Girava voce da qualche settimana che il nuovo parroco arrivato in paese fosse giovane e attraente e che avesse il vizietto di farsela con le fedeli, quelle più giovani. Solite dicerie di paese, almeno così credevo, un giorno mi sono recata in chiesa per constatare di persona la presenza fisica del prete che in effetti era un bell’uomo avvenente, sembrava fosse il classico tipo che amava tenersi in forma. Infatti, mio marito mi disse che lo aveva visto più di una volta in palestra ad allenarsi e che ci aveva scambiato qualche parola e gli sembrava simpatico. A ogni modo, io non sono una gran fedele, non vado spesso in chiesa, anzi cerco di evitarla, non mi sono mai trovata a mio agio li, anche se sono credente. Dopo aver visto il prete però, non vi nascondo che ho iniziato a fantasticare su di lui e a pensare se quelle chiacchiere che si sentivano fossero solo dicerie o se c’era un fondo di verità. Davanti al bar del centro, ogni tanto sentivo il commento di qualche anziano che riferiva di aver visto qualche ragazza uscire dal retro della chiesta in piena notte, altri smentivano categoricamente, del resto si sa, quando si tratta di preti, nessuno vuole davvero prendersi la responsabilità delle proprie parole. A me l’idea di lui che se le faceva di nascosto con le fedeli stuzzicava e non poco, con mio marito le cose non andavano bene da un po’ e fare qualcosa di trasgressivo era l’unica cosa che mi avrebbe fatto sentire ancora un po’ viva. Incrociai il parroco per strada una mattina, lui stava andando in posta ed io a fare due commissioni, mi sorrise e fu in quel momento che capii di voler scoprire se davvero puniva le fedeli con il suo cazzo. Andai di mattina presto, erano le sette, bussai alla porta della chiesa, era già aperta, quello era l’orario delle confessioni, entrai nella cabina, lui era li pronto ad ascoltarmi. Gli parlai di qualche peccatuccio che avevo fatto, poi decisi di fare la sfrontata e gli dissi che avevo ascoltato delle voci e che volevo sapere se fossero vere, lui sembrò far finta di nulla e mi disse di non dar retta a ciò che dice la gente. A quel punto sembrava non ci fosse alcuna speranza, probabilmente era tutta un’invenzione per davvero, mi congedò ma quando uscii dalla cabina, uscì anche lui dicendomi di fermarmi e di seguirlo. Andammo in una stanza dietro all’altare, chiuse la porta a chiave, mi chiese quale fosse il vero motivo della mia visita, mi aveva riconosciuta, io decisi di giocare d’istinto, mi avvicinai a lui e posai una mano sul suo cazzo. Gli dissi che volevo sapere se era vero che puniva le fedeli che lo desideravano in modi meno cristiani, lui sorrise maliziosamente, abbassò lo sguardo per vedere la mia mano che tirava fuori il suo cazzo già duro. Non mi rispose ma il suo non fermarmi mi fece capire che desiderava farmi pagare la mia sfrontataggine; mi chinai e presi in bocca il cazzo, lo succhiai avidamente, mi lasciai andare, impegnandomi in quel pompino che mai avrei davvero pensato di poter fare. Lui non si spogliò, non so se per contegno o perché aveva paura che in caso lo stessero cercando non sarebbe stato in grado di rivestirsi subito. Questo non lo fermò da spogliare me, volle vedere le mie tette, mi chiese di girarmi più volte, aveva una fissa per il culo, mi schiaffeggiò qualche volta dicendomi che ero stata una fedele cattiva e peccaminosa e che mi avrebbe fatto sentire il dolore del peccato. Mi piegò a novanta gradi su una sedia e lentamente mi penetrò nella figa da dietro, aveva un cazzo possente, mi sentivo piena di lui, era una furia, mi aggrappai forte per non cadere mentre mi sbatteva senza darmi tregua. Adorava proprio mettermelo in bocca, ogni tanto mi faceva voltare per infilarlo, mi diceva di succhiare, di leccare, perché così sarebbe stato duro più a lungo, poi me lo rimetteva dentro e continuava a sfondarmi. Mi sono seduta a cavalcioni su di lui, il fascino di quella divisa mi portò a liberarmi da ogni freno, stavo facendo qualcosa di sbagliato, lo sapevo, ma era dannatamente eccitante e quel prete era sexy. L’ho cavalcato come se non ci fosse un domani, la mia figa colava umori lungo il suo cazzo, ho sentito le palle sbattermi sull’entrata così prepotentemente che ho pensato mi stesse infilando anche quelle dentro. Abbiamo continuato così per un dieci minuti, poi, probabilmente ha iniziato a pensare che si stava avvicinando il tempo della messa, così mi sussurrò di fare presto, di aumentare il ritmo. Non me lo feci ripetere due volte, mi mossi più forte e veloce su di lui fino a provocarmi un forte orgasmo, poi scesi e segai velocemente il suo cazzo, lo mossi così velocemente che mi venne un crampo alla mano, ma il risultato fu quello tanto desiderato: fece una bella schizzata grossa di sperma, che io accolsi sulla lingua e gustai lentamente. Il succo del peccato. Ci sistemammo rapidamente, poi mi fece giurare di non dire niente a nessuno, se avessi mantenuto il segreto, sarei potuta tornare tutte le volte che volevo per farmi una scopata. Glielo promisi, ma prima di andare gli chiesi se quelle dicerie erano vere, lui rimase in silenzio per un po’, poi mi guardò e mi rispose: “Erano false fino a qualche minuto fa”. Insomma, non aveva scopato con le altre donne, io ero stata la prima e a quel punto iniziai a pensare di essere l’unica, anche se non voglio avvalermi di tutta questa presunzione, che sia vero o meno, che mi abbia mentito o no, scopare con lui è una cosa bellissima, non sento più la mancanza del sesso e ho smesso di guardare mio marito con sguardo speranzoso, non mi voleva più ma adesso avevo chi mi consolava e mi faceva ricordare cosa volesse dire essere una donna desiderata.