“Quando finalmente il cazzo di Giacomo è molto più molto mi alzo di nuovo in piedi e divertito gli dico:
“ecco… ti ho reso pan per focaccia… certo che sborri…”
(Storia di fantasia. Contenuti principali: amore giovane-maturo/prime esperienze/romanticismo … a breve i
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Trovarmi lì, nudo in un letto, perso nell’abbraccio di Giacomo, è qualcosa di unico ed indescrivibile, mai avrei pensato che il contatto con un altro uomo, per di più maturo, potesse trasmettermi emozioni così intense da scaldarmi il cuore. Mi sento felice, sereno, pieno di una voglia incontenibile di gridare al mondo quanto mi sento bene, ma in quella stanza l’unico modo che ho per non scoppiare ed esternare tutta la dolcezza che mi ha invaso l’anima è continuare a baciarlo, ancora e ancora; sentire la sua lingua, respirare il suo respiro, accarezzare la sua pelle.
Quasi timoroso che tutto quello che sto vivendo sia troppo bello per essere reale lo stringo forte a me, e mi accorgo che la sua schiena è più muscolosa di quanto possa apparire a prima vista e quel contatto con un altro aspetto della virilità maschile, mi appaga i sensi e la mente.
Restiamo così, persi l’uno nell’altro, abbracciati a baciarci per almeno una mezz’ora, poi Giacomo si blocca e accarezzandomi delicatamente il viso con il torso della mano mi dice:
“senti cucciolo, direi che sarebbe meglio farsi una bella doccia dopo la sudata che abbiamo fatto, ti va di farla insieme?”
“ma certo amore mio”
Non so dove fossero nascoste quelle parole, e subito mi pento di averle pronunciate. Siamo stati benissimo insieme io e Giacomo ma in fondo ci conosciamo solo da poche ore e l’amore è una cosa seria, che va pensata, ragionata, vissuta in prospettiva, o almeno così ho sempre creduto, ma evidentemente certe convinzioni sono fatte per essere smentite. Chiamare Giacomo “amore mio” è stato per me qualcosa di naturale e sincero, semplice ed istintivo come il respirare, e la vera falsità sarebbe stata utilizzare qualsiasi altra parola che non fosse amore. Lui mi guarda negli occhi per alcuni istanti e ripaga le mie parole con il più bello dei regali, un sorriso pieno di dolcezza, che senza bisogno di frasi mi comunica che anche lui sente di amarmi e mi da un ultimo bacio a fior di labbra.
“vieni cucciolo, andiamo” afferra la mia mano e scendiamo dal letto diretti al bagno.
Il bagno di Giacomo non è molto grande, ma ospita comunque una bella vasca munita di protezione per poter essere utilizzata anche come doccia.
Apre i rubinetti e aspetta che l’acqua raggiunga la temperatura ottimale, mette il tappo per riempire la vasca ed entra poi, con una galanteria di altri tempi, mi afferra la mano per fare entrare anche me.
“sai cucciolo, più ti guardo e più mi sento fortunato, mi spiace solo non averti trovato prima, ma credo che la cosa importante sia averti trovato” e chinandosi su di me mi bacia nuovamente le labbra.
In risposta a questo suo gesto mi viene istintivo abbracciarlo forte e con la testa sul suo torace, ascoltando ii battiti del suo cuore gli rispondendo
“anche io sono felice di averti trovato”
resto abbracciato a lui diversi istanti mentre mi accarezza dolcemente la testa poi staccandomi leggermente mi dice:
“coraggio cucciolo, adesso è ora di lavarsi” prende quindi la spugna e dopo averla cosparsa di bagno schiuma la poggia sulla mia pelle ed inizia ad insaponarmi producendo una schiuma soffice e profumata.
Il suo strofinare è quasi una carezza, un rituale di condivisione fatto con lenta dolcezza, attraverso il quale studia il mio corpo, le mie reazioni e che ci lega ulteriormente l’uno all’altro.
Assaporiamo quel momento senza parole, dando spazio alla vista, al tatto e all’olfatto, cullati dal dolce gorgogliare dell’acqua nella vasca.
