Parte I
Vedo Laura emergere dalla penombra della stanza. Fuori la pioggia batte ritmicamente sul tetto della nostra baita; il nostro rifugio per dedicarci a noi stessi.
Il profumo di natura umida pervade le mie narici mentre Laura si avvicina lascivamente a me, seduto sulla sedia nel centro del soggiorno. Vorrei correre e abbracciarla, stringerla a me, possederla immediatamente ma non posso. Nastri di raso legano i miei polsi e le mie caviglie alla sedia e mi lasciano completamente in balia della mia compagna.
Laura si avvicina e mi accarezza con una lunga piuma. Sento i capezzoli fremere e il piacere avvolgermi. La donna disegna complicati arabeschi sulla mia pelle nuda e impotente, capace solo di gridare la lussuria che avvampa.
Laura gioca con la piuma sulla mia erezione, sulle mie palle turgide, intorno alla mia cappella gonfia. L’impossibilità di muovermi da un lato è frustrante mentre dall’altro mi permette di godere di ogni singolo istante.
La mia compagna si china e mi bacia le ginocchia. Con le mani mi accarezza i fianchi. Passa le unghie sulle mie cosce. Desidero ardentemente che mi prenda in bocca l’uccello. Adoro quando mi succhia con le sue labbra calde e vogliose, quando la sua lingua vortica intorno al mio sesso eccitato. Spingo il bacino verso il suo volto e le chiedo di prenderlo.
Laura mi guarda e sorride. Poi scuote la testa. ‘No, no, no.’ dice mostrandomi la punta della lingua. ‘Adesso no.’ Crollo sulla sedia, disperato ed eccitato. Lo sa che mi piace e piace anche a lei, ma vuole farmi sospirare l’attesa. Si alza e mi gira intorno e appoggia il suo imperioso seno sulle mie spalle, massaggiandomi il collo. Disperatamente cerco di raggiungere le sue cosce ma i lacci me lo impediscono.
Sento l’uccello tirare fin quasi a dolere. Desidero conoscere quale deliziosa pratica Laura si riserba per farmi sdilinquiare. Porta le mani al mio petto e inizia ad accarezzarmi con le unghie. Gioca intorno ai capezzoli, scende sulla pancia, corre alle labbra. Lascia che le baci e le succhi quelle meravigliose mani.
Poi si spinge tra le cosce, lavorando ben bene l’interno. Sa che è una delle mie parti più sensibili. Stringe la mia asta di carne e inizia a masturbarmi pian piano. L’altra mano mi tocca le chiappe. Il suo fiato caldo mi sussurra parole sconce alle orecchie. Dice che le piace il mio uccello duro. Dice che mi farà sborrare come una fontana impazzita. Dice che non smetterà mai di farmi godere. Dice che mi farà annegare nei suoi orgasmi.
L’eccitazione dentro la mia testa e tra le sue mani raggiunge livelli dolorosi. Laura riesce a fermare la sega esattamente l’istante prima che scarichi il mio seme, prolungando così il piacere.
Torna ad accarezzarmi il petto, le cosce, la faccia, sapientemente tralasciando il fallo. Poi tira le mie spalle, facendo ribaltare la sedia, e mi accompagna a terra. Si siede sul mio viso e inizia a scoparmi la faccia.
Io allungo la lingua, muovo la testa, assecondo il ritmo, affondo quello che posso tra le sue deliziose carni profumate di sesso eccitato. La sento che geme. So che si sta tirando i capezzoli. Vorrei farlo io, ma sono immobilizzato.
Vorrei raggiungere il suo buchetto di culo, che so che ama tanto farsi leccare, ma devo seguire il suo ritmo. Allora lecco le sue grandi labbra aperte, stuzzico quel suo bel clitoride gonfio e duro, la penetro con la lingua fin dove riesco.
La sento gridare il mio nome inframezzato dall’invito a fotterla con la lingua. Sento il ritmo crescere, farsi vibrante, convulso. So che fra poco mi regalerà uno spruzzo di succoso nettare.
Si siede e si rialza. Poi si siede e si rialza ancora.
Ci siamo.
Quando scende per la terza volta sento il suo corpo irrigidirsi e avvampare di calore mentre un’ondata di caldo liquido erompe dalla sua fica fradicia e m’inonda il viso.
Laura crolla in avanti, appoggiandosi alle mani e sospira. Poi si gira e mi bacia, bevendo dal mio viso il suo saporoso umore di donna. Non la smetterei mai di baciarla. Vorrei la sua lingua contro la mia ogni istante del giorno e della notte.
‘Sei il mio Porco Adorato.’ mi dice tra le labbra. ‘Mi fai godere come nessuno mai. E ogni volta di più.’
Le lecco la lingua e cerco di baciarla, ma lei sei ritrae e si solleva. Mi sovrasta a gambe spalancate. Ho la sua fica sopra il mio viso. La sua mano raggiunge il clitoride e lo stuzzica. Si masturba velocemente. Si accarezza le labbra, poi afferra un vibrartore e inizia a giocare sul suo sesso aperto.
Sento il rumore che si affievolisce ogni volta che Laura lo fa sparire dentro la fica bagnata. I suoi gemiti si alzano di tono e d’intensità. Dentro, fuori. Dentro, fuori. Il bacino si muove, una mano stringe i capezzoli. Io sono fuori di me dall’eccitazione. Laura è una maiala eccezionale.
Toglie il dildo dalla fica e lo appoggia alla massima velocità sul clitoride. Un ansito, poi una altro. Il respiro contratto e una doccia di piacere m’investe. Bevo a quella fontana di lussuria mentre Laura gode ancora e ancora e ancora.
Prende il vibro e me lo avvicina alla bocca. Io apro e lo succhio. Succhio ogni goccia di quel nettare che per me è sacro. Bevo il suo sapore, il suo profumo, la sua voluttà. Ci fondiamo in un’unica anima di sesso.
‘Mi piace godere per te.’ mi dice mentre solleva la sedia. ‘E mi piace farti godere.’
