“Quasi vorrei dirgli di smettere ma sto cominciando a capire che quella sensazione di imbarazzo mi porta libido alle stelle…”
Durante la giovinezza mai avrei pensato di avere dei rapporti bisex con
un uomo maturo. E in più si trattava delle prime esperienze! A quel tempo non era importante uomo o donna, quello che mi importava era sperimentare, provare sensazioni nuove, ma l’attrazione verso i maschi non andava oltre alla semplice curiosità. La persona che mi “convinse” si chiama Carlo ed era sposato e con figli piccoli. Si sentiva qualche ragazzo della mia età sparlare sui “gusti” di Carlo, ma non era chiaro se fossero dicerie o altro. Sta di fatto che per motivi famigliari (amico di lontani parenti) dovetti andare ad aiutarlo in delle faccende, e per di più in una casa di campagna. Prima di quella volta gli unici segnali dei suoi gusti sessuali li avevo avuto quando, per giocare, mi diceva che sembravo “messo bene” e cercava di toccarmi in mezzo alle gambe, ma io l’avevo preso come uno scherzo. Arrivati in questa casa mi accorgo che siamo soli e che fa un caldo bestiale. Carlo ha solo pantaloncino corto e maglietta e mentre lo aiuto mi “obbliga” a togliermi i vestiti, per non sporcarli e mi passa un paio di pantaloncini come i suoi. Cerco di andare in bagno per cambiarmi ma mi apostrofa come una femminuccia se mi vergogno davanti ad un uomo e così mi spoglio. Rimango in mutande e dopo infilo i pantaloncini che mi vanno un po’ larghi. Appena lo nota si avvicina dietro di me e alzando leggermente le mutandine mi infila parte dei pantaloncini dentro per farli sembrare meno larghi e nel farlo mi palpa leggermente una chiappa da sotto le mutandine. Il caldo e il lavoro ci fa rimanere senza maglietta e salendo su una scala per dipingere un angolo Carlo sale dietro di me e mi raggiunge per aiutarmi e nel farlo mi ritrovo un po’ piegato con Carlo che si poggia col bacino contro il mio sedere. Non sembra farlo di proposito. Purtroppo senza accorgermene la mia eccitazione mi provoca un inizio di erezione e Carlo non perde l’occasione e subito avvicina la mano per “controllare” la situazione. Io non posso muovermi molto perché sono sulla scala e quindi lo lascio fare cercando di sdrammatizzare. Carlo dice: “Se devo essere sincero anche io mi sono mezzo imbarzottito … è che hai un culo magnifico” e mentre lo diceva mi accarezzava le natiche. Ero rosso in viso e a disagio. Guarda caso dobbiamo fare una pausa perché stanchi e accaldati e Carlo mi fa stendere sul lettone matrimoniale con la tv accesa e mi passa una bibita. Vedo che infila una cassetta che si rileva un porno. Si stende di fianco a me e dice: “Dai lo so che ormai ti sei eccitato e che vorresti … scaricarti … anche io sinceramente vorrei, ma non devi vergognarti, almeno facciamo una pausa come si deve!”. Non riesco a reagire ma vedo lui che pian piano comincia a menarselo delicatamente abbassandosi leggermente pantaloncini e slip. La vista di un pene così grosso e nodoso mi fa restare a bocca aperta. Come al solito non posso trattenermi e l’erezione diventa totale lasciando intravedere che sono eccitato. Così non posso far altro che massaggiarmi delicatamente anche io. Non mi ero nemmeno accorto che nello schermo il porno era diventato bisex, ossia due ragazzi con una ragazza ma con rapporti anche fra i ragazzi, e questo mi agita ancora di più. Pochi istanti dopo Carlo mi aiuta a spogliarmi completamente per stare più liberi e mi convince che scambiandoci il “lavoro” (ossia io a segare il suo e lui il mio) sarebbe stato più divertente. Il suo pene è molto più grande del mio ma a Carlo non sembra dispiacere troppo. Ormai sono quasi al limite, anche se è passato poco tempo così gli chiedo di fermarsi per non fare un “macello”. La situazione mi sta sfuggendo di mano, Carlo prende un tubetto di crema e mi convince a girarmi a pancia in giù per un massaggio. Si unge le mani e comincia dalla schiena, poi scende fino alle gambe e infine risale sul