Finito di strofinare il mio petto e le mie braccia Giacomo mi fa voltare di spalle e partendo dal collo per poi scendere inizia ad insaponarmi la schiena. Girato di schiena non posso più vedere Giacomo, quindi chiudo gli occhi e mi concentro sulle sensazioni delle sue mani sul mio corpo. Mi insapona per qualche minuto poi, senza preavviso alcuno, mi abbraccia da dietro avvicinandomi di nuovo a se.
Petto contro schiena mi insapona l’addome con noncuranza e nel mentre inizia a baciarmi il collo e a mordicchiarmi il lobo dell’orecchio sinistro dandomi nuove scariche di piacere che mai avevo provato prima e dopo poco sento nuovamente la sua erezione spingere contro il mio culetto e quasi come un richiamo anche io mi ritrovo eccitato.
Giacomo scende lentamente verso la mia eccitazione e dopo aver lasciato cadere la spugna nella vasca inizia a segarmi con la mano piena di sapone. Un lento avanti e indietro lungo il mio cazzo spostando la pelle del mio prepuzio e studiando le mie reazioni poi, approfittando dell’effetto lubrificante del sapone, si sofferma con esperta malizia a giocare con la mia cappella: un’abile alternanza di palmo della mano e di polpastrelli delle dita in un movimento quasi rotatorio che mi incendia con sensazioni fortissime.
Sento i miei pensieri in fiamme, sono eccitato come mai in vita mia ed dovendo sfogare quella passione inizio a contorcermi di piacere strusciandomi contro il corpo virile e massiccio di Giacomo sentendo la sua erezione spingere contro di me.
Mentre lui continua a segarmi con quel gioco esperto io cerco il suo cazzo, e sentirlo nuovamente nella mia mano in tutto il suo spessore e in tutta la sua durezza riaccende in me il desiderio di essere di nuovo suo.
Ansimando di piacere
“aaaaah…. uuuuuuhm….. mmmmmm…. aaaaaaah…..”
in un continuo mugolio che non riesco a trattenere volto la testa in cerca della sua lingua, lui mi viene incontro e posso nuovamente assaporare il suo bacio, la sua saliva, infine puntando la sua cappella contro il mio buchetto gli dico
“lo voglio…uuuuhmmmm” la sua mano continua il suo dolce supplizio
“io…uuuuhm… aaaaah… voglio sentirti di nuovo dentro di me….uuuuuhm”
Senza darmi risposte Giacomo usa la sua mano libera per puntare meglio il suo grosso cazzo contro il mio buchetto ed inizia a spingere.
Sono ancora troppo stretto, troppo inesperto perché una bestia come la sua possa entrare davvero dentro di me senza mettermi a pecorina o alla missionaria, soprattutto usando solo acqua come lubrificante, ma in quel momento ricevere un no, o non provarci nemmeno avrebbe rotto la magia.
L’eccitazione, il desiderio, e la scopata di prima consentono comunque alla sua grossa cappella di iniziare ad entrare. Lo sento, percepisco chiaramente il suo cazzo che sta iniziando a dilatarmi e quando finalmente è abbastanza dentro da non poter più uscire, Giacomo libera la mano con cui lo teneva puntato e passando il suo braccio sotto il mio mi stringe il petto in un abbraccio per tenermi stretto a lui e darmi equilibrio. La penetrazione è solo superficiale, e Giacomo si muove con dolcezza dandomi il tempo di abituarmi. Sento però il suo ansimare aumentare, il suo desiderio crescere e valutato che entrando solo fino a quel punto non può farmi male si sente libero di aumentare il ritmo e prima che possa dire qualsiasi cosa il suo fottermi diventa selvaggio e animalesco. Spinge il suo cazzo contro il mio buchetto carico di un desiderio e una passione carnale e sanguigna, e mi piace.
Preda dei sui impulsi e della foga del momento i suoi baci diventano quasi morsi e mentre si sposta lungo il mio collo, lungo la spalla, la sua barba ruvida mi punge la pelle, anche la sua sega, prima dolce e delicata, si fa grezza, ruvida e con un ritmo veloce e concitato.
Siamo un fuoco di una piccola scintilla, divampato in un incendio.
Ad ogni affondo sento il suo cazzo che cerca di farsi strada in profondità dentro di me, rimandato indietro dalla resistenza involontaria della mia quasi verginità , ma sentire il mio ano allargarsi e stringersi attorno alla sua grossa cappella mi manda comunque ondate di un caldo e incontrollabile piacere.
