L’idea ti stuzzicava già da un po’: far impazzire un malcapitato commesso con la scusa di provarti qualche costume da bagno. Un’idea semplice, facile, pulita. Purché vi siano le condizioni giuste. Ed oggi sembra proprio la giornata ideale.
Stai pranzando con la tua amica fidata, sedute al tavolino di un bar, in una cittĂ balenare che a quell’ora sembra semideserta per via del caldo torrido. Conoscendola, sei certa che l’idea le piacerĂ ed infatti lei si illumina letteralmente non appena inizi a parlargliene. Il suo entusiasmo e la sua eccitazione crescono man mano che le spieghi la tua pensata. Lei è proprio la compagna ideale per questo genere di cose. Ti asseconda e ti regge il gioco piĂą che volentieri, riuscendo a condividere a pieno la tua stessa eccitazione. A differenza di te lei è timida e pudica ma apprezza moltissimo la tua verve esibizionista e ne gode di riflesso.
Pagate il conto e vi alzate. L’ora è quella giusta. E’ deciso. Si fa.
Già , ma dove si può andare a provarsi un costume alle due del pomeriggio, sotto il sole, con quel caldo torrido, in una città dove a quell’ora non si vede in giro manco il cane? Ma dai cinesi, ovvio!
In realtĂ quel bazar cinese lo avevi adocchiato giĂ qualche giorno fa ed è lì che ti è venuto il pensiero di fare questa cosa. Da quel momento l’idea ti è rimasta in testa come un chiodo fisso e adesso, finalmente, puoi entrare in azione.
Il negozio, uno dei pochi aperti a quell’ora, è in una delle vie del centro e fa angolo con una strada laterale. E’ abbastanza grande e ha due belle vetrate per parte, adornate solo con qualche manichino e qualche archetto ma nessuna tenda. Da dentro è facile vedere fuori e da fuori è altrettanto facile vedere dentro. Inoltre, dalla parte della strada principale è completamente aperto. Fuori, sul marciapiede, ci sono i classici espositori zeppi di articoli di ogni tipo. Vende un po’ di tutto ma specialmente abbigliamento, compresi i costumi da bagno. E’ proprio il posto ideale e, ciliegina sulla torta, a quell’ora infausta c’è solo un commesso: un ragazzotto giovane, dall’aria sfigata, forse messo lì proprio perchĂ© all’ora di pranzo con quel caldo non entra quasi mai nessuno. In altre parole, la vittima perfetta.
Entrate ed accennate un saluto. Lui ricambia con un po’ di imbarazzo. Cazzo, se si imbarazza per il saluto di due ragazze, figuriamoci dopo… Nel bazar oltre a voi c’è solo una giovane coppia di turisti, forse dell’est, che gironzolano silenziosamente tra gli scaffali.
Iniziate a dare un occhio. I costumi non sono molti e di roba bella ce n’è gran poca. Ma chi se ne frega. Dopo un po’ trovi quello che può essere un buon inizio: un bikini classico, un po’ succinto, di quelli coi laccetti ai fianchi, del tipo “molto spago e poca tela”. Perfetto per rompere il giacchio. Lo mostri alla tua amica, lei lo guarda, ci pensa su un istante e ne prende un altro. E’ lo stesso costume, ma con due taglie in meno… Lì per lì non capisci e lei, vedendoti perplessa, ti spiega che con quei lacci così lunghi puoi provare ad indossare anche un bikini piĂą piccolo. FinchĂ© riesci da annodare i lacci, si può scendere di taglia…
Bello! Bello! Bello! Ti piace! Ti intrippa! Lo sapevi: la tua amica è un genio. Per queste cose è la compagna perfetta. Sa sempre dare a tutte le situazioni quel po’ di pepe in piĂą al momento giusto, quel po’ di pepe che fa la differenza.
Entri in camerino con un primo costume da provare. Uno solo. Tiri la tenda, lasciando aperta una bella fessura. Ti sfili le infradito e le appoggi sullo sgabello. Poi ti togli il vestito, lo pieghi alla buona e lo appoggi sopra le ciabatte. Infine il perizoma, che riponi tra le pieghe del vestito. Sembra sciocco ma il fatto di non vederlo nemmeno… ti da quel non so ché di piacere in più; ti fa sentire un po’ più porca.
Sei nuda. Bella. Splendida. Staresti ore a guardarti allo specchio, consapevole che attraverso la fessura della tenda anche la tua amica ti sta guardando compiaciuta. Ma in quel camerino fa un caldo bestiale. Bisogna fare in fretta. Prendi il bikini e lo indossi. Cazzo, è proprio striminzito e le taglie che mancano si sentono eccome! Però, malgrado questo, riesci comodamente ad annodare i lacci sia dello slip che del top. E ne avanza pure un po’.
