Capitolo 1
Ogni tanto mi capita di fermarmi per fare spese in un supermercato che si trova in una zona della città diversa da quella in cui mi trovo e che normalmente frequento per le solite spese. Un giorno in cui passo per quel supermercato, mi accorgo che c’è una commessa che non avevo notato prima. Alta, con i capelli neri raccolti dietro. Sembra avere un corpo regolare, ma il suo abbigliamento di servizio con quel camice largo non lascia intravedere niente delle sue forme. Sembrerebbe avere pochissimo seno, o essere piatta. Di viso è invece ben poco attraente, molto nerdy. Ha un’espressione spenta, il tutto ulteriormente imbruttito da degli occhiali con una montatura ovale e molto schiacciata, con delle lenti convesse abbastanza forti, che alterano il suo sguardo rendendolo ben poco attraente. Insomma, non è certo il tipo che a prima vista fa dire “Che fica!”.
Così per più di una volta mi capita di incrociarla nel supermercato e di ignorarla completamente… fino a che un giorno, in una di quelle prime giornate di caldo, indossa solo una camicia bianca ed i jeans neri, che di solito erano coperti dallo squallido camice d’ordinanza. Lei è accovacciata che sistema roba in un ripiano in basso, nella corsia dello scatolame. Vista così, mi accorgo che sembra avere un corpo per niente male! Le gambe sono belle lunghe con delle cosce ben fatte e dalla linea seducente… e sorpresa, la sua camicia aderisce abbastanza bene alle curve dei suoi seni, che non sono affatto minimali come sembravano. Sembrano essere almeno una seconda bella piena e bene in forma, e sono anche belli in alto… Io che sono in piedi nelle vicinanze, riesco a vedere bene anche il suo collo liscio che si infila nella camicia, che lascia appena intravedere fin dove comincia la curvatura dei suoi seni… A quella vista, a sorpresa vengo preso dal desiderio di tuffarmi con la lingua su quel collo e di leccarlo facendola urlare dai brividi e gemere…
A quel pensiero e alla vista di quei particolari che fino a quel momento erano rimasti nascosti, il mio pene per la prima volta reagisce alla vista di quella commessa cominciando a contorcersi dentro i pantaloni, come a segnalarmi che era il caso di prenderla in maggiore considerazione…
Visto che quello era lo scaffale dello scatolame, le chiedo dove potevo trovare del passato di pomodoro e col fatto che sono italiano, ho cominciato un po’ ad attaccare discorso sulla pasta in generale. Lei mi indica dove trovare quello che cerco ed il discorso finisce presto. Da quel momento però, vado in quel supermercato più spesso per cercare di capirne di più su di lei e se era il caso veramente di provarci, nonostante la sua espressione quasi da mortorio… Negli incontri seguenti scambio varie chiacchiere veloci con lei, così un venerdì sera le chiedo se dopo il lavoro le sarebbe andato di andare a bere qualcosa ed accetta senza pensarci troppo. Quel giorno lei finiva alle 20:00, così ci troviamo subito dopo il lavoro. Andiamo a mangiare in un locale e mi dice che non può fare tardi, perché il giorno seguente, sabato, ha il turno di mattina. Così parliamo un po’ e ci conosciamo meglio. Lei si chiama Hannah, ha 27 anni, 10 meno di me, anche se dalla pelle liscia ne dimostrerebbe ancora meno. E’ libera, e nonostante l’espressione da addormentata parla volentieri. Sembra molto più sveglia di come appare e il poco tempo a disposizione passa in fretta. Le tedesche sono sempre piene di sorprese. Le chiedo se ci possiamo vedere nel fine settimana, visto che è previsto bel tempo, ed accetta.
Ci troviamo quindi alle 14:00 della domenica pomeriggio nel centro. Come previsto era un giorno estremamente caldo per lo standard di qui, con Sole e quasi 30 gradi. A causa del caldo abbondante, lei era vestita molto leggera ed era eccitante come non mi sarei mai aspettato, vedendola solo in tenuta da supermercato o con indumenti non proprio eccitanti, come la sera prima. Adesso indossava una leggera canottiera marroncina che faceva risaltare la linea slanciata del suo corpo e soprattutto si intravedeva, il contorno del reggiseno in pizzo che conteneva i suoi seni alti e sodi. Sotto aveva una gonna bianca abbastanza corta, che lasciava scoperta quasi tutta la coscia, con due belle gambe.
