“”ahh si finalmente”, Beatrice cominciò a danzare lentamente muovendo il bacino, assaporando quel pisello nel suo ventre, “ti piace prendere il cazzo…”
…continua…
Mario e Beatrice stavano seduti a tavola, non avevano perso
tempo a rimettersi i vestiti, avevano mangiato un po’ di insalata di riso ed ora tra sguardi maliziosi e battutine si imboccavano la frutta tra di loro.
Lui sbucciò una banana, la appoggiò alle labbra e la spinse dentro per poi tirarla subito fuori, iniziò a simulare un pompino, nel frattempo portò una mano tra le gambe e prese a masturbarla “mmm”, la ragazza apprezzava il giochino, a un certo punto con sguardo aggressivo diede un morso e stacco un pezzo del frutto, “ti piace la banana eh?” le chiese il ragazzo, “si, soprattutto quando è di carne”, lui si alzò mettendole il pisello davanti alla faccia, “eccoti accontentata!” lei non esitò un attimo in più e lo prese in bocca succhiando subito forte e masturbandosi con la mano libera.
“Andiamo a metterci più comodi” disse dopo qualche ciucciata, si alzò prese l’uomo per mano e lo portò in camera da letto, lo baciò e poi lo spinse facendolo cadere di schiena sul materasso, dopodichè girò dall’altro lato e salì sul letto muovendosi a quattro zampe come fosse una gatta. Con movimenti sinuosi si portò sopra di lui posizionandogli la figa davanti alla faccia e prendendo in bocca il cazzo ancora duro. Il ragazzo dal canto suo iniziò a lappare la passera.
Lei con una mano teneva ben stretta l’asta mentre leccava per bene la cappella e ogni tanto si tuffava verso il basso a prendere quanta più carne possibile, profonda, fino in gola.
Lui mentre muoveva la lingua sul clitoride, teneva l’indice e il medio della mano destra dentro la figa e l’anulare nel buco del culo. “ah si così! Tappami tutti i buchi!” Beatrice godeva e non riusciva più a proseguire il pompino, la sua fichetta era un lago, sentiva il piacere salire “ahhh si si si, non ti fermare, non ti fermare, godo, dai bastardo leccami leccami”, Mario alzo ancora il ritmo della lingua e accelerò le penetrazioni delle dita. “ahh si vengo vengo aaaahhhhhh”, esplose in un orgasmo ma il ragazzo non accennava a fermarsi, facendola godere subito una seconda volta. “aaaahhhh basta fermati stronzo, mi vuoi far morire?? Basta ti prego devo riprendermi” riuscì a liberarsi, girò su se stessa e strinse con la mano il volto del ragazzo avvicinandosi a un palmo dalle sue labbra:”cos’è cerchi di uccidermi di piacere? Ci vuole ben altro, adesso basta scherzare, voglio il tuo cazzo dentro di me”. Con una mano prese l’uccello del ragazzo, strusciò la punta sulle sue grandi labbra poi lo puntò sul buco e vi si calò fino a prenderlo completamente. “ahh si finalmente”, Beatrice cominciò a danzare lentamente muovendo il bacino, assaporando quel pisello nel suo ventre, “ti piace prendere il cazzo vero?””oh si, lo voglio sentire tutto dentro” rispose aumentando il ritmo “sei proprio una bella zoccola, ti piace sentirti troia vero? ti eccita?””uhm si mi eccita molto!””E scommetto che ti eccita ancora di più l’idea di prendere il cazzo di un altro mentre il tuo uomo è chissà dove a scoparsi una tua amica.” “oh si, mi fa sentire una troia, mi sento una troia ma anche cornuta, e cavalco un puttaniere cornuto pure lui”, “si dai schifosa fammi sentire come godi” “ahh ahhh ahhh sii”.