Mi sento completamente in balia delle sue mani, del suo desiderio che ora è anche il mio.
Desideroso di tenermi vicino a se la mano con cui mi stringe il petto si contrae con forza, trattenendomi più saldamente e quasi facendomi male.
Sento che Giacomo mi sta possedendo con forza; dominando. Sta gridando ad ogni mia cellula che ormai sono suo e suo soltanto, che non mi lascerà più andare via e che è disposto a tutto per avere il mio corpo, la mia anima, il mio amore e che farà di tutto per non perderle.
Perso in quella passione, sciolto in quell’abbraccio a cui non posso e non voglio sottrarmi, felice di essere posseduto da lui e sapere di appartenere a qualcosa di nuovo e unico ansimo così forte che quasi mi manca l’aria e senza potermi controllare arrivo ad un orgasmo, se possibile, ancora più intenso del precedente.
“aaaaaah… aaaaah… vengo.. vengooooo…. aaaaaaaah”
La stretta di Giacomo mi tiene in equilibrio e mentre la sua mano continua a segarmi mi svuoto di tutta la mia eccitazione al termine della quale sento quasi le palle farmi male per il forzoso scaricamento. Tre schizzi violenti, seguiti da altri tre via via più deboli che mi tolgono ogni energia.
La sega e l’inculata di Giacomo vanno velocemente a scemare, fino a fermarsi del tutto ed io esausto, mi appoggio contro il suo petto. Liberando il mio cazzo dalla stretta della sua mano mi stringe forte con entrambe le braccia e tornando dolce e delicato mi bacia nuovamente sul collo.
Mi lascia il tempo di riprendere fiato poi mi prende in giro dicendo
“direi che sono riuscito a farti fare proprio un bel casino… ahahahah… sei così sensibile che è quasi divertente stuzzicarti”
“uffa… sei antipatico” dico fintamente offeso e ridendo “ te ne approfitti perché sono inesperto”
“già , hai proprio ragione…” mi dice lui, poi girandomi verso di se e guardandomi dritto negli occhi aggiunge “ma in fondo è anche questo il bello di te, il tuo lato unico bellissimo e meraviglioso… sono contento di poter condividere con te le tue prime esperienze”
arrossendo a quelle parole e non sapendo che altro dire, gli butto le braccia intorno al collo e lo bacio di nuovo, con intensità , voglioso di sentire di nuovo le sue labbra, la sua bocca, la sua lingua, come se fosse una necessità incolmabile.
Stretto a lui mi accorgo della sua erezione ancora viva e pulsante
“scusami… tu non sei ancora venuto”
“non ti preoccupare… poi mi passa….ahahaahah”
sentirlo così premuroso nei miei confronti, pronto a rinunciare al suo piacere piuttosto che mettermi a disagio sapendo della mia inesperienza, mi fa sentire un po’ in colpa
“sei sicuro? cosa posso fare? quale sarebbe una tua fantasia per farti godere come tu hai fatto con me”
“grazie cucciolo, ma non credo tu sia pronto a fare quello che mi piace”
“bhè, se non me lo dici non lo puoi sapere”
“davvero cucciolo, non è importante”
“dai coraggio, insisto, mi fa piacere conoscere quello che può darti piacere”
“ok.. ok..” dice rassegnato “se proprio lo vuoi sapere mi piacerebbe moltissimo poterti sborrare in bocca e vedere che ingoi”
“azz.. difficile…” l’idea di bere lo sperma di un altro uomo è una cosa a cui non avevo mai pensato e mi accorgo che il pensiero in qualche modo mi disgusta. Giacomo se ne accorge subito e protettivo mi dice
“tranquillo, non voglio che tu lo faccia… me lo hai chiesto ed io ti ho risposto, davvero, a me va bene così, sono già felicissimo di averti qui vicino e di poterti abbracciare quando voglio”
Rifletto sulla cosa alcuni istanti, poi prendendo il coraggio a due mani mi inginocchio davanti a lui e guardandolo dal basso all’alto gli dico
“quando devi venire, vieni e basta, altrimenti so già che mi tiro indietro”
e senza dargli il tempo di replicare prendo in mano il suo grosso palo di carne e inizio quella che definirei una pompa-sega.
