la moglie del fattore

“Io arrossendo rammentai quando a 13 anni la sbirciavo approfittando della mia giovane eta’, lei non sapeva pero’ di aver risvegliato quelle voglie sopite che…”

Era estate piena e al solito ero in campagna nella mia azienda,
era quasi ora di pranzo e mia madre mi chiese di portare a casa delle uova e un po’ di verdura, vivevo in città, mentre in azienda avevo un operaio fisso Mario che viveva li’ con la moglie Gina.
Erano da noi da lungo tempo e Gina era una seconda mamma per me. Gina era una bella donna, un po’ in carne ma bella nonostante i suoi 55 anni, non aveva figli, percio’ mi considerava al pari di un suo ragazzo. Mi recai in casa per riferirle cio’ che mi aveva chiesto mia madre, ma non c’era, provai a chiamarla ma non rispondeva, andai allora verso la camera da letto e mi accorsi che era in bagno. Non si era accorta di me e cio’ mi permise di sbirciarla mentre con le sole mutande si stava sciacquando in un catino, si soffermava a sciacquare i suoi grossi seni ed io incantato la guardavo come mai avevo fatto.
Intimidito tornai indietro e la chiamai di nuovo e lei un po’ trafelata, mi apparve con un abito da casa allacciato davanti, le dissi cosa mi serviva e lei prontamente ando’ nel pollaio, prese le uova, nel mentre io la osservavo con occhi diversi, soffermandomi sul gran sedere e le cosce nude. Andammo poi nell’orto dietro la casa e mentre io tenevo aperta la busta lei si calava per raccogliere gli ortaggi, cio’ comportava che io potessi sbirciare nella scollatura i grossi seni e la cosa mi eccitava oltre modo. Nei giorni seguenti non accadde nulla, fin quando un giorno Mario mi annuncio’ che sarebbe mancato un’intera giornata e mi chiese il favore di badare a Gina che non amava star sola. Il mattino seguente avvisai casa che non sarei rientrato e andai in azienda, Mario era partito e Gina mi attendeva fuori il portico, indossava il solito abito di casa tenuto chiuso avanti da una cinta, mi saluto’ con un bacio sulla guancia scusandosi per la sua paura di star sola e mi invito’ a prendere un caffè’ da lei. Ci sedemmo e lei mi porse dei dolcetti fatti da lei che io adoravo, si mise a guardarmi mentre divoravo i dolci e mi sorrideva, a un certo punto mi chiese come mai un bel ragazzone come me non aveva una ragazza e le spiegai che il lavoro non mi permetteva di trovarne una.Lei nella sua ingenuita’ incalzo’ chiedendomi come facevo per sfogarmi e io scherzando dissi che avevo una love story con una delle galline, ridemmo come matti e lei mi diede un buffetto in viso. Andai in studio e iniziai a lavorare, ogni tanto la sentivo cantare e dopo un paio d’ore uscii per prendere una boccata d’aria, lei era intenta a lavare i panni nel catino e questo mi eccito’ poiche’ calandosi mi mostrava le sue tettone. Lei alzo’ lo sguardo e sorridendo mi rimprovero’ ricordando cio’ che gia’ facevo quand’ero piccolo, con la differenza che allora c’era di meglio da guardare e nel dirlo con le mani bagnate alzo’ le tettone a dimostrazione che erano non più’ turgide come un tempo. Io arrossendo rammentai quando a 13 anni la sbirciavo approfittando della mia giovane eta’, lei non sapeva pero’ di aver risvegliato quelle voglie sopite che quel giorno volevo soddisfare. Arrivo’ ora di pranzo e mangiammo e bevemmo, era una brava cuoca, intanto che il caffè’ bolliva lei si allontano’ tornando con una camicia da notte bianca che ancor di più’ esaltava le sue forme, si giustifico’ dicendo che il pomeriggio dormiva e voleva star comoda. Prese la caffettiera ma il manico caldo le fece versare il liquido bollente addosso, si bagno’ tutta ma in compenso la camicia dava modo di veder meglio le tettone con i due grossi capezzoli. Istintivamente allungai le mani per aiutarla e sentii i morbidi seni, lei si lamentava per il dolore causato dal caffè’ bollente e io corso in casa presi una crema per scottature. Gliela porsi allontanandomi ma lei disse”non ti ecciterai ancora se mi vedi nuda” io imbambolato feci no con la testa e dopo essersi tolta la camicia da notte, inizio’ a spalmarsi la crema sui seni, la porca pero’ inizio’ a stuzzicarsi i capezzoli grossi e duri, emettendo sospiri di compiacimento. Io ero imbarazzato ma lei continuava a massaggiarsi non curante, alla fine mi avvicinai e mi inclinai per baciarglieli, ma lei mi disse “aspetta tesoruccio fammi togliere la crema” andammo in bagno e mentre con il sapone le lavavo le due grosse mammelle bianche, con una mano cercavo la fica, era grondante di umori e l’averla toccata scateno’ Gina che presomi per un braccio mi porto’ in camera da letto. Mi disse di star fermo e inizio’ a spogliarmi, mentre lo faceva mi baciava il corpo e cio’ aumentava la mia eccitazione fino a che sfilati i pantaloni vide il mio cazzo duro fuoriuscire dallo slip. Non tentenno’ un attimo e me lo spompino’ da vecchia porca che era con gran maestria. Non volevo goder da solo percio’ la posizionai in modo da farci un bel 69, stavo per venire e l’avvisai ma lei lo ficco’ fino in gola bevendo ogni goccia. Mi si sdraio’ affianco sorridendo e dicendomi che temeva fossi frocio, nel mentre mi masturbava e lo fece subito tornar duro, a quel punto mi monto’ sopra e con colpi alterni si lascio’ sfondare la fica, io intanto la incitavo e le torturavo i seni prima con le mani e poi con morsi sui capezzoloni turgidi. Venimmo insieme eravamo esausti e sudati, ma non sazi. Lei si allontano’ per andare in bagno e io fumai una sigaretta, la raggiunsi in bagno che si lavava la fica, quando pero’ alzatasi si chino’ per raccogliere l’asciugamano l’agguantai da dietro e poggiata contro il muro le cominciai a leccare l’ano che si dilato’ un po’. A quel punto le infilai il cazzo nuovamente duro dentro il culo, godeva la porca e mi diceva”siiiiiii scopami come un toro siiiiiii” più’ lo diceva e più’ spingevo finche’ non venni. Ormai erano le 6 del pomeriggio e Mario poteva rientrare, percio’ ci ricomponemmo con la promessa di nuove avventure.

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Lui & Lei

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