Quella della donna ormai era una cavalcata, Mario assecondava i suoi movimenti e la aiutava sollevandola per i fianchi e lasciandola ricadere su di sè. A un certo punto lui spinse forte lateralmente e senza staccarsi rotolarono su un fianco fino a che non invertirono le posizioni, ora le gambe della donna erano appoggiate sulle spalle dell’uomo che affondava una serie di colpi forti a volte rallentando a volte accelerando. “ah si come godo…sfondami, fammelo sentire tutto, spingi stronzo spingi più forte” A queste sollecitazioni Mario rispose con colpi ancora più secchi e profondi, prese la donna per le caviglie allargandogli oscenamente le gambe, dopodichè si tirò leggermente indietro con le spalle in modo da spingere dal basso verso l’alto per stimolare meglio il punto G di Beatrice.”ahh si così ti piace zoccolona?””ah si come godo, continua, non ti fermare sto venendo…ah ahh ahhh siiii ahhhhh” La ragazza ebbe finalmente il suo orgasmo da penetrazione, I’uomo rallentò un po’ il ritmo e le strinse le gambe per farglielo assaporare più a lungo, poi la fece mettere a pecorina “che bella visione, penso che ti meriti ancora un po’ di cazzo””si mettimelo dentro, ne voglio ancora”, il ragazzo immerse la faccia in quella passera gocciolante per assaporare gli umori, un paio di leccate poi puntò il pisello e ricominciò a spingere…
Roberto stava imboccando a Erica l’ultimo pezzo di profiterol, ormai era finito anche il dolce, il vino aveva rialzato di nuovo la temperatura dell’appartamento e le battutine erotiche e i riferimenti alla situazione precedente non si contavano più. Lei si alzò e sparecchiò il tavolo, ogni volta che si girava spingeva il culo in fuori per metterlo in bella mostra agli occhi dell’uomo che apprezzava, il pisello stava piano piano tornando duro.
Si alzò in piedi le si pose davanti mentre lei stava tornando al tavolo ormai sgombro, con le mani le strinse le chiappe e la tirò a se per darle un bacio profondo, con un movimento lento del bacino le strusciava il pacco sulle parti intime. Quando si staccarono lui si spostò dietro di lei, le si avvicinò e da dietro riprese lo strusciamento, spingendola col bacino verso il tavolo, nel frattempo le mani avevano afferrato le tette e le stavano massaggiando, risvegliando i capezzoli.
La ragazza assecondava i movimenti facendo roteare il culo contro quella protuberanza che ormai era dura come il marmo.
Roberto era al limite della sopportazione, così fece scivolare le mani lungo i fianchi, infilò le dita nell’elastico degli shorts e lì tirò giù fino a che caddero a terra, le passò una mano tra le cosce per verificare che la fichetta fosse già eccitata e bagnata al punto giusto…lo era “mmm, come siamo umidi la sotto, non è che per caso questa bella puttanella ha una gran voglia di cazzo?””mmm, si ho voglia di un bel palo di carne”. Lui abbassò anche i suoi pantaloni e fece saltar fuori il cazzo bello teso. La fece chinare piegandola a 90 gradi sul tavolo, strofinò un po’ la cappella sulla fessura per inumidirla e poi con un colpo secco lo infilò completamente.
“aahhh siii, sfondami, voglio sentirlo tutto dentro!”.
Lui partì subito a sbatterla forte, con una mano la teneva sdraiata sul tavolo mentre con l’altra la schiaffeggiava sul culo, “ah si più forte, voglio che mi apri in due, dai spingi, spingi!”, dopo un po’ si staccò la fece girare e baciandola la mise seduta sopra il tavolo, le fece appoggiare la schiena facendola rabbrividire per la superficie fredda, usò il cazzo come un martelletto sbattendolo sul clitoride, dopodichè lo spinse dentro la figa e ricominciò a pomparla. Lei assecondava la penetrazione tenendo sollevato il bacino mentre lui usava il pollice della mano per massaggiarle il clito. “ah si si continua, vengo…non ti fermare, vengo vengo vengoooooo”, l’orgasmo arrivò come un tuono, lei strinse le gambe attorno al corpo di lui per tirarlo a se più possibile e assaporare il piacere più a lungo…”adesso voglio che vieni anche tu, voglio sentire scorrere la tua sborra calda sulla mia pelle, dai scopami!”.
