Ho 44 anni, sposata da 13 e senza figli. Tutto è successo causa di un temporale improvviso. Al mattino c’era un sole magnifico e ovviamente sono andata al lavoro senza ombrello. Quel giorno c’era stata una riunione importante con alti dirigenti ed era stato richiesto un abbigliamento formale. Indossai un completo giacca e gonna con sotto una camicetta. Raramente lo faccio al lavoro, ma indossai intimo sexy. Infine collant velati color carne di quelli che sembra che non ci sono ma ci sono e sandali col tacco medio e fine allacciati sopra la caviglia. Circa un’ ora prima di uscire si è scatenato un temporale fortissimo , ma all’ ora di staccare aveva praticamente quasi smesso di piovere e così decido di incamminarmi verso casa. Però dopo pochi passi improvvisamente si è rimesso a diluviare. Ormai ero per strada e così mi metto a correre verso casa, ma pioveva troppo e così mi riparo sotto ad un androne. Dal portone esce un bellissimo ragazzo sulla trentina , elegante, con un paio di occhialini da intellettuale e di colore. Nerissimo, di così neri non ne avevo mai visti prima. Mi vede fradicia e in un italiano correttissimo con un leggero accento francese mi chiede se abitavo lì vicino e che eventualmente mi avrebbe accompagnata lui con l’ombrello. L’ho trovato all’istante davvero bellissimo e c’è stata subito una fortissima, improvvisa e inaspettata attrazione fisica e sessuale verso di lui. Avvertii in quell’istante un piacevole formicolio alle ovaie che quasi vibravano di voglia. Non mi era mai successo prima per uno appena visto da pochi secondi! E percepivo che pure lui fosse molto attratto da me. Mi fissava dritta nelle pupille con uno sguardo penetrante, magnetico, carismatico, quasi ipnotico. Era davvero una situazione surreale. Io gli dico che abito poco lontano e che avrei atteso la fine dell’acquazzone ma vedendomi fradicia di pioggia mi chiede se volevo entrare da lui un momento per darmi una asciugata e una riscaldata e per aspettare che si calmasse il tempaccio. Era chiaro che il suo comportamento non era solo di gentilezza, ma che volesse approfittare della situazione sperando in qualcosa. La testa mi diceva di rifiutare ma insensatamente, istintivamente e pericolosamente accetto seguendolo di scatto come un cagnolino fedele segue il padrone e saliamo nel suo appartamento. Appena entrati, mi fa andare in bagno a darmi una sistemata veloce e intanto dice che preparava un caffè per scaldarmi. Appena entrata mi chiesi che cavolo stessi facendo lì, mi ripetevo che appena uscita da quel bagno avrei ringraziato e me ne sarei andata. Ma sentivo il mio ventre che invece mi mandava segnali diversi. Esco dal bagno e mi dice di accomodarmi sul divano. Cosa che feci. Lui arriva coi caffè e si siede al mio fianco. Si era tolto la giacca ed era rimasto con addosso una t-shirt attillata che faceva risaltare il suo fisico possente e le sue braccia muscolose e completamente tatuate. A me i tatuaggi vistosi non mi son mai piaciuti, ma lui lo trovavo davvero molto sexy così! Così scatta immediatamente qualcosa in tutti e due, la situazione era troppo eccitante e trasgressiva. Infatti senza darmi tempo di avvicinarmi alla tazzina che mi abbraccia e tenta di baciarmi, io provo a spostarlo indietro ma non ci riesco, era troppo forte. Ci guardavamo fissi negli occhi e l’attrazione era sempre più forte. Al secondo tentativo di baciarmi, cedo e iniziamo a baciarci con la lingua in modo quasi selvaggio. Lui con una mano inizia a accarezzarmi una gamba e va sempre più su alzando mia la gonna. Io istintivamente avvicino la mia mano alla sua patta e sento che ce l’ha già abbastanza duro. Lui mi abbassa i collant e sposta da un lato il mio perizoma e inizia a farmi un ditalino magnifico mentre io mi eccito come una matta bagnandomi. Avevo definitivamente perso il lume della ragione. Contemporaneamente gli tiro giù la cerniera dei jeans e passo la mano dentro alle sue mutande e glielo tiro fuori. Lo guardo ed era bellissimo, praticamente il pene perfetto: lungo, grosso, nerissimo, anche la cappella nerissima. Era il più bel pene che avessi mai visto e decisamente superdotato. Mentre mi infila prima una e poi due dita in vagina, io inizio a masturbarlo e cosi gli viene duro definitivamente nella mia mano. Dopo qualche minuto così a masturbarci a vicenda mentre ci baciavamo con le nostre lingue che roteavano come impazzite, mi viene voglia di baciarglielo e così mi dirigo con la bocca verso quel grosso uccello nerissimo e inizio a fare uno dei pompini più belli della