“Ma con lui non ci penso proprio, vedo diversi maschi interessanti ma non è mai successo nulla con questi avventori mattutini forse ancora persi nei loro…”
Sono Carolina, 33 anni, altezza 180 cm., terza di seno, capelli corti
castani finché non cambio colore, fisico normale, insomma non sono una strafica ma non passo inosservata, sposata con Michele coetaneo che si è già afflosciato sessualmente o forse si è fatto l’amichetta? Mah?!? Comunque non resto con le mani in mano e se mi capita l’occasione giusta non mi tiro certo indietro, è già successo e succederà ancora, ora voglio raccontarvi il mio incontro con una trans.
Tutte le mattine prima di andare in ufficio faccio colazione sempre al solito bar, caffè e cornetto e la battuta scema del barista che vorrebbe… ma con lui non ci penso proprio, vedo diversi maschi interessanti ma non è mai successo nulla con questi avventori mattutini forse ancora persi nei loro pensieri, da un po’ di tempo però avevo notato una donna mora un po’ più bassa di me con due belle tette e le gambe sempre in mostra sotto a vestitini ridotti o minigonne quasi a livello inguinale, due labbra carnose sempre cariche di rossetto rosso fuoco e uno sguardo malizioso, anche con lei il barista ci provava come un disperato ma ugualmente cadeva in bianco, una mattina dopo le solite battutine del barista ci siamo ritrovate con le tazze e i piattini in mano alla ricerca di un posto dove sedersi e gustare la colazione in pace, era rimasto libero un solo tavolino, ci siamo guardate in faccia e con un sorriso ci siamo sedute insieme a quel punto mi ha preceduto e mi ha rivolto la parola:
“sono già alcuni giorni che ci vediamo tutte le mattine ma non ci siamo ancora presentate, io sono Paola”
e così dicendo mi ha porto la sua mano molto affusolata e con le unghie curate e smaltate di un rosso simile a quello delle labbra, le ho porto la mia di mano dicendo:
“vero da alcune mattine ci incrociamo qui dentro e ho notato che pure lei subisce le battute del barista, piacere io sono Carolina”
una stretta di mano, un sorriso e abbiamo iniziato a fare colazione, ho finito prima di lei, mi sono alzata e nel salutarla lei mi ha detto
“vai già via? ci vediamo domattina?” e io “certo domattina stesso bar stessa ora” e lei “allora a domani, ti aspetterò”
sono uscita per recarsi al mio ufficio e ripensavo a quel “ti aspetterò” cosa voleva dire? in fondo ci eravamo appena conosciute e certamente non eravamo già diventate amiche.
Il mattino successivo mentre mi recavo al bar ripensavo a quella mora della mattina precedente, veramente sarebbe stata li ad aspettarmi? entrando nel bar l’ho vista subito seduta ad un tavolino con il suo cappuccino e un cornetto, mi ha fatto cenno con una mano di avvicinarmi e quindi mi ha detto di sedermi, aveva già ordinato il caffè e il cornetto per me, sono rimasta sorpresa e mentre le dicevo che non doveva disturbarsi lei mi ha preso una mano e ha detto
“nessun disturbo, ti avevo detto che ti avrei attesa, e poi così il barista non ci disturba”
e ha fatto una piccola risata, abbiamo fatto colazione, ci siamo alzate insieme e io volevo pagare ma lei aveva già pagato prima, siamo uscite insieme e ho scoperto che dovevamo fare un tratto di strada insieme, abbiamo iniziato a parlare mi ha chiesto se ero sposata se avevo figli cosa facevo, le mie risposte uscivano dalle mie labbra automaticamente come se parlassi con una vecchia amica
“sono sposata da tre anni, non ho figli, lavoro i n un ufficio commerciale” le chiesi le stesse cose e lei “non sono sposata e non ho figli, sono una libera professionista”
le chiesi cosa facesse esattamente come libera professionista e lei
“sono una fisioterapista, ho il mio studio qui vicino, se avessi bisogno di un buon massaggio non esitare a chiedere”
rimasi un po’ stupita da quella frase, ci conoscevamo appena, mentre stavo per salutarla lei
“ecco qui al terzo piano c’è il mio studio, ti lascio il mio biglietto da visita se vuoi venire a fare un massaggio chiama”
avevo il suo biglietto in mano e non sapevo esattamente cosa rispondere
“be’ non saprei, mi piacerebbe, ma… lavoro fino alle 18.00 e poi corro a casa” allora lei ha detto “non hai una pausa pranzo? Comunque puoi venire anche dopo le 18.00 io ci sono fino a tardi, chiama, ti aspetto”
una stretta di mano ed è entrata nel palazzo, sono rimasta un po’ imbambolata a guardare quel portone che si chiudeva, ho guardato il suo biglietto da visita, c’era l’indirizzo e il numero di telefono, alla fine sono riuscita ad andare al mio ufficio.
