Una prof. molto porca 8

““Non c’è nessuno che infila un cazzo in bocca a questa troia per farla stare zitta?” disse ai ragazzi che ci circondavano…”

Quando dopo poche ore mio marito Luca rincasò dal lavoro, gli corsi
in contro e lo abbracciai confidandogli quanto mi era accaduto quel pomeriggio, chidendogli di perdonarmi per il mio comportamento. Luca mi tranquillizzò e mi chiese di raccontargli tutto con calma, io feci un resoconto dettagliato di quanto era avvenuto, e mentre raccontavo con ogni particolare quell’esperienza, mi sentivo veramente a disagio ed in imbarazzo. Mio marito da parte sua cercava di rassicurarmi sul fatto che non era arrabbiato nei miei confronti perché mi fossi fatta scopare da quel ragazzo, ma piuttosto, perché forse da parte mia era stata una reazione troppo impulsiva e che forse avrei dovuto parlarne prima con lui. Poi Luca mi chiese quali erano le mie intenzioni per la proposta che avevo ricevuto da Dario. Risposi che la proposta m’intrigava, però non sapevo come comportarmi, se avessi accettato sarei stata sicuramente giudicata come una troia da quei ragazzi, però allo stesso tempo mi sentivo lusingata dall’idea d’essere l’oggetto del desiderio di quei ragazzi. “Non fingere con me”, disse Luca, so benissimo che hai voglia di scopare con dei vogliosi e cazzuti ragazzi, “l’unica cosa che voglio è essere presente, vedere quanto sei troia, il resto non m’importa, voglio solo vederti soddisfatta di cazzo, non m’importa come o con chi, organizza tu l’incontro quando e come vuoi puttana che non sei altro” disse mio marito. Passarono parecchi giorni prima che capitasse di rivedere Dario, il mio dirimpettaio, nel frattempo ero strana, irrequieta quasi impaziente di rivedere quel ragazzo e chiedere di essere scopata da lui e dai suoi amici. Mi sentivo proprio una troia, essere io a fare il primo passo e chiedere di essere scopata, non mi era mai capitato vedere la cosa da quella prospettive, ero imbarazzata e la prima volta che lo vidi non ebbi il coraggio di chiederlo, mi sembrava di mendicare del sesso al ragazzo ed ai suoi amici. Poi presi il coraggio a due mani e mi feci forza, incrociai Dario al mio ritorno da scuola, lui si avvicinò per salutarmi e dopo lo scambio di convenevoli, senza troppi giri di parole, dissi al ragazzo che avrei volentieri scopato nuovamente con lui e con qualche suo amico, mi sentivo tanto imbarazzata e tanto troia, poi aggiunsi che anche mio marito doveva essere presente altrimenti non se ne sarebbe fatto nulla. “O.K. va bene non c’è problema, se vuoi scopare io e i miei amici siamo a tua disposizione, e per quanto riguarda tuo marito, se vuole assistere va benissimo, però niente ripensamenti dell’ultimo minuto altrimenti sputtaniamo te e quel gran cornuto!” “Non ci sarà nessun ripensamento lo rassicurai, fammi solo sapere quando e dove potremmo organizzare la cosa” risposi con piglio deciso e risoluto, evidentemente il ragazzo, non si aspettava una reazione tanto sicura, rimase in silenzio per qualche istante, poi mi salutò con la promessa di farsi risentire quanto prima. Passò qualche giorno poi una telefonata, “possiamo fare per mercoledì prossimo dopo la partitella di calcetto, saremo in sei, se ti va bene noi saremo ai campi vicino alla tua scuola, mi raccomando non darci buca altrimenti………” “ ci saremo non preoccuparti” risposi immediatamente, “ va bene allora ci vediamo mercoledì sera allo dieci dopo la partita ciao e buona giornata” disse Dario e riattaccò il telefono. La cosa mi lasciò perplessa, il suo tono di voce e i suoi modi sbrigativi, era diverso dal comportamento che aveva avuto nel primo incontro. Probabilmente pensai che il fatto che fossi stata io ad offrirmi, lo metteva in una posizione di forza, adesso era lui a comandare e a dettare le regole del gioco, la cosa lo rendeva più forte e deciso. Finalmente arrivò la sera dell’appuntamento, mi preparai con cura per quell’incontro, camicetta aderente e scollata, gonna tesa appena sopra al ginocchio con un pronunciato spacco laterale e scarpe con tacchi alti, con mio marito ci avviammo con un po’ d’anticipo all’incontro. Arrivati al campo di calcio Luca ed io prendemmo posto in tribuna, per vedere quei ragazzi che poco dopo si serebbero divertiti con il mio corpo, l’eccitazione saliva nel vedere le loro espressioni quando si accorsero della nostra presenza. Dario mi salutò con un gesto della mano e la stessa cose fecero i suoi compagni di squadra, pregustando già una bella scopata con una troia a loro completa disposizione.
