Salve a tutti, ci chiamiamo Carla e Piero, 33 e 65 anni, nuora e suocero e vorremmo raccontarvi il nostro rapporto.
Tutto cominciò quando Anna, moglie di Giuseppe, morì dopo un incidente; io (Carla), su consiglio di mio marito, telefonai a Piero dicendogli che mi offrivo ad andare da lui per aiutarlo in casa, so che è uno che a casa non sa fare niente. Mi ringraziò e disse che non aveva bisogno di brevi interventi ma che le sue necessità richiedevano la presenza costante di una donna, mi ringraziava dell’interessamento e che già stava cercando una colf per le intere 24h.
PoichĂ© mio marito doveva partire per il Brasile per ragioni di lavoro e rimanervi almeno 6 mesi, gli dissi che non c’era bisogno di un’estranea, mi sarei trasferita io da lui.
Ha accettato con entusiasmo e il giorno dopo la partenza di mio marito mi sono trasferita da lui.
La mattina seguente, mentre riordinavo, non ricordo come, il discorso si indirizzò sui vestiti e il mio desiderio di averne di eleganti ma mio marito non voleva spendere per quelli. lui volle che gli spiegassi meglio, modelli, stoffe, lunghezze; dimostrava una notevole competenza, poi scendemmo anche sull’intimo (fu lui a portarmici), quando, secondo lui, ebbe la situazione chiara: mi disse che in un armadio della cantina aveva dei vestiti della moglie di quando erano più giovani e che lei indossava per fargli piacere, mi chiese se volevo provarmene qualcuno.
Carla: “certo, anche se mi piacerebbe acquistarli qualcuno”
Piero: “beh per ricompensarti ti darò i soldi per compratene uno ora te ne faccio vedere qualcuno”
Quando torna ha una scatola di una marca elegante, me la porge “Guarda se ti piace”.
Apro e tiro fuori un vestito lungo nero di pizzo a prima vista attillatissimo e scollatissimo sia davanti che dietro.
Carla: “e tua moglie indossava cosa simili?”
Piero “come ti ho detto sono vestiti che le compravo con un fine, a me piaceva farla desiderare e a lei essere guardata e desiderata, vuoi provartelo?”
Sono andata nella mia camera e l’ho indossato, uscendo col vestito:
“Essendo tua moglie piĂą alta di me la scollatura mi arriva all’ombelico mentre copre di piĂą la coscia”
Piero: “si vedo ma dietro ti sta da favola, peccato quell’intimo”
Non mi ero resa conto che la scollatura profondissima dietro per me arrivava a metĂ sedere
Piero: “quel vestito va indossato senza intimo”
Ho sentito il desiderio di accontentarlo e ho tolto l’intimo consapevole che sia il seno che il sedere sarebbero stati in bella vista
Quando tornai mi ricopri di complimenti, volle che mi facessi vedere bene facendomi girare e rigirare, pian piano stava nascendo tra noi una sorta di complicità , lui che tentava di dirmi cosa avrebbe voluto da me, io che non vedevo l’ora di provare quello che aveva provato mia suocera.
Parlavano della stessa cosa ma la definivamo in modo diverso, io dicevo che desideravo piacere agli uomini lui che sarei stata una provocatrice perfetta.
Carla: “sai che è un discorso molto interessante, pensi che ne sarei capace??”
Piero: Sicuramente, vuoi provarne un altro?
Carla: “Si ma mi piacerebbe che uscissimo e me ne comprasti di miei”
Andò a prenderlo e quando tornò mi diede un completino da cameriera ridottissimo, mi copriva appena il seno e metà natiche
Carla “scusa ma questo non si può portare in giro”
Piero: “questo si porta in occasioni speciali per il padrone e per qualche amico”
Lo indossai rimettendomi gli slip e tornai da lui, mi guardò e fece la faccia delusa
Carla: “mi sta bene come misura, che c’è che non va?”