S’inginocchia davanti a me, legato e immobilizzato, e inizia a giocare intorno al mio cazzo con il dildo acceso. Ogni vibrazione si propaga per il mio sesso, avvolge l’asta e mi fa tremare le palle. Sento il piacere raggiungere ogni angolo del mio essere. Laura lavora con la punta sotto la cappella, lubrifica lasciando cadere copiose gocce di saliva. Poi appoggia il vibratore all’uccello e mi sega lentamente lasciando scivolare le sue dolci mai sia sul mio cazzo allo stremo che sul fallo artificiale.
Il caldo della saliva, le vibrazioni del dildo, le sue manine sapienti, la consapevolezza che lei adora vedere il mio orgasmo esplodere davanti ai sui occhi mi portano ad un livello insopportabile di piacere. Laura se ne accorge. ‘Vieni” mi dice, ‘Vieni per me’ vieni su di me.’ e a questo punto non posso far altro che abbandonarmi alla lussuria suprema.
‘Eccomi’.’ le grido e gli schizzi di sborra calda iniziano a eruttare dal mio cazzo. Uno, due, tre’ Chiudo gli occhi e sborro, sborro ancora’ Sento le contrazioni gettare lunghi fiotti di sperma in un orgasmo che mi sembra non abbia fine. Le mani di Laura non si fermano, il dildo non si ferma, il mio uccello non si ferma. Il fiato mi si accorcia, annaspo alla ricerca di ossigeno. Penso di morire nel modo più piacevole possibile.
Ma poi tutto si acquieta. Il mio uccello ha gli ultimi spasmi e Laura allenta la presa. Mi passa una mano coperta di sborra sulla pancia, allontana in dildo. Apro gli occhi e la vedo sorridere mentre si lascia scivolare il vibratore ancora acceso tra le labbra per succhiare la mia sborra. Sborra che le copre i seni e il viso, i capelli’ Non mi credevo possbile di tanta potenza.
‘Sei il mio adorabile porco.’ mi dice e mi bacia regalando alla mia lingua il sapore del mio piacere. ‘Come godo con te, non godo con nessuno.’
Le rispondo che anche io raggiungo certi livelli di piacere solo e soltanto con lei. Provo esperienze che non condivido con nessun’altra.
Mi gira intorno e armeggia con i lacci.
‘Ti libero così ci prepariamo a qualcosina d’altro”
— continua — Parte II
Laura mi sale a cavalcioni sulla schiena. Sento il suo pelo umido alla fine delle chiappe. Mi massaggia con le sue dolci mani. Le sue dita lavorano sul mio collo, dietro la nuca, le orecchie. Poi scendono. Mi contano le costole. Mi stringono sotto le ascelle procurandomi un intenso brivido per tutto il corpo.
‘Adoro sentire la tua pelle sotto le mie mani.’ mi dice, ‘è così dolce e sensibile.’
Mugolo e le rispondo che le sue mani mi danno un piacere incommensurabile.
Per tutta risposta Laura si sdraia su di me e mi accarezza con il suo grande seno. Me lo passa sulla schiena e intorno al collo, aiutandosi con le mani. Giro la testa per baciarlo ma lei si ritrae divertita.
‘No, no, no, no, no, noooooo’..’ mi dice tornando a massaggiarmi. Mentre lo fa, muove il bacino sul mio osso sacro. Si sta masturbando col mio culo! Sento il calore espandersi sulla schiena.
‘Sei il mio porco preferito.’ mi dice ansante, ‘Passerei la mia vita a scopare con te.’
‘Lo stesso vale per me.’ rispondo, ‘Quando ti ho vicina sento una grandissima voglia di te. Non ne posso fare a me. Adoro le tue mani su di me’ il tuo corpo attaccato al mio’ il tuo sesso caldo e bagnato’ Non farei altro che darti piacere.’
Per tutta risposta Laura aumenta il ritmo del bacino sul mio osso sacro. Chissà se riesce a venire anche solo così.
Si solleva da me e m’invita ad alzare le chiappe. Mi ritrovo col culo alto e la faccia sprofondata nel cuscino. Le mani della mia compagna mi massaggiano le natiche, scendono sulle le cosce, si fanno largo verso il buchetto, ci giocano attorno. Poi Laura si tuffa sul mio fiore. La sua lingua inizia a leccarmi, le sue labbra a baciarmi.
Nonostante il recente orgasmo sento il sangue tornare ad affluire al mio cazzo. Laura se ne accorge e lo afferra con una mano, scuotendolo pian piano. Mi lascio fare e mi dedico solo a ricevere il piacere che mi regala. Ansimo e gemo nel cuscino, lo strizzo con le mani in preda alla lussuria più sfrenata.
Decido di variare posizione e invertiamo i ruoli. Vedo il gran culo di Laura davanti ai miei occhi e le restituisco quello che mi ha appena donato. La bacio e la accarezzo. La lecco e la sfrego. Una mano sulle chiappe l’altra alla sua figa fradicia, mentre la lingua stuzzica e titilla il suo buco segreto.
Sento i suoi gemiti e il suo fiato rotto, il suo sugo che inonda la mia mano.
è giunto il tempo di scopare.
Mi sollevo e direziono il mio uccello verso la sua fessura grondante di voluttà. è talmente bagnata che scivolo dentro con facilità. Le affero i fianchi e la tiro a me, cercando di entrare il più possibile. ‘Scopami” dice Laura, ‘Scopami fino in fondo”
La accontento e inizio a fotterla ritmicamente. Sento una delle sue mani raggiungere il punto d’incontro dei nostri sessi e carezzarlo amabilmente. Resto piantato dentro di lei fino al pelo e la sua mano afferra i miei coglioni e li massaggia. Mi muovo in orizzontale, senza uscire. So che le piace. Le sue dita mi fanno impazzire. Lentamente mi ritraggo e poi affondo di nuovo e resto lì. Laura spinge il bacino verso di me. Esco ed entro improvvisamente. Laura sussulta e geme di nuovo.
‘Vieni, piccola mia, vieni sul mio cazzone.’ le dico mollando un altro colpo. ‘Dammi tutto il tuo nettare.’
