mio figlio, il mio uomo

“Appena riuscimmo a raggiungere un divano libero mi sfilò la gonna e mi fece sdraiare cominciando a leccarmi appassionatamente fra le cosce e a penetrarmi il…”

Avevo trascorso col mio Angelo una estate stupenda e verso la fine
dell’estate, quando già comiciavo ad essere triste per la sua partenza, mi disse che aveva organizzato di farmi e farsi un regalo, visto che era il suo compleanno.
Quella stessa sera mi fece indossare un abito molto provocante, calze a rete, tacchi a spillo e nessuna biancheria intima e mi portò a cena in un ristorante cinese dove mangiammo molto bene.
Nel locale avevo addosso lo sguardo di tutti gli uomini presenti che mi spogliavano con gli occhi e questo mi piaceva un casino, mi faceva già bagnre la fica e fremere da sballo il buco del culo.
Poi in auto, mentre guidava mi fece tirare su la gonna per mettere in bella mostra il mio ficone con tutta la sua folta peluria.
Obbedii al suo desiderio tirando su la gona fin quasi all’ombelico mentre anche lui si sbottonò i pantaloni mettendo in bella mostra il grosso cazzo già in tiro per l’eccitazione che gli dava la mia fica.
Ero già eccitata alla visione del suo cazzo quando fermi in prossimità di un semafori vidi fuori dell’auto maschi che buttavano l’occhio sulle mie cosce esposte in bellavista al loro sguardo assieme alla mia mano che lentamente masturbava il cazzo di mio figlio e così per mostrare quantas voglia avevo mi chinai su di lui per prenderglielo in bocca.
Dopo un paio di chilometri si fermò in un parcheggio offrendomi subito il suo durissimo cazzo dicendomi: – dai insaziabile pompinara datti da fare con quella bocca ho voglia di sborrare -.
Mentre mi davo da fare portandolo alle soglie dell’orgasmo, senza però farlo sborrare subito
A quel punto mi disse: – fuori dell’auto c’e uno che ci guarda, faciamolo divertire – e subito mi sollevò completamente la gonna fino alla cintola e mettendo in bella mostra il mio culo mi infilò un dito in culo che mi fece guarie come una cagna mentre mi diceva: “guarda l’uomo è ancora li e si sta masturbando”. Così dicendo mentre continuavo a spompinarlo ed il suo dito continuava a rigirarmisi nell’ano abbassò il finestrino facendo cenno al tizio di avvicinarsi e di toccarmi il culo.
Quello sicuramente non pensava a tanta fortuna e si avvicino accarezzandomi le natiche per poi infilarmi le dita nella fica già fradicia di umori mentre Angelo mi estraeva il dito dal culo.
Sentivo lo sconosciuto ansimare in silenzio mentre rigirava con maestria le sue dita dentro di me fino a farmi godere da matti.
Ebbi un orgasmo sconquassante mentre mio figlio mi veniva violentemente in bocca.
A quello spettacolo lo sconosciuto continuando a tenermi le dita nella fica e a masturbarsi con l’altra mano mi innaffiò con spruzzi incontrollati il culo.
Ero ormai eccitata ed disposta a tutto.
Desideravo farmi stantuffare contemporaneamente davanti e di dietro come la troia di un bordello Invece Angelo baciandomi teneramente mi disse:
“sei una donna fantastica” e poi dicendo allo sconosciuto che avrebbe voluto continuare a godermi di andare a farsi una sega da qualche altra parte rimise in moto allontanandosi.
Notammo però che il tizio aveva cominciato a seguirci Allora mio figlio fermandosi ad una stazione di servizio mi disse: “Voglio proprio vedere se sei davvero la vacca che penso, infilati nella toilette e vediamo cosa succede se quello ha il coraggio di seguirti”.
Scendo dall’auto ed entro nella toilette andando allo specchio facendo finta di aggiustarmi il trucco.
La porta si apre quasi subito e lo sconosciuto di prima mi viene alle spalle e senza parlare mi mette una mano sotto la gonna stringendo forte la fica fradicia dicendomi: “ora tocca a me goderti lurida porca”.
Il tempo di un sospiro e mi trovo piegata con le braccia verso il lavandino, le gambe aperte e la gonna alzata sul culo.
In un attimo sento un cazzo dentro di me che mi scopa con frenesia facendomi godere a forza di stoccate.
Non potete neppure immaginare quanto mi piaccia essere scopata in quel modo come una puttana, sentirmi troia mentre quello mi spacca veramente in due la fica ruggendo di piacere fino a venirmi dentro senza minimamente preoccuparsi di chiedermi se poteva o meno venirmi dentro.
Sento il suo sperma che mi scalda l’utero, le sue dita che mi frugano il culo.
