“Il lunedì mattina mi disse che sarebbe andata dal ginecologo per una visita di controllo…”
Come potete immaginare la nostra storia è cambiata radicalmente da quella orrenda
e nel contempo magnifica serata. Avete capito bene, intendevo proprio magnifica. Appena tornato a letto infatti mi misi a pensare e a ricordare quello che avevo appena visto. La mia erezione non si era affatto calmata e anzi era più forte che mai; tanto che appena sentii mia moglie che rientrava in camera mi girai pancia sotto per non far vedere quello che ormai consideravo un normalissimo paletto di carne duro e pronto a sborrare nel vedere la mia dolce metà presa e sbattuta violentemente. Mi eccitava soprattutto il suo viso che rendeva chiaro il piacere che provava nel prendere dentro la sua calda ed accogliente tana altri cazzi diversi dal mio.
Facevo finta di dormire e lei dopo essersene accertata andò in bagno a farsi una doccia e a lavarsi quella sensazione di sporco che le si era incollata addosso e non l’avrebbe più lasciata.
Appena chiusa la porta mi sono subito precipitato al buco della serratura per osservare quello che avrebbe fatto: ha iniziato togliendosi il vestito molto lentamente, non so se per rivivere la stessa scena di poco prima o per un altro motivo. Si è poi osservata allo specchio così come la aveva lasciata lui: in perizoma e scarpe coi tacchi alti. Si è poi accarezzata lungo il corpo in maniera molto lasciva fino ai suoi piedini da fata; arrivata laggiù era così piegata che ho potuto vedere il suo buco del culo enormemente dilatato e non potendo più resistere ho iniziato a toccarmi, prima piano e poi sempre più forte. Una volta rimasta completamente nuda si è toccata la topa e ha messo un dito in quella voragine che avevo ammirato fino ad un secondo prima. I suoi occhi si sono di nuovo accesi e prendendo una spazzola, a bassa voce, ha detto:
“Non sarà quel magnifico cazzo ma ora come ora è lo stesso. Stai sicura, cara Barbara, che da domani inizia una nuova vita ed io me la voglio proprio godere tutta!!!!”
Il cazzo mi stava facendo male da quanto era in tiro e ancora di più quando lei si è appoggiata con le chiappe al lavandino e ha iniziato a stantuffarsi con la spazzola la figa di nuovo fradicia di umori. I mugolii che emetteva non facevano che aumentare la velocità della mia masturbazione, fino al punto che non ce la feci proprio più a resistere e sborrai. In quel momento ha tolto il manico, si è girata, si è piegata e si è impalata nel culo. Dopo circa 15 minuti di movimento ha iniziato a tremare e ad ansimare sempre più forte fino al punto da esplodere in un orgasmo devastante che l’ha lasciata senza fiato e tutta tremante in terra per un bel po’ di tempo. Dal canto mio ero venuto due volte in un fazzolettino di carta e solo quando lei si è infilata sotto la doccia me ne sono tornato a letto a rimuginare sull’accaduto. È qui che ho elaborato il pensiero che quello che era successo era stato magnifico, solo ora mi rendevo conto che avevo sempre sognato che mia moglie concedesse le sue magnifiche grazie a qualcun altro e che mi piaceva guardare. Ancor di più mi sarebbe piaciuto partecipare ma non sapevo come fare. Mi addormentai quasi subito con questi pensieri a causa della quantità di alcool che avevo bevuto la sera, tanto da non sentire il rientro in camera di Barbara.
La mattina successiva la passammo a letto a fare l’amore come matti: io perché avevo una voglia matta di scopare quella troia e lei forse perché pensava al suo amante. Nonostante le avessi più volte chiesto il culo e di sborrarle in faccia, mi nego sempre questi piaceri dicendomi che non era quel tipo di donna. Ovviamente lei non sapeva che io avevo visto tutto e perciò stetti al gioco.
Il lunedì mattina mi disse che sarebbe andata dal ginecologo per una visita di controllo.
“Come mai?” Le chiesi, “Ti senti poco bene? Sei infiammata?”
“No no, non ti preoccupare, è solo una visita che mi ero scordata di avere e me ne sono ricordata solo ora. Quando avrò finito ti chiamerò per dirti tutto”
“Ok cara, allora ci vediamo a pranzo verso l’una?”
“Guarda, mi dispiace molto ma vado a pranzo con quella mia amica che me lo chiede tutte le volte e che rifiuto sempre. Mi dispiace non accontentarla mai!!”
La cosa mi puzzava perché fino ad oggi avevamo sempre pranzato insieme e la sua amica si era ormai arresa, ma comunque dissi che non c’era nessun problema e che ci saremmo visti la sera.