Esco. Entro. E Laura si contrae mentre l’orgasmo la avvampa e mi avvolge il sesso. Devo controllarmi per non inondarla di sborra. Ma voglio continuare per l’altra strada.
Laura si accascia sul letto e io la seguo, sempre con l’uccello duro e ben piantanto nelle sue dolci carni.
‘Sei un maiale” mi dice soffocata nel cuscino.
Io sorrido e mi muovo lentamente dentro di lei, che vibra di desiderio. Voglio farla morire di piacere. So che le piace prenderlo nel culo guardandomi in faccia. Così la faccio girare e la tiro sul bordo del letto. Uso il suo stesso nettare per lubrificare il secondo canale e con un dito lo profano. Laura lascia fare con il viso perso nel piacere.
Avvicino la punta del mio cazzo al suo buchetto e spingo gentilmente. La sento rilassare i muscoli e al terzo tentativo la porta si spalanca e un grido liberatorio accoglie il mio sesso eccitato. Inizio a muovermi dentro di lei tenendo le sue gambe sulle spalle. Laura intanto si passa il vibratore sul clitoride e continua a dirmi di farla godere, di non smettere di scoparla, che il mio cazzo è meraviglioso.
L’eccitazione diventa insostenibile, la scopo forsennatamente con la colonna sonora delle sue parole, dei sui gemiti e del vibratore. Mi vedo menare colpi riflesso nello specchio a fianco del letto, il corpo di Laura sotto di me, trasfigurato dalla lussuria. Quello è il colpo di grazia. Sento l’orgasmo montare, mi tolgo dal suo culo e inizio a sborrare: le schizzo sul culo aperto, sulla figa fradicia, sul vibratore in moto, sulle mani che si toccano, sulle cosce, sulla pancia. La copro col seme caldo della mia eccitazione. So che l’avrebbe voluto sulle labbra e sulla lingua, ma avrà modo di goderne anche di questo. La nostra vacanza in baita è ancora molto lunga.
–continua– Parte III
Il camino scoppietta e lo fisso in silenzio. Laura traffica in cucina, io recupero le forze dopo l’ultima cavalcata.
Ci siamo fatti un lungo bagno rilassante e adesso profumiamo come due fiori sbocciati. Lo stomaco comincia a brontolare, di calorie ne abbiamo bruciate parecchie. Mi sto gustando il sogno di assaggiare uno dei manicaretti che Laura sa preparare quando sentiamo bussare alla porta. Io e Laura ci guardiamo stupiti. è raro che qualcuno arrivi alla nostra baita. Gli unici che si fermano sono il casaro e il malgaro che lavorano nei dintorni, ma non sono queste le condizioni climatiche e l’ora per fare una visita. Il sole ormai è quasi tramontato del tutto e il buio avanza.
Mi alzo e vado alla finestrella vicino alla porta. Guardo fuori e vedo una coppia di escursionisti bagnati fradici che si riparano sotto il portico. Apro la porta e li faccio entrare.
‘Siamo stati sorpresi dal temporale e ci siamo smarriti.’ Si giustificano mentre li faccio entrare.
‘Siamo partiti col sole e ci siamo ritrovati sotto l’uragano.’ dice la donna che indossa una camicetta a scacchi e pantaloni corti color caki. Non si sono portati nemmeno una cerata! Che escursionisti sono?
‘Il tempo varia in fretta in montagna. Non ci si deve mai fidare del sole splendente.’ dico. Non sono un esperto, ma un minimo di buon senso ce lo si deve avere.
Laura ha recuperato due salviette e li accompagna in bagno.
‘Che tipi!’ mi dice Laura quando ritorna in salotto. ‘Poco esperti di montagna, ma hai visto che tette la ragazza?’ Laura mi stupisce sempre, riesce sempre a colpire nel segno. ‘Sembrano di marmo. Mi fanno venire una voglia”
‘Sei la solita maiala’ Ma ti adoro per questo.’ e le rifilo una pacca sul culo.
Laura ha trovato due tute che possono andare bene ai due ospiti, Claudia e Gianluca; non sono l’ultima moda, ma almeno sono calde e asciutte. Domani potranno rimettere i loro indumenti.
Ci sediamo davanti ai piatti fumanti e ai bicchieri di vino e iniziamo a chiacchierare spensieratamente. Ci raccontano di essere alle prime armi con la montagna, che pensavano di fare una passeggiata semplice di poche ore, invece si sono ritrovati sotto l’acqua e sul sentiero sbagliato, per fortuna hanno visto il fumo uscire dalla baita e ci hanno trovato.
Non abbiamo TV, quindi ci lasciamo cullare dalla musica della radio seduti sul divano davanti al camino mentre sorseggiamo un bicchiere di cognac.
Claudia, che forse non è abituata all’alcool, è accaldata in viso e ride ad ogni parola. Laura, seduta vicino a lei, le allunga una mano sullo schienale e le accarezza la spalla. La donna sembra non accorgersene e ride. Però lascia cadere una mano sulla coscia del marito e lo accarezza in modo lascivo.
‘Mi state facendo morire dal ridere.’ dice girandosi verso Laura. La guarda negli occhi e la bacia con passione, lasciandoci tutti a bocca aperta. ‘Da quando sono entrata ho voglia di baciare le tue labbra. Mi ecciti.’
Il marito si alza e la abbraccia. ‘Ma cara, non fare così’ Magari loro non sono per queste cose”
‘Non ti preoccupare.’ intervengo io ‘Non siamo novellini.’ Mi avvicino alla donna e le accarezzo i capelli. ‘Siamo molto, molto aperti.’ dico sorridendo al marito, Giancarlo, ‘Ma rispettiamo i limiti di tutti e chiediamo che tutti rispettino i nostri.’
Lui mi guarda e sorride. ‘Con queste premesse penso che ci divertiremo un bel po”.
Laura e Claudia si avvinghiano in un bacio appassionato mentre i loro vestiti si ammucchiano sul pavimento. Guardarle mentre limonano e si toccano è uno spettacolo da mozzare il fiato. Sento la pressione dell’erezione pulsare contro la stoffa dei pantaloni.
