuori nemmeno le palle’, lanciava degli sguardi molto maliziosi e perversi verso di me e la mia compagna.
La stanza era impregnata degli odori dei nostri corpi e di sesso.
Ad un certo punto, nel girarsi nel letto, Lorenzo si trovò con il suo manico enorme a pochi cm dal viso di Eleonora che era sempre a pecorina ed impegnata a prendere il mio cazzo nel suo culetto sfondato.
Eleonora rimase perplessa, ma non riusciva a staccare gli occhi da quella bestia di carne, con il buco per orinare oscenamente aperto e grondante di umori e dopo un mio colpo in culo più deciso si trovò il cazzone sudicio a portata di lingua che non esitò ad usare per dare una bella leccata a quel cono gelato enorme.
Io rimasi di stucco nel vedere con quanta rapidità la mia donna si era adeguata alla nuova situazione e come era ansiosa di leccare il cazzo di un altro uomo e per di più così impregnato di umori ficali di un’altra donna e che sapeva di urina e di sudore!
Lui non se lo fece ripetere due volte, le prese la testa e la spinse a se per far prendere in bocca ad Eleonora il più possibile di quel glande immenso e lei cercò di agevolarlo aprendo la sua bocchina a dismisura.
Leccava quel pezzo di carne con una foga mai vista!
La cosa mi eccitava, però mi dava anche molto fastidio perché tenevo alla mia donna e stavo per replicare quando Adriana si posizionò con il viso sotto di noi e da troia consumata quale era iniziò a leccare la fica ad Eleonora, che rimase sorpresa di sentire un’altra lingua ed in particolar modo quella di un’altra donna che la lavorava così, giocando con maestria con il suo clitoride duro ed ad ogni colpo del mio cazzo nel culo di Eleonora, Adriana leccava anche il mio cazzo tutto saporoso di umori di culo e le mie palle.
A quel punto l’eccitazione prese il sopravvento della ragione e non dissi più niente, anzi dovetti fermarmi e smettere quell’inculata pazzesca per non venire subito.
Eleonora rimase un po’ dispiaciuta di quell’interruzione, ma il dispiacere durò poco perché si posizionò sopra il cazzone enorme dell’altro e, aprendosi le labbra della fica con le mani, si impalò piano piano su quella bestia di carne che le faceva anche male ma che la eccitava da morire perché urlava: ‘siiiii squartami, spaccami la fica, voglio essere sventrata da te maiale in calore’. Alla fine riuscì a prenderlo tutto dentro sudando, soffrendo e godendo come una vacca.
Io assistevo allibito alla scena, anche eccitato, vedendo la mia donna che prendeva nella sua fica un cazzo grosso come un braccio che la sventrava e quando lei lo faceva uscire, si vedeva la sua fica talmente ed oscenamente aperta che sembrava un traforo.
Mentre guardavo, Adriana prese a farmi una pompa da sballo e soffiando sul glande per non farmi venire subito. Era proprio una pompinara consumata.
Eleonora urlava frasi oscene mai sentite mentre prendeva tutto quel cazzo nelle viscere: ‘dai che bello!! sfondamiiii! arrivavamo in gola!! godoooooo sbrodoloo tutta ‘. riempimi!!’.
Lorenzo, eccitato come una bestia, la fece girare a pecorina e cominciò a leccare il suo culo già aperto per la precedente inculata, sputandoci pure e poi posizionò il suo glande immenso contro il buchetto, dicendo: ‘sei proprio una zoccola, prima ti ci sputo su quel tuo culetto e poi vedrai come te lo sfondo! Il tuo uomo non lo riconoscerà più! Vedrai come ti farà godere questo vecchio inculcatore! Sembri drogata dal mio cazzo! L’ho capito subito che eri una porca!’. Eleonora a quel punto ebbe paura di essere spaccata in due da quella trave, ma l’eccitazione e la maialaggine presero il sopravvento ed, aprendosi il culo con le mani e cercando di essere il più rilassata possibile, iniziò a far entrare il cazzone di Lorenzo centimetro per centimetro. Piangeva dal dolore ma si spingeva con il bacino per prenderlo sempre di più. Alla fine con un colpo di reni Lorenzo lo piantò tutto e lei urlò. Lorenzo si fermò un po’ per far abituare il suo intestino a quella nerchia enorme e poi inizio un lento su e giù sbattendo le sue pallone nella fica. Eleonora oramai aveva superato la fase di dolore e stava cominciando a provare un piacere crescente e gridava ‘spaccami anche il culo, sguazza dentro di me, fammi vedere che toro che sei, fammi un clistere di sborra, sguazza nella mia cacca calda, sei un vecchio bastardo ma mi inculi da favola!!’
