““Allora troia che fai in giro? Vedo che hai comprato l’occorrente per depilarti…”
Mezzogiorno. Il telefono mi sorprende ancora tra le coperte. E’ Cristina, la
mia padrona trans:
“Ascoltami bene. Ieri sera mi ha chiamato un mio caro amico, chiedendomi se avessi una compagnetta disponibile per una cena d’affari a casa sua. Ovviamente ho pensato a te. Quindi stasera presentati all’indirizzo che ti ho comunicato via mail alle 20.00.”
“Come vuole padrona”
“Molto bene. Ricordati di depilarti e di pulirti per bene il culo. Ci saranno anche un po’ di mie amichette. Presentati in tanga e reggiseno. Mi raccomando, vista la cifra che ha pagato comportati bene e fai tutto ciò che ti dicono o sarà peggio per te”
“Si padrona. Non si preoccupi”
E riagganciò. Era una bella notizia avevo giusto voglia di essere scopato, da quando sono diventato lo schiavo di Cristina non posso fare niente se non me lo ordina lei.
Nudo, mi alzo pieno di energie dal letto e vado a pranzo. Subito inizio a prepararmi. Mi occorre il rasoio che ovviamente non riesco a trovare. Decido allora di correre al supermercato.
Arrivato al negozio afferro il rasoio e mi metto velocemente in fila. Pochi minuti e sento una voce chiamarmi da dietro:
“Ciao! Quanto tempo! Come te la passi?”
Erano i miei due vicini che erano entrati in casa di nascosto e mi avevano stuprato (vedi racconto precedente) più un loro amico. Si fingevano amici e ovviamente io non potei che stare al loro gioco.
“Ciao ragazzi! Io tutto bene grazie.”
“Dai facciamo così, ti riaccompagniamo a casa noi, così possiamo parlare con più calma”.”Va bene aspettatemi fuori”
Pagai e mi diressi verso l’uscita dove mi stavano aspettando loro.
“Dai sali in macchina”
Appena richiusi lo sportello posteriore cambiarono subito atteggiamento.
“Allora troia che fai in giro? Vedo che hai comprato l’occorrente per depilarti. Bene. Stavamo giusto cercando qualcuna che ci svuotasse un po’ i ciglioni”
“Quello seduto accanto a me iniziò a slacciarsi i pantaloni.
“Su, succhiami il cazzo troia”
Mi prese la testa e me la spinse con violenza verso la sua cappella, non potevo far altro che assecondarli. Inizia a succhiare per bene le palle per poi passare al cazzo che si faceva sempre più grosso. Pochi minuti e venne facendo mi bere tutto il suo sperma.
“Non ti dimenticare che ci siamo anche noi” disse il ragazzo alla guida”Ora andiamo a divertirci a casa tua”
Arrivati scendemmo dall’auto e salimmo in casa. Chiusa la porta mi spogliarono e mi gettarono a terra. Subito fui circondato dai loro cazzi che mi sbattevano sulla faccia.
“Succhia troia, fai vedere al nostro amico che cagna sei!”
Inizia subito a darmi da fare, mentre uno mi scopava la bocca segavo gli altri due. Ero già eccitatissimo.
“Brava troia, ora però mi è venuta voglia di romperti ancora una volta il culo. Girati”
“Si lo voglio nel culo, coraggio”
Uno sputo mi colpì il viso seguito da altri. Mi girai sporgendo per bene il buco, e subito sentii la sua cappella prima appoggiarsi e poi penetrarmi. Pochi istanti e il dolore lasciò il posto al piacere. Ero scopato violentemente nel culo mentre altri due ragazzi si alternavano nella bocca. Ero in estasi.
“Si, si sfonda la tua troia dai.”
“Uno dei due cazzi che erano davanti al mio viso sparì per finirmi sotto di me.
“Ora la sistemiamo per bene questa troia. Vedrai come urlerai adesso”
Sentii il suo cazzo tentare di farsi largo nel mio culo già occupato. Nemmeno il tempo di protestare che mi fu dentro fino in fondo. Lanciai un grido di dolore. Due cazzi mi stavano squarciando l’ano. Avevano preso un ritmo infernale. Io urlavo come un disperato completamente ignorato da entrambi.