Mentre ero impegnata nel lavoro ripensavo a Paola, alla sua mano morbida che ora che ci ripensavo non mi ero accorta che al bar aveva indugiato a lungo sulla mia quasi carezzandola, le sue parole “ti aspetto anche fino a tardi” ho ripreso il biglietto da visita e ho preso il cellulare per chiamarla, alla fine dopo molti tentennamenti ho composto quel numero, tre, quattro, cinque, sei squilli nessuna risposta, ho chiuso la chiamata e ho posato il tutto sulla scrivania, ho continuato a lavorare senza pensare più a Paola né a richiamarla, sarà passata circa un ora quando il cellulare ha squillato, ho guardato il display il numero che compariva non era tra i numeri memorizzati, però quel numero mi sembrava familiare, l’occhio mi è caduto sul biglietto di Paola, era lei che mi chiamava, ho risposto e lei
“pronto, sono Paola, ho trovato una chiamata fatta da questo numero, prima non potevo rispondere, chi sei? ci conosciamo?” allora le ho detto
“certo che ci conosciamo, questa mattina al bar…”
e lei subito con voce squillante “Carolina, che piacere, ti sei decisa a venire da me per un massaggio?”
e giù una bella risata da parte di entrambe, lei insisteva che io andassi da lei io che titubavo, insomma alla fine mi ha convinto o forse ho lasciato che mi convincesse, fatto è che siamo rimaste d’accordo che quando uscivo dall’ufficio sarei andata al suo studio per un massaggio rilassante, chiusa la telefonata ho mandato un messaggi o a mio marito dicendo che mi sarei incontrata con un paio di amiche per quattro chiacchiere e un aperitivo, la sua risposta è stato un secco e laconico ok!
Ho ripreso a lavorare ma guardavo in continuazione l’orologio, non vedevo l’ora di andare da Paola e provare il massaggio rilassante, finalmente le 18.00 chiuso il pc, salutato i colleghi e via di volata verso l’indirizzo che leggevo sul biglietto, arrivata davanti al portone cerco il pulsante del citofono corrispondente e suono, pochi istanti e sento la sua voce
“Carolina sei tu?” al mio si “vieni ti aspetto, terzo piano”
entro, ascensore, terzo piano, mi guardo intorno, sulle porte nessuna indicazione di uno studio fisioterapico ma lei appare da dietro un portoncino e mi invita ad entrare, senza darmi il tempo di dire nulla mi abbraccia e mi bacia sulle guance come se fossimo vecchie amiche e mi invita ad accomodarmi, entriamo in un salottino e mi siedo su un divanetto, solo allora mi accorgo che lei non è vestita come lo era la mattina e nemmeno con un camice bianco professionale, indossava una vestaglia da camera molto elegante e ai piedi due pantofoline in raso rosa con il fiocco, forse ha intuito la mia sorpresa e ha detto
“scusa se mi vedi così in vestaglia ma ho voluto mettermi comoda, oggi è stata una giornata piena di clienti, vuoi bere qualcosa di fresco?”
alla mia risposta affermativa si è recata in un altro locale nel mentre io mi guardavo intorno e pensavo che se quella era la sala di attesa era un po’ strana, non c’erano giornali sul tavolino, niente quadri alle pareti ma due poster attaccati con il nastro adesivo, su uno c’era la pop star Madonna, l’altro non capivo cosa rappresentava, nel mentre è tornata Paola con due bicchieri in mano me ne porge uno e si siede vicino a me su divano, propone un beindisi alla nostra amicizia, cin cin e beviamo, l’occhio mi cade sulle sue gambe che sbucavano fuori dalla vestaglia erano fasciate da calze di seta nere e trattenute da un reggicalze che intravedevo, lo aveva fatto di proposito a mostrare tutto ciò? se era un invito sessuale come avrei dovuto comportarmi? io non sono lesbica, a quel punto le dico
“be’ allora questo massaggio rilassante?”
