“Carla mi teneva le mani sulla testa e ritmicamente mi spingeva la tasta contro il vibratore facendomelo ingoiare tutto…”
UNA PROF. MOLTO PORCA
(CAPITOLO 4)
Trascorso qualche giorno da
quell’incontro con Carla sentivo un’esigenza fisica di incontrarla di nuovo. Così proposi a mio marito di invitare a cena da noi Carla e suo marito Marco. Mio marito accolse con entusiasmo la mia proposta, poiché in occasione dell’inizio del campionato di calcio voleva organizzare con Marco delle serate insieme per vedere le partite. Stava andando tutto a meraviglia e non vedevo l’ora di confidarmi con la mia amica. Finalmente arrivò il sabato sera, ero eccitata dall’idea d’avere tutta una serata a disposizione per confidarmi con Carla. Suonarono alla porta, finalmente i nostri amici erano arrivati. Andai ad aprire, rimasi a bocca aperta quando vidi Carla, era fasciata in uno stupendo tailleur nero dalla linea molto classica, ma allo stesso tempo molto sensuale. La gonna tesa e aderente faceva risaltare le sue curve, mentre la giacca con una bella scollatura rendeva evidente i suoi bellissimi seni. Dopo cena Luca e Marco rimasero in salotto per vedere la partita di calcio. Carla ed Io ci spostammo in cucina con la scusa di sistemare un po’. Finalmente non vedevo l’ora di rimanere nuovamente sola con la mia amica. Carla mi fissò negli occhi e senza perdere tempo con piglio deciso mi disse “sono due ore che aspetto, adesso voglio sapere tutto e lo voglio con tutti i particolari.” Ci sedemmo e preparai un caffè, ci aspettava una lunga serata. Raccontai tutto a Carla come mi aveva chiesto, senza trascurare nessun particolare. Mentre raccontavo le mie esperienze alla mia amica, vedevo il suo volto cambiare espressione, vedevo Carla che poco alla volta si eccitava. Si era sbottonata leggermene la giacca, (non portava reggiseno), in modo che le sue tette fossero ben visibili. Poi fingendo di mettersi più comoda alzò leggermente la gonna, mostrandomi le sue bellissime gambe fasciate da un paio di autoreggenti nere, non portava gli slip, era proprio intenzionata a provocarmi con tutta la sua sensualità. Rimasi quasi paralizzata da quella bellissima visione, Carla si accarezzava tra le gambe leggermente aperte mentre io cercavo di servirle il caffè. Il mio cuore pompava a mille in quella situazione, mentre la mia amica si esibiva per me, era piacevole l’idea che i nostri mariti nell’altra camera avrebbero potuto scoprirci. Sentivo delle vampate di eccitazione salire dalla mia figa bagnata, non penso di essere lesbica ma Carla mi eccita un casino. Adesso era il mio turno di ascoltare Carla, presi la tazza del caffè e mi sedetti accanto a lei che nel frattempo aveva allargato ancora un po’ le gambe. Appoggiai la mia mano sulla sua bellissima figa rasata e rimasi ad ascoltare. Ora vedevo la mia amica sotto una luce completamente diversa, non avrei mai immaginato che proprio lei Carla la danna dal comportamento e dal look sempre irreprensibile potesse far esplodere una tale carica di sensualità e di erotismo. Mentre la mia mano frugava sempre più avida in mezzo alle sue gambe, con il rischio che i nostri uomini ci avessero scoperto, Carla cominciò a raccontarmi le sue esperienze. Iniziò descrivendomi con tutti i particolari il modo in cui faceva sesso con suo marito Marco, anche lui mi disse è un patito del sesso anale e mi confesso che anche lei le prime volte lo viveva con un po’ di disagio. Poco alla volta cedeva sempre più di frequente alla richiesta del marito di incularla. Poi mi disse “sai man mano che Marco mi pompava nel culo la cosa dava sempre più piacere anche a me, adesso capita che sia io a chiedergli di incularmi e naturalmente mio marito non se lo fa ripetere due volte”. Carla non tralasciò nessun particolare neanche a riguardo delle sue esperienze esibizioniste col marito. Avevano iniziato anche loro in modo soft, poi poco alla volta mi disse ci spingemmo sempre oltre, la cosa li eccitava tantissimo, mi raccontò di quando ad esempio su insistenza di suo marito Marco si era esibita in un locale di lap dance, davanti a decine di uomini sconosciuti, che le davano della troia e le proponevano cose oscene incuranti della presenza del marito. Non potevo credere che la mia migliore amica fosse così porca e disinibita, dal suo modo di fare, sempre così impeccabile e misurato nella vita di tutti i giorni, assolutamente non traspariva in nessun modo quanto fosse porca e aperta a tutte le nuove esperienze a sfondo sessuale. Il tempo era scorso troppo velocemente, avrei voluto continuare ad ascoltare Carla per tutta la notte, ma purtroppo dovevamo interrompere proprio sul più bello, stavano arrivando i nostri mariti. Carla ed Io cercammo di ricomporci e di assumere un atteggiamento normale, penso che non ci riuscimmo molto bene. Infatti, negli sguardi dei nostri uomini si poteva leggere un misto di curiosità e di stupore. Quando salutai Carla sulla porta lei si avvicinò e mi sussurrò nell’orecchio “ti verrò a trovare molto presto, per allenarti al sesso anale. Vedrai ti piacerà”.
