Tra tutti i bambini era stato scelto lui, biondo con capelli ricci e occhi azzurri, quando avrebbe compiuto 18 anni il siero priapo sarebbe andato in circolo.
La sua vita trascorse tranquilla per gran parte del tempo,buoni risultati a scuola e qualche fidanzatina ma niente di impegnativo,insomma la vita di ogni ragazzino.
Arrivato però il giorno del suo compleanno,il suo diciottesimo compleanno,successe qualcosa di strano.
Era mattina presto quando si svegliò ,e come ogni mattina sapeva di dover attendere il solito quarto d’ora per far calmare l’alzabandiera mattutino ma preso da una strana sensazione alzo le coperte e notò qualcosa di inquietante: Quella che era la sua normale erezione mattutina si era trasformata in qualcosa di esagerato, tirò fuori dal pigiama a fatica il suo cazzo per poi constatare che gli arrivava praticamente a metà addome,senza parlare del suo spessore visto che non riusciva ad afferrarlo completamente con una mano.
Più che un sogno gli sembrava un incubo, continuava a guardarlo e il suo membro continuava a crescere e pulsare aggiungendo cm su cm, preso dallo spavento si alzò di scatto dal letto ed andò verso il bagno cercando di pensare ad altro ma inevitabilmente il suo sguardo cadeva su quel palo di carne che aveva tra le gambe, decise così di farsi una doccia fredda per cercare di smaltire l’erezione e ci riuscì anche se con scarsi risultati visto che da moscio rimaneva comunque più lungo di quanto potesse immaginare.
Una volta finita la doccia si andò a vestire indossando dei pantaloni di una sua vecchia tuta,mettere degli slip era praticamente impossibile viste le dimensioni del suo pene e scese così a fare colazione scoprendo fortunatamente di essere solo in casa.
Terminato di mangiare decise di andare dal dottore per farsi controllare,e una volta arrivato allo studio del dottore venne a conoscenza che il suo dottore era malato e che al suo posto c’era un sostituto,rincuorato dalla notizia vista la vergogna che provava aspettò il suo turno e poi entrò ma una volta dentro gli si gelò il sangue,davanti a se non aveva un sostituto del dottore ma UNA sostituta. Entrò facendo un sospiro e si mise a sedere guardando la dottoressa, era una donna sulla quaratina con capelli ricci e lunghi fino a metà schiena, un viso ancora
abbastanza giovanile pur vista la sua età e un fisico di tutto rispetto.
La dottoressa dopo aver staccato gli occhi dal pc guardò il giovane e disse:”Beh,così giovane e sei qui? Che succede?”
Il ragazzo dopo un po’ di indecisione prese coraggio e disse:”Dottoressa.. mhm.. stamani beh.. ho avuto la netta sensazione che qualcosa non andasse con il mio.. beh..
con il mio pene”
“Qualcosa che non va?” rispose la dottoressa guardandolo un po’ stranita come a dire “ma che diamine hai che non va? Hai si e no 20 anni”.
Passarono qualche secondo prima che finalmente il ragazzo si decise a rispondere e disse:”Si beh.. non è.. non è normale..” nel mentre che parlava provava un qualche
eccitamento vista la situazione,teneva però il controllo visto che sapeva cosa sarebbe successo se mai avesse avuto una erezione.
La dottoressa incuriosità dal comportamento anomalo del ragazzo disse:”Beh,calati i pantaloni e fammi vedere”.
Detta quella frase al ragazzo si gelò il sangue, era spaventato dall’idea di calarsi i pantaloni,specie perché gli tornò in mente il fatto di non indossare le mutande
visto l’ingombrante palo che gli penzolava tra le gambe ma dopo qualche secondo prese coraggio e si alzò per poi iniziare a far scendere la tuta fino a mostrare il suo
pene, che, pur essendo completamente a riposo era già della mostruosa misura di 25 cm.
La dottoressa osservò con faccia incredula ciò che vedeva, aprendo anche leggermente la bocca visto lo sconcerto,poi guardò il ragazzo e disse:”Ehm..figliolo, cosa non
andrebbe con il tuo pene?” e il ragazzo che nel frattempo stava morendo dalla vervogna rispose:”Si.. ecco.. così è a riposo”.
Nella dottoressa scattò una scintilla dopo quelle parole, se in quel modo era a riposo.. cosa sarebbe diventato una volta eretto? Cercò di rimanere professionale e
disse:”Prego,sdraiati sul lettino io mi metto i guanti e arrivo”.
Il ragazzo seguì quanto detto dalla dottoressa e si sdraiò portando il suo pene sulla sua pancia,di li a poco tornò la dottoressa con un guanto di lattice sulla mano
destra e si mise in piedi davanti al ragazzo,continuava a fissare il cazzo del ragazzo per poi guardare anche le palle, detto in parole povere erano grosse quanto due
mele,dovevano contenere almeno un litro di sborra la dentro, la dottoressa sentì le sue intimità bagnarsi per colpa di quella vista e perse quasi completamente la sua
professionalità quando disse al ragazzo:”Devo vederlo in erezione per constatare il problema” e così detto passo delicatamente la mano sul membro del ragazzo scoprendo
che effettivamente era molle pur avendo già quella misura.
Il ragazzo quasi paralizzato da quella mossa sentì il cuore battere all’impazzata e si abbandonò sul letto,sentendo il suo cazzo pulsare..capì che stava per avere una
erezione e la dottoressa lo notò perfettamente.
Il cazzo iniziò a guadagnare cm su cm,ingrossandosi anche di diametro, la dottoressa incredula iniziò una lenta sega mentre sentiva pulsare e indurirsi quel palo.. si,
palo è la parola giusta visto che dopo pochi secondi con una mano non riusciva più a contenerlo.
Arrivò alla mostrousa misura di 37 cm ma non accennava a fermarsi,senza contare che ormai era spesso come una lattina, la dottoressa si sentì quasi mancare vista la
bestia che aveva davanti a se e dalla sua bocca uscì:”Oh merda..ma.. che diamine hai al posto del cazzo?” il ragazzo rimase in un religioso silenzio mentre la
dottoressa invece rimaneva a bocca aperta con la figa grondante di umori visto lo spettacolo a cui assistiva.
Dopo un’altra manciata di secondi sembrava che il cazzo avesse raggiunto la sua massima erezione, la dottoressa lo confrontò con il suo braccio destro e
incredibilmente quel mostro era più lungo e più largo di esso,le palle stesse si erano gonfiate a dismisura e la donna non resistette,guardò il ragazzo e disse:”Questo
sarebbe un problema? Questa è una benedizione!” la troiaggine della dotteressa si svegliò tutto in un colpo e iniziò a leccare la cappella per poi succhiarla
avidamente anche se con fatica vista la grandezza della stessa.
Il ragazzo da prima cercò di fermare la dottoressa ma il piacere provato era assurdo e la lasciò proseguire mentre lei, sempre più vogliosa, succhiava e segava con
entrambe le mani quella enorme mazza.
Dopo un paio di minuti si tolse il cazzo di bocca e lo guardò, forse per il lavoro fatto di bocca o forse per la situazione, quel mostro era cresciuto ancora, la
dottoressa rimase incredula, quasi spaventata da quel gigante rosa che aveva davanti a se e fece alzare il ragazzo per vedere meglio la situazione.
Il palo di carne batteva la gravità rimanendo parallelo al corpo del ragazzo che iniziò a dire:”Oddio.. ma quanto cazzo è lungo?”
La dottoressa si inginocchiò e disse:”Non lo so, ma sicuramente più di 40 cm, maledetto stallone che non sei altro!”
Finì la frase e torno a succhiare la sua cappella,provando a spingerne dentro il più possibile ma arrivando a ingoiare solo pochi cm oltre la cappella, nel mentre
continuava a segare il cazzo con entrambe le mani e quando sentì il ragazzo ansimare pensò:”Oh si,sta per venire,vediamo se avevo ragione”.
Lo estrasse dalla sua sua bocca e lo iniziò a segare il più veloce possibile, il ragazzo appoggiò le mani al lettino dietro di se per poi dire con un filo di voce:”Sto
per.. sto per..venire”.
Appena lo disse partì dalla sua cappella un getto enorme di sperma che andò a finire direttamente sulla faccia quasi ricoprendola di sborra, dopo di quello un’altra
decina di spruzzi partirono dal suo cazzo andando a riempire la faccia e il camice della dottoressa che si ritrovò da li a poco completamente fradicia di sborra,
iniziò poi a ingoiare quella che aveva sulla bocca mentre con le mani si ripuliva la faccia, aveva un sapore terribilmente forte, da vero uomo.
Il ragazzo guardò quello spettacolo e rimase senza parole, ancora con le mani appoggiate al lettino vedeva tornare a misure “normali” il suo cazzo e la dottoressa
pulirsi del suo fiume di sborra.. una scena a dir poco eccitante.
Gli sarebbe forse tornato di nuovo duro?
-Continua La dottoressa ancora incredula era inginocchiata a pulirsi da quel fiume di sborra che gli aveva imbrattato il viso e il vestito mentre il “povero” ragazzo stava riprendendo fiato osservando la scena,alla sola vista di tutto ciò sentì di nuovo il cazzo indurirsi,forse ancora più violentemente di prima e in pochi secondi inziò ad inalberarsi nuovamente raggiungendo di nuovo misure disumane.
La donna dopo aver aperto gli occhi che fino a poco prima erano come sigillati da uno spesso strato di sperma vide il cazzo del ragazzo nuovamente duro e presa da una voglia folle gli ordinò di sdraiarsi a terrà,visto che lei si voleva fare una bella cavalcata.
Il ragazzo senza proferir parola si sdraiò e il suo cazzo si posò sulla sua pancia svettando di molto sull’ombelico,la dottoressa in fretta e furia si spogliò e si mise sopra di lui afferrando a fatica il cazzo viste le sue dimensioni e sdrusciandoselo sulla figa colante.
“Adesso tu mi sfondi chiaro?” Disse lei mentre iniziava lentamente a conficcarsi dentro di se quel palo di carne.
Il ragazzo preso dalla voglia dopo aver afferrato per i fianchi la donna la spinse sul suo cazzo facendolo entrare (Senza non poca fatica) quasì metà al suo interno, la povera dottoressa aveva la bocca spalancata visto il tremendo mix tra dolore e piacere provato in quel momento e poco dopo urlò:”OH MERDA!Fermo o mi ammazzi!MI SFONDI BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA!”Forse divertito da tutto ciò il ragazzo continuò a spingere la donna verso il suo bacino ma arrivò presto ad un punto critico,il cazzo non poteva più entrare visto che oramai aveva letteralmente riempito la donna che con le lacrime agli occhi supplicava di finirla di sfondare visto il dolore provato, ma non curante di tutto ciò continuò a scoparla fino a farla venire decine di volte, oramai la sua figa si era lettealmente dilaniata dalla violenza di quel cazzo enorme e dopo poco, vista la poca esperienza del ragazzo, sentì le palle indurirsi come pochi minuti prima, segno che da li a poco avrebbe nuovamente sborrato.
La dottoressa sentì il ragazzo gemere e approfittò della sua distrazione per sfilarsi quel gigante da dentro la figa e tornare a succhiarlo così da far nuovamente sbrorare il ragazzo che infatti dopo pochi secondi sborrò riempiendo la bocca della dottoressa e nuovamente il suo viso e il suo corpo.. cadde poi a terra sfinita mentre invece il ragazzo si alzò poco dopo rivestendosi e mettendosi a sedere mentre osseravava la figa slabbrata della donna ancora grondante di umori e sentiva un forte odore nell’aria.
Sfinita la dottoressa si alzò e si rivestì lentamente mentre osservava il ragazzo e sussurrò:”Amore mio, non c’è nulla di male con il tuo cazzo..anzi.. torna a trovarmi”.
E così facendo congedò il ragazzo,che con ancora più problemi di prima uscì dallo studio della dottoressa rincasando, sempre preoccupato che qualcuno notasse quel palo di carne che gli penzolava tra le gambe. Tornò a casa in fretta e furia e appena rincasato optò per un’altra doccia,era una benedizione togliersi i pantaloni e finalmente lasciare libero il grosso fardello, e poi beh, sicuramente l’acqua fredda lo aiutava.
Una volta finita la doccia si guardò di nuovo allo specchio ancora mezzo insaponato e osservò a lungo il suo cazzo deforme, era veramente un mostro, da una parte era terrorizzato ma dall’altra soddisfatto e quasi “gasato”,una volta finito di ammirarsi andò a vestirsi e notò che ormai erano già le 13 quindi in fretta e furia si mise i pantaloni della tuta e tornò di sotto dove fortunamente nessuno era ad attenderlo,si preparò qualcosa da mangiare e poi si sedette sul divano a guardare un po’ di televisione che dopo poco lo fece addormentare.
Da li a poco rientrò la madre, una donna alta 1.70 con una terza abbondante e capelli nero corvino a caschetto, molto giovane vista l’età precoce alla quale aveva partorito Pietro,aveva infatti solo 38 anni.
Rientrò facendo poco rumore dopo aver visto il figlio riposare e notò subito qualcosa di strano nei suoi pantaloni, allora sorridendo disse con un filo di voce:”Quindi ha funzionato”.