lei posa il bicchiere e prende pure il mio e dice
“possiamo iniziare se vuoi, andiamo di là così puoi spogliarti”
siamo entrate nella stanza accanto e mi accorgo che era una camera da letto con un normalissimo letto di tipo matrimoniale, lei mi dice di spogliarmi ed esce per lasciarmi sola, penso che forse dopo andremo in un altra stanza con un lettino per il massaggio, inizio a spogliarmi e poggio i miei vestiti su una poltrona rimanendo con mutandine e reggiseno, non avevo mai fatto un massaggio prima ma avevo sentito dire che veniva fornito una mutandina di carta per coprirsi degli asciugamani e anche delle ciabattine di gomma ma li non vedevo nulla di tutto questo, mentre pensavo tutto ciò è tornata Paola
“sei pronta? hai un bel corpo fai palestra? togli anche reggiseno e mutandine e sdraiati sul letto che iniziamo” sono rimasta un po’ stupita, lei intanto toglieva il copriletto ripiegandolo sul fondo del letto
“dai spogliati e vieni sul letto”
mi sono decisa e ho tolto pure reggiseno e mutandine restando completamente nuda davanti a Paola “complimenti belle tette! e anche sotto niente male ma perché non ti depili tutta?”
senza aspettare risposta mi prende per un braccio e mi porta vicino al letto e con una leggera spinta mi ci fa cadere sopra, allora le dico
“scusa ma per un massaggio non serve un lettino rigido?” e lei “non preoccuparti il massaggio te lo faccio qui e vedrai che non manca il rigido, sdraiati a pancia sotto”
mi sono girata e le sue mani hanno iniziato a scorrere sulle mie spalle, sulla schiena, salivano e scendevano, poi è scesa sulle natiche e sulle gambe fino giù ai piedi per risalire nuovamente ai glutei e li si è soffermata più a lungo carezzando anche l’interno coscia, stava carezzando più intensamente e sentivo dei brividi lungo la schiena, poi le sue dita si sono intrufolate in mezzo alle mie cosce a cercare la mia fichetta che si stava inesorabilmente bagnando, porca miseria possibile che stessi per godere grazie alle mani di una donna? e poi cosa avrei dovuto fare? le sue dita erano penetrate dentro di me, ero già sul punto di godere, non ci credevo… “Immaginavo che fossi calda ma così porcellina non lo credevo nemmeno io, è bastato sfiorarti con le dita e stai già godendo sei tutta fradicia e quando ti infilerò il mio cazzone qua dentro cosa farai?”
stavo godendo sotto il tocco delle sue dita e le sue parole mi giungevano ovattate ma una mi rimbombò nel cervello, sbaglio o aveva detto “cazzone”??? mentre stavo ancora godendo con le sue dita dentro di me ho voltato la testa verso di lei, la vestaglia era aperta e intravedevo le sue tette più grandi delle mie e poi in basso qualcosa che pendeva in mezzo alle gambe ??? ma era davvero un cazzo quello che vedevo? deve aver notato il mio sguardo perplesso e staccando le sue dita dalla mia fica si è sfilata la vestaglia rimanendo nuda con solo calze e reggicalze, due capezzoli scuri e grandi al centro delle tette, un fisico asciutto che sembrava scolpito, due gambe dritte come fusi e al centro delle gambe… un cazzo non ancora completamente eretto ma già di dimensioni notevoli, ho sgranato gli occhi
“ma tu sei un trans?” e lei “si sono una trans non lo avevi ancora capito tesoro?” ovviamente no,
“invece io avevo capito che tu sei una bella porcellina e da ieri mattina che desidero scoparti e ora ci divertiremo entrambi, visto che sei rimasta a bocca aperta forse e il caso di metterci qualcosa”
e avvicinandosi me lo ha infilato in bocca invitandomi a succhiare per farlo diventare duro, ho iniziato a succhiare quel cazzo come fosse la cosa più importante della mia vita, man mano che succhiavo diventava più duro e più grosso, alla fine mi sono travata tra le mani un cazzo di almeno venti centimetri di lunghezza e anche di un certo spessore con due palle belle gonfie di sperma e completamente depilato, a quel punto Paola ha deciso che era ora di passare ad altro me lo ha sfilato dalla bocca mi ha fatta sdraiare sul letto ha sollevato le mie gambe sulle sue spalle e ha puntato la cappella sulle labbra della mia fica che non vedeva l’ora di risucchiarlo tutto dentro, ero in trance volevo quel cazzone dentro di me e sentire che mi riempiva tutta ma lei giocherellerà con la cappella appoggiandola sulle grandi labbra facendola scivolare sopra e sotto mentre io smaniavo
“porcellina dimmi che lo vuoi, dimmi che vuoi il mio cazzo e dentro la tua fichetta”
secondo voi cosa posso aver risposto?