Sentire il suo alito caldo sul collo, avevo le gambe che a fatica mi mantenevano in equilibrio sui tacchi a spillo. Mio marito chiuse la porta alle spalle dei nostri amici, si girò verso di me e senza darmi il tempo di realizzare quanto stesse succedendo, mi spinse con le spalle contro al muro e in un attimo m’infilò tutta la lingua in bocca e la sua mano mi accarezzava tra le gambe, salendo lentamente sino ad arrivare alla mia figa bagnata. D’istinto aprii le cosce per meglio apprezzare le sue carezze, ero completamente bagnata, ma mio marito sembrava quasi che si aspettasse di trovarmi in quelle condizioni. Avvicinò le sue labbra al mio orecchio e con voce calma ma decisa mi disse “adesso porca mi racconti tutto di te e di quella gran troia di Carla”. Andammo a letto e mentre facevamo sesso Luca volle che gli raccontassi per filo e per segno, tutto quello che c’eravamo dette e tutto ciò che avevo fatto con Carla. Io cercai di rimanere per quanto potevo sul vago, mio marito mi scopava a pecorina come piace tanto a me, mentre mi pompava e mi strizzava le tette, m’insultava e voleva sapere tutti i particolari. Riuscii non so come, a non raccontargli tutto, non volevo che quello che era successo con la mia amica per ora fosse condiviso da altri. Mio marito mi pompava con foga, e forse per la prima volta mi scopava senza fermarsi, non smetteva di spingere il suo cazzo fino in fondo alla mia figa sempre più eccitata. Quando Luca raggiunse l’orgasmo svuotò tutto il suo sperma nella mia bocca, mi sembrò tantissimo, caldo e denso, lo assaporai con calma. Ero stata scopata in modo meraviglioso, quasi selvaggio. Adesso solo un pensiero mi ristagnava nella mente, volevo scoprire le intenzioni di Carla ed ero ansiosa di scoprire nuovi modi di fare sesso.
Il giorno seguente Carla mi chiamò come mi aveva promesso e fissammo l’incontro per il pomeriggio successivo. Aspettavo con ansia il trascorrere di quelle ore che mi separavano dall’incontro con la mia amica. Ero curiosa, volevo scoprire le lezioni sul sesso di Carla. Finalmente arrivò il momento tanto atteso dell’incontro con la mia “maestra del sesso”, era strana quest’inversione dei ruoli, ma in quel momento si vedeva benissimo chi era a condurre il gioco. Mi sentivo proprio come una scolaretta alla vigilia di un esame, ma aspettavo con ansia di avere un’insegnante come Carla. Chi l’avrebbe mai detto, che una donna dalla vita pubblica irreprensibile come lei, in privato si scatenasse in quel modo. Mentre stavo facendo tutti questi pensieri suonò il campanello, ebbi un sussulto, il cuore mi saltò in gola, era lei finalmente. Aprii la porta e vidi Carla, bellissima nel suo inappuntabile tailleur blu. Si scusò per il ritardo, aveva avuto un contrattempo in ufficio mi disse. La invitai ad accomodarsi in salotto mentre io in cucina aprivo una bottiglia di vino, raggiunsi Carla in salotto, la trovai comodamente seduta sul divano, era bellissima con il suo completo blu, così austero e allo stesso tempo seducente. Carla aveva le gambe accavallate, e dallo spacco laterale della gonna si vedeva il bordo di pizzo delle sue calze sorrette da un reggicalze nero, ai pedi un paio di scarpe con tacco a spillo, sotto alla giacca portava una camicetta in seta color panna, non aveva reggiseno e i suoi capezzoli turgidi erano in bella mostra, trattenuti a stento da quel leggerissimo tessuto. Rimasi per qualche attimo bloccata e quasi intimorita da tanta bellezza. Carla si alzò per aiutarmi a superare quel momento di quasi imbarazzo, mi tolse il vassoio dalle mani posandolo sul tavolino. Carla si mise alle mie spalle cominciando ad accarezzarmi e a baciarmi sul collo, ebbi un sussulto, mi sono quasi sentita mancare quando spinse i suoi seni contro alla mia schiena. Mi girai e la baciai sulle labbra, poi le offrii un bicchiere di vino per brindare a quell’incontro, scoppiammo in una fragorosa risata, era proprio quello che ci voleva per sciogliere la tensione di quei momenti. Dopo il brindisi, feci cadere il kimono che indossavo e rimasi in piedi davanti a Carla con addosso solo un paio d’autoreggenti bianche a rete, un minuscolo perizoma e un paio di sandali con tacco alto e cinturino alla caviglia.
