“Mi mangia con gli occhi, offuscati dalla lussuria, le sue mani si spostano sulla cintura, la slaccia In modo febbrile, quasi violento, la sfila dai jeans,…”
RACCONTO DI FANTASIA
Afferro la maniglia della porta
della stanza, lentamente la apro, una luce rossa, fioca si diffonde dal basso verso le pareti. Lui è lì, ai piedi del letto, una t-shirt stropicciata abbandonata ai suoi piedi nudi, è scalzo, il mio sguardo sale avido sul suo corpo. Un Jens attillato che disegna il suo magnifico corpo, le mani virili sono appoggiate alla cintura di pelle nera, e sopra il suo torace con un accenno di peluria scura ben distribuita tra l’ombelico ed il pube, i capezzoli color rosa scuro sono contornati da altrettanta peluria rasa e ben curata.
Il viso da uomo maturo, la barba folta, i capelli neri in riccioli ribelli e quella bocca carnosa che invita ad essere leccata, succhiata e mordicchiata.
Chiudo la porta, non c’è bisogno di parole, sono lì per un motivo, oggi sarò la sua PUTTANA.
Tolgo il cappotto e mi appoggio alla porta e resto così a farmi ammirare, ho un corsetto in pizzo rosso e nero trasparente dal quale scendono gli elastici in raso rosso utili a sorreggere calze autoreggenti nere velate, il balconcino lascia i capezzoli quasi del tutto scoperti, sono spilli scuri eccitati dentro ad una 6 di seno.
Un minuscolo perizoma lascia intravedere un triangolo di pelo corto e ben curato.
Ed infine gli stivali, alti a mezza coscia, tacco a spillo, neri di vernice.
Ho una bocca carnosa, resa ancor più succosa da un rossetto rosso fuoco.
Mi mangia con gli occhi, offuscati dalla lussuria, le sue mani si spostano sulla cintura, la slaccia In modo febbrile, quasi violento, la sfila dai jeans, io resto come ipnotizzata, sto ansimando dalla voglia, mi sento eccitata e bagnata.
Si avvicina lento, sembra un felino con la sua preda, mi sfiora il viso con la parte arrotondata della cintura in pelle, scende sul collo, sui capezzoli, mi mordo le labbra mentre guardo le sue così vicine.
Con la cintura mi fascia il collo come fosse un guinzaglio e finalmente mi attira verso di se.
La sua bocca famelica è sulla mia.
Mi apre le labbra e infila la lingua a cercare la mia.
Ora sono intrecciate, ci lecchiamo e ci mordiamo come animali.
Il rossetto è fuso e spalmato sulle nostre bocche.
La sua mano strizza un capezzolo tanto da farmi urlare di dolore e piacere.
Le mie mani sono tra i suoi capelli, li tiro per sentirlo ancora più vicino,
Scendo sul viso, sul collo, sul suo torace villoso, gioco coi capezzoli tenendoli tra le dita.
Il suo respiro è pesante, quasi affannoso.
Scendo sui jeans, slaccio i bottoni, li abbasso appena per godere della sua peluria che scende dall’ombelico al pube.
Mi afferra per i capelli, stacca la bocca dalla mia e mi obbliga a guardarlo.
“Puttana!”
Ansimo forte, mi eccito come non mai.
Con un movimento veloce abbasso i suoi jeans e come in un sogno il suo cazzo schizza fuori.
È talmente duro che resta attaccato alla sua pancia. La cappella svetta verso l’ombelico.
Lo afferro e inizio a girare il pollice sul prepuzio fradicio di umori.
“Sei una lurida PUTTANA!”
“Sono la tua PUTTANA!”
Mi ritrovo con le tette fuori, ha abbassato le spalline con un movimento feroce, sento la sua urgenza di possedermi, di scoparmi il corpo dopo avermi scopato la mente.
Abbassa la testa e si tuffa sui capezzoli. Succhia e morde tanto da farmi urlare. E godo, mi bagno, lo voglio.
Spingo la sua testa per fargli capire che ne voglio ancora.
Si toglie i jeans, afferra la cintura e mi obbliga a girarmi con la faccia contro la porta.
“PUTTANA!”
Il mio culo è a sua completa disposizione.
Tondo, giunonico, pronto per le sue mani ed il suo cazzo.
Strappa il perizoma, mi passa le dita sulla fessura fradicia di umori.
“PUTTANA!”
Una sculacciata secca veloce ed inaspettata mi fa sussultare.
Sposto il culo all’indietro…
“Ancora! Ti prego ancora!” Ogni sculacciata è accompagnata dal termine PUTTANA. Sa quanto mi eccita sentirmi puttana e vacca e troia.
Ormai sono un fiume in piena, gli umori scendono sulle mie gambe.
Il culo è ormai viola e sensibile.
Mi tiene premuta col corpo alla porta.
Le braccia bloccate dietro la schiena dalla sua mano.
Ora sento che afferra il cazzo, mi fa aprire le gambe e le blocca mettendo le sue in mezzo alle mie.
Sfrega la cappella sulle labbra della mia figa fradicia.
Mi lascia le mani e mi apre le natiche per scoprire il buco.
“Ti sfondo il culo PUTTANA!”
Spinge la cappella dentro, mi sento lacerare e urlo.
Lo sento grugnire come un porco e spinge, spinge, spinge ed io mi sento piena del suo cazzo.
Mi tiene stretta tramite la cintura sul collo, si muove facendo uscire quasi completamente il cazzo dal culo e lo rimette fino in fondo con colpi sempre più profondi.
Con l’altra mano mi tormenta i capezzoli, mi morde il collo ed il lobo dell’orecchio, il suo ansimare ed il suo respiro caldo insieme alla lingua ed ai denti mi procurano brividi di piacere.
Sono vicina all orgasmo, lo sente, mi sto irrigidendo, stringo il culo, afferro le sue braccia e godo, e urlo di piacere, e sborro sui suoi piedi nudi!
Non riesco a prendere fiato perché mi scopa sempre più forte.
Il culo è oscenamente aperto, e questo lo eccita, esce e si abbassa a leccarmi.
“Sei un lurido porco!”
“Godi PUTTANA!” ricomincia a scoparmi ma adesso nella figa, e poi di nuovo nel culo.
Tremo di orgasmi, è insaziabile, instancabile!
“Una puttana come te deve bere tutta la sborra!”
Mi afferra per i capelli e mi fa mettere in ginocchio davanti al suo cazzo pieno dei miei umori. Lo lecco, lo succhio e lo pulisco per bene. È duro e viola, so che sta per sborrare. “Apri la bocca!”
Me lo infila tutto dentro, quasi mi soffoca.
Inizia a scoparmi la bocca premendo la mia testa contro la porta.
Non ho via di scampo, inizia a pompare facendomi uscire suoni disumani dalla bocca, sbavo saliva sul cazzo tanto che mi cola sulle tette.
” Dai che sborro! PUTTANA cazzo sei una lurida PUTTANA!”
Sento i getti di sborra colpire il palato, è talmente eccitato che mi sta schiaffeggiando le tette.
“BEVI! PUTTANA BEVI!”
Ingoio tutto fino all’ultima goccia.
Succhiare il cazzo mi ha fatto di nuovo eccitare, mi tocco la figa e lo guardo con una faccia da porca vogliosa.
Mi solleva, mi butta finalmente sul letto e si tuffa tra le mie gambe tenendole spalancate.
Lecca e morde il clitoride gonfio ed eccitato fino a farmi esplodere in un ennesimo orgasmo.
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