Ad un tratto mi stacca dal lavandino facendomi chinare carponi sul vaso per sbattermi il suo stupendo cazzo dietro e cominciare a pomparmi come un demonio mentre io lo incito: “si si porco, più forte… ancora ancoraaa… riempimi di nuovooo… si, siiiii… non ti fermareeee”.
Voltandomi intravedo mio figlio che è silenziosamente entrato dietro di noi e che sta godendosi tutta la scena.
Eccitata ancora di più dalla sua presenza oltre che dal piacere di essere presa in tutte le posizioni comincio a spingere il mio sedere verso le sue palle per accoglierlo interamente dentro.
Sento quel pezzo di carne duro come l’acciaio stantuffarmi ad un ritmo sublime mentre le mie tette urtano contro il vaso sobbalzando sotto le sue spinte fino a che non raggiungo uno spettacolare orgasmo anale che mi lascia senza fiato.
Abbusa di me per circa 5 minuti buoni e poi per la seconda volta mi riempie di sperma mentre anche io esplodo in un bestiale orgasmo che mi piscia lungo le cosce.
Sento le sue parole che apprezzano il mio corpo mentre mi lascia stravolta in quel bagno dandomi una pacca sul culo scopata e sodomizzata come una cagna.
Mio figlio che per non farsi vedere si era chiuso nel bagno affianco esce e mi si avvicina passandomi una mano fra le cosce.
“Lurida porca, fottuta maiala” mi dice raccogliendo lo sperma che mi cola dal culo e dalla fica per passarmelo in faccia ed infilarmi le dita in bocca.
“Sei proprio stata brava”, e poi continua dicendomi “sei stata davvero all’altezza della situazione ma questa sera farò si che la tua passera ed il tuo culo debbano sopportare ben altre battaglie”.
Mi dette il tempo di ricompormi e di truccarmi e mi portò in un localino fuori mano dove oltre poter bere si poteva anche ballare.
Doveva essere un locale particolare.
Vedevo sulla pista affollata illuminata da luci psichedeliche una marea di gente che più che ballare si strusciava e si toccava mimando amplessi ed altro.
Mentre ci dirigevamo ad un tavolino libero un uomo si piazzò dietro di me infilandomi una mano sotto la gonna toccandomi insistentemente il culo ancora appiccicoso di sperma.
Lo dissi ad Angelo che mi rispose “non farci caso a nessuno può sfuggire che sei una gran porca vogliosa”.
Raggiunto il tavolo e posate le nostre cose subito mi invitò in pista dove in quel momento suonava un lento.
Si avvinghiò a me mettendomi le mani sulle natiche per accarezzarmi i glutei e nel far ciò sollevava la mia gonna lasciando il mio sedere esposto agli sguardi di tutti.
Sentire qualcuno che faceva pesanti commenti sul mio culo, gli sguardi di tutti quegli uomini su di me, quelle mani che cominciavano a toccarmi a sfiorarmi, qualche mano che cercava di insinuarmisi frale cosce umide e appiccicose di sperma mi faceva sentire sempre più eccitata.
Dopo un po’ scendemmo dalla pista e e mi condusse verso alcune salette riservate
Entrammo in una stanza con una sottile luce blu diffusa con tanti divani alle pareti ed un grosso divano al centro della stanza.
Appena i miei occhi si furono abituati a quella penombra scorsi che su quasi ogni divano coppie che si baciavano con passione, cazzi che entravano ed uscivano da culi e fiche di femmine vogliose.
Appena riuscimmo a raggiungere un divano libero mi sfilò la gonna e mi fece sdraiare cominciando a leccarmi appassionatamente fra le cosce e a penetrarmi il culo con un dito.
Non curante degli sguardi degli altri che erano impegnati nelle loro faccende gli tirai fuori dai pantaloni il suo grosso bastone cominciando a fargli un violento segone mentre lui continuava a infilarmi le dita nel buco del culo e ad abbevasrarsi del piacere che mi sgorgava dalla fica.
Sul divano accanto al nostro una donna bionda e molto formosa stava armeggiando con 5 cazzi, ne aveva uno infilato in bocca altri due fra le mani che agitava per masturbarli un altro piazzato sotto che le si immergeva nella fica e l’ultimo che si sparava su di lei una sega in attesa che il suo compagno la finisse di inculare per prendere il suo posto nell’ano caldo e trabboccante di sborra.
Mentre ciucciavo il meraviglioso cazzo di mio figlio questi vedendo come guadravo la donna sul divano mi disse: “perché non vai anche tua, anzi andiamoci insieme”.
Appena avvicinati la bionda prese il cazzo di Angelo in bocca rotenando la lingua come un serpente mentre io infilavo il viso fra le sue cosce per leccarle la fica ed il cazzo che faceva avanti e indietro dentro di lei.
Vedendomi così partecipe i cinque senza mezzi termini mi dissero: “e allora scopiamo?”.