Apri la tenda, esci e lentamente fai qualche passo verso lo specchio lì vicino. La tua amica aveva proprio ragione: pur riuscendo ad annodare i lacci la tela è davvero poca! Lei si affianca a te ed osserva soddisfatta la tua immagine riflessa mentre tu sistemi faticosamente il costume cercando di coprire il copribile. Fino ad ora la cosa è stata solo divertente. Fino ad ora è tutto abbastanza normale. Si, con quel costumino striminzito sei davvero sexy, pure troppo, ma in fondo non c’è ancora nulla di veramente proibito.
Ti giri verso la tua amica come a chiederle il da farsi e lei ti porge un altro costume da provare. Lo guardi e scopri che in realtĂ è sempre lo stesso modello di costume ma ancora piĂą piccolo! Le dici che non ti entrerĂ mai. E’ praticamente una taglia da ragazzina! Ma lei insiste, sicura di sĂ©, sicura della sua scelta, sicura che ci sarĂ da divertirsi.
Sorridi incredula e torni verso il camerino. Fai per tirare la tenda ma lei te la trattiene e si mette sulla soglia del box, come a farti da scudo al posto della tenda stessa. La situazione inizia a farsi eccitante. Di botto ti si chiude la gola e l’adrenalina inizia a farsi sentire. Ti sfili il bikini in un lampo e glie lo dai. Ti aspetti che lei ti porga quell’altro ed invece, con tutta calma, fa una paio di passi indietro e va a riporre il costume appena tolto sopra uno sgabello che si trova lì vicino lasciandoti tutta nuda e con la tenda completamente aperta.
Con altrettanta calma torna verso di te e ti passa il bikini da provare, con assoluta nonchalance, come niente fosse, come se l’averti lasciato lì tutta nuda fosse la cosa piĂą normale del mondo. Tu, frastornata da quel mix di stupore ed eccitazione, lo indossi. Anzi, ci provi. Stavolta l’impresa è davvero ardua. E’ di un piccolo inimmaginabile! Riesci a malapena ad annodare i lacci.
Esci dal box e vai di nuovo guardarti allo specchio. Cazzo, adesso si che la cosa è proprio oscena! Il top ti copre praticamente solo i capezzoli o poco piĂą mentre lo slip… beh… altro che vita bassa, qua in pratica ti si vede il salvadanaio pure sul davanti!… L’eccitazione inizia a salire si brutto. Scambi qualche sguardo di complicitĂ con la tua amica e, senza nemmeno parlarvi, capite che è venuto il momento di coinvolgere la vostra vittima. Che, zitto zitto, dal bancone del negozio sta buttando timidamente l’occhio giĂ da un po’…
(continua)
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A piccoli passi vi avvicinate verso il bancone, che si trova quasi sul lato opposto del negozio. Gironzoli tra gli scaffali, scalza e con addosso solo quel costume improponibile che sta su per miracolo e che piĂą che un due pezzi sembra un micro bikini di Wicked Weasel.
Ti fai praticamente tutto il negozio. Poi vedere distintamente tutto quello che c’è fuori. Gli ultimi passi sono proprio vicino al lato aperto. Sei praticamente a due metri dal marciapiede. Il commesso vi vede arrivare. Inizia a sudare. Sorride imbarazzato e inebetito. La tua amica se ne esce con una domanda apparentemente inutile e chiede se i costumi sono solo quelli che avete giĂ visto o se ce ne sono degli altri. Ovvio che ce ne sono degli altri, ci sono tutti quelli esposti… fuori! Fuori sul marciapiede! Sta porca! Ecco cosa vole fare! Vuole portarti fuori!…
Il cinese infatti, proferendo qualche parola incomprensibile, indica gli stand che stanno sul marciapiede. Lì per lì hai un attimo di indecisione, ma l’eccitazione è piĂą forte di qualsiasi timore. E poi… quando ti ricapita? Un passo alla volta esci dal negozio ed insieme alla tua amica iniziate a girare tra gli espositori esterni, all’aperto, sul marciapiede, con addosso un bikini da film porno che è piĂą quello che non copre che quello che riesce a coprire. I capezzoli continuano a fare capolino, il culo è praticamente scoperto, sul davanti è talmente basso che ti quasi si vede il salvadanaio. Fantastico!
State lì all’aperto per alcuni minuti. Non puoi non notare le occhiate perplesse di quei pochi passanti che sono in giro a quell’ora ma la cosa non ti disturba affatto. Ormai ci hai preso gusto. Te la godi e basta. Anzi, in fondo non sei né la prima né l’ultima ragazza che si toglie lo sfizio di andarsene a spasso per una città di mare in due pezzi. Ed infatti, quasi quasi… inizia a non bastarti più. Inizi a sentire il bisogno di andare oltre, di esagerare. Quando ti ci metti sei una porca insaziabile, mai contenta. E la tua amica lo sa. Lo sa benissimo. Infatti, nel passarti vicino… ti slaccia il top e te lo toglie.