‘Sono due gran porche.’ dico all’uomo che tiene gli occhi fissi sulle due donne mezze nude che si rotolano sul pavimento. Le loro mani hanna raggiunto le fighe e si masturbano con foga. I loro gemiti riempiono il salotto.
‘Davvero maiale.’ risponde Giancarlo. ‘Ogni tanto riusciamo a trovare qualche coppia pulita e ce la spassiamo per qualche ora.’ mi confessa, ‘Li contattiamo via internet o nei privé, però trovarsi così per caso è davvero molto più eccitante.’
Le ragazze adesso si sono messe a fare un 69 profondo. Laura è sotto e succhia la figa di Claudia con voluttà. Claudia restituisce il piacere infilandole un paio di dita insieme alla lingua.
‘E noi?’ domando al mio compagno. ‘Restiamo a guardare?’
‘Assolutamente no.’ mi risponde mentre si cala i pantaloni mettendo in mostra un bel cazzone già duro. Si inginocchia e bacia il culo di sua moglie. Laura lo nota e allunga una mano afferrandogli il cazzo. Io mi dedico alla schiena della donna. Adoro leccare la parte posteriore, accarezzarla, coccolarla. Mi piace farlo e mi piace riceverlo. La stringo per le spalle mentre con la lingua lavoro sul collo e dietro alle orecchie. Giancarlo le infila un dito nel culo e Claudia geme inarcando la schiena. Lancia un grido di piacere.
‘Vieni, tesoro.’ dice Laura, ‘Vieni su di me’ dammi tutto il tuo nettare”
Auemnto il ritmo della lingua e delle mani e sento che Giancarlo fa lo stesso con quello nel sedere. Gli ansiti di Claudia si fanno sempre più frequenti e brevi. Mi immagino la bocca di Laura avviluppata al grilletto che spunta tra le grandi labbra. Un fremito mi attraversa, ma non grande e intenso come quello che attraversa Claudia.
Alza la testa al soffitto e dalla bocca nasce un grido liberatorio. Laura beve dalla fontana del piacere e Claudia le crolla addosso in preda ai fremiti.
‘Siete dei porci” dice col fiato rotto mentre rotola sul tappeto davanti al camino. ‘Mi avete fatto godere come una matta’ Ho tutta la fregna eccitata”
Detto questo si lancia sul mio cazzo e inizia a succhiarlo come una forsennata. Se lo prende in bocca tutto fino alle palle, lavora di lingua intorno alla cappella, mi stringe le palle con una mano. Io le accarezzo i capelli e accompagno il suo movimento con quello del bacino. Per fortuna vengo da una lunga sessione con Laura, altrimenti le avrei già sborrato in bocca. è una pompinara magnfica.
Laura è sdraiata in terra e si fa scopare la bocca da Giancarlo che mugugna di piacere e muove il culo arrapato. Chissà in quanto tempo Laura lo farà venire. Rido tra me e mi gusto la bocca di Claudia ma voglio di più. Voglio sentire il suo sapore sulla lingua.
Mi tolgo dal paradiso delle sue labbra e mi sdraio per terra.
‘Vieni sulla mia faccia.’ le dico.
Claudia acconsente e porta il suo bacino dal culo tondo sopra la mia lingua, che affonda tra le sue carni deliziose. Le stringo le natiche con le mani e la tiro a me. Voglio bermela tutta. Voglio farla venire anche io. Alzo lo sguardo e vedo che si sta tirando i capezzoli. Una vera porcella in calore.
Mentre la lecco sento una bocca ingoiare il mio cazzo dritto. Laura deve aver abbandoanto il suo compagno per succhiare la sua asta preferita. Il mio stupore è estremo quando vedo il suo viso spuntare alla mia sinistra. ‘Abbiamo trovato due bei maialini” mi dice con un sorriso ampio come il suo seno. Giancarlo mi sta succhiando il cazzo!!! Non si finisce mai di stupirsi in questo mondo. E ci sa pure fare!!! Mi concentro sul mio lavoro di lingua in modo da evitare di scaricare tra le labbra di Giancarlo. Raggiungo il buchetto di Claudia e riesco a intrufolarmi con un dito. è stretto e si contrae ad ogni mi colpo di lingua.
Sopra di me si sta combattanedo la battaglia delle lingue tra le donne. Mani che cercano le mani e le tette. Si tirano i capezzoli l’un l’altra e si sussurrano parole sconce. Si chiamano ‘dolce troia’, ‘deliziosa puttana’, ‘vacca amorevole’. Sentirle è un piacere immenso.
‘Vieni.’ dice Laura e Claudia docilmente si leva dalla mia bocca. Mi ha lasciato il suo sapore su tutto il viso. Mi solevo sui gomiti e vedo Giancarlo ancora intento sulla mia asta.
‘Sei bravo.’ gli dico con un sorriso.
‘Grazie.’ risponde staccando la bocca ma tenendomi l’uccello con la mano. ‘Mi piace succhiare’ ma non pensare che io sia gay”
‘Non penso niente.’ dico, ‘Ognuno fa quello che gli piace e non deve essere giudicato per questo. Anche a me piace succhiare ma nel culo lo prendo solo con lo strap-on da una donna.’
Laura ha tolto dal cassetto un doppio dildo e adesso, a pecora, se la stanno spassando in coppia. Giancarlo torna da Laura e le presenta il suo cazzo duro. Lei se lo lascia sfilare in bocca, iniziando un pompino a doppia mano. Io mi presento a Claudia che mette in mostra le sue capacità di aspirazione. Succhia indemoniata. Deve aver sentito quello che ho detto perché con un dito profana il mio buco posteriore e aiuta il lavoro di bocca.
Devo ritrarmi per non sborrare. Voglio un buco da scopare prima di venire.
Lo dico ai miei compagni. ‘Ottimo.’ dice Giancarlo ‘Ti andrebbe il mio?’ mi sorride. Rimango un po’ interdetto. Pensavo a quelli di sua moglie, ma la situazione è intrigante e ho imparato a non tirarmi mai indietro se c’è qualcosa di godurioso. ‘A differenza di te,’ continua, ‘a me piace prenderlo anche dagli uomini.’
