“Iniziai ad essere più sfrontata, molto di più per farlo capitolare…”
Avevo 20anni, ed ero sessualmente attiva, ma non di certo appagata,
facevo sesso si, con il mio fidanzato storico,mi piaceva, certo, ma era tutt’altra cosa dal piacere vero e proprio, quella sensazione che ti fa urlare,e fremere, che ti scuote da capo a piede…scopavo ecco tutto..non ero esperta.
Dopo la maturità mi trasferii a torino e trovai lavoro abbastanza velocemente, lavoravo come segretaria in uno studio legale, avevo colleghi maschi e femmine, familiarizzai velocemente con loro, il clima era tranquillo anche se esisteva molta competitivià, poi ero l’ultima arrivata, e avevo trovato posto per raccomandazione di mio padre, perciò non ero ben vista proprio da tutti, ma non mi importava, ero giovane, carina, ho tutt’ora un bel fisico, ma all’ora, il fascino acerbo della giovinezza.. gambe lunghe e magre, sedere sodo, due bocce grandi castigate in abiti aderenti e scollati..non passavo inossarvata. Qualche mio collega dopo i primi mesi tentò delle avance..ma non mi interessava molto, con uno sono uscita, e ho scopato pure, ma nulla più..una serata e poi basta. Avevo messo gli occhi su un’altra persona, l’avvocato R., bello come una divinità greca, muscoloso alto, capelli bianchi come il latte e occhi blu, che solo a fissarlo per un secondo mi bagnavo tutta, unico neo..era sposato aveva 50 anni, non li dimostrava minimamente e a quanto si diceva era già nonno. Ma io lo volevo! La sera, spesso capitava che mi dilettassi con il vibratore pensando alle sue mani che mi toccavano, al suo cazzo durissimo che entrava e usciva da me..alla sua bocca sulla mia fica..Dovevo averlo!
Passava in ufficio tre giorni a settimana, siccome era un collaboratore del mio capo in quei tre giorni si fermava per tutto il pomeriggio in un ufficio adiacente a quello che io condividevo con altre tre segretarie, iniziai a sedurlo piano piano, facendomi notare, con abiti scollati e aderenti, tacchi alti, ogni scusa era buona per passare nel suo ufficio, portargli un caffè o una pratica..lui scherzava con me un sorriso ma nulla più. Non andava bene,lo volevo sempre di più, era ossessionante..iniziai ad essere più sfrontata, molto di più per farlo capitolare.
Un giorno entrò nel mio ufficio per parlare con la mia responsabile, mi venne un idea, e giocai il tutto per tutto..ero seduta alla mia scrivania,e lui per uscire doveva passare da li, feci cadere un penna davanti al mio tavolo, perchè sapevo che passando si sarebbe chinato a raccoglierla…. ma non sapeva lo spettacolo che avevo preparato.. salutò sabina, la responsabile, salutò tutte , e si fermò davanti al mio tavolo per raccogliere, la penna, si chinò, in quel momento, gli feci vedere le mie cosce schiuse,il mio perizoma scostato e un mio dito che accarezzava la mia fica perfettamente depilata. Ovvio che tutto accadde in un secondo, con mal celato imbarazzo mi rese la penna e andò nel suo ufficio. Mi aspettavo un segnale, ma nulla. Arrivò l’ora di uscire, e nulla, ne una parola una chiamata..niente di niente. Stavo uscendo, ed ero in attesa dell’ascensore, con la coda dell’occhio vidi che stava arrivando anche lui, oddio, imbarazzo,le porte si aprirono e ed entrai, da un lato speravo non riuscisse a prendere quell’ascensore..ma dall’altro…bè..lo volevo più che mai.
All’ultimo secondo riuscì ad entrare, non riuscii a parlare..ma ruppe il ghiaccio lui… -complimenti laura per lo spettacolo di oggi- mi girai incapace di parlare e feci un mega sorriso sornione..si avvicinò a me, e mi fece sentire la sua erezione, arrivati al piano terra, prima che le porte si aprissero, schiacciò dii nuovo il pulsante per arrivare al nono piano, quello dei nostri uffici.. -ho lasciato il telefono sulla scrivania..dobbiamo andarlo a prendere- si girò verso di me..mi schiacciò alla parete e mi baciò, sentivo il suo cazzo premermi sulla coscia, avevamo fame l’uno dell’altra, arrivammo nel suo ufficio chiuse la porta a chiave. Gli lasciai guidare il gioco.. senza spogliarmi del tutto, fece uscire le mie tettone dal vestito e iniziò a leccare e mordere, la mia fica era un lago, io armeggiavo con i suoi pantaloni, cercando di far uscire il suo palo… mentre le sue mani frugavano il mio corpo, con uno sguardo carico di desiderio, mi disse – laura, lei è proprio una gran troiona, non pensi che non l’abbia notata in questi ultimi mesi..ma lei è giovane, potrbbe essere mia figlia..- quelle parole accesero una scintilla.. -pensi solo a godere avvocato..- mi inginocchiai per succhiare il suo bellissimo cazzo, era enorme, succhiavo,su e giù veloce.. e con la lingua giocavo sulla cappella, venne velocemente, e bevvi tutto il suo nettere..ma non eravamo sazi, assolutamente no, quando finii mi rialzai.. gli dissi -mi scopi avvocato..mi scopi subito..- e lui malizioso.. -troppo facile giovane puttanella, adesso comando io..- mi spinse sulla porta, e mi levò il vestito,e il preizoma, rimasi nuda con i tacchi, mi fece aprire le gambe e ammirò la mia fica completamente liscia -che spettacolo signorina- oddio..quelle parole e quello sguardo mi fecero capire ciò che aveva in mente..iniziò a baciarmi il pube, il contatto della sua barba con la mia pelle mi eccitò più che mai…ansimavo in attesa del piacere che sapevo stava per arrivare, ma lui fu lento, leccò ogni centimetro del mio inguine prima di arrivare..la..al clitoride…sono bastati due o tre colpi di lingua ben assestati e l’orgasmo arrivò e mi scosse profondamente,ma volevo tutto..volevo ancora e di più..lo feci sedere sulla sua poltrona..e io a cavalcioni su di lui..mi issai sulla sua asta, e inziai a cavalcare, le sue mani sulle mie natiche mi davano il ritmo..venni più volte..alla fine venne anche lui,dentro di me.. ora eravamo appagati, ma non sazi, uscimmo, con la promessa di rivederci..e così fu..ci rivedemmo molte altre volte, e sperimentammo mille altre sfacettatture del piacere…ma ve le racconterò un’altra volta.
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