La madre iniziò a fare le faccende in casa aspettando che il suo amato figlio si svegliasse fino a che poi, tra uno sbadiglio e l’altro finalmente il giovane rinvenne dalla morsa di Morfeo e una volta sveglio afferrò subito un cuscino per coprire l’ingombrante pacco. La madre sentendolo disse dall’altra stanza:”Oh tesoro! Finalmente sei sveglio!Auguri!” .
E il giovane dopo essersi coperto disse:”Mamma!Ma sei già tornata?Oddio che ore sono?? Comunque beh.. Grazie mille!”
Lei tornando verso il salotto disse:”Eh guarda dormiglione che sono già le cinque! E tra poco torna pure tua sorella da lavoro..non credi sia l’ora di vestirsi per bene al posto che stare con quella cazzo di tuta?”
Il povero ragazzo cercò disperatamente di coprirsi le gambe con il cuscino ma irrimediabilmente la forma di quell’enorme cilindro si notava da lontano per poi rispondere:”Si mamma..adesso vado a cambiarmi,aspetto solo di svegliarmi del tutto..” .
Nel mentre che il figlio parlava la donna tra se e se pensava:”Poveraccio,crede realmente che non ho visto quella bestia?Che povero stolto” e poi rispose :”Su muoviti, vatti a mettere quei pantaloni neri,quelli mi piacciono tanto”.
Sapeva ovviamente che quei pantaloni erano “letali” vista la situazione: terribilmente attillati ma il povero ragazzo preso alle strette salì goffamente le scale cercando di coprirsi e andò in camera sua.
Appena arrivato in camera sentì rientrare la sorella e in fretta e furia il ragazzo provò a mettere i pantaloni,cosa praticamente impossibile come previsto visti i problemi di dimensioni che si ritrovava, la sorella noncurante della porta chiusa bussò una sola volta per poi aprire la porta e trovarsi davanti uno spettacolo assai non aspettato: Il ragazzo stava cercando di mettere a forza dentro i pantaloni quello che sembrava un palo di carne, la poverina sgranò gli occhi e aprì la bocca in segno di sorpresa vedendo il cazzo del ragazzo che,pur dalle dimensioni assurde sembrava a riposo per poi dire:”Oh merda..che..che diamine hai in mezzo alla gambe?!?” richiudendo subito dopo la porta in preda alla vergogna più totale e lanciandosi in camera sua.
Pietro rimase in camera sua pensando: “Ottimo,PROPRIO OTTIMO,posso pure sotterrarmi ora!”.
Luisa era in camera sua,le mani ancora le tremavano visto lo spettacolo che le era balenato agli occhi poco prima e decise di farsi una doccia sperando di calmarsi un poco, si spogliò velocemente e notò i suoi capezzoli che svettavano dalla sua piccola seconda duri come marmo,non poteva essere quello che pensava,non poteva essersi veramente eccitata vedendo suo fratello e quel.. “coso”,così nella sua testa lo definiva ma la verità era quella, difatti sentì da li a breve la figa letteralmente fradicia e appena sotto la doccia non resistette e dopo aver afferrato il sifone della doccia lo puntò verso la propria figa mentre le sue lunghe e secche dita provvedevano a portargli piacere penetrandola violentemente,sempre più dentro e più a fondo fino a che,non contenta iniziò a stuzzicarsi anche il buchetto dietro spingendo dentro un dito, si appoggiò con la mano libera e con il viso alla parete della doccia lasciando cadere il sifone a terra mentre continuava a masturbarsi sempre più violentemente, pochi secondi dopo venne mugolando, pensando proprio a suo fratello e a quello che aveva visto di sfuggita,finì la doccia e mentre si asciugava sperava che non balenasse più nella sua testa una immagine del genere..ma pochi secondi dopo invece,sentì di nuovo la sua figa colare,carica di umori e di desiderio.
Una voce riecheggiò per tutta casa, “Avanti ragazzi, muovetevi a vestirvi che andiamo a cena fuori,questa sera si festeggia” era la madre,che con un sorrisetto sadico li aveva chiamati,subito dopo aver inviato un sms con su scritto:”Ebbene si, è pronto”. Alla fine dopo molte indecisioni si decisero a scendere, ovviamente prima il ragazzo che dopo non pochi problemi riuscì a mettere i pantaloni nascondendo alla meno peggio l’enorme bozzo e subito dopo la sorella, vestita con una succinta minigonna a fiori e corpetto,per risaltare leggermente le sue forme minute.
Appena arrivati davanti alla madre entrambi arrossirono ma cercarono di non pensare all’accaduto e andarono verso la macchina,la madre in tutto ciò non proferì parola,un po’ come suo solito vista la sua natura taciturna.
Il viaggio da li al ristorante era abbastanza lungo e questo diede modo ai due di riprendersi cercando di svagarsi,ascoltando musica e parlando del più e del meno.
Verso metà viaggio la madre disse:”Allora dormiglione? Che hai fatto stamattina oltre a poltrire le tue solite 12 ore??” Pietro da prima pensò all’incontro con la dottoressa,cosa che ovviamente non poteva dire,ma al solo pensiero dell’accaduto iniziò ad eccitarsi e lentamente ma inesorabilmente sentiva il suo cazzo indurirsi,per non attirare l’attenzione rispose in modo vago:”Maah, niente di che,ho guardato un poco la tv,fatto una doccia.. Insomma, le solite Ma’ “.
Dal sedile posteriore la sorella interruppe Pietro dicendo:”Si ovvio, il tuo solito dolce far nulla,per me a lavoro è stato un vero inferno!Prima di tutto è arrivata una donna che voleva per forza provare un paio di scarpe che OVVIAMENTE non le stavano”.
La sorella continuava a parlare, ma ovviamente nessuno all’interno della macchina la stava ad ascoltare,la mamma era troppo impegnata nella guida mentre il povero ragazzo stava combattendo contro il suo cazzo..che ormai era completamente eretto,gonfio e duro forse anche più della volta prima sentiva come i pantaloni esplodere,fortunatamente l’abitacolo era al buio altrimenti chiunque avrebbe visto l’enorme bozzo lasciato da quel palo di carne, ma fortunatamente aveva una idea: appena arrivato al ristorante sarebbe corso in bagno a segarsi,così almeno avrebbe diminuito la sua erezione,e svuotato le palle che incredibilmente sembravano nuovamente piene! 20 minuti di macchina più tardi e specialmente molte chiacchiere inutili più tardi Pietro intravide l’insegna del ristorante, il suo piano poteva quindi cominciare ed esordì con un:”Mhm,appena arriviamo faccio una capatina in bagno e vi raggiungo,ne ho decisamente bisogno!” La madre ridacchiando rispose:”Tranquillo vai pure,anche se sinceramente sei stato proprio poco furbo.. Potevi andarci prima di partire!”
Pietro appena la macchina si fermò scese dicendo:”Eh va beh mamma.. Non mi scappava prima!”,detto questo si allontanò velocemente dalla macchina,quasi correndo,ed entrò nel ristorante cercando subito il bagno coprendo la vistosa erezione come poteva,mettendoci davanti un braccio e così via.
Non trovando il bagno fermò una cameriera,aveva la targetta con il nome “Claudia”, una ragazza proprio niente male..sulla ventina,abbastanza bassa con capelli a caschetto e veramente un bel culetto,forse un poco grosso per la sua statura,ma veramente niente male appena la fermò disse:”Scusi signorina,dove è un bagno??Ne ho bisogno e molto urgentemente!”.
Claudia presa di sorpresa si spaventò e dopo aver sobbalzato disse:”Ehm oddio mi scusi mi aveva spaventata!In fondo alla sala a destra”
Ancor prima che finisse la frase Pietro era già partito correndo verso il bagno , Claudia preoccupata per il comportamento di Pietro lo seguì pochi secondi dopo avvicinando poi alla porta del bagno che era appena stata sbattuta.
Claudia:”Ehm..Scusi?? Tutto bene??” Pietro non la sentiva,era nel bagno più lontano, e finalmente aveva iniziato a dare pace al suo tormento,aveva infatti spacciato i pantaloni ( che quasi si erano aperti da sola per colpa della pressione del suo cazzo sulla stoffa) e aveva iniziato una lenta sega, scappucciando per bene il suo pene,nel frattempo Claudia aprì silenziosamente la porta del bagno e entrò circospetta e senza far rumore,senti il classico rumore prodotto da una sega, e incuriosita cerco la provenienza del rumore arrivando davanti alla porta più lontano dall’entrata e,vista la sua anima da vera cagna cercò di vedere qualcosa dal buco della serratura ma tutto ciò che vedeva era semplicemente nero,nel mentre Pietro aveva aumentato la velocità della sua mano,anzi,delle sue mani: aveva infatti iniziato a segarsi con entrambe le mani vista la stazza raggiunta dal suo cazzo,godeva anche nel solo guardare il suo pene diventare duro e le vene gonfiarsi a dismisura mentre il suo uccello guadagnava cm su cm,era appoggiato alla porta ma il suo cazzo era praticamente con la cappella all’altezza del cesso,iniziò a guardarlo,a stringerlo,sentire la sua durezza e il suo pulsare.
Claudia presa da una irrefrenabile curiosità apri di scatto la porta facendo andare all’indietro Pietro che per poco non cadde,ciò che si parò davanti a lei era un ragazzo,con un mostro tra le mani,un qualcosa di mai visto,anche se lei all’effettivo di cazzi ne aveva visti molti,ma quello era veramente fuori misura,Pietro d’altro canto pur avendo preso un forte spavento non riusciva a staccare le mani dal suo pene,voleva godere e lo avrebbe fatto ad ogni costo,afferrò una mano di Claudia e se la portò sul cazzo sussurrando poi:”Avanti cagna,fammi godere,ti piace il mio uccello eh?”
Lei quasi impietrita dalla vista non riuscì neanche a rispondere ma la sua mano quasi autonomamente iniziò a segarlo velocemente,il suo cuore batteva a mille,un mix tra terrore e incredulità la pervase e senza pensarci molto sputò sul cazzo più e più volte per insalivarlo al meglio cosi che la mano potesse scorrere ancora più velocemente,un forte odore acre di sperma iniziava a sentirsi nell’aria e Claudia,ripresa dall’iniziale “trauma” rispose finalmente a Pietro:”Oddio tu non hai un cazzo tra le gambe hai un palo,eccome se mi piace! Ma sei un maledetto ragazzino! Come diamine puoi avere un cazzo del genere?!”
E Pietro di tutta risposta:” Zitta e continuava a segarmi,voglio venire,fammi svuotare le palle!”
Claudia tornò in un religioso silenzio mentre aggiunse anche l’altra mano per segarlo notò che non riusciva a stringerlo completamente per il diametro,anzi,da quando lo segava sembrava pure più grosso di prima,dopo ormai 5 minuti Claudia aveva le braccia ormai doloranti ma Pietro iniziava a gemere sempre più spesso,segno che di li a poco avrebbe svuotato i suoi coglioni,senza minimo preavviso iniziò ad uscire un getto di sperma dalla sua grossa cappella violacea che lo portò a tremare leggermente, mentre il getto non dava segno di terminare Claudia con viso sconvolto ammirava lo spettacolo,sembrava una fontana,riuscì a centrare addirittura la tazza del cesso anche se molto colò sul pavimento e sulla porta del bagno aperta.
Claudia dopo qualche secondo realizzò quando successo,non si spiegava perché aveva fatto ciò,perché aveva appena segato un completo sconosciuto nel bagno, ne si spiegava come fosse possibile che avesse un cazzo del genere un ragazzino di si e no 20 anni a sua detta,ma semplicemente lo aveva fatto,osservo Pietro che cercava di far colare la rimanente sborra per terra per poi rimettere dentro il cazzo che lentamente tornava ad una dimensione accettabile,lo guardò e disse:”Brutto porco,adesso tocca a me pulire!”
Mente Claudia era ancora impegnata a pulire il “macello” fatto da Pietro lui tornò verso la sala principale dove erano i tavoli in cerca della madre e della sorella che infatti si erano già sistemate da qualche minuto, appena arrivò al tavolo la madre guardandolo disse:”Hai fatto in tempo caro a fare quel che dovevi fare o l’hai fatta fuori dalla tazza? Sei corso via come un pazzo prima! Ahaha” Anche la sorella ridacchio alla battuta della madre, Pietro invece si mise seduto senza proferire parola,effettivamente avrebbe potuto dire di averla fatta fuori dalla tazza,ma si trattava sicuramente di tutt’altra cosa a confronto di quello che diceva la madre canzonandolo, quindi, sollevato per aver visto la tovaglia,abbastanza lunga da coprirlo fino alle gambe,un vero e proprio sollievo vista la situazione, aveva timore che di li a poco gli tornasse duro e in quel caso avrebbe per forza dovuto aprire I pantaloni anche perché altrimenti rischiava seriamente di soffrire vista la spinta e la forza con la quale il cazzo gli premeva sul tessuto.
La cena proseguì normale, e a fine pasto decisero di prendere una bottiglia di spumante per festeggiare al meglio il compleanno.
Fu proprio Claudia a portare la bottiglia al tavolo, appena gli sguardi di Pietro e lei si incrociarono Claudia sentì un brivido travolgerla e ripensando a quello che era successo poco meno di un ora prima le sembrava impossibile che quel ragazzino avesse quella mazza tra le gambe,aveva si e no un piccolo accenno di barba,come diamine poteva avere quel mostro in mezzo alle gambe?