‘Sììììììì” interviene Claudia. ‘Facciamo un trenino’ Tu scopi lui, che scopa Laura e io ti scopo con lo strap-on’ Avete uno strap-on, vero?’ è eccitata come una scimmietta.
Laura apre ancora il cassetto delle magie ed estrae il mio strap-on preferito. è trasparente con un’anima colorata viola, vibrante e con uno stimolatore clitorideo per mandare in visibilio anche la più frigida delle suorette. Figuriamoci con questa femmina in calore’.
Laura l’aiuta ad indossarlo e poi compone la posizione. Lubrifica il culo di Giancarlo e lo prepara con un dito. Lui geme di piacere. ‘è bello accogliente.’ dice Laura. ‘Ti piace prendferlo, eh?’ e gli rifila una sonora pacca sulle chiappe. Lui ride e si prepara a ricevere il mio uccello che Laura lubrifica lasciando cadere copiose gocce di saliva. Mi avvicino e lo appoggio. Afferro le anche e spingo. Lo sento rilassarsi e in tre colpi sono dentro. è caldo e accogliente. Giancarlo geme. Mi muovo piano finché non sento che è a suo agio, poi resto fermo. Claudia deve penetrarmi.
Laura, la nostra architetta del del sesso, prepara il mio buco e il vibratore. Gioca intorno al mio buchino e poi infila un dito. La sento stimolare per bene dove lei sa esattamente mi piace essere stimolato. Il mio cazzo pulsa nel culo di Giancarlo che si masturba pian piano.
Poi il vibratore bussa alla mia porta, mi rilasso e lascio entrare. La vibrazione si dipana dentro di me. Vorrei fottere il culo di Giancarlo, ma devo aspettare che anche Laura abbia la sua parte di piacere.
Dentro di me Claudia si muove come una porcellina. Sembra quasi che senta le mie sensazioni. Entra e esce come se dovesse sborrare davvero.
Finalmente anche Laura è in posizione. A quattro zampe davanti al camino col cazzi di Giancarlo piantato nel culo e un dildo nella figa. Inizio a scopare seguendo il ritmo di Giancarlo e anche Claudia si adatta. è una vera troietta. Mi tiene stretto e mi scopa per bene appoggiandomi le tette sulla schiena e sussurrandomi che sono la sua troia. Dopo le devo di certo restituire quello che sta mi facendo.
Giancarlo fotte Laura da dietro e lei gode in continuazione. ‘Non resisto più’.’ grida il manzo, toglie l’uccello e schizza una cascata di sborra sulla schiena di Laura che scarica il suo piacere sul giocattolo vibrante che ha nella figa.
‘Anche io sono al limite.’ annuncio mentre mi tolgo dal culo pulsante che ho chiavato. Giancarlo si gira e appoggia il suo cazzo al mio e inzia a segarli insieme. Anche se il suo si sta ammosciando è una bella sensazione.
‘Voglio il tuo sperma.’ dice Claudia e si sfila dal mio culo, lasciandomi una sensazione di vuoto, poi si getta sui nostri cazzi e li masturba. Le sue mani sanno quello che fanno e la sua lingua le aiuta. ‘Sborra’ dammi tutta la tua sborra” mi incita. Ma non ce n’è bisogno. Sento i fiotti erompere violenti, colpire il viso della donna e ricadere sul cazzo del marito. Laura intanto mi bacia e mi tira i capezzoli.
Crolliamo tutti sul divano e ci accareziamo l’un l’altro. è stata una bellissima esperienza nata dal caso. Adesso la notte ristorerà le nostre forze per un domani molto divertente.
–continua–
Parte IV
Il profumo del caffè risveglia i nostri sensi. Sento il respiro di Laura vicino a me cambiare ritmo. Ci guardiamo stupiti.
Entriamo in cucina e Claudia volteggia tra i fornelli preparando la colazione. Indossa solo la canottiera e le mutandine. ‘è il minimo che posso fare per sdebitarmi dell’aiuto che ci avete dato.’ dice sorridendo. ‘Giancarlo è ancora a letto, quel dormiglione”
Laura le si avvicina e inizia ad aiutarla. ‘Non devi sentirti in obbligo.’ le dice, e poi la bacia sul collo. Le pulsazioni nelle mie mutande si fanno più intense.
‘Non preoccuparti, tesoro,’ le risponde Claudia, ‘lo faccio con piacere, per te e per quel bel manzo.’ Sono attonito. Nessuno mai mi aveva dato del manzo. ‘Guarda come è messo.’ e indica il rigonfiamento del mio bacino.
Mi guardo anch’io e mi volto, fintamente imbarazzato. ‘Un uomo dovrebbe avere il diritto alla privacy dei suo boxer.’
La giornata è splendida. Il sole illumina tutta la valle sottostante e un’idea s’accende nel mio cervello eccitato.
‘Che ne dite se andassimo a fare un pic-nic?’ dico alle donne che si voltano verso di me con sguardo interrogativo sicuramente memore della disavventura della sera precedente. ‘Nei dintorni, una passeggiata di 10 minuti, non di più. Andiamo al laghetto di cristallo.’ Laura lo conosce e capisce quello che voglio fare. Il laghetto è circondato dai boschi e nessuno ci passa mai, sono ben altre le mete turistiche nei dintorni.
‘Vi piace l’outdoor?’ chiede a Claudia, ‘Un po’ di sesso all’aria aperta.’
Il sorriso di Claudia si apre. ‘Uh, lo adoro. Ma sicuri che non verrà a piovere come ieri?’
Sorrido anche io. ‘No, oggi non pioverà. Inoltre sono 10 minuti da qui e la strada è semplicissima.’
Ci accordiamo sul fatto di lasciare Giancarlo all’oscuro dei nostri piani erotici. Per lui sarà solo una scampagnata. Mangiamo con piacere e chiacchieriamo del più e del meno. Prepariamo qualche tramezzino e poi ci incamminiamo verso il laghetto di cristallo.
Il sole scalda i nostri passi e la tempesta di ieri sembra relegata in un tempo senza memoria. I boschi ci inebriano col loro profumo e l’estate ci accompagna.