Si preparò come sempre molto lentamente ma quella mattina era diverso: infatti aveva messo un tailleur nero più corto del solito, la camicetta più sbottonata, le autoreggenti e le scarpe coi tacchi. Appena fui in macchina mi diressi da un mio amico ingegnere e gli lasciai le chiavi di casa chiedendogli se andava ad istallarmi quelle telecamere che avevamo ordinato mesi prima. Gli chiesi se era possibile istallarne anche una nella famosa sala di ricevimento.
“OK Matteo, non c’è nessun problema. C’è tua moglie in casa?”
“No, è uscita e poi va a lavorare, ti dispiace se sei da solo?”
“No, nessun problema, come mai vuoi la telecamera in quella sala?”
“Ho come l’impressione che la cameriera ficchi il naso un po’ troppo in giro quando noi non ci siamo e vorrei coglierla sul fatto!!”
“Ah ah, d’accordo. Se vuoi ti regalo questa cimice in modo da tenerla di più sotto controllo!”
Il destino era dalla mia parte.
“Perfetto grazie, ricordati che quella telecamera deve essere invisibile per non destare sospetti di nessun genere”
“Tranquillo so fare bene il mio lavoro”
“Ah, un’ultima cosa. Non dire niente a mia moglie di questa storia, lei non sa niente e non vorrei preoccuparla inutilmente!!!”
“Non c’è problema, sarò muto come un pesce”
Verso le 9 e 30 mi squilla il cellulare:
“Ciao caro, la visita è andata bene, solo un piccolo problema ma nulla di grave”
“Almeno ti ha dato qualcosa per farlo passare?”
“Certo, mi ha prescritto la pillola!!!!!”
Scoprirò poi che fu lei a chiedergliela per evitare di rimanere incinta mentre faceva l’amore con me; AH, la piccola bugiarda, non aveva mai avuto di questi problemi visto che mi aveva sempre fatto sborrare in terra.
“Meno male che ti puoi curare, quanto deve durare la cura?”
“Finché non passa. È una cosa semplice ma lunga da curare!!”
Stava già mettendo le mani avanti la sgualdrina.
“Ci possiamo vedere un attimo che ti devo dire una cosa? Magari al solito bar dove facciamo colazione!”
“Ok, sarò lì tra 20 minuti, ciao ciao”
Ero deciso ad andare fino in fondo a quella storia e così appena ci vedemmo la invitai a fare colazione. Le dissi che il mio amico mi aveva chiamato dicendomi che poteva passare stamattina a istallare le telecamere.
“Ah perfetto, così mi sento più tranquilla!!”
Approfittai di una sua visita al bagno per mettere la cimice in un risvolto della sua borsetta, pagai il conto e ci separammo rimanendo d’accordo che a pranzo ognuno sarebbe andato con i propri colleghi…… Non ci pensavo proprio, sarei andato a spiarla!!!! Verso l’ora di pranzo sento un ronzio nell’auricolare: era la cimice che iniziava a dare i suoi frutti. Sento mia moglie che rifiuta un paio di inviti a pranzo da parte di alcune sue colleghe compresa la famosa amica. Dopo circa 10 minuti sento la voce di un uomo:
“Ciao bellezza, ti volevo invitare per l’ennesima volta a pranzo ma ho paura del tuo ennesimo rifiuto!”
“E perché mai dovrei rifiutare. Oggi sono libera, dove si va?”
Un po’ spiazzato, e credo per scherzare, l’uomo disse:
“Dove vuoi tu, anche a casa tua!!!”
“D’accordo bello, fra una mezz’oretta aspettami all’uscita che devo fare un paio di telefonate”
“Hai per caso litigato con il tuo uomo e vuoi fargliela pagare?”
“Macchè, non ti mettere in testa strane idee….”
Sentii chiudere la porta e lei che diceva: “…… che quelle ce le ho già io!!!!”
Mi fiondai fuori dall’ufficio in un baleno raggiungendo casa nostra e nascondendo l’auto. Prima che il segnale si perdesse sentii che Barbara aveva telefonato alla cameriera dicendo di andarsene e di lasciare la casa vuota. Fortunatamente il mio ufficio è vicino al suo e questo permette alla cimice di funzionare.
Mi nascosi dietro la solita tenda convinto che sarebbero venuti lì, come per ricordare il suo primo tradimento. La cimice riprese a fare il suo lavoro e sentii la conversazione tra i due:
“Dai, dimmi la verità. Come mai oggi hai accettato il mio invito? Sono anni che ti faccio la corte e mi hai sempre respinto, cosa è successo?”
“Niente, non ho accettato il tuo invito perché voglio stare con te ma solo per educazione!”
“Sarà così ma se era solo per educazione accettavi anche prima; e poi come mai stamattina ti sei vestita così provocante?”