Inesperto e privo della mia eccitazione, ho bisogno di alcuni istanti per abituarmi di nuovo al gusto del cazzo e a tenerlo in bocca, poi, trovato il giusto ritmo inizio a succhiarlo con piacere e i sospiri di Giacomo diventano per me fonte di felicità .
Lo succhio per diversi minuti arrivando a stento a metà della sua lunghezza poi, nuovamente al culmine del desiderio, Giacomo mi afferra la testa con le mani e cercando in parte di trattenersi inizia a muovere il bacino quasi a volermi scopare la bocca ed affondando mentre lo ingoio me lo manda maggiormente in profondità .
Sentire quella trave durissima andare così oltre nella mia gola mi crea qualche problema, ma in fondo mi piace sentire l’eccitazione di Giacomo sfogarsi in quel modo e cerco di resistere succhiando meglio che posso.
Spinta dopo spinta riesco a tenere il suo cazzo in bocca ben oltre la metà e a quel punto continuo la mia pompa solo con la bocca
“cucciolo, hai una bocca caldissima… uuuuuhmmmm” mi dice Giacomo eccitatissimo
entusiasta di quelle parole per cercare di compiacerlo ulteriormente provo qualche volta ad prendere il suo cazzo in bocca fino in fondo ma con scarso successo, è troppo grosso e lungo e mi da i conati, ma nel mentre mi sono abituato ad arrivare senza problemi oltre la metà .
Mentre continuo la mia pompa inizio a far scorrere le mie mani sulle sue gambe muscolose. E’ meraviglioso sentirne la muscolatura e la morbida peluria e mi accorgo di apprezzare il corpo maschile molto di più di quanto mi aspettassi.
Poi improvvisamente sento i muscoli delle gambe di Giacomo contrarsi e irrigidirsi e con un violento “aaaaaaaah” di piacere , inizia a riversarmi la sua calda, abbondante e densa sborra in bocca.
Partono i primi due schizzi molto violenti che subito mi riempiono la bocca di sperma e d’istinto mi ritraggo facendo finire gli i due successivi sulle mie labbra e sul viso. Subito pentito di essermi tolto e volendo mantenere la mia promessa di ingoio mi avvicino nuovamente ed un altro schizzo mi sporca la faccia. A quel punto dal cazzo di Giacomo lo sperma non esce più a fiotti, ma a piccole ondate che quasi colano e a bocca aperta raccolgo quel seme sulla mia lingua insieme a quello dei primi due schizzi.
La mia bocca è ora piena del suo sperma, lo sento sulla lingua e chiudendo la bocca inizio ad assaporarlo. Ha un gusto strano che non saprei definire, più sul salato che sul tanto decantato dolciastro e con una consistenza viscida e altrettanto particolare; di una cosa sono certo, al momento non lo inserirei senz’altro tra le cose migliori che ho avuto il piacere di assaggiare.
Giacomo mi osserva compiaciuto e curioso e mi chiede “allora ti piace? se non te la senti sputa pure, sei già stato bravo così”
ma ormai so di essere in ballo e voglio giocare, quindi mi preparo ed ingoio.
Sento il suo sperma scivolare nella mia gola e rapido un piacere mentale fortissimo si impossessa di me: mi sto nutrendo di Giacomo, del suo seme ed una parte di lui, in qualche modo, è ora dentro di me e mi sento felicissimo di non aver sputato finisco di leccare la sua cappella.
Quando finalmente il cazzo di Giacomo è molto più molto mi alzo di nuovo in piedi e divertito gli dico:
“ecco… ti ho reso pan per focaccia… certo che sborri parecchio tu”
“sono un uomo verace io, mica come tanti fighetti che si vedono in giro” mi ribatte per le rime divertito
“non ho molti termini di paragone ma mi fido, ora però direi che è il mio di lavarti”
“aspetta un attimo” e così dicendo Giacomo si avvicina a me e lecca dalla mia faccia il suo sperma finendo poi col darmi un altro lungo bacio appassionato.
Quando finalmente ci separiamo recupero la spugna e con piacere inizio a lavare il suo corpo. Le spalle robuste, la pancia, il cazzo con cui ho giocato fino a poco fa, la schiena, i glutei, le gambe, insomma, ovunque, gustando il piacere di descrivere le sue forme, e baciando di tanto in tanto la sua pelle, certo ormai, che nonostante lo ritenga assurdo e precoce, io amo quell’uomo.
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