La passeggiata è davvero veloce e il paesaggio che si apre non appena usciamo dalla macchia è meraviglioso.
Il laghetto è circondato da una corona di rocce che rende l’acqua diafana e cristallina, da qui il suo nome. Il cielo vi si riflette e sembra voler metter pace nel tuo cuore.
Claudia sospira di gioia e Giancarlo esprime il suo apprezzamento a occhi spalancati. ‘è una meraviglia.’ dice.
Ci sediamo sulle rocce e restiamo a guardare il laghetto in silenzio, assaporando la serenità che sembra scaturire da quelle acque.
Poi le donne, diabolicamente perverse, si avvicinano a Giancarlo e danno inizio al nostro gioco. Lui, al principio stupito di quell’assalto, si lascia prendere dalla situazione e si giostra con maestria tra le due.
Claudia e Laura gli baciano il collo, accarezzandogli il petto da sopra la camicia. Lui risponde allungando le mani e cercando di afferrare quanta più carne possibile. Io mi godo lo spettacolo accarezzandomi da sopra i pantaloni.
Le due iniziano a spogliare Giancarlo che, in breve, si ritrova nudo come mamma l’ha fatto e sdraiato sulla grande roccia piatta. Laura lo sta spompinando mentre sua moglie gli ha piantato la fica in bocca e gli sta scopando la lingua. L’aria intorno al lago è elettrica e l’uccello mi pulsa sotto la stoffa. Lo libero e mi avvicino a Claudia che vi si getta con voluttà. Ha labbra magnifiche e adora succhiare i cazzi. Lo fa con una grande arte. Nello stesso tempo si tira i capezzoli e geme con la bocca piena. Io accompagno il suo movimento tenendole gentilmente la testa e ondeggiando il bacino. Una delicata scopata di bocca.
‘Lo voglio dentro” dice Laura sollevando la testa dal cazzo duro di Giancarlo ma tenendolo stretto con la mano, ‘mentre succhio voglio sentirlo dentro di me.’
Abbandono le dolci labbra di Claudia e mi avvicino al culo alto di Laura. M’inginocchio e con la lingua preparo la strada. La trovo già bagnata e aperta ma non mi faccio mancare il gusto di lappare quel tempio di sesso. Il profumo della figa sulla faccia è uno dei massimi piaceri della vita. Affondo tra le carni calde della mia compagna e la tiro a me tenendola per le anche. Il suo sesso si apre ancora di più e sprigiona il suo afrore. Me ne inebrio e cerco di raggiungere il punto nevralgico della sua lussuria. Mi aiuto con le dita e le accarezzo le grandi labbra morbide infilando il medio nella fussura spalancata. Laura mi accompagna muovendo il bacino al ritmo della fellatio.
Giancarlo si ritrae dalla sapiente bocca, credo, per il timore di inondarla e perdersi il resto della festa e si porta dietro di me. Insieme a sua moglie mi accarezzano le natiche e le baciano. Poco m’importa di quello che vogliono fare, voglio solo godere e far godere.
Laura si toglie e mi chiede di fotterla. Vuole sentirlo duro e caldo dentro di sè. La accontento; avvicino la punta del cazzo al suo fiore dischiuso e affondo dentro di lei. La sento calda e fremente. Inizio a muovermi piano, profondamente, come so che le piace.
Claudia si è accucciata sopra la bocca di Laura e si fa leccare, suo marito da dietro le punta l’uccello alla porta posteriore e con un paio di colpi la penetra.
La bocca della donna si spalanca dal dolore misto al piacere, io la tiro a me e le bacio e succhio la lingua. So per certo che lassotto Laura si divide tra la vulva fradicia di Claudia e le palle gonfie di Giancarlo, e spera che una calda cascata di sperma la inondi.
Tra le mie labbra e la mia lingua, Claudia geme e dice che fottere le piace come nient altro al mondo. Che avere cazzi e fighe tutto intorno la manda in paradiso.
‘Sono una troia.’ grida mentre scarica il suo piacere sul viso di Laura che, di rimando, viene sul mio cazzo eccitato.
Io non resisto più e lo annuncio ai miei compagni. Tolgo l’uccello dalla fica di Laura e sto per indirizzare i fiotti sul suo ventre morbido, ma Claudia mi anticipa e mi afferra la verga menando gli ultimi colpi di quella cavalcata e regalandomi un orgasmo da fiaba.
Anche Giancarlo oltrepassa il limite ma non riesce e togliersi e riempie il culo di sua moglie con tutta la sua libidine. Laura lecca le gocce che il deretano di Claudia non riesce a contenere.
La figura si scioglie e ci sdraiamo nudi a bordo del laghetto di cristallo. Sopra di noi il cielo ci sorride malizioso. Conosce questo nostro segreto e ne gode anch’esso. Mai io e Laura avremmo sperato in una tale evoulzione del nostro weekend. Domani sarà lunedì e dovremo abbandonare il nostro rifugio, ma la giornata è ancora lunga e promette altre scintille.
–continua– Parte V
Dopo aver abbandonato la foga sessuale sulle rive del laghetto di cristallo, abbiamo fatto una bellissima passeggiata in questi boschi magnifici. In silenzio ci siamo beati della natura che attorno a noi e abbiamo assaporato il profumo della montagna.
Ora la baita ci attende per gli ultimi preparativi prima della partenza verso casa. Questo rifugio riesce a ritemprare i miei pensieri afflitti e affannati, mi regala sempre una sferzata di energia nuova per affrontare la vita, quando rientro in città mi sento un altro uomo. Quella casetta, ereditata dal nonno del nonno, è la mia oasi.
Guardo il culo di Claudia che cammina davanti a me, impegnata in chiacchiere con Laura. è stata davvero una fortuna incontrare questi due, oltre ad essere dei porci della miglior qualità sono anche persone con cui è un piacere dividere i momenti di svago.