Piero: “no, niente è che hai voluto aggiungerci qualcosa che col vestito stona”
Disse che con quel vestito gli slip non andavano che ci voleva un peri, non ne usavo, me lo portò lui, un micro peri, lo indossai e mi disse che ora ero perfetta, oltre al perizoma non avrei mai dovuto indossare altro di intimo, meno che mai il reggiseno.
Ci accordammo che avrei sempre indossate le cose che mi dava e poi saremmo usciti per acquistarne di mie..
Erano ormai due o tre giorni che ci dedicavamo al mio addestramento, inchinarmi, scosciarmi, piegarmi in avanti offrendo lo spettacolo delle mie intimità , ogni mia azione era comandata dal suo cenno. Quel giorno eravamo in casa, io vestita da servetta applicavo quello che mi aveva insegnato, quando squillò il campanello della porta d’ingresso.
Piero: “va ad aprire”
Carla: “Così vestita? E poi chi sarà ?”
Piero: “Ok prima guarda dall’occhiolino e dimmi chi è”
Vado alla porta e dall’occhiolino vedo un uomo con un pacchetto in mano, torno da mio suocero: “Sembra un postino”
“Aprigli e senti cosa vuole”
“ma non posso farmi vedere così”
“che male c’è? sei la mia nuova cameriera vediamo che effetto ti fa mostrarti, sapessi come ha vista tua suocera”
“ok ma deve andare subito via”: “No! Vediamo che reazioni ha”
Apro la porta e chiedo: “Prego, mi dica”
Mi guarda con aria stralunata poi: “Ho un pacchetto per il sig. Piero.
Cerco di farmelo dare ma mi risponde che non posso firmare io ma deve farlo il sig. Piero in persona, sono costretta a farlo entrare, “mi segua prego”
Postino: “sei nuova?”
Carla: “Nuova? In che senso scusi”
Postino: “La nuova cameriera intendo”
Carla: “Veramente sono la nuora”
Fa una faccia strana, arrivati dove sta Piero mi metto in disparte aspettando di ricevere ordini, mio suocero mi fa uno dei segni stabiliti e fa cadere la penna.
Piero: “Carla me la raccogli?”
il cenno è chiaro, per raccoglierla devo piegarmi col culo verso il postino a gambe dritte, divento rossa in viso e non so come fare, provo a farlo cercando di far vedere il meno possibile ma è impossibile, la raccolgo e la porgo a mio suocero e poi cerco di scappar via
Piero: “Dove vai Carla, devi riaccompagnare il signore alla porta”
Torno indietro “si prego mi segua”
Il postino bofonchia un “in capo al mondo ti seguirei”
Chiudo e ritorno da mio suocero
Piero: “Com’è stato il battesimo? che mi dici? Hai visto come ti guardava il culo?”
Carla: “Si ho visto, chissà cosa avrà pensato di me, mi vergogno moltissimo”
“che sei bellissima e lasci godere della vista del tuo bel corpo, ma tu oltre alla vergogna cosa hai provato?”
“beh indubbiamente quegli sguardi mi hanno gratificata”
“ d’altronde è solo la prima volta e con un rozzo, ci sono situazioni che ti faranno sentire la piĂą bella del mondo”
Stiamo ancora parlando di quello che è appena successo quando squilla ancora il campanello
Mi fa cenno di andare, guardo dall’occhiolino è ancora il postino, lo dico a mio suocero e lui
“Prendi la scaletta e salici sopra, spolvera il mobile qui vicino a me”
Piero: “Ah è lei? Cosa c’è ancora?”
Postino: “ho lasciato il blocco consegne”
“non ci ho fatto caso, venga controlliamo”
Carla hai visto dove ha lasciato il blocco?”
Entrando nella stanza c’è uno spettacolo favoloso.
Carla sulla scaletta, piegata, ha il culo completamente scoperto, il perizoma quasi non si vede
senza voltarsi: “No sig. Piero”
Il movimento di passare lo straccio le fa ondeggiare il culo in modo eccitantissimo il postino la guarda e: “ma veramente è sua nuora?” “Si perché?” “niente così, ah ecco il blocco”
Carla continua come niente fosse e fa benissimo quello che deve, sporge in dietro moltissimo.
