“Ma questo ed altre esperienze nel prossimo racconto, che è una lunga storia, veramente lunga, che lasciò in me il segno che ancora traspare nel mio annuncio…”
Abito in un condominio molto grande con svariate scale, entrate ed uscite
che alcune volte sembra un porto di mare e con quella biondina, alta e sella, fisico da tedesca, occhi grigi, ci eravamo solamente scambiate dei normalissimi ciao e nulla più; sicuramente appariva ai miei occhi ben diversa da me, tipo vistoso con dei tratti a volta spigolosi.
Un tardo pomeriggio invece si siamo messe a chiacchierare nell’ampio androne davanti al portone della mia scala e mi accorsi che si avvicinava sempre di più quasi a cercare un contatto fisico con me; non diedi caso alla cosa fino a che le sue labbra erano a 10 centimetri dalle mie, un attimo socchiuse, umide ben rosse carminio. venne naturale appoggiare e socchiudere le mie alle sue e partì un intensissimo bacio, le nostre lingue si cercavano, i nostri corpi si avvinghiavano, seno contro seno, una sua mano fra le mie gambe.
Ci staccammo anche perchè il luogo non era molto adatto. Mi disse solamente che le piacevo da morire ed era tempo che mi aveva adocchiata e mi invitò a salire da lei di sera, dicendomi che suo marito non c’era ma poi mi spiegherà con calma. Rimasi molto sorpresa della cosa, sicuramente quella sera sarei salita da lei anche per curiosità anche se a dir il vero pensavo che sarebbe finita nella solita proposta di sesso a tre.
Semplicemente me ne andai a casa, preparai la cena e mangiai con mio marito che poi doveva uscire per questioni della ditta, portai fuori il cane e mi preparai molto sexy, lo faccio sempre quando prevedo incontri “galanti” sia con un uomo che con una donna e semplicemente andai all’altra scala e suonai. Al citofono mi rispose lei invitandomi di salire ed aprendo il portone; presi l’ascensore ed arrivata mi aprì la porta e mi comparve davanti una donna completamente diversa, abilmente truccata, con i biondi capelli tirati su con un fermaglio, un corsetto nero in pelle con reggicalze, stivali in pelle quelli con il tacco vertiginoso in metallo, quanti; insomma una vera mistress in piena regola ed in più portava in vita uno strap-on con fallo gigantesco anche lui nero. Rimasi allibita ma entrai e la sorpresa lasciò il posto alla curiosità. Come nulla fosse mi baciò e mi fece accomodare in soggiorno, sparì un attimo e ritornò con due calici di vino rosso. Intravvidi sul tappeto una frusta ed un collare in pelle e mi dissi vediamo che succede. Nonostante l’abbigliamento e l’oggettistica presente con me fu estremamente affabile e dopo i primi convenevoli iniziammo a baciarci e toccarci con passione, ammirò la mia lingerie anche per me nera, ed ad un certo punto si inginocchiò sul divano e mi chiese di leccarle il cazzo, iniziai un lento pompino a quel fallo di gomma estremamente realistico, scoprii poi che era provvisto anche di schizzo, infilandomelo in bocca fino a che ce la facevo, lei mi dava della succhiacazzi patentata e la cosa mi eccitava alquanto; poi me lo tolse dalla bocca e scese a leccarmi la fica, con gran maestria, passando per le labbra, succhiando il clitoride, veramente stupendamente, mi fece sdraiare sul divano e sentii lei che spingeva quel cazzone dentro di me, inarcavo la schiena e divaricavo le gambe per accoglierlo meglio, iniziò una furiosa scopata, nemmeno lo stallone più muscoloso mi aveva mai scopata così e per giunta mi trovavo sul viso le sue tette non grosse ma con due capezzoli turgidi e rossissimi che presi in bocca e succhiai avidamente. venni urlando ed a lungo e lei non so come mi allagò la fica con vari getti caldi contenuti nello strap-on, lo tirò fuori e presi due poderosi schizzi sulla pancia che arrivarono sul seno e sul viso, chiaramente talmente abbondanti che nessun uomo avrebbe potuto produrre. Ero goduta, fradicia di quel liquido molto assomigliante allo sperma e sfinita. Lei era estasiata ed affaticata dalla
“performance” e mi disse – sei una gran troia, ti piace il cazzo ed essere scopata bene -. Eccitanti e vere parole.
Ripresi fiato, lei si alzò, mi prese per mano ed andammo nella stanza da letto, sicuramente adatta ad una mistress, si tolse lo strap-on e si sdraiò sul letto, divaricò le gambe invitandomi a farla godere come solo una donna può fare. Mi gettai senza pensarci un attimo su quella fica molto curata, depilata e con un piercing ad anello sul labbro sinistro, leccavo avidamente, le succhiavo il clitoride abbastanza piccolo e nascosto al contrario del mio, la sentivo ansimare, fece rotolare a mia portata di mano un bel cazzone di gomma di quelli vibranti, lo raccolsi e lo infilai dentro, ruotai il pomello per farlo vibrare scopando quella stupenda fica, continuando ad eccitare, leccare e succhiare il clitoride. il suo orgasmo fu pazzesco, le sue contrazioni e spasmi violentissimi tanto che espulse il giocattolone, due piccoli schizzi di squirt (che mi fece invidiosa, io non ci riesco) ed i suoi rantoli caldi e rochi, continuai a leccarla assaporando il suo lago di piacere fino a che si calmò. Salii accanto a lei ci abbracciammo e baciammo; – mi sei piaciuta tantissimo -mi disse- diventiamo amanti, noi due ci divertiremo parecchio…- Questo è poco ma sicuro.
Chiacchiere, sigarette e vino scambio di baci e slinguate sul seno in un tempo che si dilatava a dismisura. Ma ad un certo punto la sorpresa: si aprì la porta della stanza che era socchiusa e si intravvide un uomo abbastanza insignificante entrare, lei con un balzo si alzò, prese una frusta e gli assestò una frustata poderosa fra viso e collo ed incazzatissima gli urlò perentoria: non devi disturbarmi mentre faccio sesso, che solo una donna riesce veramente a farmi godere! Lui crollò in ginocchio, scusi Padrona… Lei gli assestò due belle pedate, gli cacciò un tacco dello stivale sulla schiena per farlo prostrare a leccare umilmente l’altro stivale, frustandolo decisamente. Era venuta fuori la mistress che era in lei. Affascinante e stupenda con me, spietata, perversa, violenta con l’uomo ai suoi piedi che poi seppi era suo marito. Continuando a frustarlo disse – questa è Padroncina Lu. Non dovrai nemmeno guardarla, men che meno desiderarla, se la tocchi ti uccido! –
Diventai l’amante di quella mistress, ci vedevamo da sole o in alcune occasioni con lo schiavo di suo marito o con altri schiavi, anche più di uno, ma mai schiave. imparai da lei le arti della sottomissione sia fisica che psicologica, mi fece entrare in un mondo a tinte estremamente forti, anche con i suoi lati molto ombrosi e pericolosi, nascosti nella profondità dell’animo umano al limite dell’ossessione perversa.
Ma fu un’amante stupenda di un’intensità al limite della follia, dove i vortici delle emozioni, sensazioni e degli orgasmi diventavano uragani, caricandosi di un’energia enorme, incommensurabile, a tratti incomprensibile e per ciò incontrollabile, ma destinata per questo fatto ad implodere in un risucchiante buco nero dove la massa si confonde con l’energia a livello primordiale.
Ma questo ed altre esperienze nel prossimo racconto, che è una lunga storia, veramente lunga, che lasciò in me il segno che ancora traspare nel mio annuncio….
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