l’universitaria . . . 1

“Proprio come se mi stesse scopando…”

Camminavo per la strada di Milano in un caldo e afoso
venerdì pomeriggio di fine luglio. Erano circa le 14.00 e stavo rientrando in appartamento dall’università. Ero in appartamento da sola perché le mie tre coinquiline e compagne erano già ritornate in mattinata a casa nelle rispettive città e non sarebbero tornate fino a martedì sera giusto per portare accasa i vestiti dato che avevano già terminato i loro esami, mentre io dovevo ancora darne uno durante entro il termine della sessione. Ero molto accaldata, ed ero un pò succinta nei vestiti; indossavo dei sandali con i tacchi alti 6 cm, una minigonna abbastanza aderente di colore bianco con dei ricami rosa che facevano panzane, con un top bianco con ricami rosa. Non indossavo il reggiseno in modo da dare libertà di movimento alla mia quarta e indossavo un perizomino nero come intimo. Indossavo anche degli occhialini neri raiban con lenti scure che mi permettevano di non incrociare gli sguardi delle persone che incontravo. Ho i capelli neri lunghi leggermente mossi e sono alta 1.70 m. Sono una ragazza molto piacente, almeno così mi dicono.
Quel pomeriggio arrivai alla fermata dell’autobus e mi fermai in attesa. Guardai nella borsetta alla ricerca delle sigarette. Frugai velocemente tra il contenuto della borsetta, presi il pacchetto, tolsi una sigaretta. Fumo le sigarette fini, la misi in bocca e cercai l’accendino. Non trovavo l’accendino e mi stavo innervosendo. Mi guardai attorno e c’era solo un ragazzo, scuro di carnagione, fisicamente ben messo, alto circa 1.80 quasi; 10 cm più alto di me. Mi avvicinai e garbatamente gli dissi :”Ciao scusami hai da accendere?”. il ragazzo si girò e mi disse: Ciao, ma con questo caldo hai voglia di fumare?. Intanto mise le mani in tasca ed estrasse l’accendino me lo porse acceso e mi fece accendere la sigaretta. Io gli risposi che aveva ragione ma che ero un periodo in cui ero un po stressata e la sigaretta mi aiutava a distendermi e a rilassarmi. Lui mi sorprese e mi disse. Come sono andati gli esami? Io rimasi sbalordita e gli dissi abbastanza bene grazie. E lui mi disse che mi aveva visto al bar del politecnico. Che lui studiava ingegneria a differenza mia che invece studiavo architettura. Con sorpresa mi disse che abitava nel palazzo di fianco al mio e mi accompagnò durante il tragitto dalla Bovisa a Piazza Martini. arrivati sotto il palazzo mi invitò a salire da lui dicendomi che mi offriva un happy hour e aggiunse che ormai i suoi compagni erano tornati a casa e che fino a settembre non sarebbero rientrati.
Ci pensai un’attimo e poi accettai l’invito. Giunti in Piazza Martini scendemmo dall’autobus chiacchierando di frivolezze sulle vacanze. Mi fece strada ed entrammo nel palazzo, il portiere non era in guardiola quindi ci avviammo all’ascensore. entrammo nell’ascensore stretto ed un po vecchiotto. Eravamo abbastanza vicini e questo mi permise di sentire il suo respiro sui miei capelli. Inoltre sentivo l’odore di sudore e il profumo della pelle che emanava, mi ricordava un profumo intenso muschiato. L’odore acre che emanavamo mi stava eccitando. Arriviamo al 4 piano, usciamo dall’ascensore mi fece entrare nel suo appartamento. Rimasi colpita dall’ordine e dalla pulizia di questo appartamento. Non secondario il fatto che l’appartamento era climatizzato, e la sensazione di fresco era molto gradevole. Mi fece fare il giro dell’appartamento, tre camere con tre bagni un soggiorno molto ampio, una saletta tv e una cucina abbastanza ampia. Mi spiegò che in appartamento erano in sei, a volte anche sette. Mi fece accomodare in salotto e mi offrì un bicchiere di crodino sporcato con del vino bianco con tre cubetti di giaccio. Sarà il fresco dell’appartamento climatizzato o l’aperitivo ma mi stavo eccitando sempre di più, i miei capezzoli si erano inturgidì in maniera vistosa, li sentivo esplodere e ciò non era passato inosservato da