“si lo voglio, dai infila dentro tutto il tuo cazzone fammi sentire come mi riempie”
detto fatto, una spinta e la cappella è scivolata dentro facendosi sentire, poi lentamente ha continuato a spingere centimetro dopo centimetro lo ha infilato tutto fino a sentire le sue palle che toccavano il mio culo, di cazzo ne ho presi diversi ma piena come in questo caso non mi era mai capitato, sentivo la mia fica tutta tesa per accogliere quel cazzone grosso, mi stavo abituando a quella grossa intrusione quando mi sono accorta che lei si è sdraiata sopra di me, le mie gambe erano ripiegate sopra le mie spalle e le su tette poggiavano sopra le mie, mamma mia che sensazione! pochi istanti di tregua e Paola ha iniziato a scoparti lentamente avanti e indietro sempre lentamente, quando si tirava indietro mi sembrava che mi svuotasse e quando rientrava mi riempiva nuovamente come se non potesse entrare null’altro, non so quanto è durato questo primo tempo ma ad un certo punto ho avuto un orgasmo lungo e travolgente sentivo i miei umori che scivolavano su quel cazzone che continuava a pomparmi e andavano a bagnare l’interno delle mie cosce e senza dubbio anche le sue palle, ero senza fiato e spossata come se avessi scalato una montagna, non sapevo da quanto tempo mi stava scopando né quanto poteva durare ancora visto che continuava imperterrita a pomparmi con quel movimento lento, ad un certo momento ho percepito una voce ma non capivo bene cosa stesse dicendo poi sono riuscita a scuotermi e ho sentito lei dirmi
“porcellina, hai goduto veramente tanto, mi hai bagnata tutta e hai bagnato anche il letto ma da quanto non scopavi? ora devo godere anche io sei pronta per una sbattuta con i fiocchi?”
cercando di recuperare un minimo di fiato e di lucidità
“mi hai fatto godere veramente tanto e ancora vorrei godere ma cosa vuoi dire con una sbattuta con i fiocchi?” la risposta fu semplice iniziò ad aumentare il ritmo dell’andirivieni, ora il cazzo scivolava benissimo dentro la mia fica, lo tirava tutto fuori e lo rimetteva dentro senza difficoltà e aumentava il ritmo sempre più veloce sempre più veloce sempre più veloce, stavo nuovamente per godere e lei continuava a pomparmi come se niente fosse, ho raggiunto un altro orgasmo schizzando ancora i miei succhi in abbondanza, ero distrutta da quella scopata e lei continuava il suo lavoro come niente, finalmente ad un certo punto ha iniziato ad agitarsi di più in maniera scomposta stava per godere e un lampo ha attraversato il mio cervello, il suo cazzone era dentro di me senza preservativo come avevo fatto a non accorgermene prima, e ora?
“Paola ti prego non godere dentro”
lei non rispondeva e continuava a spingere “Paola ti prego esci, non godere dentro”
a quel punto si è fermata con tutto il cazzo piantato fino in fondo
“perché non vuoi che goda dentro? non prendi la pillola? mi sembra di averla vista nella tua borsa”
fregata!