Il postino, uscendo dalla stanza si volta e con la scusa di salutarla lancia un ultimo sguardo a quel culo, mi ringrazia e se ne va.
Carla si sente eccitata e la sua figa è fradicia di umori e Piero capisce che è giunta l’ora di iniziare l’opera di trasformare la nuora in una porca senza freni nè inibizioni.
Dopo che il postino è uscito Piero vede Carla accaldata e ansante.
“Ti è piaciuto quello che ti ho fatto fare?
“Veramente si anche se mi vergogno. Un po’
“Non devi vergognarti, ma essere contenta, scommetto che ti sei anche eccitata.
Carla non risponde, arrossisce visibilmente, abbassa lo sguardo sui suoi capezzoli inturgiditi e sente la figa sempre piĂą bagnata.
“Dobbiamo ancora apportare una modifica, con quel perizoma in vista i peli della tua figa sono fuori luogo , penso che sarebbe meglio rasarti completamente, se vuoi lo faccio io.
“Va bene, se è quello che vuoi.
Vai in bagno, siediti sulla vasca e togliti il vestito per non bagnarlo, io prendo la crema e il rasoio.
Carla è seduta nuda sul bordo della vasca, quasi in trance mentre Carlo con delicatezza la insapona, la rade perfettamente, poi prende una crema emolliente e la massaggia lievemente sul pube.
Carla inizia a tremare e gemere, ormai è in preda ad un desiderio irrefrenabile di godere.
Piero vede la vagina luccicare, con il pollice comincia a toccare e massaggiare il clitoride, poi infila l’indice nella figa e inizia un movimento costate, avanti e indietro. Infila un altro dito,poi un terzo muovendosi sempre più velocemente.
“Ti piace o devo smettere
“No, per favore non smettere
“Allora toccati le tette e strizzati i capezzoli.
Carla porta le mani alle tette, se le accarezza, le strige, prende i capezzoli fra pollice e indice e li massaggia.
Il ditalino sta facendo il suo effetto e dopo pochi istanti Carla viene urlando
“Godo, si godo, godo , ancora, ancora”.
Piero si rialza, le accarezza il viso.
“Adesso che sei appagata, vuoi fare qualche cosa anche a me?”
Carla non aspetta neanche un attimo, apre la patta di Pietro ed estrae il suo membro durissimo, lo scappella, poi mentre con una mano accarezza le palle, con la lingua dĂ dei piccoli colpi sulla punta, lo avvolge tutto e poi lo prende in bocca, succhiando, leccando. Fa entrare il cazzo dentro e fuori dalla bocca, poi comincia ad aspirarlo con forza, fino a farlo venire. Non lo toglie dalla bocca ed ingoia tutto quello che Pietro le scarica .
Adesso che sono tutti e due svuotati dal piacere si guardano con intensitĂ e capiscono che sta per iniziare una nuova avventura.
“Sei stata proprio brava, domani ti porto a un mio amico per comperarti quel paio di stivali che ti piacciono tanto, ma da domani oltre al reggiseno dovrai abolire anche il perizoma, va bene?
“Farò tutto quello che mi chiedi, sono proprio ansiosa di vedere gli stivali che mi regalerai.”
Il mattino seguente Piero fa vestire Carla con un abito corto, abbottonato sul davanti; indossa solo quello e le autoreggenti.
Escono a vanno nel negozio di calzature di un amico di Piero, che li accoglie con grande entusiasmo, ammirato dalla bellezza di Carla.
Claudio ( il calzolaio)è un uomo brizzolato, con un po’ di pancetta, calvo e con spessi occhiali, non certo un adone, ma ispira un effetto stimolante che Carla avverte subito.
“Mia nuora vorrebbe vedere quel paio di stivali rossi che hai in vetrina, numero 37.”
Mentre il proprietario va a prendere gli stivali Pietro fa sedere Carla su uno sgabello, le sbottona i primi tre bottoni del vestito e le tette sono completamente esposte, poi le fa allargare le gambe, con il vestito aperto e completamente rialzato la figa depilata è in piana esposizione.
