“Occasionalmente veniva a trovarlo sua moglie (dal Lazio) una donna alta, sempre ben truccata, ben vestita, tacchi a spillo, gonna con lo spacco o minigonna…”
Erano ormai due anni che ci conoscevamo (sono titolare di un ristorante
in toscana) e l’ingegnere veniva da me quasi tutte le sere (era in zona per lavoro) quando ha accettato l’incarico di direzione dell’azienda per cui lavorava. Occasionalmente veniva a trovarlo sua moglie (dal Lazio) una donna alta, sempre ben truccata, ben vestita, tacchi a spillo, gonna con lo spacco o minigonna ma non troppo corta e calze di una fantasia meravigliosa, sempre differenti da una volta all’altra. Ogni tanto si metteva una maglia scollata o una camicetta sbottonata per farsi vedere le tette (dicevo io).
Grandi appassionati di cucina e buon vino stringiamo subito confidenza fino a che un giorno anche lei viene ad abitare in paese nell’appartamento aziendale (con tanto di piscina e barbeque) e mi invitano a passare una serata da loro, magari cucinando qualche cosa di tipico. Porto dei fiori ed una bottiglia di champagne, suono il campanello alla porta ed arriva lei tirata come non mai, minigonna cortissima di pelle rossa, camicia sbottonata senza reggiseno, tacchi da capogiro e calze a rete, il rossetto di un rosso villano quasi volgare, le porgo i fiori e lei mi bacia sulle guance, mi invita a seguirla rendendomi i fiori così che prende un vaso, apre uno sportello in basso nella sala da pranzo ma si china senza inginocchiarsi per cui la mini se ne va in alto lasciandomi senza fiato: un perizoma di pelle nero sottilissimo infilato nelle chiappe che lasciano scoperti i glutei leggermente abbondanti ma privi di smagliature ed indugiava nel cercare il vaso per farsi vedere sempre più. Suo marito non era in casa, una chiamata dalla fabbrica l’aveva fatto accorrere sul posto di lavoro.
Mi chiede di preparare un aperitivo di frutta con molto ghiaccio perchè faceva molto caldo (era la fine di giugno) e dopo averlo preparato glielo porto in cucina dove era intenta ad assaggiare un condimento, scena da fil, si stava succhiando un dito come se dovesse assaggiare chissà cosa e si passava la lingua da una parte all’altra della bocca mentre teneva un piede alzato all’indietro, era più eccitante che mai. La cena era pronta, chiama il marito al cellulare che ci raggiunge quasi subito dicendo che il problema in azienda era più grave del previsto e quindi sarebbe dovuto correre via di nuovo appena mangiato. Inizia la cena, si parla del più e del meno, si beve parecchio ma il mio cervello era collegato con il mio cazzo, con quello che i miei occhi avevano visto ad inizio serata, non le toglievo lo sguardo di dosso e le lo sapeva, lo vedeva e non nascondevo di farglielo capire che la desideravo. Prendiamo il caffè ed il marito si allontana di nuovo chiamando poi per avvisare che avrebbe fatto molto tardi. Intanto ci eravamo spostati sul bordo della piscina a bere lo champagne e con la solita scusa del caldo io mi sono liberato della camicia e cravatta rimanendo in t-shirt e lei si era andata a mettere un kimono di seta corto e quando mi passò davanti controluce notai che era come se sotto non avesse niente. seduto sulla sdraio mi viene vicino per fare un brindisi a braccia incrociate (come fanno gli sposi) a quel punto un seno le sguscia fuori dalla vestaglia appena allacciata e mi arriva il capezzolo all’altezza della bocca ed io, invece di bere, prendo il seno con la punta della lingua e comincio a leccarlo disegnando un circolino sulla grande aureola che aveva e lei, invece di indietreggiare, mi schiaccia la testa contro il suo petto e mi rovescia il contenuto del suo bicchiere sulla schiena, come per scusarsi mi toglie la maglietta ed inizia ad asciugarmi massaggiandomi prima con l’asciugamano, poi mi gira a pancia in giù e mi massaggia le spalle con le mani infine percorre tutta la mia spina dorsale con la lingua. a quel punto non ci ho visto più, eccitatissimi mi giro, ma era lei che voleva condurre le danze, mi slaccia la cintura, mi toglie i pantaloni, si toglie il kimono e mi sale sopra iniziando a muoversi con la fica bagnata sopra i miei slip, il cazzo mi stava scoppiando ma decido di stare al gioco, lei mi bacia il petto, si tocca i seni, mi morde i capezzoli, mi butta lo champagne addosso ed inizia a leccarmi fino ad arrivare al cazzo gonfio e duro più che mai, mi toglie gli slip ed inizia ad infilare la lingua tra la pelle e la cappella raccogliendo e leccando tutto, con una mano mi accarezza i coglioni fino a trovarmi il buco del culo ed inizia a trastullarmi proprio li, si infila un dito nella fica più volte e poi me lo mette nel culo iniziando a fare un su e giù molto lento e sempre ben lubrificato. Dopo un poi lei si sdraia in terra su un asciugamano e mi fa mettere su di lei a 69 ed inizio una delle migliori leccate di fica-culo-fica che ho fatto in vita mia, lei mi fa di tutto cercando di non farmi venire, mi graffia la schiena, mi stringe i testicoli, mi morde l’interno delle coscie e lei era già venuta 3 o 4 volte e continuava a dirmi di non smettere di toccarla, leccarla, infilarle le dita dentro fino a che mi capita la bottiglia in mano e le ho infilato dentro quella….. lo champagne era fresco, appena entrato nella vagina faceva un sacco di bollicine a tirava fuori la bottiglia e le mi pregava di spingerla di nuovo dentro fino a che è venuta con delle vibrazioni che sembravano delle convulsioni, credo che quell’orgasmo le sia durato alcuni minuti. Fatto questo io ero ancora eccitatissimo e cominciavo a credere che non avrei scopato o addirittura non sarei venuto quando mi fa di nuovo sedere sulla sdraio, mi solleva le gambe ed inizia a farmi un pompino da favola dicendomi, fra un succhio e l’altro, che sarebbe stato il pompino più originale che mi avessero fatto: ed aveva ragione, mi succhiava e passava le sue dita dalle palle al mio buco ormai allentato per il passaggio di due o tre dita alla volta quando iniziai a venire dentro la sua bocca, aveva preso il respiro come se dovesse andare sott’acqua, venni abbondantemente ed appena inizio a rilassarmi lei appoggia la sua bocca contro il buco aiutandosi con le dita e la punta della lingua e sputa tutto il mio sperma dentro di me!!! che sensazione bellissima, il cazzo era rimasto durissimo ed a quel punto si mise a pecorina invitandomi a prenderla di dietro con più forza che potevo, le entravo fino alle palle con il mio cazzo (20 cm) niente male e dopo qualche minuto sono venuto di nuovo dentro di lei. Abbiamo fatto il bagno in piscina nudi insieme fino a che è rientrato suo marito e si è unito a noi lamentandosi del fatto che avevamo iniziato senza di lui. Abbiamo proseguito per tre anni fino a che si sono trasferiti in un’altra città, forse con un’altra avventura.
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