“Stiamo curiosando in una sagra autunnale, quando fortuitamente ci imbattiamo in una coppia venditrice di castagne fresche…”
Sabato pomeriggio. Stiamo curiosando in una sagra autunnale, quando fortuitamente ci imbattiamo
in una coppia venditrice di castagne fresche. Li conosciamo. Con lui (Luigi) abbiamo già giocato, tempo addietro in un bosco, dove cercavamo funghi. Mentre la moglie (Elena) l’abbiamo conosciuta, essendo stati a una cena “normale” nella loro baita.
Saluti. Abbracci. Breve chiacchierata, e accettiamo l’invito di andare insieme a gustare la favolosa Porchetta dell’amico (Giacomo).
E’ ancora presto per cenare. Decidiamo, di lasciare al loro lavoro gli amici, e andare a curiosare sui banchi della “Sagra di porcini e castagne”.
Al ritorno la coppia sta chiudendo il banco, e caricando la merce invenduta sul furgone.
Volentieri offriamo il nostro aiuto. E altrettanto volentieri è accettato. Elena sale sul furgone, la seguo, e presi i pesanti sacchi, e scatolame, sporti da Luigi, l’aiuto a sistemarli nel vano di carico.
Tra un movimento e l’altro, Elena si piega evidenziando il suo bel culone, avvolto negli stretti jeans.
Uno spettacolo tutto da osservare, rimandone imbambolati. Lei accorgendosi del mio interesse, e dandomi uno schiaffetto, mi redarguisce con uno scanzonato:
“Non è il momento di guardarmi il culo! Magari più tardi!”
Rimango stranito. Ritenendo Elena all’oscuro della nostra scappatella con suo marito. Vuoi vedere che Luigi gli ha raccontato il nostro incontro nel “seccou”. Va beh vedremo che succederà. E senza replicare, riprendo a prendere e sporgere sacchi.
Guardando giù, scoprendo Laura che gongola con gli “involontari” toccamenti di culo di Luigi. Beati loro che lavorano divertendosi, io mi accontento di faticare e vedere.
Finalmente siamo seduti al tavolo, nell’osteria dell’amico oste (Giacomo). Che gentilmente si offre di “far lui”, sia per il menu sia per il vino.
Conosciamo anche l’avvenente moglie (Milena), che si presenta con un’ottima bottiglia di Canina nera.
La cena “antidietetica” scivola via in allegria, aiutata dalle bottiglie di vino che velocemente si svuotano, e sostenuta da battute dal doppio senso del grosso Giacomo, spalleggiato da Milena. La quale, servendomi più volte appoggia le grosse tette sulle mie spalle.
Ed anche Elena, è oggetto di appoggi, sempre “involontari, del “pacco” di Giacomo,
Mentre i nostri ospiti fanno poco per nascondere i veloci ma eloquenti, toccamenti ai sorridenti osti.
Il tempo passa, gli avventori se ne vanno svuotando l’osteria. Giacomo saluta l’ultima ritardataria famigliola, e chiude la porta d’ingresso.
La copia di osti, portando una bottiglia di ottima grappa, prodotta di straforo da loro, si siede con noi.
Io mi ritrovo tra Elena e Milena. Mentre Laura è di fronte a me, tra Luigi e Giacomo, e i due uomini hanno di fronte la donna dell’altro.
Iniziano i brindisi. I complimenti alle tre donne si sprecano. Le allusioni diventano sempre più esplicite, Le risate d’approvazione si moltiplicano.
Le polveri sono accese, chi le farà esplodere?
Sento il calore della coscia di Milena contro la mia. La guardo, e lei è amicante, e per caso fa salire la larga gonna, scoprendo la coscia avvolta in velate calze color nocciola chiaro.
Vada come vuole, io già un po’ brillo, ci provo, e appoggio distrattamente, e delicatamente, una mano sulla vellutata coscia. E non succede niente, e rimango lì fermo.
Continuano le battute sull’avvenenza e sessualità delle tre donne, che approvando controbattono con allegra sapienza, tutta femminile.
Noto le braccia di Laura in movimento sotto la tovaglia.
Che cercherà? O che ha già trovato? Dalla sua faccia e dalla soddisfatta smorfia di Luigi e Giacomo ha già trovato ciò che cercava.