sedere dove si sofferma e unge tutte le parti possibili, anche il buchetto. Mi allarga un po’ le gambe e senza avvertire fa scivolare un dito nell’ano. Io abbraccio il cuscino e cerco di stare buono nonostante mi senta un po’ “costretto”! Carlo continua il lavoro che ha cominciato ma adesso si capovolge riuscendo ad avvicinare il suo pene alla mia bocca, come un 69 laterale. È la prima volta che vedo da così vicino un pene di un uomo maturo e la voglia di succhiarlo è così forte che non aspetto nemmeno che me lo chieda ed ho già la bocca piena! Appena si accorge che glielo sto succhiando mi preme la testa verso di lui e fa scivolare il palo di carne tutto in gola. Carlo continua il suo massaggio al buchetto ma non disdegna di dedicarsi anche alle palle e al mio pisello che alterna fasi di erezione a fasi di semi durezza, specialmente quando mi penetra con più dita nel forellino anale. Lo avverto che sono alle soglie dell’orgasmo, Carlo mi blocca e mi dice che devo sborrargli sul suo pene, che è mezzo molle ma sembra sempre lunghissimo. Allora mi metto dritto sulle ginocchia vicino a Carlo che è steso al centro del letto con le gambe semiaperte e comincio a segarmi veloce. Non duro molto dato il trattamento precedente ma in compenso la sborra è copiosa, densa e molto bianca. Carlo è imbrattato dall’ombelico sino all’inguine e la maggior parte si è fermata proprio sul suo pene, dalla cappella alle palle. Le richiesta di Carlo fu di ripulire immediatamente il “casino” che avevo fatto usando solo la lingua. Devo premettere che ormai ero su di giri, e nonostante mi fossi appena scaricato ero ancora in calore, per questo mentre mi spingeva la testa verso il suo cazzo non opposi resistenza. Tanto alla fine il liquido ero stato io a produrlo! Fu molto appagante vedere come era infoiato mentre gli leccavo lo sperma dalle palle, poi dall’asta e infine anche dalla pancia. Sembrò essere sul punto di venire anche lui, ma resistette ancora. Ero già abbastanza provato quando mi sistemò sul bordo del letto, che era di tipo antico e quindi molto alto, con un paio di cuscini all’altezza della pancia per sollevarmi ancora di più. Avevo i piedi che quasi non toccavano per terra e la testa più bassa rispetto al sedere e quindi ero molto “esposto”. Essere così bramati mi portava una eccitazione pazzesca. Carlo ricominciò a spalmarmi di crema dalle dita dei piedi sino al collo. Mi chiede se mi depilo ma gli rispondo che essendo quasi biondino i pochissimi peli non si vedono. Gli luccicavano gli occhi mentre mi scrutava con la lente di ingrandimento. Dopo un po’ sento il suo fiato sul buchetto e senza indugiare si getta a leccarlo. Mi accorgo di quanto mi faccia “vergognare” sentirlo che mi lecca intimamente. Quasi vorrei dirgli di smettere ma sto cominciando a capire che quella sensazione di imbarazzo mi porta libido alle stelle. Mentre quasi mi infila tutta la faccia nel solco anale Carlo mi fa i complimenti per il mio sedere alquanto femminile. Mi apostrofa con “belle chiappette”! Il disagio aumenta ancora quando comincia ad ungermi il buchetto sia esternamente che internamente inserendo prima un dito e poi anche due. Carlo comincia delicato ma dopo un po’ non si trattiene e sembra volermi ispezionare il retto con le dita. La posizione col sedere così sollevato e la testa bassa mi impedisce di “ribellarmi” troppo e gli rende la vita facile. Fino ad ora è stato tutto come un gioco ma ora mi accorgo che Carlo vuole “concludere” e infatti mi fa mettere a quattro zampe ai bordi del letto e mi allarga le gambe per tenermi basso. Sono un po’ impaurito e quindi mi tiro su cercando di abbracciarlo e di cercare un’altra strada per farlo divertire ma mi accorgo che ormai non mi ascolta più tanto è concentrato sul suo obiettivo, ossia il mio culetto! Mentre sono inginocchiato sul letto mi tiro su di fronte a lui e Carlo mi abbraccia facendomi sentire il contatto col suo corpo e allargandomi le chiappe con le mani, baciandomi sul collo e sussurrandomi nell’orecchio: “Non ti preoccupare, ti piacerà, se proprio hai paura posso legarti le mani sul bordo del letto così ti faccio impazzire va bene?”