Roberto non se lo fece ripetere due volte e ricominciò a spingere avanti e indietro, Erica stringeva le pareti vaginali per sentirlo di più e per regalargli ulteriore piacere, lui sempre più eccitato aumentò il ritmo, le palle gli rimbalzavano contro il culo della ragazza, la quale si torse un poco allungando il braccio le afferrò con la mano e iniziò a massaggiarle. “uoh uoh si così puttanella, adesso ti copro di sborra, preparati, oh si, sto per venire oh ohh ohhhh”, sfilò l’uccello, lo strinse nella mano, lo puntò verso la pancia dell’amica e cominciò a spruzzare fiotti di crema calda. “mmmm si, così, la voglio tutta” così dicendo Erica si passò una mano sullo stomaco per raccogliere il frutto di quell’orgasmo, lo portò alla bocca e si ciucciò le dita. Scivolò giù dal tavolo, si inginocchiò e prese in bocca il pisello dell’uomo per succhiare via le ultime gocce…
Mario stava sbattendo l’amica a pecorina, ogni tanto la schiaffeggiava sul culo come se incitasse un cavallo a galoppare più veloce, lei dal canto suo apprezzava e godeva mugugnando e guaendo. Allungò le mani, la sollevò tirandola adiacente a se, ora erano entrambi sulle ginocchia ma col busto sollevato, lui armeggiava con i capezzoli mentre continuava la penetrazione. “ah si così sto venendo, dai stronzo continua, fottimi, ah si, si si ci sono si”. Lei stava per arrivare all’orgasmo ma lui si sfilò di colpo. “no che fai??!!” c’ero quasi, rimettilo dentro”, “no, adesso devi soffrire un po”, la baciò e le strusciò il cazzo sulle grandi labbra e poi lo spinse dentro di colpo piazzando una serie di colpi forti a raffica, Beatrice era di nuovo all’apice quando lui si bloccò ancora. “Bastardo la smetti di farmi soffrire, dai muoviti, fammi godere””Non ci penso proprio, adesso tu stai ai miei ordini e se non ti comporti bene non avrai altri orgasmi” mentre parlava le pizzicò il clitoride, provocandole un misto di dolore e piacere. “Guarda che ore sono, andiamo sotto la doccia, continuiamo lì”. Lei rimase dapprima spiazzata da quel comportamento autoritario ma poi mentre si spostavano verso la doccia si scoprì ad esserne inaspettatamente eccitata.
L’acqua scorreva calda sui loro corpi, Mario si versò sulla mano il bagnoschiuma si mise alle spalle della ragazza e iniziò a insaponarle la schiena, poi le mani scivolarono sulla pancia e risalirono ai seni, li massaggiarono un poco e poi ridiscesero giù giù giù fino alle caviglie da dove cominciarono pian piano la risalita. Arrivato all’inguine si soffermò a massaggiare il pube infilando ogni tanto le dita nel solco, il clitoride non tardò molto a riaffacciarsi e a pretendere attenzioni. Lui la stringeva da dietro, masturbandola con la mano insaponata, si baciavano mentre il piacere cresceva nella donna. Ancora una volta il ragazzo si fermò sul più bello e senza smettere di limonare spostò la mano sul culo, massaggiò un poco le chiappe, poi si spostò nel solco, alla ricerca del buchino. “mmm” mugugnò Beatrice intuendo le intenzioni dell’uomo. Piano piano riuscì a infilare un dito e poi un altro, la ragazza ansimava e il piacere le stava facendo dilatare l’ano, la mano di lei intanto menava il cazzo per portarlo a erezione. “Adesso è venuto il momento di sfondare questo bel culetto, piegati troia!”. Con la donna piegata a 90 puntò il cazzo sul forellino e cominciò a spingere, quando vide sparire completamente la cappella diede un colpo secco infilando tutto il resto, “aaaahhhh bastardo” urlò lei in preda a un misto di dolore e piacere. Lasciò che si abituasse alla presenza dopodichè accelerò sempre di più come una locomotiva in partenza dalla stazione. “aaahhh si così bastardo sfondami, sto godendo, sto godendo” incitato il ragazzo aumentò i giri, un potente orgasmo la sconvolse facendole cedere le gambe, la lui la sosteneva e non accennava a fermarsi, “adesso ti riempio per bene il culo troia che non sei altro””si riempimi voglio sentire la tua sborra calda nell’intestino”…”uohhh ahhh ahh si vengooooo ahhhh”. Un fiotto di liquido schizzò dall’uccello direttamente nelle viscere di Beatrice che ormai era sulle ginocchia. Lui assaporò l’orgasmo fino all’ultimo spasmo, poi la aiutò a rialzarsi. Un bacio di ringraziamento poi si lavarono reciprocamente, l’ora dell’appuntamento si avvicinava in fretta così accelerarono i preparativi.