Molto bene lei si diverte, ed io?
Mi lancio, e inizio ad accarezzare la vellutata coscia di Milena. Lei mi guarda e annuisce. Prendo coraggio e provo a posare l’altra mano sulla coscia di Elena.
Improvvisamente un silenzio di approvazione avvolge tutti. Senza chiedere, senza parole, ma con sguardi eloquenti. Tutti concordi sul come proseguire la serata.
La mia mano risale sulla setosa coscia, fino a trovare un’improvvisa sensazione di morbida nudità. Milena ha le calze autoreggenti? No! Quasi subito mi accorgo del sessuale reggicalze. Proseguo ad accarezzare, guardando e approvando Laura, anche se non so che ha per le mani, ma lo immagino. Ed entrambi capiamo e approviamo, dove e con chi, ci stiamo intrufolando.
Elena mi prende la mano e la sposta sulla cerniera dei suoi pantaloni. Faccendoni l’occhiolino chiede di aprirla. Volentieri mi do da fare, ma non ci riesco.
Lei mi sposta la mano, e alzandosi leggermente armeggia, e gli stretti jeans scivolano un po’ giù. Nel frattempo ne approfitto per un ennesimo sorso di grappa, e con l’altra mano continuo a scoprire e accarezzare l’interno cosce di Milena. Che a testa inclinata dimostra a tutti di approvare le mie, non troppo furtive, carezze.
Laura, più tardi, mi raccontò che senza toccarsi si ritrovo inondata il tanga, a causa quei due magnifici cazzi. E che non avrebbe mai lascito la situazione insoluta. E non lo fece!
Posato il bicchierino, ritorno a cercare l’intimo calore di Elena, con un misto di certezza e desiderio di non ritrovare ruvida stoffa di jeans ma sottili mutandine, che proteggono il morbido tesoro. E in effetti, con mio gran piacere trovo sotto i polpastrelli la leggera e setosa stoffa umida.
In un confuso intreccio di braccia, prima una donna e poi l’altra, vanno alla ricerca della mia cerniera. La trovano, e con veloce maestria aprono l’apertura, quel tanto che basta per infilarci le mani.
Afferrano il “mio” già stressato dalla voglia di essere liberato e accarezzato. Una lo tiene fermo e l’altra stiracchia gli slip per liberarlo. Nel casino di calde mani non riescono nell’intento. E volentieri le devo aiutarle, alzandomi e facendo scivolare fino a meta coscia, jeans e slip .
A cazzo duro e braghe calate, mi sento ridicolo. Sensazione che sparisce velocemente, vedendo le bocche vogliose delle due donne, avvicinarsi e conquistare ognuna la posizione desiderata, e iniziando a leccarlo, a succhiarlo con consumata esperienza, per mia e loro piacere.
Per chi non l’avesse mai fatto, ha perso moltissimo. Consiglio a tutti questa esperienza. E’ semplicemente un delirio, o sballo. Per sopravvivere a questa tortura erotica e sessuale, occorre un sano e forte cuore. Va beh torniamo a ciò che succede nell’osteria.
Laura è senza pantaloni, e maglione, non ha importanza se li ha tolti lei o qualcun altro.
Il suo corpo, ancora abbronzato, per me è favolosamente arrapante. E a giudicare dal come la accarezzano, la baciano, e se la contendono i due uomini, anche per loro è una magnifica e disponibile preda, tutta da godere e far godere.
Non so chi l’ha sdraiata, a pancia sopra, sul biliardo, né chi le ha strappato il tanga, però riconosco la testa semi depilata di Luigi che sfacciatamente s’infila tra le gambe di Laura. Iniziando a leccargliela rumorosamente. Lei apprezza e la sento mugolare dal piacere, mentre apre al massimo le cosce per offrire e ricevere sempre più profondamente nella figa la scostumata e veloce lingua dell’ingoiato uomo.
Giacomo non vuol rimane indietro. Si spoglia velocemente, e sbandierando il grosso e lungo cazzo s’inginocchia sul biliardo, offrendolo alla vogliosa bocca della mia donna. Che lo accoglie con alcune leccate a tutta asta, per poi aspirarlo, per quanto gli è possibile, in bocca. Laura è in estasi per la doppia leccata.