Il centro della città è vuoto di domenica, perché i negozi sono chiusi. Facciamo un breve giro per le vie. Io faccio fatica a reprimere le erezioni che insistentemente cercano di concretizzarsi, e ci riesco solo cercando di guardarla il meno possibile, dal collo in giù… Ci fermiamo al tavolino di un bar per rinfrescarci. Lei è seduta davanti a me, con quella canottiera che la rende così eccitante. Le sottili spalline marroni della canottiera scivolano, a volte da un lato, a volte dall’altro, allontanandosi dalle spalline bianche del reggiseno, invitandomi così tanto ad abbassarle giù tutto e scoprire alla luce quei seni meravigliosi, per avvolgerli con le mie mani… Le sborrerei addosso!
Decidiamo di fare una passeggiata in un parco della città. Durante il breve tragitto in macchina, cerco di non pensare all’eccitazione da cui sarò preso poco dopo nel parco, all’idea di scoparla lì sull’erba…
Dopo una camminata cerchiamo un posto dove fermarci. Le poche panchine sono tutte occupate. C’è una zona del parco come una collina, dove in cima c’è uno spiazzo con l’erba non tagliata. Ci sediamo lì su quell’erba alta 10 – 15 cm e morbida. Il terreno è leggermente in discesa, così poco dopo ci sdraiamo.
Essere lì in mezzo all’erba con quel corpo a fianco è estremamente eccitante. Quelle cosce lunghe e lisce sono lì a portata di mano, le vette di quei seni sono a pochi cm dal mio naso… per non parlare di quel collo morbido, che attira così tanto la mia bocca.
Mentre parliamo ci avviciniamo sempre più. Lei è sdraiata di schiena ed io su un fianco. Le appoggio una mano sul busto e comincio lentamente ad accarezzarla muovendo solo il pollice. Lei continua a parlare, mentre nel momento in cui appoggio la mano, un sorriso inaspettato si sovrappone alle sue parole, come se finalmente qualcuno le dimostrasse attrazione, dopo tanto tempo.
Comincio allora a compiere leggeri movimenti anche con la mano… lei porta una mano sulla mia e la accarezza, mentre la mia mano sinistra, praticamente bloccata sotto di me, la sfiora nella zona fra il suo fianco ed i suoi seni. Era il segnale che almeno per il momento, avevo il via libera…
Allora le dico:
– Senti un po’… mi fai vedere come stai senza occhiali?
Le tolgo gli occhiali e senza quelle lenti il suo sguardo cambia completamente.
– Ma lo sai che sei completamente diversa?
le dico, mentre con due dita comincio ad accarezzarle le guance. Le passo i polpastrelli sul contorno delle sue labbra rosse… Lei è sempre sorridente e schiude leggermente la bocca, come per apprezzare meglio lo scorrere dei polpastrelli… Io sono eccitato già da un pezzo ed a quel punto le do un bacio su quelle labbra morbide. Non faccio in tempo a chiedermi che reazione abbia, che lei risponde portando un braccio dietro la mia schiena, come per chiedere di non smettere… allora gliene do un altro, ma questa volta con passione. Mi premo bene sulle le sue labbra e la mia lingua entra senza fatica nella sua bocca aperta, pronta a riceverla con un gemito di apprezzamento. Alle carezze della sua lingua, accompagnate da quel gemito, la mia eccitazione sale all’impazzata. Avrei voluto montarle sopra e sfregare la mia erezione contro le sue mutandine e venire subito così, con foga, prima che magari finisca l’incanto…
La abbraccio e giro anche lei su di un fianco… I nostri petti sono a contatto, sento i suoi seni contro di me, mentre con la mano posso accarezzarle la schiena nell’ampia parte lasciata nuda dalla canottiera. Introduco una gamba leggermente fra le sue per avvicinarmi meglio, ma facendo attenzione a non toccarla con la mia asta completamente dura sotto i pantaloni…
Rimaniamo a lungo in questa posizione, continuando a baciarci e mentre la accarezzo ovunque, evitando di passare sui seni e sulle cosce nude… Intanto continuiamo a parlare e racconta che sono 2 anni che non sta con qualcuno, mentre l’ultima storia era stata breve ed abbastanza squallida. Certo che finché non cura un po’ meglio il suo modo di apparire, non è che possa capitarle chissà cosa! Suppongo quindi che siano anche 2 anni che non scopa, e con quel corpo era davvero uno spreco!