Quando il calzolaio ritorna strabuzza gli occhi alla vista di quella splendida creatura che gli offre un completo spettacolo delle sue intimità , guarda Piero che gli strizza l’occhio e si inginocchia a farle provare gli stivali.
Carla allarga bene le gambe, completamente esposta e infila gli stivali.
Si alza in piedi e fa alcuni passi per provare se la misura è quella giusta, nel frattempo Piero si avvicina a Claudio e gli sussurra qualche cosa all’orecchio.
Claudio va alla porta del negozio, la chiude a chiave, espone il cartello “Torno subito” poi si rivolge a Carla e la invita ad andare nel retro dove potrà trovare un grande specchio per vedersi meglio.
Entrano tutti e tre nel magazzino, dove oltre a molte scatole di scarpe c’è un grosso specchio che occupa buona parte della parete, Carla si avvicina per ammirarsi, ma Piero è subito dietro di lei, le slaccia in un attimo i pochi bottoni rimasti, fa cadere il vestito a terra e la fa ammirare nuda, solo con le autoreggenti e gli stivali rossi.
A Carla piace quello che vede, e sente improvvisamente le mani di Carlo che dietro di lei le ha preso le tette e inizia a massaggiarle soffermandosi sui capezzoli, stringendoli con due dita.
“Apri bene le gambe che Claudio vuole leccarti la figa.
Carla continua a guardarsi nello specchio, vede il suo volto arrossato dall’eccitazione, le mani di Carlo sul suo seno che implacabili la massaggiano, apre le gambe e si trova subito Claudio inginocchiato davanti a lei che non perde tempo a inserirle la lingua nella fessura già bagnata.
Il gioco dura qualche minuto, poi i due uomini fanno inginocchiare da donna ormai arrapata, estraggono i loro uccelli, uno lo mette direttamente in bocca e l’altro si fa segare.
Si alternano in mano e nella bocca che Carla usa con grande maestria, mente con una mano sega un cazzo, con l’altra accarezza le palle dell’altro, lecca, succhia, mordicchia.
Quando i due uomini si sentono al massimo dell’eccitazione si spogliano nudi, Piero si sdraia per terra e subito, e subito Carla si impala a smorza candela iniziando a cavalcarlo, mentre non smette di spompinare Claudio che gli si è posto davanti.
Carla geme e si agita, raggiungendo ben presto l’orgasmo mentre i due uomini si trattengono.
Ora è Claudio che si sdraia e Carla si mette sopra di lui, volgendo la schiena a Piero che subito si lecca un dito e le forza il buchetto posteriore.
“Vuoi incularmi? Sei proprio un porco come mio marito che vuole sempre il mio culo.”
“-Lo so benissimo e quando tornerĂ sarĂ felicissimo di sapere che sua moglie è diventata una vera troia, ti scoperemo e inculeremo tutti e due insieme e vedrai che riuscirai a prendere i nostri cazzi tutti e due insieme prima nella figa e poi nel culo.”
Così dicendo appoggia la cappella sul buco che ha inumidito con la saliva, forza piano piano lo sfintere che si allarga e inizia a dare violenti colpi, entrando e uscendo dal culo.
Non ci vuole molto che Carla raggiunga un altro orgasmo urlando
“Siete proprio due grandi porci, mi scopate e inculate come una puttana, ancora. ancora.”
I due uomini si sfilano, Carla è stesa a terra. Si posizionano sopra di lei e iniziano a masturbarsi, finchè la loro sborra cade sul seno e sul ventre di Carla che continua a gemere infoiata.
“Bene, adesso spalmati bene tutta la sborra sul corpo, poi rimettiti il vestito.
Carla si cosparge bene il seme sulle tette, sul ventre e non manca di infilarsi le dita in bocca assaporando quel gusto che le piace tanto.
Quindi si rimette il vestito che rimane ancora parzialmente sbottonato, ringrazia Claudio che le regala gli stivali e poi sotto braccia a Piero sale in macchina per tornare a casa.
