“Poi continua, sai, chi scopa a capodanno lo fa per tutto l’anno…”
La voglia matta
Siamo ai preparativi del veglione di fine anno. Quest’anno
con l’amico che mi frequenta in maniera fissa, diciamo il mio uomo, ci siamo organizzati per passare il veglione nello stesso locale. Ognuno con le rispettive famiglie. Lontani. Nessuno sa nulla. Lui al suo tavolo con i suoi. Lo vedo ad inizio serata accomodarsi con la truppa, i nostri tavoli sono distanti svariati metri. Anche io con tutto il seguito di amici e parenti.
Veglione in un locale grande che ha organizzato, cenone, giochi e dancing. Locale informale nel quale ci si puo vestire un po come si vuole. Elegante, semielegante e sportivo. Età molto trasversale dal giovane all’anziano.
Il mio amico veste, come al solito, in maniera impeccabile. Molto elegante. Così tutti al suo tavolo. Anche la moglie con vestito lungo nero. Donna piacente non più giovane. Gli anni sono stati impietosi su alcune parti del corpo che nonostante accorgimenti vari dimostrano l’età.
Io sono vestito, al maschile (sob sob…..) in maniera che va tra l’elegante e lo sportivo. Non mi piace essere troppo incementato nel vestire. Preferisco abbigliamento morbido che permette movimento e respiro. Dato che non si sa mai cosa succederà, soprattutto visto che c’è il mio amico sotto i pantaloni ho indossato delle autoreggenti velate nere con silicone e merletto rosso (molto da troia), e perizoma ricamato rosso. Così rispettiamo la tradizione del rosso.
Con il mio amico ci siamo organizzati ma senza pianificare nulla di concreto data l’alta pericolosità del seguito che ci portiamo, del locale e del momento legato all’ultimo dell’anno. Ci siamo detti vediamo. In caso improvvisiamo. Il locale lo conosce lui. Io non ci sono stato mai. Vedremo nel proseguo della serata. Mi riprometto di fare un giro per perlustrare il locale.
La cena prosegue tranquilla tra schiamazzi dei tavoli che, giustamente, festeggiano allegramente, e portate di vario tipo, forse troppo abbondanti. Ogni tanto buttando l’occhio al lontano tavolo dell’amico lo scorgo chiacchierare con i commensali e sorridere. Occhio a mangiare, mi, gli dico, tra me e me. Ha già un pochina di pancia in eccesso e ben pronunciata che va a discapito dell’agilità e soprattutto della salute. Ogni tanto ci incrociamo velocemente con gli sguardi.
Alla fine della prima parte della cena mi alzo per prendere un po di aria e fare il giro che mi ero ripromesso. Il locale è su due livelli. La parte sotto adibita prettamente alla ristorazione. Sopra ci sono altri tavolini dove persone mangiano e svariati salottini. Al centro una discreta pista da ballo sormontata da luci che al momento servono svariati bimbi che giocano e ballano con la musica soffusa che lo stereo suona.
Cerco di guardare se ci sono posti in penombra nei quali scomparire pochi attimi. Al momento però a parte dei dietro colonna in ombra non vedo nulla di particolarmente adatto ad eventuali approcci di qualche tipo. Scendo. Anche i bagni del piano terra non mi sembrano adatti. Ce ne sono tre per gli uomini. Uno per i disabili. Forse quelli del piano sopra dedicato alla disco sono più numerosi. Ora sono già sceso e ritorno al tavolo sotto lo sguardo interrogativo dell’amico.