Luca. Luca con la scusa di mettersi comodo si era levato la maglietta ed era rimasto a torso nudo, mettendo in mostra un torace tonico, muscoloso e depilato. Un vero e proprio atleta. I muscoli sembravano scolpiti. Eravamo seduti l’una accanto all’altro, ed inevitabilmente i nostri corpi entravano spesso in contatto. La cosa mi faceva molto piacere e mi stava facendo bagnare. Continuavamo a parlare di università di vacanze di amicizie fino a che luca avvicinandosi sempre di più mi baciò. La sua lingua esplorava tutta la mia bocca si avvinghiava ed attorcigliava alla mia per poi scivolare lentamente e rientrare con foga. Mi stringeva a lui sempre più forte, le sue mani mi sembravano sparse ovunque sul mio corpo. Delicatamente mi sfilò il top e dopo uno sguardo ammirato al mio seno iniziò a spremerlo con le mani e a baciarlo leccando i capezzoli, succhiandoli come fosse un bambino e mordicchiandoli di tanto in tanto… tutto ciò mi stava provocando un grande piacere, un forte godimento… ero piena di umori ed il mio perizomino era oramai intriso del succo del mio piacere. Poi lo interruppi ed incominciai a baciarlo sul collo scendendo fino ali suo torace i suoi capezzoli, quindi infilai la mia manina nella sua intimità e senti il suo uccello sussultare lievitare aumentare esplodere… rimasi tumefatta e meravigliata mentre lo spogliavo velocemente nel vedere il suo uccello. Era Maestoso.
Era ormai qualche mese che non avevo più avuto un rapporto, ed ero inebriata da da cotanto attributo. Quindi velocemente mi spoglio facendomi rimanere nuda .
Scesi con la lingua ed incomincia a leccarlo sopra, lungo l’asta sotto le palle lo leccavo come fosse un gelato un ghiacciolo. Lui lasciava fare mi accarezzava i capelli per poi spingere il suo maestoso attrezzo sempre più dentro la mia bocca. Sembrava mi stesse scopando in bocca. il Suo uccello mi riempiva la bocca e mi arrivava fino in gola in più lo tenevo con una mano per evitare che nella foga mi soffocasse facendomi venire coniati di vomito…
Era un piacere leccarlo un sapore di maschio… di cazzo che mi mancava da tanto… sotto ero troppo fradicia… con le mani mi stuzzicava, mi torturava i capezzoli e tale dolore stava incredibilmente aumentando il mio godimento… mentre ciucciavo il suo scettro di carne Luca mi insultava dicendomi con tono perentorio che ero una grandissima troia, la sua troia, la sua puttanella e la cosa mi eccitava… era la prima volta che in questi frangenti venivo insultata… mi continuava a ripetere che ero una grande pompinara una ciuciacazzi straordinaria… che la mia bocca era una idrovora… poi con le mani mi cinse la testa e me la muoveva ritmicamente… proprio come se mi stesse scopando… fino a che iniziò a gemere ed a eiacularmi in bocca in modo copioso! la bevvi tutta la sua sborra era gustosa salatina calda … mi piacevo poi gli ripulii il suo uccello facendogli un cappottino di saliva … quindi mi fece alzare ed inizio a darmi delle pacche sulle chiappe dicendomi di mettermi a quattrozampe,
Mi misi a quattrozampe e lui mi mise al collo un collare nero in pelle con delle borchie appuntite esterne, qiundi mi attacco un guinzaglio e mi disse di stare a cuccia. Istintivamente gli ubbidii … quindi si sedette sul divano bevve un martini… e poi prendendomi al guinzaglio mi disse : cagna andiamo in bagno. Io ubbidii camminando come una cagna.
Arrivati in bagno mi sganciò il guinzaglio e mi fece inginocchiare nella vasca.
Poi mi porse il suo uccello e mi disse apri bene la bocca che devo pisciare!
Incredibilmente ero estasiata mentre mi pisciava in bocca con il telefonino si divertiva a farmi delle foto, e ciò mi faceva molto piacere….
finito di pisciare il suo cazzo stava ritornando ad essere turgido, duro e potente… quindi mi disse di rimanere nella vasca e di non muovermi fino a che non mi avrebbe ordinato alto…
(continua)…

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Orge

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