. Sentire il suo corpo sul mio, le sue mani sul culo e la minaccia velata di essere legato mi fa tornare il pene durissimo e così mi capacito di tornare a quattro zampe sul bordo. Carlo comincia a darmi schiaffi a mano aperta sulle chiappe con la sinistra mentre con la destra si sega prepotentemente. Dopo un po’ comincio a sentire bruciore e mi lamento con qualche: “Ehiii!” ma Carlo ormai è in trance e non mi ascolta. Si ferma e prende il cazzo durissimo ed enorme con una mano, tenendolo stretto e puntandolo sul mio ano. Sento la cappella calda fare qualche centimetro dentro di me ma non mi muovo. Spinge forte e sembra aprirmi ma dato che sono molto stretto e unto il pene scivola fuori provocandomi un sussulto. Carlo ripete l’operazione più volte ma il risultato è lo stesso, ossia che non riesce a “prendermi”. Sembra innervosito e allora accarezzandomi le palle mi invita a spingere per facilitare la penetrazione e per soffrire di meno. Spinge la cappella di forza nel buchetto e si ferma, mi prende per i fianchi e mi grida: “spingi dai”! e io spingo. In un secondo è dentro completamente. Mi scappa un urlo che subito Carlo blocca tappandomi la bocca con la mano. Il dolore è fortissimo, il suo cazzo è troppo grosso e lungo, mi scendono le lacrime e cerco di allontanarmi ma Carlo mi tiene fermo. Cerco di convincerlo a provare dopo, ma mi fa un sorrisetto come per farmi capire che non può lasciarsi scappare una simile occasione. Mi dice: “stai buono che non mi muovo e ti lascio il tempo di abituarti, non ti preoccupare” e mentre lo dice mi massaggia il cazzo che è completamente moscio. Per fortuna il dolore va via via sparendo e quel massaggio aiuta anche se il pene mi rimane sempre molle. Carlo lo tira leggermente fuori e comincia a muoversi nonostante i miei lamenti. Ora mi sta scopando lentamente ma con decisione e il suo sguardo spiritato è sintomo di quanto sia infoiato. Sento l’eccitazione dentro di me ma il pene rimane moscio. Carlo ora si fa più audace e affonda il cazzo completamente dentro al mio culetto provocandomi dei sussulti che mi fanno gemere da matti. Dopo un affondo deciso mi accorgo che dal pene moscio mi cola copiosamente dello sperma, come se fosse della pipì. Carlo si accorge e mi sussurra all’orecchio: “Ehi … sei venuto di nuovo … e senza toccarti? Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto!”. Faccio un “Siii … sii” di approvazione ma non so se essere in imbarazzo o felice per le sue parole. Carlo per godere ancora di più sale con i piedi sul letto e premendomi le mani sulle spalle mi monta come un toro. Non resisto alle sue botte e mi lascio cadere sul letto, Carlo mi segue e tenendomi le gambe molto divaricate si muove sopra di me come un assatanato. Sto sudando e gemendo quando mi accorgo che il pene di Carlo si irrigidisce dentro di me, lui si ferma tirandolo fuori e continuando a segarlo con la mano mi fa girare e si avvicina al mio viso. So come vuole concludere ma faccio un non con la testa anche se riesce a infilarmelo in bocca e a farselo spompinare come si deve. Carlo mi tiene stretto per i capelli e mi dice: “Devi bere tutto … dai fai il bravo … non resisto …. DAIII!”, da un paio di affondi pazzeschi che mi fanno quasi vomitare e poi comincia a spruzzare in gola. Dopo 3 o 4 getti lo tira fuori e mi schizza sul viso cercando comunque di farne andare la maggior parte in bocca, che tengo aperta sotto suo suggerimento. Mi fa la doccia di crema che poi devo ingoiare per farlo felice. Infatti dopo mi apre la bocca per controllare che abbia bevuto tutto e in più si fa ripulire il cazzo da ogni goccia residua. Siamo entrambi stremati e contenti (forse Carlo di più!) e così ci riposiamo qualche minuto senza dire una parola.
CONTINUA …
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