Mi chiamo Giorgio. ho 22 anni e ho appena finito di farmi scopare dal mio uomo.
lui è di là in doccia, e sento ancora l’odore della sua saliva su di me, il sapore della sua sborra calda sulle mie labbra, il sudore delle sue braccia su di me. non voglio lavarmi, non voglio togliermelo di dosso, voglio portarlo con me, andare all’università domani e pensare alle sue braccia forti alle sue gambe robuste che mi sollevano e mi scopano, mentre sento ancora il suo odore.
ero vergine fino a due setimane fa. ho sempre frequentato ragazze. poi ho conosciuto un uomo in Palestra. io pratico atletica leggera, sono bravo alla sbarra e alle parallele ed è chiaro che questo richiede una certa elasticità . Sono snodabile ecco, e capisco che per un uomo a cui piacciono culetti sodi io sia sicuramente un bel bocconcino, ma non avrei mai pensato di guardare un uomo in palestra, ne tanto meno che questo uomo guardasse me. Si chiama Andrea ha 33 anni ed è sposato. E’ sicuramente un uomo bellissimo, ben formato, occhi chiari e capelli scuri, uno di quegli uomini che sembrano usciti dalle copertine ma che non ti sogneresti mai che guardino proprio te.
sta di fatto che ha iniziato con degli sguardi, poi a sfiorarmi negli spogliatoi, dopo a farsi vedere nudo dentro le docce, finchè una sera dopo gli allenamenti, rimasti soli nei camerini, mi ha spino verso il muro con delicatezza al muro, mi ha poggiato il pacco sul culo, mi ha annusato i capelli e mi ha detto sottovoce: io lo so che lo vuoi, lo vuoi tutto per te.
mi ha spiazzato. ho sempre represso la mia omosessualità , ma questa frase mi ha spiazzato, mi ha spaventato, ed eccitato allo stesso tempo. sono rimasto in silenzio, e lui mi ha chiesto il numero di cellulare. l’ho detto e sono andato via.
ci siamo visti in una sua casa di campagna una settimana fa. la mia prima volta non è stata come l’aspettavo. nei miei pensieri erotici la immaginavo più bella, ma mi sono fatto male anche perchè ha un cazzo veramente largo. ho goduto ma non mi ha fatto impazzire.
ma oggi, oggi è stato tutto diverso. oggi ho goduto come un maiale, e ho fatto godere il mio uomo, l’ho soddisfatto. oggi è venuto fuori l’animale che è in me, che non conoscevo, qualcosa di nascosto e passionale. mi sono concesso totalmente e ci siamo fusi come due bestie in calore.
la casa in campagna ha un soggiorno con una cucina stile americano, con un isola di marmo al centro, due divani a forma di L, e un grandissimo tappeto davanti ai divani.
appena ha aperto la porta ho deciso di prendere in mano la situazione. l’ho preso per mano con un espressione da bambina vogliosa e l’ho fatto sedere sul divano. gli ho aperto le gambe e ho iniziato a baciarlo, mordendogli le labbra. lui ha sorriso, gli piaceva. ho messo le mani sul suo pacco che sentivo gonfiare dentro ai pantaloncini e mentre continuavo a baciarlo gli ho sfilato i pantaloncini. sono sceso piano piano con la lingua, prima sul collo, poi sotto la maglietta, un capezzolo, e poi ho inziato a baciare sotto l’ombelico sempre più giù. davanti le sue mutande gonfie mi sono fermato. con la spunta della lingua ho iniziato a stimolargli la cappella sotto le mutande, e mi piaceva sentire il cotone bagnarsi della mia saliva. lentamente ho uscito il suo cazzone da un lato dello slip e ho iniziato a segarlo lentamente. ho tolto tutto lo slip e allargando ancora di più le gambe ho inziziato a prenderlo in bocca. sentivo quel sapore un po salato del suo cazzo dentro la mia bocca, ingoiavo le sue palle sudate e quei peli sottili che mi pizzicavano le labbra. ci tenevo a soddifarlo, così ho preso la sua cappella calda dentro, giù in gola cercando di mettermi il più denro possibile quel pisello. volevo prenderlo fino alla radice. sentivo la mia saliva che inondava la sua nerchia e a lu faceva piacere che io lo spingessi sempre più a fondo. poi l’ho uscito come se fosse un lecca lecca, succhiando avidamente la cappella piena di saliva.