Dopo aver spremuto anche l’ultima goccia Erica prese Roberto per mano e lo portò in camera, lo fece sedere ai piedi del letto e poi si sdraiò davanti a lui con le gambe spalancate. Si passò le mani lungo il corpo, risalendo fino al viso, le dita accarezzarono le labbra e poi si infilarono in bocca, le succhiò per un po’ poi se le portò sulle parti intime cominciando a massaggiarle, per tutto il tempo i suoi occhi non si staccarono dal volto dell’uomo, cercando di trasmettergli tutta la sensualità e la troiaggine di cui era capace e con ottimi risultati a giudicare dall’erezione che stava risvegliando il pisello. Le dita scorrevano in alto e in basso, allargando le grandi labbra e mettendo in mostra tutto il suo tesoro, dal clitoride fino al buco, le ciucciò ancora una volta per poi portarle direttamente sul bottoncino del piacere. La masturbazione stava dando i suoi frutti, rivoli di liquido vaginale si crearono intorno al buco “mmm ti piace guardarmi?” gli chiese”sei uno spettacolo!” rispose lui che intanto aveva iniziato a menarsi il cazzo di nuovo duro come il marmo. “allora che ne dici se ti faccio vedere qualcosa che scommetto ti ecciterà ancora di più?” Così dicendo infilò prima un dito poi due nella vagina e prese a muoverli dentro e fuori sempre più velocemente. “mmmm” stava godendo “ti piace?” “oh si, non ti fermare!”. La passera era un lago lei tirò fuori le dita portandosi dietro un filo di liquido vaginale le portò alla bocca e le succhiò “mmmm che buono, vuoi assaggiare?” Lui fece cenno di si con la testa, così Erica si penetrò ancora una volta per raccogliere sulle dita un po’ di umori che poi portò alla bocca dell’uomo il quale le leccò avidamente. Quando furono ben ripulite la ragazza riprese a masturbarsi. La sua figa era bagnatissima, gli umori sgorgavano e scivolavano giù tra le chiappe fino a bagnare il lenzuolo, si contorceva col corpo, ma a un certo punto rallentò “che ne dici se alziamo ancora un po’ la temperatura?””mi sembra già alta, ma se puoi fare di più allora non ti fermare” ricevuta la risposta lei ciucciò le dita della mano sinistra e le portò a titillare il clitoride, mentre con la mano destra scivolò giù fino al buco del culo già abbondantemente bagnato dai liquidi che le colavano dalla passera, lo massaggiò un po’ all’esterno poi infilò il primo dito, teneva le gambe sollevate per permettergli di vedere bene la penetrazione. Roberto era in estasi, ormai si masturbava anche lui con furia e quando vide entrare anche il secondo dito e poi il terzo si sollevò e si portò con il cazzo vicino alla faccia di Erica giusto in tempo per infilarglielo in bocca e scaricarle in gola tutto il frutto del suo orgasmo. Dopo che ebbe ciucciato e ingoiato fino all’ultima goccia si spostò tra le gambe di lei, la masturbò. Con Roberto che le aveva infilato due dita nel culo e due nella figa e lei stessa che continuava a titillarsi il clitoride, la ragazza non resistette molto ed esplose a sua volta in uno splendido orgasmo.
Dopo essersi ripresi fecero una doccia veloce per poi prepararsi all’uscita, l’ora dell’appuntamento era prossima…..
Continua…..
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