Circa un anno prima che si sviluppasse il suo amore proibito per il figlio, Marina era tornata casa ed aveva riposto la lingerie in un cassetto dell’armadio. Lei aveva lasciato il figlio Lucio e d era andata a recuperare proprio quei capi per poter far vedere quanto fosse desiderabile ed arrapante.
Il gioco delle foto si era portato avanti ed i due erano arrivati a fare delle foto molto sexy e per un desiderio di entrambe volevano fare degli s**tti soft porn per poi passare al porno vero e proprio.
Subito dopo aver detto a Lucio che andava a prendere degli abiti succinti, Marina si è diretta verso la camera da letto per indossarli e presentarsi così a suo figlio amante.
Nei settimane precedenti Marina aveva pensato di mostrare qualche capo davvero poco coprente al figlio con la speranza di avere un po’ di tempo prima che lui arrivassi a casa ma poi una telefonata aveva interrotto quel desiderio e la cosa era stata dimenticata.
Mentre sceglieva quei capi, lei non vedeva l’ora di mostrare la nuova lingerie e vedere se su Lucio faceva lo stesso effetto che aveva fatto su di lei. Poiché era molto sudata ha detto al figlio a voce alta che avrebbe fatto una rapida doccia e subito dopo è entrata in bagno ed ha aperto la doccia. Mentre aspettava che arrivasse l’acqua calda ha studiato le sue forme nude allo specchio, ha sollevato le tette piene e con il pollice si ha accarezzato i capezzoli castano chiaro. I suoi occhi si sono abbassati ed hanno visto la sua vita che si allargava fino ai fianchi proseguendo fino alla giunzione ormai glabra tra le sue cosce risultato della frequentazione settimanale dell’estetista. In quei momenti le è venuto in mente di non aver mai veramente apprezzato la bellezza della forma femminile.
Con un sospiro è andata sotto il getto d’acqua della doccia lasciando che l’acqua calda le scorresse addosso. Afferrato il sapone si è insaponata ed ha spalmato il liquido sulla pelle riscaldata. Essendo alquanto sensibile Marina ha sentito quasi istantaneamente nuovamente gli stimoli del desiderio ma ha reagito ed ha finito di lavarsi. Finché non si ha messo l’asciugamano tra le gambe non è entrata in contatto con le sue labbra gonfie eppure aveva un bisogno sessuale notevole che si è trasformato in un fuoco selvaggio che la bruciava fino al midollo. Il suo respiro ha vacillato per un momento e pensando di sgrillettarsi, ha lasciato cadere il panno ponendo le sue dita morbide sulla vulva e facendole scivolare oltre le labbra e su dentro di sé mentre l’altra mano si è allungata ad afferrare la parte superiore della porta della doccia. Con un dito dentro di sé ha mosso il pollice in modo che toccasse il clitoride che titillato avanti e indietro ansimando. Sarebbe voluta venire ma l’orgasmo questa volta non è così facile perché la voglia la bloccava e voleva farsi vedere venire dal figlio.
In quei momenti la sua mente nuotava nel mare della lussuria e della libidine ed erano onde che venivano portate nel suo intero corpo dal sangue.
Dopo essersi asciugata, ha rindossato i capi di lingerie scelta ed è andata nel soggiorno.
Appena è comparsa si è avvicinata al figlio che le ha sussurrato quanto fosse bella ed arrapante. Marina che era in calore si è fatta toccare dalle mani del suo ragazzo che sono andate a toccarle il corpo. In pochi secondi le sue gambe hanno ceduto facendola crollare sul pavimento per proseguire a manipolarsi il grilletto e ad accarezzarsi con le dita dentro e fuori ed anche toccandosi le tette con i palmi delle mani accarezzando i capezzoli. Quando non ce l’ha fatta più, ha lasciato cadere la mano tra le cosce lontano dalle tette andando a sostituire Lucio. Con gambe che sembravano di gomma si è sollevata ed è riuscita , ad avviarsi barcollando verso il divano con la nebbia in testa che è diminuita gradualmente fino a quando non ha visto la seduta.
Rispetto a quando era uscita da quel soggiorno, Marina era diversa, aveva un look decisamente differente. Aveva indossato la biancheria che aveva scelto e che aveva disteso sul letto. Lei indossava un corpetto e le mutandine abbinate accompagnati da un paio di calze alte tenute da un reggicalze. Prima che nuovamente le si offuscassero i pensieri si è guardata intorno per un secondo.
In bagno si aveva indossato la lingerie meravigliandosi di quanto fosse morbida sulla sua pelle, di come le calze nere trasparenti le scivolassero facilmente su per le gambe e della notevole sensualità delle sue mosse. Rendendosi conto che se avesse ceduto ai suoi impulsi si sarebbe sgrillettata e con Lucio non avrebbe mai fatto nulla di conseguenza aveva suo malgrado represso i suoi desideri. Per rendere il soggiorno un’alcova e non un set fotografico ha abbassato le luci, ha calzato un paio di tacchi alti con le cinghie alla caviglia, ha acceso delle candele profumate ed il suo corpo ha risposto con un nuovo flusso di calore. Gli occhi di Lucio non hanno potuto fare a meno di spalancarsi alla vista di Marina trasformata in attrice porno a sua disposizione. Lui era al centro della stanza ed i suoi occhi vagavano sul quel magnifico corpo vedendo che anche gli occhi di Marina ardono di desiderio. Allo stesso tempo ha visto in lei una fame disperata, i suoi capezzoli spuntavano appuntiti ed induriti e il suo ventre piatto si è irrigidito.