“ Complimenti per la scelta mi sussurrò Luca nell’orecchio, sono proprio dei ragazzi forti e vigorosi, sicuramente si divertiranno parecchio”, feci solo di sì con la testa, ero concentrata e ammirata nel vedere quei corpi giovani e atletici, correre su quel campo. Oltre a Dario c’erano altri cinque ragazzi, fisicamente non erano possenti come lui tranne un ragazzo che poi scoprii essere senegalese, era alto e con un fisico statuario, ne fui sorpresa, non avevo mai scopato con ragazzi di colore, ero curiosa di scoprire se la leggenda delle dimensioni dei loro cazzi era vera. Luca mi mise una mano sul ginocchio e con un leggero movimento mi aprì leggermente le cosce, la cosa non passò inosservata ai ragazzi e neanche alle altre persone che assistevano alla partita. Alla fine della gara Dario si avvicinò e ci chiese di aspettarlo con i suoi amici nel parcheggio, alla spicciolata arrivarono tutti e si fermarono a chiacchierare con noi, mentre i ragazzi della squadra avversaria, passando mi lanciavano delle occhiate che poco lasciavano all’immaginazione. Quando anche l’ultimo ritardatario arrivò salimmo in macchina e Dario ci chiese di seguirlo, mentre l’altra macchina ci seguiva a breve distanza, arrivammo in una zona artigianale fuori mano, era una zona isolata e tranquilla. La macchina di Dario si fermò vicino ad un cancello, scese un suo passeggero e lo aprì, era l’azienda del padre scoprii in seguito, entrammo e il cancello si chiuse alle nostre spalle e andammo dietro al capannone per non dare nell’occhio. Era una società di trasporti, il cortile era pieno di T.I.R, parcheggiammo tra i mezzi pesanti e scendemmo tutti dalle macchine. Subito i ragazzi si avvicinarono e cominciarono a complimentarsi con Dario per la scelta, mio marito era leggermente in disparte, i ragazzi si facevano sempre più audaci, cominciarono ad accarezzarmi le tette e il culo, mentre mi palpavano, fissavano mio marito, quasi a cercare il suo consenso per quello che mi facevano. Dario mi slacciò la camicetta, mettendo in mostra le mie tette con i capezzoli che sembravano scoppiare, subito un altro ragazzo cominciò a succhiarmeli. In seguito un altro ragazzo mi alzò la gonna, facendomi appoggiare al cofano di una macchina, aprendomi le cosce. Sentivo le mani di quei ragazzi ovunque, mi accarezzavano con desiderio, il loro respiro affannoso sul mio corpo mi faceva eccitare come una troia, sentivo gocciolare la mia figa dal desiderio. I ragazzi cominciarono a spogliarsi, i loro cazzi sventolavano duri verso di me, cominciai ad accarezzarli, erano duri vigorosi, tutti desiderosi di possedermi, tenerli in mano mi riempiva di gioia, mi sentivo desiderata, volevo averli dentro di me. Mi inginocchiai e cominciai a leccare il cazzo che mi era più vicino, la cappella era liscia, gonfia sembrava che stesse per esplodermi in bocca, li succhiai tutti uno alla volta, l’ultimo fu il cazzo del ragazzo senegalese. Quando il suo cazzo si avvicinò alla mia bocca, mi resi conto delle sue dimensioni, anche mio marito si avvicinò per ammirarlo, era enorme, non solo per il diametro ma anche per la lunghezza, feci fatica a farlo entrare nella mia bocca, riuscivo a malapena a succhiare quell’enorme cappella, dura e vogliosa. I ragazzi mi fecero alzare