Mi avvicinai alla mia amica e mentre le slacciavo la camicetta iniziavo a leccarle i capezzoli sempre più turgidi, le sfilai la gonna, e con mia gran sorpresa scoprii che Carla non portava biancheria intima, aveva solo un reggicalze che le sosteneva un paio di calze nere velate con riga e uno stupendo paio di scarpe in con tacchi vertiginosi. Carla mi fece sedere sulla poltrona mentre armeggiava nella sua borsa, quando si voltò aveva in mano un vibratore lungo almeno 20 cm. Comincio a sfregarlo tra le mie gambe, io inarcai la schiena per meglio offrire alla mia amica il mio sesso ormai completamente bagnato per l’eccitazione. Carla in ginocchio mi accarezzava con il vibratore si avvicinò sino a quando i nostri seni si sfiorarono, ci baciammo con trasporto per dei lunghi momenti di piacere. Poi si staccò dal mio corpo e mettendosi in piedi mi chiese di aiutarla ad indossare il vibratore, la aiutai e fissare per bene le cinghie che lo bloccavano. Mi misi in ginocchio davanti a Carla e stringendo le mani sul suo culo perfetto e sodo iniziai a succhiare quel cazzo di gomma come se stessi facendo un pompino. Carla mi teneva le mani sulla testa e ritmicamente mi spingeva la tasta contro il vibratore facendomelo ingoiare tutto. Arrivava talmente in fondo che lo sentivo in gola, mi venivano quasi conati di vomito dal tanto era spinto in fondo alla mia bocca. Carla mi fece mettere a pecorina appoggiando le tette contro alla seduta del divano, sentivo il vibratore indossato dalla mia amiche che sfregava contro la mia figa bagnata e pulsante. Carla si muoveva con grande dolcezza, alternava sfregamenti sulla mia figa a dolci spinte che mi penetravano con il vibratore che indossava. Sentivo la sue mani che mi accarezzavano i seni e i fianchi, la dolcezza con cui Carla mi dava piacere mi fece rilassare, ero pronta a qualunque cosa la mia amica mi avrebbe fatto. Sentivo l’alito caldo della mia amica mentre continuando a scoparmi mi baciava sul collo. Poi Carla sfilando il vibratore dalla mia figa mi sussurrò “sei pronta a farti inculcare troia’”. Ebbi un sussulto nel sentire quelle parole dette con tanta decisione “ fammi tutto quello che vuoi, fammi godere come una porca” dissi.
Sentivo Carla spingere la cappella del vibratore contro il mio buchino stretto. Per un momento mi irrigidii e inarcai la schiena mentre sentivo quell’enorme cappella tentare di entrare nel mio culo. “Rilassati troia, vedrai che poi ti piacerà ” disse la mia amica mentre mi accarezzava le tette. Poi con un colpo deciso tirandomi a sé mi infilò il vibratore nel culo, rimasi senza fiato non riuscivo a muovermi, prendere nel culo tutto quel cazzone mi aveva paralizzata. “Mi fai male puttana bastarda” gridai dopo essermi ripresa dallo schok. Carla adesso cominciava a pomparmi nel culo con movimenti lenti e profondi. Ogni volta che mi spingeva il cazzo di gomma nel culo il fastidio e il dolore che avevo provato all’inizio, venivano poco alla volta sostituite dal piacere che stavo provando nel farmi inculare dalla mia amica. Cominciai ad ansimare di piacere e i movimenti del mio corpo assecondavano le spinte di Carla. Dopo qualche minuto Carla mi tolse il vibratore, si sdraiò sul tappeto, tenendo ben dritto quel cazzo di gomma mi invitò a sedermici sopra e continuare a prenderlo in culo. Mi posizionai con le gambe aperte sopra alla mia amica poi mi accovacciai lentamente e posizionai la cappella del vibratore contro al mio culo ormai goloso di piacere. Mi fermai per un attimo, poi scesi piano per apprezzare la dilatazione del mio buco del culo che era riempito poco alla volta di quel grosso cazzo. Lo feci entrare completamente e rimasi immobile per qualche istante, lo volevo sentire tutto completamente dentro al mio corpo sino all’intestino, poi lentamente iniziai a muovermi ritmicamente, mi piaceva stavo godendo a prenderlo nel culo. Mentre mi muovevi fissavo Carla negli occhi e le accarezzavo le tette, “visto che ti piace farti inculare puttana che non sei altro” mi disse mentre con il movimento del bacino spingeva il vibratore in profondità. Poco dopo raggiunsi l’orgasmo, non avevo mai provato una sensazione come quella, era diverso dall’orgasmo vaginale, era intenso e sentivo il mio corpo vibrare dal piacere, stavo provando un nuovo tipo di piacere. A fatica mi alzai, mi sentivo completamente appagata, mi appoggiai sul corpo di Carla, iniziando a baciarla e ad accarezzarla per dimostrarle la mia gratitudine. Rimasi abbracciata a Carla mentre si accarezzava la figa fino a raggiungere l’orgasmo. Eravamo abbracciate sul tappeto quando sentimmo aprirsi la porta, era Luca, mio marito che rincasava, avevo perso la cognizione del tempo.