Quasi si imbambolò davanti a lui con la bottiglia in mano per qualche secondo per poi riprendersi ed appoggiare la bottiglia nel tavolo.
Con pochi brindisi la bottiglia finì e dopo aver pagato tornarono verso la macchina (Pietro leggermente barcollando visto il suo non reggere l’alcol),forse proprio per colpa delle “bollicine” aveva iniziato in religioso silenzio a palparsi il cazzo da sopra I pantaloni approfittando del buio della macchina, aveva di nuovo voglia, una voglia irrefrenabile che gli pervadeva tutto il corpo,aveva la sensazione che letteralmente da un momento all’altro il suo cazzo dovesse esplodere ma si trattenne dall’iniziarsi a segare in macchina,pensò: appena arriviamo in casa e mi metto nel letto far il bis,peccato che stavolta mi toccherà fare da solo. Appena la macchina raggiunse il cortile i due scesero mentre la madre stava ancora parcheggiando,la vistosa erezione non si notava nel buio del giardinetto ma appena arrivati davanti alla porta di casa si illuminò l’entrata ,Pietro e la sorella erano molto vicini l’uno all’altra e lei, quasi inconsciamente tornò a fissare suo fratello,pian piano fece scendere lo sguardo sul suo corpo e vide quello che aveva intravisto qualche ora prima,anche se ovviamente coperto dai jeans distingueva benissimo un enorme cilindro tra le gambe di Pietro, lo fissava incredula e quando Pietro se ne accorse preso dalla più completa vergogna disse:”Ma!! Che cazzo guardi??”
La sorella rispose quasi sarcasticamente:”Quel..quel..bozzo che hai nei jeans,non è il tuo cazzo..vero?”
Pietro:”Non sono affari tuoi!Piantala!”
Arrivò la madre e i due si chiusero in un completo silenzio aspettando che aprisse la porta e una volta entrati Pietro corse in camera sua,per timore che la sorella lo importunasse nuovamente.
Pietro aveva infatti ragione,pochi secondi dopo aver chiuso la porta di camera sua la sentì di nuovo aprire, era la sorella che appena entrata si girò chiudendo la porta a chiave per poi dire:”Se proprio non volevi che io entrassi,dovevi chiudere a chiave,idiota.”
Pietro:”Che diamine vuoi?? Mi lasci in pace??”
Luisa:”Certo che no FRATELLINO, abbi pazienza.. ma mi devi realmente togliere un dubbio!Da piccolo ti ho sempre vestito e coccolato, quindi di certo non mi impressiono, spogliati!” Pietro:”Tu sei pazza.. esci subito!” Luisa:”Devo per caso chiamare la mamma? Ho visto che cosa stai nascondendo,anzi,provando a nascondere!Calati i pantaloni,ora!” Pietro:”Ma.. Se lo faccio poi ti levi da qui?”
Luisa:”Ovvio” Pietro dopo aver sospirato si slacciò i jeans e lentamente li fece scendere,fortunatamente aveva indossato un paio di boxer anche se all’effettivo era improbabile nasconderlo, Luisa sgranò gli occhi quando intravide la sagoma del pene nei boxer,sembrava un cazzo in piena erezione,anche bello grosso ma stranamente era giù,come moscio,guardò Pietro per poi dire:”Ah però fratellino!Di certo non mi ricordavo che tu avessi una bestia del genere!Ma perché ce l’hai duro??”
E Pietro dopo aver guardato verso il basso rispose:”Beh..devi capire che.. così è a riposo”.
Luisa a quelle parole si gelò,era mai possibile che quel coso fosse a riposo?
Era decisamente il cazzo più grosso che lei aveva mai visto in vita sua,e a detta del fratello era a riposo,si sentì presa in giro e disse:”Seh va beh,capisco che ce l’hai grosso ma vantarti così è abbastanza stupido!Si vede che è duro! Se non è vero dammene la prova!”
Pietro titubante si abbassò i boxer rivelando il suo uccello ancora moscio,lo guardò anche lui ed effettivamente gli sembrava leggermente più grosso dell’altra volta,la sorella rimase a bocca aperta,era effettivamente a riposo, la sua pelle candida ricopriva completamente la cappella anche se a detta sua era la più grossa che avesse mai visto.
Pietro la fissò e disse:”Contenta?Ora lasciami in pace!” Luisa:”No.. non hai capito nulla allora,tu adesso me lo fai vedere quando è duro!”
Pietro:”E che diamine dovrei fare?Segarmi qui davanti a te?” Luisa:”Fallo,ora.”
Pietro vista la decisione con la quale gli era stato imposto di segarsi obbedì senza proferir parola,scappellò il cazzo e in pochi secondi iniziò a sentire scorrere il sangue nel suo uccello che guadagnava cm su cm,dopo una trentina di secondi aveva raggiunto la completa erezione,le vene che scorrevano lungo l’uccello erano spesse quanto cavi elettrici e quella bestia vinceva sulla gravità stando parallelo al corpo di Pietro,che continuava a segarsi.
Luisa era completamente sconvolta da quella vista, ad occhi e croce quel cazzo era più lungo del suo avambraccio,MOLTO più lungo!
E più spesso del suo polso! La sua figa stava letteralmente colando visto lo spettacolo al quale stava assistendo,guardò Pietro e lo vide in completa estasi,la cosa che più la sorprendeva era la velocità con la quale si stava segando,aveva entrambe le mani sul cazzo,e le faceva scorrere molto velocemente partendo dalla cappella fino ad arrivare al fusto di quella bestia che aveva tra le gambe,incredibilmente aggiungeva ancora cm, sembrava non finire più di crescere, la sorella si girò e prese da un astuccio sulla scrivania del ragazzo un righello da 30 cm e si avvicinò a lui, appoggiandogli l’inizio del righello sulla cappella, la fine del righello arrivava si e no a metà del cazzo,la poverina sconvolta stava praticamente tremando,chiese a Pietro di smettere di segarsi ma lui imperterrito continuava, tale era la forza con la quale si segava che le grosse palle al di sotto del fusto sbattevano avanti e indietro seguendo il ritmo delle mani,lei vicino a quella mazza si sentiva microscopica,sentì un pungente odore nell’aria di uomo ,segno che di li a poco Pietro avrebbe sborrato,una parte di lei voleva andare via ma un’altra non voleva di certo perdersi uno spettacolo del genere,Pietro con un filo di voce sussurrò:”Sto per..sto per..” Luisa si spostò leggermente a destra in tempo per evitare il primo getto di sborra che finì a terra a qualche decina di cm da lui,altri getti seguirono il primo colando ovunque,lei,quasi spaventata da quanto appena finito di vedere indietreggiò camminando sopra lo sperma ancora caldo e tornando verso la porta,uscendo poi dalla camera e entrando nella sua,ancora non poteva credere a quanto aveva visto,si dovette cambiare le mutandine che portava visto che si potevano praticamente strizzare da quanto la poverina si era fradiciata. L’unica cosa che le venne in mente fu:”Mio fratello..è..è..un maledetto mulo!Almeno nell’uccello!”
Pietro rimase in camera sua,aveva il cuore che ancora batteva velocissimo e il cazzo mezzo duro,gli arrivò un sms sul cellulare,era Alessio un suo conoscente,lo aveva appena invitato a casa sua a guardare la partita insieme,e come suo solito lo aveva preso in giro scrivendo:”Ovviamente c’è anche la mia ragazza,mentre tu sarai come sempre solo”. Pietro accettò volentieri l’invito,conosceva Alessio e conosceva perfettamente anche quella che lui nominava “sua ragazza” quando in realtà sapeva benissimo che era una vogliosa assurda, sapeva quindi che fare. Alla mattina dopo una bella doccia ristoratrice Pietro iniziò a cercare qualche abito comodo da mettersi vista la visita che avrebbe fatto Alessio nel pomeriggio, trovò fortunatamente un paio di pantaloni abbastanza accoglienti da nascondere (seppur minimamente) l’ingombrante pacco, e una maglietta abbastanza lunga da coprire la zona del pube, aveva finalmente trovato un buon escamotage per nascondere alla meno peggio il suo “problema”.
La mattina scorse tranquilla per Pietro,decise anzi di depilarsi completamente la zona del pube cosi da mettere ancora più in risalto il suo enorme cazzo,alla fin fine si stava abituando all’idea di avere un palo tra le gambe e ne era terribilmente fiero.
Verso le 14 uscì di casa e si avviò verso la casa dell’amico,per strada vide diverse persone intente a squadrargli con gli occhi il pacco,per quanto lui credesse di aver coperto bene il suo cazzo invece era molto visibile da sopra la maglietta! Ma ormai non gli interessava più molto,anzi,ogni volta che lo fissavano,che lui si sentiva al centro dell’attenzione,era contento,e sentiva anche una lieve eccitazione.
Arrivato a casa di Alessio suonò e arrivò ad aprire proprio la sua ragazza: Capelli lunghi e neri,labbra carnose,una seconda di seno non troppo sviluppata per una ventenne ,gambe molto lunghe e una pelle candida e chiara,indossava una magliettina bianca e una gonna blu che faceva intravedere bene le sue cosce, lei,una volta osservato per un po’ Pietro le disse:”Mhm immagino che tu sia l’amichetto sfigato di Alessio,beh entra pure”
Pietro entrò rispondendo:”Beh grazie,sempre molto gentile noto” .
Alessio era sdraiato sul divano con il solito aspetto da “testa di cazzo”, la sua ragazza, anzi, la sua cagnetta era seduta in fondo al divano e sorseggiava una birra,Pietro una volta entrato si mise in una poltrona e disse:”Allora, che si fa oggi?”.
Alessio con tono scazzato rispose:”Beh solita roba, guardiamo la partita e poi andiamo al cinema”.
Miriana (la cagnetta) continuò riferendosi ad Alessio:”Mhm amò,ma deve venire per forza anche il tuo amico?Io al cinema vorrei un po’ divertirmi”.
Alessio:”Beh dai,ti sei già divertita stamattina con me,non serve di nuovo no?”.
Miriana:”Avanti..sai come stanno le cose no?”.
Le suddette “cose” stavano così: Miriana era ninfomane, le era stato prescritta questa malattia l’anno scorso,aveva infatti perennemente voglia di scopare o di soddisfarsi sessualmente al punto di non poter portare mutandine(se non molto striminzite) o pantaloni visto che era sempre bagnata.
Alessio:”Non so amò, vedremo dai”.
Pietro in tutto questo rimase esterno al discorso, anche perché non sapeva di certo a cosa si stava riferendo Miriana, prese anche lui una birra da sopra al tavolo davanti a loro e si mise comodo in poltrona fissando la gonna di Miriana,aveva le cosce quasi completamente scoperte.
Lei si accorse degli sguardi continui da parte di Pietro e senza minimo ritegno ne altro si spostò dall’altra parte del divano,insomma,tanto per capirsi, si avvicinò a Pietro, ora aveva la testa di Alessio sulla gamba,e era a pochi cm da Pietro, lo fissò per poi fargli l’occhiolino e leccarsi le labbra.
Il ragazzo di Miriana non si accorgeva di tutto ciò visto che continuava a fissare il televisore,cosi lei indisturbata continuò a leccarsi le labbra per provocare Pietro che infatti di li a poco sentì di nuovo quella incredibile sensazione,il suo uccello stava diventando duro,lentamente ma inesorabilmente,accavallò leggermente le gambe per coprire al meglio il bozzo che si vedeva perfettamente dai pantaloni continuando a fissare Miriana,dopo qualche minuto Alessio lo guardò e disse:”Pirla,la partita è di qua,anzi già che tanto non te ne fotte nulla della partita,perché non vai in cucina a prendere qualche birra? Sono nel frigo”
Pietro:”Si..adesso vado”.
Si alzò di scatto dando subito le spalle ai due sul divano cosi da non far notare la fremente erezione che spingeva contro il sottile tessuto dei pantaloni e andò verso la cucina,una volta li aprì il frigo in cerca delle birre che ahimè non trovava,tornò quindi di la in cerca d’aiuto e si alzò Miriana cosi da seguirlo fino alla cucina,insomma,stava proprio facendo il suo gioco.
Lei si avvicino a Pietro e disse:”Beh,la ragazza del tuo amico fa la cagna con te e non ti dispiace eh? Sei un bel porcellino insomma”.
Pietro:”Beh di certo non ti dico di fermarti, anche perché sei proprio una bella ragazza,e so che ti piace divertirti no?”. Miriana:”Mhm si quello si,ma sai, Alessio mi ha detto che sei un mezzo sfigato, quindi anche il tuo fisico sarà quel che sarà,di te non so che farmene bamboccio”.
Pietro:”Bamboccio? Senti bene cagnetta,io ho qualcosa che di sicuro ti stupirà ,so perfettamente cosa ti piace,e cosa vuoi”. Miriana raccogliendo la sfida:”Ah si? Beh sorprendimi allora! Anche perché la vedo difficile,Alessio ha proprio un bel pisello, ci credo poco che tu possa far meglio”.
Pietro ridacchiò e disse:”Su,perché allora non controlli tu stessa? Slacciami i pantaloni”
Miriana non si fece ripetere due volte la stessa frase e si avvicinò a Pietro palpando il suo pacco, e disse:”Ma..hai per caso messo una banana nei pantaloni o cosa??”.