mia vita! Avevo spento il cervello, non mi riconoscevo. Dopo pochi minuti, mi accorgo che sta per venire, così mi stacco perché avevo capito che mi sarebbe venuto in bocca senza avvisarmi .Ma purtroppo la mia mente era offuscata e davvero mi pareva di vivere in una realtà parallela come fossi sotto incantesimo. Sapevo di fare cose sbagliate ma non riuscivo a frenarmi. Infatti di scatto mi alzo in piedi, mi levo la giacca, mi tiro su la gonna, mi abbasso i collant e il perizoma alle ginocchia , e rimango con la camicetta , il reggiseno. E i sandali col tacco sempre ai piedi. Mi alzo la gonna ancora un po’ e mi metto sopra di lui che era sempre seduto sul divano. Mi dice che non vuole mettere il preservativo perchè le donne bianche vanno scopate senza. Ma io non ci penso, stupidamente anzi la cosa mi eccitava ancor di più. In quel momento ero fuori di testa e nonostante fossimo entrambi senza protezione, pensai che non sarebbe stato così stronzo da venirmi dentro. Cosi glielo prendo in mano e stringendoglielo gli esce una piccola goccia bianca di sperma che era rimasto lì dall’orgasmo che ero riuscita a bloccargli all’ultimo poco prima durante il rapporto orale. E su quella cappella nerissima risaltava ancor di più aumentando la mia euforia. Incurante di tutto me lo infilo pian piano da sola dentro alla vagina ritenendo innocua quella goccia di sperma e entrò facilmente grazie al suo liquido seminale seppur in piccolissima quantità e alla mia lubrificazione esagerata data dai miei umori che incessantemente mi bagnavano tutta la vagina. Quindi mi trovo praticamente seduta sopra di lui col suo cazzo nero, grosso, lungo e duro come una pietra dentro di me che arrivava tranquillamente a toccarmi l’utero. Le ovaie erano ormai pronte e l’utero impaziente. Iniziamo con dei piccoli movimenti lenti ma profondi e poi sempre più veloci. La sua cappella sbatteva energicamente contro la mia cervice. Entrambi ansimavamo di piacere ma lucidamente gli dico di non venirmi dentro. E lui mi risponde con una frase misto arabo e francese che non capii. Dopo qualche minuto, fissando le sue possenti braccia tatuate dalle spalle ai polsi che mi stringevano, inevitabilmente raggiungo un orgasmo così intenso che era da tempo che non ne provavo uno così! Gli spasmi delle pareti della mia vagina stringevano quell’uccello nerissimo piantato interamente nel mio apparato genitale, con la cervice che aveva ceduto, dilatandosi sotto i colpi lenti ma decisi e profondi di quella gonfissima, durissima e nerissima cappella! E ahimè, proprio mentre completavo il mio orgasmo, sento il suo pene iniziare a tremare e a pulsare! Le contrazioni della mia vagina avevano fatto arrivare anche lui al punto di non ritorno! Infatti sento un grandissimo calore nella mia pancia e contemporaneamente e chiaramente le vibrazioni di un gran numero di spruzzi di sperma caldo di uno sconosciuto nerissimo del quale manco sapevo il nome inondare senza ritegno il mio utero fertile e non protetto! Da gran bastardo, fregandosene altamente delle mie parole, mi è venuto dentro! Milioni e milioni di fecondi spermatozoi dell’Africa nera stavano nuotando imperterriti dentro il mio ventre per svolgere la loro missione di trovare il mio ovulo indifeso e fecondarmi senza pietà ! Io non ero protetta dalla pillola perchè per un problemino l’avevo momentaneamente sospesa in quel periodo. Le circostanze davvero a volte sono crudeli! Ma purtroppo avevo immediatamente perso la testa e la ragione facendo soppravvalere il piacere e il desiderio! Vivendomi quell’avventura passionale e trasgressiva! Ma molto pericolosa! In una frazione di secondo rinsavisco, mi levo da lui e come mi sfilo, una gran quantità di sperma cola fuori dalla mia vagina! Ero terrorizzata e respiravo a fatica perché avevo paura che mi avesse messa incinta! Ero tornata perfettamente lucida, mi fiondai nuovamente nel suo bagno e mi risistemai al meglio, poi presi di fretta le mie cose e scappai via frettolosamente. Senza più guardarci e senza che nessuno più dicesse una parola. Era uscito il sole e c’era l’arcobaleno, ed io andavo a casa a passo affrettatissimo con le lacrime agli occhi e con ancora dello sperma che mi colava fuori fermandosi dentro ai collant! Non sapevo chi fosse e tuttora non so chi sia, non conoscevo il suo nome e tuttora non lo so, solamente avevo lasciato libero sfogo ad una pericolosa trasgressione che mi aveva colta alla sprovvista, inaspettata e impensabile. Che però poteva avere effetti devastanti per il resto della mia vita!