“Ciao Luca mi salutò, entra Pierre ti aspetta…”
Da quando avevo cominciato ad incontrarmi con Andrea i miei sensi si
erano accesi come le luci di uno stadio durante una partita in notturna. Cosî mentre facevo tirocinio in ospedale come infermiere, lavare i pazienti maschi non era più come prima. Vi racconterò di Pierre.
Monsieur Pierre era un signore di colore sulla cinquantina, viceconsole del Senegal nella mia città. Era rimasto coinvolto in un incidente stradale riportando la frattura del femore di destra. Aveva la gamba in trazione. E come spesso accadeva, a noi studenti toccava di lavare a letto i pazienti. Così quando l’infermiera di turno mi informò del mio compito quella mattina andai al capezzale del malato. Entrai nella sua camera: Pierre era nel letto che mi aspettava. Buon giorno, ciao mi rispose. Vengo per lavarla, gli dissi. Oh bravo fai pure. Lo scoprii e…beh non avevo visto mai niente del genere. Il suo cazzo a riposo era ben più grosso di quello di Andrea in erezione.
Ebbi un breve tentennamento oltre ad un brivido, che confermava la mia predilezione per arnesi di quel genere. Cominciai a lavare quell’omone che era tutto grosso. Grossi piedi e mani, grandi gambe, una pancia bella tonda e delle enormi braccione. Cominciai come al solito dai piedi, risalendo verso l’alto: quando arrivai al “dunque” ebbi un attimo di esitazione e poi con le mani quasi tremanti lavai quel cazzo enorme e quelle grosse palle. Pierre pareva gradire il servizio e stava ad occhi chiusi respirando piano. Il suo pisellone fece un piccolo sussulto quando lo toccai ma poi tutto rimase tranquillo. Nei giorni seguenti toccò sempre a me di occuparmi di Pierre e del suo grosso pisello. Lui era sempre gentile e perfino amichevole così come la sua signora che anzi fu la prima a chiedermi se avessi potuto continuare ad occuparmi del nursing del marito anche una volta che lo avessero dimesso.
Così due giorni dopo mi presentai al consolato con tutto l’armamentario professionale, e anche un po’ di eccitazione all’idea di riprendere contatto con quel grosso cazzo. All’ingresso fui accolto da un tizio in giacca e cravatta con un fisico da culturista che mi invitò a seguirlo verso la stanza del signor viceconsole. Sulla soglia c’era la moglie, una bella donna alta ma un poco in carne come molte nere di mezza età. Ciao Luca mi salutò, entra Pierre ti aspetta. Monsieur Pierre era disteso sul suo letto: dal lenzuolo sporgeva la sua panciona e sul suo viso c’era stampato il solito sorriso ampio e simpatico. Vieni Luca, accomodati.
Ti aspettavo con ansia, che qui nessuno sa occuparsi di me come fai tu. Io ero piuttosto teso ma mi concentrai sul da farsi. Così lo scoprii e disposto il necessario cominciai a lavarlo partendo dai piedi come al solito. Pierre sembrava godersi il servizio come al solito. Sennonché quando arrivai a livello dell’inguine il suo cazzone ebbe un guizzo e si drizzô improvvisamente diventando un palone di almeno 20 cm!
Non potevo crederci: non solo on avevo mai visto niente del genere, ma Pierre sembrava non essersi accorto del fatto. Non sapevo che fare e per non mostrarmi poco professionale cominciai comunque a lavarlo. Pierre sembrava gradire tanto che la sua erezione non accennava a diminuire…anzi! Alzai gli occhi per guardarlo e lo vidi che sorrideva estasiato. Che ne pensi? Non credi che sia bello? E poi: non ti piacerebbe succhiarlo. Ero esterrefatto ma eccitatissimo insieme. Aggiunse. Dai che ti piace l’ho capito dal primo giorno, da come lo tocchi. Non vedi l’ora di dargli una assaggiata…e così dicendo mi spinse la testa verso l’enorme arnese. Avevo sognato decine volte di prendere in bocca quel grosso coso nero, sicché non rifiutai l’invito ma anzi mi lasciai facilmente convincere.