Pietro:”ahaha no decisamente no zoccoletta,controlla” Miriana inizò ad arrossire, la faceva eccitare essere trattata da troia,e sapendo che nella stanza accanto c’era il suo ragazzo la faceva fradiciare ancora di più, ogni secondo che passava sentiva la sua figa (ovviamente depilata) grondare liquidi su liquidi fino a fradiciare completamente le mutandine,afferrò una mano di Pietro portandosela sotto la gonna e così facendo Pietro riuscì a sentire quando la troietta era fradicia, aveva completamente bagnato le mutandine e ora il liquido stava scorrendo sulle cosce, Mariana fissò Pietro per poi dire:”Infilami tre dita dentro..ORA.”.
Pietro seguì quanto detto, spostò le mutandine della ragazza e fece scorrere dentro tre dita che scivolarono senza nessun problema,sentì una sensazione incredibile,un enorme calore veniva sprigionato dalla figa di Miriana e il liquido ora stava colando direttamente nella mano di Pietro,la prima domanda che venne a Pietro fu:”Ma quanto cazzo si sta bagnando?!?”.
Mariana lo fissò dicendo:”SI, FAMMI GODERE,FAI GODERE LA TUA PUTTANA!”
Pietro iniziò a masturbare violentemente Mariana facendola sobbalzare ogni volta che infilava dentro di lei le dita,lei,in completo silenzio godeva,colando sempre di più, sussurrando:”Si,ci sei quasi,continua così,continua”.
Pietro continuava,oramai aveva il cazzo completamente duro e a fatica stava nei pantaloni,decise quindi di sfilarseli così che Mariana potesse afferrarlo in mano,lo prese e iniziò a segarlo tenendo gli occhi chiusi,dopo qualche secondo che lo segava aprì gli occhi e disse:”Ma quanto diamine ce l’hai grosso??Quello di Alessio.. è.. è nulla! Oddio si,scopami bastardo,SCOPAMI!”. Pietro continuò a masturbarla fino a farla venire,se ne accorse facilmente perché tanto era bagnata che sembrava che si fosse pisciata addosso,erano invece i suoi umori che colavano a spruzzavano ovunque,Miriana lo fissò e disse:”Bastardo.. Mi fai venire senza scoparmi?Ora me lo ficchi dentro!Chiaro?!?”
Pietro sorrise,la fissò negli occhi e disse:”Mettiti a 90 ,ci penso io a te.” Non passò molto da quando Pietro finì la frase che Miriana non si appoggiasse al tavolo della cucina mettendosi a 90 e alzando la gonna, abbastanza da scoprire completamente il suo sedere, Pietro si mise dietro di lei e iniziò a strusciare il suo lungo e grosso cazzo sul culo di lei mentre senza ritegno continuava a dire: ‘Su, muoviti stallone scopami! Spaccami la figa con quella mazza che hai tra le gambe!’.
Pietro ridacchiò e iniziò a sculacciare Miriana facendogli diventare il culo tutto rosso vista la forza delle pacche, lei, in preda alla più completa eccitazione iniziò a masturbarsi con due dita il clitoride che ancora colava di umori per poi dire: ‘CHE DIAMINE STAI ASPETTANDO, SCOPAMI!’.
Pietro si fermò osservandola e disse: ‘Supplicami’.
Miriana: ‘ Su’Avanti’scopami ‘.
Pietro: ‘ Mhm mhm, puoi fare di meglio cagnetta’.
Miriana: ‘Ti prego.. ti prego Pietro riempimi con il tuo enorme pisello! Fammi crepare con il tuo cazzo!’.
Non fece neanche in tempo a finire la frase che Pietro iniziò a spingere il suo lungo cazzo dentro la figa fradicia e colante di Miriana, lei sgranò gli occhi quando sentì quell’enormità scivolargli dentro, sembrava non finire più di entrare ma arrivato a circa metà non riusciva più a spingerlo dentro, Miriana con un filo di voce disse :’SI…si continua così bastardo, sfondami!’. Pietro cercava di spingere ancora più dentro il suo cazzo ma proprio non ci riusciva, era al limite e ancora più di metà della sua mazza era rimasta fuori da Miriana, lei iniziò a muoversi avanti e indietro così da far scorrere dentro di lei quel palo di carne mentre Pietro continuava a sculacciarla e incitarla dicendo cose come: ‘Chi sarebbe lo sfigato? Avanti troietta impalati sul mio cazzo’.
Miriana di tutta risposta continuava ad eccitarsi, era già venuta varie volte ma Pietro non dava minimo segno di cedimento, ma preso da una folle idea, sfilò il cazzo da dentro la vagina di Miriana (visibilmente deformata ormai per colpa di quello che fino a poco fa era al suo interno) e iniziò a strusciare la sua grossa cappella sull’ano della povera ragazza, lei provò una sensazione di terribile vuoto: aveva la figa talmente dilatata che ci sarebbe entrato un pugno intero, ma adesso era vuota e colante, ma un problema maggiore stava per arrivare, aveva infatti intuito le intenzioni di Pietro, voleva incularla.
Miriana: ‘No, non ci provare neanche!!Sono vergine dietro!!’. Pietro: ‘Ma come, una brava cagnetta come te ha il culo vergine? Beh…peggio per te.’ disse mentre iniziava a strusciare pesantemente la cappella sull’ano.
Miriana: ‘TI PREGO NO! Mi sfondi con un affare del genere! Non lo fare!!’
Pietro: ‘Dovevi essere più convincente prima, ora zitta o ti sente quel cornuto del tuo ragazzo’.
Iniziò a spingere la cappella sull’ano così’ da farla entrare prepotentemente, lei si stava quasi per mettere a piangere visto il dolore che stava sopportando, una volta passata la cappella sicuramente andrà meglio (pensava lei) e mentre Pietro continuava lentamente ad affondare il cazzo nel sedere di Miriana sentiva l’eccitazione salire, non aveva mai fatto una cosa del genere, comandare una donna a tal punto, era in suo completo potere e questo lo faceva eccitare a livelli assurdi, forse infatti per colpa della troppa eccitazione sentì che stava per venire, ma ovviamente non disse nulla, voleva riempire il culo della poverina della sua calda e densa sborra.
Pochi secondi dopo infatti iniziò a sborrare, Miriana sentì un vero e proprio fiume caldo riempirli l’ano, sembrava non finire più, e la grandezza del cazzo faceva si che non colasse da nessuna parte, gli aveva praticamente riempito l’ano, quando poi finalmente sfilò il suo cazzo ancora quasi duro.
Miriana si accasciò a terra dopo essere scivolata lentamente al suolo dal tavolino, le gambe non la reggevano e il sedere le faceva malissimo, contrasse i muscoli e sentì colare qualcosa dal suo ano, mise una mano dietro e iniziò a raccogliere tantissima sborra che lentamente ma inesorabilmente stava fuoriuscendo da dentro di lei, ormai aveva la mano piena, ma ancora sentiva scorrere del liquido, fissò Pietro che nel frattempo aveva rimesso i pantaloni e disse: ‘Sei un maledetto stallone, mi hai’ impalata, come cazzo mi presento adesso io da Alessio!?!’
Pietro: ‘Oh non è di certo un mio problema, sei tu quella che a fatica si siederà, io ho solamente fatto quel che volevi, troietta.’
Miriana: ‘Si beh certo, e secondo te sapevo che avevi una proboscide tra le gambe?!?Anzi, Alessio diceva che ti vedeva sotto la doccia a scuola e ce lo avevi piccolo! Ma quello.. quel coso da moscio è già un qualcosa di imbarazzante!’
Pietro :’Te la sei cercata, e non pensare che sia finita qui, anzi, dimmi la verità, hai qualche amichetta che vorrebbe farsi una scopata con me?’
Miriana :’Qualche? Se non scappano davanti alla tua proboscide’Ne ho quante ne vuoi! Qualunque ragazza sbaverebbe per un cazzo del genere!’.
Pietro: ‘Ottimo, allora vedi di spargere la voce, ogni minimo dettaglio, e digli che spesso ho voglia, fin troppo spesso, quindi se non vuoi essere sfondata di nuovo vedi di portarmi qualche tua amichetta da stroncare al posto tuo.’.
Miriana come se quello ricevuto fosse un ordine di un generale e lei un semplice soldato rispose: ‘Va bene’benissimo direi! L’importante è che tieni quel coso lontano da me, almeno, dal mio culo! Troverò qualche ragazza per te, appena dirò che il tuo cazzo è più lungo del mio avambraccio’anzi…del mio braccio, avrai la fila dietro, magari organizziamo qualcosa a casa mia, ovviamente quello sfigato di Alessio non sarà invitato, ne saprà nulla, ti può andar bene’padrone?’
Pietro quando sentì ‘padrone’ uscire dalle labbra di Miriana la fissò con sguardo soddisfatto e eccitato, la poverina credette per un attimo che gli stesse tornando duro, non era di certo pronta al bis, ma poi disse: ‘si, direi ottimo, ma rendiamo le cose più interessanti, metti un po’ di competizione tra le tue amiche, digli che mi scoperò solo la più zoccola. Ovvio, nessuna potrà mai superarti, ma questo lo sai.’
Miriana rialzandosi e avvicinandosi a Pietro disse: ‘Come preferisci, ma attento che quelle li non ci mettono nulla a fare quel che ho fatto io, o anche di peggio!’
Pietro: ‘E’ proprio quello che voglio, ora torniamo di la, la partita sarà verso la fine come minimo, ovviamente non fiatare con Alessio, sei la sua bella ragazza, solo sua come a lui piace tanto dire.’
Miriana non resistette e baciò violentemente Pietro per poi staccarsi dicendo: ‘Si.. la sua ragazza, ma non la sua troia, per quello ci pensi tu a me’.
Pietro: ‘Di certo non mi dispiace, fammi sapere quando hai organizzato qualcosa’. Pietro tornò verso la sala principale con una paio di birre in mano, Miriana invece era ancora in cucina, stava finendo di pulirsi e stava cercando di sistemarsi al meglio. Alessio appena vide tornare Pietro disse: “Beh ce l’hai fatta a prendere ste cazzo di birre?” Pietro: “Oh si tranquillo, anche troppo bene, ne vuoi una?” Alessio :”Ma si dai, passamene una” Appena gli passo la birra tornò nella stanza anche Miriana con ancora le guance rosse per la fatica di pochi minuti prima ,si mise a sedere molto difficilmente per colpa del dolore che aveva al lato b, e si avvicinò ad Alessio dolorante e si mise con la testa appoggiata alla sua spalla, come se nulla fosse successo.
Miriana: ‘Eccomi ragazzi scusate, stavo cercando qualcosa da mangiare nel frigo, ho proprio fame, ma forse beh, torno a casa” Alessio:”Mhm di già? Beh allora niente cinema immagino, fai come ti pare” Miriana: ‘Si.. Ho da sistemare una cosa importante” e poi fissando Pietro disse: ‘Devo fare un giro di chiamate a qualche mia amica, tra un paio di giorni viene un nostro vecchio amico e gli vogliamo fare una sorpresa” Pietro la fissò per un attimo sorridendo, capì che stava riferendo al “patto” stipulato con lei, e pensò quindi anche lui ad una scusa per evitarsi il cinema, disse ad Alessio:”Mhm …ora che ci penso a breve arriveranno alcuni miei parenti, devo andarmene pure io tra poco.” Alessio lo guardò e disse: ‘Seriamente? Bell’amico di merda che sei, mi smolli pure tu? Mah.. Fate che cazzo vi pare” Senza dir altro Pietro si alzò e se ne andò via, ma appena uscito si fermò davanti all’uscio aspettando Miriana, pochi minuti dopo uscì anche lei e si ritrovarono faccia a faccia a pochi cm l’uno dall’altra, Miriana disse: “Ma! Non dovevi andare a casa? Comunque sei uno stronzo! Quando sei uscito Alessio ha iniziato a fare le solite porcate e ha iniziato a masturbarmi e mi ha fatto una domanda che di certo non aveva una facile risposta!” Pietro: “Uff, a si? E che vuole?” Miriana: “Facile.. Fin troppo facile! Mi ha chiesto come mai la mia figa era così dilatata! Mi ha messo dentro 3 dita e io tra un po’ neanche le sentivo! Brutto stronzo mi hai slabbrato la figa!” Pietro riacquistando tono autoritario: “Fossi in te la smetterei di di lamentarti o ti riduco anche l’ano in quelle condizioni, chiaro troietta?” Miriana abbassò lo sguardo per poi rispondere: “Va’va bene, scusa. Adesso creo un gruppo su whatsapp così ci aggiungo dentro le mie amiche e gli parlo di te, va bene?” Pietro: ‘E brava, fammi vedere di che sei capace, voglio leggere quello che scrivi”. Miriana creò il gruppo intitolandolo “Tutte le donne di Pietro” e iniziò poi ad aggiungere i contatti:
-Melissa, una giovane ragazza un po’ bassina (1.60 al massimo), bionda, con seni molto sviluppati (una bella quarta, che sul suo corpo minuto sembravano ancora più grosse). -Elena, lunghi capelli castani, un fisico asciutto e un bel lato B (Nella foto era in costume) -Rosa , la ragazza ahimè non aveva foto profilo, ma a detta di Miriana era una gran gnocca (nonché una gran maiala) -Elisa , nella foto profilo della ragazza si vedeva lei intenta a baciare appassionatamente un ragazzo.
