“”Hai la figa piu’ bella che abbia visto in vita mia” disse Susan a Roberta, mentre le infilava in bocca un bigne’ di cioccolata, “anche la tua e’…”
Mi chiamo Stefano e mi piacerebbe sapere se sono riuscito ad eccitarvi
con i miei racconti, così se sono stati di vostro gradimento non esitate a scrivermi alla mia mail: [email protected]
Il giorno dopo, rividi Susan in ufficio, puntuale ed efficiente come al solito, sembrava che nulla fosse successo. Anche con mia moglie, i rapporti erano professionali, per cui decisi di comportarmi nella stessa maniera pensando che in fin dei conti per il lavoro era meglio cosi’.
In realta’ per parecchio tempo, tutte le volte che la vedevo, mi si rizzava immancabilmente l’uccello e la paura che qualcuno se ne accorgesse mi metteva un po’ in imbarazzo.
Dopo alcuni giorni, Roberta mi informo’ che aveva invitato Susan a cena per quella sera e aggiunse: “Non ti fare illusioni pero’, si tratta solo di una cena!”, dissi che per me andava bene e cercai per tutto il giorno di immaginare cosa sarebbe successo. Finalmente venne la sera e puntuale, alle otto, Susan si presento’ a casa nostra; era bellissima, con un vestito che la fasciava completamente ed una scollatura vertiginosa da cui il seno prorompeva imperioso.
Cenammo, chiacchierando del piu’ e del meno, bevendo Champagne, in un’atmosfera estremamente piacevole e rilassante. Quando fummo al dolce, il discorso scivolo’ sull’argomento sesso, prima in modo velato e poi sempre piu’ nei dettagli della nostra vita intima, Roberta raccontava la nostra prima scopata, senza omettere alcun dettaglio e quando ando’ a prendere gli autoscatti delle nostre peripezie erotiche, l’atmosfera era gia’ rovente; Susan ansimava leggermente, mentre Roberta le si strusciava contro come una gatta… “Hai la figa piu’ bella che abbia visto in vita mia” disse Susan a Roberta, mentre le infilava in bocca un bigne’ di cioccolata, “anche la tua e’ meravigliosa” rispose Roberta, si alzo’ in piedi e con un gesto rapido si slaccio’ la gonna, lasciandola cadere in terra; era senza mutandine e disse, “lasciamo decidere ad un uomo chi ce l’ha piu’ bella”; dicendo cio’ prese Susan per mano, la fece alzare, le sfilo’ il vestito, lasciandola completamente nuda, e si spoglio’ completamente, rimanendo in piedi accanto a lei.
Roberta, piccolina, mora, due tette tonde che mi avevano sempre fatto impazzire; Susan alta una testa piu’ di lei, rossa come il fuoco una accanto all’altra, completamente nude, con le fighe pelate, mi stavano chiedendo di decidere chi avesse la figa piu’ arrapante. Non dissi nulla, avevo il cazzo che non stava piu’ nei pantaloni… Le due donne si misero sul divano, sedute sul bordo dei cuscini, una fianco all’altra, con le gambe completamente spalancate e dissero in coro: “Devi decidere!”
Mi avvicinai e rimasi sorpreso di come Susan riusciva a contrarre ritmicamente il sesso, si apriva e si chiudeva, diventando sempre piu’ lucido ad ogni contrazione. Di natura non do’ mai giudizi e sono molto contrario alle classifiche e dissi di conseguenza: “Non posso decidere cosi’, devo controllare bene…” mi inginocchiai davanti a Susan e annusai il profumo della sua vagina aperta, senza toccarla, era inebriante, fresco, eccitante… poi feci lo stesso con mia moglie e per la prima volta notai quanta differenza ci potesse essere tra una donna e un’altra pure tutte e due cosi’ arrapanti; affondai la faccia nella figa di Roberta e la leccai con cura, per sentirne il sapore, dall’ano al clitoride, quindi feci la stessa cosa con Susan, infilandole la lingua piu’ dentro possibile, riuscivo a sentire le contrazioni di quel sesso che stringeva la mia lingua. Roberta che intanto aveva iniziato a leccarle le tette, con una mano mi prese per i capelli e mi spinse la faccia con forza contro quel sesso fradicio e bollente, fino a farmi quasi soffocare; Susan gemeva ed ansimava come un mantice inarcando avanti il bacino; quando raggiunse l’orgasmo, mi innaffio’ letteralmente la faccia di umori viscidi e caldi e grido’ a squarciagola: “Si godo, godo come una porca, godo…”.
Mi alzai, le presi il viso con le mani e la bacia con la lingua in bocca, facendole sentire il suo sapore; mi lecco’ la faccia come un cane mentre continuava ad ansimare. Roberta intanto mi slaccio’ i pantaloni, tiro’ fuori l’uccello e inizio’ a succhiarlo con foga, anche lei era eccitatissima e voleva partecipare attivamente; stavo per venire, tirai fuori l’uccello dalla bocca di mia moglie e mi tolsi cravatta e camicia. Anche Susan si alzo’, ando’ verso il tavolo ancora imbandito e prese la bottiglia di Champagne, quindi fece mettere Roberta carponi sulla moquette e le verso’ lentamente il Moet sull’ano, bevendolo mentre colava lungo la figa, anche lei si era messa a carponi dietro mia moglie, per cui ne approfittai subito, impalandola alla pecorina.
Mentre la stantuffavo, le allargai le chiappe con la mano, infilando un pollice nell’ano. Susan intanto dopo aver leccato per bene la passera di Roberta, spingeva la bottiglia dentro la sua figa infilandole dentro tutto il collo, lo spumante colava usciva dal sesso di mia moglie e le colava lungo le gambe spumeggiando. Poi Roberta si sdraio’ sulla schiena, alzo’ le gambe fino a portare i piedi all’altezza della faccia, in modo da offrire a Susan, figa e culo e disse, “infilami la bottiglia nel culo, sodomizzami e intanto leccami la figa!” Susan non se lo fece ripetere due volte, appoggio’ la punta della bottiglia contro lo sfintere di mia moglie e spinse con decisione. Roberta lancio’ un urlo ma subito disse con voce rotta: “non fermarti, non fermarti! Leccamela leccamela!”.
Nel frattempo io con l’uccello che non ce la faceva piu’, estrassi il cazzo dalla figa e li infilai lentamente nell’ano. Susan smettendo un attimo di leccare disse: “Tuo marito mi sta inculando, e’ enorme, ed io intanto inculo te!”.
Appena riprese a passare la lingua sul clitoride di Roberta, lei venne gemendo anch’io non resistetti piu’ e sborrai tutto lo sperma che avevo dentro il culo della bella segretaria. Ma Susan non era ancora contenta, si alzo’, si piazzo’ a gambe larghe sulla faccia di mia moglie, si accuccio’ e le fece colare in faccia tutto il mio sperma, contraendo ritmicamente il culo; Roberta non si fece pregare le lecco’ per bene l’ano, poi Susan, girandosi le puli’ la faccia con la lingua, poi si mise sopra di lei e fecero un sessantanove di fuoco, finche’ vennero entrambe…
Mi chiamo Stefano e mi piacerebbe sapere se sono riuscito ad eccitarvi con i miei racconti, così se sono stati di vostro gradimento non esitate a scrivermi alla mia mail: [email protected]
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