“Ma che cosa dici!!! Guarda che io sono vestita come al solito”
“Certo, come no, mentre stavi guidando ti si è tirata un po’ su la gonna e vedo che hai le autoreggenti”
“Oh porca.. Non guardare che ora mi metto a posto”
“E perché non dovrei guardare!! Le tue gambe abbronzate strette in queste calze sono da infarto!!!”
“Togli la tua mano dal mio ginocchio altrimenti rischiamo di fare un incidente!!!”
“Non fare la preziosa, lo vedi come ti desidero?”
Il rumore era quello di una zip che si abbassava.
“Ma sei matto? Metti dentro quel cazzo!!”
“Perché? Non ti piace? Scommetto che tuo marito non ce l’ha di 20 cm come il mio!!”
“Mettilo dentro che ti vedono tutti….. Hei cosa fai? Lasciami, no, non mi tirare su la gonna, facciamo un incidente!”
“Cazzo, non hai nemmeno messo le mutande, sei proprio una scrofa. E che bella passera curata, fammela toccare un pò!”
“Ah, dai lasciami guidare Marco, non ce la faccio con il tuo dito dentro” scommetto che aveva anche aperto le gambe! “ MMMM, dai lasciami che siamo quasi arrivati!”
La macchina si spense e loro scesero lasciando la borsetta dentro. Per ora questo auricolare non serviva più. Li sentii aprire la porta di casa e lui che le diceva:
“Finalmente, non sai quante notti ti ho sognata, ti desidero in maniera esagerata!!”
“Oh si, prendimi in braccio stallone e andiamo nella sala degli ospiti che ho fame di cazzo!!!”
Si diressero nella stanza in cui ero io e dopo aver chiuso la porta a chiave iniziarono a baciarsi e a strusciarsi. I vestiti volavano via come fossero foglie secche e mia moglie rimase solo con le autoreggenti e le scarpe
“Mi piace di più scopare una zoccola con questi vestiti!”
“E allora cosa aspetti? Io SONO una zoccola!!!”
Detto questo non ci furono più parole tra loro ma solo mugolii e grugniti. Dopo averla leccata a dovere fu il suo turno di provare piacere, il pompino che lei gli fece era molto simile a quello dell’altra volta, c’era solo un pizzico in più di troiaggine considerando il fatto che l’altra volta non era consenziente al massimo, almeno all’inizio, a causa dell’alcool. Adesso invece la farina era tutta del suo sacco e questo mi faceva eccitare molto di più della scorsa volta. Inoltre devo dire che la sua capacità era leggermente aumentata anche se era passato un solo giorno. In ogni caso i movimenti ritmici della testa e del bacino di lui mi fecero venire voglia di segarmi. Quando lui era lì lì per venire si sono staccati e stendendosi sopra il tappeto lo ha invitato a penetrarla. Quel cazzo bagnato dalla saliva era così scivoloso che entrò facilmente, anche grazie agli umori di cui grondava la fica dell’adorata mogliettina divenuta insaziabile. Veniva stantuffata in maniera poderosa e ad ogni affondo lei gridava sempre più forte. Al momento limite si tolse da quel palo e con occhi da puttana gli disse:
“Ho voglia di scopare molto a lungo oggi, ti spomperò da quanto lungo sarà!!!”
“Mmmm, la zoccola!! E chi poteva pensare che eri così? Quando lo racconterò ai miei amici non ci crederanno!!”
Lei non replicò e questo lo lasciò scioccato: “Come mai non protesti? Non dirmi che ti va bene!!!”
Per tutta risposta lei lo fece stendere sulla schiena e si impalò a smorzacandela. Iniziò a cavalcarlo con una foga bestiale e lui nel frattempo le diceva:
“Oh si, zoccola. Così così, che bello!!!!!”
Il godimento di lei era alle stelle e cavalcando sempre più forte raggiunse un orgasmo folgorante. Dopo pochi minuti anche lui venne e lo fece sul suo seno che così abbronzato e sporco di sperma era una meraviglia. Una volta ripuliti uscirono di casa per tornare al lavoro. La cimice mi riferì la comunicazione:
“Sei una troia di prima categoria, non mi ero mai fatto una scopata come questa, sei una bomba”
“Grazie, anche tu non sei male”
“Che ne dici se ci vediamo un’altra volta?”
“Non so, mi va di cambiare ma forse la possibilità c’è!! Ti ricontatterò io”
“D’accordo, allora speriamo che sia presto”
A questo punto uscii di casa anch’io dopo essermi sfogato e me ne tornai al lavoro tutto beato e contento. Ovviamente la nuova telecamera aveva ripreso tutto e ancora oggi mi riguardo a volte quel dvd e mi faccio una sega stratosferica.
Che ne dite? È normale? [email protected]
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