Tutto cominciò quando Anna, moglie di Giuseppe, morì dopo un incidente; io (Carla), su consiglio di mio marito, telefonai a Piero dicendogli che mi offrivo ad andare da lui per aiutarlo in casa, so che è uno che a casa non sa fare niente. Mi ringraziò e disse che non aveva bisogno di brevi interventi ma che le sue necessità richiedevano la presenza costante di una donna, mi ringraziava dell’interessamento e che già stava cercando una colf per le intere 24h.
PoichĂ© mio marito doveva partire per il Brasile per ragioni di lavoro e rimanervi almeno 6 mesi, gli dissi che non c’era bisogno di un’estranea, mi sarei trasferita io da lui.
Ha accettato con entusiasmo e il giorno dopo la partenza di mio marito mi sono trasferita da lui.
La mattina seguente, mentre riordinavo, non ricordo come, il discorso si indirizzò sui vestiti e il mio desiderio di averne di eleganti ma mio marito non voleva spendere per quelli. lui volle che gli spiegassi meglio, modelli, stoffe, lunghezze; dimostrava una notevole competenza, poi scendemmo anche sull’intimo (fu lui a portarmici), quando, secondo lui, ebbe la situazione chiara: mi disse che in un armadio della cantina aveva dei vestiti della moglie di quando erano più giovani e che lei indossava per fargli piacere, mi chiese se volevo provarmene qualcuno.
Carla: “certo, anche se mi piacerebbe acquistarli qualcuno”
Piero: “beh per ricompensarti ti darò i soldi per compratene uno ora te ne faccio vedere qualcuno”
Quando torna ha una scatola di una marca elegante, me la porge “Guarda se ti piace”.
Apro e tiro fuori un vestito lungo nero di pizzo a prima vista attillatissimo e scollatissimo sia davanti che dietro.
Carla: “e tua moglie indossava cosa simili?”
Piero “come ti ho detto sono vestiti che le compravo con un fine, a me piaceva farla desiderare e a lei essere guardata e desiderata, vuoi provartelo?”
Sono andata nella mia camera e l’ho indossato, uscendo col vestito:
“Essendo tua moglie piĂą alta di me la scollatura mi arriva all’ombelico mentre copre di piĂą la coscia”
Piero: “si vedo ma dietro ti sta da favola, peccato quell’intimo”
Non mi ero resa conto che la scollatura profondissima dietro per me arrivava a metĂ sedere
Piero: “quel vestito va indossato senza intimo”
Ho sentito il desiderio di accontentarlo e ho tolto l’intimo consapevole che sia il seno che il sedere sarebbero stati in bella vista
Quando tornai mi ricopri di complimenti, volle che mi facessi vedere bene facendomi girare e rigirare, pian piano stava nascendo tra noi una sorta di complicità , lui che tentava di dirmi cosa avrebbe voluto da me, io che non vedevo l’ora di provare quello che aveva provato mia suocera.
Parlavano della stessa cosa ma la definivamo in modo diverso, io dicevo che desideravo piacere agli uomini lui che sarei stata una provocatrice perfetta.
Carla: “sai che è un discorso molto interessante, pensi che ne sarei capace??”
Piero: Sicuramente, vuoi provarne un altro?
Carla: “Si ma mi piacerebbe che uscissimo e me ne comprasti di miei”
Andò a prenderlo e quando tornò mi diede un completino da cameriera ridottissimo, mi copriva appena il seno e metà natiche
Carla “scusa ma questo non si può portare in giro”
Piero: “questo si porta in occasioni speciali per il padrone e per qualche amico”
Lo indossai rimettendomi gli slip e tornai da lui, mi guardò e fece la faccia delusa
Carla: “mi sta bene come misura, che c’è che non va?”
Piero: “no, niente è che hai voluto aggiungerci qualcosa che col vestito stona”
Disse che con quel vestito gli slip non andavano che ci voleva un peri, non ne usavo, me lo portò lui, un micro peri, lo indossai e mi disse che ora ero perfetta, oltre al perizoma non avrei mai dovuto indossare altro di intimo, meno che mai il reggiseno.
