Ho sempre avuto il desiderio profondo di provare esperienze di sesso con maschi ma ero timoroso, ero pervaso dalla paura di entrare in un vicolo dal quale non sarei più uscito e forse, in un certo modo, è proprio andata cosi.
Dopo averci pensato e ripensato, immaginato e fantasticato, valutato ogni rischio possibile, mi decido ad incontrare un uomo per provare finalmente questa esperienza, che tanto avevo bramato.
All’ultimo scelgo qualcosa che non mi comprometta, essendo molto timoroso: un trans.
Scorro decine di annunci, cazzi enormi, nerboruti, di tutti i colori, c’era solo l’imbarazzo della scelta, ma poi la mia attenzione ricade su un annuncio di un trans brasiliano, abbastanza bello, con un cazzo grosso e che mi ispirava.
Dopo aver chiamato mi avvio verso l’abitazione, posteggio e richiamo al cellulare, il solito rito, provato con donne, ma ora era diverso, non ero abituato e non sapevo cosa mi aspettava.
Al limite me ne sarei andato.
Mi risponde e mi dice di guardare un palazzo di colore ocra. Obbedisco ed entro, salgo le scale e trovo al primo piano una porta socchiusa.
Ero come in trance, non credevo davvero che lo stavo facendo, di li a poco mi sarei trovato alle prese con un cazzo vero e anche impegnativo, ma ormai c’ero e valeva la pena viverla.
Entro, non vedo nessuno e sento la porta chiudersi dietro di me.
Mi volto e vedo questa figura alta, imponente, ma anche delicata, leggiadra, un perfetto mix tra uomo e donna. Sollevata da tacchi a spillo si stagliava davanti a me, pelle color cioccolato, ben fatta, tette grosse, perizoma che mal conteneva un pene, che subito si mostrava minaccioso.
Mi saluta e mi accompagna in camera, mi invita al lavaggio delle mani e del mio pene e mi dice che aspettava in camera.
La casa è davvero carina e accogliente e la cosa mi fa rilassare, inizio a convincermi che ho fatto bene.
Quando giungo in camera trovo lei ancora in perizoma, mi sorride in modo complice e mi dice che mi vede agitato, si avvicina, mi accarezza e mi dice che faremo solo ciò che è gradito, nulla più.
Il suo modo mi fa sciogliere, mi rilassa e mi lancio in una richiesta: “vorrei succhiartelo e poi mi inculi!”. Appena detto mi domando se sono scemo, se veramente ho pronunciato quelle parole, anche perchè lei si era appena sfilato il perizoma e la biscia che le pendolava in mezzo alle gambe era qualcosa di enorme! Quello a stento entrerà nella bocca, figurati nel culetto!
“Va bene” risponde lei sorridendo. Io non sorrido più.
Lei probabilmente conosce già questo tipo di situazioni e mi dice di stendermi cosi parliamo un po’.
Lo faccio, mi stendo su un fianco, ma non ho nemmeno il tempo di proferire parola che lei con modo avvolgente avvicina il suo pene alla mia bocca e mi dice: “Forza bello, apri la boccuccia e fammi vedere come sei brava, ora farai tutto quello che dico io, sennò non te ne vai!”
Aveva capito che mi piaceva quel tipo di rapporto di sottomissione.
Mi avvicinai piano con la bocca, tutte le mie paura, i miei timori si affacciarono alla mia coscienza ma ormai era tardi, schiusi le labbra e la cappella mi sfiorò.
Il primo contatto mi fece capire che il paradiso era li, ormai quasi nella mia bocca, dovevo solo aprire di più e farlo entrare, e cosi feci.
Il cazzo mi scivolò in bocca e iniziai a muovermi lentamente e delicatamente come avevo visti nei video porno.
Lei inzio ad ansimare, in modo pretestuoso, e mi disse: “Vai bene tesoro, però ora devi muovere anche la lingua e leccarmelo mentre vai su e giù, senno io non sono contenta”.
Ormai era fatta, avevo un cazzo in bocca, il gusto era fantastico, meglio di quanto pensassi, mi ero lasciato andare, lo avevo fatto, ora dovevo solo pensare a divertirmi.