Aprii la bocca per accogliere la cappellona e cominciai a ciucciarla con gusto: aveva un sapore decisamente diverso oltre a dimensioni mai assaggiate prima. Afferrai con una mano le grosse palle di Pierre e le strizzai: dal sussulto che ebbe il suo arnese capii che gradiva. Con l’altra mano carezzai la mia erezione e poi afferrai il grosso affare per guidarlo meglio nella mia bocca. Mi invitò a spogliarmi, cosa che feci il più rapidamente possibile. Una volta nudo, continuai a ciucciare quel grosso cazzo col culo all’aria ed il pisellino ben duro. Ad un tratto sentii una grossa lingua calda farsi strada tra le mie chiappette..pensai subito al culturista all’ingresso. Feci per girarmi a vedere, ma Pierre mi trattenne con forza sul suo cazzone. Così continuai a ciucciare immaginando il bel culturista al lavoro col mio buco.
Pierre cominciava ad agitarsi e capii che stava per sborrare, e anche io ero lì lì per godere. Ad un tratto Pierre arretrò sfilandomi di bocca il suo cazzone. Io lo guardai ma soprattutto capii chi era dietro di me: sua moglie. La grassona nuda come una troia mi sorrideva dal fondo del letto..sorpreso eh? Fece Pierre. Io ero senza parole, Pierre no. Mettiti a quattro zampe mi intimò: lo feci senza esitare aspettando eccitatissimo il seguito della situazione. La cicciona si spostò dall’altra parte del letto e Pierre mi afferrò per la schiena obbligandomi a mettermi in posizione di 69 e mi prese in bocca il pisellino cominciando a ciuccarlo. Era bravo ma il piacere aumentò quando la troiona cominciò a leccarmi il buco: pompino più leccata erano irresistibili. Sborrai presto e Pierre si bevve tutto continuando a ciuccarlo. Ora tocca a me disse.
Mi spinse in là dicendo: siediti qui..mi sistemai a gambe larghe sul suo cazzone allargandomi le chiappe. Scesi piano, era grosso, più di tutti, ma entrò: non credevo che avrei sentito ancora male, ed invece si. Avevo imparato a stringere i denti perché sapevo che avrei goduto dopo e così fu anche questa volta. Mi muovevo piano su e giù e piano piano cominciò a piacermi un sacco. Mi riempiva come nessuno e mi faceva sentire una vera troia e me lo diceva: ti piace non é vero puttanella bianca?
Guarda cara come se lo gode. Cavalca dai e prendilo tutto dai dai: ero di nuovo eccitato ed il mio pisello era di nuovo duro. Aumentai la velocità della cavalcata ma Pierre mi fermò e disse ti piace? Si Pierre dai fottimi..lo farò ma tu lecca la figa di mia moglie..ma Pierre! Leccala! E mi diede una forte sculacciata, il mio pisello saltò su, la cicciona si mise in piedi sul letto e mi schiaffô la figa sul muso in quel momento Pierre affondò il suo cazzone nel mio culo ed io cominciai rassegnato a leccarla. Mi piaceva poco, ma i colpi di Pierre molto di più e così leccavo e Pierre spingeva..l’orgasmo arrivò per tutti e tre insieme: Pierre mi sborrò copiosamente nel culo, la troiona mi afferrò la testa e mi fece affondare nella sua porcheria fino a soffocarmi ed io sborrai di nuovo senza toccarmi nemmeno.
Ci trovammo altre volte, e Pierre guarì così bene da alzarsi in piedi ed incularmi alla pecorina mentre io leccavo la moglie, o da farsi succhiare mentre la troiona mi inculava con un cazzo finto.
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