Guardai mi figlio che sorrideva e dissi “certo, cosa aspettiamo”.
Intanto la donna, che poi seppi chiamarsi Eleonora, suggerì di spostarci in una camera dove saremo state più libere.
Tutti concordarono e salimmo al piano di sopra
Uno dei ragazzi era già nudo e salendo le scale mi poggiò una mano sulle chiappe con la scusa di spingermi mentre Eleonora teneva in mano il cazzo di mio figlio che usciva fuori dai pantaloni con una potente erezione.
Appena in camera mi sedetti sulla sponda del letto e quello che era già nudo mi venne vicino con il suo bigolo penzolante fra le cosce facendomelo oscillare davanti alla bocca
Lo afferro subito cominciando a dare alcune leccate alla grossa cappella facendogli prendere subito consistenza.
Gli altri intanto intorno a me cominciarono a spogliarsi mentre mio figlio si preoccupava di finire di svestire Eleonora che intanto era impegnata con il cazzo di uno dei cinque
Ben presto fummo tutti nudi.
Avevo le loro mani dappertutto, baci, carezze in ogni dove e tutti miravano al mio culo e alla mia fica ed alle mie tette.
C’era chi preferiva farselo prendere in bocca per farselo ciucciare a dovere, chi era più assiduo alle mie tette e mi leccava instancabilmente i capezzoli fino a farli diventare turgidi come nocciuoli, chi era smanioso di infilarmelo nella fica e chi di incularmi alla grande.
Quella serata, anzi nottata di sesso si preannunciava molto lunga ed intensa e la materia prima “i cazzi” certo non mancavano ed erano tutti belli grossi ed a mantenerli duri ci pensavo io.
Mio figlio si distese per terra con un cuscino sotto le chiappe In quella posizione il suo cazzo sembrava una enorme torre.
“Vieni qui mamma”, mi disse, scioccando i presenti ed io mi ci piazzai sopra impalandomi su quel cazzo diritto e arroventato.
A quel punto uno dei giovani si presentò con la sua cappella lucida davanti alla mia bocca ed io poveretta…… che potevo fare…… subito me la risucchiai in gola con sommo gusto.
Subito fu affiancato da un altro ed a turno si contendevano la mia bocca dicendomi che ero un ottima succhiatrice.
Intanto quello che era bramoso di farmi il culo si venne a porre dietro di me mentre ero ancora impalata da mio figlio.
Accorgendosene Angelo rallentò la scopata per permettere a quello di sondarmi il culo dicendoglio: “mi raccomando inculala fino alle palle che le piace sentirselo tutto dentro”.
Una lieve pressione e il mio foro anale ben lubrificato ricevette dentro quell’enorme cazzon fino alla radice.
Quella mega scopata mi sconvolgeva.
Mugolavo di piacere assieme agli altri commentando la grossezza dei loro cazzi e quanto mi piacesse sentirmi sfondare da loro.
Ad un tratto i due che si alternavano nella mia bocca cominciarono a farmeli entrare ed uscire dalle labra con sempre maggiore velocità finchè all’unisono gridarono: “eccco eccoo… si sii… ti bagno, ti bagno… si, ti sto sborrando ti sborro tuttattaa”… e fiotti di sperma mi si riversarono sulla faccia, mentre Angelo e quello che mi stava inculando mi assestavano colpi sempre più potenti nella fica e nel culo
Fu in quel momento che mi assali un orgasmo violento, mugolavo da matti gridando
“ohh che bello si sii… dai, dai ancora…ancoraa siii… godo, godoooo, vengo, vengooo ohhhh… impazzisco si, sfondatemi tutta, riempitemi, si cosi, cosiii” e vennero affogandomi in un mare di sperma.
Alla fine della serata, restammo soli in quella stanza io e il mio Angelo.
Fu allora che mi disse “sei proprio una gran puttana, sono felice che tu sia la mia mamma è ancora più arrapante fotterti e farti chiavare e visto che sei proprio un cesso un cagna in calore ti porterò a battere anche sulla strada”.
Non che fosse una cosa nuova per me ma il fatto che la proposta venisse da mio figlio mi intrigava ancora di più e risposi: “oh caro in qualsiasi momento vorrai sarò disposta ad esaudire anche questo tuo desiderio, andare sulla litoranea per farmi chiavare dal primo automobilista di passaggio e poi farmi prendere da te piena di sperma degli sconosciuti dai quali mi sono fatta godere”.

Ero completamente sua, una troia, una mamma puttana per amore del suo bambino dal quale dipendevo in tutto e per tutto.
Fu così che per un certo periodo divenne il mio magnaccia, il mio padrone, così come prima di lui lo era stato mio zio ed ora lo era il mio Leo.

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Orge

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