Lucio è passato dietro la spalliera del divano e si è piegato per prenderla per le spalle portando il suo corpo contro di lei che ha girato la testa ed ha catturato la sua bocca unendola a quella del figlio.
In quel momento in Lucio il fuoco e il desiderio di lei sono aumentati e, mentre le loro labbra si sono aperte per permettere alle loro lingue di intrecciarsi, lei ha fatto scivolare le mani sul petto del ragazzo.
Lucio ha scavalcato la spalliera per non perdere niente della madre che appena ha avuto il figlio al suo fianco con le unghie ha graffiato la pelle nuda del petto di Lucio e poi andare ad afferrare e toccare la punta del cazzo.
Come i polpastrelli hanno toccato la pelle delicata Lucio ha emesso un gemito che è finito sulle labbra della madre che stava per baciarlo. Per saggiare la consistenza del cazzo, Marina ha passato delicatamente il polpastrello per un paio di carezze prima di ritrarre la mano. Lucio ha protestato debolmente ed il suo cazzo duro come la roccia ha avuto uno s**tto verso l’alto andando a toccare l’interno della coscia della donna che aveva ripreso il bacio interrotto mettendogli la lingua dentro poiché era ansiosa di fare sesso con lui.
Interrompendo il bacio, Marina ha abbassato la testa per far scorrere la lingua lungo il petto e giù per lo pancia, l’ha afferrato per i fianchi, lo ha tirato vicino al divano su cui si è seduta sul bordo andando faccia a faccia con quel cazzo splendido che meritava molte fotografie. Il sacco di Lucio pendeva basso e lei gli ha preso delicatamente le palle facendole rotolare tra le dita, si è avvicinata con la bocca ed ha passato la lingua intorno alla cappella prima di infilarsela in bocca facendo una decisa aspirazione che solo le professioniste sanno fare dopo molte esperienze. Le dita di Lucio sono affondate tra i suoi capelli e lei, sollevando lo sguardo, lo ha visto con lo sguardo verso il basso per vedere ciò che gli stava facendo.
Lui era in paradiso perché oltre a guardarla, gli stava prendendo il cazzo per tutta la lunghezza, dentro e fuori dalla sua bocca. Quando Lucio ha visto ciò che la madre gli stava facendo ha avuto un altro sussulto dovuto al desiderio s**tenato dalla libidine ed ha preso il controllo della situazione. Infatti usando la mano libera ha sollevato il bordo del corpetto ed ha infilato la mano sotto il perizoma per giocare con il clitoride.
Per compensare il piacere Marina ha aumentato la velocità dell’andare su e giù sul cazzo del figlio il quale gemeva per dimostrare l’apprezzamento e lei di rimando ha intensificato i suoi sforzi per farlo arrivare al punto di non ritorno poiché aveva sentito i testicoli rispondere ed il sacco stringersi sotto le sue dita.
Con un grugnito e un movimento improvviso Lucio ha estratto il cazzo dalla bocca spingendo di nuovo Marina sul divano mettendola in ginocchio sul bordo in modo che il sedere fosse esposto e si vedessero bene sia il culo che la figa. In quella posizione, con il suo culo appollaiato sul bordo del divano, tutto quello che lui doveva fare era afferrarle le cosce, separarle e piegarsi in avanti, ha spostato di lato il perizoma e si è tuffato avidamente sul quel ben di Dio facendo scorrere la lingua su e giù tra le sue grandi labbra gonfie. Lei ha sollevato la testa per guardarlo e le è venuta in mente una parola per descrivere tutto ciò che era successo fino a quel momento: magia.
Era una sola parola ma poteva spiegare le loro reazioni, il bisogno improvviso e la lussuria che li ha presi.
Tutti i pensieri di Lucio si sono fermati bruscamente quando le sue labbra e la sua lingua si sono posati sul clitoride e la madre con un sussulto improvviso ed un movimento dei fianchi, ha scosso la testa, aperto la bocca per ansimare profondamente per un altro orgasmo. In quel momento le sue gambe, e le sue cosce appoggiate sulle spalle si sono strette forte intorno alla testa del ragazzo che ha fatto scorrere le mani sui suoi fianchi e le ha usate per fermare, inutilmente, i suoi selvaggi movimenti mentre la succhiava e la titillava dandole brevi ed intensi orgasmi. Inoltre la lingua ha esplorato la sua figa estendendosi in lei il piĂą profondo possibile per poterla ricoprire di succhi prima di tornare fuori e concentrarsi sul clitoride. Lucio era diventato esperto nelle leccate e faceva girare la lingua attorno alla quella protuberanza.