Abitano a poche decine di chilometri da noi, spero proprio che potrà diventare una bella e duratura amicizia. Lui è un dirigente in una grossa azienda ma non è di quelli seriosi che pensano e parlano solo del lavoro, anzi. Lei invece fa la maestra elementare nel suo paese. Me la immagino a contatto coi bambini, tutta impettita e ferrea nelle regole, poi la confronto con la troia che mi ha inculato la prima sera o che mi fa venire con le mani sulla pancia di Laura. Misteri della sessualità.
Nemmeno i miei colleghi possono immaginare che mi piaccia farmi inculare dalle donne. E sul lavoro sono una persona integerrima. La sfera sessuale di ciascuno è esclusivamente privata.
Sorrido tra me e penso che neanche i colleghi di Giancarlo possano immaginare quello che gli piace fare fuori dall’ufficio. Chissà quanti dei bacchettoni che si sentono parlare poi, alla sera, nel buio di un privé, tra le mura amiche di qualche motel, si fanno schiaffeggiare, pisciare in bocca, succhiano cazzi enormi, si fanno incaprettare, si vestono da religiosi, da donna e quant’altro la fantasia di ciascuno suggerisce e stimola.
Lascio perdere le mie elucubrazioni e ritorno alla realtà. Sono quasi le quattro e ci sediamo in veranda a goderci il pomeriggio. Laura e Claudia stanno preparando il té. Giancarlo fuma una sigaretta in silenzio.
‘Quando hai scoperto che ti piace lo strap-on?’ mi chiede tra una voluta di fumo e l’altra.
Guardo la cima delle montagne davanti a me.
‘Credo sia stata una cosa lenta. Qualcosa scaturito guardando le foto porno su internet. L’idea di una donna con le tette e un bel cazzo, sia trans che strap-on. Vedere le cappelle che aprono il buco del culo, vedere i fianchi delle donne cinti dai laccetti. Tutto questo mi eccita molto.’ faccio una pausa. ‘Ma credo di essere sempre più attivo che passivo. Il cazzo nel culo mi fa godere solo se vengo stimolato anche davanti. Non godo solo di culo.’
Giancarlo fuma. Non mi guarda. ‘Vale lo stesso per me. Ma a me mi piace pure il cazzo vero dentro.’
‘Io solo se trans.’ è la verità, non è tentare di occultare qualcosa o di nascondersi dietro ad un filo d’erba. Lo dico per esperienza. Non mi piace essere inculato da un uomo. Mi piace pensare che quello che s’infila tra le mie carni abbia un bel paio di tette a pochi centimetri. Tutto qui. Eccitazione. Perversione. Desiderio. Niente di diverso.
‘Sei un buongustaio.’ conclude.
Nel frattempo le donne sono tornate con il té e i biscotti.
Ci gustiamo la bevanda in silenzio, contemplando le montagne.
‘A voi non piacciono le sculacciate.’ interviene Claudia.
Io m’irrigidisco. La violenza è una cosa che non contemplo, mai e tanto meno nel sesso, che per me deve essere pura gioia. Ricevuta e donata.
Risponde Laura per tutti e due. ‘No. Niente violenza nei nostri giochi.’ e ribadisce il mio concetto. Anche se a volte ci leghiamo, rimane tutto nella sfera del gioco. Niente viene fatto contro la volontà dell’altro e non dura un secondo in più di quanto non basti a dare piacere.
‘Nemmeno noi.’ continua Cluadia. Sembra sincera, non chi rincula dopo aver fatto una gaffe. ‘Ma una volta abbiamo incontrato una coppia in cui lui si eccitava solo se le donne si sculacciavano tra di loro.’
Resto senza parole. Anche se ormai so che in questa dimensione il sesso conosce pochi limiti, non posso fare a meno di stupirmi ad ogni eccentricità.
‘E pensare che ci eravamo conosciuti via internet. Abbiamo avuto modo di dialogare, di spiegare le nostre passioni e i nostri limiti. Ma loro non ci hanno detto nulla. Quando ci siamo trovati sul più bello, zac, lui che se ne viene fuori chiedendomi di sculacciare la sua donna. All’inizio pensavo a qualcosa di allegro, una pacca sulle chiappe, niente di che. E allora gliela rifilo, ma tutto con garbo. Ma lui insiste. Mi incita a picchiare forte, che a sua moglie piace così. Le piace avere il culo in fiamme prima di farsi scopare.’ Claudia fa una pausa. Beve un sorso di té. ‘Io mi rifiuto. Non è il mio modo di vedere il sesso. Allora lui mi dice di girarmi che mi farà vedere sua moglie come si fa a sculacciare una troia.’
Un macigno al posto della faccia. Non riesco a vedere nella mente di certe persone. Mi chiedo cosa non capisca certa gente quando l’altro rifiuta una proposta. Pensano forse di essere gli déi supremi a cui tutto è dovuto. Non trovo parole per risponderle se non con lo scuotere la testa.
‘E quando sua moglie le si avvicina,’ continua Giancarlo, ‘intervengo io che, cercando tutta la calma che possiedo, li invito a rivestirsi e a uscire di casa. Perché ce li eravamo pure tirati in casa, tanto sembravano persone a modo.’
‘Hanno fatto un po’ di scene. Del tipo: – Non sapete cosa vi perdete’ Non fate i moralisti, che se vi piace fare sesso, allora questo vi manderà fuori di testa. – cose del genere.’ dice ancora Claudia.
‘Ma che gente!’ interviene Laura. ‘Non sai mai chi puoi incontrare.’
‘Per fortuna che incontrando voi ci è andata bene.’ dice Claudia.
Pausa.
Sento lo sperma erompere dai miei testicoli.
Le labbra serrano ancora di più la presa, la lingua guizza intorno alla cappella, la mano stretta alla base dell’asta, la bocca che mi fa godere non vuole perdere nemmeno una goccia del mio caldo seme.
Abbiamo deciso di giocare bendati mentre uno dei compagni ti fa godere come meglio crede. Cerco di immaginare di chi possano essere quelle labbra così calde e delicate, quelle mani decise. Molte volte ho giocato bendato con Laura, dovrei riconoscerla come niente. Ma in questo momento non è così facile. Mi sembra di aver sentito delle unghie, quindi escludo Giancarlo, così come non mi sembra di aver sentito l’accenno di barba sfregare contro il pube. Ma non ne sono poi così sicuro.