e mi appoggiarono al cofano della macchina, avevo le tette appoggiate alla lamiera calda della macchina, mentre alle mie spalle i giovani si alternavano ad accarezzarmi la figa ed il culo, sentivo le loro mani su di me, giovani e desiderose. Mio marito intanto si era messo in posizione per fotografare le mie performance, era tutto così bello, la serata calda, quei ragazzi vogliosi che mi ronzavano attorno e non desideravano altro che possedermi, mio marito che si gustava il tutto con il suo cazzo duro fuori dai pantaloni. Il parcheggio dietro al capannone non era molto illuminato, però quella penombra, rendeva ancora il tutto ancora più intrigante, di tanto in tanto il tutto era illuminato dal flash della macchina fotografica di Luca. Uno dei ragazzi si mise di fronte a me e prendendomi per i polsi mi fece sdraiare ancora di più sul cofano, capii che era arrivato il momento di scoparmi, infatti subito dopo sentii la cappella dura del primo cazzo che si faceva strada nella mia figa allagata dal desiderio, finalmente mi sentivo piena, il ragazzo non impiegò molto a penetrarmi, bastarono un paio di spinte per riempirmi la figa con il suo cazzo duro. Quando fu dentro di me si fermò per un attimo, poi rivolgendosi a mio marito disse “ complimenti, tua moglie ha proprio una figa accogliente, penso che ci divertiremo molto con questa troia questa sera”. “Siamo venuti fin qui per quello, voglio che vi godiate mia moglie e che la facciate godere per bene questa puttana sempre in calore con i vostri cazzi, avanti ragazzi dateci dentro, fatemi vedere come scopate questa troia” disse mio marito.

Mi sentivo un oggetto sessuale, a disposizione di chiunque lo desiderasse, ma la cosa che più mi eccitava era che tutto accadeva con il consenso di mio marito, la cosa mi eccitava da morire ed eccitava anche Luca, si divertiva a vedermi posseduta da altri uomini in sua presenza, penso che lo gratificasse il fatto di avere una moglie desiderabile e non gli importava di farsi mettere le corna mentre era presente. I ragazzi alle mie spalle si alternavano nella mia figa, li sentivo entrare dentro di me e pomparmi con foga, i loro cazzi erano veramente duri e vigorosi, proprio come le loro spinte dentro di me. Mio marito intanto continuava a fotografarmi mentre mi scopavano, aveva i pantaloni abbassati e il suo cazzo duro svettava insieme a quelli dei ragazzi che mi stavano possedendo. Poi fu il turno del ragazzo senegalese, prima di scoparmi si avvicinò per mostrarmi il suo arnese duro ed enorme, “ti sfondo troia, ti sbatto questo cazzo fino in gola, sei proprio porca e ho voglia di sbattermi una puttana come te” mi sussurrò nell’orecchio prima di mettersi alle mie spalle, “vieni Luca, vieni a vedere come ti sfondo questa troia di moglie che ti ritrovi, la farò urlare di piacere questa puttana” disse il ragazzo rivolgendosi a mio marito. Luca non se lo fece ripetere e con la sua macchina fotografica stava immortalando quel cazzone nero che spariva dentro alla mia figa, era veramente notevole, grosso e lungo come non ne avevo mai presi, la mia figa devo dire fece fatica ad accoglierlo completamente, nonostante ne avessi ricevuti di cazzi lì dentro. Le spinte del ragazzo mi buttavano letteralmente sul cofano facendomi