“Lasciai che l’orgasmo si spegnesse piano piano, diminuendo i sussulti fino a fermarsi…”
RACCONTO DI FANTASIA
Lo sguardo curioso si alzava spesso dal giornale e
mi puntava con intensità, quasi a indagare il mio essere profondo. Poteva avere una cinquantina d’anni, robusto, dotato di una pancia importante e di un petto villoso, mentre un rigonfiamento dei pantaloncini da bagno lasciava immaginare che sotto albergasse una grande dotazione. Ero attratto dalla sua curiosità e ricambiavo lo sguardo, anche se lo distoglievo incrociando il suo.
Era il mio primo giorno di vacanza al mare e quel tizio era proprio seduto sotto l’ombrellone a fianco; lui solo, io con mia moglie. La mattinata era trascorsa tra bagni, letture e ozio al sole, ma sempre sotto lo sguardo attento del vicino.
Nella sala da pranzo il vicino era seduto lontano da noi e avevo quasi dimenticato la sua presenza imbarazzante. A fine pasto mia moglie aveva guadagnato rapidamente il letto per schiacciare un pisolino nella stanza fresca, mentre io avevo optato per un riposo nel giardino della pensione, ombroso e fresco.
Ero seduto da pochi minuti sulla sdraio e mi accingevo a leggere il giornale, quando lo vidi arrivare. Mi chiese sorridendo se poteva sedersi sulla sdraio vicino alla mia e, senza aspettare una risposta, si accomodò.
Iniziò così una conversazione di quelle che si fanno al mare tra persone sconosciute, su i reciproci impegni di lavoro e gli impegni familiari. Seppi così che era della polizia, che era sposato ma che soltanto la settimana successiva la moglie avrebbe potuto raggiungerlo perchè ancora impegnata con il lavoro.
Anche se il vicino era simpatico e la conversazione gradevole, il suo sguardo era sempre penetrante e indagatore nei miei confronti, come se avesse voluto scoprire qualche mio segreto.
Mentre chiaccheravamo, un ragazzo giovane che mostrava i segni evidenti della sua omosessualità nel modo di camminare e di vestire, ci passò davanti e salutò il mio vicino con un allegro “ciao”, per poi proseguire verso il mare.
Appena si fu allontanato, il mio vicino mi disse che lo aveva conosciuo un paio di giorni prima e confermò la mia impressione dicendo che aveva ricevuto delle avances da quel ragazzo.
La mia curiosità era stata così risvegliata e non potei fare a meno di chiedere se c’era stato un seguito. Il vicino, per niente imbarazzato, mi confessò che aveva soddisfatto il frocetto nella sua cabina, montantolo a lungo. Mi disse che era rimasto soddisfatto anche lui dall’incontro, anche se le sue preferenze andavano ad uomini più maturi.
Chiesi allora se aveva avuto altre esperienze con uomini maturi e lui mi confermò che ne aveva avute molte, che amava molto il sesso anale e che, poichè la moglie non gli permetteva di farlo con lei, era costretto a cercare altrove. Aveva scoperto di amare i culi dei suoi coetanei e che era facile trovare qualcuno disposto ad accontentarlo, specie tra gli uomini sposati. Questi in particolare lo eccitavano di più perchè di solito non erano sospettabili ed erano molto trasgressivi. Aveva inoltre sviluppato una certa pratica nell’individuare le persone disponibili e nel convincerle, ove fosse stato necessario, a affrire il culo per la penetrazione. Mi spiegò che quelli che fisicamente lo attiravano di più erano quelli robusti e con pochi peli: sembrava proprio la mia descrizione.
Finalmente capivo il motivo degli sguardi indagatori nei miei confronti: evidentemente stava cercando di capire se avrei accettato la sua proposta e mi sarei fatto inculare.
Finsi di non aver capito la sua richiesta e, dopo altre due chiacchere, raggiunsi mia moglie in camera.
Il resto della giornata e buona parte della notte lo passai a rimuginare sulla proposta: infatti avevo una gran voglia di provare ad essere penetrato ma temevo molto per la riservatezza. Mi tornavano in mente le esperienze da adolescente con un mio compagno di classe e l’eccitazione di toccare il cazzo di un’altra persona e farla godere e immaginavo che essere inculato sarebbe stato ancora più eccitante e coinvolgente.
Il giorno dopo, finito il pranzo, lo ritovai in giardino nello stesso posto e mi misi seduto a fianco a lui. Senza altri indugi, gli dissi che se voleva poteva scoparmi purchè la cosa fosse rimasta solo tra noi due.
