Mia figlia Barbara 11
La risposta di Barbara fu molto lunga, (spero di non annoiarvi, però fa parte della storia.)
Barbara: papà , avevo quasi 12 anni quando ho avuto il mio primo orgasmo, ero nel mio lettino e sentivo uno strano prurito, o meglio non era proprio prurito, cmq avevo voglia di toccarmi la fighetta, avevo una strana sensazione dentro di me e più mi toccavo più provavo piacere, incominciai a strofinare sempre più il mio clitoride, naturalmente non sapevo neanche come si facesse, però l’istinto mi portava a fare quello ed altro, fantasticare. Ascoltavo con molta attenzione quasi senza respirare, guidavo lentamente x non fare troppo rumore e x non arrivare presto a casa di zio Aldo. Continuando il racconto di Barbara diceva: immaginavo a le coppie di fidanzati che facevano l’amore, provavo ad immaginare un vero cazzo come fosse, non il pisellino dei bambini, così incominciai ad immaginare come fosse il tuo cazzo, a quanto fosse grosso e come facevi sesso con mamma, naturalmente mentre immaginavo una cosa immaginavo un’ altra, immaginavo il cazzo dei nostri vicini di casa e anche quello di Roberto anche se molto piccolo. Giravo e rigiravo il mio pensiero era sempre sul tuo cazzo, più lo immaginavo e più provavo piacere a strofinarmi il clitoride, mi bruciava un pochino, non avevo esperienza a farlo, però non riuscivo a smettere, vedevo te che facevi la pipì con un cazzo enorme, ti giravi e me lo facevi guardare ed io che ti venivo vicino e lo baciucchiavo e poi leccavo, non so il perché mi venivano questi pensieri, prima di quella notte non avevo ne visto ne immaginato quelle cose, fatto sta che dopo tantissimo tempo di masturbazione raggiunsi il mio primo orgasmo mentre ero in braccio zio Aldo con il cazzo enorme e tu che guardavi segandoti. Papà fu una sensazione indescrivibile e da quella notte tu e zio Aldo diventaste i miei amanti immaginari, tutte le notti e tutte le volte che mi masturbavo immaginavo voi due ,spesso lo facevo anche di giorno mentre tu e zio parlavate io andavo in bagno a masturbarmi , ero talmente presa che mi masturbavo anche 2-3 volte di giorno e di notte lo stesso pensando sempre voi due e altre persone adulte.
Andò avanti x qualche mese così, poi incominciai a farmi notare da Roberto, mi masturbavo sapendo che lui era ancora sveglio, volevo che si accorgesse che mi masturbavo, però tutti i miei tentativi restavano invano, non era ancora pronto x certe cose. Così dovevo accontentarmi della mia fantasia.
Le provavo davvero tutte, nella scuola provavo a fare eccitare i miei compagni di classe, ma che, avevano solo il gioco e video game nella testa, i ragazzi della terza media neanche mi guardavano, troppo piccola x loro, quindi ero anche un po’ vincolata ad usare la fantasia. Questa andò avanti così sino all’episodio che già sai, quello della gita scolastica, quindi ero già in terza media, le cose erano un po’ cambiate, come anche il mio fisico, beh questo credo che non è il caso che te lo spighi.
Arrivò il momento di zio Aldo che a sua volta notò le mie forme di signorina e non più da bambina, così iniziò la storia che ti raccontai. Nel frattempo passavano i mesi e tante ma tantissime cose senza pudore fui in grado di fare, ad esempio: Roberto, notai che incominciava a segarsi nel suo lettino, ansimava troppo x non sentirlo, quindi era arrivato il momento di provare di nuovo. Il giorno dopo che mi accorsi che si stava segando, andai a letto subito dopo di lui x non dargli il tempo di addormentarsi oppure altro, mi misi sotto le lenzuola solo con le mutandine e con il reggiseno, spostai le mutandine di lato facendo uscire una parte delle grandi labbra della mia fighetta fuori e dopo un pochino facendo finta di dormire feci in modo che mi scoprii rimanendo a gambe larghe in modo tale che Roberto potesse vedere bene in mezzo alle mie gambe, sentivo che si segava e ansimava, io lentamente allargavo sempre più le gambe, venivo senza toccarmi, solo al pensiero che si segava guardando in mezzo alle gambe, ero tutta una lago, ad un tratto Roberto si alzò dal suo lettino venendo verso di me, il cuore mi batteva a mille all’ora in quell’attimo immaginavo tutte le cose impossibili e venivo ancora di più, però fu così intenso il mio orgasmo che saltai un pochino con il bacino, Roberto avendo paura che mi svegliassi tornò di corsa nel suo lettino. (almeno quella notte)
Alla prossima x il prosieguo.