Armonizzai lo scorrere del cazzo in bocca con una rotazione avvolgente della lingua, aggiungendo saliva in abbondanza. Ora lei godeva davvero e sentii il suo cazzo ingrossarsi esageratamente.
“Bravo, bravissimo, guarda come lo hai fatto diventare bello duro!!”
Ora presi io il comando, la feci sdraiare e iniziai a succhiarglielo come migliaia di volte avevo sognato. Il cazzo era duro e dritto, enorme, la cappella lucida di saliva, lo tenevo alla base con due dita e affondavo con la bocca fino a farmelo scivolare tutto in gola, ero al settimo cielo, non ci credevo. Alternavo lunghi affondi a leccate della cappella e sentivo lei che mi diceva che ero davvero bravo, una bocca esperta. Mi sentivo una troia e la cosa mi eccitava da matti.
Repentinamente lei si staccò, mi disse mi metttermi alla pecorina. Obbedii come uno schiavetto.
Girai lo sguardo dietro di me e vidi questa figura delicata ma imponente che stava calzando un profilattico su quel cazzo enorme.
Lei mi vide, mi sorrise e mi disse: “girati, guarda avanti, testa bassa, schiena inarcata e culetto in fuori”.
Ancora una volta obbedii e mi chiedevo se ero pazzo o cosa.
Sentii freddo nel buchino e capii che era lei che mi lubrificava con gel.
La sentii avvicinarsi con le sue gambe che sfioravano le mie, poi una pressione forte sull’ano.
Una voce: “ora non stringere, rilassati, non entro subito, tranquillo, in ogni momento me lo dici e smetto”.
Appena provai a rilassarmi senii prepotente la cappella che entrò nel buchino e senza possibilità di oppormi entrò, immagino per almeno 5-6 cm.
La sensazione era di dolore ma anche di paicere mai provato, profondo e intenso: il secondo paradiso di oggi.
Ora lei restò ferma, capii che mi lasciava abituare a quel corpo estraneo, ed enorme, che si era fatto strada in me. Non è il solito oggetto che mi infilavo, questo era un cazzo vero attaccato ad un corpo vero che si muoveva indipendente dalla mia volontà.
Mi rilassai ancora e mi godetti il momento con lei che si muoveva pianissimo.
Inarcai ancora di più la schiena per assporarmi quel dolce movimento in me, ma lei lo prese per un invito, sentii che salì coi piedi sul letto, li vedi all’altezza delle mia ginocchia, capii cosa stava per succedere ma ero in ballo e volevo ballare.
Salii col peso sul mio corpo, il suo cazzo non era mai uscito dal mio buchino, appena arretrato ora affondò con decisione in me. Fermarlo era impossibile. Involontariamente il mio buchino tendette a chiudersi ma il suo cazzo era ormai entrato e sprofondò senza freni fino alla radice.
Non c’era possibilità di replica, mi mancò il fiato, per il male ma anche per il piacere.
ero veramente in estasi, non potevo credere di essere riuscito ad accogliere interamente quella mazza di carne tutta in me.
Mi pompò con sapienza qualche minuto poi si sfilò, si tolse il profilattico, mi si parò davanti e mi ordinà di continuare a succhiarglielo. Io ero ormai un automa al suo comando e obbedii.
Mentre lo facevo scivolare in gola mi sentii arrivare uno schiaffo, non forte ma ben dato.
“impegnati troia!!”
la cosa mi fece eccitare e cambiai il ritmo, diventando una vera troia.
Dopo poco sentii che lei stava per venire, lo sfilò dalla bocca e una fontana di sborra si riversò sulla mia faccia. Zampilli caldi e impetuosi mi colpirono e ogni contatto con il caldo siero era una frustata di piacere. Rimasi a quattro zampe mentre sentii la sua mano che mi afferrò il cazzo e inizià a segarmi.
Durai veramente poco e sborrai anche io fiotti lunghi e potenti tanto che lei mi fece i complimenti.
Ho aperto le porte di un mondo nuovo per me…..