Carla e io cercammo di ricomporci, ma quando mio marito entrò in soggiorno si trovò davanti uno spettacolo che non si sarebbe mai aspettato. Io stavo cercando di infilarmi la vestaglia ma non feci in tempo, Carla invece si stava abbottonando la camicetta, ma non si era ancora tolta il vibratore che indossava. Luca rimase fermo sulla porta del soggiorno, ci guardò come se quello che stava vedendo fosse la cosa più normale del mondo e disse “Sonia non sapevo che tu e Carla foste così intime, siete bellissime, due troie stupende”. Luca si avvicinò e sedendosi sul divano ci chiese scusa per averci interrotto, “continuate pure quello che stavate facendo, fate come se non ci fossi, voglio gustarmi questo spettacolo”. Carla era imbarazzatissima nel trovarsi in quelle condizioni, con le tette che le uscivano dalla camicetta e un vibratore legato tra le gambe. “Dai Sonia fammi vedere cosa ne stavate facendo del cazzone che quella porca di Carla ha tra le gambe”. Andai verso Carla iniziando ad accarezzarla e a baciarla, per farla rilassare, senza preoccuparmi della presenza di Luca proprio come mi aveva chiesto. Poi mi misi in ginocchio davanti a mio marito, gli sfilai i pantaloni, cominciando ad accarezzargli e a succhiarli il cazzo. Mi girai verso la mia amica e con tono perentorio le chiesi di sbattermi di nuovo il suo cazzo di gomma nel culo mentre facevo un pompino a mio marito. Quando Carla con una spinta decisa mi infilò tutto il vibratore nel culo, il cazzo di mio marito mi arrivò in fondo alla gola, Luca ebbe un sussulto, pensai che mi sarebbe venuto in bocca, invece dopo aver gustato quel momento, mi alzò la testa e guardandomi negli occhi mi disse “ Sonia sei proprio la gran troia che ho sempre cercato in te e di tutto questo devo ringraziare Carla”. Subito dopo mio marito si alzò e si mise alle nostre spalle per meglio ammirare Carla che mi pompava nel culo, poi dopo aver assistito allo spettacolo, fece alzare la nostra amica, le tolse il vibratore e chiese a me di indossarlo. Dopo essermi messa il cazzo di gomma mio marito mi fece sdraiare sul tappeto, Carla in un attimo mi fu sopra e con una mossa decisa si infilò tutto il cazzo di gomma nella sua figa vogliosa, iniziando a muoversi ritmicamente. I nostri capezzoli si sfioravano mentre Carla spingeva sempre più in fondo nella figa il vibratore, mio marito intanto si era messo davanti a Carla e le aveva infilato il cazzo in bocca.
Poi Luca si mise alle spalle della nostra amica e dopo averla afferrata per i fianchi con un colpo deciso gli piantò tutto il cazzo nel culo. Carla prima emise un grido di dolore, poi iniziò a spronare mio marito a pomparla con forza, tanto aveva già il buco del culo abbondantemente sverginato. Dopo pochi minuti Carla raggiunse l’orgasmo, era bellissima la sua espressione di piacere. Luca invece dopo aver tolto il cazzo dal culo di Carla si mise davanti ad entrambe e ci sborrò in faccia, avidamente leccai lo sperma di mio marito dal volto della nostra amica.
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