“Brava troia urla. Così che ci piace, su facci sentire quanto sei vacca”
“Si continuate. Sfondatemi il culo. Voglio la vostra sborra ovunque. Continuate a scopare la vostra cagna dai!!”
Aumentarono il ritmo aumentando il mio piacere fino a quando entrambi non uscirono precipitandosi verso la faccia.
“Su apri bene la bocca. Volevi la nostra sborra? Adesso l’avrai”
Fui completamente lavato di sperma. Poco dopo anche il terzo ragazzo venne, e almeno la sua decisi di berla tutta.
“Brava troia. Siamo soddisfatti, ma verremo ancora a divertirci con te quando ci va”
Quando chiusero la porta iniziai a spalmarmi per bene il loro sperma su tutto il corpo. Eccitato decisi di farmi una sega, che ovviamente durò poco e mi venni in faccia cercando di bere il più possibile. Soddisfatto inizia a prepararmi, un’ accurata depilazione e due grossi clistere per essere sicuro di essere ben pulito.
Finito il tutto mi precipitai sotto la doccia.
Tra una cosa e l’altra era ormai quasi ora di vestirsi e uscire. Presi un bel tanga nero, piccolissimo che mi copriva a mala pena il pene, e un reggiseno ben imbottito. Mi coprii con una tuta piuttosto larga, che comunque avrei lasciato in macchina, e scarpe da ginnastica e via in macchina, portandomi dietro un sacchetto con delle scarpe più adatte alla situazione.
Il luogo dell’incontro non era molto lontano, circa mezz’ora di macchina. Arrivato in perfetto orario mi tolsi la tuta e indossai le scarpe coi tacchi. Scesi dall’auto e suonai all’indirizzo che mi era stato recapitato. Era una grossa villa di campagna, circondata da un muretto di pietra che copriva la vista del magnifico giardino interno. Mi aprirono alla porta e una donna, che doveva essere la cameriera mi accompagnò dentro.
Fui condotto attraverso un grande salone e poi lungo un corridoio che terminava con una porta.
“Prima di entrare indossa questo” disse la donna che mi aveva accolto facendo riferimento ad un guinzaglio.
Mi legò il collo e mi fece entrare a quattro zampe con lei che mi teneva con la catena.
“Signori e signore, l’ospite che stavate aspettando è arrivato”
“Grazie, ora lascialo pure e attenti lì nell’angolo”
La donna si volse e lasciandomi a terra in un grande salone con muri spogli e al centro un tavolo apparecchiato con sedute attorno persone a me sconosciute. C’era quello che sembrava essere il padrone di casa, un uomo sulla cinquantina un po’ grassottello, altri due più anziani, una donna sulla quarantina e due trans incatenate al muro completamente nude. Una vista interessante pensai.
“Ti spiego subito quale sarà il tuo ruolo zoccola, e ascolta bene perché non amo ripetermi.”disse il padrone di casa, che d’ora in avanti chiamerò Marco. “Abbiamo appena finito una lunga riunione di lavoro e siamo molto stanchi, ora abbiamo voglia di divertirci un po’, e tu farai tutto ciò che ti ordineremo”
“Certo. Quello che volete io lo farò”
“Molto bene. Ora vai dai quei due trans e facci vedere come gli svuoti i coglioni”
Non chiedevo di meglio. Camminai sempre a quattro zampe verso di loro. Erano molto belle, entrambe di colore con un seno piuttosto grosso, lunghi capelli neri e due cazzi perfettamente depilati. Avvicinai la lingua iniziando a leccare avidamente prima le palle di entrambi. Poi passai ai loro cazzi, ancora flosci. Li presi in bocca fino in fondo leccando per bene le cappelle che iniziavano a gonfiarsi. Quando finalmente furono ben eretti iniziarono ad assecondare la mia bocca muovendo lentamente il bacino. Pochi istanti dopo sentìì una mano afferrarmi la testa e spingermi con violenza verso i loro cazzi.
“Su troia! Se continui così ci mettiamo tutta la sera. Succhi per bene!”