A quel punto, con non poche difficoltà , mi posizionai sotto di lei facendo entrare a fatica il mio cazzo nella fica compressa da quella mazza nel suo culo e piano piano iniziai a scoparla mentre Adriana metteva la sua fica fradicia in bocca ad Eleonora che, oramai fuori di testa e completamente in balia dei sensi, iniziò a leccarla come un’invasata. Era la prima volta che lesbicava e la cosa non sembrava dispiacerle per niente, anzi tra un gemito ed un altro gridava: ‘Sii sono la vostra zoccola! Fatemi di tutto! Mmmmmm che buon sapore ha la fica! Quanto tempo ho perso senza leccarne una!’
Dopo poco venimmo sia io che Lorenzo riempiendo la mia donna di sborra calda che colava da tutti i buchi e Eleonora raggiunse il suo ennesimo orgasmo.
Adriana si mise a leccare la sborra che usciva dai buchi aperti.
Quando vidi il culo di Eleonora rimasi di stucco per come era oscenamente aperto, infatti la mia mano ci entrò senza difficoltà .
Non sazia, Eleonora, si piazzo dietro Lorenzo e, con grande meraviglia di quest’ultimo, gli aprì il culo con le mani e cominciò a leccare quel buco che maleodorava tremendamente e conficcò la sua lingua dentro lo sfintere dilatato del vecchio. Alternava la lingua a 2 dita, aprendo il culo sempre di più e ficcando la lingua sempre più in profondità , ripulendo tutto. Più leccava e più si eccitava e si inebriava e Lorenzo dopo quel trattamento la incitò a leccare ancora più dentro e anche le sue palle sudate e depilate.
Allora vedendo quanto fosse sudicia e troia Eleonora, Lorenzo ebbe un’idea: ‘portiamo questa zoccola nella vasca e facciamole una doccia con la nostra piscia calda!!’.
Al ché Eleonora, per niente dispiaciuta, disse: ‘si maiali, sono la vostra troia in calore, innaffiatemi tutta! voglio bere il vostro nettare!!’.
Ci mettemmo tutti e tre su di Eleonora e con i nostri getti di piscia la cominciammo a inondare e lei aprendo la bocca e tirando fuori la lingua come una vera cagna bevve avidamente quel liquido caldo.
Finito di pisciare, con la sua bocca ci ripulì i nostri cazzi e la fica gocciolante di Adriana.
Ero disgustato ed eccitato dalla troiaggine della mia donna.
Lorenzo, dopo quello spettacolo e la mezza pompa ricevuta, era di nuovo eccitato a bestia e mise Eleonora nella vasca, in mezzo all’urina, a pecorina e con un colpo di reni la inculò senza nessuna preparazione e lei lanciò un urlò tremendo, ma non volle smettere anzi si aprì di più il culo mentre slinguava Adriana.
Io di fronte a quella scena non resistetti ed andai a farmi la doccia mentre l’orgia si sviluppava in quella fetida vasca e rivestitomi uscii dalla camera senza una parola, mentre sentivo che Lorenzo diceva ad Eleonora che lui conosceva 2 suoi amici di colore, di cui uno più vecchio di lui, ma entrambi dotati di 2 cazzoni ancora più enormi del suo e la grande maiala di Eleonora disse che sarebbe stata molto felice di farsi spaccare i suoi buchi anche da loro ed ovviamente da Lorenzo ed in più voleva rivedere con più calma anche Adriana che le aveva detto di avere una bella collezione di attrezzi porno di tutte le forme e misure.
Da quel giorno non ho più visto Eleonora, anche se il mio pensiero va spesso a lei ed in cuor mio so che la perdonerò e che la ricercherò, perché nonostante tutto tengo troppo a lei.
‘. continua ‘.
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