Miriana iniziò la chat scrivendo: ‘Ciao a tutte belle!!Domani viene un mio caro amico a casa, dovete sapere che ha un bel talento nascosto…un GRAN talento, ci siamo capite no? Vedete di farlo divertire per bene, ne ha bisogno poverino, la sua ragazza l’ha lasciato da poco, non sa che si è persa!’ Dopo pochi secondi Elisa rispose: ‘Oh poverino! Tranquillizzalo, digli pure che domani lo coccolo per bene!’ Elena: ‘Ragazze io forse ho da fare’ ma…gran talento dici? Quanto grande?’ Miriana: ‘Il più grande talento che abbia mai visto…peggio che nei video’ Elena: ‘Ah…merda…vedo di liberarmi per domani sera allora!’ Melissa: ‘Allora mia cara siete in due a dover consolare! Quello stronzo di Claudio mi ha lasciata ieri! Non ti preoccupare Pietro domani a te ci penso io!’ Miriana fissò Pietro e disse: ‘Visto? Tu hai voluto scatenare una cosa del genere…domani ne vedremo delle belle.. già che ci sono prima di andare a casa passo a prendere qualche bottiglia di alcolici, preferisci qualcosa?’ Pietro: ‘Si, whisky.’ Miriana: ‘ Oh ci vai leggero insomma, va bene..’ Uno squillo del cellulare fece tornare l’attenzione sul gruppo, era Rosa ‘Scusate se non ho risposto, ma avevo da fare in negozio, comunque si si, domani sera ci sono! Porto qualcosa da bere già che ci siamo, qual è il programma? ‘ Miriana rispose: ‘Dopo cena tutte da me, ho casa libera, alcol, e Pietro. Suppongo non ci serva altro.’ Tutte risposerò: ‘ Ottimo! Allora da te domani sera alle 21’ E Miriana aggiunse: ‘Esatto signorine, e ovviamente, vestitevi per bene, dobbiamo far rifare gli occhi a Pietro, e non solo’ Rimise poi il cellulare in tasca e dopo aver salutato Pietro con un passionale e violento bacio con la lingua si incamminò verso il supermercato per prendere quel che mancava per la sera dopo, Pietro nel frattempo tornò verso casa pensando a quello che lo attendeva la sera seguente. Nel mentre che Pietro stava tornando a casa la madre era in casa ed era al telefono.
Madre:”Si,direi che è decisamente pronto per il secondo passaggio, direi che l’iniezione abbia funzionato perfettamente,a fatica rimane nelle sue mutande”.
Una voce seria e fredda dall’altra parte rispose:”Ottimo,allora adesso puoi iniettarli la seconda fiala,ma ricordati,non tutta,solo metà.”.
Madre:”Certo, non vorrei di certo ammazzare il mio pargolo!”
“X” :”No tranquilla,non lo ammazzeresti se ha fortuna,ma renderesti la cosa veramente poco gestibile,si parla di.. Misure notevoli”. Madre:”Notevoli? Insomma..sono curiosa,quanto?”
“X”: “Oh mia cara,non vuoi saperlo.Anzi,non devi. Sappi solo che non devi farlo,se reagisse male ti ritroveresti veramente per casa Priapo in persona.”
Madre:”Certo , capito, non lo farò..”
“X”:”Non ne ho dubbi”.
Finì la telefonata appena in tempo,Pietro era infatti rientrato a casa e dopo aver salutato la madre si avviò verso camera sua,la madre non potette non vedere l’enorme pacco del figlio,in lei balenò un pensiero:”Ma se quello è il primo stadio.. Il secondo come diamine sarà??”, rimase li a pensarci e non poco, a tal punto che iniziò a sentire un forte senso di umido tra le gambe, il pensiero di un tale cazzo la faceva colare come una troia alla sua prima volta. La giornata proseguì tranquilla,e verso le 23 tutti in casa già dormivano,la madre scese le scale lentamente e tirò fuori dalla sua borsetta una piccola fiala e una siringa con su scritto “P”,caricò la siringa e andò verso la camera del suo “piccolo” dio. Lo trovò addormentato sopra le coperte,con gli slip che da un momento all’altro sarebbero esplosi vista la quantità di carne che contenevano,e con molta calma si avvicinò alla sua spalla con la siringa.
Appena dopo aver infilzato Pietro con la siringa sentì un rumore,era la porta della camera di Pietro che si apriva,la sorella aveva visto la madre entrare e l’aveva seguita,lei presa dal panico e dalla paura di essere scoperta in fretta e furia inserì in profondità la siringa e per sbaglio iniettò tuto il contenuto dentro il corpo di lui! Subito dopo si girò prontà a maledire sua figlia,ma non poteva,non avrebbe potuto rivelarsi così quindi si inventò una scusa e sottovoce disse (mentre con una mano nascondeva la siringa ormai vuota:”Che diamine ci fai in camera di tuo fratello??” La sorella rispose:”Ti ho vista entrare!Che diamine ci fai tu qui mamma!” Madre:”Avevo visto che era scoperto e sono venuta a sistemargli le coperte,esci subito da qui,muoviti,prima che si svegli!” La sorella al posto di andarsene si avvicinò al letto e ,dopo aver indicato con un dito l’enorme protuberanza che segnava gli slip di Pietro disse:”Ma..mamma..è normale che..beh..quel coso!” La madre fissandola disse:”Muoviti e esci di qui,questi discorsi al massimo li facciamo poi domani,ora fila a letto.”. La sorella uscì dalla camera insistendo non poco in una risposta,la madre coprì le “vergogne” di Pietro e dopo avergli dato un bacio sulla fronte die:”Tranquillo piccolo,c’è mamma qui per te,non ti accadrà nulla”. Fece a malapena in tempo a pronunciare quella frase che un forte odore acre di sperma era nell’aria,osservò il figlio e notò con enorme stupore uno spettacolo disumano. Il cazzo di Pietro era completamente eretto,era infatti uscito dagli slip spingendo verso l’alto.. aveva una anaconda posto del cazzo! La madre uscì velocemente dalla camera e andò in camera sua,si buttò sul letto iniziando a masturbarsi talmente violentemente che chiunque l’avrebbe sentita,lo spettacolo che aveva visto non le si toglieva da davanti agli occhi,la sua figa era un continuo colare e ormai aveva infilato dentro 5 dita,di più non poteva fare ma non le sembrava abbastanza,in vita sua non era mai stata così eccitata,voleva possedere quel giovane ragazzo pur essendo suo figlio,voleva essere sfondata da quella trave di carne che aveva tra le gambe..
Pietro si svegliò al mattino con la solita violenta erezione, notò sorridendo come il suo cazzo aveva praticamente quasi spaccato l’elastico dei boxer vista la massa che spingeva contro il debole tessuto, fece una doccia fredda cercando di calmare i bollenti spiriti e far ammosciare quel palo che si ritrovava tra le gambe riuscendoci a pieno e notò con sorpresa una cosa: a riposo il suo cazzo era tornato normale, si e no 12 cm.
Pietro rimase di sasso: il suo timore più grande è che quel che gli era successo era del tutto passeggero, si vestì velocemente e decise di andare la mattina stessa dalla dottoressa, visto che tanto sapeva del suo “segreto” poteva certamente chiedere un consulto.
Arrivato nello studio del dottore notò con piacere che c’era ancora la sostituta e entrò subito vista l’assenza di gente di prima mattina.
La dottoressa vedendolo arrossì per poi dire: “Oh…sei tornato mio splendido cazzone” E Pietro: “Beh si doc…e sono tornato perché.. beh ho un problema serio! E’ tornato normale!”
Lei rispose: “Normale…cioè…vuoi dire che…no tu stai scherzando, cala i pantaloni”
Pietro obbedì calandosi pantaloni e mutande ed effettivamente il suo cazzo aveva dimensioni normali, la dottoressa si chinò mettendosi davanti a lui e disse: “Vediamo che problemi hai ragazzone” e subito dopo leccò la cappella del giovane, sembrava non fare alcun effetto i primi due secondi, ma successivamente iniziò ad alberarsi il cazzo di Pietro, iniziando a guadagnare decine di cm al secondo davanti agli occhi sbarrati della dottoressa che incredula fissava quell’enorme palo crescere a dismisura, aveva di gran lunga superato l’ultima volta che lo aveva visto continuava a crescere…ad ingrossarsi raggiungendo la spaventosa misura di 57 cm, un vero palo.
La dottoressa lo fissò, e con un filo di voce disse: “E…e dove sarebbe il problema?”
Pietro la guardò negli occhi per poi dire: “Nulla…direi nulla era solo un mio dubbio, non puoi capire quanto diamine pesi, avanti… fammi godere”
Lei obbedì alzando l’asta con entrambe le mani, e constatando come non riuscisse a circondare completamente con le mani quella sberla enorme di cazzo, iniziò a segarlo notando come anche le palle fossero proporzionate, la dentro ci doveva essere veramente litri di sborra, calda e densa come piaceva a lei.
Pietro calò in un silenzio tombale mentre si godeva la lenta sega e sentiva dentro di se una incredibile voglia di venire e svuotarsi, lei invece ancora incredula continuava a segare e leccare l’asta del suo desiderio mentre tra le sue gambe si creava un lago, voleva ficcarselo dentro ma aveva paura di essere dilaniata da quel coso.
Continuò a leccare e succhiare la gigantesca cappella che le si parava vicino al viso, grossa quanto un pugno e violacea, poteva tranquillamente passare la lingua sulla piccola fessura posizionata in mezzo alla cappella come quasi fossero un paio di labbra vista la sua grandezza e da li a breve sapeva che sarebbe di nuovo stata riempita, forse Pietro non se ne era accorto ma da quando lei aveva bevuto il suo caldo nettare i suoi seni erano cresciuti di almeno una taglia e mezzo, quasi per magia. Erano ormai 10 minuti che diligentemente la dottoressa dava piacere a Pietro e finalmente, dopo un pesante sospiro, venne imbrattando completamente la dottoressa e il suo camice, aveva la faccia ricoperta da 3 dita di sperma, senza contare a tutto quello che stava scivolando lentamente verso il basso.
Appena si pulì almeno da riuscire a parlare lo guardò dicendo: “No..direi proprio che non hai minimo problema…anzi.. torna quando vuoi a trovarmi, la tua sborra mi fa gonfiare i seni sai? Mi son cresciute di una taglia dal nostro ultimo incontro!”
Pietro si stava riprendendo dal potente orgasmo e vedeva il suo cazzo tornare pian piano a dimensioni accettabili, era un qualcosa che non si aspettava, aveva ormai il pieno controllo del suo corpo, e in special modo del suo uccello, si ricordò quindi della festa che lo attendeva la sera e dopo aver limonato violentemente la dottoressa si avviò verso casa, lasciando la poverina a leccare anche per terra la sborra, così da giovarne il più possibile.
Nel mentre a casa la sorella si era svegliata e andò dalla madre a chiedere spiegazioni. Luisa:” Ma’.. Mi devi delle spiegazioni”
E la madre fissandola: “Riguardo?”
Luisa: “Riguardo a ieri sera! Che diamine ci facevi in camera di Pietro? E più che altro cos’è quel palo che ha tra le gambe!” Madre: “Senti signorina, a te non devo dire proprio nulla! E non comportarti da troietta! Ti sembra il modo di parlare di tuo fratello??”
Luisa: “Si che mi sembra il modo, hai visto che maledetto enorme bozzo ha tra le gambe?!E’ mostruoso!”
Madre: “Fila in camera tua puttana! Piantala di sognare cazzate del genere e comportati per bene!”
Luisa se ne andò di sopra scocciata mentre la madre tra se e se pensava a quel che aveva fatto e alle parole del dottore…aveva timore che Pietro non resistesse alla trasformazione e che morisse, ma al mattino aveva controllato il suo “pargoletto” ed era vivo e vegeto quindi tutto sembrava andato per il meglio. Pietro rientrò in casa e salutò la madre come fosse nulla, lei ovviamente ricambiò controllando il pacco del ragazzo, che inspiegabilmente per lei era sparito, lo fissò e poi disse: “Ehi amore, tutto bene?”
Pietro: “Si si mamma, sono andato a fare una corsetta mattutina, adesso vado a farmi una doccia, ci vediamo poi più tardi” e così facendo andò via, lasciando la madre con migliaia di dubbi, dall’aver rovinato il progetto a chissà cos’altro. Pietro entrò in bagno dopo essere passato da camera a prendere i vestiti puliti ed entrò in bagno chiudendosi dentro a chiave. Dopo essersi spogliato si guardò allo specchio e continuava a non capire come era possibile che il suo cazzo avesse dimensioni normali quando era moscio e invece da duro gli arrivasse praticamente al petto!
Dentro di se sentiva una voglia perenne di scopare, di riempire qualche povera ragazza con litri di sborra, e pensava anche a quel che le aveva detto la dottoressa, voleva fare qualche prova per vedere se era vero, e su chi provare se non su una ragazza che vedeva ogni giorno?
Ovviamente sua sorella.
Uscì dal bagno e andò davanti alla porta di Luisa, bussò e poi disse: “Vieni in bagno, ora.”
Luisa si alzò dal letto e molto silenziosamente entrò in bagno, trovando il fratello nudo che gli dava le spalle. Si avvicinò a lui e disse: “Ehi fratellone, che succede?”