La risposta di Barbara fu molto lunga, (spero di non annoiarvi, però fa parte della storia.)
Barbara: papà , avevo quasi 12 anni quando ho avuto il mio primo orgasmo, ero nel mio lettino e sentivo uno strano prurito, o meglio non era proprio prurito, cmq avevo voglia di toccarmi la fighetta, avevo una strana sensazione dentro di me e più mi toccavo più provavo piacere, incominciai a strofinare sempre più il mio clitoride, naturalmente non sapevo neanche come si facesse, però l’istinto mi portava a fare quello ed altro, fantasticare. Ascoltavo con molta attenzione quasi senza respirare, guidavo lentamente x non fare troppo rumore e x non arrivare presto a casa di zio Aldo. Continuando il racconto di Barbara diceva: immaginavo a le coppie di fidanzati che facevano l’amore, provavo ad immaginare un vero cazzo come fosse, non il pisellino dei bambini, così incominciai ad immaginare come fosse il tuo cazzo, a quanto fosse grosso e come facevi sesso con mamma, naturalmente mentre immaginavo una cosa immaginavo un’ altra, immaginavo il cazzo dei nostri vicini di casa e anche quello di Roberto anche se molto piccolo. Giravo e rigiravo il mio pensiero era sempre sul tuo cazzo, più lo immaginavo e più provavo piacere a strofinarmi il clitoride, mi bruciava un pochino, non avevo esperienza a farlo, però non riuscivo a smettere, vedevo te che facevi la pipì con un cazzo enorme, ti giravi e me lo facevi guardare ed io che ti venivo vicino e lo baciucchiavo e poi leccavo, non so il perché mi venivano questi pensieri, prima di quella notte non avevo ne visto ne immaginato quelle cose, fatto sta che dopo tantissimo tempo di masturbazione raggiunsi il mio primo orgasmo mentre ero in braccio zio Aldo con il cazzo enorme e tu che guardavi segandoti. Papà fu una sensazione indescrivibile e da quella notte tu e zio Aldo diventaste i miei amanti immaginari, tutte le notti e tutte le volte che mi masturbavo immaginavo voi due ,spesso lo facevo anche di giorno mentre tu e zio parlavate io andavo in bagno a masturbarmi , ero talmente presa che mi masturbavo anche 2-3 volte di giorno e di notte lo stesso pensando sempre voi due e altre persone adulte.
Andò avanti x qualche mese così, poi incominciai a farmi notare da Roberto, mi masturbavo sapendo che lui era ancora sveglio, volevo che si accorgesse che mi masturbavo, però tutti i miei tentativi restavano invano, non era ancora pronto x certe cose. Così dovevo accontentarmi della mia fantasia.
Le provavo davvero tutte, nella scuola provavo a fare eccitare i miei compagni di classe, ma che, avevano solo il gioco e video game nella testa, i ragazzi della terza media neanche mi guardavano, troppo piccola x loro, quindi ero anche un po’ vincolata ad usare la fantasia. Questa andò avanti così sino all’episodio che già sai, quello della gita scolastica, quindi ero già in terza media, le cose erano un po’ cambiate, come anche il mio fisico, beh questo credo che non è il caso che te lo spighi.
Arrivò il momento di zio Aldo che a sua volta notò le mie forme di signorina e non più da bambina, così iniziò la storia che ti raccontai. Nel frattempo passavano i mesi e tante ma tantissime cose senza pudore fui in grado di fare, ad esempio: Roberto, notai che incominciava a segarsi nel suo lettino, ansimava troppo x non sentirlo, quindi era arrivato il momento di provare di nuovo. Il giorno dopo che mi accorsi che si stava segando, andai a letto subito dopo di lui x non dargli il tempo di addormentarsi oppure altro, mi misi sotto le lenzuola solo con le mutandine e con il reggiseno, spostai le mutandine di lato facendo uscire una parte delle grandi labbra della mia fighetta fuori e dopo un pochino facendo finta di dormire feci in modo che mi scoprii rimanendo a gambe larghe in modo tale che Roberto potesse vedere bene in mezzo alle mie gambe, sentivo che si segava e ansimava, io lentamente allargavo sempre più le gambe, venivo senza toccarmi, solo al pensiero che si segava guardando in mezzo alle gambe, ero tutta una lago, ad un tratto Roberto si alzò dal suo lettino venendo verso di me, il cuore mi batteva a mille all’ora in quell’attimo immaginavo tutte le cose impossibili e venivo ancora di più, però fu così intenso il mio orgasmo che saltai un pochino con il bacino, Roberto avendo paura che mi svegliassi tornò di corsa nel suo lettino. (almeno quella notte)
Alla prossima x il prosieguo.