Rimani fulminata. Senti la stoffa del costume scivolare sulla pelle, senti la schiena nuda, senti i capezzi senza più alcuna costrizione… Con il cuore in gola e tremando per l’eccitazione ti giri verso la tua amica. Ancora una volta sei alla sua mercé. Ancora una volta dipendi da lei, dal suo estro, dalle sue fantasie. Ti ha regalato l’emozione di startene lì, in mezzo alla strada, con un costume quasi inesistente e a seno nudo. Sei talmente elettrizzata che nemmeno accenni a coprirti. E’ lo shopping più eccitante che tu abbia mai immaginato di fare. E’ uno dei tuoi sogni erotici che diventa realtà .
Vorresti che non finisse mai, te ne staresti lì così una vita, ma è un po’ troppo rischioso. Un passo alla volta rientrate lentamente nel negozio e passate davanti al commesso che, nel vederti passeggiare tranquilla e con le tette di fuori, non sa se credere ai suoi occhi e continua a guardarti con quel sorriso da ebete che gli si è stampato in faccia giĂ da prima. Anche lui difficilmente si dimenticherĂ di questa giornata…
Tornate verso il camerino. La tua amica ti spinge letteralmente dentro e, afferrando i laccetti, ti sfila al volo lo slip. Stava su per miracolo, quindi ha avuto gioco facile. Poi prende la tenda, la apre del tutto e la fissa con l’apposito cordino alla parete del box. A quel punto si allontana per riporre lo slip e il top come ha fatto con l’altro costume, lasciandoti di nuovo tutta nuda e con la tenda spalancata. Inoltre non sei finita nel tuo camerino ma su quello a fianco e quindi, anche volendo, non hai nemmeno piĂą i tuoi vestiti. Rimani basita, col fiato sospeso e l’eccitazione al limite dell’orgasmo. La tua amica non solo non ti sta portando alcun costume da provare ma è andata a chiamare il commesso e sta tornando con lui. Ma è scema?…
Non sai se ridere o mandarla affanculo… ma la situazione si è fatta eccitantissima! I due si avvicinano, sempre di piĂą. Tu accenni a riparti con la tenda, giusto per coprire le tette e la figa ma è bloccata ed il profilo del tuo corpo nudo rimane abbondantemente scoperto. Giunti davanti a te, la tua amica inizia a spiegare al ragazzotto che stavate cercando un tanga o una brasiliana, ma non un due pezzi, “solo pezzo sotto, no pezzo sopra”…
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Il tipo, oltre a parlare un italiano piuttosto stentato, è nel pallone piĂą completo. Anche perchĂ© nel frattempo tu ti sei un po’ rilassata ed hai iniziato a giocherellare con la tenda, scoprendo completamente una tetta e lasciando intravedere la figa in maniera sempre piĂą inequivocabile.
La tua amica si prodiga nella spiegazione e alla fine sembra riuscirci. Il commesso si china su uno scaffale lì vicino ed estrae due grosse scatole di costumi non esposti, dove pensa ci possa essere quello che state cercando (o fingendo di cercare). Le due scatole vengono appoggiate su un piccolo banchetto lì a fianco. Si tratta prevalentemente di fondi di magazzino e roba improponibile, ma non ha importanza. La tua amica inizia a ravanare e a tirar fuori qualche capo, dopodiché ti chiama e ti invita a raggiungerla. Si, peccato che tu sia completamente nuda…
Lei si volta verso il commesso, come per chiedergli il consenso a farti uscire dal camerino e girare nuda per il negozio… roba da matti! Il ragazzo è su Marte, non connette, è praticamente un palloncino al vento… Ed infatti le risponde con un sorriso da ebete, interpretabile come un via libera!