Ci accordammo che avrei sempre indossate le cose che mi dava e poi saremmo usciti per acquistarne di mie..
Erano ormai due o tre giorni che ci dedicavamo al mio addestramento, inchinarmi, scosciarmi, piegarmi in avanti offrendo lo spettacolo delle mie intimità , ogni mia azione era comandata dal suo cenno. Quel giorno eravamo in casa, io vestita da servetta applicavo quello che mi aveva insegnato, quando squillò il campanello della porta d’ingresso.
Piero: “va ad aprire”
Carla: “Così vestita? E poi chi sarà ?”
Piero: “Ok prima guarda dall’occhiolino e dimmi chi è”
Vado alla porta e dall’occhiolino vedo un uomo con un pacchetto in mano, torno da mio suocero: “Sembra un postino”
“Aprigli e senti cosa vuole”
“ma non posso farmi vedere così”
“che male c’è? sei la mia nuova cameriera vediamo che effetto ti fa mostrarti, sapessi come ha vista tua suocera”
“ok ma deve andare subito via”: “No! Vediamo che reazioni ha”
Apro la porta e chiedo: “Prego, mi dica”
Mi guarda con aria stralunata poi: “Ho un pacchetto per il sig. Piero.
Cerco di farmelo dare ma mi risponde che non posso firmare io ma deve farlo il sig. Piero in persona, sono costretta a farlo entrare, “mi segua prego”
Postino: “sei nuova?”
Carla: “Nuova? In che senso scusi”
Postino: “La nuova cameriera intendo”
Carla: “Veramente sono la nuora”
Fa una faccia strana, arrivati dove sta Piero mi metto in disparte aspettando di ricevere ordini, mio suocero mi fa uno dei segni stabiliti e fa cadere la penna.
Piero: “Carla me la raccogli?”
il cenno è chiaro, per raccoglierla devo piegarmi col culo verso il postino a gambe dritte, divento rossa in viso e non so come fare, provo a farlo cercando di far vedere il meno possibile ma è impossibile, la raccolgo e la porgo a mio suocero e poi cerco di scappar via
Piero: “Dove vai Carla, devi riaccompagnare il signore alla porta”
Torno indietro “si prego mi segua”
Il postino bofonchia un “in capo al mondo ti seguirei”
Chiudo e ritorno da mio suocero
Piero: “Com’è stato il battesimo? che mi dici? Hai visto come ti guardava il culo?”
Carla: “Si ho visto, chissà cosa avrà pensato di me, mi vergogno moltissimo”
“che sei bellissima e lasci godere della vista del tuo bel corpo, ma tu oltre alla vergogna cosa hai provato?”
“beh indubbiamente quegli sguardi mi hanno gratificata”
“ d’altronde è solo la prima volta e con un rozzo, ci sono situazioni che ti faranno sentire la piĂą bella del mondo”
Stiamo ancora parlando di quello che è appena successo quando squilla ancora il campanello
Mi fa cenno di andare, guardo dall’occhiolino è ancora il postino, lo dico a mio suocero e lui
“Prendi la scaletta e salici sopra, spolvera il mobile qui vicino a me”
Piero: “Ah è lei? Cosa c’è ancora?”
Postino: “ho lasciato il blocco consegne”
“non ci ho fatto caso, venga controlliamo”
Carla hai visto dove ha lasciato il blocco?”
Entrando nella stanza c’è uno spettacolo favoloso.
Carla sulla scaletta, piegata, ha il culo completamente scoperto, il perizoma quasi non si vede
senza voltarsi: “No sig. Piero”
Il movimento di passare lo straccio le fa ondeggiare il culo in modo eccitantissimo il postino la guarda e: “ma veramente è sua nuora?” “Si perché?” “niente così, ah ecco il blocco”
Carla continua come niente fosse e fa benissimo quello che deve, sporge in dietro moltissimo.
