“Mi piego leggermente in avanti, voglio il cazzo di Kurt…”
Eravamo partiti la mattina all’alba. Contavamo di arrivare nel villaggio che avevamo
prenotato nel tardo pomeriggio per goderci il primo bagno della stagione. Eravamo agli inizi di Giugno ma, sembrava che fossimo già in piena estate.
Avevamo avuto un problema al porto di partenza, eravamo arrivato con 5 minuti di ritardo e avevamo dovuto ripiegare sul ferry per Lussino. Da lì, attraversata l’isola, avremmo preso il battello per la destinazione finale.
Eravamo stati un pochino indecisi sulla destinazione, in un primo momento mio marito, Mirko, aveva proposto Cap d’Adge, dove eravamo stati per un breve week end l’anno prima. C’avevamo pensato un po’ poi avevamo deciso di cercare un’altra destinazione. Non che non ci fossimo divertiti, anzi! Ricordo che saliti in macchina dissi a mio marito:
-Oh, per un mese almeno niente cazzi e niente fighe. Ne passarono due!
E’ che a Cap è tutto così meccanico e scontato, sembra di essere ad un priveè a cielo aperto.
Dopo lunghe ricerche avevamo optato per il villaggio ” The sense of paradise ” di Lussin Piccolo
Il sito lo definiva campo naturista. Leggendo i vari blog sembrava che fosse qualcosa di più…
Avevano 25 bungalows con 50 appartamenti. Stranamente le tariffe di giugno erano identiche a quelle di agosto. Non erano ammessi giovani al di sotto dei 20 anni.
Avevamo chiesto informazioni telefoniche al numero dedicato e il giovane che ci aveva risposto si limitò a dirci che nel villaggio c’era solo bella gente, e che la mancanza di ragazzi in minore età ci assicurava maggiore libertà. Mio marito commentò:
-Certo senza ragazzini che frignano è meglio.
La mia anima profondamente porcella mi aveva fatto pensare e sperare in altra spiegazione.
Nel tragitto in macchina attraverso Lussino mi ero cambiata, avevo tolto i pantaloni e indossato una mini che più mini non si può. Avevo slacciato fino all’ultimo bottone la camicetta bianca e lasciato i miei seni al vento.
A parte l’inverno, non indosso reggiseno. La cosa mi lascia molto soddisfatta, ho 50 anni ma, tutti mi dicono che ne dimostro almeno 10 di meno. Malgrado una terza abbondante è ancora bello duro e sta su magnificamente. Non faccio palestra, il lavoro non me lo consente, sono segretaria dell’Amministratore Delegato di un’importante azienda tessile milanese. ( di cui sono perdutamente e, ahimè, segretamente innamorata).
Il mio spogliarello fece subito effetto sul mio uomo che cercò, e devo dire trovò subito con facilità la mia fighetta. Bastò che mi accarezzasse il clitoride perché le sue dita si trovassero in un lago di umori.
Per agevolarlo reclinai leggermente il sedile e appoggiai le gambe, oscenamente divaricate, sul cruscotto.
Dalle macchine che superavamo niente, nessun cenno di apprezzamento. E’ un giochino che ci piace fare anche in Italia, solo che da noi i colpi di clacson sembra che vogliano tirare giù il mondo.
Mi ricordo che commentai con mio marito dopo un po’:
-Ma dove siamo capitati?
-In posto dove si vede che tutto questo è normale.
Comunque sia ero eccitatissima, non solo per il lavorio sulla mia figa, quanto perché lo stavamo facendo praticamente davanti a tutti.
Non volevo venire, ancora.. Slacciai la cintura dei pantaloni, gli portai in fondo ai piedi i boxer e lo presi tutto in bocca. Devo dire che mio marito, malgrado i 50 anni è sempre pronto. La posizione, oltre ad obbligarlo ad andare più piano, non gli permetteva di continuare a giocare con la mia figa. Mi prese il capezzolo e cominciò a massaggiarmelo con pollice e indice in maniera sempre più violenta. Lui sa che così mi fa venire. Non volevo venire da sola, lo feci distendere un pochino sul sedile in maniera da avere accesso al suo buchino. Il primo dito me lo inghiottì subito. Arrivata al terzo cominciai un lento movimento rotatorio. Dopo un attimo sentii le prime contrazioni e subito mi riempì la bocca. Venni anch’io, gridammo
-Siiiiiiiiiiiiiii dai amore……………
o meglio fu lui a gridare, io avevo la bocca piena, Buttai giù fino all’ultima goccia, glielo pulii ben bene e lo ricomposi, dicendogli:
-Tesoro, guarda che fino a quando siamo in camera “nisba”
-A parte che hai cominciato tu, guarda che ci vogliono ancora tre ore per arrivare. Non puoi lasciarmi in astinenza per un periodo così lungo.