Finita la cena verso le 23 l’organizzazione prevede una ricca tombolata. Distribuiscono quindi svariate cartelle di tombola, circa tre a tavolo. Certo potevano darle a tutti, ma pensandoci bene dato il numero elevato di persone avrebbero dato cartelle doppie quindi ci sarebbero stati degli ex aequo. Non prendo la cartella preferisco cederla agli altri al tavolo per farli divertire io assisto. I premi li mette a disposizione il ristorante. La tombola un soggiorno per due per un fine settimana in una città italiana. Per cinquina una cena per due li. L’ambo un aperitivo e a crescere fino alla quaterna premi di quel tipo. C’è molta euforia. Ogni dieci minuti il banco ricorda mancano 50 minuti alla fine dell’anno, mancano 40 minuti e via dicendo…..alle 23.30, un po dopo il mio amico si alza. Lo noto. Si dirige verso la scalinata che porta al piano dancing. Guarda verso di me. Prendo un po d’aria dico. La sala sopra è ancora semi deserta. Tutti si sono spostati alla sala sotto per la tombola. Il mio amico due tre decine di metri avanti a me cammina senza girarsi. Arriva ai bagni della sala dancing, si gira entra. Lo seguo a distanza. Entro. Si sta lavando le mani mentre un ragazzo si sta asciugando le mani. Mi guarda dallo specchio mi fa cenno con lo sguardo riflesso dallo specchio di entrare in un bagno. Scelgo quello più lontano. Fortunatamente sono puliti perché ancora non utilizzati. Entra poco dopo. Chiudiamo. Gli altri bagni sono vuoti. Si sbottona i pantaloni e tira fuori il cazzo già pronto e duro. Lo prendo in mano. Lo scappello. Lo sego due tre volte, non resisto. Lo voglio in bocca. Mi chino. Lo assaporo. Gli levvo la cappella. Lo succhio con avidità mentre mi dice bella troia che voglia che ho. La pelle della cappella è lucidissima per quanto è grosso e tirato. Dal basso mentre lo succhio lo guardo godere. Gli dico scopiamo? Non aspetto risposta mi alzo. Sbottono i pantaloni, li lascio cadere sulle caviglie. Cazzo, gli sento dire quando vede le autoreggenti ed il perizoma. Mi giro. Scanzo il perizoma e accompagno la cappella stragonfia dentro di me. Sento con eccitazione il passaggio del forzare della cappella a quando mi è dentro. Mi godo l’entrata della cappella facendolo uscire e rientrare per qualche volta. Vuole affondarmi dentro. Mi spinge la schiena, mi mette a pecora. Le sue mani sui miei fianchi. Mi affonda dentro godurioso. Prende un ritmo veloce. Mi sbatte. Sento quel suono meraviglioso del mio culo che gli sbatte sul ventre. Accelera mentre gli affondi si fanno sempre più violenti. Si ferma a fine corsa. Ce l’ho tutto dentro. Gode. Si svuota dentro. Mi da qualche altro colpo mentre finisce. Esce da me. Si ripulisce. Esce mentre io rimango dentro e mi ricompongo e pulisco con calma. Fuori nessuno.
Scendo al piano ristorante, mancano meno di dieci minuti alla mezzanotte. Mi siedo con l’immagine della bella scopata che mi sono appena fatto ed un sorrisino in faccia. Auguriiiiiii, scatta la mezzanotte, scoppiano le bottiglie, tutti sorridenti si fanno gli auguri. Euforia e allegria dominano. Portano le lenticchie quale buon auspicio economico per il nuovo anno. Due cucchiaiate portano bene.
Ci invitano a raggiungere il piano sopra dove uno spettacolo di ballerini anticipa la serata danzante anni 70-80-90. Tutti ci dirigiamo su. Con il mio amico ci scambiamo uno sguardo di auguri e buon anno mentre ci si muove dai tavoli. Al piano ristorante rimangono i timidi e gli anziani che non hanno voglia ne di rumore ne tantomeno di ballare. La serata prosegue all’insegna del martellante ritmo degli anni 70-80 con trenini e risate. Io un po’ ballo un po’ sono li che osservo la baraonda di persone super eccitate. Vado a prendermi qualcosa da bere. Il mio amico è li che zompetta tutto allegro, forse anche un po brillo. Sono le 01.30 e ancora tutti ballano. Mi si avvicina al bar, auguri mi dice. Poi continua, sai, chi scopa a capodanno lo fa per tutto l’anno. Poi saperti con quelle cosine sotto mi fa venire voglia di scoparti ancora. Ti va? Dove gli chiedo? Proviamo sotto. I bagni saranno vuoti, mi risponde. Gli rispondo vediamo. Se non sono troppo sporchi proviamo. Ho voglia anche io. Vado avanti io gli dico vieni fra due tre minuti.
Vado giu. I camerieri sparecchiano. Qualcuno che non ama ballare chiacchiera ai tavoli. Ai bagni non c’è nessuno. Entro cerco il bagno più pulito. Aspetto. Arriva subito. Fa cenno con gli occhi a dire tutto libero. Si fa? Ok entriamo. Tira subito giù i suoi pantaloni e il suo cazzo è li più carico e gonfio che mai e pieno di voglia di sborrare. Mi gira, mi slaccia i pantaloni che tira giu. Inumidisco con la mia saliva e ce l’ho dentro a pompare, pompare, pompare. E’ un po brillo ed energico, mi scopa con voglia, con il suo bastone quasi mi solleva ad ogni affondo. Lo sento godere e sgorgare ancora dentro. Chi scopa a capodanno……….
Ci vestiamo ed usciamo prima io poi lui dopo un minuto. I camerieri indaffarati non notano nulla di strano. Vado su a ballare ancora un po. E buon anno a tutti………
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