Per un momento mi dimentico che siamo in un parco, anche se nei dintorni non c’era nessuno, e comincio a baciarla sul collo. Quando mi avvicino alle orecchie provocandole brividi, lei ridacchia e si divincola. Io allora appoggio una mano sulla coscia nuda e salendo piano scosto la gonna fin quasi al sedere. Mi avvicino col bacino e porto la mia asta dura parzialmente a contatto con la sua coscia, non lontano dalla sua fica…
A quel punto lei si fa silenziosa e comincia a sospirare, con respiro irregolare; capisco allora che era molto più eccitata di quello che pensavo…
I nostri baci si fanno sempre più “sessosi”. Non sono più dolci effusioni, ma quelle profonde fusioni di bocche e lingue, che precedono un accoppiamento…
Le accarezzo la coscia sul lato esterno in tutta la lunghezza e siccome vedo che non le dispiace, allungo la mano sul retro fino a sentire il morbido della sua parte interna della coscia, fino a che involontariamente sfioro le sue mutandine tese, che contengono la sua vulva… Lei ha un piccolo sussulto ed io allontano la mano, ma mi avvicino col corpo facendole apertamente sentire la mia durezza contro la zona del suo pube, coperto dalla gonna che si era arricciata.
Lei mi accarezza la schiena, segno che gradiva quel contatto. La pressione del suo pube contro la mia asta mi fa uscire gocce di piacere, che si aggiungono al bagnato che già c’era… allora riaffondo la mano fra quelle cosce accarezzandone l’interno. Il suo respiro quasi ansimante è un invito ad osare… allora con il dorso di due dita passo con leggerezza sulla sua figona, coperta solo dalle mutandine. Percepisco il gonfiore del suo clito. Questa volta non riesce a trattenere un dolce gemito nel mio orecchio “Ahhh……” ed il bacino compie uno movimento verso di me.
– Hannah, sei fantastica…
Infilo allora due dita di lato sotto le mutandine… Sento il bagnato della sua vulva carnosa e passo sul clito ingrossato, solleticato dal suo folto boschetto umido. Lei ha un sobbalzo, mi stringe a sé, lancia un gemito più forte del precedente “AAhhh!…..” e comincia ad ondeggiare il bacino come per andare incontro all’orgasmo ormai imminente. Sentire il suo sesso già così scivoloso e così vicino all’orgasmo mi fa perdere il controllo… allora allontano le dita dalla sua carne, ma sempre tenendole sotto le mutandine, le dico preso da un desiderio ormai incontrollabile: “Hannah ti voglio leccare la fica!!”
Lei:
– Ohh… Marco!
e lei fa un sorriso di stupore, ma lusingato. Allora le dico:
– Andiamo da me, non resisto più, ti voglio in un posto tutto per noi…
Le impedisco di rispondere con un bacio lungo e profondo, dopodiché lei risponde :”Anch’io…”
Ci alziamo da terra. Lei si ricompone la gonna ed io mi alzo senza nasconderle la mia erezione, visibile sotto i pantaloni leggeri. Sistemo allora la mia asta in modo che sia meno visibile…
Siamo entrambi eccitati fino all’orlo dell’orgasmo. Ci avviamo verso la macchina tenendoci per mano. Sapere che pochi minuti dopo mi sarei selvaggiamente accoppiato con quel corpo da cavalla mi faceva sentire in uno stato confusionale…
Il tragitto in macchina è per fortuna molto breve. Entriamo nel mio palazzo ed in ascensore me la mangio con gli occhi… Come detto prima, lei era veramente tanto che non scopava, quindi sapevo che mi potevo concedere qualche stravaganza in più, anche se era il nostro primo incontro di sesso.
Infatti appena entrati in casa e chiusa la porta, la stringo a me tuffandomi in un bacio passionale la trascino dolcemente a terra, sdraiandola sulle piastrelle bianche del corridoio… lei cerca di mugolare qualcosa nella mia bocca, mentre continuo a baciarla con passione…
Ansimando comincio a premere con decisione e strofinare la mia asta contro la sua figona, mentre lei con le gambe allargate ondeggia il bacino e lo inclina per favorire il contatto con il clito… Mi distacco dalla sua bocca e le dico
– Oh Hannah non resisto, mi fai impazzire
La sua schiena in parte a contatto con le piastrelle fresche le fa rizzare i capezzoli, ben evidenti sotto il reggiseno e la sottile canottiera… Le sollevo la gonna e in mezzo alle mutandine bianche c’è un’ampia chiazza umida… anche lei era eccitata da molto ed il suo sesso non poteva più contenere i suoi umori. La cosa fa esplodere la mia voglia.
Tendo le mutandine facendole aderire al suo sesso sprofondando nello spacco facendole emettere un gemito di piacere e le sfilo. Mi abbasso i pantaloni e mutande e con un gemito animalesco immergo il mio palo bagnato in quella vagina impaziente di essere riempita… lei è fradicia e in un attimo le sono dentro in tutta la lunghezza.