quasi sollevare i piedi da terra, cercai di girarmi verso il ragazzo, chiedendogli di fare piano, mi stava entrando nell’utero, per tutta risposta ottenni delle spinte se possibile ancora più forti, mi sentivo sfondare, era come avere due cazzi nella figa insieme, provavo contemporaneamente dolore ma anche tanto piacere. Poi il ragazzo si fermò, tolse il suo enorme cazzo e mi afferrò per i fianchi, mi fece alzare in piedi, ero in equilibrio precario, le gambe mi tremavano e i tacchi alti non mi aiutavano di certo, il ragazzo mi fece girare verso di se, vidi il suo enorme cazzo duro, rivolto verso di me, la sua cappella enorme e lucida mi lasciò senza fiato, quel cazzone nero bagnato dai miei umori vaginali era lucidissimo e impressionante, rimasero tutti per un attimo senza parole, non potevo resistere mi inginocchiai per succhiarlo, per leccarlo tutto. Leccai con avidità e desiderio quel bastone, lo leccai dalla base sino alla cappella più volte, era impressionante quanto fosse duro, non avevo mai avuto a che fare con un cazzo con un’erezione del genere, non riuscivo a staccarmi ero come ipnotizzata , il ragazzo mi fermò e dopo avermi fatto rialzare mi spinse nuovamente contro al cofano della macchina, questa volta però mi fece sdraiare sulla schiena, e dopo avermi sollevato le cosce, infilò nuovamente il suo bastone nella mia figa, gridai quando entrò completamente dentro di me con una spinta furiosa. “Hai visto come grida questa troia, quando la scopo? Ti diverti porco a vedere questa puttana farsi fottere così?” disse rivolgendosi a mio marito. “Certo che mi piace vedere come vi scopate mia moglie. Mi piace verla mentre si fa fottere e mentre gode come una troia”. “Dai Marcel, smettila di scoparti questa puttana, con quel cazzo come al solito quando toccherà di nuovo a noi di scoparla avrà la figa completamente sfondata e non sentiremo più niente. ”Si lamentarono gli altri ragazzi. “Non rompetemi i coglioni come al solito, mi voglio godere questa puttana” disse Marcel, rivolgendosi agli amici, anch’io non volevo che smettesse di scoparmi, anzi lo incitavo a continuare senza fermarsi, era un sogno quel cazzo dentro di me. All’improvviso Marcel tolse il suo cazzo e mi fece inginocchiare ai suoi pedi, mi sventolava il suo cazzo contro la faccia, mi colpiva con la sua cappella, ero inebriata, vedevo gli altri ragazzi tutto in torno che si masturbavano. Marcel finalmente raggiunse l’orgasmo e riversò tutto il suo sperma sul mio viso, era una quantità notevole devo dire, quando finì di sborrare mi accorsi che il suo cazzo era ancora duro e mentre si spostava dietro agli altri ragazzi, continuava a menarselo. Con le mani mi spalmai tutto quello sperma sul viso e sulle tette, mentre a turno spompinavo gli altri ragazzi che uno alla volta mi sborravano addosso, alla fine avevo la faccia completamente piena di sperma, che mi grondava sulle tette, sentire l’odore e il sapore di quei ragazzi addosso, mi estasiava, poi arrivò di nuovo Marcel con il cazzo ancora duro, si sdraiò a terra e mi fece salire su di se, mi accovacciai e feci nuovamente scivolare il suo cazzo nella mia figa. Riprese a pomparmi con foga, Marcel era veramente straordinario, sembrava essere di legno, non si stancava proprio di scopare.

