un lavoro a Napoli, finalmente.
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ti ho scritto: albergo tale, via del.., camera 36, lì dalle 18
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bussi, io apro.
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impermeabile e cappello a tesa larga, intravedo un tacco alto
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hai il respiro appena affannato, forse sei salita a piedi.
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nemmeno una parola.
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ti accendo una siga, mi accendo una siga. ci soffiamo il fumo in faccia.
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mi spingi sul letto, mi siedo. apri l’impermeabile, sotto sei nuda.
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dio, le tue tette enormi e bellissime.
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la tua fica con la strisciolina.
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erezione immediata, il cazzo tira nei pantaloni.
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ti avvicini, mi spingi giù. sali in piedi sul letto, ti fermi sopra la mia testa.
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ti guardo la fica mentre la avvicini alla mia faccia. la apri con le dita e la appoggi sul mio naso.
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mi scopi la bocca, ti scopi la mia lingua, il mio naso.
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sei bagnata, coli delizia sul mio viso.
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ti rialzi, ti giri, riscendi, ma questa volta hai le mani sulla mia cinta.
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apri il pantalone, sposti il boxer, mi tiri fuori il cazzo.
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un filo di saliva dalla tua bocca cade sulla cappella.
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io alzo la testa e ti lecco la fica, il culo, la fica, il culo, la fica.
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la tua bocca all’improvviso avvolge il mio cazzo.
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un sussulto.
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sento le tue tette appoggiarsi sulla mia pancia mentre la tua gola accoglie il mio cazzo durissimo.
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ti alzi, scendi dal letto, dalla tasca dell’impermeabile tiri fuori una boccetta, lubrificante.
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ti eri preparata, sapendo che.
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ne coli sulle tue tette, le impasti, ti guardo voglioso.
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con le tette avvolgi il cazzo e lo seghi, guardandomi fisso negli occhi, sicura che non lo scorderò mai.
la mia sborra, prevedibile, ti schizza incontro entusiasta, ti copre il viso, la bocca, i capelli e ricade sulle tette.
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lo raccogli con le dita, lo succhi, sorridi.
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buono, dici. la prima parola.
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