Pietro si girò di scatto mostrandosi a Luisa, lei lo osservò, scendendo pian piano con lo sguardo fino a notare il suo uccello, normale e dopo averlo guardato per qualche secondo disse: “Beh…ma…che cosa…che fine ha fatto il tuo bestione?!”
Pietro: “Controlla più da vicino, toccalo”
Luisa: “Si cretino, faccio prima ad avvicinarmi con una lente di ingrandimento che neanche lo vedo tra un po’!”
E così dicendo si inginocchiò davanti a lui, Pietro la afferrò per la nuca spingendola verso il suo membro che finì direttamente in bocca a Luisa visto che stava per dire “Che stai facendo” e un incredibile calore pervase nel corpo di Pietro, Luisa si sfilò il cazzo di bocca e dopo pochi istanti, vista la vicinanza del viso di Luisa dal membro di Pietro venne letteralmente colpita dal cazzo di Pietro che si stava inalberando sempre più, gonfiandosi e sfoggiando così la sua incredibile lunghezza.
La povera Luisa spaventata indietreggiò per far si che si potesse completamente svegliare, era uno spettacolo inumano, il braccio di Luisa era praticamente lungo quanto l’asta di quel meraviglioso attrezzo, senza contare della cappella lucida che colava lentamente un po’ di sborra,
Pietro la fissò e disse: “Lente di ingrandimento eh? Succhiamelo, puttana.”
Luisa già colante di umori non se lo fece ripetere due volte e con grande fatica infilò in bocca la cappella del fratello e con una mano iniziò a masturbarsi violentemente, mai prima d’ora la ragazza aveva colato così tanto, a intervalli regolari la sua figa spruzzava letteralmente umori fradiciando le gambe e il pavimento sotto di lei mentre succhiava la bestia che aveva davanti a se.
Luisa vista l’eccitazione venne più e più volte durante quel pompino, arrivando al punto di doversi fermare per non svenire mentre poi, una volta toltasi la cappella di bocca disse: “Sei un mostro…non hai un cazzo…hai.. non lo so…è…oddio mi fa quasi paura, sborrami addosso, voglio vederlo sborrare ti prego.”
Pietro iniziò a segarsi con entrambe le mani puntando la cappella del suo bastone proprio in direzione della bocca della sorella che leccava lentamente la punta incitandolo di tanto in tanto a sborrare quando poi senza preavviso iniziò a fuoriuscire un fiume di sborra che entrò tutta nella bocca e nella gola della ragazza costringendola a ingoiare per non soffocare.
Una volta finita la sborrata Pietro si accosto al muro per riprendere fiato, mentre la sorella cercava di alzarsi anche se le sue ginocchia reggevano a fatica, la fissò un attimo e disse: “Luisa, che taglia hai di reggiseno?”
E lei: “Una terza”.
Pietro: “Ottimo, fammi sapere se noti qualcosa di nuovo più tardi, ora levati dalle palle zoccoletta, voglio farmi una doccia in santa pace, e pulisciti meglio che hai ancora della sborra sul viso”
Luisa: “Si…scusa fratellone, vado, e senti…posso chiamarti.. padrone?”
Pietro: “Oh ottimo, sei pure una bella sottomessa? Splendido, sei la mia schiavetta ora come ora.”
Luisa: “Va bene padrone.. come Vuole”.
Pietro: “Da brava, vattene.” Pietro una volta finita la doccia andò in camera sua a vestirsi vista la serata che lo attendeva, dopo essersi preparato decise di tornare a far visita a Luisa che nel frattempo non si era più mossa di camera.
Entrò senza ne bussare ne altro e trovò la sorella allibita davanti allo specchio senza reggiseno che si passava le mani sui seni, Pietro si avvicinò e disse :” Beh puttanella,che stai facendo? “. Luisa guardò Pietro negli occhi e disse:” Metti..metti una mano sulle mie tette…sentile ” .
Pietro appoggiò la sua mano sul seno della sorella e lo sentì letteralmente gonfiarsi, la guardò bene e difatti aveva praticamente una quarta,con dei grossi capezzoli .
Pietro:” Oh..allora aveva ragione “.
Luisa:” Ragione? Chi? Che mi hai fatto bastardo! “.
Pietro:” Intanto stai a cuccia puttana, e poi nulla, la dottoressa mi aveva detto che le era successo una cosa del genere ma credevo scherzasse! “.
Luisa:” Si Padrone…scusi… quindi..? “.
Pietro:” Beh, a quanto pare è l’effetto che fa la mia sborra “. Luisa:” Il tuo…Buonissimo nettare? Oh…a me allora va benissimo…ha un sapore incredibilmente buono…Molto meglio di quello di Marco il mio ex… “.
Pietro:” Ora vestiti…O me lo fai tornare duro “.
Luisa:” Si…posso anche ma…non mi sta più il reggiseno! “.
Pietro uscendo dalla camera di sua sorella disse:”
Sono cazzi tuoi, scendi che tra poco è pronto il pranzo “.
Il cellulare di Pietro vibrava in continuazione, era Miriana che continuava a scrivergli chiedendogli vari particolari per la sera, ad un certo punto apri l’ultima notifica sul cellulare e era proprio di lei :
” Ciao Cazzone, per stasera tutto confermato.. dopo cena vengono tutte da me e le ho spiegato la tua situazione la sotto. Elena e Rosa non ci credono neanche ,pur avendole detto che l’ho visto io..! Beh ti basterà farle ricredere. Tu tutto bene? Alessio continua a scassarmi le palle chiedendomi di uscire stasera…come faccio? Non posso mica invitarlo! ”
Pietro nel mentre che era in salotto a guardare un po’ di tv rispose: ” Ciao troietta! E se io venissi prima di cena? Così ti do una ripassata prima di divertirci con tutte le altre? Per quel che mi riguarda Alessio può pure venire, peggio per lui ahahah 🙂 Allora vengono tutte? E più che altro, fammi avere una foto di Rosa, sono curioso di vedere com’è ”
Nel mentre che Pietro finiva di scrivere sentì scendere la sorella e la guardò attentamente, effettivamente il suo seno era cresciuto notevolmente, e visto che i suoi vestiti erano adatti alla sua (ex) taglia venivano messe un bel po’ in mostra.
Luisa:” Mi credi se ti dico che è l’unica cosa che mi sta decentemente? ”
Pietro:” Decentemente è un parolone ahaha ma per quel che ne so io non c’è problemi, più che altro per la mamma ”
Luisa:” Già…la mamma, chissà se ha bisogno di una mano ” Luisa andò in cucina dove la mamma stava finendo di preparare il pranzo e appena la vide disse:” Ehi mamma, hai bisogno di una mano? ”
La madre senza neanche voltarsi le disse:” Vergognati puttana. Ti ho sentita in bagno prima. ”
Luisa:” Mi hai sentita? Ci…hai origliato?! Ma vaffanculo mamma! ”
Madre:” No cazzo, vaffanculo tu! Ti sembra normale spompinare tuo fratello? TUO FRATELLO ”
Pietro sentì il battibecco e si avvicinò alla porta della cucina per ascoltare meglio mentre la madre continuava a parlare e più che altro ad inveire contro Luisa:” Credevo di essere stata chiara, dovevi stare lontana da tuo fratello! Sta facendo una cura speciale e non puoi rovinare tutto così!”.
Luisa:” Cura? Che cura? ”
Madre:” Sai già fin troppo! Adesso prendi questa boccetta e versala nel bicchiere di Pietro”
Luisa prese una piccola boccetta in vetro con una etichetta “P” e dopo averla aperta la versò nel bicchiere dove normalmente beveva Pietro, la madre poi continuò:” Stasera Pietro non c’è e quindi ti spiego tutto almeno la smetti di tormentarmi e di fare danni! Fagli bere quello, dovrebbe fare effetto durante la notte, o comunque la prossima volta che dormirà “.
Luisa appena uscì dalla cucina si trovò davanti Pietro, intuì che aveva origliato ma appena provò a parlare Pietro le tappò la bocca con una mano per poi dirle:” Sssh. Zitta. Si ho sentito ma stai zitta, io ne so meno di te, ma se è questa roba che mi ha donato l’arnese che ho tra le gambe a me va benissimo ” finita la frase afferrò il bichiere e bevve il suo contenuto senza tanti problemi. ” Ti aspetto a tavola puttanella ” e finita la frase infilò la lingua in bocca alla sorella tirandogli una pacca sul culo, Luisa arrossendo tornò in cucina esordendo con un ” E’ stato facile, ha già bevuto quel che c’era nel bicchiere “.
La madre dopo aver sistemato le ultime cose disse:” Oh perfetto, allora vai a tavola che è pronto il pranzo, io arrivo subito, e già che ci sei, vedi di non fare troppo la puttana a tavola, capito? ” Luisa quasi senza una precisa ragione fissò la madre con un brivido di eccitazione, deglutì e disse:” Si…Non…non farò la puttana, promesso ”
Dopo aver pranzato Pietro controllò di nuovo il suo cellulare, il gruppo creato da Miriana per la sua festa era stipato di notifiche, iniziò a leggerne alcune scorrendo velocemente, parlavano di vestiti, di quello che si sarebbero messe la sera e così via, ma dopo qualche tonnellata di messaggi inutili uscì fuori qualcosa di interessante: era Melissa che diceva:
” Ragazze.. Io ho un piano per stasera.. Insomma, sappiamo tutte dove andrà a finire la questione, gli salteremo addosso fino a crepare sfondate dalla sua mazza.. Ma dovremmo anche limitarci tra noi! Cioè..almeno controllarci e non fare la gara a chi è più zoccola…no?” Elena:” Si..non sbagli, per Mely tranquilla a te ci pensiamo io e Miriana,tanto.. beh.. sappiamo come fare no?? Ma Miry..è così grosso come dici??”
Miriana:” Grosso??.. ragazze ve lo giuro, mai vista una bestia del genere!”
Melissa:”20???”
Miriana:” Si certo.. da moscio!”
Melissa:” Eh adesso, smettila di scherzare! Che diamine ha tra le gambe??”
Elena:” Si infatti chi vuoi prendere in giro? E’ disumana una mazza del genere!”
Miriana:” Ragazze…lo so, ed è incredibilmente duro…grosso…e la sua sborra…oddio la sua sborra..”
Rosa:” Ragazze siete sempre le solite troie, se dovete fare una maledetta orgia io non vengo! Sono fidanzata!!”
Miriana:” Si.. con Mr. Corto ahahhaha”
Elena:” Si infatti ahahhaa come sta mignolino?”
Rosa:” Piantatela! Certo non ce lo ha grosso…ma non vedo dove sia il problema! Mi accontento tranquillamente di lui!”
Miriana:” Si ovvio.. l’importante è crederci ;), adesso vi saluto zoccolette :* Vado a sistemarmi per stasera, e mi raccomando, alcol a fiumi per noi e il nostro amichetto, okay?”
Melissa:” Amichetto…si… Io direi piuttosto il nostro cavallo! Ma va bene, porto qualcosa da casa”
Tutte si salutarono e Pietro continuava a leggere senza scrivere nulla, poi gli balenò in mente un pensiero che lo fece sorridere:” Povera Miry, ancora non sa dell’ultimo.. “stadio” , non vedo l’ora di vedere la sua faccia, certo che sono proprio zoccole come aveva detto le sue amiche, ci sarà da divertirsi stasera” continuando a fare questi pensieri irrimediabilmente iniziò ad eccitarsi lentamente, divertendosi poi anche a fissare la sorella che nel frattempo si aggiustava insistentemente la maglia a causa della sua nuova taglia di seno, sentiva una forte eccitazione, come un calore crescere dentro di lui, sapeva che quella sera avrebbe avuto a disposizione ben più di una buona possibilità di divertirsi, aveva a disposizione delle troiette pronte a cedere alla sua minima tentazione, pronte a far godere il loro dio, inginocchiate davanti a lui a dargli piacere. La giornata filò liscia, senza tante interruzioni ne altro, Pietro dopo essersi preparato uscì di casa.
L’idea di avere tutte quelle cagne pronte per lui lo facevano eccitare a più non posso, sentiva ancora più dentro di se la voglia crescere.
Arrivato vicino casa di Miriana, forse per la situazione o forse per l’estrema voglia sentì già il suo cazzo crescere…gonfiarsi, come un vero e proprio palo nei pantaloni!
Già, i pantaloni, quei poveri pantaloni soffrivano vista l’enorme mazza che dovevano contenere.
Bussò alla porta e fu proprio Miriana ad aprire, appena lo vide le si illuminarono gli occhi, e dopo un bacio appassionato lo spinse dentro casa tirandolo per un braccio.
Miriana: “Puttanelle, guardate chi c’è!!”
Le ragazze si alzarono di scatto dal divano, salutando in coro Pietro, come delle brave scolarette che salutano il proprio professore.
Pietro: “Ciao ragazze, allora come procede la festa?”
Elisa (sistemandosi la lunga maglia che copriva praticamente tutto il suo corpo):”Mah insomma…un poco una noia, aspettavamo te d’altra parte, il nostro cavallo, no ragazze?”
E le altre in coro, chi ridacchiando chi invece semplicemente fissandolo:” Beh…si, Miriana ci ha detto una certa cosa riguardo…riguardo..” e di nuovo risatine, e sguardi maliziosi e Miriana continuò la frase da dietro Pietro :”Riguardo la Sua bestia, mio splendido padrone”.
