Ebbene sì. Il sesso tra me e Valeria è fatto di abbigliamento in pelle e penetrazione di stivali in ogni suo pertugio.
Nella prima parte del racconto Valeria e Anna, la proprietaria del negozio di calzature, si stanno lesbicando, mentre io scopo la fica di Valeria con uno stivalonne di morbida e odoroda pelle, debitamente arrotolato, ed Anna lo lecca vogliosa mentre cola l’orgasmo di Valera.
Vale è seminuda, con la mini di pelle salita in vita e il trench di nappa oscenamente aperto sul suo culetto, così mentre Anna prende il comando dello stivale per stantuffarlo nella fica di Vale e leccarne la pelle, io mi calo sul culo di Valeria e dppo aver allargato le chiappe, affondo d un colpo solo il mio cazzone duro nel suo sfintere.
Valeria, abituata a questa doppia penetrazione, urla il suo piacere, dicendomi “siiiii porcone, inculami tutta, mentre questa troia mi scopa e mi lecca.
Mentre le sfondo il culo e Anna la fica, Vale si rende conto della disparità del trattamento e, afferrato un altro stivale, lo ficca ben dentro la passera di anna, leccando e vomitando oscenità.
Sfilo dal suo culo il cazzone sul punto do eruttare e il primo posto dove metterlo è la bocca di Anna, che stava leccando fica e stivale di Valeria.
Così da sopra, comincio a scoparle la bocca, infilandoglielo fino in gola per poi sborrarle tra labbra e faccia.
Anna è stravolta. Ha la gola e il volto pieni di sborra e la fica piena della pelle dello stivale che Vale continua a limarle dentro e leccare.
Ma non contenta mi urla: “voglio anche io il culo rotto, scopami in culooooo”.
La giro, lasciandola schiena a terra, spalanco le sue notevoli, lunghe cosce inguainate negli stivaloni che Valeria le aveva fatto calzare, lascio il gambale infilato nella sua fica a piegandola in due punto al suo buchino, facendomi poi cadere dentra di lei con tutto il mio pesa: l’urlo di dolore/piacere di anna è intenso e sensuale.
Dopo vari, faticosi, colpi di cazzo Anna comincia a godere. Valeria, rimasta momentaneamente disoccupata, ma molto eccitata, si sfila il gambale bagnato dei suoi umori dalla fica e comincia a spompinarlo, per recuperare quel ben di dio, misto alla saliva di Anna, che rende così lucida e profumata la pelle dello stivale.
Quando Anna è venuta abbondantemente in un prolungato orgasmo, il mio cazzone è ancora in tiro, quindi stappo il culetto di anna e lo forzo dentro la sua fica, già ingombra dello stivale ficcato per 15 centimetri.
Non è facile fare spazio per due in quella fichetta, ma alla fine il mio tarello duro scivola sulla pelle bagnata fall’orgasmo ed entra slabbrando e sfondando defonitivamente la arrapatissima Anna che ulula la sua goduria.
Dopo altre carezze di pelle, coccole e baci profondi a tre, ci calmiamo, ricomponiamo e Anna regala a Valeria i due stivaloni di pelle, ancora intrisi dei loro umori. Facendoci promettere di tornare presto a trovarla …. poco prima dell’orario di chiusura….
SEGUE…