Una lussuriosa fontana

“Settimana corsa c’erano le due trans e un negro dal cazzo enorme…”

Quella sgualdrina di mia sorella ci sa proprio fare nello scegliere i
ganzi. Quello che mi sta sfondando il culo è davvero mirabile. Quando gli ho calato i calzoni non ho potuto fare a meno di rimanere estasiato da cotanta carne. A riposo giungeva a metà coscia, con un diametro formidabile. Duro è una mazza come se ne vedono poche. E quando prende a stantuffarti… uh… che deliziosa sensazione!!!
E guardatela come succhia la figa della sua compagna… puttana quanto lei fin da quando andavano a scuola. Non oso nemmeno immaginare cosa hanno visto le pareti di quei gabinetti. Se potessero parlare scriverebbero storie più lussuriose di quelle del Marchese De Sade.
Mmmmmm…. quanto spinge questo toro…. mi sta facendo impazzire di piacere. E non sembra nemmeno stanco. L’ho già fatto schizzare due volte ed è ancora duro come il marmo. Uhhhhh…. sììììììì….. me lo sento arrivare fino in gola. Peccato non avere anche io sotto un bel ragazzo da inculare, con un bel sederino sodo e stretto e con un cazzo dritto dritto che desidera solo le mie mani e le mie attenzioni…. pronto a sborrarmi tra le dita e poi leccare il suo dolce seme.
Devo stare attento a questi pensieri, altrimenti vengo per l’ennesima volta. Ho perso il conto di quanto seme ho lanciato stasera. La bagascia sa davvero il fatto suo. E suo marito non è per nulla da meno. Ci sa fare con la bocca e gli piace pure prenderlo nel culo e devo dire che nonostante i cazzi che l’hanno rifilato è ancora un bel buchetto. Ed ha pure un bel cazzone. Non so se mia sorella se l’è sposato per quello, perché è un maiale quanto lei o per tutti i soldi che ha e per la vita libertina che le permette di fare.
Forse per tutte queste cose.
C’è da dire che quando ci troviamo per queste serate non manca proprio nulla e il divertimento è assicurato. Settimana corsa c’erano le due trans e un negro dal cazzo enorme. Me lo sono gustato tutta sera. Il culo mi ha bruciato per qualche giorno, ma ne è valsa davvero la pena. Anzi, il pene! ahahahahaha.
L’altra volta invece c’era la loro baby-sitter. Mmmmmmmm, un corpicino giovane e fresco da far rizzare anche i morti. Io sarò pure culo, ma quando c’è una bella topina la so riconoscere.
E oggi mi ha trovato questo attrezzo che andrebbe bene come asta per la palestra. Non rimpiango per nulla la mazza d’ebano dell’ultima volta.
Voglio che mi schizzi in faccia, che mi copra della sua sborra. Lui e il cornuto di mio cognato. Voglio essere la loro cagna e voglio che mia sorella mi spompini fino a farmi schizzare con loro.
Li chiamo a me. Annuncio il mio piano e mi sdraio sul letto coi due maschioni in ginocchio vicino al mio viso, i loro cazzoni duri puntati verso la mia faccia. Si segano pian piano per non perdere l’eccitazione. Io li accarezzo sulle palle, stimolo i loro buchetti che si contraggono sotto le mie dita; li incito a schizzarmi tutta, a riempirmi di sborra, a coprire la loro puttana.
Mia sorella, intanto, s’è messa a succhiarmi il cazzo. Lo sento che vibra nelle sue labbra, non so per quanto potrò resistere ancora. In fatto di pompini sa il fatto suo e m’ha pure infilato due, anzi, tre dita nel culo. So che potrebbe infilare tutta la mano, ma non è la posizione adatta.
La sua amica, vacca quanto lei, s’è infilata uno strap-on e adesso se la fotte alla grande. La fotte e la insulta, rifilandole una serie di sculacciate sulle chiappe eccitate. Con una mano mia sorella si sditalina la figa bagnata. Immagino che anche il suo orgasmo sia prossimo.
Sento gli ansiti dei miei uomini farsi più forti. Stringo loro le palle e le sento fremere sotto le mie dita. Mio cognato grida e inizia a schizzare il suo caldo nettare dirigendone i fiotti su di me. Mi colpisce gli occhi, la bocca, i capelli; me ne cade sul petto. Non si direbbe che anche lui abbia già dato in questa serata di sesso.
Anche il superdotato non resiste più e mi inonda di sborra. Mi disseto a questa lussuriosa fontana di latte. Me lo infilo in bocca mentre sta ancora venendo, gli lecco la cappella turgida, bevo ogni singola goccia della sua ambrosia. I suoi rantoli si alzano per la stanza, con una mano mi stringe la testa e affonda la sua verga fino alla mia gola. Godo di quel momento e scarico il mio seme tra le labbra di mia sorella che di rimando viene sul grosso fallo di gomma che la sta fottendo da dietro.
Siamo veramente dei porci sopraffini!

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Orge

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