Lui sorrise e mi disse che anche lui cercava la massima riservatezza e che aveva capito che mi sarebbe piaciuto provare. Salimmo quidi in camera sua.
Appena richiusa la porta lui cominciò a toccarmi sulla patta e prese a slacciare la cintura e ad aprire lo zip dei pantaloni. Ero eccitato e lui cominciò a segarmi con una mano mentre con l’altra mi accarezzava il culo.
Dopo fu il mio turno di aprire la sua patta e vidi uscire un cazzo di dimensioni notevoli, anche se non del tutto in erezione. Lui allora mi disse che dovevo prepararglielo per prenderlo nel culo e mi disse di succhiarlo. Mentre con la mano spingeva la testa verso il cazzo, con l’altra mano continuava a carezzarmi le chiappe e scorrere lungo il solco del culo.
Il cazzo era caldo e liscio e cresceva rapidamente nella mia bocca fino a diventare duro come il marmo. Alternavo il movimento in su e giù con le leccate della cappella e delle palle, mentre la sua mano cercava l’ingresso del mio culo esplorando le chiappe. Con un dito cominciò ad accarezzarmi il buco in tondo, provocandomi fremiti e mugolii di piacere, e poi mi disse che ero proprio una troia come aveva immaginato e che mi voleva leccare per bene prima di incularmi. Mi fece mettere a pancia sotto sul letto, con un cuscino sotto il bacino e le gambe larghe. Quindi, mentre mi teneva le chiappe aperte con le mani, affondò il viso dentro il mio culo e sentii la lingua che leccava il buco in tondo e poi lo penetrava. Era una sensazione bellissima, sentivo che si era impadronito del mio culo e che poteva farne quello che voleva. La lingua entrava ritmicamente nel buco, ogni volta sempre più in pofondità e la sua faccia era affondata tra le mie chiappe. Continuò così per un pezzo e sentivo che il mio buco era rilassato e bagnato di saliva, pronto ad essere penetrato. Un dito cominciò a frugare le mie profondità, con movimenti circolari e alternati; si aggiunse poi un secondo dito che, con l’aiuto di un pò di lubrificante, si associò al primo per allargare e rilassare lo sfintere. Cercavo di essere penetrato più in fondo possibile inarcando il culo e allargando le gambe.
Ad un tratto lui mi disse che ero pronto per prendere il suo cazzo e sentii che armeggiava per infilare un preservativo. Le dita tornarono dentro il culo, questa volta piene di lubrificante, e poi sentii il suo cazzo che si appoggiava sul buco appena liberato dalle dita. Iniziò a premere lentamente e sentii che una parte della sua cappella stava entrando nel buco ormai rilassato. Era grossa e faceva male, ma lui si fermò in modo da farmi abituare a quell’ospite ingombrante. Poi riprese la penetrazione, infilando un altro pezzetto. Un pezzetto per volta, lentamente, tutto il suo cazzo riuscì ad entrare nel culo. Per verificare quanto ne fosse entrato, toccai con la mano il buco, constatando che la distanza tra il mio culo e il suo pube era ridotta a zero.
Ora mi stava completamente disteso sopra, ben piantato dentro, e potevo sentire il suo fiato sul collo. Cominciò a muovere il bacino lentamente, a ruotarlo e spingerlo; mi sentivo pieno fino in gola e ad ogni spinta percepivo un brivido di piacere intenso.
Cercavo di farlo penetrare più in fondo possibile, alzando il culo e allargando le chiappe con le mani. Lui intanto mi diceva in tono affettuoso che ero la sua troia e che mi avrebbe fatto godere. Continuò così per molto tempo, alternando ritmo lento con ritmo veloce, tenendomi per le spalle o per il bacino, sfilando e infilando il cazzo dal mio buco che, nel frattempo, si era completamente dilatato e accettava il suo ospite con grande facilità.
Ad un cero punto il ritmo si fece più elevato e l’ansimare più forte, finchè lui mi crollò addosso pulsando dentro il culo e su di me, in una esplosione di piacere. Lasciai che l’orgasmo si spegnesse piano piano, diminuendo i sussulti fino a fermarsi. Infine, piano piano, sentii il suo cazzo uscire dal culo e mi voltai a vedere il suo viso; era esausto ma soddisfatto.
Mi sbrigai a rivestirmi e a tornare in camera da mia moglie prima che si svegliasse dal pisolino pomeridiano.
SONO GRADITI COMMENTI E CRITICHE
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.