Io ero accovacciata su di lui, il suo cazzo ben piantato nella figa mi pompava adesso con più calma, dalle mie tette lo sperma dei suoi amici adesso scendeva sul suo petto muscoloso, mi abbassai per spalmare lo sperma con le tette, sfruttando le spinte del suo cazzo, ero al settimo cielo, stavo godendo come una vacca, e non volevo proprio che tutto ciò finisse. Luca mio marito mi venne davanti, anche lui era arrivato al limite, voleva anche lui prendere la sua parte, mi infilò il cazzo in bocca mentre il ragazzo sotto di noi continuava a scoparmi. Si fece spompinare per bene poi, tolse il cazzo e si mise alle mie spalle.“ Dai Luca, facci vedere cosa ci fai con una moglie cosi puttana come la tua?” lo incitavano i ragazzi. Mio marito si inginocchiò dietro di me e sentivo le sue mani sui miei fianchi e sul mio culo, era una strana sensazione, aspettavo con ansia che anche mi marito godesse del mi corpo, però il cazzone di Marcel mi riempiva completamente e non c’era spazio per nient’altro, sentivo la cappella di Luca che si avvicinava alla mia figa, “cos’hai intenzione di fare non vedi com’è grosso, come puoi pensare di entrarci pure tu?” dissi a mio marito quasi gridando per la paura che mi distruggesse la figa cercando di infilarci dentro anche il suo cazzo. “Stai zitta puttana, non rivolgerti a me con quel tono troia, decido io cosa farci con una vacca come te. Ti fai sfondare in tutti i modi e adesso ti preoccupi di cosa ti faccio puttana. ”Non avevo mai visto mio marito così arrapato e stravolto dal desiderio. “Non c’è nessuno che infila un cazzo in bocca a questa troia per farla stare zitta?” disse ai ragazzi che ci circondavano. Dopo un breve applauso Dario mi mise il suo cazzo in bocca proprio come richiesto da mio marito, Marcel mi abbracciava forte, impedendomi qualsiasi movimento, ero completamente bloccata, e il cazzo di Dario si gonfiava poco alla volta nella mia bocca. Mio marito puntò la sua cappella contro alla mia figa e spingeva per entrare, mi stava facendo male, mi sentivo squarciare, urlai di dolore. “Che cazzo strilli troia, non sono ancora riuscito ad entrare e tu già gridi?” sbottò Luca. “Non ci stai stronzo, non puoi entrare, il cazzo di Marcel è enorme” gridai rivolta a mio marito. Luca tolse il cazzo e tenendolo in mano si rivolse ai ragazzi dicendo”visto che questa puttana vuole farsi scopare solo da Marcel, allora gli sfondo il culo! Voi che ne dite ragazzi?”. Ci fu un’ovazione, “dai Luca sfonda il culo a questa troia, sfondala senza pietà, è solo una puttana che si fa fottere da tutti, inculala, sicuramente è quello che si aspetta da te”. Mio marito puntò la sua cappella contro al mio sfintere, la sentivo calda e pulsante, cercai di divincolarmi, ma ero bloccata dalle forti breccia di Marcel, un colpo solo, un colpo secco e il cazzo di mio marito si infilò nel mio culo, inarcai la schiena ed emisi un grido di dolore, con quel bastone piantato nella figa, non c’era spazio per il cazzo di Luca nel mio culo. Mio marito incurante dei miei disperati tentativi di liberarmi mi teneva il cazzo fisso nel culo senza muoversi, la cosa rendeva il tutto ancora più doloroso, poi inizio a pompare, mi stava facendo male e nonostante le mie suppliche per farlo smettere, Luca continuava a spingere senza riguardo. Dopo poco finalmente il ragazzo senegalese mollò la presa e si lasciò andare ad un’orgasmo stupendo, sentivo il suo sperma allagarmi la figa, mio marito intanto non si era fermato un’attimo e continuava a scoparmi nel culo, dopo poco anche lui sborrò e riversò tutto nel mio intestino. Quando ebbe finito avvicino la sua bocca al mio orecchio e mi sussurrò che non aveva mai goduto così. Mi fecero rialzare e rimasi per qualche istante in piedi a gambe aperte, lo sperma che avevo dentro di me stava gocciolando ovunque, ero sfinita e dolorante. Però mi ero divertita come una pazza con quei ragazzi e con mio marito naturalmente. Dario che nel frattempo aveva di nuovo il cazzo duro, si avvicinò e continuando a masturbarsi mi sussurrò nell’orecchio prima di raggiungere l’orgasmo che si era divertito veramente molto e che avrebbe reso partecipe della sua esperienza anche il fratello minore Stefano, mentre pronunciava quella frase raggiunse l’orgasmo, sborrandomi addosso.” Stefano? Chi è Stefano?” chiesi a Dario, “lo saprai presto” mi rispose prima di rivestirsi e risalire in macchina.” Adesso andiamo, si è fatto tardi e tra non molto passerà la vigilanza, meglio non farci trovare qui”.

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