Era la donna che si era alzata dalla sedia e mi teneva la faccia schiacciata alla loro pancia. Mi mollava pochi secondi per respirare e poi giù di nuovo lungo il cazzo dell’altro trans. Ad ogni giro rischiavo di vomitare, la saliva mi scoppiava dalla bocca ma sembrava che la donna stesse ottenendo il risultato voluto. I due trans iniziarono a gemere sempre più forte quando finalmente mi riempirono, quasi contemporaneamente, la faccia di sperma.
“Brava cagna ora segui la cameriera e fai ciò che ti dice”
Io obbedii e la segui. Raggiungemmo la cucina.”Spogliati!” mi ordinò ”e infilati questo”
Mi diede un grosso dildo con alla fine una lunga coda nera. Mi spogliai e infilai la coda nel culo. “Ora porterai i piatti a tavola vestito così” dopodichè resterai sotto al tavolo in attesa di ordini.”Si girò, prese un carrello con i piatti e mi invitò ad andare.
Entrai nella sala da pranzo, nudo, con la faccia ancora imbrattata di sperma colante e con una coda che mi spuntava dal culo. Feci il giro della tavola consegnando i piatti e mi sistemai sotto il tavolo in attesa.
La cena trascorreva tranquilla con i commensali che si intrattenevano parlando di lavoro prima, e poi delle loro gesta sessuali. Particolarmente attiva sembrava essere l’unica donna in sala.
“Devo andare in bagno” disse ad un certo punto la donna. ”Dov’è?”
“Non ti scomodare Maurizia, è lui il nostro cesso per stasera. Su troia, avvicinati alla mia ospite e bevi il suo piscio”
Titubante mi avvicinai lentamente, lei mi afferrò con una forza che ormai conoscevo bene, e iniziò a svuotare la vescica su di me.
“Vedi di non far sporcare troppo il pavimento cagna”. Sentivo il calore del suo piscio scendermi in gola e colarmi lungo il collo. Finito la pulii per bene e torna al mio posto.
“Ascolta Maurizio, possiamo divertirci anche noi due con la tua cagnetta?”
“Ma certo, fate ciò che volete”
“Molto bene. Ehi tu troia! Vieni a prendermi il cazzo in bocca mentre mangio”
Gli sbottonai la patta, glia scostai le mutande e iniziai a succhiarlo. Mi sentivo proprio come una zoccola, e difatti avevo il cazzo grondante e desideroso di scoppiare.
Mi alternai tra i due cazzi per l’intero arco della cena, portando di tanto in tanto i piatti in cucina e servendone di nuovi. Solo Marco non aveva ancora abusato di me.
“Esci dal tavolo, non sei capace nemmeno di fare un pompino. Sdraiati sulle mie ginocchia che ti meriti una bella sculacciata”
Rimasi un po’ sorpreso dalla sua richiesta ebbi un attimo di esitazione. La donna allora mi tirò per il guinzaglio facendomi strisciare dolorosamente fuori dal tavolo. Mi schiaffeggiò più volte e mi trascinò fino alle ginocchia del vecchio. A quel punto fui rapido a sistemarmi sopra le sue gambe in attesa della punizione. All’inizio furono leggeri schiaffetti sulle chiappe. Poi si fecero sempre più violenti. Ogni schiaffo mi provocava urla tra le risate della tavolata. Sentivo il culo caldo e arrossato per le botte e un dolore sempre più grande.
L’altro vecchio si alzò dalla sedia e si diresse davanti a me. Tirò fuori il cazzo già bello duro e iniziò a fottermi in gola mentre l’altro proseguiva con maggior foga ad arrossarmi le chiappe.
Maurizia, la donna, cominciò allora a giocherellare col dildo che avevo ancora piantato in culo. Ero circondato da mani, mi sentivo davvero una bambola di carne ai loro comodi, avevo un cazzo in bocca un dildo che mi sfondava su e giù l’ano e il vecchio che aveva preso a colpirmi con una paletta: ero in estasi. Tentai di raggiungere il mio cazzo con una mano per darmi il piacere che desideravo, ma fui subito bloccato da Marco.
“Ok può bastare, perché non vai a farti sfondare un po’ da loro il tuo bel culetto da troia? Su coraggio facci divertire la ” mi ordinò.
Mi diressi verso di loro, intente a masturbarsi a vicenda. Gli presi per pochi secondi i cazzi in bocca e mi voltai e mi piegai.