E’ il tuo momento. Fingendoti imbarazzata (ma nemmeno troppo) esci dal camerino e ti avvicini alla tua amica in punta di piedi, piano piano, barcollando leggermente ed accennando un blando tentativo di coprirti la figa con una mano che però non copre proprio un bel niente. Giunta in fianco a lei inizi a frugare anche tu nelle scatole, come se il loro contenuto ti interessasse davvero, apparentemente incurante del fatto che sei completamente nuda. Apparentemente…
In realtà sei su Marte anche tu. L’eccitazione ti ha mandato ancora un volta in tilt. I tuoi sensi sono amplificati al massimo. Percepisci chiaramente le sensazioni fluire da ogni singolo centimetro della tuo corpo nudo. L’adrenalina ti sta fulminando, regalandoti quel brivido di piacere che ben conosci, quel brivido che ti ha reso schiava e succube della tua verve esibizionista, quel brivido che che ti toglie il fiato, che ti bagna, che trascende ogni tuo controllo, che ti fa fare cose che mai avresti fatto e che mai avresti pensato di fare. Chiunque entrasse adesso o anche solo si fermasse a guardare una vetrina ti vedrebbe lì, al centro del negozio, tutta nuda, tutta porca, scalza, depilata, con i capezzoli tesi e duri come il marmo e la figa aperta, gonfia, bagnata fradicia. Ti gusti quel momento irripetibile e non vorresti che finisse mai. E godi. godi come una pazza, godi come una porca, godi come una troia. Maiala maledetta…
Non contenta, la tua amica ti prende per mano e con la scusa di farti vedere altri costumi ti porta spasso tra gli scaffali e gli espositori. Tu la segui imbambolata, stordita, incapace di qualsiasi resistenza. Senti il fresco del pavimento sotto i tuoi piedi scalzi, senti la leggera brezza dei ventilatori da soffitto su ogni centimetro della tua pelle nuda. Senti la gola che ti si chiude. Tremi tutta. Tremi per l’eccitazione. Mai avresti pensato di arrivare a quel punto, di spingerti così oltre, di perdere il controllo in quel modo, di osare così tanto.
Dopo una generosa passeggiata in giro per il negozio sotto lo sguardo attonito del commesso e della coppia di turisti che – con una riservatezza esemplare – hanno assistito compiaciuti a tutta la scena, la tua amica ti accompagna verso i camerini. Sta entrando gente, infatti. ChissĂ , probabilmente è qualcuno che da fuori si è accorto di ciò che stava succedendo. Tu entri nel camerino sbagliato, quello dove non ci sono i tuoi vestiti. Lasci la tenda aperta, prendi lo sgabello, lo metti al centro e ti siedi. Guardi la tua amica con un’espressione quasi persa nel vuoto, quasi a dirle che ormai non ti puoi piĂą fermare, ormai non te ne frega piĂą niente, succeda quel che succeda. Con le mani ti tocchi e ti palpi le tette, inarcandoti all’indietro, dopodichĂ© allarghi violentemente le gambe, spalanchi la figa e davanti a lei inizi a menartela avidamente senza alcun ritegno, senza alcun pudore, senza alcuna vergogna.
La tua mano si muove freneticamente tra le cosce, le tue dita entrano, escono e sgusciano tra le le labbra fradice della figa con una facilitĂ impressionante tanto è aperta e bagnata, con l’altra mano ti accarezzi e ti palpi energicamente le tette, ansimi e gemi platealmente, mordendoti di tanto in tanto il labbro inferiore della bocca…
La gente si avvicina, sempre di più, la senti arrivare, li senti parlare. E tu sei lì, tutta nuda, intenta a masturbarti platealmente. Più si avvicinano e più godi! Ormai hai deciso, si… ti vuoi mostrare, vuoi farti beccare, vuoi farti vedere… Succeda quel che succeda… Chi se ne frega… Ti senti troia come non mai… Ed eccoli!… Stanno arrivando!… Ci siamo quasi!…
La tua amica, incredula e stupita pure lei da questa tua totale perdita di controllo, decide in extremis di salvarti il culo e proprio all’ultimo secondo tira la tenda del camerino riuscendo a nasconderti (forse), appena in tempo, sul filo de centimetri, praticamente mentre le persone ti stavano già passando davanti. In ogni caso da fuori ti si sente gemere e godere in maniera plateale ed inequivocabile, anche perché proprio in quel momento l’orgasmo ha avuto il sopravvento, inarrestabile, forte, devastante, impetuoso. Ti pieghi in avanti e ti aggrappi alla tenda per sorreggerti. Gli spasmi sembrano non finire mai. Te li gusti tutti, fino in fondo, sudata ed ansimante, sconquassa ma appagata.
Dopo qualche interminabile istante la tua mica infila una mano nella tenda e ti passa i vestiti che avevi lasciato nel camerino a fianco, senza dire nulla, non serve. Ti vesti, ti ricomponi un minimo ed esci, sudata ed ancora piuttosto spettinata. Ma bella, stupenda, gioiosa. E soprattutto sazia e soddisfatta.
Compri il primo dei bikini che avevi provato, quello succinto coi laccetti ai fianchi e piĂą piccolo di due taglie. La tua amica compra invece una maglia leggera, chiara, con spalline sottili e forse un po’ lunghetta. Non se l’è nemmeno provata e lì per lì non capisci. Pagate e sorridendo le chiedi lumi con lo sguardo e con la sola espressione del viso. Lei, riponendo in portafoglio in borsa, ti guarda e ti sussurra “E’ per te…”. Ma questa è un’altra storia…
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