“è vero prendo la pillola ma vorrei che tu non godessi dentro”
intanto lo muoveva lentamente dentro con movimenti rotatori era una vera goduria la porca ci sapeva veramente fare
“guarda che se hai paura di qualche malattia ti posso assicurare che sono sana sotto tutti i punti di vista ho anche il certificato che lo garantisce e i miei clienti li tratto solo con il profilattico, tu non sei una cliente, tu sei la mia amante, la mia troia, la mia puttana, la mia svuotapalle, quindi ora ti riempio la tua fichetta di tanto sperma che pillola o no potrei pure rischiare di metterti incinta cosi quel cornuto di tuo marito diventerebbe papa’”
e ridendo riprese a scoparmi velocemente, a quel punto sono andata veramente fuori di testa
“si Paola, sono la tua troia, puttana e svuotapalle, forza riempimi e mettimi incinta alla faccia di quel cornuto di mio marito”
ha continuato a scoparmi sempre più veloce fino a quando si è bloccata con tutto il cazzo piantato dentro di me e ho sentito chiaramente il primo schizzo di sperma, forte, prepotente, e poi altri ancora mentre si contorceva e ogni colpo era uno schizzo, ma quanto sperma aveva? certo se non avessi preso la pillola mi avrebbe sicuramente messo incinta e probabilmente di un paio di gemelli, finalmente iniziò a rilassarsi rimanendo con il cazzo dentro di me, lasciò le mie gambe che finalmente riuscì a stendere e solo allora mi resi conto che mi facevano male, ma ero ancora preso da lei, questa creatura meravigliosa che mi aveva letteralmente sedotta e scopata selvaggiamente per… cazzo erano passate quasi tre ore da quando ero entrata in quello che doveva essere uno studio fisioterapico… lentamente il suo cazzo si è ammosciato ed è scivolato fuori, si è sdraiata al mio fianco e ha iniziato a baciarmi e carezzarmi
“Paola e tardissimo, devo tornare a casa da… dal cornuto”
a malincuore ci siamo alzate da quel letto che era letteralmente distrutto e zuppo dei miei umori e ora dovevo correre in bagno prima che il suo sperma fuoriuscisse dalla mia fica, ho cercato di rendermi nuovamente presentabile per tornare a casa con Paola che continuava a stuzzicarmi e sbattermi il suo cazzone semimoscio sulla faccia, alla fine sono riuscita a recuperare la mia presenza
“Paola, sono senza parole” e lei “non servono le parole ma quello che abbiamo fatto, la prossima volta devi rimanere tutto il giorno con me voglio riempire di sperma ogni buco del tuo corpo”
mentre diceva queste parole il suo cazzone stava riprendendo vita, a quel punto un bacio sulle labbra una stretta di mano sul suo cazzone e sono scappata fuori da quel l’appartamento.
Uscita fuori mi sono diretta verso la metropolitana e sento squillare il cellulare, ho pensato che fosse mio marito, guardo il display era Paola rispondo
“Carolina se torni subito ho un affare grosso tra le mani che aspetta la tua boccuccia e il tuo culetto”
ero senza parole, mi aveva scopata per tre ore circa e aveva ancora il cazzo in tiro
“Paola sei senza fine! verrei subito a riprende il discorso ma devo andare a casa ci vediamo domattina al bar?” Mi ha risposto affermativamente ma dispiaciuta che non potessi tornare subito da lei e abbiamo chiuso la telefonata, solo allora mi sono resa conto che c’era un messaggio in segreteria, ascolto il messaggio era di mio marito che mi comunicava che lui usciva con i colleghi di lavoro per una pizza e un paio di birre che avrebbe fatto un po’ tardi… tempo cinque minuti e suonavo il citofono di Paola Fisioterapista:
“chi è? lo studio è chiuso a quest’ora”
“Sono Carolina, avrei un dolorino che non si decide a passare, può farmi un trattamento urgente?”
“Salga la porta è già aperta e l’attrezzo per il suo dolorino è già carico!”
Non ho preso nemmeno l’ascensore ho salito le scale di corsa, lei mi aspettava dietro la porta nuda come l’avevo lasciata ma con il cazzone già in tiro!
Cosa sarà successo dopo? Ragazzi un po’ di immaginazione dai… mica posso raccontarvi tutto ora!
Un bacio a tutti/e!!!
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