“Ero veramente fuori di testa dall’eccitazione, attraversai il bar, uscii e mi diressi a casa, con i piedi e scarpe impiastricciati di sperma che lentamente…”
Sono una donna calda, molto decisa e mi piacciono le esperienze al
di fuori della normalità, quindi mi concedo delle avventure, basta che abbiano un sapore insolito. Detto questo ero stata contattata da un uomo tendenzialmente schiavo amante dell’adorazione delle calzature femminili indossate da una donna in carne ed ossa, quindi dopo i primi scambi di mail e telefonate decisi di dargli una possibilità per una esperienza di dominazione e heels fetish mordi e fuggi, quindi gli diedi un appuntamento appena dopo l’orario d’ufficio, i signori maschietti scappano per queste cosette per poi tornare a casa dalla famiglia, in un determinato bar che era adatto allo scopo.
Mi preparai e truccai adeguatamente sexy, chiaramente tacco 12 a spillo e senza mutandine che avevo già un giochino in mente e mi diressi a piedi verso la meta dell’ appuntamento. Entrai e lui era già seduto ad un tavolino un po’ in disparte come avevo comandato, mi sono accomodata e subito arrivò il buongiorno padrona cosa posso offrirle? Presi semplicemente un caffè che lui ordino subitaneamente, quattro chiacchiere, lui era un trentenne normalissimo, sicuramente già con esperienze di sottomissione il che non guastava proprio. Decisi di tastare il terreno, alzai una gamba sotto il tavolino ed appoggiai spingendo la suola proprio sulla sua patta, lui trasalì ed io cominciai con un lento movimento anche per testare suoi eventuali nascosti movimenti…. Signora lei mi delizia ma qui in pubblico…. Lo fulminai con lo sguardo e gli sibilai è proprio questo il bello, non pensare che una lady si scomodi semplicemente per calpestare un cazzo moscio, non dirmi che ti sei già eccitato?!?… Domanda pleonastica, ma gli intimai di andare a pagare e che poi saremo andati in bagno. Servizievole si accinse ed andò a pagare, ci siamo diretti al bagno, scelto non a caso in quanto era nuovo e con quello per i disabili che era ampio ed adeguato al giochino che volevo fare. Appena dentro chiusi la porta, gli intimai di inginocchiarsi al mio cospetto , mi sollevai la gonna e semplicemente mi sono seduta sul water a fare pipì senza degnarlo di uno sguardo. Lui era rosso come un peperone e sbirciava fra le mie cosce. Finito mi spostai col bacino in avanti, allargai le gambe ed indicai semplicemente col dito la mia patata umida, lui intese ed iniziò a leccarmi dapprima per asciugare e poi per mio diletto. La cosa mi stava dando un piacere assurdo, molto intenso, violento, torbido, estremo, gli ordinai di adorare discendendo le mie gambe che avevo accavallato per impedirgli di accedere al mio fiore rigonfio, scese lungo le calze ed iniziò a leccare e baciare le mie splendide decolletè in pelle nera con un po’ di zeppa ed un fiocco a farfalla in pelle con uno swarowsky in centro, lo feci soffermare sulla suola, succhiare il tacco come se fosse stato un piccolo cazzo, cambiai l’accavallamento delle gambe per fare lo stesso giochino all’altra scarpa, lui continuava imperterrito, non era di sicuro la sua prima volta, anzi era impostato bene.
Il mio piacere era arrivato al parossismo, iniziai a toccargli la patta con la punta delle scarpe ed i tacchi ed avendo le gambe socchiuse ad accarezzarmi il clito, così facendo gli intimai di tirarsi giù i pantaloni, eseguì subito ed iniziai a masturbarlo con le suole appoggiandomi con i tacchi fra le sue palle. Anche li era normale, gli intimai che ora aveva il permesso di masturbarsi e schizzare sui miei piedi. Iniziò a masturbarsi e non ci mise molto a riversarmi sulle caviglie, collo del piede e scarpe dei bollenti schizzi di sperma. Povera farfallina con lo swarowsky! Era veramente sconvolto, grazie padrona, semplicemente mi alzai, sistemai la gonna, presi la borsa appoggiata sul pavimento, aprii la porta e semplicemente me ne andai non curandomi minimamente di lui. Ero veramente fuori di testa dall’eccitazione, attraversai il bar, uscii e mi diressi a casa, con i piedi e scarpe impiastricciati di sperma che lentamente colava a terra.
Arrivai a casa sempre eccitatissima e dovevo resistere alla voglia di masturbarmi o infilarmi un bel cazzo di gomma dentro, ma avevo deciso di aspettare mio marito e condividere con lui questo mio stato di grazia, quando sentii la porta aprirsi gli andai in contro ed iniziai a sbaciucchiarmelo con gran trasporto, a strofinarmi a lui, lui mi disse che adorava quando veniva accolto così, ci spostammo nella zona giorno, gli tirai semplicemente fuori il cazzo dai pantaloni iniziando un profondo pompino con lui in piedi ed io accucciata a gambe aperte e fica grondante, lui mi fece alzare, mi girò e mise alla pecora proprio li sul banco della cucina, mi massaggiò un po’ la fica e mi penetrò profondamente prendendomi per i fianchi e sbattendomi vigorosamente, urlavo di piacere, scopami, chiavami, riempimi, ero completamente fuori di testa, venni con un lungo urlo acuto, mi accasciai sul piano cucina distrutta con le gambe doloranti, sentivo i nostri umori colare giù per le mie gambe che non riuscivo nemmeno a muovere, lui era ancora dentro di me, sa che adoro che lui resti dentro dopo essere venuto, adoro sentire le sue pulsazioni mentre lentamente si ammoscia…. Quando riuscii a muovere le gambe mi girai e lo baciai a lungo dicendogli parole dolci e carine, sei veramente pazzesca, una come te non la trovo più disse lui… Quella sera una telefonata al Pronto Pizza a domicilio perchè la cucina era servita ad un altro scopo, e si continuò a letto fino ad addormentarsi l’una fra le braccia dell’altro. Non gli confessai che mi ero concessa uno schiavetto leccatore per eccitarmi a tal punto di divenire una gran troia assatanata, non si accorse delle mie scarpe schizzate da altrui sperma, del resto lui è uno che non si perde in queste cose, è uno che scopa forte, molto maschio a letto ed il suo sperma lo dona ai miei orifizi, alla mia bocca ed al mio seno……
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