Pietro: “Capisco…e brava Miriana, hai fatto un ottimo lavoro direi, quindi? Non c’è nulla da bere qui?”
Miriana: “No no signore, si sieda pure, ci pensiamo noi a servirla”
Pietro si sedette sul divano, circondato dalle sue nuove “Amiche” che lo osservavano e parlavano anche tra di loro mentre Miriana faceva gli onori di casa, portando da bere del vino a tutte.
Qualche bicchiere più tardi la situazione iniziò a scaldarsi lentamente, c’era chi si toglieva la maglia con la scusa del caldo (Elena e Miriana furono le prime) , la bellissima Rosa ( quarta di seno, 1.90 e un fisico a dir poco splendido) era ancora vestita, ma con la sua gonna faceva tranquillamente intravedere come essa non portasse mutandine.
…Continua Elena fissava costantemente il pacco di Pietro ma non riusciva a vedere quel bestione decantato da Miriana, quasi si sentiva presa in giro e quindi,senza tante scuse se ne uscì con una frase che sicuramente tutte si aspettavano, ma di certo non così presto:”Su stallone, visto che quella zoccola di Miriana dice che hai una proboscide tra le gambe, perché non ti cali almeno i pantaloni?Sicuramente si vedrà bene se hai sta sberla di cazzo di cui tanto si parla!”
Chi più chi meno si mise a ridacchiare, ma alla fin fine erano tutte li per questo, anche Rosa, pur stando sempre attaccata al cellulare a rispondere al suo ragazzo e ai suoi continui messaggi,Pietro allora sorrise per poi dire:”Come sei impaziente, per caso stai già colando?! E va bene, ecco” e così dicendo si calò i pantaloni rimanendo in boxer.
Miriana per prima rimase sorpresa, letteralmente a bocca aperta, davanti a se aveva un pacco normalissimo, anche le altre rimasero molto male, anzi, quasi si rattristarono visto cosa avevano per la mente fino a poco più di 5 secondi fa.
Pietro, dopo aver osservato la tristezza che aleggiava negli occhi di quelle piccole ninfomani disse:”Miry, su, vieni qua e leccalo.. non te ne pentirai.”.
Miriana seppur scoraggiata calò i boxer a Pietro e, dopo aver scappellato per bene la punta, la iniziò a leccare,Pietro dentro di se sentì di nuovo prendere il controllo quella fiamma che lo bruciava dall’interno, la povera Miriana sgranò gli occhi sentendo crescere a dismisura quella bestia nell’arco di pochi secondi.
Dovette spostarsi subito dopo che quel palo di carne si era infilato prepotentemente nella sua gola,stava ancora tossendo per riprendersi mentre sentì un “Oh mio dio” generale da parte delle ragazze che ammiravano come quel palo aggiungeva cm su cm, aveva già raggiunto l’ombelico e continuava a crescere, senza parlare dell’odore che lasciava, le ragazze lo trovavano inebriante.
Quasi ipnotizzate chi più chi meno iniziò a colare, come in preda a qualche sostanza, all’infuori di Rosa,cercò di resistere ma dopo averlo osservato per qualche secondo inviò un ultimo messaggio al suo ragazzo:”Amore, ho da fare con un palo,a dopo.”
Melissa si inginocchiò davanti a Pietro e disse:”Ma tu..tu sei un Dio!”per poi iniziare a leccare le spropositate palle che anch’esse cresciute,sembravano contenere litri e litri di sborra.
Miriana dopo essersi ripresa da quel trauma fissò Elisa, completamente scandalizzata da quel palo che le svettava accanto e letteralmente si lanciò fra le sue gambe iniziando a leccarla come un ossesso, era inebriata dalla situazione, Rosa seguì la mossa di Melissa, inginocchiandosi davanti a Pietro per poi iniziare a leccare la sua’palla destra mentre Melissa, pian piano , stava risalendo quell’enorme palo di carne con la lingua, in tutto questo Pietro era letteralmente rimasto impassibile, osservava Miriana impegnata a leccare la figa grondante di Elisa mentre con una mano si masturbava, l’intera stanza in poco tempo si impregnò di un forte odore di sesso.”
Nel frattempo dall’altra parte della città c’era Luisa, che ancora incredula continuava a guardarsi allo specchio, i suoi seni erano letteralmente cresciuti di una taglia, in si e’no dieci minuti dopo aver ingoiato il nettare divino del suo “mulo” e la sua figa ancora non si era ripresa dal trauma di quell’esperienza e continuava a colare, aveva già cambiato tre paia di mutandine, ma la situazione non stava affatto migliorando.”
Prese coraggio e scese al piano di sotto e andò in salotto dove la madre nel frattempo stava guardando un po’ di tv, si mise sul divano e ancor prima di riuscire ad aprire la bocca la madre la spiazzò dicendo: “Quindi ora ingoi pure troia?””
La poverina rimase paralizzata a quella domanda, le uscì solo un fievole “Ma…che diamine?””
La madre dopo averla fissata un secondo riprese: “Ne vedo gli effetti, hai i seni gonfi come una mucca, e continui a colare, stai attenta troia o mi fradici il divano così!”
Non’aveva mai sentito parlare così sua madre, l’aveva sempre vista come una classica ragazza madre, ma di certo non le avrebbe mai messo in bocca queste parole, la situazione surreale continuava ad eccitarla, si sentiva completamente tra le sue grinfie, senza’la possibilità di reagire.”
La madre divertita da questa situazione decise di approfittarne : “Svestiti, e vieni qua vicino”
Pensò: ti farò pentire di disturbare il mio lavoro.
Luisa intimorita e completamente sottomessa si tolse tutto quel che aveva addosso rivelando i suoi seni che pulsavano, con i capezzoli talmente turgidi da sembrare delle piccole dita, per poi avvicinarsi alla madre: “Si mamma…dimmi”.’
M: ” Scosta le tue labbra, fammi vedere una cosa”.
Luisa dopo qualche tentennamento lo fece e un rivolo di liquido colò dalla sua figa finendo sulla coscia e per terra, non smetteva più di colare, era perennemente eccitata da ormai alcune ore.”
L: “C…così va bene?””
M: “Benissimo, proprio come immaginavo, sei solo una troia. Stavi interferendo con il’mio lavoro, e questo lo sai bene e sai benissimo che non voglio interruzioni, adesso vai di la e mi prepari un caffè.””
Luisa tremolante le’rispose:”Si.. Vado subito””
M:”Gattonando”.”
Luisa si mise a gattoni, e si avviò verso la cucina, nella sua testa si stava chiedendo perché continuasse ad obbedire a sua madre!”
Era come in trance, forse era colpa di quel che era successo prima, o forse le era sempre piaciuto essere sottomessa ma lo stava scoprendo adesso?”
Subito dopo aver dato le spalle alla madre si’sentì colpire su una natica molto violentemente, la madre infatti le aveva appena dato una forte botta sul culo con una mano, ma Luisa non si’girò,aveva’ricevuto l’ordine di andare via, e quindi continuava la sua lenta “marcia” verso la cucina.’
Ancor più sorridente la madre le si avvicinò e dopo essersi messa alla sua stessa altezza la afferrò per uno dei seni’stringendolo,Luisa’si paralizzò per un attimo, una fortissima eccitazione la colpì come mai prima, scoprì che i suoi seni erano diventati molto’sensibili,e’questo la portava ad avere già dei piccoli orgasmi con il solo utilizzo di una mano.’
M: “Ma che brava, sei davvero una brava cagna, anzi, più una vacca che deve essere munta, ti piace eh la sborra di quel cavallo del tuo fratello vero? Rispondi puttana!”.’
Luisa tremolante le rispose: “Si… la adoro, ha un sapore incredibilmente buono.. ne voglio ancora, la voglio ovunque, voglio avere quell’odore addosso per sempre.”‘
M: “Ma come? Non ti è bastato quel che ti ha combinato, guardati per bene, se ne bevi ancora rischi veramente di diventare una latteria con quel davanzale, senza contare quanto stai colando”.’
Già, Luisa aveva completamente perso il controllo e si era lasciata andare, ormai più che colare si può dire che stava letteralmente sgorgando dalla sua figa lo stesso quantitativo di liquidi che si potrebbe vedere rovesciando una bottiglietta d’acqua, era senza più freni e aveva voglia di lui, del suo’Priapo.’
La madre si alzò per poi appoggiarle un piede sulla schiena così da farla strisciare a terra per poi dire: “Sai cosa puttanella, adesso mi hai proprio stancata, non è affatto giusto che tu coli come una troia e io sia qua solo a vederti, adesso me la lecchi.”‘
Luisa sgranò gli occhi, passi pure la situazione assurda, ma addirittura leccarla a sua’madre?’
E se Pietro fosse rientrato?’
E poi a lei piaceva il cazzo, eccome se le piaceva, non avrebbe mai leccato una figa, specie quella della madre!’
Ma non fece in tempo a finire il discorso che la madre si era già posizionata davanti a lei a gambe aperte, e notò come non portasse le mutandine e fosse completamente glabra.’
La madre afferrò la testa di Luisa con violenza e disse: “Brava puttanella, lecca bene la mamma, che è tanto che non gode come si deve”.’
Luisa non sapeva assolutamente come leccarla ma andò ad istinto e la madre sembrava compiaciuta, con le mani sorreggeva il culo della madre mentre si impegnava ad infilare più dentro possibile la lingua.’
Questa “dolce tortura” durò più di mezz’ora, Luisa iniziava ad essere sfinita e con la lingua dolorante mentre la madre aveva inarcato sempre di più il corpo fino ad avere solo le spalle e la testa appoggiate al pavimento, con le mani si stringeva i seni mentre sentiva saettare nella sua figa la lingua della figlia, stava per venire stremata dai colpi di’lingua ma cercò di distrarsi per raggiungere l’orgasmo più lentamente, anche se era ormai impossibile nascondere che Luisa, pur non avendo mai leccato una figa, era abbastanza brava.’
Dopo l’ennesima linguata la madre non resistette e si lasciò andare ad un’violento orgasmo che le provoco uno’squirt’violento, Luisa sorpresa da ciò fu completamente schizzata sul viso e ne bevve anche molta,la madre si accosciò sfinita, e Luisa la seguì crollando sul pavimento fradicio per colpa della madre ma specialmente per colpa sua, vista la sua perdita continua.’
Qualche secondo dopo la madre si alzò, con le gambe ancora tremanti: “Brava… lo devo riconoscere, mi hai proprio soddisfatta per ora, adesso vai a farmi quel caffè”.’
Luisa si alzò a fatica e proseguì verso la cucina ancora incredula di quanto successo. Elisa si asciugò con una mano il sudore che le imperlava la fronte, riprendendosi dall’orgasmo che Miriana le aveva appena regalato.
Sapeva dentro di se, come tutte quella sera, che gli orgasmi che si regalavano a vicenda erano solo un palliativo per resistere a quel ragazzo in mezzo al salotto, un tacito accordo di lasciarne un po’ per ognuna, anche se sembrava perfettamente in grado di soddisfarle tutte.
Si perse un secondo nei suoi pensieri per venire risvegliata improvvisamente da un gemito di Pietro, giunto al culmine grazie alla sapiente opera di Melissa che accoglieva con un sorriso un nuovo corposissimo getto di piacere, fiera di ciò che le sue grandi tette sapevano fare così bene.
Elena era a fianco a lei e tentò goffamente di impadronirsi di qualche goccia di quel nettare delizioso, ma come se fosse stato un richiamo irresistibile, tutte conversero su di lui.
Miriana quasi fece cadere Elisa dal divanetto con un urletto di felicità, mentre Rosa lanciò un avvertimento perentorio: “oddio ne voglio ancora!” mentre si gettava verso Pietro.
Elisa si trovò in ginocchio sul tappeto della sala e senza darsi il disturbo di alzarsi gattonò verso il centro della sala, come tutte, come api sul nettare, verso quell’enorme palo pulsante che non si degnava di afflosciarsi dopo l’ennesimo orgasmo.
Pietro osservava Miriana ed Elena prelevare corpose leccate dai seni di Melissa come gattine affamate, trascurando a volte di donargliene un po’, così tra piagnucolii di protesta, la bionda doveva pensarci da sola, mentre Rosa dall’alto della sua troiaggine cercava di succhiare ancora qualche goccia direttamente dalla fonte, con Elisa che titubante si divideva tra le tre amichette e la sua asta, prima di arrendersi e guardare Pietro implorante.
“Posso averne ancora… Padrone?” piagnucolò, carezzando quel fallo gigantesco a cui Rosa rimaneva attaccata come una ventosa, mentre finalmente cedeva un po’ a delle dimensioni normali. “Avevo promesso di coccolarla per bene!” sorrise speranzosa, e Pietro, scostando Rosa con un gesto deciso, si sedette sul divanetto. “Dovrai impegnarti, troia, sono appena venuto” disse sprezzante, sapendo dentro di sè di avere ancora voglia di schizzare su -e dentro- tutte quelle piccole ninfomani, che sul tappeto cominciavano a carezzarsi a vicenda. Elisa tornò in ginocchio da Pietro, inebriata dalle poche gocce di piacere che era riuscita a rubare, e osò a malapena baciarlo.