Finalmente ci imbarcammo. Il battello era pieno, moltissimi giovani e qualche locale che si riconosceva subito dall’abbigliamento più castigato.
Non era scritto da nessuna parte ma, i locali si ritrovarono tutti sotto coperta, i turisti sparsi tra la prua e la poppa del piccolo battello.
Noi ci sistemammo a poppa. Ci guardammo in giro e realizzai che il mio abbigliamento che fino a mezz’ora prima avrei giudicato assolutamente sconcio e inadeguato, mi faceva passare per una vecchia fuori moda. Praticamente nessuna donna aveva il top, e sconvolgente, quasi tutti facevano sesso. Una coppia di giovani poco davanti a noi stava scopando: lei aveva una mini in vita, lui da dietro si muoveva ritmicamente dentro di lei. Ci guardammo in giro, una coppia si baciava furiosamente e la mano di lui era dentro di lei. Eravamo eccitatissimi. Mio marito mi distese sul sedile e cominciò a leccarmi, la sua lingua mi penetrava, poi rapida passava sul clitoride che ormai era al suo massimo splendore.
-Non farmi venire, ti prego.
gli dissi con un filo di voce
-Perché hai qualcosa di meglio da fare?
Per rispondere alla mia sciocca implorazione aveva dovuto staccarsi da me.
-Non smettere
lo implorai
-Allora non dire cazzate e concentrati sul tuo piacere.
La voce dell’altoparlante che annunciava in tre lingue il prossimo arrivo ci fece sobbalzare e ci riportò per un attimo alla realtà.
Messe le ruote a terra vedemmo subito un cartello che indicava la direzione per il villaggio e indicava “5 min.”
Trovammo subito l’ingresso del villaggio e la reception: un elegante bungalow in legno con una ragazza dietro il banco. Appena entrammo un bel sorriso e
-Ginevra e Mirko vero?
-Sì, siamo noi.
Ci diede una cartina con indicata la posizione del nostro bungalow.
Ci consegnò una piccola busta in plastica, aggiungendo
-Qui dentro ci sono i vostri vestiti che userete durante la permanenza nel villaggio. Noi suggeriamo ai nostri ospiti, che sono tutti naturisti, di evitare abbigliamento tessile. E’ una forma di rispetto verso gli altri ospiti.
Ci consegnò la chiave e ci accompagnò alla porta per indicarci la direzione da prendere.
Mi avviai alla porta e con la coda dell’occhio vidi mio marito fermo, impietrito. Finalmente la ragazza era uscita da dietro il banco: una dea! Indossava un minuscolo string color carne, i capezzoli erano coperti, si fa per dire, da due minuscoli pezzettini di stoffa grandi come coriandoli. Si mise a ridere, sapeva che ci aveva colpiti.
-Ecco nella busta che vi ho consegnato, ci sono due string come questo e un solo reggiseno.
Chiaramente ci mettemmo tutti e tre a ridere.
-Nessuno nel villaggio porta questo fastidioso abbigliamento. Lo si usa solo per andare allo spaccio, che è all’uscita secondaria e per andare a comprare il pesce, il pescatore tutte le mattine alle 11 vi aspetta, anche lui all’uscita secondaria.
-Beh, aggiunsi io, il pescatore tutte le mattine si rifà gli occhi.
-Ma no, lui ormai è abituato.
Lo disse con un tono ammiccante e un pochino ambiguo, che al momento non seppi decifrare ( avrei capito in seguito)
Parcheggiamo la macchina, appena dentro il perimetro del villaggio e scaricammo i due borsoni dirigendoci verso il nostro bungalow che la cartina indicava a meno di cento metri.
-Certo, commentai, niente vestiti lunghi con scollatura vertiginosa, i tuoi attillatissimi pantaloni in lino, riportiamo tutto a casa senza neanche disfare le borse. Tiriamo fuori solo le borse da toilette.
Stavamo per arrivare quando sentiamo:
-Ginevra, Mirko, finalmente. Benvenuti in paradiso. Siamo i vostri vicini di stanza.
Ingrid e Kurt di Merano ( ecco spiegato il leggero accento tedesco, che detto fra noi mi fa arrapare)
-Oh cazzo, commentò sottovoce Mirko, non siamo ancora arrivati e tutti già ci conoscono.
Vengono verso di noi. Lei dall’apparente età di 40 anni, bionda, capelli a caschetto,
leggermente più alta di me, direi 1,72/1,73, una terza scarsa, due gambe da modella. Lui, grosso modo la stessa età, non altissimo, 1.75/1,78, spalle larghe, fianchi stretti, capelli castano chiari tagliati a spazzola. Direi due super fighi.
Naturalmente indossano lo string, lei ha il seno al vento.