Lei mi accoglie con un lungo e dolce gemito di piacere “MMMmmmhhhhmm.…”, poi appena comincio a muovermi emette due grida di piacere “Ahhh!… AAhhh!” stringendomi a sé.
Ha una vagina fantastica, profonda ed avvolgente come poche. Sembra quasi succhiarmelo, in mezzo a tutto quel bagnato, facendomi gemere ad ogni movimento. Mi muovo dentro di lei quasi con impazienza, mentre entrambi gemiamo e ci agitiamo l’uno dentro l’altro. Siccome lei giace sul pavimento, la pressione del mio pube contro il suo si fa sentire molto di più che se fossimo su un letto e questi colpi esaltano sempre più rapidamente la mia eccitazione. Infilo le mani dietro la schiena e le slaccio il reggiseno, finalmente posso prendere fra le mie mani quei seni tanto guardati… lei si agita ancora di più e mi dice:
– Ohhhh… guarda che vengo!
Io anche stavo per venire, ma non volevo che tutto quel desiderio si concludesse lì per terra. Così, a fatica esco da lei e velocemente ci portiamo sul mio grande letto, che era ancora disfatto.
Ci spogliamo completamente, così posso ammirare il suo corpo in tutta la sua bellezza. Quelle lunghe cosce divaricate, con quella vulva nel mezzo, gonfia di eccitazione, sono un invito irresistibile… Entro in lei e stantuffo entrando con angolazioni sempre diverse, mentre mi tengo sollevato per ammirarla meglio. I suoi capezzoli sono sempre più ritti, mentre lei ad occhi chiusi si gusta la mia asta che la riempie e accarezza la sua lunga vagina…
Mi appoggio su di lei stringendola, mentre ansima ed ondeggia sempre di più il suo corpo.
Io estasiato da quel nido di carne che sembra risucchiarmelo dentro le dico:
– Ohh Hannah, hai una vagina meravigliosa, mi fai venire subito… ma come hai fatto con questo corpo a non fare l’amore per 2 anni… Fai venire tutti come tori qui dentro!!
Lei risponde con un sonoro
– “AAHhhhhhh!!”
mi attira a se e viene urlando il suo orgasmo, quasi sollevandomi con i colpi dei suoi fianchi e premendomi bene a lei sul mio sedere.
Rallento fino a fermarmi dentro di lei per gustarmi gli squassi del suo ventre e gli spasmi post orgasmo ancora intensi della sua vagina.
Riprendo allora a muovermi in quel lago di miele, che produce quel dolce suono ad ogni affondo… Lei capisce che sto per venire e mi dice di venirle fuori, perché poteva essere ancora fertile. Io allora le chiedo se posso venire sui suoi seni.
Lei mi risponde ammiccante:
– Vieni dove vuoi, ma non dentro…
Io avevo accumulato nel corso della giornata una grande quantità di liquido seminale, con tutta quell’eccitazione. Non sapeva che bagno l’aspettava!
Ancora pochi movimenti e lo estraggo, portandomi a cavallo sopra il suo ventre e comincio a spruzzare fiotti enormi di seme bianco ovunque su di lei, urlando oscenamente il mio orgasmo su quella voluttà… I primi due getti schizzano potenti ricadendo in parte sui suoi capelli neri e sul suo viso, mentre gli altri cadono sul suo collo liscio e sui suoi seni eccitanti…
Lei lancia gridi di sorpresa, fra uno spruzzo e l’altro:
– Ohh!… Ooohh!…Oohh!…
Ripreso il fiato, ancora in euforia le dico:
– Hai visto come mi hai fatto venire?
Con la lingua porto sulla sua bocca il seme che le era caduto sul viso ed in un bacio profondo lo assaporiamo insieme… Lei sembra apprezzare questa stravaganza che mi coglie sul momento… allora con le mani comincio a spargerle il collo e poi i seni con il seme che era caduto abbondante in quelle zone.
Quando le massaggio i seni l’effetto è molto simile a un gel ed i capezzoli le si rizzano di nuovo, mentre lei geme dolcemente e dice:
– Ohh Marco, mi fai impazzire, non me l’ha mai fatto nessuno…
ed io le dico:
– Non è colpa mia, il tuo corpo mi fa venire voglie di tutti i tipi!
con le ultime gocce le massaggio il ventre fertile… Dopo il massaggio le ripulisco i seni e il collo con una salvietta umida e rimaniamo a riposarci sul letto.