gli chiesi di alzarsi e di mettermi il cazzo di fronte la faccia. io stavo seduto a terrra con la testa poggiata sui cuscini del divano. gli ho chiesto di scoparmi la bocca. lui ha sorriso, e con un ghigno di malizia mi ha detto: vuoi farmi innamorare allora.
si è poggiato con le braccia muscolose allo schienale del divano e ha iniziato a muovere il bacino avanti e indietro, prima lentamente poi con forza, spingendo il suo cazzo dentro la mia bocca. ero pieno di saliva e più spingeva più soffocavo e più la saliva veniva fuori. lo volevo tutto, non mi bastava. ha continuato per un pò fino a che mi ha alzato mi ha ficcato la sua lingua in gola e mi ha messo a schiena sotto sul divano. mi ha sollevato le cosce, spigendole quasi dietro la nuca e per vedere quanto sono elastico mi ha inccrociato i piedi dietro la nuca.
in questa posizione il mio buco era in bella mostra e ha iniziato a leccarmi la fighetta con colpi di lingua decisi, profondi stimolando il buco con la sua barba ben rasata.
mi sono eccitato, ho inziaito a sentire un calore dentro e volevo solo che mi spingsse il suo pisello dentro. volevo quell’uomo dentro di me, ne avevo bisogno.
appena finito, tenendomi con le mani forti le scoe sempre basse ha iniziato a trapanarmi. il suo pisello lubrificiato dalla mia saliva all’inizio faticava ad entrare, e il mio dolore veniva fuori con dei piccoli gemiti da cagna. allora ha cercato di essere più delicato, ma guardandolo negli occhi, gli ho fatto capire che volevo che fosse più volento, volevo che mi trapanasse con forza, senza pietà . non lo ha voluto capire due volte, ha iniziato a stantuffare il mio culo con veemenza, sempre più forte come un selvaggio, spingendo il cazzo dentro e fuori. ero in calore e presi le sue dita e inizia a leccarle, volevo il suo sapore volevo sentrimi suo, volevo che mi sfondasse. mi prese in braccio in questa posizione e mi mise a terra. mi ha girao, messo a 90 gradi e mi ha abbassato la testa. ha iniziato a sfondarmi con forza a pecorina, e io mi sentivo sottomesso, era quello che volevo, farlo godere come un maiale. dopo un po decisi di distenderlo e mi sono messo a cavallo del suo cazzo, iniziando a salire su e giù come se stessi veramente cavalcando. ero disinbito, senza freni e lui non faceva altro che chidermi se fossi suo. si sono tuo, sono la tua cagna, la tua puttana. sollevo il busto, mi afferro il culo con le mani e mentre mi spingeva verso il suo cazzo, inizio a baciarmi e a dirmi che potrebbe innamorarsi, che potrebbe perdere la testa, che tutta questa storia potrebbe finire male. ero felice ed eccitato allo stesso tempo, continuavo ad ansiamare e a baciarlo. mi faceva impazzire sentire il suo sapore, il suo fiato sul collo, il suo sudore che si fondeva con il mio.
al momento di venire mi strinse a se e spinse il cazzo in fondo al buco. sentivo la sua sborra calda dentro di me. con due dita presi quella che colava dal suo pisello che era ancora dentro di me e me la sono messa in bocca. lui ha sorriso e ha detto; tu sei incredibile, sei proprio incredibile.
siamo rimasti cosi sudati e abbracciati per un bel po.
adesso è uscito dalla doccia e non vuole vestirsi. dice di voler preparare qualcosa da mangiare.
non voglio togliermi il suo odore di dosso. non voglio.