Il respiro di Marina era diventato profondo e le faceva sollevare ed abbassare le tette ed il lavorio le dava brevi sussulti, sembrava che cavalcasse le onde andando da una cresta all’altra.
Senza preavviso, Lucio si allontana e solleva pur restando tra le sue gambe con il cazzo che sporge lungo e grosso davanti a lui. Alzandosi, le prende le cosce e le solleva, esponendo la sua fessura surriscaldata. Usando una mano lui guida il cazzo verso la figa e la testa scivola dentro con facilitĂ e lo guida fino in fondo tra le sue pareti vellutate che lo afferrano e lo tirano.
Marina sentendosi riempita ha emesso un piccolo grido di piacere e si è aggrappata agli avambracci mentre lui comincia a entrare e uscire da lei. Le sensazioni si accumulano nella sua testa e lei si arrende a tutto.
Nonostante le sue esperienze non ha mai sperimentato una tale stimolazione, così tanta eccitazione sessuale al punto che desiderava che non finisse mai e si sentiva soddisfatta di essere diventata l’amante del figlio.
Uno dopo l’altro sono arrivati gli orgasmi che l’hanno scossa, fatta vibrare e stordire all’inverosimile.
Lucio la guarda godere in continuazione e non è ancora soddisfatto pertanto con una delle sue mani le tocca il clitoride con il pollice e lei subito ha gettato all’indietro la testa per pura goduria.
Il ragazzo ha giocato con quel bottoncino per alcuni minuti prima di portare la mano verso l’alto per toccarle le tette e, con delicatezza ma con fermezza, fa ruotare il capezzolo tra le dita. In quei momenti non smette di chiavare la sua amante tirandosi quasi completamente fuori e poi mi sbattendolo completamente dentro. Facendolo ripetutamente, Marina sente viaggiare nel suo corpo le vibrazioni che le danno la forza di resistere e godersi gli impalamenti.
Marina ha sentito che il cazzo diventa più grosso dentro di lei ed ha intuito che lui non avrebbe tardato a sborrare. Poco dopo con un’ultima spinta profonda e un grido gutturale, Lucio ha eruttato dentro di lei. La sensazione di essere riempita di sborra dal figlio che non si è limitato a rilasciare sperma una sola volta ma tutto quello che ava , ha mandato la donna oltre ogni limite ancora una volta, il suo orgasmo l’ha stordita e fatta perdere qualunque cognizione. Con la testa all’indietro e gli occhi chiusi, intere costellazioni di stelle sono esplose nella sua testa, il suo corpo era comandato da un’altra mente che la faceva tremare.
Marina riesce, senza volerlo, a disaccoppiarsi dal figlio il quale resta con il cazzo coperto di succo e lei crolla rannicchiata sul divano. Facendo un passo in avanti, Lucio cade sul divano accanto a lei ed i suoi polmoni inspirano grandi boccate d’aria. Allungando una mano per prendere la madre tra le braccia, guarda in basso facendo un apprezzamento per la bella lingerie che aveva ancora addosso.
“Non so da dove l’hai presa” ha detto mentre le dita danzavano sul pizzo del suo corpetto “ma se mai vorrai fare di nuovo acquisti ti consiglierò nelle scelte”
Sentendolo Marina si è allungata per avvicinare il volto per un bacio profondo.
Dopo quella bella scopata e tutto ciò che ha preceduto, si sono alzati ed hanno fatto un’altra doccia insieme. Poi avendo constatato che la pizza si era raffreddata e che nessuno dei due aveva voglia di cucinare, si sono vestiti per andare a cena fuori.
Nell’uscire di casa hanno notato che la notte era calda e umida e che, per grande fortuna, il ristorante era un posticino delizioso con un’atmosfera fantastica che hanno trovato per caso vicino alla loro abitazione. Era romantico ma niente di pesante, consentiva di avere intimità e riservatezza.
Per quell’uscita Marina ha indossato una camicetta abbottonata di colore rosso scuro abbinati ad un paio di blue jeans e stivali da cowboy dal tacco basso. La camicetta l’ha aperta al secondo bottone mettendo in mostra solo una piccola scollatura ma quel tanto che basta per stimolare la fantasia. Lucio ha indossato un paio di blue jeans e una maglietta grigia per far risaltare il colore dei suoi occhi.
La cena che hanno consumato è stata piena di risate interrotte di tanto in tanto da sguardi intensi pieni di libidine che promettevano cose si sarebbero avverate.
Di tanto in tanto i loro piedi si sono ritrovati e li hanno fatti ballare sotto il tavolo provocando sorrisi sornioni da parte della cameriera che li ha serviti la quale ignorava la parentela stretta tra Lucio e Marina e tantomeno il loro legame i****tuoso che si stava consolidando.
Mentre la cameriera prendeva la comanda, Lucio ha fatto scivolare il piede su arrivando altre il ginocchio lungo l’interno della sua coscia facendo balbettare per un momento Marina che faceva del suo meglio per non rivelare nulla.
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