Non sentendo nulla mi girai: le due trans erano immobili e continuavano a masturbarsi.
“Le devi supplicare se vuoi qualcosa. E devi essere molto convincente”disse Maurizia. ”Su da brava facci sentire quanto le desideri”
Allora mi rivolsi alle due
“Per favore scopatemi il culo, sono tutto vostro”
Non si mossero.
”Mi sa che non basta, non dirmi che non sai essere più troia di così?”
Allora mi girai nuovamente verso di loro mi misi a pancia su e allargai bene le gambe in modo da mostrare bene il culo ancora farcito del dildo.
“Voglio essere sfondata, voglio i vostri cazzi nel culo! Fatemi sentire la vostra troia! Riempitemi di sborra! Fate di me ciò che volete!”
Feci appena in tempo a frase che fui subito colpito da uno schiaffone. Le due si avventarono su di me: mi tolsero con violenza il dildo dal culo e iniziarono a scoparmi, una in culo una in bocca.
La violenza fu tamta che non riuscii nemmeno a muovermi. Mi ritrovai sommerso dai loro corpi che si muovevano sul mio. Appena mi fu liberata la bocca iniziai ad urlare, il cazzo che tenevo nel culo mi stava davvero devastando con una violenza che non credevo possibile. Tutti gli ospiti si fecero intorno a me con Maurizia che filmava la scena.
Sentivo l’ano ormai slabbrato colpito dalle palle della mia aguzzina. Piano paino però il dolore stava lasciando spazio al piacere, le urla ora erano di gioia, stavo godendo come un disperato incurante di avere un culo totalmente aperto.
“Mi è venuta un idea. Possiamo farlo inculare da entrambi se la nostra zoccoletta lo chiede come si deve!”
Appena sentii quelle parole persi il controllo all’idea di essere sfondato da entrambi i trans.
“Si. Li voglio tutte e due. Vi prego distruggetemi il culo, non resisto vi voglio entrambe dentro. Sono una cagna in calore mai sazia.”
A questo punto lei si fermò, si distese e mi ordinò di salirle sopra. Mi impalò fino in fondo e subito arrivò anche l’altra: appoggiò il cazzo sul culo e mi penetrò in un colpo solo. Urlai come un pazzo il mio piacere, e continuai a farlo sempre più forte man mano che venivo scopato. Nel frattempo gli altri continuavano a filmarmi e a ridere tra loro.
Passarono dieci minuti, durante i quali non smisero un attimo di scoparmi ormai ero arrivato al limite e volevo venire.
Improvvisamente si bloccarono ed uscirono entrambe da dentro me. Si avvicinarono alla faccia e vennero un’altra volta ancora più abbondantemente. Mi ritrovai con il viso pieno di sborra che gocciava fino sul petto. Mi girai verso gli altri e vidi i tre uomini intenti a segarsi con Maurizia che continuava a filmare mentre la cameriera le leccava la figa.
“Ne voglio ancora!”dissi
I tre uomini si lanciarono su di me e a turno entrava no ed uscivano dalla bocca. Bastarono pochi minuti e tutti e tre mi vennero addosso lasciandomi una maschera di sperma addosso.
A questo punto intervenne la cameriera che me la spalmò per bene su tutto il corpo, scostò le mutande sollevando la gonna e iniziò a pisciarmi addosso, subito imitata da tutti gli altri cinque che non lo avevano già fatto. Improvvisai una specie di doccia mi distesi a pancia in su, e tra i loro fiotti di piscio inizia a sagomi fino a quando non venni anch’io, accasciandomi stremato dalla fatica.
Finito il tutto fui fatto alzare e riaccompagnato alla macchina tutto sporco e puzzolente dicendomi che presto si sarebbe ro fatti risentire.
Arrivato a casa andai davanti allo specchio e vidi la mia immagine ancora piena del loro seme, la raccolsi più che potevo e la ingoiai soddisfatto.
Il mattino dopo mi chiamò Cristina dicendo di andare a vedere la mail. C’era un messaggio di Maurizia che diceva che mi ero meritato un premio: in allegato c’era il filmato della scopata della sera prima, che guardai masturbandomi.
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