Il postino, uscendo dalla stanza si volta e con la scusa di salutarla lancia un ultimo sguardo a quel culo, mi ringrazia e se ne va.
Carla si sente eccitata e la sua figa è fradicia di umori e Piero capisce che è giunta l’ora di iniziare l’opera di trasformare la nuora in una porca senza freni nè inibizioni.
Dopo che il postino è uscito Piero vede Carla accaldata e ansante.
“Ti è piaciuto quello che ti ho fatto fare?
“Veramente si anche se mi vergogno. Un po’
“Non devi vergognarti, ma essere contenta, scommetto che ti sei anche eccitata.
Carla non risponde, arrossisce visibilmente, abbassa lo sguardo sui suoi capezzoli inturgiditi e sente la figa sempre piĂą bagnata.
“Dobbiamo ancora apportare una modifica, con quel perizoma in vista i peli della tua figa sono fuori luogo , penso che sarebbe meglio rasarti completamente, se vuoi lo faccio io.
“Va bene, se è quello che vuoi.
Vai in bagno, siediti sulla vasca e togliti il vestito per non bagnarlo, io prendo la crema e il rasoio.
Carla è seduta nuda sul bordo della vasca, quasi in trance mentre Carlo con delicatezza la insapona, la rade perfettamente, poi prende una crema emolliente e la massaggia lievemente sul pube.
Carla inizia a tremare e gemere, ormai è in preda ad un desiderio irrefrenabile di godere.
Piero vede la vagina luccicare, con il pollice comincia a toccare e massaggiare il clitoride, poi infila l’indice nella figa e inizia un movimento costate, avanti e indietro. Infila un altro dito,poi un terzo muovendosi sempre più velocemente.
“Ti piace o devo smettere
“No, per favore non smettere
“Allora toccati le tette e strizzati i capezzoli.
Carla porta le mani alle tette, se le accarezza, le strige, prende i capezzoli fra pollice e indice e li massaggia.
Il ditalino sta facendo il suo effetto e dopo pochi istanti Carla viene urlando
“Godo, si godo, godo , ancora, ancora”.
Piero si rialza, le accarezza il viso.
“Adesso che sei appagata, vuoi fare qualche cosa anche a me?”
Carla non aspetta neanche un attimo, apre la patta di Pietro ed estrae il suo membro durissimo, lo scappella, poi mentre con una mano accarezza le palle, con la lingua dĂ dei piccoli colpi sulla punta, lo avvolge tutto e poi lo prende in bocca, succhiando, leccando. Fa entrare il cazzo dentro e fuori dalla bocca, poi comincia ad aspirarlo con forza, fino a farlo venire. Non lo toglie dalla bocca ed ingoia tutto quello che Pietro le scarica .
Adesso che sono tutti e due svuotati dal piacere si guardano con intensitĂ e capiscono che sta per iniziare una nuova avventura.
“Sei stata proprio brava, domani ti porto a un mio amico per comperarti quel paio di stivali che ti piacciono tanto, ma da domani oltre al reggiseno dovrai abolire anche il perizoma, va bene?
“Farò tutto quello che mi chiedi, sono proprio ansiosa di vedere gli stivali che mi regalerai.”
Il mattino seguente Piero fa vestire Carla con un abito corto, abbottonato sul davanti; indossa solo quello e le autoreggenti.
Escono a vanno nel negozio di calzature di un amico di Piero, che li accoglie con grande entusiasmo, ammirato dalla bellezza di Carla.
Claudio ( il calzolaio)è un uomo brizzolato, con un po’ di pancetta, calvo e con spessi occhiali, non certo un adone, ma ispira un effetto stimolante che Carla avverte subito.
“Mia nuora vorrebbe vedere quel paio di stivali rossi che hai in vetrina, numero 37.”
Mentre il proprietario va a prendere gli stivali Pietro fa sedere Carla su uno sgabello, le sbottona i primi tre bottoni del vestito e le tette sono completamente esposte, poi le fa allargare le gambe, con il vestito aperto e completamente rialzato la figa depilata è in piana esposizione.
