“Ma sia Concetta che mia moglie erano già avanti nel piacere per cui, ad un cenno di Gina, Concetta prese il cazzo coniugale e lo guidò nella figa dell’amica…”
Ignazio e Concetta furono, dopo Enrico ed Elisabetta, le persone con cui
più abbiamo legato e che ci sono rimaste nel cuore, anche se i contatti tra noi si sono interrotti a causa di una loro troppo acuta gelosia nei nostri confronti.
Li conoscemmo tramite alcune inserzioni su riviste specializzate del tempo. Siciliani, di Catania per la precisione. La distanza tra noi era tale da far ritenere che sarebbe rimasta solo una conoscenza epistolare e telefonica. Invece Ignazio e Concetta amavano viaggiare in camper così all’inizio dell’autunno ci vennero a trovare al rientro di un loro viaggio. Due siciliani tipici: lei mora e prosperosa, lui non altissimo e con un viso tagliato con l’accetta. Dovemmo imparare subito che una parola era poca e due erano troppe, per cui i primi momenti furono piuttosto tesi. Noi forse troppo solari per loro, ma loro troppo titubanti. E nel camper dormiva anche il loro unico figlio già grandicello a dire il vero per andare ancora con mamma e papà. Ci fu presentato la sera a cena che noi avevamo offerto loro visto il rifiuto di accettare il nostro invito ad essere ospitati in casa. Preferivano dormire in camper dove avevano tutto quanto loro occorresse. Dopo la formale cena durante la quale il ragazzo, che si chiamava Rosario, non tolse mai lo sguardo da dosso a Gina che normalmente vestiva in modo “appariscente”, nel caso specifico anche un po’ di più, subito dopo il dolce Rosario chiese cortesemente di poter tornare sul camper perché era stanco. Ricevuto l’assenso dai genitori, salutò cortesemente e uscì di casa. Dal balcone il padre si accertò che salisse sul mezzo parcheggiato nel nostro giardino. Mentre noi uomini eravamo seduti sul balcone del salotto che affaccia sul giardino di casa, ma praticamente è quasi sullo stesso piano di questo essendo il nostro piano terra appena rialzato rispetto al terreno, le due signore erano intente a sparecchiare e, così facendo, finalmente, potevano scambiarsi qualche pensiero che fino a pochi momenti prima non era il caso di fare. Io e Carmelo invece sorseggiando un liquore attendevamo che le signore servissero il caffè, parlando proprio di Rosario, che secondo me, aveva già sgamato quello che piaceva fare a mamma e papà. Ignazio mi tranquillizzava dicendomi che stavano attenti anche a come comportarsi sul camper. Sarà ma a me lo sguardo “famelico” di Rosario non era passato inosservato.
Visto che le signore non arrivano, ci siamo alzati per rientrare in casa e, in cucina, abbiamo trovato le nostre donne che si scambiavano “affettuosità”!! Concetta stava accarezzando il seno di Gina, esploso fuori dalla leggera camicetta indossata, che aveva il capo rovesciato all’indietro e gli occhi chiusi in segno di piacere. Gina non era attratta dalle donne almeno fino ad allora, ma non aveva saputo resistere all’attacco di Concetta che, fino a quel momento, raramente aveva alzato il solo sguardo durante la cena, rimanendo sempre composta sulla sedia. Invece appena ne aveva avuto la possibilità era diventata la calda siciliana che avevamo apprezzato nelle splendide foto che, nel frattempo, ci eravamo scambiati. Lasciammo che la cosa andasse per il suo verso e Ignazio mi confidò che avevano fatto tutto questo viaggio proprio perché fino ad allora lui non era ancora riuscito ad accettare l’idea che Concetta potesse “soggiacere”, questa parola usò, con un altro uomo. La cosa mi stupì visto che avevo visto diverse loro foto in compagnia sia di belle signore che di aiutanti maschi. Ma non mi ero accorto che in quelle foto Concetta baciava e toccava sempre altre donne mentre i maschi erano sempre, si eccitati ma toccati solo da le altre donne in foto, mai da lei. Carmelo invece, siccome spessissimo era il fotografo quasi mai appariva in foto, se non in compagnia di Concetta.