Pietro rispose con passione inaudita, facendole venire i brividi, mentre una goccia di eccitazione le colava dal sesso rosa acceso. “il tuo ragazzo ti bacia mai così?” chiese retoricamente lui, e riuscì solo ad arrossire.
Ovviamente no, la passione tra loro due era intensa e duratura, ma Pietro era fuori scala, le aveva rese tutte delle eccitatissime femmine vogliose di provare piacere infinite volte, le ottenebrava con la sua presenza.
Si mise a cavalcioni su di lui per baciarlo ancora ed ancora, mentre con una mano cercava di dirigersi il sesso del ragazzo sulla vagina. Era calato di misura, forse avrebbe potuto almeno sentirlo dentro di sè.
Il sesso le scivolò come se fosse di burro dentro la carne calda e vogliosa, facendole stringere i denti.
Era comunque enorme, non entrava tutto, quasi avrebbe provato dolore se tutto in quel momento non le avesse messo una voglia matta di godere.
“oh… E’… Enorme… Sempre…” piagnucolò quasi dispiaciuta di non riuscire a poter appagare ogni centimetro del suo dio del sesso, che con la bocca le tormentava i piccoli seni tondi, e muoveva un poco il bacino.
Era dannatamente eccitante, ma Elisa cominciò a sentire il cazzo di Pietro riprendere vigore.
“Oh… Oddio…” sospirò preoccupata mentre sentiva quell’enormità espandersi dentro di lei. “oh… E’ così strano… Così…” una goccia di sudore le scese sulla tempia mentre inarcava la schiena, prima che il suo istinto le dicesse di sfilarsi un poco, prima di venire spaccata come una mela.
Si sfilò con un rimpianto immenso. “non ti preoccupare, poi l’avrai dentro tutto… Non volevi bere?” disse il ragazzo con un sorriso quasi sadico. Elisa si buttò avida sula sua cappella pulsante, prima di inginocchiarsi ammaliata da quella potenza così prorompente senza sapere come fosse arrivata a spasimare così per lui.
La bocca di Elisa era piccola e vorace, lanciava sottili mugolii di piacere come una gattina, e anche le sue carezze delle piccole mani affusolate erano quasi un approccio ridicolo di fronte al sesso di Pietro che veniva impedito nel suo riposo, e lo sarebbero state ancora di più quando sarebbe tornato alle sue piene dimensioni.
Erano carezze dolci, veloci, rapide, piccole spennellate di lingua sul frenulo le regalarono un paio di gocce di seme che le accesero ancora di più la voglia di dissetarsi alla fonte infinita. Con una mano cominciò a giocare con i testicoli gonfi prima di scendere con rapidi baci su tutto il percorso di vene pulsanti, e cercare di ingoiare un po’ quei testicoli, quasi senza successo. Sentiva il calore di quel sesso sulla fronte mentre stuzzicava le palle con la lingua, quasi un innocente gioco, se non fosse stato all’ombra di un braccio di pene pulsante e desideroso di sesso.
Continuò quelle carezze rapide senza tralasciare neanche un millimetro, quasi in trance, non voleva pensare a nulla se non a Pietro, a lui, al piacere che le stava dando.
Perché lo sentiva, il piacere, come se fosse da lui provocato e amplificato, sentiva la sua vagina ancora scossa da quella presenza di prima pulsare e stillare piacere lungo la sua gamba, l’eccitazione la lubrificava per un amplesso che desiderava totale e definitivo, ma che non avrebbe potuto avere, non prima di essersi dissetata da quel cazzo immenso.
Diede tregua alla sua piccola lingua cominciando a baciare la cappella di Pietro mentre le sue mani cominciavano una velocissima sega, lo avrebbe strizzato se necessario, fino a fargli male, voleva bere tutto quel nettare.
Lanciò un’occhiata dietro di sè alle sue amiche, ringraziandole del tempo da sola che le stavano concedendo.
Miriana sembrava incapace di darsi tregua, la osservava prendersi cura del suo… Del loro Padrone, toccandosi la vagina dilatata, mentre le altre troieggiavano tra di loro bevendo gli alcoolici portati da tutte. In fin dei conti…
“Rosa, mi dai del ghiaccio?” chiese senza staccare gli occhi dalla cappella di Pietro, sapeva che qualche cubetto nel whisky era ancora intero, e le arrivò un bicchiere vuoto.
“Che combini?” chiese il suo Padrone, con un piccolo sospiro.
Le carezze di Elisa erano sottili, continue, stuzzicanti, sembrava una farfalla che volava rapida senza fare rumore.
“Non le dispiacerà, Padrone…” disse Elisa mettendosi in bocca un cubetto di ghiaccio, e cominciando di nuovo il suo tormento con la lingua.
Pietro sobbalzò, quasi, l’improvvisa sensazione di freddo che gli carezzava il pene alternata alle labbra calde, la lingua di Elisa che a volte pareva più fredda a volte meno, erano sensazioni acute e inedite, una vera appassionata artista del pompino come tutte le sue amiche.
Elisa prese un altro cubetto e continuò il suo lavoro di bocca sulla cappella e sulla corona del glande, mentre solleticava l’enorme asta pulsante con un gentile percorso su e giù.
Ci sapeva fare, non aveva le calde tette di Melissa, non era splendida e porca come Rosa, nè una ninfomane come Miriana, solo il suo culetto poteva godere di un raffronto con Elena, ma per il resto Elisa sapeva come sfruttare tutte le sue carte.
“Sei brava…” convenne Pietro, e lei sentì montare in lei un’eccitazione diversa, un’orgogliosa sensazione.
Era stata lodata, da lui, e ora lo voleva più che mai, voleva strozzarsi in quei getti di piacere densi e infiniti, così aiutata dal ghiaccio scivoloso aumentò il ritmo sempre di più, assecondando il desiderio del suo Padrone che sentiva crescere e pulsare nei testicoli umettati in precedenza, su tutta quell’asta che segava, baciava e leccava con enorme passione.
“Elisa al suo meglio!” sogghignò Melissa alle amiche, ma l’amica non raccolse la provocazione, voleva solo Pietro, voleva ogni goccia possibile, e finalmente lo sentì mugolare “vengo…”, come se non si fosse accorta da sola di quell’enorme cazzo fuori misura, fuori logica, fuori da ogni scala, che pulsava di un orgasmo montante, portando il piacere, portando il seme sempre più vicino all’esplosione.
Diede ancora un passaggio con il risibile cubetto di ghiaccio sciolto sulla circonferenza del glande prima di ingoiarlo e prepararsi a bere tutto il piacere del Padrone, mentre le sue mani stringevano e segavano in maniera quasi parossistica tutta quell’asta, facendo piantare di Pietro nel divano, mentre tratteneva il respiro d’istinto, i suoi testicoli gonfi si contraevano, passando l’impulso all’enorme asta in cui Elisa sentì scorrere il liquido sempre più su fino alla sua piccola bocca vorace ed assetata.
Il primo enorme schizzo la colpì sul palato, e mentre rimaneva ferma a farsi riempire la bocca di liquido, cercò di deglutire. Era dolce, e salata, e inebriante assieme, non era simile a nessun’altra di quelle che aveva assaggiato in vita sua, era assolutamente un nettare ultraterreno di cui diventare golose, affamate, dipendenti.
Altri schizzi enormi, lunghi, corposi, le invasero la bocca, la gola, non voleva lasciare neanche per un istante che qualcosa uscisse da lei, lo voleva bere tutto, avrebbe calciato via le altre che -ne era sicura- si stavano eccitando come prima alla possibilità di bere ancora Pietro.
Ma l’orgasmo era troppo per la piccola bocca di Elisa, che in un rantolo si staccò per deglutire quel nettare quasi tossendo, mentre l’ultimo schizzo di esaurimento le arrivava dritto in viso.
“Cough!” tossì portandosi una mano alla bocca. “Mi hai ubriacata!” sorrise affannata mentre Pietro si rilassava nel divanetto e le amiche accorrevano servili a ripulire e degustare quel che lei non aveva potuto avere.
“Accidenti! E’ così… Buona…” piagnucolò sentendo il sapore nella bocca e usando le sottili dita per toglierla dal viso e portarla alla bocca come fosse un barattolo di marmellata.
Soffocò un piccolo conato, ma il seguente le fece colare del seme dalle labbra. Non voleva perderne neanche una molecola, con la mano recuperò il fluido e lo trangugiò di nuovo, sentendosi ubriaca, inebriata, affamata, guardando le amiche e preparandosi a gettarsi di nuovo nella mischia. Quelle piccole ninfomani non sapevano l’effetto dell’inebriante sborra che stavano bevendo.
Di li a poco iniziarono ad accorgersene lentamente, i loro seni iniziarono a gonfiarsi, sempre più violentemente, e i loro capezzoli a diventare più sensibili, Miriana per prima ebbe la forza di parlare, ancora inebriata dalle scene che le si paravano davanti:”Ra..ragazze..ma..le nostre tette”.
Rosa:”Si.. l’ho notato anche io.. ti prego Miry, succhiamele”.
Miriana presa dalla situazione iniziò a gattonare verso Rosa, si unì a lei anche Elisa, dopo essersi ripresa dall’inondazione della sua bocca.
Entrambe iniziarono come due poppanti a succhiare i turgidi capezzoli di Rosa che nel frattempo iniziava a colare come una cagna in calore.
Pietro divertito dalla scena si alzò in piedi per avere il miglior puntom di vista, Rosa, completamente in trance era a bocca spalancata visti i piccoli morsi di Elisa e i fievoli colpi di lingua di Miriana.
Melissa come un cagnolino da passeggio seguì il suo padrone,gattonando e leccando appena possibile le palle di Pietro che non accennavano a diminuire di volume.
Pietro si posizionò davanti a Rosa, che ancora a bocca spalancata fissava il suo Dio del sesso con quella bestia che gli puntava direttavamente il viso, ne approfittò e lecco la cappella, Pietro, vedendo la scena non resistette e infilò senza pietà la sua asta nella bocca della povera Rosa, che si sentì soffocare.
Era quasi un bellissimo quadro quello che si poteva vedere osservando la scena:
Per prima cosa si notava ovviamente Pietro con il suo enorme palo conficcato nella gola di Rosa, e Rosa,al centro dell’attenzione con Miriana e Elisa che succhiavano come ossesse i suoi capezzoli, Rosa, pur essendo quasi bloccata da quella situazione con le mani masturbava le due troie inginocchiate accanto a lei,e con la bocca cercava di ingoiare il più possibile quel palo di carne che tanto desiderava e nel frattempo di tutto ciò, Melissa si alternava tra il succhiare le spropositate palle di Pietro e la figa di Rosa, che colava a più non posso fino a farle raggiungere l’ennesimo orgasmo, che le fece fradiciare il pavimento peggio di una secchiata d’acqua a terra.
Pietro iniziò ad ansimare, quella bellissima scena che gli si parava davanti era troppo anche per lui,si sentiva pronto a scaricare di nuovo il nettare tanto desiderato da quelle troie, sentì una sensazione diversa dal solito, come una morsa stringente ai testicoli, come se si dovesse veramente svuotare del tutto.
Pietro con un filo di voce:”Inginocchiatevi. Tutte. Qui.”
Le piccole ninfomani non se lo fecero dire due volte e si inginocchiarono a cerchio, a bocca aperta e con le lingue all’infuori che tra di loro si toccavano, Pietro invece subito dietro a questo splendido cerchio si segava possentemente il cazzo, con l’enorme cappella (praticamente grande quanto un suo pugno) che puntava verso i visi provati delle sue cagne.
Le puttane ansiose della loro dose di sborra iniziarono una cantilena:
“Ti prego Padrone, sborra”
“Si, riempici avanti”
“Ne vogliamo ancora… la prego, è così buona”
“Prima a me, la scongiuro, prima a me!”
“Non fatela cadere, attente!”
Pietro ascoltando questo coro chiuse gli occhi per poi liberarsi, gli iniziarono a tremare le gambe dalla potenza dell’orgasmo che stava subendo, gli vennero in mente ricordi non suoi, ricordi ricollegabili ad un Dio e ai suoi poteri, nella sua mente offuscata dal piacere vedeva donne con delle lunghe toghe bianche, implorare come le cagne che aveva ai suoi piedi mentre un forte odore di incenso aleggiava nell’aria.
Quando si riprese da tale visione ciò che gli si parò davanti era ancora più bello, le povere, sottomesse cagnoline erano in ginocchio, e come assetate in mezzo al deserto leccavano quella linfa che tanto bravamavano, l’una sul viso dell’altra, mentre sempre di più ne colava a terra, ovunque, le aveva letteralmente riempite.
Pietro, provato dalla utilma sborrata e dalla “visione” si mise a sedere, e le ragazze, dopo essersi ripulite a vicenda, si sedettero intorno al loro Padrone, chi vicino, chi ai suoi piedi,in completa estasi, sfinite e consumate dalla più che unica esperienza che avevano appena finito di vivere, ubriache del dolce nettare che avevano ingerito e completamente sotto i suoi effetti, chi più chi meno avevano guadagnato due taglie di seno, con i loro capezzoli talmente turgidi da sembrare delle piccole dita.
Crollarono così, addormentandosi quasi all’unisono, mentre la bestia di Pietro tornava a dimensioni normali, inebriato anch’esso dall’odore che aleggiava nell’aria.
Priapo era tornato.
Visualizzazioni:
1.938