Ma stare a contatto con quel corpo riaccende dopo una breve pausa la mia voglia. Così ricomincio lentamente ad accarezzare quelle cosce e quelle gambe interminabili. La bacio a lungo sul suo collo liscio, mordicchiandole le orecchie. Anche lei torna ad eccitarsi. Mi prende l’asta con le mani e con movimenti delicati sulla punta, la fa indurire completamente… la bacio e la lecco a lungo su quei seni statuari, poi scendo sul suo ventre piatto, che si contrae dai brividi di piacere… lo bacio a lungo sapendo che in breve sarei stato lì dentro di nuovo con la mia asta…
Lecco allora quelle lunghe cosce, inebriato dal profumo rilasciato dal suo umido boschetto nero. Le allargo le cosce e con le dita allargo le morbidi lembi che ricoprono il suo clito di dimensioni generose. Ha un clito sottile e lungo ed una volta eretto, si alza in aria come un piccolo chiodo arcuato all’insù, estremamente eccitante… E’ il primo che trovo fatto così. Lo si può afferrare fra le labbra e fargli un vero bocchino in miniatura! Appena poso il lato inferiore della lingua sulla punta, lei ha uno scossone e lancia un grido di piacere “Ahhh!….”. Continuo ad accarezzare il clito nudo con la lingua, mentre lei mi preme le mani sulla testa e guidandomi nei movimenti…
Allora prendo il clito fra le labbra e lo faccio scorrere lì in mezzo… lei geme e grida, comincia a muovere anche il bacino sempre più in preda al piacere, ed eccitandomi ancora di più… decido allora di farla venire con un orgasmo “strazia grilletto” come lo chiamo io… Cioè al salire del suo piacere diminuisco la pressione e velocità dei movimenti, già lenti.
Ora la mia bocca è premuta sul suo monte di venere ed il clito è risucchiato nella mia bocca. Passo la lingua talvolta con il lato inferiore, talvolta con il lato superiore, con movimenti lenti e delicati su quel chiodo duro ed eretto.
Lei mi preme sempre di più per cercare di avere una pressione maggiore sul clito, io invece alleggerisco la pressione della lingua…. Lei chiede estasiata:
– Leccami di più forte!…. Vengo!!
e subito dopo:
– AAAAAhhhhhh!
Urla come impazzita il suo orgasmo, che accompagno con leggerissimi movimenti circolari del lato inferiore della lingua sulla punta del clito, mentre lei sobbalza col bacino come per sollevarlo e sbattermelo in bocca, in preda a forti spasmi di piacere…
Finiti gli spasmi mi stendo su un fianco e mi metto in posizione da 69 ed infilo la mia testa fra le sue cosce, aprendo con la lingua la sua vulva fradicia dall’orgasmo…
A quel punto sento una morbidezza calda e umida avvolgere il mio glande, facendomi gemere. Hannah lo aveva accolto nella sua bocca…
Infilo le mani sul retro delle cosce per allargare meglio il suo sesso… prendo in bocca le sue abbondanti piccole labbra, aspiro in bocca il clito…
Mi giro e lei è ora sopra di me. Posso adesso aprire completamente le fradice labbra del suo sesso ed infilare la lingua più in fondo che posso, avvinghiandomi al suo copro. Il suo clito torna ad indurirsi e solleva voluttuosamente la morbida pelle che lo ricopre. Lo attiro nella mia bocca e lo succhio viziandolo con la lingua, mentre lei comincia ad ansimare più intensamente e con la lingua raccolgo il miele che sgorga sempre più abbondante. La mia asta è sempre più dura nella sua bocca e comincio a muovere il bacino, intensificando il piacere che mi procura lo scivolare contro la sua lingua che mi avvolge il glande come una culla.
Poco dopo sento il suono della mia asta che sguscia dalla sua bocca e lei viene di nuovo, premendo la faccia fra la mia coscia ed il materasso. Appena ripresasi, reinfila la mia asta in bocca. Io riprendo con i movimenti del mio bacino e rilascio sempre più gocce di miele lubrificante, a contato con la sua lingua, che lei sembra assaporare con piacere… poco dopo con gemiti animaleschi le vengo in bocca, schizzando il seme che era rimasto, mentre lei non affatto disturbata, non allenta la presa. Non lo estraggo subito da lei, lo lascio ammorbidire contro la sua lingua. Sento che lei inghiotte per liberare la bocca da quel misto abbondante di seme e saliva… lo tiro fuori e prima che inghiottisca tutto il seme, o che coli fuori, mi porto alla sua bocca e con un bacio assaporo quel misto di salato/dolce nella sua bocca…
…continua in capitolo2
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Gli altri miei racconti li trovate qui:
https://raccontimilu.com/author/marcus/
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