Lui è buffissimo, lo string non contiene il suo ambaradan, si intravede l’affare puntato verso l’alto e una palla che fuori esce dalla costrizione dello string. Lui vede il mio sorriso, anche perché lo guardo insistentemente e commenta
-Hai ragione a ridere mi sente ridicolo, l’abbiamo indossato solo perché arrivavate voi.
Non aveva ancora finito di dirlo che si spogliano e rimangono nudi. Non faccio, anzi non facciamo niente per distogliere lo sguardo. Entrambi depilatissimi. Ho pensato subito, meglio se devo prenderlo bocca.
In effetti a me piace molto l’arte, perché è tale, del pompino. Fintanto che hai in bocca il cazzo non c’è problema ma, a me piace molto leccare le palle e lo scroto e….senza peli è molto meglio.
-Dai, aggiunge lei, abbiamo in fresco una bottiglia di prosecco poi andiamo a fare il bagno.
-Mah, noi avremmo bisogno di una doccia…..
non mi lascia finire
-Dopo il bagno, adesso godiamoci l’acqua, questo è il momento migliore della giornata.
Intanto che noi entriamo per lavarci almeno i denti, Ingrid attraversa il piccolo patio del bungalow e arriva con una bottiglia ghiacciatissima e alcuni salatini.
Cominciamo a bere e a sparar sciocchezze. Si è subito creata un’atmosfera molto cameratesca.
Ovviamente anche noi siamo nudi. Lei mi si avvicina e fa
-Sei molto bella, mi sfiora leggermente un capezzolo e aggiunge,
-mmmmm è bello duro.
-Per forza, il vino aiuta e poi mi stai eccitando.
La mia mano è indipendente dal cervello e comincio ad accarezzarle un seno. Lo sguardo mi cade sui due uomini, mi sembrano molto compiaciuti, la loro semierezione lo testimonia.
Finita la bottiglia Ingrid mi prende per mano e correndo come due bimbe di 15 anni corriamo verso il mare che è proprio dietro il bungalow
-Stai vicina a me, mi fa Ingrid, il fondo è in parte sabbioso e parte sassoso.
Mi guida, stringendomi forte la mano, dove l’acqua ci arriva al seno. Mi spruzza, cominciamo a ridere senza motivo. Un po’ d’acqua mi entra in bocca, mi stacco, comincio a tossire, mi calmo. Lei si avvicina a me,
-Ti aiuto, e comincia baciarmi. Rispondo subito al suo bacio. Rimaniamo avvinghiate non so per quanto tempo.
Ho perso il senso dello spazio e del tempo. Mio marito dov’è? Si materializza dietro Ingrid, cerca di prenderle in mano i seni, senza successo perché siamo attaccate una all’altra. Comincia a baciarle il collo. Lei mugula,
si gira leggermente, intuisco dal movimento delle braccia che sta cercando il cazzo di mio marito.
L’ha trovato, lo vedo dalla faccia di lui
Kurt è dietro di me, sento che sta strofinando la cappella del suo cazzo contro le mie natiche.
Non ci separiamo Ingrid ed io, continuiamo a baciarci.
Mi piego leggermente in avanti, voglio il cazzo di Kurt. Finalmente riesce a penetrarmi. Sono veramente in paradiso. La mia mano scende verso la figa di Ingrid, entro con facilità. Ho 4 dita dentro (in un attimo di lucidità penso che ci fisteremo a vicenda e sarà bellissimo )
Kurt continua a spingere in maniera sempre più veloce e violenta. Sto godendo moltissimo. Non posso durare molto. Giro dolcemente Ingrid verso mio marito. Glielo prendo in mano è durissimo, tolgo la mano dalla sua figa e la penetro con il cazzo di mio marito. Lei comincia ad urlare
-Siiiiii, fammi godere….
Sento che Kurt ha raggiunto ormai dimensioni bestiali, ancora poco..
-Io sto per venire……dai che veniamo tutti assieme.
E’ Kurt il primo quando sento le sue contrazioni dentro di me, non ce faccio più ed esplodo, mi abbandono addosso a lui, è bellissimo. Ingrid e Mirko sono avvinghiati in bacio violento quando sento lei gridare
-Riempimi, riempimi, voglio annegare nel tuo sperma….
Vedo il corpo di mio marito irrigidirsi, poi anche lui esplode in un urlo liberatorio.
Rimaniamo avvinghiati uno all’altro.
E’ Ingrid la prima a cominciare a ridere. Dopo un attimo 4 persone adulte, abbracciate, in mare ridono come
pazzi. ( roba che in altro contesto, chi ci avesse visto avrebbe chiamato il 118)
Ci trasciniamo a fatica sulla spiaggia.
Dopo un attimo faccio,
-Mi sa che sarà una vacanza molto movimentata.
-E molto bella, aggiunge Ingrid.
Mi giro verso di lei e la bacio.
…continua
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