Quando il calzolaio ritorna strabuzza gli occhi alla vista di quella splendida creatura che gli offre un completo spettacolo delle sue intimità , guarda Piero che gli strizza l’occhio e si inginocchia a farle provare gli stivali.
Carla allarga bene le gambe, completamente esposta e infila gli stivali.
Si alza in piedi e fa alcuni passi per provare se la misura è quella giusta, nel frattempo Piero si avvicina a Claudio e gli sussurra qualche cosa all’orecchio.
Claudio va alla porta del negozio, la chiude a chiave, espone il cartello “Torno subito” poi si rivolge a Carla e la invita ad andare nel retro dove potrà trovare un grande specchio per vedersi meglio.
Entrano tutti e tre nel magazzino, dove oltre a molte scatole di scarpe c’è un grosso specchio che occupa buona parte della parete, Carla si avvicina per ammirarsi, ma Piero è subito dietro di lei, le slaccia in un attimo i pochi bottoni rimasti, fa cadere il vestito a terra e la fa ammirare nuda, solo con le autoreggenti e gli stivali rossi.
A Carla piace quello che vede, e sente improvvisamente le mani di Carlo che dietro di lei le ha preso le tette e inizia a massaggiarle soffermandosi sui capezzoli, stringendoli con due dita.
“Apri bene le gambe che Claudio vuole leccarti la figa.
Carla continua a guardarsi nello specchio, vede il suo volto arrossato dall’eccitazione, le mani di Carlo sul suo seno che implacabili la massaggiano, apre le gambe e si trova subito Claudio inginocchiato davanti a lei che non perde tempo a inserirle la lingua nella fessura già bagnata.
Il gioco dura qualche minuto, poi i due uomini fanno inginocchiare da donna ormai arrapata, estraggono i loro uccelli, uno lo mette direttamente in bocca e l’altro si fa segare.
Si alternano in mano e nella bocca che Carla usa con grande maestria, mente con una mano sega un cazzo, con l’altra accarezza le palle dell’altro, lecca, succhia, mordicchia.
Quando i due uomini si sentono al massimo dell’eccitazione si spogliano nudi, Piero si sdraia per terra e subito, e subito Carla si impala a smorza candela iniziando a cavalcarlo, mentre non smette di spompinare Claudio che gli si è posto davanti.
Carla geme e si agita, raggiungendo ben presto l’orgasmo mentre i due uomini si trattengono.
Ora è Claudio che si sdraia e Carla si mette sopra di lui, volgendo la schiena a Piero che subito si lecca un dito e le forza il buchetto posteriore.
“Vuoi incularmi? Sei proprio un porco come mio marito che vuole sempre il mio culo.”
“-Lo so benissimo e quando tornerĂ sarĂ felicissimo di sapere che sua moglie è diventata una vera troia, ti scoperemo e inculeremo tutti e due insieme e vedrai che riuscirai a prendere i nostri cazzi tutti e due insieme prima nella figa e poi nel culo.”
Così dicendo appoggia la cappella sul buco che ha inumidito con la saliva, forza piano piano lo sfintere che si allarga e inizia a dare violenti colpi, entrando e uscendo dal culo.
Non ci vuole molto che Carla raggiunga un altro orgasmo urlando
“Siete proprio due grandi porci, mi scopate e inculate come una puttana, ancora. ancora.”
I due uomini si sfilano, Carla è stesa a terra. Si posizionano sopra di lei e iniziano a masturbarsi, finchè la loro sborra cade sul seno e sul ventre di Carla che continua a gemere infoiata.
“Bene, adesso spalmati bene tutta la sborra sul corpo, poi rimettiti il vestito.
Carla si cosparge bene il seme sulle tette, sul ventre e non manca di infilarsi le dita in bocca assaporando quel gusto che le piace tanto.
Quindi si rimette il vestito che rimane ancora parzialmente sbottonato, ringrazia Claudio che le regala gli stivali e poi sotto braccia a Piero sale in macchina per tornare a casa.
Continua
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