Quindi la loro trasgressione era solo formale… Ne lui aveva avuto rapporti con altre donne ne Concetta con altri uomini fino ad allora. In Sicilia avevano diverse coppie “amiche” ma facevano foto insieme mentre si limitavano solo a guardare gli altri scopare. Accidenti!!
Erano venuti sul continente per colmare questa loro lacuna!! E nemmeno erano sicuri di farcela!
Così parlando non ci rendemmo conto che, intanto, le signore avevano guadagnato non viste, la camera degli ospiti. Aperta la porta della quale ci trovammo di fronte a due splendide femmine impegnate in un sessantanove da favola che si interruppe non appena noi mettemmo piede nella stanza. Infatti entrambe si posizionarono una affianco all’altra e spalancando le cosce misero in mostra: Gina la sua carnosa figa appena coperta da una sottile peluria mentre Concetta una superba foresta nera che le arrivava quasi all’ombelico. La cosa che subito apparve chiara è che, essendosi parlate tra loro, Gina invitava Ignazio mentre Concetta invitava me a raggiungerla. Per evitare problemi lasciai che Ignazio iniziasse la contesa. Aiutato da Concetta si spoglio e per prima cosa omaggiò Gina con una leccata di figa. Ma sia Concetta che mia moglie erano già avanti nel piacere per cui, ad un cenno di Gina, Concetta prese il cazzo coniugale e lo guidò nella figa dell’amica. Gina era a gambe larghe e , in ginocchio fra queste, Ignazio era riuscito, per la prima volta, a penetrare una figa che non fosse quella sua moglie. Mentre scopava mia moglie, gli si avvicinò Concetta che lo baciò in bocca e lo guidò a baciare Gina che, appena le due lingue iniziarono a toccarsi lascivamente l’un l’altra, avvinghiò le sue gambe attorno al focoso siciliano e non lo mollò fino a che lui non chiese pietà e, tirato fuori una bella nerchia, annaffiò la pancia e le tette di Gina che godeva moltissimo del trattamento ricevuto Ignazio, dopo l’innaffiata, crollò su Gina che lo abbracciò e, mentre si scambiavano le effusioni del caso, si spostarono di quel tanto da permettere a Concetta un comodo giaciglio. La visione di quella prosperosa donna che a gambe larghe mi aspettava mi annebbiava lo sguardo. Mi avvicinai e mi inebriai del profumo che emanava quella splendida figa umida e calda. Passai per un paio di volte la cappella tra le labbra aperte del boscoso sesso anche per farmi strada in quell’intrico di scuro pelo e, guardandola negli occhi , affondati la mia mazza in quel lago di piacere. Ignazio come frustato si ridestò dal torpore del piacere e volle posizionarsi con la testa fra le mie gambe per meglio vedere il mio cazzo riempire la figa della moglie fino a quel momento suo solo territorio di piacere. Concetta godeva rumorosamente dell’amplesso e la sua figa stingeva il mio cazzo come se una mano mi stesse segando. Fu Ignazio dopo un certo tempo che, ponendomi la mano sul culo mi impedì di uscire da quella calda tana. Venni copiosamente, allagando l’intimità di Concetta. Sceso da tale cavalla questa si pose estasiata con il bacino sulla faccia di Ignazio e lo affogò della mia sborra che fu in gran parte degustata dal finalmente “cornuto” focoso marito siciliano. Rimasero per tutto il fine settimana nostri ospiti e ci fecero conoscere anche l’intimità del loro camper, approfittando dell’assenza del figlio che faceva da “cavaliere” a nostra figlia, di molti anni più giovane, ma che si era resa disponibile per far conoscere la città al ragazzo.
Quando partirono promettemmo loro che saremmo scesi in Sicilia appena gli impegni ce lo avrebbero permesso.
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