Resta il fatto che ho ricevuto un pompino meraviglioso.
Mi accascio sul divano e tolgo la benda. Tra le mie cosce siede Laura, con alcune gocce di sperma sul sorriso. Mi rifila un’ultima leccata alle palle e poi si alza. Adesso è il suo turno di godere.
Il primo è stato Giancarlo, che è stato munto da Laura mentre con un grosso dildo gli scopava il culo. Giuro di non aver mai visto uno schizzo così lungo e copioso. Mi sarebbe piaciuto misurarlo per annotarlo nel Guinness delle sborrate.
Poi Claudia, sodomizzata e scopata in figa dal doppio dong che le è piaciuto tanto la prima sera. Giancarlo, benché spompo, ci ha dato dentro fino a che sua moglie non ha scaricato tutto il suo piacere sul giocattolo e sul pavimento davanti al camino.
Adesso tocca a Laura. Voglio farla godere a pecorina; leccarle quella sua calda passera e lavorarla bene attorno il suo buchino delizioso. So come farla sciogliere di piacere. So quali punti stuzzicare per farla venire alla grande.
La bendo e la accompagno al divano. Le faccio appoggiare le mani sulla seduta e mi porto dietro di lei. Ammiro il suo culo davanti a me. Lo accarezzo. Prima una natica e poi l’altra. Scendo sulle cosce. All’esterno, fino al ginocchio, poi risalgo all’interno. Sento che Laura ansima.
Raggiungo la figa, calda e pulsante. Spingo il mio palmo contro essa. La massaggio mentre con l’altra mano le stringo un’anca. Il calore avvampa sulla mia mano. Continuo nel movimento e il respiro di Laura si fa più intenso e frammentato.
I nostri ospiti ci guardano come prima noi abbiamo guardato loro. Claudia si accarezza un capezzolo e Giancarlo si strofina l’uccello molle. Sembrano apprezzare lo spettacolo.
Decido di proseguire. Tolgo la mano che copre la vulva e mi getto con la faccia. Laura spinge il bacino verso il mio volto. Vuole di più, molto di più.
Lavoro di lingua sulle grandi labbra e affondo il naso più che posso. Lappo e succhio. Cerco di raggiungere il clitoride per stringerlo tra le labbra. Il profumo del sesso di Laura m’inebria e mi eccita. Le sue parole mi incitano a scoparla con la lingua, a non fermarmi.
Mi aiuto con la mano. La accarezzo da sotto e lubrifico le dita in vista di quello che ho in mente di fare. La sua fica è un lago di umori. La adoro quando si bagna così.
Abbandono la passerina e mi dedico al buchetto del culo. Salgo a leccarlo. Si contrae per poi rilassarsi, come un fiore pronto a dischiudersi. Lo aiuto con la mano fradicia e il dito scompare con facilità.
Laura alza un grido di gioia. ‘Sììììììììììì”’ Io mi muovo avanti e indietro dentro di lei. Sento l’ano stringersi intorno al mio dito che la fotte. Ne aggiungo un altro, portando Laura ad un livello più alto di piacere.
Improvvisamente sento un corpo appoggiarsi alla mia schiena. I seni che premono mi rivelano che si tratta di Claudia. Mi trovo il suo volto ad un centimetro da mio. Ha gli occhi colmi di lussuria. Apre le labbra e mi offre la lingua. La afferro con le mie labbra e la succhio come se fosse un piccolo cazzo. La lingua di Claudia si muove e mi costringe ad inseguirla per goderne insieme a lei. Le sue mani mi accarezzano il petto, le ascelle, le anche. Poi una raggiunge il mio cazzo mezzo moscio per la recente sborrata in bocca e inizia a menarlo con decisione, su e giù, stringendolo e scrollandolo.
In ginocchio sul divano Giancarlo sta sbattendo la sua cappella sulla lingua di Laura, che apprezza il gesto e lecca con gusto. Sento l’eccitazione salire e il cazzo tornare duro.
Claudia sembra apprezzare. Mi sorride e mi lecca dietro l’orecchio, strizzandomi le palle.
‘Leccala fino a farla godere.’ mi dice con timbro lascivo. ‘Io ti farò impazzire.’
Quelle parole incendiano la mia mente ancora di più. Mi tuffo di nuovo sulla topa di Laura e mi perdo tra le sue pieghe. Non penso più a nulla. Sento solo il piacere di Laura che divampa dal suo sesso e la mano di Claudia che lavora sul mio.
Lecco e lecco e lecco mentre le dita le scopano il culo.
Claudia mi sega e mi sega mentre la lingua mi lecca e mi lecca.
Voglio far godere Laura e godere di nuovo anche io.
Affondo di più le dita nel suo culo e stringo con le labbra le sue labbra. Laura gode e con un movimento improvviso mi scarica il suo orgasmo sulla faccia.
Ne sono entusiasta. La mano di Claudia si fa ancora più decisa e rapida, poi si ferma.
‘Vieni qui.’ mi dice mentre si sdraia sul tappeto. Allunga i piedi verso di me e mi afferra il cazzo.
‘Oddio… Adesso muoio” penso mentre le sue ditina lavorano sulla mia cappella.
‘Stringi con le mani.’ mi suggerisce. Obbedisco e accompagno i suoi movimenti con quelli del bacino. Sono un amante dei piedi e Claudia ci sa davvero fare. Sono al settimo cielo del sesso.
‘Vienimi sui piedi.’ mi chiede e il mio uccello eccitato non impiega molto ad accontentarla. Dirigo gli schizzi caldi sulle dita e sul collo. Claudia si porta l’estremità alla bocca e lecca il mio sperma guardando me e il marito con concupiscenza. Giancarlo, eccitato oltremodo da quella quella visione, eiacula in faccia a Laura.
Crolliamo tutti. Chi sul tappeto, chi sul divano.
Questo weekend ci ha messi a dura prova, ma siamo felici e contenti.
Il caso ci ha permesso di incontrarci e ci sono rosee prospettive per le serate a venire.
Rosee non soltanto per le dolci labbra delle signore.
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