Le due torturartici, mentre si sollazzano con il “mio”, con difficoltà tolgono all’altra gli abiti. Finalmente mi abbandonano. Si alzano, e finiscono di spogliarsi vicendevolmente. Volano via pantalone, gonna, maglione, camicetta tra lunghe carezze e sessuali balletti di lingue.
Un inaspettato spettacolino saffico, tutto loro. Io ci sono per caso, e sono ignorato.
La situazione è precipitata. Decido di spogliarmi completamente. Guardo le due situazioni:
Laura tra i due uomini si agita mugolando, per quanto il cazzo che ha in bocca glielo consente.
Le due donne ormai nude, si abbracciano, si accarezzano le patate, si baciano in bocca.
Io a cazzo durissimo, osservo, godo per loro, evitando di toccarmi, sarei venuto subito.
L’ambiente, i partecipanti sono troppo naturalmente erotici nel loro piacevole donare sesso.
Dopo un tempo che non so valutare, Milena con indosso solo le calze, sostenute dal bianco reggiseno, mi afferra per mano e mi sbatte sul biliardo, vicino a Laura e ai due indaffarati uomini.
Luigi, sollevandosi dalla figa di Laura, la bacia con saporiti intrecci di lingue. Per poi ritornare alla figa di Laura.
La lussuria è al massimo e un po’ di più.
Mentre Milena riprende il possesso del mio cazzo con lunghe e sessuali leccate, alternate a vogliosi risucchi, dandomi un senso di doloroso godimento.
Mi accorgo di Elena solo quando vedo la sua patata scendere lentamente sulla mia faccia. Ha la figa apertissima, di color rosa pallido, è bagnata, valorizzata da morbidi cortissimi peli.
Allungo la lingua aspettando il contatto con il suo caldo sapore. Arrivata, sa di buono, è morbida e vogliosa, il clitoride è durissimo. Non mi faccio pregare la lecco tutta, le entro dentro per quanto mi è possibili, sentendola gemere di piacere.
All’improvviso una mano afferra la. Da là sotto non vedo, ma riconosco la stretta. È Laura che pur sotto le “premure” di Giacomo e Luigi vuol dimostrarmi il suo amore. E sufficiente una mia dolce stretta, per contraccambiare, urlandole silenziosamente il mio immenso amore per lei, e quanto la ritengo unica e vera donna.
Milena smette di giocherellare il “mio”. Sale sul biliardo. Spunta un preservativo, che sapientemente viene avvolge il mio durissimo. Milena con fare sapiente si accoccola a figa apertissima e bagnatissima, e lentamente accoglie il mio cazzo dentro la sua figa, senza perdere un millimetro della goduriosa conoscenza.
Io fermissimo, lascio fare, e non potrei diversamente, sono bloccato dalla patatona di Elena, che si agita sulla mia bocca.
Finalmente sono tutto dentro Milena. Lei se lo assapora con lentissimi sali e scendi. Io cercando di non venire immediatamente resisto ma a ogni salii scendi è sempre più difficile. Milena accorgendosene, lo fa entrare tutto e si ferma. Anche Elena si ferma, con la patata spalmata sulla mia bocca.
Che succede? Ho fatto qualcosa di non gradito? Tutto tranquillo. Capisco dai lamenti femminili, che le donne stanno incrociando le labbra, cercando nel duello delle loro lingue il prolungamento del loro godimento.
Non resisto più! Con un urlo liberatorio vengo nella calda figa di Milena. Che sente il mio calore e viene, con un lungo e sonoro sospiro. Seguita da Elena che gode urlando.
La tempesta dei sensi si acquieta. Ci sgrovigliamo, ritrovandoci sdraiati, abbracciati, sfatti, soddisfatti e felici.
Nel mucchio di sudati corpi, arriva anche Laura che con saporiti baci mi dimostra, quanto sia soddisfatta di aver goduto con i due uomini.
Più tardi mi ha confermato di aver preso dentro entrambi gli uomini, e di averli alternati uno in bocca e l’altro nella figa. Lasciando il suo culino all’asciutto, ma essendo persone a modo si ripromette di farlo nella prossima occasione.
Ed io le confermai le sue impressioni, naturalmente rivolte alle due donne.
Ripromettendoci a vicenda di tornare a cena in quell’osteria.
Ed è successo!
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